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Rassegna alcol e guida del 22 novembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

LETTERA INVIATA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E AI PRESIDENTI DELLA CAMERA E DEL SENATO

Firenze, 19 novembre 2010
Ill.mo Presidente
colgo l’occasione per presentarLe la nostra organizzazione (alleanza tra operatori, associazioni e società scientifiche), attiva da circa due anni la cui mission è, soprattutto, quella di svolgere una funzione di stimolo per tutti i soggetti, pubblici e privati, che possono aumentare la consapevolezza dei cittadini rispetto ai rischi evitabili connessi al consumo di alcol promuovendo azioni volte al benessere delle comunità, in un’ottica indipendente rispetto al mercato.
Vogliamo, con la presente sottoporLe, la problematica relativa alla soppressione della Consulta Nazionale sull’alcol e i problemi alcol correlati, in quanto non prevista tra gli organismi collegiali prorogati ai sensi della Direttiva del presidente del consiglio dei Ministri (4/8/2010).
Con molta fatica il nostro Parlamento ha adottato, nel 2001, la legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati (n.125), corpo normativo che, seppur non perfetto e ancora da attuare in molte parti, ha introdotto concetti e pratiche innovative nella gestione e nella prevenzione dei problemi alcol correlati.
La consulta è stato uno strumento fondamentale in quanto è l’organismo in cui la società civile, la comunità scientifica, i rappresentanti dell’industria e dei produttori, i decisori politico amministrativi (regioni e governo), hanno potuto confrontarsi, lavorare insieme e produrre linee guida importanti che hanno ispirato alcuni provvedimenti governativi in tema di protezione e promozione della salute in campo alcologico.
La consulta è stata, inoltre, la cabina di regia della prima e finora unica Conferenza nazionale dedicata esclusivamente ai problemi sociali e sanitari causati dall’alcol, che oggi il mondo occidentale indica come la droga più pericolosa e il terzo fattore di rischio per la salute della popolazione generale (con una spesa socio-sanitaria pari a circa 45 miliardi di Euro).
La soppressione di questo organismo non è assolutamente giustificata in un’ottica di riduzione dei costi e di eventuali sprechi: al contrario di altri organismi collegiali, la consulta nazionale alcol è composta da un numero limitato di soggetti e l’impegno economico che comporta sono i pochi rimborsi di viaggio per alcuni componenti che non abitano a Roma (e neanche da tutti richiesti, visto che molti vi provvedono autonomamente), oltre, forse, alle spese di cancelleria e di comunicazione telefonica per la convocazione delle riunioni.
Oggettivamente ci sembra che l’abolizione di questo luogo di confronto, che rileviamo con amarezza e stupore non supportato dalla sensibilità di alcun ministro competente attraverso la predisposizione di una richiesta di mantenimento dello stesso, non abbia nessun effetto in termini di risparmio e, al contrario, ponga le basi per la mancanza delle attività consultive, di formulazione di pareri e proposte mirate alla riduzione dell’impatto dei costi socio-sanitari legati all’alcol così come richiesto da tutte le strategie nazionali, europee ed internazionali in cui l’Italia è impegnata.
La consulta non rappresenta assolutamente “un luogo di potere” ma un “think tank” tecnico-scientifico di elevato valore aggiunto che ha permesso di formulare, in modo partecipato e condiviso, proposte utili e azioni che sono sicuramente servite a promuovere stili di vita corretti e buone prassi di governo.
E’ paradossale vedere come un lavoro di anni venga soppresso con un tratto di penna, senza un criterio logico e tanto meno economico. Sarebbe grottesco, come conseguenza collaterale, rivedere ricompreso l’approccio di popolazione mirato a prevenire oltre che a curare in un inadeguato e già sperimentato approccio alle dipendenze che rappresentano solo una minore parte del problema come da tutti condiviso. Oltre trenta anni di lavoro, di collaborazioni, di partnership, di alleanze strategiche con il tessuto sociale e di cittadinanza rischiano di venire vanificati a scapito dell’impegno delle associazioni del settore, della comunità scientifica, dei volontari impegnati in un percorso di “cittadinanza attiva”, volto a modificare e migliorare gli indispensabili interventi sociali e sanitari da meramente riparativi in azioni concrete, quotidiane destinate ad affermare stili e abitudini di vita salutari, consapevoli e responsabili, in un’ ottica alta di promozione della salute.
Onorevole presidente,
chiediamo con la presente il Suo autorevole intervento, certi della Sua sensibilità e della Sua condivisione della opportunità di continuare a garantire alle persone, alle famiglie, alla società gli strumenti cardine che la Legge 125/2001 aveva inteso porre per contribuire a contrastare il consumo rischioso di alcol e l’alcoldipendenza inserendo all’art 2 i diritti della persona ad una vita familiare, affettiva, sociale , lavorativa protetta e tutelata rispetto agli effetti negativi dell’alcol e all’art 4 istituiva la Consulta Nazionale quale organo capace di contribuire in maniera mirata e competente alle esigenze di consulenza tecnico-scientifica delle autorità e delle istituzioni.
La Consulta và difesa e con essa la cultura del diritto che non può essere sacrificata, immolata o, peggio, ignorata a scapito delle sofferenze che migliaia di individui e di famiglie subiscono e che non possono certo percepire quanto avvenuto come atto di solidarietà legittimamente attesa. Sarebbe un segnale di arretramento culturale verificare che, oltre alla mancata sensibilità dei ministri competenti che avrebbero potuto e dovuto evitare questa incresciosa situazione, si giungesse a penalizzare la società privandola di un rilevante strumento di concertazione utile alla costruzione di buone pratiche di governo, di riflessione e di impegno di tutti i cittadini mirati a ridurre l’impatto negativo dell’alcol sulla persona e sulla collettività.
La soppressione della consulta nazionale alcol non può passare sotto silenzio né è accettabile che i tagli della spesa pubblica contribuiscano ad infliggere un forte colpo ad una storia di valori e di azioni che hanno creato un modello esportato nel mondo come esempio da seguire.
A Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento, porgo distinti saluti.

Per Alia
Prof. Valentino Patussi 
Soggetti aderenti ad Alia e sostenitori dell’iniziativa
AICAT  - Dott.  Aniello Baselice - Coordinamento Nazionale dei Servizi di Alcologia – Dott. Roberto Pancheri - EUROCARE Italia  - D.ssa Lisa Nadir - GRUPPO LOGOS – D.ssa Stefania Piazzo - ARCAT – Manfredo Bianchi - SOCIETA’ ITALIANA DI ALCOLOGIA – Dott. Emanuele Scafato -  SAMAN – Dott. Achille Saletti -  CEIS Pistoia  - Dott. Giovanna Magnani - U.O. Alcologia - Azienda Ospedaliera di Careggi  - Prof. Valentino Patissi - - CEIS Lucca – Don Bruno Freudiani - Centro Alcologico Regionale della Regione Lazio – Prof. Mauro Ceccanti - Centro Accoglienza “Don Vito Sguotti” – Don Giovanni Diaz - FONDAZIONE ANDREA DEVOTO  D.ssa Giovanna Le Divelec - ASSOCIAZIONE NAUTILUS – Giuseppe Balli - ASAPS - Associazione Sostenitori -Amici Polizia Stradale – Dott. Giordano Biserni - MOIGE (Movimento Italiano Genitori) – D.ssa Maria Rita Munizzi - FONDAZIONE GUCCIONE LUIGI GUCCIONE – Dott. Giuseppe Gruccione - FISICO Fondazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione - Dott. Giuseppe Guccione

L’Alia ha predisposto il testo di un appello al Presidente della Repubblica affinché intervenga per impedire la soppressione della Consulta Nazionale sull’alcol e problemi alcol correlati. Per inoltrare l’appello occorre andare al sito della Presidenza della Repubblica: https://servizi.quirinale.it/webmail/, copiare il testo nell’apposito spazio e compilare quanto richiesto. 

Illustrissimo presidente
Con la presente Le chiedo di intervenire per impedire la soppressione della “Consulta Nazionale sull’alcol e i problemi alcol correlati”, attualmente non inserita tra gli organismi collegiali prorogati ai sensi della direttiva del presidente del consiglio dei Ministri (4/8/2010).
La consulta, prevista dalla legge 125/2001 (Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati) è stato uno strumento fondamentale in quanto è l’organismo in cui la società civile, la comunità scientifica, i rappresentanti dell’industria e dei produttori, i decisori politico amministrativi (regioni e governo), hanno potuto confrontarsi, lavorare insieme e produrre linee guida importanti che hanno ispirato alcuni provvedimenti governativi in tema di protezione e promozione della salute in campo alcologico.
La sua soppressione non è assolutamente motivata da risparmi o eliminazione di sprechi visto che non vi sono gettoni ma il solo rimborso del viaggio per i pochi membri che vengono da fuori Roma (che in molti casi provvedono anche autonomamente a pagarsi il viaggio).
L’alcol è per il mondo occidentale la droga più pericolosa e il terzo fattore di rischio per la salute della popolazione generale (con una spesa socio-sanitaria in Italia pari a oltre 45 miliardi di Euro).
Chiediamo pertanto il Suo intervento, certi della Sua sensibilità, visto che i problemi e le patologie alcol correlate rappresentano una reale piaga per le famiglie e un costo per la collettività.
Sarebbe un segnale di arretramento culturale verificare che, oltre alla mancata sensibilità dei ministri competenti che avrebbero potuto e dovuto evitare questa incresciosa situazione, si giungesse a penalizzare la società privandola di un rilevante strumento di concertazione utile alla costruzione di buone pratiche di governo, di riflessione e di impegno di tutti i cittadini mirati a ridurre l’impatto negativo dell’alcol sulla persona e sulla collettività.
La soppressione della consulta nazionale alcol non può passare sotto silenzio né è accettabile che per presunti e immotivate ragioni di tagli della spesa pubblica si contribuisca ad infliggere un forte colpo ad una storia di valori e di azioni che hanno creato un modello esportato nel mondo come esempio da seguire.
Distinti saluti


CORRIERE ADRIATICO

Giovani in azione e appuntamento fissato per il prossimo 18 dicembre in piazza Roma
Feste perché lo sballo diventi positivo
Un ciclo di feste itineranti per riportare i giovani sulla retta via. Si dovrebbe iniziare il 18 dicembre in piazza Roma, per proseguire con una lunga serie di iniziative fino all’estate.
Senigallia - E’ “Lo sballo positivo” atto secondo. La fase di rodaggio è stata lanciata la scorsa estate, con giovani intenti ad intervistare i coetanei durante le manifestazioni ed i vigili urbani a disposizione per far conoscere e provare l’etilometro. Adesso si entra nel vivo. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro con il gruppo di giovani promotori che il Comune ha ingaggiato, per affidare loro l’arduo compito di coinvolgere i coetanei in feste originali ma soprattutto tranquille. Con un budget a disposizione potranno proporre una serie di party.
La data zero è fissata per il 18 dicembre in piazza Roma ma i dettagli sono ancora in fase di definizione. Polizia municipale ed Assessorato alla politiche giovanili sono unite nella battaglia allo “sballo” che negli ultimi tempi ha assunto variegate sfaccettature.
Dall’allarme sull’abuso di alcol, scattato in piena estate, all’autunno diventata la stagione dei vandali. In ogni caso forme di disagio che hanno visto attivarsi le istituzioni su tutti i fronti per studiare soluzioni mirate ad affrontare il problema. In tempi non sospetti la Polizia municipale ha ideato il progetto “Lo sballo positivo”, premiato da un finanziamento regionale.
I vigili, proprio per il continuo contatto con i giovani sulle strade, hanno intuito un fenomeno che a breve sarebbe esploso, studiando appunto un progetto che, oltre a metterli in guardia sull’aspetto repressivo per la guida in stato d’ebbrezza, offrisse loro un modo di divertirsi senza calici e bottiglie al seguito. La polizia municipale ha inoltre messo a disposizione delle scuole il video “La Paura SiCura”, trasmesso nel mese di ottobre a La Fenice. Un modo per incontrare le scolaresche ed approfondire le paure dei giovani, classe per classe. Tra le proposte, ancora nel cassetto, anche delle lezioni di legalità ed educazione civica da tenere sempre nelle scuole senigalliesi, per insegnare il rispetto e ricordare che determinati comportamenti, atti vandalici in primis, vengono puniti dalla legge.

IL TEMPO

MovidaControlli della Municipale Multati i locali senza etilometri
Dodici sanzioni ad altrettanti locali per somministrazione di alcolici dopo la mezzanotte.
Roma 22/11/2010 - Due per mancanza degli etilometri obbligatori dalle nuove normative, 77 controlli stradali anti alcol, 41 verbali per accesso Ztl con 172 punti patente ritirati, 926 multe elevate nelle isole pedonali e 39 fra rimozioni e ganasce. E ancora: 4 parcheggiatori abusivi fermati e multati. Sono i risultati dei controlli effettuati nelle notti del fine settimana dagli agenti della Municipale del I Gruppo. Tra venerdì e sabato gli agenti della Municipale hanno attivato una rete di controlli a tappeto in tutte le aree del centro. Particolare attenzione è stata prestata all’applicazione delle nuove normative riguardanti l’alcoltest, nella lotta all’abusivismo commerciale e nella repressione degli abusi sulle isole pedonali. Le 926 sanzioni per infrazioni al codice della strada sono state incentrate principalmente nella lotta alle violazioni delle isole pedonali e alla sosta selvaggia. I punti patente ritirati hanno interessato tra l’altro circolazioni contromano eseguite per eludere i varchi di accesso: a un conducente sono stati tolti ben otto punti, visto che, in quanto neopatentato, la decurtazione è stata raddoppiata. Tutti i 77 controlli con l’etilometro hanno dato esito negativo. Sono stati, inoltre, individuati quattro parcheggiatori abusivi attivi nella zona Bocca della Verità-Lungotevere Tebaldi: sanzionati e fermati per identificazione un egiziano, due bulgari e un bengalese. Sono stati sanzionati anche tre lavavetri. Nel campo della tutela del Consumatore e del rispetto delle norme che regolano il commercio e la somministrazione, nei 69 controlli svolti, sono state elevate quindici sanzioni: un’occupazione di suolo pubblico abusiva in via Cavour e due contravvenzioni per indebita protrazione oraria. Dodici le violazioni inerenti la vendita di alcolici dopo la mezzanotte e due per mancanza dei prescritti etilometri negli esercizi.

LA NAZIONE

INCIDENTI STRADALI: FIRENZE, IL 9, 5% POSITIVI AD ALCOL E DROGA (*)
Firenze, 22 nov. - "Lesioni provocate da incidente ’alcool-correlato’ hanno - nell’area metropolitana fiorentina - una probabilita’ 4 volte superiore durante il week end.
L’alcool e’ la sostanza piu’ usata, ma in certi casi la presenza di droghe si e’ dimostrata rilevante specialmente se in associazione con l’alcool. E chi fa uso di queste sostanze riporta le ferite piu’ gravi. Inoltre i giovani (18-35 anni) rappresentano piu’ del 50% dei pazienti giunti ad un Dea a seguito di un incidente stradale. Proprio i giovani sono il gruppo piu’ numeroso che risulta positivo ad alcool e/o droghe assunti prima dell’incidente". Questi alcuni dei dati diffusi da Antonella Coniglio, assessore alle Politiche Sociali e Sicurezza della Provincia di Firenze, nel corso della presentazione della ricerca "Incidenti stradali, alcool e giovani" che ha coinvolto piu’ di 1250 soggetti rimasti feriti a causa di un incidente stradale, "Questo studio - precisa l’assessore Coniglio - e’ uno dei pochi presenti nella letteratura internazionale che e’ stato in grado di dosare alcool e altre droghe sia sulle urine sia sul sangue, ed e’ dunque piu’ accurato di un’analisi fatta sul solo respiro o sulle dichiarazioni personali". Il progetto e’ stato finanziato dalla Provincia di Firenze e ha visto la partecipazione dell’Azienda Sanitaria di Firenze, l’Azienda Ospedaliera di Careggi, Ina Vita-Assitalia e Aci. Una parte della ricerca riguarda le persone ricoverate nei Dea degli ospedali dell’area metropolitana fiorentina, tra il 2003 3 il 2007. Questo studio evidenzia che gli incidenti sono avvenuti principalmente nelle strade cittadine (80,7%), e meno frequentemente nelle strade provinciali (9,8%) e sulle autostrade (5,7). La diagnosi piu’ comune e’ stata "lesione e contusione" (43,8%), colpo di frusta (18,2), trauma cranico (12,5), e trauma toracico (8). I politraumi sono stati 10,8%. Il 9,5 dei soggetti sono risultati positivi per alcool e/o droghe (cioe’ compresenza di almeno una sostanza) mentre il 7,9% era positivo solo per l’alcool. Il 78,8% di chi aveva alcolemia positiva aveva una concentrazione ematica di alcool pari o sopra il limite legale di 0,5%. Il 3,75% e’ risultato positivo alle droghe con una distribuzione piuttosto equa tra cocaina (37%) e oppiacei (33,3%).

(*) Nota: il dato nel titolo dell’articolo de “La Nazione” (Incidenti, alcol e droga ’colpevoli’ in 1 caso su 10) è fortemente sottostimato. Come riportato da SICURAUTO nel descrivere questo stesso studio, va considerato il 25 % di persone che hanno rifiutato il prelievo di sangue o urine. Mi pare lecito ipotizzare che molti tra questi avessero qualcosa da nascondere, quindi il dato reale complessivo non dovrebbe discostarsi troppo da un 30 per cento di incidenti alcol-droga correlati.

YAHOO NOTIZIE

Firenze: in Comune lezioni a studenti per ’’neopatentati a tasso’’
Firenze, 22 nov. - (Adnkronos) - Sensibilizzare i ragazzi delle scuole medie superiori sui rischi che si corrono mettendosi alla guida di un veicoli in stato di ebbrezza e in generale sulla sicurezza stradale. E’ questo l’obiettivo del progetto ’’Neopatentati a tasso 0’’ con cui la Polizia Municipale di Firenze ha aderito alla terza edizione di ’’100 citta’ per la sicurezza’’ organizzata dal Fisu (Forum Italiano per la Sicurezza Urbana).
Dopo quattro incontri in altrettante scuole secondarie di secondo grado sul tema della sicurezza urbana, intesa soprattutto come sicurezza stradale, mercoledi’ 24 ottobre il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ospitera’ la giornata finale. Giornata a cui sono state invitate le scuole che hanno aderito al progetto (Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo, Istituto Tecnico Industriale Meucci, Liceo Scientifico Gramsci, Istituto di Istruzione Superiore Machiavelli/Capponi).
Il programma prevede il saluto dell’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, l’intervento della vicecomandante della Polizia Municipale Antonella Manzione e la presentazione del libro ’’Vite Sicure’’ da parte dell’autrice Ilaria Guidantoni. La giornata sara’ l’occasione per approfondire gli aspetti normativi del codice della strada relativi alla guida in stato di ebbrezza e in specifico sull’introduzione dell’articolo 186 bis che contiene disposizioni in merito alla guida sotto l’influenza dell’alcool per conducenti di eta’ inferiore a 21 anni, ovvero i neopatentati. L’appuntamento e’ quindi per mercoledi’ 24 novembre a partire dalle 10 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

LA SICILIA

Iniziativa del gestore di un wine bar a Modica
Un enotaxi a disposizione dei clienti troppo brilli per mettersi al volante
Modica. Lunedì 22 Novembre 2010 - Al via il nuovo servizio di enotaxi per riaccompagnare a casa gli avventori che, al test dell’etilometro, risultino con un tasso alcolemico superiore a quello consentito dalla legge per mettersi alla guida. L’iniziativa è del proprietario del Madana Wine di corso Umberto, Gianluca Lauretta, che ha attrezzato un’autovettura con le insegne dell’«enotaxi», non solo per rendere un servizio in più ai clienti che scelgono il suo wine bar nelle ore notturne, ma per dare un esempio di come si possa dare un senso concreto all’impiego dell’etilometro negli esercizi pubblici.
Il nuovo Codice della strada, a proposito delle gestione di alcolici e superalcolici nelle attività che proseguono l’orario d’apertura oltre le 24, infatti, impone ai gestori dei locali l’obbligo di fornire ai clienti, prima che escano dal locale, un etilometro per effettuare la rilevazione volontaria del loro tasso alcolemico. «Mi sembra che non abbia senso - spiega Gianluca Lauretta - che io debba consigliare ai miei clienti di fare l’alcoltest, se poi non posso fare nulla per contribuire alla loro sicurezza da quando escono dal mio locale. Non posso pensare di aver assolto ai miei doveri solo perché ho messo a loro disposizione un etilometro: ognuno di loro, infatti, non solo non è obbligato ad utilizzarlo per verificare il proprio tasso alcolemico, ma men che meno lo è ad agire di conseguenza, evitando di mettersi alla guida. Se da gestore di un wine bar, senza togliermi la possibilità di somministrare regolarmente gli alcolici, dovessi, com’è giusto che sia, avvertire la preoccupazione che il loro consumo non metta a repentaglio la vita dei miei clienti, dovrei evitare di farli rimettere alla guida, chiamare loro un taxi o qualcuno a casa che possa venirli a prendere, in casi estremi persino le forze dell’ordine». «Ho pensato per questo - continua Lauretta - che l’unico modo per offrire davvero un servizio completo ai miei clienti, efficace per la loro tutela, fosse quello di mettere a loro disposizione un enotaxi, al costo di un simbolico rimborso spese, giusto per evitare che se ne inneschi un abuso per esigenze diverse da quelle per cui è stato pensato: l’autovettura con autista, sempre parcheggiata fuori dal locale, è a disposizione di coloro che, avendo effettuato l’alcoltest come prevede la legge e avendo riscontrato un tasso alcolemico fuori dai parametri consentiti, volessero usufruire del servizio taxi fino al proprio domicilio».
Gi. Bu.

IL TIRRENO

LUNEDÌ, 22 NOVEMBRE 2010
Etilometro dopo la mezzanotte 
Scatta l’obbligo per i locali che vendono alcolici I gestori devono dotarsi del misuratore del tasso alcolemico 
M. MASSEI AUTUNNALI 
PIOMBINO. Tempi duri per il bicchiere di troppo consumato alle ore piccole: specialmente se l’intenzione successiva è quella di mettersi alla guida. Lo anticipa una norma entrata in vigore lo scorso 13 novembre che prevede che tutti i locali (pubblici e privati) che effettuano la chiusura dopo la mezzanotte dovranno dotarsi di un etilometro. Sebbene sia obbligatorio per bar, pub e osteria aperti dopo la mezzanotte, non rappresenta un obbligo per il cliente sottoporsi al test. Chi somministra bevande alcoliche deve inoltre esporre all’entrata, all’interno e all’uscita tabelle che segnalano i sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione dell’alcool.
La risposta al provvedimento, fino a questo momento, è stata molto buona: «Da quanto ci risulta - spiegano dalla Confesercenti - gli operatori si sono messi in regola. Certo, per loro si tratta di un aggravio di responsabilità, oltre che di un costo: ma confidiamo comunque in una loro collaborazione quasi totale».
In particolare, un etilometro a raggi infrarossi costa 4.000 euro, gli apparecchi elettrochimici dagli 80 ai 500 euro, mentre i dispositivi monouso - ed è questa la soluzione prediletta - variano dai 2 ai 5 euro, si trovano in farmacia e possono essere consegnati ai clienti dal titolare o dal gestore dell’esercizio in maniera diretta oppure mediante distributori automatici.
La recentissima adozione fino a oggi ha permesso solo in parte ai proprietari di bar, pub e osterie di valutare il successo della nuova misura: «Nei pochissimi giorni che abbiamo avuto a disposizione - spiega Samuel Menghetti, gestore del pub Abbé di Piombino - solo un cliente ci ha chiesto di poter effettuare il test: durante la settimana, del resto, il nostro pubblico in questo periodo è abbastanza scarso. In ogni caso, nonostante debbano essere i clienti a farci la richiesta, noi, almeno con le persone che conosciamo bene, cerchiamo di portare un po’ di informazione sulla possibilità di usare l’etilometro».
«Per far questo - sostengono dall’Apple Green di San Vincenzo - bisogna però avere una grande confidenza con il cliente. In generale deve essere lui a responsabilizzarsi e a chiederci di provare il test. I prossimi fine settimana saranno importantissimi per capire quanti si dimostreranno sensibili a questa iniziativa».
Tutti in regola, dunque, mentre la Confesercenti fa sapere di aver chiesto di anticipare a mezzanotte il proprio orario di chiusura a chi, fino a oggi, lo effettuava poco dopo, sollevando così dall’adozione del provvedimento diversi locali.
«Ma d’altronde - spiega Diego Cartei, gestore dell’osteria “Ubaldino” perché non fare un sacrificio di pochi euro se può servire a salvare una vita?»

BOLOGNA 2000

Vendevano alcolici dopo le 20: multati a Modena dalla Municipale
22 nov 10 - I titolari di due attività commerciali, una artigianale e una di vendita al minuto, sanzionati perché sorpresi a vendere sostanze alcoliche dopo le 20, in violazione all’ordinanza del sindaco e il titolare di una pizzeria raggiunto da quattro sanzioni per aver per aver organizzato un intrattenimento danzante in un locale non adatto. Questi i dati relativi ad un’azione di controllo mirato svolto da tra pattuglie della Polizia municipale venerdì sera dalle 21 alle 2 in varie zone della città. I primi due controlli sono stati svolti in due attività commerciali del centro storico, una artigianale a ridosso della via Emilia centro e l’altra di vendita al minuto nei pressi dei viali cittadini, dove sono state accertate due violazioni all’ordinanza sindacale sull’alcool, in entrambe le attività è stata constatata la vendita di bevande alcoliche dopo le 20. Le pattuglie si sono poi recate in una pizzeria in zona Crocetta, particolarmente frequentata. Il controllo ha portato alla contestazione immediata alla titolare di quattro verbali: piccolo intrattenimento danzante non autorizzato, violazione al regolamento comunale per disturbo acustico oltre le 24, violazione relativa al mancato rispetto del divieto di fumare all’interno della pizzeria e omessa presenza della cartellonistica relativa al divieto di fumo. In tutti i locali controllati gli agenti hanno constatato che erano presenti i precursori del tasso alcolico usa e getta o con strumentazioni fisse in affitto.

ASCA

ROMA: CONTROLLI SULLE STRADE, 10 DENUNCE. SEQUESTRI DI AUTO E PATENTI 
Roma, 22 nov - Dieci persone denunciate a piede libero per guida in stato di ebbrezza o senza patente, patenti e auto sequestrate, centinaia di multe elevate: e’ il bilancio delle ultime 24 ore di controlli da parte dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma lungo le principali arterie stradali della Capitale. Nel corso dei controlli sono state ritirate anche 17 carte di circolazione e 15 patenti di guida, mentre 191, in totale, sono state le violazioni accertate al Codice della Strada che hanno comportato la decurtazione di 334 punti dalle patenti.
res-mpd/cam/alf

TRENTINO

Ubriachi al volante: sei patenti ritirate in due notti
In via Perini un passeggero (anche lui alticcio) si è «esibito» in uno spogliarello pubblico
TRENTO. Sei patenti ritirate in due notti. È questo il bilancio dei carabinieri del nucleo radiomobile di Trento. Fra venerdì e sabato i militari hanno ritirato la patente e denunciato per guida in stato cinque automobilisti. I controlli sono stati fatti nella zona nord di Trento e al controllo con l’etilometro nessuno ha superato la soglia di 1.5 grammi di alcol per litro di sangue, soglia che fa scattare anche il sequestro dell’auto.
Nella notte fra sabato e domenica, invece, sempre per lo stesso reato è stato denunciato un ucraino. L’uomo era alla guida di un’Audi A4 e per prima cosa non si è fermato all’alt dei carabinieri. Che, quindi, si sono messi all’inseguimento dell’auto che è stata fermata in via Perini. Qui l’autista (sull’auto erano in quattro, tutti originari dell’Ucraina) è stato sottoposto al controllo con l’etilometro è il risultato è stato decisamente positivo: 1.4 quando il limite massimo consentito dalla legge è di 0.5.. Durante il test gli altri tre passeggeri hanno iniziato a dar fastidio tanto che sono stati tutti sanzionati per ubriachezza molesta. Non solo. Uno non si è accontentato di gridare e quant’altro, ma si è anche abbassato i pantaloni davanti agli uomini della pattuglia. Nei suoi confronti, quindi, è anche scattata una denuncia per atti osceni in luogo pubblico. Tutti e quattro sono stati portati nella caserma di via Barbacovi. Quindi, una volta terminate le pratiche di rito, i quattro hanno potuto fare ritorno a casa. Questa volta, però, a piedi e non in auto.

IL TEMPO

Un giovane ferisce l’addetto alla sicurezza che stava cercando di allontanarlo dal locale
Ubriaco accoltella buttafuori
Villa Borghese L’aggressore arrestato per tentato omicidio e lesioni
Roma - 22/11/2010. Ancora una rissa in discoteca. E di nuovo spuntano i coltelli per futili motivi: uno spintone tra ragazzi nel locale, uno sguardo alla persona sbagliata, l’intervento dei buttafuori ed ecco saltar fuori dalle tasche una lama. Soltanto per caso l’altra sera in un parcheggio di Villa Borghese un addetto alla sicurezza non è rimasto in terra senza vita. Ma comunque sono stati due i feriti nella rissa e un giovane è stato anche chiuso in cella con l’accusa di tentato omicidio, lesioni gravissime e porto abusivo di armi. Tutto è cominciato all’interno della discoteca che si trova accanto al Galoppatoio. Un ragazzo italiano, di 28 anni, visibilmente ubriaco, poco dopo essere entrato nel locale, viene avvicinato da due buttafuori che gli chiedono di allontanarsi dal locale. Nulla da fare. Gli addetti alla sicurezza, di fronte al rifiuto del giovane, hanno dovuto accompagnarlo all’esterno della discoteca per portarlo alla sua vettura parcheggiata a poca distanza dall’ingresso. Durante questo tragitto ecco spuntare un coltello: il giovane ubriaco accoltella all’addome il buttafuori. Immediatamente parte una telefonata al 113. Sul posto arrivano gli agenti del Commissariato Salario-Parioli, diretto da Vincenzo Vuoto, che trovano in terra ancora la lama sporca di sangue e due persone ferite. È bastato poco agli agenti per ricostruire i motivi della rissa, tanto da portare subito in carcere M.B., il giovane responsabile del ferimento.

IL TEMPO

Fontana di Trevi
Nudo e brillo aggredisce i militari
Senza motivo si era completamente denudato e aveva iniziato a prendere a calci la porta di una stanza di un albergo in via del Bufalo, tra Fontana di Trevi e piazza di Spagna.
Roma, 22/11/2010 - Il giovane, un turista norvegese di 21 anni, presumibilmente ubriaco, quando si è trovato di fronte i carabinieri non ha esitato a minacciarli, rifiutandosi di consegnare i documenti. Il turista è stato denunciato per danneggiamento aggravato, atti contrari alla pubblica decenza, minaccia a pubblico ufficiale e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale. A chiamare il 112 erano stati alcuni dipendenti dell’albergo.

SAVONANEWS

Automobilista ubriaco abbatte palo luce e dopo si scaglia contro i carabinieri
Il fatto è successo ad Albissola Marina, protagonista un uomo di Stella. Il colpo contro il lampione ha distrutto la sua Seat Ibiza
Alla guida della sua Seat Ibiza in stato di ubriachezza, ha dapprima abbattuto un palo della luce, distruggendo la vettura, poi ha tentato di proseguire il cammino per un’altra decina di metri per inerzia, lasciando una pericolosa scia di olio di motore sull’asfalto, nonostante tutto ha provato a riaccendere la macchina per proseguire come nulla fosse, ed infine, all’arrivo dei carabinieri, prima gli ha inveito contro quindi si è scagliato contro con la sua imponente mole. E’ accaduto l’altra sera ad Albissola Marina, tra viale delle Industrie e viale Faraggiana, nei pressi del cavalcavia ferroviario. Il protagonista di tutta questa baraonda è Davide B. di Stella.
L’automobilista ubriaco è finito in caserma, dritto nella cella di sicurezza in manette, i due carabinieri medicati (appartenenti alla stazione di Celle Ligure) all’ospedale con 15 e 20 giorni di prognosi.

CORRIERE DI COMO

Due giovani ubriachi al volante si “bevono” anche la patente     
MENAGGIO Domenica 21 Novembre 2010 - Un 30enne di Casasco Intelvi e un 26enne di Consiglio di Rumo sono stati “appiedati” venerdì notte dai carabinieri di Menaggio. Avevano valori troppo alti di alcol nel sangue. Per entrambi è scattata anche una denuncia penale di guida in stato di ebbrezza. Complessivamente i militari hanno controllato un centinaio di persone e una trentina di vetture sulle strade.
Marco Romualdi 

SICURAUTO

CORTE CASASAZIONE PENALE, SEZIONE QUARTA – SENTENZA 36352/2010
22 novembre - Circolazione stradale - Art. 186 del Codice della Strada - Reato di guida in stato di ebbrezza - Sequestro preventivo del veicolo - Nell’ipotesi più grave del reato, il sequestro preventivo è finalizzato alla confisca obbligatoria dell’autovettura, anche se in comproprietà con altra persona, in quanto la libera disponibilità del bene, sia pure da parte di un terzo di buona fede, può determinare la protrazione del fatto criminoso nel tempo o l’aggravamento delle sue conseguenze.

FATTO E DIRITTO
L. E. ricorre in cassazione avverso l’ordinanza, in data 18 maggio 2009, del Tribunale di (OMISSIS), sezione Riesame, con cui è stato confermato il decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il medesimo Tribunale dell’autovettura Ford Fiesta targata (OMISSIS) nell’ambito del procedimento a suo carico per il reato di guida in stato di ebbrezza.
Con un unico motivo si denuncia violazione di legge con riferimento all’art. 321 c.p.p..
Si censura l’impugnata ordinanza per non avere il Tribunale rilevato la mancanza del "periculum in mora", elemento necessario per legittimare il provvedimento cautelare reale de quo.
Si argomenta che, essendo stata sospesa la patente di guida all’indagato, mai lo stesso potrebbe compiere un’ulteriore condotta criminosa analoga a quella addebitata. Inoltre, l’incensuratezza del ricorrente fa presupporre che egli si asterrà dal reiterare il reato.
Infine, si rileva che proprietaria dell’autovettura oggetto del provvedimento è di fatto e di diritto la moglie, D. S. A. L. T., la quale utilizza quotidianamente il veicolo per le sue necessità, e la stessa paga le rate per il suo acquisto. La comproprietà del bene deriva dall’essere stato acquistato in costanza di matrimonio ed essendo i due coniugi in comunione di beni, l’autovettura rientra nel patrimonio comune.
L’unico motivo, sia pure nelle sue diverse articolazioni, è manifestamente infondato sicchè il ricorso va dichiarato inammissibile.
Per quanto riguarda la sussistenza del periculum in mora l’argomentazione del ricorrente è del tutto inaccettabile.
Non sarà certo la sospensione della patente di guida a poter impedire materialmente l’utilizzo dell’autovettura, atteso che essa rimane, comunque, nella disponibilità dell’indagato. Non tiene, per altro, conto il ricorrente, che una volta motivata congruamente la sussistenza del fumus commissi delicti (come fatto dal Tribunale) il sequestro preventivo è finalizzato alla confisca obbligatoria dell’autovettura, sancita dall’art. 186 C.d.S., comma 2, lett. c), atteso che il tasso alcolemico accertato supera l’1,5 g/l.
Appare evidente, dunque, che, fino all’esito del giudizio, e sempre che sussista il "fumus" del reato, non può essere disposta la restituzione del veicolo, posto che, a voler ritenere consentita la restituzione dello stesso, potrebbe verificarsi una situazione di impossibilità di confisca della "res", in caso di condanna (o di applicazione della pena), non potendo certo escludersi che il soggetto interessato, una volta ottenuta la restituzione del veicolo, ceda poi a terzi, nelle more del giudizio e prima della sentenza di condanna (o di applicazione della pena), il veicolo stesso: d’altra parte non è neanche prevista la confisca per equivalente.
In sede di riesame di decreto di sequestro preventivo di un veicolo in relazione al reato di guida in stato di ebbrezza ex art. 186 C.d.S., comma 2, lett. c), (o di rifiuto di sottoporsi al test strumentale), deve pertanto attribuirsi rilievo al fatto che esso tende, anche, a prevenire la commissione di altri reati e risponde allo scopo di sottrarre alla disponibilità dell’indagato la res, che se rimanesse in suo possesso, potrebbe agevolare la realizzazione di nuovi fatti criminosi della stessa indole.
Presupposto, sotto tale ottica, del sequestro preventivo è che l’indagato abbia, a qualsiasi titolo, la completa disponibilità dell’autovettura nel senso che essa non sia stata puramente occasionale.
Nel caso di specie emerge che il L. aveva la materiale disponibilità dell’autovettura sottoposta poi a sequestro, ancorchè si adduce che la stessa è in comproprietà con altra persona.
In ordine alla seconda deduzione difensiva innanzitutto risulta che il bene mobile registrato è formalmente intestato al ricorrente per cui rileva solo tale dato e, per altro, tali beni non ricadono nel patrimonio comune dei coniugi. Comunque, si osserva che è una questione che può essere affrontata solo in sede di applicazione della misura di cui trattasi, sul punto vale richiamare la giurisprudenza di questa Corte a S.U. di cui alla Sentenza n. 25933 del 29/05/2008 Cc. (dep. 26/06/2008) Rv. 239700: "E’ legittimo il sequestro preventivo dell’intero compendio di deposito in conto corrente, cointestato anche a persone diverse dall’imputato ed estranee al reato, in quanto la libera disponibilità del bene, sia pure da parte di un terzo di buona fede, può determinare la protrazione del fatto criminoso nel tempo o l’aggravamento delle sue conseguenze, nè, per converso, l’imposizione del vincolo sottrae all’interessato strumenti idonei al recupero di ciò di cui sia stato privato".
Non rileva, rispetto al caso che ci occupa, la diversità e natura dei beni sottoposti a sequestro cui fa riferimento la massima richiamata, in quanto, come si è osservato la obbligatorietà della confisca prevista dall’art. 186, comma 2, lett. c) riguarda unicamente la sua applicazione all’esito della condanna.
Alla dichiarazione di inammissibilità segue la condanna al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro 1000,00 in favore della Cassa delle Ammende.

P.Q.M.

[La Corte] Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della soma di Euro 1000,00 in favore della Cassa delle Ammende.

VIRGILIO NOTIZIE

Scienza/ Vini rossi antidiabete grazie a flavonoidi e polifenoli
Agiscono su recettore PPAR-gamma che aiuta assorbimento insulina
Roma, 22 nov. (Apcom) - Il vino rosso è una importante fonte di composti antidiabetici. La scoperta - illustrata dal settimanale "New Scientist" - è frutto degli studi dell’Università di risorse naturali e scienze della vita di Vienna. Diversi studi hanno dimostrato che un consumo moderato di vino rosso può ridurre il rischio di diabete di tipo 2: Alois Jungbauer e i suoi colleghi dell’università viennese hanno cercato di capire perché. Hanno testato 10 vini rossi e due bianchi mettendoli a confronto con gli effetti di un farmaco antidiabete che agisce su una proteina PPAR-gamma, un recettore che regola l’assorbimento del glucosio nelle cellule adipose.
I risultati dimostrano che i bianchi avevano bassa capacità di legame con la proteina, mentre mezzo bicchiere di rosso ha mostrato effetti paragonabili a quelli del farmaco. "E’ incredibile. E’ un’attività molto alta", sottolinea Jungbauer: "Abbiamo identificato i composti responsabili di questo comportamento". Il flavonoide epicatechina gallato, presente anche nel tè verde, (*) ha avuto la più alta affinità di legame con la proteina seguita dall’acido ellagico, che viene dalle botti di rovere. Ma Jungbauer avverte: "Questi composti non fanno del vino rosso una bacchetta magica. Non tutti i composti presenti in un bicchiere di vino saranno assorbiti e disponibili per l’organismo".

(*) Nota: i produttori di vino hanno migliori rapporti con i mezzi di comunicazione di quanti ne abbiano i produttori di te. Sarebbe stato più corretto se l’articolo avesse magnificato le doti del te, almeno non ha controindicazioni per il diabete, al contrario dell’alcol presente nel vino. 
 

 

 

Martedì, 23 Novembre 2010
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