L’ALCOL E’ UNA DROGA, ANZI LA PEGGIORE DELLE DROGHE E NON DIMENTICHIAMO CHE E’ VENDUTA REGOLARMENTE ASSIEME AL PANE, ALLA PASTA, ALLA CARNE, ALLE VERDURE….
DONNA MODERNA Binge drinking: emergenza giovani
di Neva Ganzerla // 17 novembre 2010 Sopola tra gli adolescenti l’abitudine a sbronzarsi in modo premeditato come unica forma di divertimento Uscire, bere e ubriacarsi sistematicamente. Il binge drinking è una delle ultime tendenze che spopolano tra i giovani e giovanissimi. Il sabato sera (ma non solo), i ragazzi mediamente tra i 15 e i 24 anni circa escono con gli amici, tutti animati dall’intenzione di fare una vera e propria abbuffata alcolica. Di questo si tratta quando si parla di binge drinking: la ricerca dell’ubriacatura a tutti i costi, ottenuta bevendo qualunque tipo di alcolico in quantità smodata. Non solo birra o vino, ma amari, distillati, liquori. Tutti insieme, senza distinzione né misura. Questa pessima abitudine è ovviamente un enorme rischio per la salute fisica e mentale dei ragazzi. I binge drinkers che hanno più di 3 occasioni ogni 2 settimane per bere più di 4 drink a sera hanno il 19 per cento di possibilità in più di diventare alcolisti e circa il 40 per cento degli alcolisti adulti ha dichiarato di essere stato un giovane binge drinker. Anche per chi beve con meno frequenza i rischi sono gravi. Oltre al rischio di morire o di subire gravi danni in seguito ad un incidente stradale (prima causa di morte tra i giovani), l’alcolismo precoce porta a sviluppare infertilità, riduzione del volume dell’ippocampo, deficit del lobo frontale (memoria, parola), ansia, depressione e disturbi della personalità. L’azione sulla psiche è confermata anche da uno studio del Loyola University Health System presentato in occasione del convegno annuale della Society for Neuroscience di San Diego. Per arrivare a queste conclusioni gli scienziati hanno fatto ubriacare un gruppo di topolini adolescenti esponendoli a dosi elevate di alcol. Alle cavie è stato somministrato per tre giorni alcol in elevate dosi fino ad alzare la concentrazione di alcol nel sangue a un valore compreso tra lo 0,15 e lo 0,2 per cento. I ricercatori hanno potuto osservare che nei topolini "alcolizzati" si genera un’alterazione permanente del sistema di produzione dei corticosteroidi, gli ormoni dello stress, che porta a sviluppare disturbi in età adulta. Un team tedesco ha inoltre eseguito nel 2009 uno studio statistico sulla diffusione di questa abitudine e ha evidenziato che dal 2000 al 2007 gli adolescenti (fino a 20 anni) ricoverati per avvelenamento da alcol sono passati da 9.500 a 23.165, di cui 3.800 sotto i 15 anni. Lo studio dimostra inoltre che nonostante i giovani affermino di dedicarsi alle abbuffate alcoliche perché ritenute molto divertenti (76 per cento) e rilassanti (51 per cento), questa abitudine rivela in realtà un profondo disagio. Tra gli adolescenti binge drinkers infatti il tasso di suicidi è di 4 volte più alto rispetto alla media dei non bevitori.
TESTIMONIANZA DI UNA RAGAZZA
MESSAGGERO VENETO Solo droga e alcol per divertirsi Messaggero Veneto — 16 novembre 2010 pagina 09 sezione: PORDENONE «Spacciare droga è un lavoro come gli altri»(*), questo è quello che hanno detto molti giovani, intervistati in una trasmissione televisiva. Siamo davvero giunti a questo punto? A considerare la droga, che rovina la vita e molto spesso la toglie ai giovani, come qualcosa di necessario per sopravvivere? Sicuramente questa non è la strada giusta per un futuro migliore! E allora perché questi ragazzi non desiderano trovare un lavoro vero e magari pensare anche un po’ al loro futuro? Probabilmente perché la società non fa nulla per aiutarli, non fa nulla per indirizzarli verso la via giusta. Nessuno parla di loro, delle loro storie difficili, di tutti quei ragazzi che perdono la vita per così poco. Sarebbe meglio dire che coloro che hanno il potere in mano sono troppo occupati a pensare ad altro per rendersi conto che le nuove generazioni si stanno rovinando e che, se si continua così, ci ritroveremo a vivere in mezzo a persone che non avranno più una personalità. Oggi anche i ragazzi di 12 o 13 anni sanno cos’è la droga e alcuni di loro ne fanno anche uso. Ma la cosa più brutta è che la considerano un divertimento. Dicono «se non c’è la droga, non ci si diverte». Mi chiedo come facevano una volta, quando la droga non esisteva ancora... Un tempo si divertivano con poco, anche perché non c’erano tutte quelle cose che esistono ora. Una volta bastava essere in compagnia e il divertimento era assicurato. Oggi non è più così! Oggi se vuoi essere uno del gruppo devi fare come gli altri e, molto spesso, questo implica l’utilizzo della droga, iniziare a fumare, a bere, dimostrando così di essere forte e coraggioso. Ma forse il coraggio è saper dire di no alle cose sbagliate. Questo può essere considerato coraggio, non quello di accettare qualcosa che neanche ci va bene solo per essere accettati. Purtroppo un altro punto debole della società è l’integrazione, l’accettazione del diverso. Eppure non è difficile aiutare gli altri, basta solo un po’ di volontà e di sensibilità. Se noi tutti desideriamo un mondo “migliore” la via da percorrere sono l’unità e l’uguaglianza. Mirlinda Gashi Liceo scientifico Marinelli
(*)Nota: anche quello dei baristi è un lavoro come gli altri!
ORGANIZZARE UN DISCOBUS SIGNIFICA AVVALLARE LO SBALLO
IL MATTINO Le navette dalla movida. Valle Caudina. Le «navette della movida» sono pronte a partire e a riportare a casa i ragazzi il sabato notte in assoluta tranquillità. La Valle Caudina è ancora scossa dalla morte di Nicola Luciano e Antonio Ianniello, i due ragazzi di appena 18 anni rimasti coinvolti in un incidente stradale avvenuto, nei pressi del campo sportivo di Rotondi, nella notte tra il 31 ottobre ed il primo novembre. E, purtroppo, non si tratta dell’unico caso. Nell’ultimo episodio hanno giocato un ruolo fondamentale la scarsa esperienza nella guida ed una strada che mette in serio pericolo chi non la conosce. Ma i grandi timori di tutti i genitori arrivano dall’abuso di alcool e droga(*) Una situazione che non si può far finta di non vedere e che sarà oggetto di uno dei primi interventi della «Città Caudina dei servizi», l’associazione che mette insieme sei comuni: quattro irpini, Rotondi, Cervinara, San Martino Valle Caudina e Roccabascerana e due sanniti, Bonea e Montesarchio. Proprio quest’ultimo comune è il centro della movida della Valle. A Montesarchio c’è la più alta concentrazione dei locali ed è la meta preferita di tutti i ragazzi. Partendo da questo presupposto, Marcella Sorrentino, assessore alla Cultura di Montesarchio, ha proposto al consiglio direttivo dell’associazione l’istituzione di un servizio di pulmini che effettui, durante i fine settimana, il giro dei locali per poi riportare nei loro paesi i giovani. La «Città caudina» aveva già proposto l’istituzione di un servizio navetta diurno per tutti e sei i comuni. pa.pa.
(*) Nota: cari genitori, con l’uso della navetta il consumo di alcol e droga aumenterà sicuramente!
IMPRESSIONANTE!!!
QUOTIDIANO.IT Catona: picchia la figlia di 4 anni perchè non beve vino. Arrestato L’uomo sottoponeva la famiglia a continue vessazioni subite, in particolare sulla convivente e sulle figlie nell’ambito delle mura domestiche
17/11/2010 I Carabinieri della Stazione di Catona (Rc) hanno tratto in arresto un uomo, originario di Reggio Calabria, venditore ambulante, pregiudicato, con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni. A denunciare i fatti era stata la convivente che si era presentata nella sede del comando provinciale dell’arma riferendo di voler denunciare un’aggressione. I carabinieri hanno ascoltato il racconto della donna che ha riferito loro di essere stata poco prima aggredita e picchiata dal convivente, che, al termine dell’ennesima lite, l’aveva colpita con una sedia, ferendola. Ma le preoccupazioni esternate dalla donna non erano riferite tanto a se stessa quanto alla figlia di 4 anni rimasta nel frattempo in compagnia del padre: la lite tra i due genitori era infatti iniziata perchè l’uomo, come già aveva fatto in passato, aveva costretto la figlia a bere un bicchiere di vino. La piccola si era rifiutata ed era immediatamente stata colpita dall’uomo. Sono state a quel punto effettuate immediate ricerche da parte delle pattuglie in servizio esterno che hanno in breve rintracciato l’ambulante alla guida del proprio furgone con a bordo la bimba. L’uomo è stato accompagnato ne gli uffici della Stazione Carabinieri di Catona dove la donna, assieme all’altra figlia 19enne, avuta da una precedente relazione, ha denunciato ai carabinieri le continue vessazioni subite, l’ira ingiustificata dell’uomo che veniva puntualmente sfogata sulla donna e sulle figlie nell’ambito delle mura domestiche diventate un inferno. Esempio di questa crudeltà era appunto il motivo dell’ultima lite, ovvero l’intenzione dell’uomo di far bere alla bimba di 4 anni un bicchiere di vino rosso, e le conseguenti percosse seguite al rifiuto della piccola. Gli episodi raccontati dalla donna e dall’altra figlia sono ora oggetto di ulteriori approfondimenti da parte dei Carabinieri che comunque nella stessa serata di sabato hanno proceduto all’arresto dell’uomo per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza privata commessi dall’uomo ai danni della convivente e delle figlie. Si indaga al fine di chiarire fino a quale gravità si siano spinti gli abusi commessi sulle bambine. L’uomo è adesso in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.
CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
DECESS AGI NEWS ON USA: EMERGENZA ALCOL A NEW YORK, 1500 MORTI OGNI ANNO 20:00 16 NOV 2010 (AGI/WSI) New York - Nella citta’ di New York si contano ogni anno 1500 morti e 100 mila ricoveri a causa dell’etilismo. Lo si apprende dal primo studio completo realizzato dal dipartimento sanitario locale. I decessi comprendono piu’ casistiche, dagli incidenti stradali alle malattie croniche, tutte connesse agli effetti prodotti dall’alcol. Gran parte dei casi interessa individui benestanti residenti nelle aree del Greenwich Village, SoHo e Chelsea .
DENUNCE
IL TIRRENO Troppo alcol nel sangue ritirate nove patenti il Tirreno — 16 novembre 2010 pagina 03 sezione: PISTOIA PISTOIA. A nove automobilisti è stata ritirata la patente durante i consueti controlli del sabato sera. Le verifiche sono state eseguite dai carabinieri del Nucleo radiomobile e della stazione di Capostrada nelle vie cittadine. Delle decine di automobilisti controllati, nove sono risultati avere un tasso di alcol nel sangue superiore alle concentrazioni ammesse dalla legge. Per sei il tasso alcolemico era superiore agli 0,8 grammi per litro, quindi nei loro confronti è scattata anche la denuncia penale alla procura della repubblica. Gli altri tre hanno fatto registrare un tasso superiore al consentito ma comunque inferiore agli 0,8 grammi, per cui gli interessati si sono visti consegnare multe per un importo complessivo di 1.500 euro.
LA GAZZETTA DI MANTOVA Ritirata la patente a tre ragazzi la Gazzetta di Mantova — 16 novembre 2010 pagina 13 sezione: CRONACA Patente appena conquistata e già perduta, e tutto per colpa dell’alcol. Per tre neopatentati l’ultimo weekend è da dimenticare. Sono stati sorpresi dalla polizia stradale alla guida dopo avere bevuto alcolici. E, complici anche le ultime modifiche al codice della strada (che ai neopatentati vieta nel modo pià assoluto il consumo di alcol prima di mettersi al volante) è scattato il ritiro della patente. Per chi ha la patente da meno di tre anni, infatti, è previsto il raddoppio dei punti decurtati e si fa in fretta a vedersi ritirare il documento appena conquistato. Ora i tre ragazzi dovranno ritornare alla scuola guida, ma solo dopo la fine della sospensione. I tre giovani sono K.E, 19 anni, sorpreso domenica in un controllo svolto a Mantova con un tasso alcolemico di poco superiore allo 0,50, M.M., 21enne, che aveva un tasso alcolemico di 0,73, e C.N., 20enne, fermato sabato scorso a Borgoforte con 1.10 grammi di alcol per litro di sangue. Ma ad aver infranto le regole nell’ultimo weekend sono stati anche adulti. La task force dellla Polstrada ha sorpreso in tutto otto trasgressori: tre con tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8, altri tre con tasso tra 0,8 e 1,5, e due con indice superiore a 1,5 grammi. Rischiano l’arresto fino a un un anno. (fa)
ALTO ADIGE
Denunciati otto ubriachi al Maturaball Alto Adige — 16 novembre 2010 pagina 18 sezione: PROVINCIA TERMENO. Otto denunce per ubriachezza e una segnalazione al Commissariato del Governo per assunzione di sostanze stupefacenti: questo è il bilancio di una serie di controlli effettuati dai carabinieri di Termeno dopo il «Maturaball» svoltosi sabato sera nel Comune della Bassa Atesina. I militari dell’Arma hanno contestato ai giovani ubriachi, tutti maggiorenni peraltro, l’infrazione dell’articolo 688 del codice penale, che prevede per chi ha esagerato con l’alcol una sanzione amministrativa da 51 a 309 euro. In questo caso i carabinieri hanno inflitto ai sette giovani una multa da 110 euro a testa. La pena, in base a quanto previsto dal Codice penale, può essere aumentata se l’ubriachezza è abituale. Gli uomini guidati dal maresciallo Ortù hanno contestato ai ragazzi l’ubriachezza manifesta, che secondo il Codice è tale se supera la semplice ebbrezza. Quest’ultima è caratterizzata da un mero annebbiamento provocato da un eccessivo consumo di alcolici. Sempre fra i ragazzi che hanno preso parte al «Maturaball» è stato fermato - verso le 2 della notte tra sabato e domenica - un minorenne che aveva assunto sostanze stupefacenti. In questo caso i militari dell’Arma gli hanno contestato il comsumo di droga e il giovane è stato segnalato come assuntore al Commissariato del Governo. I controlli saranno intensificati soprattutto nel weekend.
LA NUOVA SARDEGNA Sbronzo e con la coca: in cella la Nuova Sardegna — 16 novembre 2010 pagina 03 sezione: CAGLIARI CAGLIARI. Quando si dice che l’alcol fa male. Se non fosse stato per la sbronza che si è preso appena arrivato a Cagliari, il ventottenne Daniel Emil Duca, origini rumene, forse avrebbe portato a destinazione il suo carico di cocaina. Un chilo e 700 grammi di polvere bianca del valore di 800 mila euro, stipati in un trolley. Il rumeno aveva lasciato la valigia in un bed & breakfast di Assemini, dove era arrivato di mattina, poi aveva pensato di andare a bere un bicchiere, magari con qualche connazionale. Ma non deve aver pensato agli effetti dell’ebbrezza da alcol. Verso le 22 stava camminando lungo Corso America quando è stato notato dai carabinieri. Era solo, andatura incerta, espressione stralunata. I militari del Nucleo operativo Radiomobile, guidato dal tenente Giuseppe Pischedda, non potevano non fermarlo. Alla prima domanda hanno capito che qualcosa non quadrava. Ma poteva trattarsi di una banale dimenticanza. Duca non aveva il passaporto. «Ce l’ho al bed & breakfast», ha biascicato in un italiano poco comprensibile. Nella camera in affitto ha aperto il trolley blu, ha mostrato il passaporto e poi su richiesta dei carabinieri ha svuotato la borsa. Ma sul retro restava un rigonfiamento. Laddove spesso c’è una sacca con cerniera posteriore non c’era alcuna lampo, ma un doppio fondo: è bastato tagliare la tela per trovare un involucro un po’ bombato, ricoperto di nastro adesivo che copriva una gran quantità di caffé. Solo sotto un altro strato di cellophane, c’era il malloppo di cocaina da spacciare tra Assemini e Cagliari. Con quell’escamotage del caffé, Duca era riuscito a sfuggire ai controlli in aeroporto (non si sa da dove sia arrivato) ma non all’intuizione dei militari, come ha spiegato ai giornalisti il capitano Paolo Floris, comandante della Compagnia di Cagliari. Dopo la scoperta ha tentato di giustificarsi, ha detto che quella borsa la usano anche due amici. Scuse non molto credibili. È stato portato a Buoncammino, dove sarà interrogato dal pm di turno Maria Virginia Boi. - Elena Laudante
IL CORRIERE ADRIATICO
Guidava ubriaco patente ritirata Ancona 17.11.10 Pizzicato ubriaco alla guida della sua auto, si vede ritirare la patente. E’ accaduto la notte tra domenica e lunedì a un 45enne anconetano fermato dalle volanti della polizia impegnate sul fronte dei controlli per tutelare e garantire la sicurezza stradale. L’uomo è stato sottoposto all’etilometro, il cui esito ha evidenziato un tasso alcolemico di 1,12 g/l. E’ stato denunciato a piede libero.
VIOLENZA LA NAZIONE Turisti ubriachi lanciano bottiglie in via Roma: arrestato britannico 17.11.10 UN TURISTA con passaporto britannico, ma di origini australiane del ’78, ubriaco, è stato arrestato per aver lanciato bottiglie contro le auto in sosta e danneggiato una volante. In particolare, l’uomo, ha preso a calci gli sportelli della macchina e quando gli agenti sono riusciti a farlo salire, l’inglese si è accanito contro il divisorio in plexiglass. Con lui c’erano anche quattro amici, due donne australiane dell’89 e dell’84, un connazionale dell’89 e un californiano coetaneo. Le prime due sono state denunciate per danneggiamento e resistenza per aver cercato di evitare il controllo. Gli altri due dovranno rispondere del fatto di non aver esibito i documenti agli agenti. A dare l’allarme sono state alcune chiamate al 113 di residenti e passanti impauriti per le urla della comitiva che stava imperversando alle 22 di lunedì in via Roma. Alcune testimonianze hanno riferito che il gruppetto di ubriachi avrebbe addirittura aggredito un pakistano, strappandogli un mazzo di fiori.
IL GAZZETTINO Maltratta la moglie «Lui beveva sempre» Mercoledì 17 Novembre 2010, LONGARONE
«Quando tornava a casa la sera anziché farsi una doccia e sedersi a tavola per cena, cominciava a bere. E beveva, beveva tanto, tanto che a poi non c’era più spazio né per la doccia né per la cena». In questo quadro, secondo quanto riferito ieri dalla donna, N.P., si sarebbero consumati una serie di episodi che hanno portato successivamente la procura ha formulare l’imputazione di maltrattamenti contro la moglie. Sul bando degli imputati, D.P. 37 anni il 22 novembre, straniero, residente a Longarone. L’uomo, difeso d’ufficio dall’avvocato Gianluca Nicolai, si è presentato ieri in aula, davanti al giudice Antonella Coniglio, per rispondere del pesante reato. I fatti si svolsero tra il 2007 e il 2008 e si svolsero all’interno delle mura domestiche. «Mi insultava dicendomi spezzo di stare zitta altrimenti mi avrebbe ammazzata. In un paio di occasioni se la prese anche con nostro figlio, picchiandolo». Si torna in aula il 15 febbraio per sentire altri testi.
CORRIERE DELL’UMBRIA
Rissa a colpi di roncola. Controlli dell’Arma sulle strade: due denunce. Coppia in manette per furto. A rrestati tre rumeni: due finiscono all’ospedale.
CITTA’ DELLA PIEVE17.11.2010indietro
Sono finiti in carcere per i reati di rissa aggravata e porto illegale di arma impropria tre extracomunitari protagonisti di un litigio furibondo avvenuto nella frazione di Po Bandino. Il tutto si è svolto nella notte tra sabato e domenica, quando i militari del nucleo radiomobile della compagnia sono intervenuti nel giardino di un’abitazione in uso a cittadini stranieri, dove, era scoppiata una vera e propria rissa tra alcuni extracomunitari magrebini. Sul posto i militari hanno trovato 2 fratelli tunisini, rispettivamente di 41 e 36 anni e un marocchino 49enne. I tre uomini, a seguito di un diverbio, scaturito da futili motivi, ma molto probabilmente accentuato dall’abuso di sostanze alcoliche, si sono vicendevolmente scambiati pericolosissimi fendenti con l’uso di una roncola e di diversi colli di bottiglie di birra. Sul prato, teatro dello scontro, i carabinieri che sono intervenuti per primi hanno trovato un tappeto di vetro e larghe chiazze di sangue. Chi subito, chi il giorno dopo, comunque alla fine tutti e tre sono finiti nel carcere di Orvieto, in stato di arresto per i reati di rissa aggravata e di porto illegale di arma impropria. Due dei tre stranieri infatti sono dovuti ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, venendo uno dimesso con una prognosi di 15 giorni e l’altro ricoverato fino al giorno successivo per essere sottoposto ad un intervento chirurgico alla mano. Il terzo, invece, se l’è cavata con molto meno e gli sono bastate poche medicazioni al pronto soccorso di Città della Pieve. Ieri si è svolta, al tribunale di Orvieto l’udienza, nella quale è stato convalidato l’arresto a carico dei tre stranieri. Sempre ieri il personale del nucleo operativo della compagnia pievese, mentre svolgeva ulteriori accertamenti, relativi alla rissa ha fermato e identificato un 23enne tunisino, in Italia senza fissa dimora, il quale non esibiva ai carabinieri alcun documento d’identità, dichiarando generalità che, grazie ai successivi approfonditi controlli, sono risultate false. Il giovane straniero non aveva ottemperato a un decreto di respingimento e a un ordine di espulsione, è stato quindi arrestato e portato presso il carcere di Orvieto, a disposizione della competente autorità giudiziaria. A Paciano i carabinieri hanno denunciato un operaio moldavo, di 23 anni, residente a Piegaro, per guida in stato di ebbrezza alcolica, mentre i militari del nucleo radiomobile hanno denunciato un operaio 32enne di Magione, per il reato di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ieri mattina a Città della Pieve due cittadini romeni, un operaio 46enne e una badante 51enne, entrambi residenti a Castiglione del Lago sono stati denunciati per furto aggravato per il furto in un’azienda agricola. Sara Minciaroni
IL MATTINO
Sfasciate una decina di automobili. 17.11.10 Battipaglia. Il raid vandalico è stato messo a segno nella tarda serata di martedì in via Ionio. I carabinieri, chiamati dai passanti, poco dopo hanno intercettato l’autore del raid. Un ubriaco che è stato identificato e denunciato a piede libero per danneggiamento. Parabrezza rotti, scheggiati ed evidenti ammaccature sulla carrozzeria dei veicoli finiti nel mirino del malintenzionato. I danni ammontano a non meno di 10.000 euro. A lanciare l’allarme sono stati proprio i proprietari delle auto danneggiate a colpi di bastone dall’ubriaco. Il balordo è stato accompagnato in caserma e dopo gli accertamenti di rito effettuati dai carabinieri diretti dal capitano Giuseppe Costa e dal tenente Gianluca Giglio è stato denunciato a piede libero. I proprietari delle auto danneggiate ieri hanno sporto regolare denuncia dai carabinieri e qualcuno ha già fatto sostituire il parabrezza dopo la constatazione dei danni. Ora i carabinieri sono a lavoro per scoprire se il balordo autore del raid vandalico messo a segno l’altra sera abbia già compiuto scorribande simili in città. Da tempo purtroppo atti vandalici si susseguono in città. Molte auto sono state sfasciate o ancor peggio bruciate.
IL GAZZETTINO
Due marocchini patteggiano per resistenza. Uno era irregolare Violenti al "Kebab", arrestati Mercoledì 17 Novembre 2010,
PORDENONE - Ubriachi e molesti. Mohamed Bouiazro, 37 anni, residente a Villa Santina ma domiciliato a Pordenone, e Abdelmajid Allwan, 24, residente a Pordenone, entrambi marocchini, sono stati arrestati l’altro ieri sera dalla Squadra Volante per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La sala operativa del 113 aveva inviato la pattuglia in via Colonna perchè i due stavano disturbando gli avventori del "Kebab". La reazione è stata violenta. I due non volevano farsi identificare. Sbattevano i pugni sul bancone e si rivolgevano con arroganza ai due agenti che li invitano a salire in auto per andare in Questura. È stato in questa fase che Allwan ha sferrato un calcio a un poliziotto tentando la fuga a piedi. È stato bloccato dopo pochi metri e caricato sulla Volante. In macchina i due hanno cominciato a scalciare e a dare testate. Protagonisti di atti di autolesionismo, si sono scagliati ancora contro i poliziotti, che hanno riportato lesioni guaribili in tre giorni. Nella tarda mattinata di ieri sono stati processati per direttissima. L’avvocato Jessica Canton ha concordato per entrambi un patteggiamento. A Bouiazro, che con la Questura ha in piedi una richiesta di emersione, è stata inflitta una pena di sei mesi (sospesa). Il giudice Roberta Bolzoni lo ha scarcerato. Diversa la posizione di Allwan, che è senza permesso di soggiorno. Ha patteggiato sei mesi, senza condizionale, ed è rimasto in carcere. Nel pomeriggio ha sostenuto l’udienza per la convalida dell’espulsione davanti al giudice di pace. I due sono stati anche contravvenzionati per ubriachezza molesta.
INIZIATIVE DI PREVENZIONE E INFORMAZIONE
INSTRUZIONE SALUTE SALUTE: DOCENTI A “SCUOLA” DALLA ASL SU ALCOL E DROGA(*) (AGI) – Sulmona (L’Aquila), 16 nov. – Prevenire gli effetti di alcol, droga e tabacco sugli studenti, curando la formazione dei docenti. E’ l’obiettivo dell’iniziativa della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila che riguardera’ 30 docenti delle scuole medie di Sulmona e Pratola Peligna. Docenti che, dopo aver acquisito conoscenze e metodi sulle problematiche dagli operatori del Sert, diretto dalla dr.ssa Elia Dora Di Ciano, formeranno a loro volta gli studenti. Il corso di formazione sui docenti (in tutto 5 incontri) iniziera’ domani, 17 Novembre, all’istituto Capograssi di Sulmona, sulla base del progetto denominato “Unplugged”eu-dap. Saranno 1.000 gli studenti, iscritti agli Istituti Comprensivi della Valle Peligna, della Valle del Sagittario e della Valle Subequana (eta’ tra 12 e 14 anni), a beneficiare, in termini di prevenzione, del nuovo bagaglio di conoscenze su alcol, tabacco e droga, acquisito dai loro professori, dagli incontri con gli operatori del Sert di Sulmona. Il Sert fornira’ ai docenti un piccolo manuale (in sostanza, una guida), un set di cards per il lavoro in classe (materiale didattico) e un quaderno di esercitazione da distribuire ai singoli alunni. I corsi agli insegnanti si svolgeranno, in modo alternato, nella scuole medie di Sulmona e Pratola, fino al primo Dicembre, per un totale di 5 meeting. I docenti del corso, indirizzato agli insegnanti delle scuole, saranno i tre psicologi del Ser.T. della Asl di Sulmona: Annalisa Antonucci, Annalisa Vagnozzi e Michele Giammarco che lavoreranno in e’quipe. L’organizzazione e la responsabilita’ scientifica e’ del Direttore Ser.T., dr.ssa Di Ciano. I tre psicologi, durante l’anno, effettueranno supervisione e consulenze ai docenti formati. Finalita’ del progetto europeo. Il progetto Unplugged, secondo la Asl, mira a migliorare il benessere e la salute psicosociale dei ragazzi attraverso il riconoscimento ed il potenziamento delle abilita’ per-sonali e sociali, necessarie per gestire l’emotivita’ e le relazioni sociali, per correggere le errate convinzioni dei ragazzi sulla diffusione e accettazione dell’uso delle sostanze psicoattive, per migliorare le conoscenze sui rischi. Il progetto, alla base del corso, si incentra sullo studio EU-Dap (European Drug addiction prevention trial) che rappresenta la prima esperienza europea di valutazione dell’efficacia di un programma scolastico di prevenzione del fumo di tabacco, dell’uso di sostanze e dell’abuso di alcol. “Costituire un comitato per la salute dei giovani” “La scuola”, dichiara la dr.ssa Di Ciano, Direttore del Sert di Sulmona, “si configura come luogo privilegiato per l’attivita’ di prevenzione giacche’ svolge per i ragazzi un ruolo insostituibile di mediazione tra le conoscenze, le capacita’ e i valori sani in relazione alla salute e alla legalita’. Tuttavia, per migliorare l’efficacia di questo programma, e’ auspicabile che il territorio (famiglie singole e/o associate, locali di intrattenimento, imprenditori, palestre ecc.), di concerto con le Istituzioni (scuola, servizi sanitari, forze di polizia,prefettura)”, conclude la Di Ciano, “possano incontrarsi attraverso la costituzione di un comitato permanente per la tutela della salute dei giovani”. (AGI) Com/Ett
(*)Nota: è una iniziativa molto valida ed appagante già sperimentata anche in Trentino.
BOLOGNA2000 A Boretto per interrogarsi sulle dipendenze 17 nov 10 • Categoria Reggio Emilia,Sociale
Si svolgerà lunedì 22 novembre 2010 alle ore 21.00 la prima serata pubblica sulle dipendenze “La comunità interroga i servizi: dialogo su vecchi e nuovi problemi”. L’incontro, in programma presso Villa Vecchi – Guidotti a Boretto è organizzato dalla Consulta Medica con il patrocinio del Comune di Boretto – Assessorato alla Salute Pubblica ed è destinato a tutti i cittadini. Durante l’incontro si dialogherà di dipendenze vecchie e nuove: alcol, droga e gioco d’azzardo, ma anche dipendenze nuove legate alla rete internet e alle nuove tecnologie. Il dialogo tra esperti e cittadini desiderosi di informazioni cercherà di indagare su quali siano le principali problematiche odierne, quali le possibili soluzioni e, soprattutto, quali servizi siano oggi in campo per aiutare quanti soffrono tali dipendenze e chi è loro vicino. Ancora una volta il Servizio Sanitario cerca di avvicinarsi ai cittadini per far conoscere e capire le proprie strutture e competenze. Parteciperanno Angiolina Dodi Direttore del SERT di Guastalla, Giuliana Boschini Direttore del Distretto Sanitario di Guastalla e Luigi Petazzini Responsabile del SERT di Correggio. Introducono l’evento Donatella Zanoni Medico Psichiatra del SERT di Guastalla e Marco Borciani Presidente della Consulta Medica Boretto. Il panorama generale che si vuole dare sulla situazione delle dipendenze nel territorio della bassa emiliana servirà da introduzione per le serate successive, che saranno organizzate a seguire e che, nell’intenzione degli organizzatori, serviranno per approfondire le singole dipendenze, nelle cause, nelle modalità di espressione e nelle soluzioni individuate dagli specialisti che se ne occupano. Un momento di incontro per conoscere, e se possibile imparare a scongiurare, il problema della dipendenza, comunque essa si presenti.
IL CORRIERE ADRIATICO La guerra aperta a droga e alcol
17.11.10 Jesi Lo slogan “Guida e non farti guidare”, serigrafato su tutte le auto della scuola Guida sicura, ha tre diversi livelli di messaggio: riguarda la guida e all’essere sempre padroni del mezzo meccanico; riguarda la psicologia dell’automobilista che anche all’interno di un gruppo deve sempre mantenete la sua individualità e infine, gioca sulla differenza grafica della scritta ‘non farti’ che equivale a non usare sostanze psicotrope. Proprio l’attenzione al contrasto dell’abuso alcolico e di droghe è al centro della campagna di sensibilizzazione.
ANCORA SUGLI ALCOL TEST PREVISTI IN ALCUNI LOCALI DALLA NUOVA NORMATIVA
LA NAZIONE Gli alcol-test restano sotto il bancone: pochi li chiedono Nel primo giorno di applicazione della nuova normativa in pochi ne approfittano
Empoli, 16 novembre 2010 - C’è perché da sabato scorso è diventato obbligatorio ma nessuno lo chiede. E’ l’etilometro ‘fai da te’ presente nei locali pubblici che restano aperti oltre la mezzanotte e nei quali si servono bevande alcoliche. Il provvedimento è stato introdotto dal nuovo codice della strada ma per il momento sembra aver sollevato solo le polemiche dei titolari dei locali interessati anziché stimolato i clienti a misurare il proprio tasso alcolemico all’uscita. "Nessun dei frequentatori dei locali nei quali lavoro ha chiesto nel fine settimana di fare l’alcol-test — dice Alessandro Fossi organizzatore di eventi e feste — Il problema è che questo test non è gratuito per i clienti ma ha un costo che va da uno a tre euro in base alla macchinetta presente nel locale. E poi non rispetta la privacy delle persone, soprattutto il modello da parete installato all’uscita del locale. Chi decide di sottoporsi al test è costretto a farlo davanti agli occhi di tutti. Sono perfettamente d’accordo sul fatto che i controlli debbano essere sempre più frequenti e rigorosi, ma lo Stato oltre alla legge dovrebbe dare degli incentivi ai gestori per metterli nelle condizioni di renderli gratuiti e rispettosi della privacy dei propri clienti". Anche al bar-pub “Vinegar” di Empoli l’etilometro obbligatorio è lì in bella vista ma non lavora molto, o almeno non nel modo in cui dovrebbe. "Io l’ho installato già da qualche mese all’uscita del locale — dice Sergio Nencioni — All’inizio era visto come una novità e un gioco tra i giovani. In realtà nessuno lo fa seriamente forse per un senso di vergogna. Quel che c’è di buono, comunque, è che ha suscitato curiosità tra i clienti e pur non sottoponendovisi chiedono spiegazioni e si informano. Mi sembra che sia aumentata molto la sensibilità al problema alcol e sicurezza stradale"(*). Bruno Bianucci del pub-birreria ’Brunz’ si è dotato di una fornitura di 100 etilometri usa e getta al costo di 3 euro cadauno per i clienti. "Per il momento nessuno ce li ha chiesti — dice — Più che obbligare i gestori ad avere l’etilomentro a disposizione si dovrebbe educare le persone a bere in modo consapevole(**)". Critico anche Massimo Pierozzi del bar ’Viti’: "L’etilometro obbligatorio porta vantaggio più a chi lo commercializza che alle persone, le quali sanno che per mettersi alla guida non devono bere"(***). Irene Piccioni
(*)Nota: anche questa può essere una nota positiva. (**)Nota: si dovrebbe educare i gestori a “vendere” in modo consapevole!!! (***)Nota: se ci fosse lo zero per tutti non ci sarebbe bisogno degli etilometri!
ECO DI BERGAMO
Bergamo, non solo etilometro Arrivano anche le «wine bag» 16 novembre 2010 Cronaca Per combattere il pericoloso fenomeno dell’abuso di alcol è importante educare a un consumo consapevole delle bevande alcoliche, promuovendone la conoscenza soprattutto tra le giovani generazioni(*). Bisogna realizzare iniziative di informazione e non solo mettere in atto misure coercitive, evitando di considerare allo stesso modo vino, super alcolici e le apparentemente innocue bevande alcoliche mascherate da bibite leggere o alla frutta.(**) È quanto afferma la Coldiretti di Bergamo in riferimento alla norma entrata in vigore nei giorni scorsi che obbliga gli esercizi aperti fin dopo la mezzanotte a dotarsi dell’etilometro per misurare il tasso alcolemico. «Tutte le iniziative volte a scongiurare il verificarsi di malattie e gravi incidenti sono utili e doverose - precisa il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi –, è senza dubbio importante mettere in evidenza i rischi legati all’abuso di alcol, bisogna però anche evitare di fare di ogni erba un fascio e di criminalizzare senza appello prodotti, come il vino, che se assunti in modo ragionato e corretto possono invece avere anche un effetto benefico sulla salute».(***) Nel nostro Paese, in contrapposizione al consumo sregolato di alcol, si sta affermando anche un consumo responsabile di vino che è divenuto l’espressione di uno stile di vita «lento», attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a «stare bene con se stessi. Occorre quindi investire nella prevenzione attraverso la diffusione di una cultura che insegni a consumare correttamente le varie tipologie di vino. La Coldiretti bergamasca sottolinea che al raggiungimento di questo obiettivo si può contribuire anche con idee innovative, come ad esempio la promozione nei ristoranti e nelle trattorie del territorio delle «wine bag», borse apposite per portare a casa le bottiglie di vino non finite a tavola, in modo da rispettare i limiti alcolemici e senza andare a penalizzare ulteriormente il settore vitivinicolo. La wine bag è già diffusa negli Stati Uniti e in Inghilterra e, oltre ad evitare esagerazioni a tavola nel consumo del vino, permette anche di risparmiare ed evitare sprechi. Anche in Italia sono state avviate alcune sperimentazioni. «Forse è un’idea non molto in linea con il galateo – sottolinea Colombi - ma può essere un modo per evitare di vuotare forzatamente la bottiglia di vino aumentando il rischio sulle strade. E visto che spesso i clienti preferiscono non bere piuttosto che prendere una bottiglia e magari lasciarne sprecata mezza per rispettare i limiti imposti dalla legge, ecco la soluzione della wine bag. E’ un modo semplice per non scoraggiare il consumo di un prodotto importante per la nostra economia e il nostro territorio». La viticoltura in provincia di Bergamo interessa una territorio pari a oltre 800 ettari, circa 70 aziende vitivinicole che producono vini IGT e DOC, circa 30 azienda vitivinicole che producono Moscato di Scanzo DOCG e circa 30 aziende vitivinicole che producono vino da tavola
(*)Nota: sono sempre i produttori od i rivenditori a parlare di bere responsabile e non di “vendere” responsabile. (**) Nota: l’alcol contenuto in queste bevande alcoliche è sempre lo stesso: alcol etilico!!! (***)Nota: anche a consumi moderati l’alcol contenuto nel vino, nella birra e nelle altre bevande alcoliche è sempre un rischio!!! La Coldiretti deve vendere i propri prodotti e quindi cerca in tutti i modi di cantarne le lodi!!!
TELESTENSE
Alcol test, i controlli Servizio del 16/11/2010 - L’entrata in vigore del nuovo codice della strada non lascia più scampo a chi viene pizzicato alla guida con un tasso alcolemico superiore a quanto consentito dalla legge e per questo dallo scorso 13 novembre, nei locali notturni, quelli che stanno aperti oltre le 24 e rivendono alcolici è obbligatorio trovare l’acol test monouso. Uno strumento che in pochi secondi, dopo averci soffiato dentro, consente di capire a che livello è nel sangue la quantità di alcol. Se infatti questo valore supera i 0,5 grammi per litro ecco allora che si è a rischio sanzione e con valori molto più alti si può arrivare anche all’arresto. Da mesi le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti avevano distribuito alcoltest monouso negli esercizi dei loro associati. L’entrata in vigore della legge infatti non ha sorpreso gli esercenti che ormai oltre ad avere in dotazione da mesi l’alcol test, grazie anche alla campagna di sensibilizzazione realizzata dalle associazioni di categoria(*), hanno notato da tempo un cambio di costume negli stessi clienti(**). Nella notte di sabato inoltre sono scattati i controlli da parte delle forze dell’ordine per vedere se tutti i locali che vendono alcol oltre la mezzanotte, si sono dotati dei test e al momento a Ferrara non è stata rilevata nessuna irregolarità.
(*) Nota: Ferrara in controtendenza: nessuno si lamenta e tutti sono datati di alcoltest! (**)Nota: anche ad Empoli era stato notato il medesimo cambiamento!
LA NUOVA SARDEGNA
La movida non si ferma: multati i titolari di un pub 7 sanzioni per l alcol test la Nuova Sardegna — 16 novembre 2010 pagina 05 sezione: OLBIA TEMPIO. L’ordinanza comunale che regola gli orari dei pubblici esercizi ha prodotto i primi effetti. I vigili urbani hanno contestato dieci multe, per infrazioni di vario genere, riscontrate all’interno degli esercizi. Solo uno dei verbali riguarda direttamente l’ordinanza comunale. Un bar è stato sanzionato per inosservanza all’articolo 1, che impone la chiusura del locale entro le due del mattino. L’operazione di polizia, ampiamente pubblicizzata prima del week end, si è svolta all’interno di un esercizio stracolmo di clienti. I vigili sono entatri nel locale, accolti con gentilezza dai titolari e, dopo aver declinato l’invito a consumare un drink da parte di molti avventori, hanno contestato la violazione dell’ordinanza, multando i proprietari per 400 euro. Nessuna sanzione è stata invece contestate per quanto concerne l’emissione della musica trasmessa nei locali da scatenati Dj e per la quale l’ordinanza prevedeva, e ancora prevede, la sospensione allo scoccxare delle 24. «Questo aspetto - dicono dicono al comando della polizia municipale - non è sanzionabile e non può essere oggetto di una ordinanza. La materia deve essere regolamentata diversamente». Entro questa settimana, l’ordinanza antimovida tornerà ancora sul tavolo della giunta per essere modificata. Stando alle prime indiscrezioni verrà sicuramente concessa la prosecuzione dell’attività musicale sino all’una del mattino nei giorni feriali, con una ulteriore proroga alle due del mattino nelle giornate prefestive e festive. Qualcosa dovrebbe cambiare anche per quanto concerne le nuove regole sui circoli privati. Dove si è scoperto soltanto di recente (casualmente?) che nove locali su dieci non sono in regola, e non hanno i requisiti di legge per la somministrazione delle bevande. «Si tratta di aggiustamenti in corso d’opera - ha detto ieri mattina l’assessore al commercio, Angelo Cossu -, che non inficiano l’efficacia dell’intero provvedimento. L’ordinanza infatti continuerà a mantenere, oltre che il suo originario numero di protocollo e il verbale di approvazione da parte dell’intera giunta, anche la sua primaria struttura». La concomitante entrata in vigore dell’ordinanza con le ultime norme varate con il nuovo codice della strada che impongono agli esercizi pubblici di dotarsi dei «precursori alcolemici», ovvero gli strumenti per poter effettuare, in ogni locale, l’alcol test da parte dei clienti che lo richiedano, ha trovato impreparati, al controllo degli agenti municipali, ben sette esercizi. Per loro è scattata una sanzione amministrativa, che prevede una multa variabile da un minimo di trecento sino ad un massimo di 1200 euro. A Tempio si è scelta la via intermedia: 400 euro.
REPUBBLICA L’etilometro resta uno sconosciuto Repubblica — 16 novembre 2010 pagina 6 sezione: PALERMO
IN POCHI hanno acquistato l’apparecchio elettronico. La maggior parte si è affidata ai più economici stick usae getta, anche se acquistarli è stata un’impresa. Pure per questo, sabato sera, all’avvio della nuova normativa che obbliga i locali notturni a mettere a disposizione dei clienti l’etilometro, Palermo si è fatta trovare impreparata. Facendo un giro tra pub, club e ristoranti del centro storico fino ai locali chic di via Libertà, quasi un gestore su due ha dichiarato di non avere acquistato gli apparecchi elettronici o gli stick usa e getta per i test alcolici. La conferma arriva anche dai controlli della polizia, che ha già multato sei locali perché sprovvisti di attrezzatura. Tra quelli controllati in regola era solo Robinson di via Ariosto, mentre 400 euro di multa sono stati appioppati a locali anche noti, come i bar Stancampiano e Oasi, La Bodeguita Cubana di via Libertà, e Oro Colato di via Autonomia Siciliana. E se i gestori si stanno adeguando alla legge in ritardo, i clienti non sono certo esempio di virtuosità: pochissimi, infatti, hanno finora richiesto l’etilometro. «La scatola con gli stick non l’ho ancora aperta - dice Mimmo Dispenza, gestore del pub Zammu in piazza Rivoluzione, nel cuore della movida palermitana - In tutta la serata di sabato, nessuno mi ha chiesto di usare l’etilometro. Forse perché in pochi sapevano della novità. O forse perché si pensa che questo strumento servaa poco». C’è chi ha giustificato l’assenza del dispositivo per via della scarsa informazione: «L’ho saputo qualche giorno fa tramite amici - racconta Armando Di Giorgi, titolare del Simposio - e non ho avuto il tempo per attrezzarmi(*). Ma i costi per le apparecchiature sono eccessivi e ho la sensazione che questa norma si prospetti come una immensa fonte di business». Anche Fabio Lo Cascio, responsabile del Santa Monica Pub, lamenta i costi eccessivi dell’etilometro elettronico: «Il più sofisticato costa 400 euro - dice - e non ho trovato nessuna azienda che mi ha proposto il comodato d’uso». In realtà, per risparmiare sulle spese, molti gestori una soluzione l’hanno già trovata grazie agli stick usa e getta: una scatoletta costa circa dieci euro, la si può acquistare in farmacia o al supermercato, e consente di effettuare dieci test. Il problema, in questo caso,è trovare gli stick. «È vero che per comprare l’etilometro mi sono mosso tardi - racconta Turi Paternò, che lavora in un circolo culturale del centro storico - Ma vista la scadenza della nuova normativa, pensavo di non avere problemi a trovarlo. Invece, sono rimasto senza». Michele Giudice, gestore del Red Zone, è stato più fortunato: «Dopo avere girato a vuoto per quasi un pomeriggio - racconta - alla fine l’ho trovato. Era l’ultima scatoletta rimasta alla farmacia». Se i gestori si lamentano, i clienti dei locali si mostrano più che scettici sull’efficacia dell’etilometro come strumento per combattere gli incidenti causati dall’alcol. E puntano il dito anche contro il costo del test, che va dai due ai tre euro. «Non ho intenzione di pagare per conoscere l’alcol nel mio corpo - dice Luca Logalbo - Quei soldi preferisco spenderli per bere». Gli fa eco Giuseppe Firemi: «Se fosse un servizio gratuito- spiega-o con un costo ridotto, sarebbe sicuramente più utile». Una conferma indiretta arriva da Alessandro Cefalà, titolare del Monkey di piazza Sant’Anna, che ha acquistato da un mese gli stick, ma nessuno gli ha chiesto il test: «Per utilizzarlo, i ragazzi devono pagare tre euro - spiega - ma se un ragazzo inizia a bere, non pagherà mai così tanto per conoscere il suo livello di alcol». Se qualcuno finora ha pagato, lo ha fatto più per gioco. «Sabato ho visto un ragazzo chiedere il test e ridere con gli amici dei risultati - dice Roberta Civiletti - Due minuti dopo, nonostante fosse chiaramente brillo, era già al volante dell’auto». Solo curiosità e gioco, dunque, come rivela Pietro D’Astolfi, titolare del Lord Green: «Ho l’apparecchioa gettone - spiega - e i miei clienti l’hanno preso d’assalto, ma solo per scherzare e divertirsi. Sono sicuro che quando la curiosità sarà passata, i ragazzi ci penseranno due volte prima di pagare». E la pensa così anche Orazio Parisi, artista e habitué dei locali notturni, che invita a non sottovalutare il problema: «L’etilometro può servire, ma non risolve il problema - dice - Più utile sarebbe chiudere il centro alle auto e promuovere l’uso dei mezzi pubblici notturni. Come avviene nella maggioranza delle città europee». VALENTINA CUCINELLA DARIO PRESTIGIACOMO
(*)Nota: è da luglio che c’è la legge! Come fanno a parlare di bere responsabile se loro sono i primi a non essere “responsabili” nel proprio lavoro?
IL TIRRENO
Multe salate per gli etilometri Cna ricorda che vanno installati nei locali aperti dopo le 24 MERCOLEDÌ, 17 NOVEMBRE 2010 SPEZIA. La Cna Alimentare interviene sulle modifiche alla disciplina sulla somministrazione di alcool nelle ore notturne introdotte dal nuovo codice della strada. «Ai titolari e ai gestori di locali che proseguono l’attività oltre le 24 - chiarisce il responsabile della categoria, Giovan Battista Nulli - è d’obbligo di possedere un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico, chimico o elettronico, che deve essere messo a disposizione dei clienti. E’ inoltre previsto l’obbligo di esporre all’entrata, all’interno e all’uscita dei locali appositi cartelli o tabelle». A questo proposito, Nulli, sottolinea che le informazioni per l’apposizione delle tabelle e per il contenuto da inserire nelle stesse possono essere richieste presso le sedi Cna. «I titolari e i gestori dei locali che non ottemperano alle disposizioni sul rispetto dei limiti degli orari per la somministrazione e la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche - chiarisce Nulli - sono soggetti ad una sanzione amministrativa da un mimino di 5.000 euro fino ad un massimo di 20.000 euro. Vale la pena, altresì, di ricordare che se nel corso del biennio vengono constatate due distinte violazioni ai suddetti obblighi, è disposta la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività per un periodo che si estende da 7 fino a 30 giorni». Per informazioni: Cna Commercio 3487074292
ECCO UN ALTRO ESEMPIO DI VENDITE IRRESPONSABILI
INCOMINCIAMO AD EDUCARE I GESTORI AL VENDERE RESPONSABILE E CONSAPEVOLE
IL TIRRENO Serate alcoliche, più bevi e meno spendi Fanno discutere le offerte promozionali, gli organizzatori si difendono MIRIAM MONTELEONE MERCOLEDÌ, 17 NOVEMBRE 2010
PRATO. La legge vieta di servire alcolici nei locali dopo le 2 di notte. Ma se prima di quell’ora i ragazzi fanno il pieno, il rischio di stragi del sabato sera, di fatto non si riduce. Il problema è di attualità anche a Prato, dove vengono organizzate feste con open bar. Anche dove le bevute non sono illimitate, pr e organizzatori cercano comunque di sfruttare formule cumulative - economicamente vantaggiose - per attirare i clienti. Un esempio. Venerdì il Siddharta ospita un concerto tributo a Vasco Rossi. Il biglietto costa 12 euro, con 3 bevute incluse. Per il tavolo, la cifra sale a 16 euro, ma oltre alle 3 bevute sono incluse anche delle bottiglie. Non finisce qui. La quarta bevuta costa 4 euro e la quinta è in omaggio. Tenendo conto dei livelli di alcol consentiti per mettersi al volante, l’offerta più che vantaggiosa sembra rischiosa. Gli organizzatori però, difendono la legittimità delle formule promozionali. «Noi non facciamo open bar - spiega Luca Mannino dello staff - ci sono altri locali che fanno pagare le bevute 3-4 euro. Quanto al tasso alcolico, sta al singolo autoregolarsi e non superare i limiti consentiti. Noi non offriamo necessariamente alcolici. Anzi, in molti casi, dalle tessere che ci vengono restituite all’uscita, ci accorgiamo che non tutti fanno tre consumazioni. Quanto all’alcol-test, le macchinette nei locali ci sono, ma la gente non le usa. Le offerte che facciamo sono consentite dalle leggi e sono dettate da strategie di marketing. Se poi i ragazzi alzano il gomito - fino ad oggi non abbiamo avuto disordini - la colpa non è nostra».
IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE
L’ADIGE.IT Serve alcol a minori: mille euro di multa 16/11/2010 08:06 TRENTO - È costato davvero caro il giro di spritz ordinato da alcuni ragazzi non ancora maggiorenni. E non per il prezzo dell’aperitivo. A dovere mettere mano al portafoglio, infatti, sarà il barista che ha lo ha servito: ammonta a 1000 euro la multa inflitta dai vigili urbani di Trento per avere somministrato alcolici a minori di 18 anni. Ma il gestore di un bar del centro non è stato l’unico a «scivolare» sulla nuova legge provinciale. Dalla fine di agosto (per l’esattezza il 25 agosto), da quando cioè sono entrate in vigore le norme «a tutela dei minori dalle conseguenze legate al consumo di bevande alcoliche», i vigili urbani hanno sanzionato anche un adulto e sette ragazzini, sorpresi a bere nei parchi cittadini. I controlli sono stati condotti sia in un’ottica di informazione e prevenzione, sia ovviamente per accertarsi del rispetto della nuova legge provinciale, che ha portato a 18 anni il limite di somministrazione e vendita delle bevande alcoliche, fino al 2009 invece «fermo» ai 16 anni. Nei locali pubblici, come detto, fino ad ora è stata soltanto una la sanzione elevata ad un barista del centro storico, che aveva servito cinque spritz ad altrettanti minori. Il barista, in questo caso, ha spiegato di avere agito in buona fede, convinto di avere servito da bere a ragazzi maggiorenni, ma la carta di identità diceva il contrario, ovvero che si trattava di diciassettenni. Ma non sono mancate le multe all’esterno dei bar. Tra settembre ed ottobre gli agenti della sezione annonaria hanno pizzicato sette minorenni intenti a scolarsi birra e alcolici in parchi pubblici. La nuova legge, infatti, prevede una sanzione anche a carico del minorenne che consuma bevande alcoliche in spazi o esercizi pubblici. F.P.
L’ANGOLO DELLE STATISTICHE
IL GAZZETTINO Alcol, le ragazze battono i maschi Donne al 55 per cento oltre il limite, uomini a quota 51 Davide Tamiello Mercoledì 17 Novembre 2010, MIRANO Resi noti i dati sull’abitudine a bere della popolazione giovanile Le donne bevono di più. Strano ma vero: in piazza a Mirano, i «gomiti rosa» si alzano mediamente di più di quelli azzurri. I dati forniti dal servizio «Or drink or drive» confermano il bilancio di metà anno e parlano chiaro: i volontari nei weekend a loro disposizone hanno effettuato 523 alcoltest, 366 a uomini e 157 a donne. In percentuale, a sforare il limite dei 0,5 g/l sono state più donne che uomini: il 55.4 per cento contro il 51.9 per cento dei maschi. Dividendo i dati per fasce d’età, si scopre che tra i 18 ed i 24 anni, sia per i maschi che per le femmine, la prevalenza di quanti hanno un tasso alcolemico superiore al limite consentito per mettersi alla guida è decisamente più elevata. Anche in questa fascia le donne «superano» il cosiddetto sesso forte, mentre per entrambi i sessi lo «sbilanciamento» tra chi va oltre il limite e chi lo rispetta si fa nettamente più consistente (71,7 per cento delle donne ha un tasso superiore allo 0,50 contro il 61,5 per cento dei maschi: in pratica, più di due signorine su tre avevano esagerato con la bibita). Questo perché di solito quando gli uomini superano la soglia, lo fanno alla grande e non di qualche decimo. Osservando il livello di alcolemia superiore a 1,5 gr./lt, infatti, la situazione si ribalta: solo una femmina ogni quattro maschi di età oltrepassa questa barriera «estrema». Gli organizzatori del servizio, si dicono soddisfatti di questa seconda esperienza di «Or drink or drive». «Il servizio conferma la sua utilità nell’individuare la persona - dice Alessio Cazzin del Sert - col tasso alcolico pari a 0 o inferiore a 0,5 gr/lt in grado di riaccompagnare gli amici senza esporsi a sanzioni o, peggio, ad incidenti stradali. Sembra in crescita la cultura del conducente che non beve - continua - o, comunque, l’attenzione ad avere in gruppo almeno una persona che «beve poco». Tuttavia per molte delle persone incontrate permane una bassa percezione del pericolo». Su 277 soggetti con alcolemia rilevata superiore a 0,5 gr/lt, quasi un terzo (28,9per cento) sono stati riaccompagnati in sicurezza.
ASCA SALUTE: CONSUMATORI BEVANDE ENERGETICHE A RISCHIO DIPENDENZA ALCOL
(ASCA) - Roma, 17 nov - Chi beve molti energy drink corre maggiori rischi di sviluppare tendenza all’alcolismo: a sostenerlo e’ uno studio guidato da Amelia Arria dell’ University of Maryland School of Public Health secondo cui i ragazzi che consumano non meno di un energy drink a settimana bevono quantita’ maggiori di alcol. Lo studio, che verra’ pubblicato a febbraio su Alcoholism: Clinical & Experimental Research ha intervistato piu’ di 1000 studenti universitari sul loro consumo di bevande energetiche e alcoliche negli ultimi 12 mesi, rilevando che chi beveva piu’ bevande energetiche aveva piu’ probabilita’ di ubriacarsi in eta’ giovane, di bere di piu’, e di sviluppare la dipendenza dall’alcol rispetto ai non bevitori. noe/mcc/rob
SANIHELP
Un consumo moderato di alcool può giovare al by-pass
17.11.10 Sanihelp.it - Gli uomini che si sottopongono a by-pass cardiaco e che dopo l’intervento fanno un moderato uso di alcool vedono abbassarsi del 25% la probabilità di andare incontro ad un altro evento cardiovascolare come ictus, infarto o di subire un nuovo intervento: è quanto sostiene uno studio condotto presso l’ Università la Sapienza di Roma e presentato al meeting annuale dell’ American Heart Association a Chicago. Già altri studi di letteratura hanno evidenziato come un moderato consumo di alcool può contruibuire al mantenimento di uno stato di salute ottimale in pazienti sani, ma questo studio ha evidenziato come anche in pazienti malati ovvero con by-pass cardiaco un modesto consumo di alcool giova alla salute molto più dell’essere astemi. È anche vero però che i pazienti con by-pass cardiaco e disfunzione del ventricolo sinistro che bevono grosse quantità di alcool (più di 6 drinks al giorno) hanno un rischio doppio rispetto normale di morire a causa di problemi cardiaci. Gli autori dello studio hanno seguito circa 1000 pazienti per lo più di sesso maschile, per 3 anni e mezzo: poiché allo studio hanno partecipato poche donne le conclusioni sono state declinate al maschile, ma in generale si può affermare che dopo un by-pass cardiaco per stare bene gli uomini non dovrebbero bere più di due bicchi
Giovedì, 18 Novembre 2010
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