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Rassegna alcol e guida dell’11 novembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

AGI SALUTE
Dure critiche alle conclusioni di uno studio inglese
ALCOOL PEGGIO DI DROGA? ESPERTI ITALIANI: ASSURDITA’ (*)
Campobasso, 11 nov. - Le conclusioni di uno studio di David Nutt, ex capo della commissione governativa inglese sulle droghe, secondo il quale, l’alcol sembra essere molto piu’ dannoso di qualsiasi droga in circolazione, non convincono gli esperti italiani. "Un’assurdita’ - e’ il commento corale allo studio pubblicato su The Lancet - non c’e’ nessun riferimento alle dosi. Considerare l’alcol peggio dell’eroina rappresenterebbe uno choc da cui e’ difficile riprendersi, ma lo e’ ancora di piu’ - spiega una nota dell’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore - centro ricerche Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche di Campobasso - resistere alla tentazione di sbatterlo in prima pagina, sapendo di avere in mano una vera e propria bomba ad orologeria. Le vittime in questo caso sono le migliaia di persone che al risveglio si sono sentite dare del tossicodipendente. Si’, perche’ se l’alcol e’ peggio dell’eroina o del crack vuol dire che chi lo consuma abitualmente e’ a conti fatti un tossicomane. Secondo Giovanni de Gaetano, direttore dei Laboratori di Ricerca dell’Universita’, "apprendere dai media che i due bicchieri di vino o la birretta che uno si concede serenamente in famiglia o con gli amici gli costeranno una dipendenza che paghera’ e fara’ pagare a caro prezzo non e’ certo una bella notizia. (**) Ma purtroppo e’ in questi termini che l’opinione di David Nutt sta arrivando nelle case della gente e sulle scrivanie degli addetti ai lavori. La classificazione delle sostanze ’pericolose’ e’ stata fatta tenendo conto soltanto dei danni potenziali derivanti da ogni sostanza. E’ come se classificassimo i farmaci antitumorali solo sulla base dei loro effetti collaterali, senza tener conto dei loro effetti benefici. E’ da notare poi - aggiunge de Gaetano - che lo scopo dichiarato dell’esercizio di Nutt e colleghi e’ stato quello di valutare i danni causati dal cattivo uso (misuse) di sostanze farmacologiche (drugs). In medicina le valutazioni si fanno sempre sul rapporto benefici/rischi, mai sugli uni o gli altri separatamente". "Il controverso neuropsicofarmacologo inglese - spiega la nota- parla senza filtri e probabilmente senza preoccuparsi troppo delle conseguenze delle sue affermazioni.
Il suo, nonostante sia stato ospitato sulle gloriose colonne di The Lancet, non e’ propriamente uno studio scientifico sugli effetti dell’alcol, bensi’ un rimpasto sociologico di informazioni. In pratica, l’ex esponente della commissione scientifica indipendente sulle droghe ha attribuito un punteggio a ciascun elemento potenzialmente dannoso per la salute e per la societa’. Nel calderone sono finiti indistintamente, tabacco, droghe di ogni ordine e grado, alcol, acido idrossi-butirrico e funghi. Ma l’alcol di cui parla Nutt e’ lontano anni luce da quello che la scienza considera un valido aiuto per la salute". Per Fulvio Ursini, professore Ordinario di Biochimica all’Universita’ di Padova, "L’alcolismo e’ cosa ben diversa dal bere moderatamente un bicchiere di vino ai pasti o sorseggiare una birra in compagnia. E’ come dire che bere l’acqua fa male considerando il numero di annegati per poi giungere alla conclusione che l’acqua andrebbe bandita. O analogamente considerare le automobili piu’ pericolose delle armi da fuoco perche’ causano piu’ decessi. Ignorare, come fa Nutt, il ruolo della dose e la numerosita’ del campione significa letteralmente ’dare i numeri. Stupisce che una seria rivista scientifica abbia offerto le sue pagine a uno studio simile". Francesco Orlandi, professore ordinario di Gastroenterologia nell’Universita’ degli Studi di Ancona, riprende una riflessione di Curtis Ellison, professore alla Harvard University di Boston: "Nella nostra societa’ l’uso degli automezzi provoca perdite umane molto superiori all’uso delle armi da fuoco, ma non si puo’ mettere nel piatto della stessa bilancia la vettura di famiglia ed un mitra costruito per uccidere. Il comitato inglese ha commesso un grossolano errore di metodo, indicato come"floating denominator problem" nella nomenclatura epidemiologica e traducibile nel popolaresco ma efficace "confondere le mele con le pere". Demonizzare l’oggetto e’ facile ma deviante, ed e’ socialmente pericoloso perche’ una considerazione sbagliata getta discredito su dieci raccomandazioni giuste. La promozione della temperanza e’ la vera sfida per i nostri ragazzi, circondati da continui stimoli a comportamenti compulsivi, dalle calorie alla musica assordante fino all’happy hour e alle notti bianche". "L’alcol, bevuto moderatamente, si e’ rivelato un ottimo alleato per la salute delle persone, mostrando effetti benefici sul fronte cardiovascolare non solo in termini di prevenzione primaria, ma anche dopo un evento cardiovascolare" spiega ancora de Gaetano. (***)
"Ci siamo a lungo interrogati se fosse il caso di suggerire ai colleghi clinici di avvisare i loro pazienti cardiovascolari circa le proprieta’ benefiche del bere moderato- concludono i tre scienziati italiani - Siamo ancora di questa opinione. Ma a giudicare dai tempi che corrono, rischiamo di finire tra gli spacciatori di droga ".

(*) Nota: c’è un modo solo di dimostrare che le conclusioni di questa ricerca sono sbagliate: trovare altra droga che causi più morti, più danni e più patologie dell’alcol.

(**) Nota: gli “esperti” citati in questo articolo sono: un ematologo, un biochimico, un gastroenterologo, nessuno che si occupi di alcologia nel suo complesso. Parlare di alcoldipendenza come se fosse l’unico problema alcol correlato è tipico di chi conosce qualcosa dell’alcologia, ma non tutto. Il valore della analisi di Nutt, al contrario, sta proprio nel prendere in considerazione tutti gli aspetti che concorrono a formare il rischio delle sostanze.

(***) Nota: è proprio facendo un bilancio tra costi e benefici che appare evidente la pericolosità degli alcolici. Andrebbe dimostrato che il consumo di alcolici evita almeno trentamila morti. Considerando solo i decessi.



GAZZETTA DI MANTOVA
Si fa le canne davanti al figlio di nove mesi
La convivente protesta e viene picchiata. Arriva la polizia
9 novembre 2010 - Si faceva le canne davanti al figlio di nove mesi. La convivente, stanca di questa situazione, ha chiamato il 113. Ma prima erano volati insulti e botte da orbi. Protagonisti della squallida vicenda un napoletano di 39 anni e la convivente brasiliana residenti in via Zambelli, quartiere San Leonardo. La richiesta d’aiuto scatta alla mezzanotte di domenica scorsa, quando la donna, ormai esasperata dall’atteggiamento del convivente, chiama la polizia. Con lui poco prima aveva avuto un’accesa discussione a causa degli spinelli fumati mentre in casa c’è un bambino di nove mesi. La donna cerca di convincerlo che il fumo fa male, ma lui si arrabbia. A quel punto scoppia la lite a suon di insulti e schiaffi. Lei non ne può più e chiama il 113. Quando gli uomini della squadra volante arrivano in via Zambelli i due hanno smesso di litigare, ma gli agenti decidono di dare un’occhiata in giro. E guarda caso in cucina, nascosto in un barattolo di vetro, i poliziotti portano alla luce trenta grammi di marijuana. L’uomo è stato quindi segnalato all’autorità giudiziaria per uso personale non terapeutico di sostanze stupefacenti. E’ chiaro che la vicenda ora finirà in mano anche agli assistenti sociali per verificare se la tranquillità famigliare e soprattutto quella del bambino può essere messa in pericolo.


GAZZETTA DI MANTOVA
Lettere
Non solo spinelli davanti ai bimbi
Un uomo fuma uno spinello davanti al proprio bambino, arriva la polizia, il giorno dopo ne parla la "Gazzetta" in prima pagina.
Una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali - "The Lancet" - pubblica uno studio che classifica le droghe in base alla loro pericolosità.
Proviamo a ragionare incrociando le due notizie.
Possiamo pensare che quell’uomo con il suo comportamento di fumare lo spinello (cannabis = droga ottava in classifica per pericolosità) abbia sbagliato perché è stato un cattivo esempio per il figlio.
Seconda questa logica chi beve un bicchiere di vino o di birra (alcol = droga prima in classifica per pericolosità) davanti a un figlio si comporta in maniera più grave: eppure nessuno chiama la polizia e nessun giornale scrive articoli su questo comportamento.
Possiamo anche pensare che quell’uomo abbia sbagliato perché il bambino, vicino a lui, è stato costretto a respirare il fumo tossico della sua canna.
Secondo questa logica dovremmo chiamare le forze dell’ordine e il redattore della Gazzetta ogni qualvolta un genitore fuma una sigaretta (tabacco = droga sesta in classifica) davanti a un figlio.
Possiamo ancora pensare che quell’uomo abbia sbagliato perchè, assumendo questa droga, ha alterato la sua percezione della realtà ed il suo comportamento, creando una condizione di rischio per sè e per il bambino.
Va qui ricordato come gli incidenti e le violenze conseguenti all’assunzione di bevande alcoliche occupano le pagine di cronaca nera dei nostri giornali in misura decisamente superiore rispetto a quanto succede a seguito del fumo di spinello.
Possiamo infine pensare che quell’uomo abbia sbagliato perché con il suo comportamento ha danneggiato la propria salute.
Non possiamo però dimenticare che ogni anno in Italia vino, birra, superalcolici e sigarette causano oltre centomila morti, mentre tutte le droghe illegali messe insieme ne causano meno di mille.
Noi siamo convinti che quell’uomo davvero abbia sbagliato: la nostra salute e il benessere nostro e di chi ci sta vicino non vanno d’accordo con l’utilizzo di nessuna droga.
Però nella nostra cultura rispetto all’uso di sostanze ci sono evidenti contraddizioni ed anomalie di pensiero, su cui ci pare utile riflettere e discutere.
Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada - Autori di “Vino e bufale”


IL GIORNALE
Arrivano i bar etici: diranno basta a chi beve troppo
di Chiara Campo
Il divieto è già previsto dalla legge ma il sindaco ora chiede più rigore. Sarà escluso dal coprifuoco chi firma il codice di autoregolamentazione
Niente alcol a chi è già in stato di ebbrezza. Lo prevede già il Codice penale, ma dato che «tanti bar hanno la brutta abitudine di svendere una volta a settimana o anche più spesso la birra per svuotare il deposito, meglio insistere». La raccomandazione del sindaco verrà inserita esplicitamente nel nuovo regolamento per i pubblici esercizi che la giunta comunale approverà molto probabilmente già nella seduta di domani. Una stretta alle licenze facili, il Comune detta una lista di requisiti e premi per chi chiede di aprire un nuovo locale. E insieme accoglierà la proposta dell’Epam di estendere a tutta la città quel Codice di autoregolamentazione già applicato da un centinaio di gestori tra corso Como, Arco della Pace e Navigli: nel decalogo c’è ad esempio un servizio di tutor della sicurezza e il divieto di vendere bottiglie in vetro dopo le 21. In cambio, Palazzo Marino salverà dal coprifuoco quei locali che firmano il patto e saranno riconoscibili da un bollino blu in vetrina. Una via per evitare il conflitto davanti al Tar (l’udienza è fissata per il 21 dicembre) tra il Comune e l’associazione dei pubblici esercizi che ha fatto ricorso contro le ordinanze anti-degrado.
La proposta è emersa ieri al tavolo per la sicurezza riunito in Prefettura. E la soluzione alternativa è arrivata proprio dal sindaco: «Chiederemo ai pubblici esercizi di sensibilizzare il personale a non servire alcol ai minori di 16 anni e a chi è in evidente stato di ebbrezza. Una volta adottato il Codice di autoregolamentazione e approvato dalla giunta il nuovo regolamento sui pubblici esercizi, potremmo rivedere gli orari di chiusura dei locali». (*) In base alle recenti ordinanze, bar, ristoranti, discoteche, devono chiudere tra mezzanotte e le due. Una richiesta che era arrivata innanzitutto dalla Lega, che ora batte le mani alla Moratti: «Lo stralcio dei pubblici esercizi va nella direzione che auspicavamo - conferma l’assessore lumbard alla Sicurezza della Provincia, Stefano Bolognini, presente al tavolo in prefettura -. La riduzione degli orari deve restare invece in vigore per le kebabberie, i centri massaggi che nascondono spesso altre attività che creano rischio per la sicurezza. Linea dura anche per chioschi aperti la notte e ambulanti». Dai locali serali però «ci aspettiamo ora il massimo rispetto del codice di autoregolamentazione, soprattutto per quanto riguarda la somministrazione di alcolici, ben venga anzi l’aumento di sanzioni se trasgrediscono».
Il presidente dell’Epam Alfredo Zini è soddisfatto per il passo indietro sulle ordinanze. Se serve all’obiettivo, bene il richiamo a non servire alcol a minorenni e ubriachi ma «è già previsto dalla legge e i nostri associati lo rispettano. Non vorremmo trasformare i gestori in vigili. Invece di stare addosso solo ai bar e locali, il Comune dovrebbe concentrarsi di più sui rave party».
Tra i punti del nuovo regolamento comunale: per chi chiede la licenza non sarà obbligatorio garantire posti auto accanto al locale, ma la presenza di parcheggi farà ottenere dei punti in più. Idem l’insonorizzazione dei locali.

(*) Nota: ancora una volta l’associazione dei pubblici esercizi sta per ottenere delle agevolazioni in cambio del loro impegno a osservare una legge che già dovrebbero rispettare. Pensare che nel codice penale è già tutto previsto, compresi sanzioni e arresti per sensibilizzare chi non lo rispetta.


TRENTINO
L’INIZIATIVA
Concorso per il logo anti alcol
PREDAZZO. Cercasi logo per “Alcooperiamo”. Fino al 22 dicembre prossimo tutti gli studenti delle scuole medie e superiori delle Valli di Fiemme e Fassa potranno dare libero sfogo alla propria creatività per pensare e tradurre su carta il logo ideale per identificare e promuovere il progetto che da cinque anni Alcooperiamo porta avanti. Il bando di concorso propone poche semplici regole: la presentazione su formato A4 con tecnica grafica, pittorica o informatica a scelta, la possibilità di allegare schizzi o relazioni esplicative, la consegna dell’elaborato senza firma ma con i propri dati in busta chiusa allegata all’elaborato e il tutto in un plico chiuso e sigillato. Entro il 22 dicembre tutti gli elaborati andranno consegnati alla professoressa Cristina Giacomelli all’istituto “La Rosa Bianca” di Predazzo (referente di Alcooperiamo per Fiemme) o alla professoressa Samuela Broz al Liceo scientifico di Pozza di Fassa (referente di Alcooperiamo per Fassa). Successivamente una commissione valuterà tutti gli elaborati e sceglierà il logo migliore. Il “progetto logo” è una delle iniziative in corso in questa fase di preparazione di Alcooperiamo 2011, progetto tra mondo della scuola, istituzioni e volontariato di Fiemme e Fassa per trasformare in abitudine la presa di coscienza tra i giovani dei problemi legati al consumo di alcolici. (mi.za.)


IL SECOLO XIX
«Ubriachi e violenti, ora basta»
Santa Rita ha paura. Una commerciante: mi chiudo in negozio con il coltello in mano
SAVONA, 10 novembre 2010 - Rabbia, insofferenza ma soprattutto un forte senso di insicurezza. Gli abitanti del quartiere di Santa Rita sono esasperati per quel mondo che gira intorno alla mensa della Caritas in via De Amicis. Un servizio sociale fondamentale, ma che, inevitabilmente, attrae anche i balordi.
Nell’assembla pubblica dell’altra sera, alla Biblioteca di Quartiere di corso Tardy e Benech, organizzata dalla Terza Circoscrizione con il presidente Bruno Larice, il consigliere Fulvio Parodi e il commissario della Polizia Municipale Ilvio Vannoni, gli abitanti del quartiere hanno lanciato un ultimatum. «Non ne possiamo più – hanno detto – queste persone sono una minaccia, sono spesso ubriache, se la prendono anche con i ragazzini, infastidiscono gli anziani. La mensa va spostata». Dopo la raccolta di firme dello scorso anno, altre due assemblee pubbliche con segnalazione del problema all’amministrazione comunale, gli abitanti di via Collodi, De Amicis e limitrofe sbottano. «Sindaco e autorità devono intervenire prima che succeda qualcosa di grave o che qualcuno si faccia giustizia da solo».
Sono soprattutto i commercianti i più colpiti, in particolare le donne che si trovano sole in negozio per tutta la giornata. «Io alle 17,30 sono costretta a chiudermi a chiave in negozio – dice una di loro, con l’attività in via Collodi – taglierino in tasca e via. Non si sa mai». Alcuni si sono trovati, all’improvviso, un barbone nel bagno o nei ripostigli della propria attività. Poco tempo fa uno sbandato si è introdotto nello spogliatoio di Ld Market sfilando il portafogli dalla borsa di una dipendente. Poi ci sono gli escrementi nei portoni o le bottiglie rotte ai giardini di via Carducci, o ancora i bivacchi in piazza Maestri dell’Artigianato. Si sentono savonesi di serie B, abbandonati da un’amministrazione che “pensa solo al centro e butta tutte le grane al di là del Letimbro”. La rabbia monta e dall’assemblea nascono proposte provocatorie ma che qualcuno considera con serietà: il ricorso alle guardie giurate o un gazebo con un’urna nel quale buttare fac-simile di schede elettorali in segno di protesta. Tutti chiedono maggiori controlli. C’è chi se la prende anche con vigili urbani, carabinieri di quartiere e polizia che non sarebbero abbastanza presenti e più presi dal caffè al bar che dal controllo del territorio. Una tesi che commissario Vannoni non accetta. «Prendiamo il caffè come tutte le altre persone – ha replicato Vannoni – ma non è vero che non ci sia presenza sul territorio né coordinamento delle forze dell’ordine. Il coordinamento c’è e operiamo alternativamente a polizia, carabinieri, guardia di finanza e forestale. Ma siamo pochi, con compiti ampi. Parleremo delle vostre richieste al Comando. Punteremo di più sui controlli a piedi ma anche le telecamere potrebbero essere utili».
«In questa assemblea c’è una rabbia che prima era molto più contenuta – spiega Bruno Larice – come Circoscrizione possiamo solo segnalare, ancora una volta, le problematiche emerse ma non possiamo fare altro».
Elena Romanato


IL GIORNALE DI VICENZA
Arcugnano: sfalcio dell’erba per chi guida in stato d’ebbrezza
Lavori di manutenzione stradale per chi sgarra. Via alla convenzione tra Comune e tribunale. Con piccole opere a favore del paese non verrà sequestrata l’auto del trasgressore
ARCUGNANO 11/11/2010 - Lavori socialmente utili per chi guida in stato di ebbrezza. L’amministrazione comunale di Arcugnano ha aderito alla proposta lanciata dal Tribunale di Vicenza sulla basa delle normative nazionali comprese nel pacchetto sicurezza ed estesa a tutti i comuni del distretto di competenza del tribunale.
Chi verrà sorpreso a infrangere l’articolo 186 del codice della strada dovrà svolgere, a titolo gratuito, piccole opere a favore della comunità e in cambio non subirà il sequestro dell’auto. «È un progetto in cui crediamo - afferma il vice sindaco di Arcugnano con delega all’assistenza sociale Federico Bedin - e che comporta molteplici aspetti positivi. Primo fra tutti l’aspetto educativo, il pagare il proprio errore con servizi alla comunità. Nel contempo, i trasgressori evitano il sequestro del mezzo e noi cogliamo l’occasione per svolgere tutti quei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che generalmente non vengono eseguiti».
I settori lavorativi sui quali verranno indirizzati i contravventori saranno principalmente quello della sicurezza e dell’educazione stradale. «Ad ogni trasgressore verrà affidato uno o più lavori a seconda delle attitudini che possiede, della professione che svolge e delle indicazioni fornite dal giudice di pace relative ad ogni singolo caso - spiega Bedin - si tratterà, in linea di massima, di semplici lavori di manutenzione stradale, pulizia e di opere utili alla comunità di Arcugnano».
Una proposta, questa, che segue la linea del progetto di sostegno socio-economico: ricevono dal Comune dei contributi mensili per opere di utilità sociale e che l’amministrazione Gozzi ha sperimentato di recente commissionando dei lavori di imbiancatura e sistemazione delle giostrine dei giardini pubblici a cinque cittadini. Allo stesso modo, questa iniziativa unisce all’utilità sociale un risparmio di oltre il 30% sulle spese di manutenzione ordinaria da effettuare sul territorio comunale altrimenti affidati a ditte esterne. «Il risparmio si registra soprattutto - dice Bedin - nell’esecuzione di quei lavori considerati secondari e che per questo vengono sempre posticipati: la manutenzione dei parchi pubblici o di pulizia di alcuni angoli "nascosti" del territorio». Soddisfatte anche le minoranze. «È una proposta utile alla cittadinanza - dice Anna di Meo consigliere capogruppo di Vivi Arcugnano - è un buon esempio per i giovani, non solo per curare, ma anche e soprattutto per prevenire e limitare il fenomeno della guida in stato alterato». «L’idea è buona - conclude Martino Dal Lago, consigliere di Uniti per Arcugnano - suggerisco l’affiancamento di esperti o dei servizi sociali a questi trasgressori in modo che i il fatto di svolgere lavori utili alla comunità non sia solo un modo per dribblare il carcere ma per imparare ed evitare il ripetersi dell’errore».
Cinzia Ceriani


LA STAMPA – GIRO DI VITE
Sergio Miravalle
Vino e droghe pericolosi compagni di strada (*)
Due notizia sono rimbalzate sui media in questa settimana: secondo Ismea in Italia per la prima volta il consumo annuo di vino è sotto i 40 litri procapite. Considerando le bottiglie consumate dai turisti stranieri e quelle portate all’estero come souvenir, il dato statistico scende ancora. Per fortuna tiene l’export che diventa però «obbligatorio». La rivista inglese «Lancet» avverte che è l’alcol è la «droga» più pericolosa tra i giovani, più ancora di eroina e cocaina. Toni allarmistici nei commenti che spesso dimenticano la diversità dei consumi nel Nord Europa rispetto all’Italia. Il mondo del vino fatica a rispondere, un po’ si lagna, un po’ mugugna e tenta di mettere in luce la barriera culturale che c’è tra il bere consapevole a pasto e lo sballo alcolico da miscuglio discotecaro. Il fatto è che ci sono multinazionali con interessi vinicoli ma soprattutto negli altri alcolici e non vogliono dividere il comparto. Risultato, il vino non riesce a liberarsi dei pericolosi compagni di strada.
Intanto da oggi arriva il Novello (poco alcol, molto profumo). Secondo la Cia i freschi di vendemmia saranno poco più di 5 milioni di bottiglie. Il fenomeno appare in calo. Veneto e Toscana ci credono, il Piemonte poco (e pensare che una volta produceva novello perfino Gaja con il suo Vinòt). Svanito il consorzio resta l’ordine sparso. C’è tanto moscato 2010 già pronto e a Fontanafredda preparano per l’8 dicembre l’uscita del Già: solo 11 gradi, figlio di nebbiolo, barbera e dolcetto. Un’altra idea da Oscar?

(*) Nota: per esprimere la propria opinione in questo blog: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/hrubrica.asp?ID_blog=262,


IL TIRRENO
GIOVEDÌ, 11 NOVEMBRE 2010
Confcommercio si adegua al nuovo codice stradale
Un etilometro in ogni locale Chi beve saprà cosa l’aspetta
CARLO PALOTTI
PISA. Da sabato prossimo tutti gli esercizi pubblici d’intrattenimento che prolungheranno l’apertura fino a dopo le 24, dovranno munirsi delle tabelle sugli effetti dell’alcool e di un etilometro (o precursore) in almeno una delle uscite del locale.
Confcommercio recepisce il nuovo codice della strada e, per i propri associati, garantisce la cessione gratuita della cartellonistica richiesta, una convenzione sull’acquisto degli etilometri ed avvia in collaborazione con Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ed Ebtt (Ente bilaterale turismo toscana), un corso di formazione indirizzato ai giovani delle scuole e agli operatori di settore.
Durante la conferenza stampa presso la nuova sede di Confcommercio di Porta a Mare, però, si è assistito a qualcosa di più articolato. Al tavolo, infatti, sedevano anche le autorità di polizia ed i rappresentanti dell’Azienda sanitaria pisana impegnati già da tempo in una campagna di sensibilizzazione sull’abuso di alcool. Il nuovo codice della strada è stato il punto di partenza per tentare una via comune che trattasse l’argomento in modo nuovo: più attento all’informazione e meno sulla repressione del fenomeno.
«La nostra iniziativa - dice il presidente di Confcommercio Luca Ciappi - arriva a integrarsi con tutto il lavoro di verifica svolto dalle autorità competenti in materia di alcol e guida. La nuova normativa che entrerà in vigore meritava attenzione da parte nostra poiché andrà ad influire sul lavoro dei nostri associati e non solo. Il corso di formazione sarà gratuito e avrà l’obiettivo di rendere meno difficile da parte degli esercenti, la ricezione del nuovo codice della strada».
L’utilizzo dell’etilometro (o del precursore, uno strumento portatile di più facile uso) non sarà obbligatorio, ma in caso di richiesta da parte degli avventori, dovrà essere messo a disposizione. Per questo Confcommercio ha voluto fare un passo in vanti, stipulando una convenzione che ne facilitasse l’acquisto.
Gli esercenti secondo le direttive in materia non potranno somministrare alcol agli ubriachi e dovranno anche saper gestire situazioni in cui la formazione potrà risultare garante di sicurezza: «Da sempre - dice la responsabile formazione di Confcommercio Cecilia Pellegrinetti - la formazione degli esercenti è obbligatoria, ma l’altissima adesione registrata a questa nuova iniziativa facoltativa, ci fa capire quanta attenzione c’è da parte dei nostri associati sull’argomento».
In tal senso anche da parte delle autorità di polizia giunge l’avvallo del progetto: «Quella in partenza - dice l’ispettore Stefano Pasca della polizia stradale - sarà un’iniziativa utile a prevenire i fenomeni di abuso di alcol. Il fatto che prenda piede su proposta delle associazioni, non può che garantirne un buon esito. Siamo sicuri che darà ottimi risultati».

GIOVEDÌ, 11 NOVEMBRE 2010
Locali notturni, etilometro obbligatorio
Attenzione a bere alcolici: scattano i nuovi limiti del codice della strada Due bicchieri di vino bastano a superare il tasso di legge (0,5)
ANNA CECCHINI
LIVORNO. In una mano una caipiroska e nell’altra l’etilometro usa e getta. Un soffio e via, per conoscere il livello di ebbrezza raggiunta e decidere se è il caso di mettersi alla guida. Questa la scena che si potrebbe ripetere d’ora in poi davanti al bancone dei locali pubblici che restano aperti oltre la mezzanotte.
Sì perché da sabato entra in vigore una nuova, e più restrittiva norma del Codice della strada che impone a ogni esercizio pubblico che somministra alcolici e resta aperto dopo le 24 di dotarsi di strumenti per la misurazione del tasso alcolemico. Detto in parole povere vuol dire che il barista a fianco del frigo dove tiene in fresco birre, spumantini e vodka, dovrà conservare anche un alcoltest.
La nuova norma. A dare comunicazione dell’entrata in vigore della nuova norma del Codice della strada è la Confesercenti. «A partire da sabato prossimo - spiega Massimo Marini, Confesercenti - per tutti i locali che somministrano alcolici e superalcolici e restano aperti dopo la mezzanotte sono previsti due cambiamenti: saranno obbligati a esporre tre copie delle nuove tabelle che riportano i tassi alcolemici all’entrata, all’interno del locale e all’uscita». Fosse solo un problema di appendere le tabelle per i gestori cambierebbe poco, dato che buona parte di loro hanno già esposte le vecchie tabelle nei loro locali. Il fatto è che c’è dell’altro. «Ogni operatore - prosegue Marini - dovrà dotarsi di qualsiasi strumento capace di rilevare l’alcol, purché sia riconosciuto dal ministero dei Trasporti, così da poterlo fornire ai clienti, su loro eventuale richiesta».
Alcoltest fisso o monouso? Etilometri in vendita ce ne sono di tutti i tipi. Da quelli a postazione fissa, dove i clienti possono inserire pochi centesimi e, soffiando in un tubetto monouso ottenere il verdetto sul livello di ebbrezza che hanno raggiunto, a quelli usa e getta, piccole cannucce in vendita nelle farmacie (il costo è di circa 3 euro). «Questi usa e getta - dice ancora Marini - vanno benissimo». Tra l’altro quei locali pubblici che non esporranno le nuove tabelle con i tassi alcolemici o che non forniranno ai clienti gli alcoltest andranno incontro a sanzioni piuttosto salate, dai 300 ai 1.500 euro.
Le reazioni. Pochi i titolari di locali notturni cittadini che sono a conoscenza dell’entrata in vigore da sabato prossimo delle nuove norme del Codice della strada. Pochi, ma disponibili ad adattarsi. «Noi lo sapevamo - dicono alla Baracchina bianca -. Le tabelle le abbiamo esposte da tempo, ed è ovvio che se la legge lo impone prenderemo anche questi etilometri». Un dubbio che sottolineano i gestori dei bar aperti dopo la mezzanotte è che questa norma serva solo ad incrementare le “gare di ubriachezza”. Tanto che ipotizzano di far pagare, magari una somma non elevata, ai clienti che chiedono di usare i dispositivi. «Se in molti li richiedessero - dicono alla baracchina Il Delfino - per noi esercenti sarebbe una grossa spesa». «Compreremo questi alcoltest - dicono alla baracchina Mauri - ma ci sembrano un controsenso: qual è il ragazzo di vent’anni che beve e poi chiede di sapere se è ubriaco?


AGI
UBRIACO SBANDA, INVESTE UNA DONNA E POI SCAPPA: ARRESTATO
Reggiolo (Re), 11 nov. - Un romeno di 25 anni, I.M.H., alla guida di una Opel Astra e in evidente stato di ebbrezza, e’ stato arrestato dai carabinieri a Reggiolo. Verso l’una di questa notte, procedendo ad alta velocita’ lungo la centrale Piazza Municipio di Reggiolo, dopo aver sbandato ha abbattuto due paletti e un palo dell’illuminazione pubblica; poi ha investito una donna di 32 anni procurandole ferite per fortuna non gravi; infine ha abbandonato pericolosamente la vettura in mezzo alla strada ed e’ scappato a piedi. I carabinieri, allertati, dopo aver avviato i soccorsi della donna investita, si sono messi alla ricerca del romeno e lo hanno rintracciato alcune centinaia di metri piu’ avanti: era steso per terra e per questo era stata chiamata un’ambulanza. Ma era in forte stato di agitazione e rifiutava i soccorsi. Identificato come il responsabile dell’incidente in quanto in possesso delle chiavi dell’Opel, nonostante la resistenza opposta (un carabiniere e’ stato ferito da un calcio) e’ stato portato in ospedale a Guastalla. E’ stato prima sedato e sottoposto alle analisi di rito, quindi accompagnato in caserma, arrestato e posto a disposizione dell’autorita’ giudiziaria.
Mir


ASCA
ROMA: SI UBRIACA E PICCHIA LA MOGLIE, ARRESTATO
Roma, 11 nov - Un 42enne romano e’ stato arrestato stanotte dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma dopo aver picchiato violentemente la moglie di 45 anni, nella sua abitazione di via Stilicone. L’uomo ha fatto rientro a casa ubriaco e, in preda all’alcol, ha prima insultato la moglie e poi l’ha colpita violentemente con calci e pugni, quindi e’ fuggito. La chiamata al 112, da parte della donna, ha allertato immediatamente una pattuglia di Carabinieri che si e’ recata sul posto. Nel frattempo il marito era ritornato davanti all’ingresso della propria abitazione e, gridando e sbattendo i pugni contro il portone, cercava di farsi aprire.
Quando sono arrivati i militari l’uomo ha tentato di aggredirli ma e’ stato bloccato ed arrestato. Dovra’ rispondere di lesioni personali, maltrattamenti in famiglia e resistenza a Pubblico ufficiale.
La vittima e’ stata ricoverata al ’’Policlinico Casilino’’ con prognosi di 30 giorni per frattura delle ossa nasali e diversi ematomi. L’arrestato, gia’ noto alle forze dell’ordine, e’ stato rinchiuso a Regina Coeli.
res-mpd/cam/rob


SENZACOLONNE
Picchiò sua moglie condannato 35enne
BRINDISI. Giovedì 11 Novembre 2010 – Un anno di carcere per aver picchiato la moglie. Pena dimezzata rispetto alle richieste dell’accusa per Alessandro Liardo, l’uomo che finì in cella per aver colpito la moglie durante una discussione sorta tra le mura domestiche, in una abitazione del rione Commenda. Il 35enne era ubriaco, ha ammesso di avere problemi con l’alcol e, notizia che ha riempito di gioia il cuore della madre dei suoi due bambini (nonché vittima della sua reazione violenta) e tutta la famiglia, ha deciso di andare in comunità e di farsi curare, lui che è affetto da una dipendenza che necessita dell’intervento di personale qualificato.
Ieri mattina si è celebrato il processo per direttissima che era stato rinviato, subito dopo l’arresto, eseguito qualche giorno fa, su richiesta dell’avvocato difensore del disoccupato brindisino, Giampiero Iaia.
Alessandro Liardo che aveva chiesto scusa alla giovane Federica, la sua compagna, già durante l’interrogatorio per la convalida dell’arresto, è stato ritenuto colpevole di minacce, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice gli ha inflitto una pena di un anno e non si è ancora espresso sull’istanza di attenuazione della misura cautelare in carcere presentata dalla difesa che ha ovviamente indicato, come domicilio, non quello in cui era scoppiata la lite poi degenerata ma l’abitazione di una zia dell’uomo nella quale soggiornerebbe in regime di arresti domiciliari in attesa del trasferimento in una comunità per intraprendere un percorso terapeutico.
Era stata la stessa Federica, la moglie di Liardo, colei che aveva riportato lesioni gravi a un timpano per le botte subite dal marito, ad affermare pubblicamente, senza remore, di desiderare per sé e soprattutto per il suo uomo una nuova vita.
“Non è un cattivo ragazzo – aveva raccontato a Senzacolonne all’indomani dell’arresto eseguito dagli agenti della sezione Volanti della questura di Brindisi – ma ha bisogno di cure, deve smettere con l’alcol, dimostrarmi di essere cambiato e poi non escludo di poterlo riaccogliere, con me, in casa”.

IL TIRRENO
GIOVEDÌ, 11 NOVEMBRE 2010
LO SALVA UN VOLONTARIO
Ubriaco in mezzo alla strada
Salva un anziano ubriaco che cammina a zig zag in mezzo alla strada, sugli Scali Novi Lena. Un volontario della Svs, Alessandro Filippi, 20 anni, martedì sera intorno alle 21 era in auto sul mare quando ha visto un uomo, che ha circa 65 anni, camminare pericolosamente al centro della carreggiata. Il giovane, grazie anche alla sua esperienza di soccorritore, si è subito fermato, ha parcheggiato e poi ha afferrato di peso l’anziano riuscendo - non senza fatica - a metterlo in salvo. Filippi ha chiamato un’ambulanza della Svs che è arrivata in breve tempo dalla sede in via San Giovanni. L’uomo, che era ubriaco e non ha una fissa dimora, è stato portato in pronto soccorso. Il volontario ha poi dato l’allarme alla polizia.


IRPINIANEWS
Cervinara - Rissa in centro: 26enne aggredisce poliziotti
Cervinara 11 novembre 2010- Un giovane di 26 anni, è stato denunciato dagli agenti del Commissariato di Cervinara per essersi reso responsabile di minacce ed oltraggio a Pubblico Ufficiale. Nel particolare, gli agenti di polizia sono intervenuti in una stradina del centro cittadino di Cervinara per sedare una rissa in corso e che vedeva protagonisti diversi giovani del posto. Giunti sul luogo della zuffa, uno dei contendenti in evidente stato di ebbrezza, ha preso a proferire minacce e parole ingiuriose nei confronti degli operatoti di Polizia. Identificato, è stato portato in Commissariato e denunciato.


ROMAGNA OGGI
Forlì, a zig zag con la bici rischia di esser investito. Era ubriaco fradicio
FORLI’, 11 novembre 2010 - Andava a zig zag in sella ad una bici in viale II Giugno rischiando di finire sotto una macchina. A fermarlo appena in tempo sono stati gli agenti della PolStrada di Rocca San Casciano. Protagonista dell’episodio, avvenuto nel cuore della nottata tra mercoledì e giovedì a Forlì, un romeno di 27 anni. Sottoposto al test dell’etilometro è risultato positivo con un tasso di alcol nel sangue pari a 2,80 grammi per litro, oltre cinque volte il limite fissato dal codice della strada.
Per il giovane è scatta la denuncia per guida in stato d’ebbrezza.


IL TIRRENO
GIOVEDÌ, 11 NOVEMBRE 2010
DENUNCIATI TRE RUMENI
Nudi in piazza Stazione
Si erano ubriacati e si erano denudati incuranti del freddo e della pioggia. Quando i carabinieri, avvisati da alcuni passanti, sono arrivati martedì sera in piazza della Stazione i tre rumeni hanno opposto resistenza ma alla fine sono stati bloccati e accompagnati in caserma. I militari li hanno denunciati per resistenza a pubblico ufficiale ed atti osceni.

TARANTO SERA
Ubriaco, devasta un bar poi aggredisce carabiniere

SICILIA
Arriva l’alcoltest «fai da te» ma il problema è culturale

PROVINCIA PAVESE
Ressa, fumo e alcol. notte da dimenticare in disco

© asaps.it
Venerdì, 12 Novembre 2010
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