L’Osservatorio il Centauro/Asaps segue da tempo molti fenomeni particolari di violenza stradale: uno di questi, tra i più cruenti e letali, è il contromano. “Nel corso del 2008 – dice il presidente dell’Asaps Giordano Biserni – siamo stati in grado di osservare 144 eventi significativi, 20 dei quali (13,9%) con esito mortale: in tutto sono morte 24 persone (-29,4%). Sappiamo che non tutti i contromano sono stati registrati, ma senza dubbio tutti gli eventi più gravi sono finiti sui nostri tavoli”. Nel 2007 gli episodi erano stati pochi di meno, ma le vittime nel 2008 sono diminuite: in tutto ne erano stati annotati 136, 22 dei quali con esito mortale, conteggiando in tutto il 2007 34 vittime. L’elevata presenza di alcol o droghe negli episodi più gravi (60 in tutto, corrispondenti al 41,6%), dimostra intanto un certa stabilità del dato rispetto al 2007 (42,6%), ma soprattutto attribuisce ancora al fenomeno la peculiarità di essere a tutti gli effetti “PAC” (Problema alcol correlato). “Questo non è affatto un particolare di poco conto – precisa Biserni – e ci impone di trovare soluzioni al più presto: pensiamo a controlli più capillari su strada – in ordine all’ebrietà dei conducenti – ed ai protocolli di intervento per la grande viabilità, quella a carreggiate separate, che sembra particolarmente soggetta e che purtroppo registra le punte di maggior drammaticità”. Proprio a proposito di una maggior presenza di “divise” sulla strada, è interessante verificare che 82 episodi sono stati bloccati grazie all’intervento di forze di Polizia: parliamo del 56,9% dei casi. Molti di questi, per tipologia di evento, avrebbero potuto avere conseguenze tragiche. Questo ci autorizza a valutare l’indice di mortalità non sul numero complessivo degli episodi monitorati, ma su quelli per i quali non è stato registrato un precoce intervento delle Forze dell’ordine: dunque, i 24 morti (20 eventi mortali) ed i 111 feriti si sono avuti in 62 episodi: 1,2 morti per ogni contromano dalle conseguenze fatali. È nel contesto viario della grande viabilità, che si sono verificati 79 dei 144 episodi (54,9%), in larga parte plurimortali: “in questo caso però – spiega il presidente dell’Asaps – assistiamo ad un decremento dell’incidenza rispetto allo scorso anno, quando constatammo che gli episodi sulla grande viabilità (con carreggiate separate) erano stati il 59,6%. Nel 2006, invece, l’89,1%. Sappiamo che è decisamente migliorata la segnaletica autostradale, con nuovi pannelli su tutta la rete di Autostrade per l’Italia (piazzati anche con la consulenza dell’ASAPS) e che le radio infotrafic avvertono gli utenti in tempo reale. È infine probabile che i divieti imposti sulla somministrazione dell’alcol abbiano influito positivamente”. Notevole, ma in linea con gli altri osservatori dell’ASAPS, la presenza di cittadini stranieri “attivi”, autori cioè di manovre di contromano: nel 2008 sono stati 34 in tutto (23,6%), mentre nel 2007 se ne erano contati 37, pari al 27,2%. “Ci preoccupano molto anche gli anziani – aggiunge Biserni – e visto ciò che spesso accade, oltre ad allontanare dal volante i recidivi di alcol e droga, dobbiamo prendere atto che oltre una certa età, (75/80 anni), dovremmo verificare con molta attenzione il mantenimento degli standard minimi di sicurezza: 24 episodi, infatti, hanno come protagonisti conducenti over 65 (16,7% soprattutto ultra 75enni, erano il 16,2% nel 2007), rimasti vittima di “errori” d’interpretazione di segnaletica o in condizioni meteo sfavorevoli”. Gli episodi “fantasma”, quelli per i quali è scattato l’allarme ma non è stato poi identificato l’autore, sono stati in tutto 8 (5,6%). La localizzazione geografica dei contromano, indica che la regione maggiormente a rischio è questa volta la Liguria, con 20 episodi pari al 13,9% del totale, seguita da Emilia Romagna (11,8%), Toscana e Lazio a pari merito (11,1%). “Evidentemente – sottolinea Giordano Biserni – ciò è imputabile al numero di strade a rischio ed al numero di veicoli circolanti”. Le uniche regioni a non essersi misurate con tale fenomeno, sono state nel 2008 il Molise, l’Abruzzo, la Calabria e la Basilicata.
Forlì 21 aprile 2009 L’Ufficio Stampa Asaps
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