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Notizie brevi 26/11/2010

Sistemi di sicurezza passivi per aumentare la sicurezza stradale
Cresce l’efficacia con l’affinamento della tecnologia

Risultati ancora deboli per i pedoni, ciclisti e motociclisti

Foto dalla rete

(ASAPS), 26 novembre 2010 – Gli incidenti stradali non sempre si possono evitare. Oltre al rispetto delle regole del Codice della Strada, che rimane la maniera migliore per aumentare la sicurezza sulle strade, a contribuire alla sicurezza quando si viaggia sono i numerosi sistemi di “sicurezza passiva” che molte case automobilistiche installano sulle proprie vetture. Ne fanno parte alcuni dispositivi che entrano in funzione qualche frazione di secondo prima che avvenga l’impatto, non servono ad evitare il sinistro tuttavia preparano la vettura a proteggere al meglio i passeggeri. Sono i sensori a lanciare l’allarme e a inviare alla centralina i dati di una situazione molto critica. In pochissimo tempo quei parametri vengono confrontati con quelli in memoria e, se l’allarme è giustificato, si chiudono i finestrini e il tettuccio apribile, si tendono le cinture e si posizionano i poggiatesta, si sbloccano le sicure delle portiere per facilitare le operazioni di soccorso e magari si attivano le luci di stop e quelle di emergenza. Nel momento del contatto, sulle vetture entrano in gioco le parti della carrozzeria a "deformazione programmata" posizionate soprattutto sul frontale e in coda, che si comportano come un ammortizzatore accartocciandosi e assorbendo energia. Alcune di queste sono appositamente studiate per salvaguardare i pedoni e si accompagnano a dotazioni specifiche come i tergicristalli senza stecca in metallo o il cofano che si alza automaticamente di qualche centimetro per evitare il contatto con la parte alta del propulsore che è indeformabile. Le zone a deformazione programmata non bastano certo ad assorbire tutta l’energia generata dall’impatto, sono indispensabili dei sistemi di ritenzione che aiutino il più possibile a smaltire in maniera soft la forza dell’urto e altri che evitino ai passeggeri di colpire superfici dure. Scatta il pretensionatore delle cinture che avvicina il corpo del passeggero al sedile, ma dopo l’impatto le stesse cinture si allentano progressivamente per evitare pesanti lesioni al torace e alle spalle. Il resto è fatto dagli airbag che si gonfiano grazie ad una micro esplosione in pochi millesimi di secondo con un’intensità adeguata alla violenza del sinistro. Insomma per la sicurezza passiva degli automobilisti si è fatto molto, è certo però che il fianco rimane ancora molto scoperto sul versante della sicurezza dei pedoni, ciclisti e motociclisti. (ASAPS)

 

Venerdì, 26 Novembre 2010
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