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ASAPS Istruzioni per l’uso… non per l’abuso! Il 13 novembre scatta l’obbligo di dotarsi di etilometro o precursore per molti locali aperti dopo le 24 “Secondo noi la vera prevenzione si determina e si concretizza solo allorquando una norma di legge viene esplicitata e divulgata non solo a coloro i quali per ordinamento sono preposti ai controlli, ma soprattutto quando i precetti, e le relative sanzioni, vengono portate a conoscenza della collettività e di ogni singolo operatore di settore. È con tale spirito, infatti, che ci accingiamo ad argomentare in relazione alle disposizioni legislative in materia di somministrazione e vendita di alcool nelle ore notturne rivolgendoci in particolar modo a coloro che vivono di tale attività”. I titolari ed i gestori degli esercizi muniti della licenza prevista dall’art. 86, comma 1 e 2, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, compresi gli esercizi ove si svolgono, con qualsiasi modalità, spettacoli o altre forme di intrattenimento e svago, musicali o danzanti, nonché chiunque somministra bevande alcoliche o superalcoliche in spazi o aree pubblici ovvero nei circoli gestiti da persone fisiche, da enti o da associazioni, a norma del novellato comma 2, dell’art. 6 del D.L. 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160, salvo che sia diversamente disposto dal Questore della provincia in considerazione di particolari esigenze di sicurezza, hanno l’obbligo, e quindi non la facoltà, di interrompere la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche alle ore 3.00 antimeridiane, con il divieto di riprenderla nelle tre ore successive. Per quanto concerne, invece, gli esercizi così detti di vicinato di cui agli articoli 4, comma 1, lettera d), e 7 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, e successive modificazioni, a norma del neo comma 2-bis contemplato dalla norma in parola, i titolari ed i gestori, salvo che sia diversamente disposto dal Questore in considerazione di particolari esigenze di sicurezza, hanno l’obbligo di interrompere la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche dalle ore 24.00 alle ore 6.00. Ma non solo, il legislatore della scorsa estate ha anche inteso disciplinare, forse sulla scia di qualche fine settimana trascorso in riviera, obblighi ed adempimenti in capo ai titolari ed ai gestori di stabilimenti balneari muniti della licenza di cui al già citato art. 86, comma 1 e 2, T.U.L.P.S. che, a norma del comma 2-quinquies, nel rispetto della normativa vigente in materia e dei regolamenti e delle ordinanze comunali, sono autorizzati a svolgere nelle ore pomeridiane particolari forme di intrattenimento e svago danzante, congiuntamente alla somministrazione di bevande alcoliche, in tutti i giorni della settimana, a patto che ciò non avvenga prima delle ore 17 e non si protragga oltre le ore 20.00, fatte salve le autorizzazioni già rilasciate per lo svolgimento delle forme di intrattenimento e svago nelle ore serali e notturne. “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, i divieti di cui fino ad ora abbiamo argomentato (art. 6, commi 2 e 2-bis) non troveranno applicazione alcuna in ordine alla vendita ed alla somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche effettuate nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio e nella notte tra il 15 e il 16 agosto, ma anche per ciò che concerne quanto si è appena detto per chi gestisce stabilimenti balneari e affini; ma l’Italia si sa è un paese godereccio… e allora… Giungiamo quindi al tanto atteso contenuto del comma 2-quater, la cui entra in vigore è ormai prossima, e dal quale si evince che i titolari ed i gestori degli esercizi interessati, che proseguano l’attività oltre le ore 24.00, hanno il dovere di mettere a disposizione dei clienti che desiderino verificare il proprio stato di idoneità alla guida dopo l’assunzione di alcool, un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico, di tipo precursore chimico o elettronico, che deve essere collocato presso almeno un’uscita del locale parimenti, all’entrata ed all’uscita dei locali in argomento devono essere esposte apposite tabelle riproducenti:
ASAPS CORRIERE ADRIATICO WINENEWS SAVONANEWS IL TIRRENO MARTEDÌ, 09 NOVEMBRE 2010 “Alcol: no grazie!”, un corso per la prevenzione degli abusi PISA. L’Ente bilaterale turismo toscano e Fipe Confcommercio hanno organizzato un progetto formativo dal titolo “Alcol: no grazie!”. L’inizio del corso è previsto l’11 novembre. Si tratta di un percorso formativo completamente gratuito volto a diffondere la cultura della prevenzione e far conoscere normative, sanzioni, modalità di intervento e primo soccorso, gestione del cliente, uso dell’etilometro e implicazioni dei risultati dei test. Tra l’altro, il 13 novembre entra in vigore l’obbligo per i locali di mettere a disposizione dei clienti un precursore per la misurazione del tasso alcolemico nonché di esporre all’entrata, all’interno e all’uscita del locale le apposite tabelle alcolemiche. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Confcommercio, in via Chiassatello 67, tel. 050/25196 LA NAZIONE DEGRADO E ALCOL: L’ALLARME SBRONZE, PUGNO DI FERRO SUI LOCALI: TUTTI D’ACCORDO La proposta del PD trova consensi trasversali. E il PDL lancia l’assessorato alla sicurezza. E’ polemica FIRENZE. Martedì 9 novembre 2010 - UN ASSESSORATO alla sicurezza e una delega specifica, o meglio un assessore che si impegni a tenere sotto controllo il problema dell’alcol a Firenze. Sono le due richieste che sono arrivate, da fronti opposti, alla ribalta del consiglio comunale. A chiedere l’assessore alla sicurezza è il Pdl con il consigliere Alberto Locchi che accende ancora una volta i riflettori sulla situazione di piazza Santa Croce: “chiediamo che venga formato un assessorato alla sicurezza che la polizia municipale sia usata come deterrente e che sia strumento di analisi sociologica, di investigazione e studio di fattori di rischio e che non vada, magari negli stessi orari notturni, a fare multe ai cittadini del Campo di Marte durante la partita di calcio Fiorentina-Empoli”. Il Pdl ripete la richiesta più volte formulata di un consiglio tematico sulla sicurezza e intende “sollecitare il sindaco a firmare come città di Firenze il patto sulla sicurezza con il Ministero che garantirebbe una presenza importante di forze dell’ordine sul territorio”. ”Non è possibile – ha insistito Locchi – che ogni mattina il sagrato di piazza Santa Croce sia un campo di battaglia disseminato di bottiglie vuote, non è possibile che le vie intorno alla piazza ( via de’ Benci e via de’ Neri in testa ) siano ogni notte il palcoscenico di ogni balordo che desideri dare sfogo ai suoi istinti. Non è ammissibile, infine, che non passi settimana senza che atti di violenza si compiano nel centro di Firenze. Ma più che altro non è possibile seguitare, come questa giunta fa in puro ‘Renzi style’ a parlarne senza muovere un dito”. MA IL CONSIGLIO sta per approvare anche un’altra mozione, proposta dal consigliere PD, Andrea Pugliese, che ha già ottenuto dalla commissione sviluppo economico l’approvazione unanime, sia dal centrosinistra che dal centrodestra. Lo scopo è quello di contrastare l’abuso di sostanze alcoliche soprattutto fra i più giovani. Con l’introduzione anche della cosiddetta ‘licenza a punti’ per sanzionare in modo più deciso e fermo i gestori che consentono l’uso smodato di alcol all’interno dei loro locali e gli schiamazzi notturni esterni. ”Accertato – si legge nella delibera – che l’uso ‘rischioso’ dell’alcol nei giovani è soprattutto legato al fenomeno del ‘binge drinkers’ (bevitori di almeno 6 unità alcoliche nel giro di un’ora) e che la mortalità legata all’alcol nei giovani è soprattutto associata agli incidenti stradali, il solo approccio proibizionista non è efficace, come storicamente e scientificamente dimostrato ed è necessario anche intervenire sulla domanda, sulle motivazioni culturali e gli stili divita”. Accertato anche che “l’abuso di alcolici è stato recentemente la causa scatenante di episodi di intolleranza, di violenza e vandalismi, che alimentano una diffusa percezione di insicurezza anche nella nostra città” e che “il vigente Codice di autoregolamentazione è stato sottoscritto praticamente da tutti i gestori dei locali ‘a rischio’”, la richiesta al sindaco è per una intensificazione dei controlli. GIOVA RICORDARE a questo punto che più volte il tema dell’uso e soprattutto dell’abuso di alcol è stato affrontato, sia dal Prefetto che dal sindaco. Fino al 30 settembre, per esempio era già stato prorogato lo stop alla vendita di alcolici da asporto dalle 22, alle 3 di notte e quello dell’eccessivo possesso di birre o vino in bottiglie e lattine. Ma sono divieti ritenuti insufficienti. “Quello che serve – lo sottoscrivono sia i consiglieri del centrodestra e del centrosinistra – è che questi fondamentali provvedimenti siano comunque accompagnati da nuovi codici comportamentali tenuti anche da parte degli esercenti pubblici che possono anch’essi sensibilizzare gli avventori e diffondere il divieto al consumo di alcol per gli under 16”. Di qui le richieste al sindaco e alla giunta : per un aggiornamento del codice di autoregolamentazione dei locali, per una maggiore formazione e responsabilizzazione dei gestori e del personale dipendente sul tema dell’abuso di alcol; ad individuare un assessore che svolga un’azione di coordinamento tra tutte le direzioni dell’Amministrazione coinvolte nelle attività di contrasto e di prevenzione all’abuso di alcolici. Ma soprattutto a prevedere, nei confronti dei gestori dei locali in cui si somministrano bevande alcoliche, non solo delle sanzioni amministrative, ma, in caso di ripetute inadempienze, possano portare alla sospensione temporanea della licenza in caso di comportamenti illeciti e irresponsabili. (*) (*) Nota: quando comuni e province deliberano per vietare la vendita di alcolici ai minori di sedici anni, non solo sanciscono un divieto già previsto dal codice penale, ma si pongono un passo indietro rispetto a quanto già stabilito. Violare quanto previsto dall’Art. 689 è un reato penale, quindi sanzionabile con arresto e detenzione. Violare invece delle normative comunali e provinciale prevede solo delle sanzioni amministrative. IL TIRRENO MARTEDÌ, 09 NOVEMBRE 2010 Alcol e droga per gli under 15 Il 20% ha già avuto “contatti”: oggi il dossier CAMAIORE. Il 18% ha già avuto contatti con l’alcol, il 2% ha fumato, o hashish o marijuana. Sono i dati - anticipati dal Tirreno prima dell’estate - di un questionario condotto su 374 alunni, tra gli undici e i quindici anni, delle scuole di Camaiore, che sarà reso pubblico questo pomeriggio in un’assemblea, alle 17.30, nella scuola media “Rosso San Secondo”, di Capezzano Pianore «Abbiamo avuto la possibilità di sperimentare - spiega l’assessore all’istruzione Alessya Dini - un’esperienza-pilota sulla prevenzione dei comportamenti a rischio e sulla promozione di comportamenti e stili di vita positivi tra ragazzi e ragazze. L’appuntamento di oggi è l’occasione per presentare i risultati dell’indagine e del percorso educativo realizzato. Si tratta di dati molto interessanti, che possono essere utili per acquisire conoscenze di uno spaccato di realtà giovanile tra gli 11 e 14 anni. Il progetto, validato scientificamente, ha avuto due obiettivi prioritari: conoscere i bisogni dei ragazzi e stimolarli, con il supporto della Peer Education, a ricercare in autonomia e responsabilità i fattori di autoprotezione dal rischio, e realizzare una ricerca per indagare su stili di vita, fattori di rischio/protezione di un campione di ragazzi della zona». Il quadro che emerge non è dei più rosei. Dei 374 ragazzi partecipanti al progetto “Drugs don’t work” (187 maschietti e 183 femmine) è l’8% (circa 67 ragazzi) ad aver bevuto una qualche bevanda alcolica. Sei o sette elementi, invece, (1%) si sono già fumati uno spinello. Ma il progetto, in qualche modo, li aiuta a rimettersi “sulla giusta via” «I fattori di rischio, rispetto a questi comportamenti - spiega l’assessore Dini - sono lo scarso controllo dei genitori, l’influenza negativa dei compagni e la conoscenza di ragazzi, che già fanno uso di droghe. Dai risultati dell’intervento emerge, come la capacità di resistere alle pressioni dei pari, migliora in particolar modo tra i ragazzi del gruppo di progetto. Inoltre, si evidenzia, come sia il controllo genitoriale, sia la capacità di scegliere autonomamente, abbiano un’influenza significativa sull’uso di alcool nelle classi sperimentali e non nelle classi di controllo. In sostanza, il progetto “The drugs don’t work” sembra aver potenziato una maggiore attenzione sul problema in famiglia e nei ragazzi stessi, attivando fattori di protezione, rispetto a situazioni e comportamenti potenzialmente a rischio». IL BIELLESE Giovani, ubriachi e pericolosi alla guida Sei persone denunciate nel fine settimana da Polizia e Carabinieri 09 novembre 2010 - Hanno tra i 21 e i 35 anni. Erano al volante ubriachi. Qualcuno di loro è stato protagonista di un incidente che solo per un caso non ha avuto conseguenze drammatiche. Non sono i dati di una statistica; più semplicemente è quanto accaduto nel fine settimana dove carabinieri e polizia hanno denunciato 6 persone per guida in stato di ebbrezza. Evidentemente la legge c’è ma non fa paura e viene abilmente bypassata da tutti. I casi della Polizia. Il primo si è verificato nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 4.20, quando una pattuglia, nel percorrere via Italia, ha notato una Peugeot 106 provenire dalla parte opposta zigzagando e che alla vista della Polizia ha accelerato e svoltato improvvisamente in via per Tollegno. La Volante è però riuscita a raggiungerla e bloccarla. Il conducente, un 22enne di Pettinengo Alessandro B., manifestava i sintomi tipici dell’abuso di alcol e dall’etilometro è emerso in effetti un tasso di ben 1,7g/l, motivo per il quale è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente. La Peugeot non è stata sequestrata in quanto di proprietà del padre. Durante i controlli gli agenti hanno scoperto inoltre che un 21enne che era in macchina con lui aveva nelle tasche 0,6grammi di marijuana; il giovane è stato segnalato in Prefettura quale assuntore di stupefacenti. Il secondo caso si è verificato una ventina di minuti più tardi quando un’altra Volante, in corso Europa, ha intimato l’alt ad una Citroen C2 condotta da un 28enne di Biella, Emanuele A.. Il giovane manifestava sintomi quali alito vinoso, linguaggio non armonioso e difficoltà nei movimenti: dall’etilometro è emerso infatti un tasso di ben 2,3g/l. E’ stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, la patente ritirata e la Citroen sequestrata ai fini della confisca. L’ultimo caso si è invece verificato stanotte in via Milano, alle 3.20 circa, quando una Volante ha fermato una Fiat Marea guidata da una 26enne di Biella, C.Patrizia, con un tasso di alcol nel sangue pari a 1,77g/l. Per lei è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza, il ritiro della patente ma non il sequestro dell’auto in quanto di proprietà della madre. I carabinieri di Bioglio hanno denunciato Davide B., 34 anni, residente in provincia di Modena. Al volante di una Ford Puma ne ha perso il controllo capottandosi a Zumaglia. L’automobilista si è rifiutato di sottoporsi all’esame dell’etilometro e per questo è stato denunciato. I militari di Cossato sono invece intervenuti la scorsa notte a Strona, sulla Cossato Vallemosso, dove un 32enne di Valle San Nicolao, Davide S., è finito con la sua Fiat Punto contro il muro di una fabbrica dopo aver affrontato una curva. L’automobilista è risultato positivo all’alcol test. Infine i carabinieri di Biella hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza Ciprian F., 35 anni, rumeno residente a Cossato. Il numero delle persone denunciate dalla Questura ha superato quota 100 (90 per guida in stato di ebbrezza e 13 per droga): nel 2009 quando erano state 64. A questi numeri vanno aggiunte le denunce dei carabinieri (87) e della Finanza (20) nei primi sei mesi dell’anno. IL MESSAGGERO Martedì 09 Novembre 2010 Era in compagnia di amici tutti minorenni che frequentano le scuole del campus. Salvata dalla lavanda gastrica A quindici anni finisce in coma etilico Ragazzina perde i sensi al fast food dopo una mattinata di bevute L’abuso di alcol tra i giovani è un problema anche sulla spiaggia di velluto come conferma il caso della ragazzina finita in coma etilico dopo una mattinata di bevute in compagnia di amici di GIULIA MANCINELLI Si sente male al fast food e si accascia a terra priva di sensi. Una quindicenne va in coma etilico alle tre del pomeriggio. Sono stati attimi di paura quelli vissuti ieri da un gruppo di ragazzini, tutti minorenni, alle prese con “bravate” che potevano costare anche care ad una studentessa quindicenne di Senigallia. La giovane era insieme ad altri ragazzi, di poco più grandi di lei, quando la combriccola ha deciso di entrare al McDonald’s per uno spuntino. La ragazzina però era reduce da una mattina dedicata a bagordi alcolici. Il McDonald’s infatti non serve bevande alcoliche e soprattutto non ai minorenni. La banda di ragazzini però si sarebbe premunita auto-rifornendosi di alcolici già prima di sedersi nei tavolini all’esterno del locale. I ragazzi, che frequenterebbero gli istituti del campus scolastico di via Capanna, avrebbero iniziato a bere pesantemente tanto che la quindicenne aveva già raggiunto un elevato tasso alcolico quando si è presentata al fast food. Mentre i compagni consumavano uno snack nelle sedute esterne al locale, poco dopo le 15 la ragazzina non ce l’ha più fatta e si è accasciata a terra. Occhi sbarrati, la giovane non reagiva agli stimoli e ai richiami degli amici. Constatata la gravità della situazione - la ragazzina aveva perso i sensi - clienti e personale che stavano all’interno del fast food hanno immediatamente allertato il 118. L’ambulanza ha subito caricato l’adolescente per poi portarla a sirene spiegate al pronto soccorso dell’ospedale. Qui i sanitari le hanno praticato una lavanda gastrica. Fortunatamente la quindicenne si è ripresa e in serata è stata dimessa. Sul posto è intervenuta anche la Polizia che ha cercato di ricostruire la dinamica dell’accaduto ascoltando il racconto dei ragazzi che erano in compagnia della giovane. Una vicenda che ripropone con forza un tema più che mai di attualità legato proprio al dilagare dell’assunzione e dell’abuso di alcol e di droga tra i minori. Proprio nel fine settimana la Polizia, su disposizione della Questura, ha effettuato un giro di vite con maxi controlli per tutta la notte, contro la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. Controlli che si sono resi necessari proprio a causa del continuo aumento dei giovanissimi che fanno ricorso all’uso di alcol e droga. Adesso però sembra che l’assunzione di alcol (e forse anche droga) non avvenga solo nel week-end ma addirittura al mattino. Anche il Comune ha cercato di correre ai ripari avviano una campagna di informazione e sensibilizzazione fra i giovani chiamata “Sballo positivo”. In concomitanza dei principali eventi “a rischio alcol” gruppi di giovani, di età compresa tra 18 e i 30 anni, intervistano altri giovani per capire perché si ricorre all’abuso di sostanze dannose per la salute. IL SECOLO XIX Sparito l’alcoltest, indagati due vigili GENOVA 09 novembre 2010 - Secondo la Procura di Genova, hanno “coperto” un tassista ubriaco; hanno fatto sparire «con ogni probabilità» il documento che poteva incastrarlo, la richiesta di un alcoltest. E hanno reso testimonianze «poco credibili», facendo pressioni su un collega. Il problema è che si tratta di due vigili urbani (uno dirigente sindacale) le cui vicissitudini giudiziarie rappresentano una mina innescata per il comando: entrambi sono stati indagati dal sostituto procuratore Sabrina Monteverde, che ha chiesto di processarli con un durissimo atto d’accusa. Per orientarsi bisogna tornare al luglio 2008, corso Aurelio Saffi. C’è un tamponamento, una macchina scontra un taxi fermo al semaforo: «Ha inchiodato davanti a me nonostante fosse verde», dirà l’autista. Ed è in relazione a quell’incidente che entrano in gioco i due indagati, Fabio Torre e Fulvio Ferretti, che si prodigano, secondo quanto riferito da diversi testimoni, dopo aver raggiunto i primi colleghi intervenuti, perché, al Galliera, non venga effettuato il test alcolimetrico. E in effetti l’esame non viene effettuato, perché la richiesta, nel frattempo, “sparisce” dalla barella del tassista. Sulla vicenda il comando avviò un procedimento disciplinare, che non portò a nulla perché il teste principale, un altro agente impegnato nei rilievi, ritrattò. I due sospettati, però, non si accontentarono, querelando chi li aveva tirati in ballo. Ma, dopo gli accertamenti della Procura, sono loro ad essere stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di calunnia. Matteo Indice CORRIERE ADRIATICO Invalido pestato. “Pensavo di morire” Preso a pugni e calci da due giovani per un parcheggio: uno ha patteggiato, l’altro è sotto processo Falconara. Uno dei picchiatori ha patteggiato la pena, due anni di reclusione sospesi con la condizionale, ma la Procura generale ha fatto appello ritenendo che fosse una condanna troppo mite. L’altro è ancora sotto processo per lesioni personali gravissime e ieri l’udienza è slittata perché serve una perizia per capire quanto male hanno fatto a un ragazzo già invalido che si reggeva con una stampella e se addirittura con quella scarica di calci e pugni hanno rischiato di ammazzarlo. Ronnie Raponi, 34enne di Polverigi, intanto fatica ancora a reggersi in equilibrio. Cammina a stento dal ’95, quando finì in coma per un incidente stradale, ma sta ancora peggio dalla notte del 26 agosto di cinque anni fa, quando due ragazzi sbronzi lo massacrarono di botte perché faticava a uscire da un parcheggio. “Stavo appena ricominciando a camminare senza stampella, adesso sono tornato al punto di partenza”, ricorda adesso Ronnie, appoggiato a una colonna sul ballatoio davanti all’aula del tribunale dove stanno processando uno dei suoi aggressori, Maurizio Smajic, 26 anni, nato ad Avellino ma da tempo residente a Falconara. Serve una perizia L’altro picchiatore, Gaetano Gargiulo, 25 anni, campano di Torre del Greco residente a Chiaravalle, è uscito di scena con un patteggiamento poi impugnato dal Pg perché inferiore alla pena minima prevista per il reato di lesioni personali gravissime. Ronnie si è costituito parte civile con gli avvocati Piero Novelli e Marta Schiavoni e chiede un risarcimento danni da 160 mila euro. I suoi legali hanno prodotto una consulenza medico legale di parte che documenta una prognosi di 50 giorni e un’invalidità permanente del 25%, ma ieri il giudice del tribunale Antonio Frisina ha accolto la richiesta della parte civile di nominare un perito d’ufficio, rinviando il processo al 22 prossimo. Il dottor Adriano Tagliabracci, dell’istituto di Medicina legale di Torrette, dovrà accertare l’entità delle lesioni subite da Ronnie, se c’è stato pericolo di vita e ci sono “esiti permanenti tenuto anche conto del pregresso stato personale”. Il giovane di Polverigi, che all’epoca lavorava all’Ufficio copie del Comune di Falconara, uscì dall’incontro ravvicinato con Gargiulio e Smaijc come se l’avesse investito un bisonte. Un labbro spaccato, lo zigomo rotto. E mesi dopo, raccontano i genitori, una Tac rilevava ancora tracce di lesioni cerebrali recenti, non relative all’incidente del ’95. “Stavano usando la sua testa come un punching ball, Ronnie era una maschera di sangue”, avevano raccontato gli amici. “Pensavo che volessero ammazzarmi, non capivo il perché di tanta violenza”, racconta lui oggi. Era stato a una serata di karaoke al Bar Ida, uno dei tanti locali di Rocca Priora. Poi verso le undici di sera aveva ripreso la sua Clio posteggiata lì di fronte, un modello speciale che gli permette di guidare nonostante il braccio destro quasi immobilizzato dai postumi dell’incidente di dieci anni prima. Deriso al karaokeù “Avevo un’auto appiccicata dietro, faticavo ad uscire e c’era un’altra vettura che mi lampeggiava - racconta la vittima del pestaggio -. Sono sceso per spiegare che non riuscivo a passare, che era inutile suonare, ma non ho neanche fatto in tempo a parlare”. Subito gli era arrivato un pugno al volto che l’aveva quasi stordito. “Sentivo qualcuno che gli diceva ’smettetela, non vedete che è handicappato?’, ma loro continuavano. Già mi avevano preso di mira al bar durante il karaoke. Gli amici mi hanno raccontato che quei due ragazzi, ubriachi, mi ridevano alle spalle mentre cantavo”. lorenzo Sconocchini CITTA’ OGGI E’ accaduto ieri sera a Cerro Maggiore Minaccia la convivente con un coltello: arrestato artigiano Cerro Maggiore, 09 Novembre 2010 - I carabinieri della Stazione di Cerro Maggiore hanno arrestato un uomo, F.B. 42enne, artigiano, per il reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della convivente S.Z., 39enne. L’uomo, rientrato dal lavoro, ieri sera, ha subito aggredito la convivente con una delle sue solite scenate di gelosia. Ha estratto un coltello a serramanico e ha cominciato a minacciare la donna, che, terrorizzata, è fuggita da casa portando con sé il figlio minore di 2 anni, che aveva appena assistito alla scena ed era spaventato,lasciando in casa altri due bambini di 13 e 5 anni. Scappata in strada, ha chiamato i soccorsi che sono arrivati dopo poco, e hanno trovato l’uomo barricato in casa, all’interno del locale taverna ,e che desisteva ai ripetuti inviti di uscire dalla stessa. Si è reso necessario quindi entrare nella taverna, dove F.B. veniva bloccato dai carabinieri e portato via. A terra è stato trovato il coltello e, poco distante, una bottiglia di vino quasi terminata. La donna ha poi raccontato di subire la gelosia ossessiva e continua del convivente oltre ad aver subito numerosi episodi di percosse, mai denunciate per paura di ritorsioni. F.B. è stato quindi arrestato e tradotto al carcere San Vittore di Milano. IL TIRRENO MARTEDÌ, 09 NOVEMBRE 2010 Ubriaco alla guida: giovane condannato a fare il volontario Dovrà trascorrere 128 giorni in servizio al Soccorso Pubblico MONTECATINI. Era “brillo” al volante, ma ora sarà costretto a fare il volontario per farsi perdonare. È la sorte toccata a un giovane di 22 anni, di Massa Cozzile, condannato a trascorrere 128 giorni come volontario al Soccorso Pubblico di via Manin. È il secondo caso in provincia per il quale viene applicata la nuova normativa in tema di sicurezza e codice stradale. Il giudice Laura Bonelli ha inflitto all’automobilista, difeso dall’avvocato Valentina Biagi, anche la sospensione della patente per due anni e la confisca della macchina, una Fiat Panda. L’imputato, dopo aver fatto ricorso contro il decreto penale di condanna, ha scelto il giudizio in tribunale usufruendo dell’opportunità offerta dalla legge confidando in una sorta di messa alla prova per rimediare all’errore di essersi messo al volante ubriaco. Il giovane venne fermato dai carabinieri intorno alle 4 del 6 dicembre lungo via Da Vinci. L’etilometro segnò prima 1,88 e poi 1,97 g/l di alcol. Via la patente e macchina sequestrata. Alla fine del periodo di volontariato al Soccorso Pubblico e nel caso in cui il giovane esegua con scrupolo e correttezza le mansioni assegnate, il giudice dovrà fissare una nuova udienza per dichiarare estinto il reato commesso, disporre la riduzione della metà della sanzione di sospensione della patente e revocare la confisca del veicolo sequestrato che tornerà in possesso del legittimo proprietario. In caso invece di violazione degli obblighi connessi ai lavori di pubblica utilità, il giudice - sentito il pm oppure d’ufficio - può disporre la revoca della pena sostitutiva con il ripristino di quell’amministrativa, della sospensione della patente e della confisca dell’auto. L’applicazione della normativa sul lavoro di pubblica utilità può sostituire la pena detentiva o pecuniaria soltanto una volta e non può essere reiterata. Viene escluso da questa opportunità chi provoca un incidente guidando ubriaco. P.B. CORRIERE DEL VENETO Sacerdote ubriaco alla guida Condannato e ritirata la patente Don Paolo Zanutel è stato trovato con un tasso alcolemico cinque volte superiore al massimo consentito: due mesi di reclusione e non potrà guidare per due anni (*) VICENZA - Nell’agosto scorso don Paolo Zanutel, 59enne parroco della parrocchia dei Filippini e direttore dell’istituto superiore Baronio, dopo aver provocato un incidente lungo la Riviera Berica era stato trovato ubriaco al volante con un tasso alcolemico di 2,36 grammi per litro (cinque volte oltre il massimo consentito). Padre Paolo, che ad oggi è anche indagato per circonvenzione d’incapace assieme ad un altro parroco per un altra vicenda che riguarda un’eredità milionaria finita per una parte alla sua scuola e alla sua parrocchia, è stato condannato dal gup Eloisa Pesenti a 2 mesi di reclusione, 2 anni di sospensione della patente e 16 mila euro di ammenda. Salva dalla confisca la nuovissima Audi A3 solo perché è risultata intestata alla scuola privata. (*) Nota: bere e guidare è pericoloso… non c’è santo che tenga. IL TIRRENO MARTEDÌ, 09 NOVEMBRE 2010 Anziana presa a schiaffi e per i capelli In manette è finita la badante dopo l’intervento dei carabinieri POMARANCE. I carabinieri l’hanno arrestata con l’accusa di violenza privata e lesioni. In manette è finita una badante straniera, accusata di violenza privata e percosse. È accaduto domenica sera a Pomarance in casa di una pensionata di 88 anni che da diversi mesi è assistita dalla badante ucraina, 43 anni, residente a Follonica. L’immigrata, dopo alcune ore di relax, ha fatto rientro a Pomarance dalla pensionata, poco prima delle 19. Era ubriaca e ben presto la situazione è degenerata. L’anziana, come ha raccontato poco dopo ai carabinieri, sarebbe stata malmenata dalla badante. A salvarla dalle ire della quarantenne sono stati un nipote e una vicina di casa che hanno chiamato i carabinieri di Volterra dopo avere sentito le urla disperate della pensionata che in questo modo sperava di richiamare l’attenzione dei vicini di casa. Probabilmente quando la badante è rientrata a Pomarance era già alterata. E deve essersi innervosita ancora di più di fronte alle richieste dell’anziana che voleva cenare per poi andare a dormire. Nel frattempo sembra che l’ucraina abbia bevuto altre due bottiglie di alcolici mentre continuava a discutere con l’ottantottenne. Alla fine quest’ultima sarebbe stata presa a schiaffi nel tentativo di farla tacere. Non solo: la badante avrebbe afferrato l’anziana per i capelli per costringerla sedersi mentre stava urlando. Infine, avrebbe preso un pezzo di carta, lo avrebbe bagnato con l’acqua e lo avrebbe messo in bocca all’ottantenne per costringerla a tacere. Per fortuna il nipote e una vicina di casa hanno sentito le grida dell’anziana e sono intervenuti insieme a una pattuglia di carabinieri del paese, inviata dalla compagnia dell’Arma di Volterra. In casa della pensionata, invalida e con non pochi problemi di salute, è arrivata anche la guardia medica che ha prestato alla donna i primi soccorsi. I carabinieri hanno arrestato la badante e l’hanno portata in caserma per poi informare l’autorità giudiziaria. Il magistrato di turno in Procura a Pisa non ha però ravvisato la sussistenza di esigenze cautelari nei confronti dell’ucraina che è stata subito rimessa in libertà. È stato però disposto l’immediato allontanamento della donna dall’abitazione della pensionata aggredita. S. C. CORRIERE ADRIATICO Ubriaca al volate provoca un incidente poi raggiunge a nuoto la scogliera frangiflutti Si butta in mare per sfuggire alla polizia San Benedetto. Intorno alla mezzanotte di domenica una cittadina lituana di 33 anni, sul lungomare di Porto d’Ascoli, ha tamponato un’auto che la precedeva procurando danni al mezzo e leggere lesioni agli occupanti. Una pattuglia della polizia stradale, giunta sul posto, si è accorta subito che la donna presentava tutti i sintomi della guida in stato di ebbrezza: alito vinoso, frasi sconnesse e difficoltà a reggersi in piedi. Dopo vari tentativi con l’etilometro per misurare lo stato alcolemico, lo stesso risultava avere un valore pari a quattro volte quello consentito. A questo punto gli agenti hanno provveduto a contestare alla donna la guida in stato di ebbrezza. Durante la verbalizzazione, però, la giovane lituana ha dato in escandescenza ed improvvisamente si è messa a correre verso la spiaggia. Giunta sulla riva, nonostante la temperatura e l’acqua fredda, la ragazza si è gettata in acqua completamente vestita ed ha raggiunto a nuoto gli scogli frangiflutti. Inutile il tentativo degli agenti di raggiungerla e bloccarla. Immediatamente venivano allertati vigili del fuoco, capitaneria di porto e 118 per i soccorsi e sul posto giungeva anche il comandante del distaccamento di polizia stradale di San Benedetto. Nel frattempo il compagno della donna, nonostante le temperature e nonostante non fosse in grado di nuotare, la raggiungeva sugli scogli e riusciva a farla desistere dal suo intento e tornare in spiaggia. La ragazza è stata soccorsa dal 118 e accompagnata presso il locale ospedale. Il gesto della donna, in ogni caso, non le evita la denuncia alla procura della Repubblica presso il tribunale di Ascoli e la sospensione della patente di guida che le è stata ritirata la stessa notte. CORRIERE ADRIATICO Weekend nero, undici patenti ritirate Porto San Giorgio Undici patenti ritirate, denunce alla Procura della Repubblica, svariate violazioni al Codice della strada ed il ritrovamento di una vettura rubata a settembre. E’ questo il bilancio di un fine settimana di controlli da parte della Polizia stradale sulle strade del fermano. Nella notte tra sabato e domenica scorsi gli agenti della Polizia stradale hanno messo in campo tutte le loro energie per contrastare il fenomeno delle stragi del sabato sera. I controlli a tappeto si sono concentrati tra Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Casette d’Ete e Campiglione di Fermo, insomma le rotte notturne più battute dai ragazzi nei loro spostamenti in giro per la provincia. I controlli, per la Polizia, hanno sortito degli effetti sicuramente “positivi”. “Infatti – fanno sapere dalla Polizia - i servizi disposti per il fenomeno delle “stragi del sabato sera”, finalizzati al controllo dei conducenti che guidano in stato di ebbrezza o di alterazione da assunzione di sostanze stupefacenti hanno dato esito positivo”. Il personale della Polizia stradale di Fermo ha provveduto a pattugliare, in lungo e in largo la Provincia totalizzando complessivamente 248 controlli. Tutti i conducenti sono stati sottoposti a verifica con precursori per la guida in stato di ebbrezza. Dai controlli sono scaturite 11 denunce per guida in stato di ebbrezza con valori compresi tra 0.7 e 1.30 di tasso alcolemico nel sangue. A tutti è stata ritirata la patente di guida ed affibbiato un verbale di violazione del Conduce della Strada. Per chi, tra questi, ha superato lo 0.8 è anche scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Fermo. “Nel corso della stessa serata – conclude la Polizia - sono state elevate 17 violazioni al Codice della Strada ed è stata rinvenuta una autovettura oggetto di furto avvenuto a settembre a Porto Recanati”. La vettura sarà restituita al legittimo proprietario. MERATEONLINE Controlli dei Carabinieri contro l’alcool alla guida, due denunce a Verderio S. e Merate Merate, Verderio Superiore - Hanno cercato di sfuggire al posto di controllo dei Carabinieri, ma sono stati subito intercettati e denunciati per guida in stato di ebbrezza. Un 24enne di Cornate d’Adda e un 22enne di Merate sono stati fermati dai militari della compagnia di Merate nella notte tra sabato 6 e domenica 7 novembre, nel corso di controlli effettuati sulle strade del territorio finalizzati a prevenire e reprimere le cosiddette "stragi del sabato sera". Quando hanno avvistato i militari i due ragazzi hanno cercato di evitarli dileguandosi nelle vie limitrofe, ma i Carabinieri sono riusciti a raggiungerli e sottoporli ai controlli. L’operaio di Cornate d’Adda è stato fermato intorno alle 00.50 in Via Papa Giovanni XXIII a Verderio Superiore, mentre si trovava alla guida di una "Volkswagen Golf "con un tasso alcolico nel sangue pari a 1.47 g/l. Il 22enne meratese, anch’egli operaio, è stato fermato in Via Monte Grappa in paese poco dopo le 2.00 al volante di una "Seat Ibiza", con il medesimo tasso alcolico nel sangue. Per entrambi è scattata la denuncia per guida in stato in ebbrezza e hanno rischiato la confisca del veicolo.
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