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Rassegna alcol e guida del 1 dicembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

RICEVIAMO DAL DOTT. LUIGINO PELLEGRINI, COORDINATORE SERVIZIO DI ALCOLOGIA DI ROVERETO QUESTO ARTICOLO APPARSO SU LANCET IN NOVEMBRE 2010 TRADOTTO IN ITALIANO E ARRANGIATO GIORNALISTICAMENTE DA GIOS LORENZO, PSICOLOGO, RICERCATORE UNIVERSITARIO E COLLABORATORE LILT E APSS NEI CENTRI ANTIFUMO.

I DANNI CAUSATI DAL CONSUMO DI SOSTANZE
L’impatto del consumo di droghe nel Regno Unito
Da LANCET novembre  2010 ( autore Nutt DJ)
Una valutazione scientificamente fondata dell’impatto e i danni causati dall’uso delle diverse sostanze è di cruciale importanza per stabilire politiche efficaci in ambito di salute pubblica, inclusa l’allocazione di risorse. Con questo fine, è stata condotta un’analisi sulla realtà inglese, analisi curata dal prof. David J Nutt e pubblicata sulla prestigiosa rivista Lancet. Gli autori hanno adottato un particolare modello di analisi (MCDA: multi-criteria decision analysis) per esaminare i danni causati dalle principali sostanze nel Regno Unito.
Il processo di analisi si è svolto in due fasi: come primo passo, nel 2009 una specifica commissione (Advisory Council on the Misuse of Drugs – ACMD) ha identificato 16 criteri attraverso i quali valutare il grado di pericolosità di una sostanza, in termini di danni provocati. I criteri riguardavano in parte i danni arrecati a livello individuale (9 criteri) e in parte a livello sociale (7 criteri); i danni sono stati inoltre suddivisi secondo cinque dimensioni, conformemente a tre “tipologie” di danno: fisico, psicologico e sociale.
Nella fase successiva, nel 2010, una seconda commissione tecnica e indipendente (Independent Scientific Committee on Drugs – ISCD) ha attribuito dei punteggi a 20 principali sostanze, in accordo con i criteri proposti dalla ACMD. Questa fase ha visto inoltre la partecipazione di due supervisori esterni e di un facilitatore. Per quanto riguarda l’attribuzione dei punteggi alle sostanze, la commissione ha utilizzato una scala in cui 0 indicava l’assenza di danno e 100 il massimo livello di danno. Inoltre, la commissione ha assegnato “pesi” differenti ai diversi criteri: alcuni criteri, infatti, possono essere considerati più importanti di altri (per questo il peso di alcuni è maggiore rispetto ad altri), in considerazione del diverso valore che un certo danno può avere in un certo contesto.
Le analisi effettuate mostrano come, se si considera il danno a chi ne fa uso, i punteggi più alti si registrano per l’eroina (34 punti), il crack-cocaina (37 punti), le metamfetamine (32 punti). In termini di danni arrecati agli altri, invece, le sostanze più pericolose risultano essere l’alcol (46 punti), il crack-cocaina (17 punti) e l’eroina (21 punti). Tenendo conto di entrambi i fattori (danno a chi ne fa uso e agli altri), l’alcol risulta essere la sostanza con il punteggio maggiore (72 punti), seguito dall’eroina (55 punti) e dal crack-cocaina (54 punti).
 
Questa analisi multi-criterio (MCDA), che affina e approfondisce quanto già precedentemente noto in letteratura, fornisce una descrizione dei danni delle sostanze che permette una maggior comprensione del fenomeno, soprattutto in termini di ricadute sulla popolazione e di priorità per il sistema socio-sanitario. Lo studio presenta comunque alcuni limiti, come la difficoltà nell’attribuzione dei punteggi: in alcuni casi, infatti, il danno sostanza-specifico o sostanza-correlato può essere stimato partendo da dati clinici o epidemiologici, mentre per il danno sociale il calcolo è molto più complesso e – inevitabilmente – meno preciso. In altri casi, ove non c’è disponibilità di dati, il lavoro di gruppo svolto dal team di esperti ha garantito il massimo possibile di precisione nelle stime.
Un ulteriore limite dello studio riguarda il fatto che nella valutazione delle sostanze si è fatto riferimento esclusivo al danno. Alcune sostanze possono infatti presentare – parzialmente – dei vantaggi, di ordine fisiologico o comunque economico. Va comunque sottolineato che nella categorizzazione proposta dagli autori non necessariamente le sostanze che hanno riportato bassi punteggi sono da considerarsi a minor rischio, in quanto tutte le sostanze possono essere dannose in determinati dosaggi o circostanze.
In conclusione, lo studio è in linea con precedenti articoli scientifici e rapporti di ricerca, in particolare nell’indicare l’alcol come priorità per le politiche di prevenzione, tenuto conto degli alti livelli di danno (al singolo e alla comunità) ad esso correlati.
 
I contenuti di questo documento sintetizzano i dati pubblicati nel seguente articolo:
Nutt DJ, King LA, Phillips LD; Independent Scientific Committee on Drugs (2010). Drug harms in the UK: a multi-criteria decision analysis. Lancet, 2010 Nov 6;376(9752):1558-65. Epub 2010 Oct 29
 
La ricerca in sintesi
Introduzione: una valutazione corretta dell’impatto e i danni causati dall’uso delle diverse sostanze è di cruciale importanza per stabilire corrette politiche in ambito di salute pubblica. Gli autori hanno adottato un modello di analisi (MCDA: multi-criteria decision analysis) per esaminare i danni causati dalle principali sostanze nel Regno Unito.
Metodologia: la Commissione Scientifica Indipendente sulle Droghe (l’inglese Independent Scientific Committee on Drugs), con la partecipazione di due esperti esterni, ha valutato 20 sostanze, attribuendo dei punteggi in base a 16 criteri (nove si riferivano ai danni provocati dalla sostanza all’individuo che ne fa uso, sette ai danni provocati ad altri).  
Risultati: la strategia di analisi MCDA ha mostrato come l’eroina, il crack-cocaina e le metamfetamine siano le sostanze che causano i maggiori danni all’individuo (rispettivamente, raggiungono i punteggi di 34, 37 e 32), mentre l’alcol, l’eroina e il crack-cocaina sono le sostanze maggiormente dannose per gli altri (46, 21, e 17 rispettivamente). Presi nel loro complesso, i dati mostrano come l’alcol sia la sostanza maggiormente dannosa (punteggio totale pari a 72), seguito dall’eroina (55 punti) e dal crack-eroina (54 punti).
Conclusioni: i risultati di questa analisi sono in linea con precedenti ricerche, e confermano il fatto che un approccio come la MCDA è in grado di differenziare in maniera più precisa l’impatto delle diverse sostanze in termini di danni arrecati.

 

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Ciriteri utilizzati per l’attribuzione di punteggi relativi al danno causato dalle sostanze

 

Appendice 2 – grafico delle sostanze ordinate per danno

 

In blu: danni a chi ne fa uso
In rosso: danni agli altri

 

Appendice 3 – grafico delle sostanze ordinate per danno (con relativo criterio)

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L’ANGOLO DELLA RICERCA
 
SALUTE 24 – 24 ORE

Salute: alcol, il rischio è doppio per adolescenti infelici a scuola
30.11.10
Gli adolescenti che rifiutano la scuola hanno il doppio di probabilità di consumare bevande alcoliche. A mostrare il legame uno studio pubblicato su Substance Abuse, Treatment, Prevention and Policy che ha investigato abitudini e preferenze di  3.641 teen ager tra gli 11 e i 14 anni. I ricercatori della John Moores University  di Liverpool affermano che i ragazzi che vivono con maggiore infelicità il tempo scolastico hanno non solo una più forte attrazione verso gli alcolici ma anche una maggiore predisposizione ad anticipare l’attività sessuale, 10 volte più che i coetanei. “Questi minori possono allontanarsi dal sostegno di famiglia e scuola e avere un rischio più alto di malattie sessualmente trasmissibili”, dice Mark Bellis, uno dei ricercatori.


TGCOM

Viticoltori contro l’etilometro:
“Non misura correttamente l’alcol” (*)
30  Nov. 2010
Da quando è entrato in vigore il nuovo Codice della strada pare che il consumo di alcolici abbia subito una netta contrazione. Lo sanno bene i ristoratori, i baristi, ma anche i produttori di vino. Così ora c’è chi cerca di correre ai ripari. La Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti) con sede in provincia di Lucca, che ha “lo scopo di rappresentare e proteggere la figura del viticoltore rispetto alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani”, come si legge nel suo statuto, sostiene infatti che l’etilometro non sia attendibile per calcolare il tasso di alcol nel sangue.
La Fivi, che rappresenta e protegge i vignaioli che rispettano precise norme enologiche, limitando l’uso di additivi inutili e concentrando l’attenzione sulla produzione di uve sane che non hanno bisogno del maquillage di cantina, rilancia la battaglia con il parere scientifico di un medico americano, Michael Hlastala, professore emerito in Fisiologia, Biofisica e Medicina dell’università dello stato di Washington. “Le analisi condotte da Hlastala hanno messo in luce”, afferma sul quotidiano Repubblica Costantino Charrere, produttore valdostano presidente della Fivi, “le imprecisioni legate all’uso dello strumento in dotazione alle forze dell’ordine per i controlli sulle strade e l’inadeguatezza dell’etilometro per la rivelazione dello stato di ebbrezza”.
 
Nota: meglio: incominciamo ad applicare il motto: “chi guida, non beve” così non abbiamo bisogno dell’etilometro!

GAIANEWS

Il consumo moderato di alcool abbassa il rischio di malattie metaboliche
Scritto da Federica Di Leonardo          
il 30.11.2010   
Un bicchiere di vino al giorno toglie il medico di torno(*), sembra dire un recente studio di ricercatori svizzeri. Con il diffondersi di obesità e diabete di tipo 2 (DM) in tutto il mondo con un carattere per molti versi epidemico, lo studio delle abitudini di vita che possono influenzare il rischio di malattie metaboliche è particolarmente importante.
La maggior parte degli studi prospettici hanno dimostrato che i bevitori moderati(**) tendono ad avere un rischio di circa il 30% inferiore di sviluppare il diabete ad esordio tardivo rispetto ai non bevitori. I bevitori moderati tendono anche ad essere a basso rischio di sviluppare la sindrome metabolica (SM). La sindrome metabolica è il nome dato ad una cosiddetta ‘malattia dello stile di vita’, in cui i pazienti presentano più problemi medici, tra cui ipertensione, diabete  e colosterolo alto.
Un’analisi trasversale su 6.172 soggetti di età fra i 35  e i 75 anni in Svizzera ha rilevato i diversi livelli di assunzione di alcol in presenza di diabete 2, sindrome metabolica e di un indice di resistenza insulinica (HOMA-IR).
Il consumo di alcol è stato classificato con le categorie: non-bevitori (0), a basso rischio (1 consumazione a settimana), medio-alto rischio (14 consumazioni a settimana) e bevitori  a  rischio molto alto (35 consumazioni a settimana) . Il 73% dei partecipanti ha consumato alcol a basso rischio, il 16% erano bevitori a medio-alto rischio e il 2% bevitori a rischio molto alto.
Risultati dello studio: In un’analisi multivariata, la prevalenza della sindrome metabolica, del diabete e della media di HOMA-IR sono diminuiti con i bevitori a basso rischio e sono aumentati con i bevitori ad alto rischio. La prevalenza della sindrome metabolica è stata del 24% nei non bevitori, del 19% in quelli a basso rischio, del 20% per i bevitori a medio-alto rischio e il 29% nei bevitori a rischio molto alto. La prevalenza di diabete era  del 6,0% nei non bevitori, del 3,6% nei bevitori a basso rischio,  del 3,8% nei bevitori a medio-alto rischio e del 6,7% nei bevitori a rischio molto alto. Queste relazioni non differiscono a seconda del tipo di bevanda assunta.
I bevitori moderati avevano anche  minor peso, valori di trigliceridi e pressione arteriosa. Tutti i bevitori avevano più alti valori di colesterolo HDL (cioè il colesterolo buono) rispetto ai non bevitori.
I punti di forza di questo lavoro includono l’essere basato sulla popolazione e con un gran numero di soggetti che hanno riferito di aver consumato 14 o più drink a settimana. Inoltre, c’è stata una buona percentuale (27%) dei soggetti in esame che non  ha assunto alcol durante la settimana di valutazione utilizzata per classificare i soggetti. Altro punto di forza è la conferma delle dichiarazioni di assunzione di alcol con esami di laboratorio. All’analisi multivariata, la prevalenza della sindrome metabolica, del diabete e dell’ HOMA-IR è diminuita con i bevitori  a basso rischio e aumentata con i bevitori ad alto rischio. Non sono state rilevate differenze a seconda del tipo di bevanda consumata.
I ricercatori ricordano che si tratta di una analisi cross-sezionale, ossia uno studio che “fotografa” la situazione attuale, senza effettuare analisi longitudinali nel tempo, quindi non è possibile dedurre da tale analisi una relazione di causa-effetto tra assunzione di alcol e sindrome metabolica. Tuttavia, i dati supportano ciò che è già stato dimostrato in precedenza da studi prospettici.
 
(*)Nota: da noi dicono “una mela al giorno toglie il medico di torno”!
(**)Nota: siamo sempre alle solite: e chi sono i bevitori moderati?

«For Lokos»
di Giulia Bianconi, 30 novembre 2010
Questo mese la Food & Drug Administration o FDA, l’ente per la sicurezza alimentare degli Stati Uniti, ha pubblicato una lettera di monito sulle bevande che contengono alcol e caffeina, i cosiddetti energy drinks alcolici (CABs). Sono sempre maggiori infatti gli studi che mettono in evidenza la pericolosità di queste bevande, e questo ha portato alla richiesta dell’FDA per 4 aziende americane di eliminare la caffeina da alcuni prodotti.(*)
Tra questi il più famoso all’interno dei college americani e il Four Loko, che in 0,7 litri contiene l’equivalente alcolico di una bottiglia di vino e di tre tazze di caffè (260 mg). Se pensiamo che un classico rhum e cola contiene invece l’equivalente d un piccolo bicchiere di vino e 11 mg di caffeina, capiamo che forse il nome giusto per questa bevanda sarebbe For Lokos.
18 stati americani avevano chiesto alla FDA uno studio approfondito degli effetti delle CABs. Questi stati, infatti, avevano registrato molti incidenti stradali che coinvolgevano conducenti che avevano consumato queste bevande. A novembre del 2009 l’FDA ha iniziato il controllo di circa 30 aziende. Di queste solo 4 sono state oggi diffidate per l’elevata concentrazione di caffeina, considerata alla stregua di un additivo alimentare non sicuro.(**) Anche altri paesi hanno cercato di tutelarsi nei confronti dei CABs. Islanda, Norvegia, Danimarca e Turchia hanno posto il limite per qualsiasi energy drink a 150 mg di caffeina, ma si tratta di un quantitativo stabilito in modo arbitrario. Come, infatti, ha dichiarato Mary Claire O’Brienin, autrice di uno studio sui consumi di CABs negli studenti universitari, in un’intervista su Nature: «Finché non ci saranno consistenti prove scientifiche su quale quantitativo di caffeina sia sicuro, nessun quantitativo lo è, almeno in un prodotto commerciale.»
Gli studi sulla sinergia di caffeina e alcol a livello cerebrale sono solo agli inizi. L’alcol dà sonnolenza perché aumenta i livelli di adenosina nel cervello, ma la caffeina blocca i recettori dell’adenosina. Con queste bevande, quindi, si può assumere una maggior dose di alcol senza sentire stanchezza ed è più facile raggiungere livelli tossici per l’organismo.
Una lucida sbronza fa compiere gesti avventati, induce comportamenti a rischio e fa aumentare incidenti stradali e risse. Alcol e caffeina, inoltre, danno dipendenza e problemi all’organismo, come ipertensione e cirrosi epatica. Al di là dei dovuti controlli, sottolinea l’articolo di Nature, è importante che i giovani siano a conoscenza dei rischi che corrono con il consumo di mix di alcol e caffeina. Anche se la FDA toglie il Four Loko dal mercato, gli studenti si sono sempre arrangiati con il fai da te, tipo Vodka e Red Bull, o ancor peggio il famigerato Jägerbomb, con Red Bull e il liquore tedesco Jägermeister: tre volte più potente del Four Loko. Leggi l’approfondimento sui CABs del CDC e sulla caffeina dell’EUFIC.
 
(*)Nota: se il mix di caffeina e alcol fa male, perché non eliminare l’alcol invece che la caffeina?
(**)Nota: e l’alcol è sicuro?

ASCA

TUMORI: ALCOL E FUMO VANIFICANO PROTEZIONE FRUTTA E VERDURA
Roma, 1 dic - E’ uno dei ritornelli piu’ ripetuti tra le regole del ’’mangiar sano’’, ma attenzione, avvertono i medici britannici, mangiare cinque porzioni di frutta e verdura ogni giorno non proteggera’ come uno scudo dal cancro. A scriverlo sul British Journal of Cancer Tim Key e colleghi dell’Universita’ di Oxford. ’’Frutta e verdura sono una parte importante di una dieta sana e una buona fonte di nutrienti - premettono i ricercatori -, ma i dati in nostro possesso non dimostrano che mangiare maggiori quantita’ di frutta e verdura offra una protezione in piu’ contro il cancro’’. Anzi, sottolineano i ricercatori: un’alimentazione ’’verde’’ puo’ essere vissuta da alcune persone come un alibi per poi rimpinzarsi di cibi grassi o continuare a fumare e bere alcolici, questi si’ veri nemici della salute. ’’C’e’ una forte evidenza scientifica - sentenziano i medici - che dimostra che, dopo il fumo, sovrappeso e alcool sono i piu’ grandi fattori di rischio per il cancro’’.
noe/cam/lv

L’ANGOLO DELLE ASSOCIAZIONI
 
MESSAGGERO VENETO


Alcolisti anonimi incontro al Pastor

Messaggero Veneto — 30 novembre 2010   pagina 05   sezione: GORIZIA
Il gruppo Alcolisti anonimi, sabato 11 dicembre, alle 17, invita tutti coloro che sono interessati al loro metodo, all’inaugurazione del gruppo presso il Pastor Angelicus di via Colobini. Gli Alcolisti anonimi rappresentano un’associazione composta da persone che mettono in comune esperienza, forza e speranza, al fine di risolvere il problema dell’alcol e aiutare gli altri.


LA NUOVA SARDEGNA

Acat e le famiglie unite contro l’alcol
la Nuova Sardegna — 30 novembre 2010   pagina 29   sezione: SASSARI
ITTIRI. Si è parlato di alcool, ma non solo, nel Teatro comunale di via XXV luglio, in un incontro promosso dall’assessorato ai Servizi Sociali. Dopo il saluto del sindaco Tonino Orani e dell’assessore Giovanna Scanu, alla presenza di un numeroso pubblico, i responsabili dell’Acat (associazione club alcolisti in trattamento “Camminiamo Insieme” di Sassari) hanno illustrato i motivi che hanno originato la nascita, nel 2001, di una onlus al servizio dei club Cat (Club alcoolisti in trattamento).  «Si sentiva - ha sottolineato Paolo Loffredo, medico e membro dell’Associazione - l’esigenza di un coordinamento tra i vari club per una migliore organizzazione».  Dopo una serie di toccanti testimonianze di tanti protagonisti del percorso di trattamento, è stata la volta dei “Servitore insegnante”, figura nata per facilitare l’approccio al Club e la conseguente guida durante il percorso di trattamento.(*) Queste persone, animate dalla volontà di aiutare che ha difficoltà a uscire, con le sole proprie forze, dal tunnel della dipendenza, si sono trovate, in condizioni di ricevere.  Da alcuni interventi si è scoperto che non sempre l’alcoolista è un incorreggibile bevitore ma, se si riesce ad allacciare un corretto rapporto di fiducia si ottengono risultati sorprendenti e definitivi. Le cronache parlano di incidenti causati da chi guida in stato di ebbrezza e il conto che la società è chiamata a pagare in vite umane è altissimo. La prevenzione e la creazione di momenti propedeutici al recupero diventano un’esigenza.  Tra i presenti all’incontro anche Marcello Oggianu, medico di base a Ittiri, che ha animato il dibattito evidenziando che, in presenza di un familiare che fa abuso di alcool, a segnalare la situazione è quasi sempre la moglie. «Se, però, l’interessato non viene coinvolto nel processo di recupero, a poco servono le terapie, rendendo lo sforzo dei familiari e del medico pressoché inutili. Occorre - ha sottolineato Oggianu - esaltare quest’iniziativa che punta proprio a rendere il paziente protagonista in un percorso in cui la figura del medico è supportata dall’aiuto del familiare. Che tramite il Club può rappresentare quel valore aggiunto, quell’anello mancante, che spesso determina la volontà di smettere».  Per la costituzione di un club è sufficiente che due nuclei familiari decidano di aderire all’Acat, informazioni gli interessati possono telefonare allo 079 445222, Servizi sociali del Comune. (vi.ma.)
 
(*)Nota: non me ne vogliano a male, ma ad Ittiri c’è bisogno di un aggiornamento!!!

INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE
 
CASERTANEWS

Alcol tra i giovani: la "Leonardo" incontra il regista Angelo Antonucci
Martedì 30 Novembre 2010
Caserta - Ieri, 29 Novembre 2010. la Scuola Secondaria di primo grado ad indirizzo musicale "Leonardo da Vinci" di Caserta, guidata con il consueto entusiasmo dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Angela Di Nardo e con la collaborazione attiva dei docenti e degli alunni, si è recata presso il Multisala Cinepolis di Marcianise per assistere alla visione del film "Vorrei averti qui", film sui giovani e l’alcolismo, le cui proiezioni sono rivolte, al momento, solo alle scuole ed agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori di tutta Italia.
Il grande Philippe Leroy , Patrizio Rispo e Nina Soldano (volti noti di Un posto al sole), la giovane promessa del cinema Katia Oliveto Bellucci e lo stesso regista Angelo Antonucci, sono i protagonisti di tale film d’impegno sociale sui giovani e l’alcolismo..
Successivamente alla visione del film è intervenuta dapprima la Dirigente, che ha fatto riflettere gli alunni con domande coinvolgenti sulle tematiche legate alla visione del film e poi il regista Angelo Antonucci, giunto direttamente da Roma che, dopo aver donato alla Dirigente il libro che riporta la sceneggiatura del film, ha affermato che "Vorrei averti qui" è un ottimo strumento di riflessione e dibattito con i ragazzi sulla tematica dell’alcolismo che fa parte della vita di molti di loro. Quello che è emerso nel corso del ricco ed animato dibattito è che occorre avere rispetto per se stessi e per gli altri e che ci si può divertire anche senza ricorrere a facili vie come l’alcol o le droghe che sono solo risoluzioni illusorie ai problemi ed ai disagi tipici degli adolescenti".
"Ho deciso di realizzare questo film, ha dichiarato il regista Angelo Antonucci - dopo che con "Nient’altro che noi" ho avuto ottimi riscontri di pubblico e critica trattando del bullismo nelle scuole. L’esperienza di poter raccontare tematiche giovanili che vanno oltre ai consueti film d’amore adolescenziali, mi gratifica molto e mi da allo stesso tempo una grande responsabilità verso il pubblico nel modo di trattare con la massima precisione e motivazione artistica e personale storie di attualità come questa sull’alcolismo. Attraverso una storia d’amore e di amicizia di una ragazza ( interpretata dall’esordiente Katia Oliveto Bellucci affiancata da altri giovani interpreti , tutti selezionati tra oltre 1500 provini) e di rapporto tra genitori e figli racconto storie vere di giovani che si perdono negli eccessi dell’alcool e del facile divertimento. Ma la vita può avere anche risvolti positivi e di cambiamento e il mio vuole essere un messaggio positivo di speranza per una presa di coscienza del problema dell’alcool tra i giovani che purtroppo ogni anno causa migliaia di vittime".
Fonte : comunicato stampa
REPUBBLICA MOTORI

La sicurezza stradale fa spettacolo così
(30 novembre 2010)
MOTOR SHOW - Ecco tutte le iniziative legate a sensibilizzare i visitatori a un comportamento responsabile alla guida. Una porta il marchio del Motor Show ed è uno dei focus della manifestazione di quest’anno: è il percorso sicurezza, un viaggio tra i veicoli che presentano particolari innovazioni tecnologiche
La sicurezza stradale è da sempre uno dei temi più trattati e discussi al Motor Show di Bologna. Anche nell’edizione 2010 del Salone Internazionale dell’Automobile, in programma dal 4 al 12 dicembre, saranno diverse le iniziative legate a sensibilizzare i visitatori a un comportamento responsabile alla guida. Una porta il marchio del Motor Show ed è uno dei focus della manifestazione di quest’anno: è il percorso sicurezza, un viaggio tra i veicoli  -  segnalati dalle stesse Case automobilistiche  -  che presentano particolari innovazioni tecnologiche riguardanti la sicurezza stradale. All’interno di questo percorso si segnalano in modo particolare Volvo, Kia ed Estrima Birò, che illustreranno ai visitatori del Salone gli ultimi ritrovati della tecnica per assicurare la salvaguardia del guidatore e dei passeggeri.
Nell’ambito delle iniziative della campagna sulla sicurezza stradale "Sulla buona strada" il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti parteciperà con un proprio spazio al padiglione 33: i visitatori del Salone potranno trovare i materiali della campagna con i manifesti e gli spot dei testimonial Aldo Montano, Tania Cagnotto, la nazionale italiana di rugby, Christian De Sica, Pino Insegno e Cristiano Militello, le apparecchiature per l’alcol-test e il drug-test, i computer per la verifica dei propri punti patente e le schede quiz per la simulazione dell’esame teorico per il conseguimento del titolo di abilitazione alla guida. All’interno dello stand del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sarà presente anche un medico che, oltre ad illustrare le conseguenze dell’abuso di alcol e droghe  -  non solo alla guida  -  effettuerà dei controlli oculistici e test finalizzati all’ottenimento dell’idoneità psicofisica per il rilascio o rinnovo della patente di guida. Una grande attrazione sarà quella costituita dalla presenza di un simulatore di guida, montato su una vera auto di Formula 1, che sarà a disposizione di chiunque voglia testare le proprie capacità di guida su diversi percorsi stradali. Verrà inoltre allestito uno spazio in cui i ragazzi potranno lasciare una dichiarazione video consistente in un messaggio sulla sicurezza alla guida, concluso dalla frase "quando guido io non scherzo", slogan della  campagna "Sulla buona strada". I giovani che parteciperanno all’iniziativa avranno in regalo una penna USB contenente la canzone "Sulla buona strada", leit-motiv della campagna stessa, nonché un mini codice della strada aggiornato con le ultime modifiche apportate dalla legge n. 120 del 29 luglio 2010.
Confermati i tradizionali appuntamenti con l’Osservatorio per l’Educazione Stradale e la Sicurezza della Regione Emilia Romagna nelle giornate del 7 e 10 dicembre. Il 7 dicembre in Sala Italia a Palazzo dei Congressi si terrà l’Incontro Nazionale delle Consulte Scolastiche provinciali, che porterà circa 250 ragazzi ad apprendere il nuovo Codice della Strada e a discutere con le istituzioni delle nuove regole recentemente entrate in vigore, mentre il 10 dicembre nella Sala Notturno del Centro Servizi l’Osservatorio organizzerà insieme al Centro Studi Promotor GL events un incontro dal titolo ’I giovani e la sicurezza stradale’.
Importante anche l’iniziativa di QN  -  Quotidiano Nazionale (Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) che rinnova la  collaborazione con la Polizia di Stato: al padiglione 29 sarà presentata in forma ufficiale l’iniziativa sulle mappe del rischio sulle strade italiane e in particolar modo dell’Emilia Romagna: un’inedita ricerca che unisce l’esperienza dei giornalisti del QN e le segnalazioni dei lettori. Non mancheranno incontri, tavole rotonde e iniziative legate sempre al tema della sicurezza sulle strade.
All’interno del padiglione 26 ci sarà lo spazio di Autostrade per l’Italia, che illustrerà i risultati ottenuti dal Tutor, il sistema di sorveglianza attivo su 2.400 chilometri di autostrade che ha notevolmente ridotto le velocità e i tassi di incidentalità.
Al padiglione 26 si troverà anche la Fondazione ANIA per la sicurezza stradale, che tra le tante attività in programma illustrerà i risultati di un’indagine IPSOS che indaga sulla conoscenza che gli italiani hanno del nuovo codice della strada.
Il Casellario Centrale Infortuni dell’Inail al padiglione 22 presenterà uno strumento utile per conoscere e prevenire gli infortuni causati da incidenti stradali: un innovativo sistema simulatore virtuale che intende fornire un significativo contributo al tema della sicurezza. Testimonial di questa iniziativa è Andrea de Adamich, ex pilota di Formula 1, volto televisivo Mediaset per gli sport motoristici e fondatore del Centro Internazionale Guida Sicura. Il simulatore di guida realizza un percorso automobilistico virtuale caratterizzato dall’integrazione dei dati statistici del Casellario Centrale Infortuni INAIL per la parte RC AUTO e da un’elevata interattività con l’utente. Come un videogioco con volante, tachimetro e pedali l’utente visualizza vari percorsi automobilistici, urbani ed extraurbani, e diversi contesti stradali, come incroci, rotatorie, semafori e rettilinei. Gli scenari sono pertinenti alle situazioni di incidente più frequenti e durante la guida "il pilota" viene messo alla prova con situazioni impreviste. E’ possibile, inoltre, scegliere tra diverse condizioni atmosferiche (sole, pioggia o nebbia), di luce (giorno o notte) e tipologie di stato di guida: normale, in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, un modo per capire come cambia la percezione della strada e del pericolo.
Di questo percorso legato alla sicurezza stradale fanno parte anche le attività dell’ACI - Automobile Club d’Italia, che nell’area esterna 46 coinvolgerà il pubblico del Motor Show in prima persona: con l’aiuto degli istruttori della Scuola di Guida Sicura ACI si sale a bordo di diversi veicoli per una prova pratica di guida sicura. Dopo il test drive si visita "M. e-mo", il motorhome multimediale dell’ACI, che propone un avveniristico simulatore di guida di Formula Uno, un megaschermo esterno e 12 monitor al plasma dove si alternano alcuni filmati spettacolari: dai crash-test alle corse automobilistiche, da video storici ai consigli di guida. In quest’area inoltre saranno illustrate al pubblico le novità e le eccellenze dell’Automobile Club d’Italia nel campo della mobilità e della tecnologia per la sicurezza stradale, oltre all’innovativo progetto Ready2Go per la formazione dei futuri patentati.
SALERNONOTIZIE

Salerno: sicurezza stradale; Iannone-Ciccone, “Progetto Gio.Co.Si rivolto a studenti”
01/12/2010 - By Salernonotizie.it
«La Provincia di Salerno è l’unica in Campania ammessa a finanziamento dalla UPI, fra le sette su ventinove del Meridione, per il progetto Gio.Co.Si che premia il Bando Azione Province Giovani 2010 presentato dall’Ente”. Così, l’Assessore alla Formazione, Antonio Iannone, alla presentazione del Progetto Gio.Co.SI promosso dall’Unione Province d’Italia e dal Ministro della Gioventù e sostenuto da Amesci e da CRMPA(Centro di Ricerca in Matematica Pura ed Applicata) dell’Università degli Studi di Salerno, indirizzato ai giovani che cooperano per la sicurezza stradale, di età compresa tra i 15 ed i 19 anni, individuati all’interno delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Salerno.
«Il finanziamento complessivo al progetto-continua Iannone- è di 159,724 euro, di cui 99,712 erogati dal Ministero. La somma in co-finanziamento è di 64 mila euro, di cui 24 per la Provincia, 20 per Amesci, 20 per CRMPA. La Provincia di Salerno si è classificata sesta per punteggio e quattordicesima in termini di finanziamento.
Un fatto che ci riempie di orgoglio, perché, l’Amministrazione Cirielli si sta caratterizzando sul tema della sicurezza stradale rivolta ai giovani, motivo di eccellenza nelle politiche giovanili». «Puntare su questo argomento è una priorità- conclude Iannone- visto che la fascia giovanile del territorio è pari al 35% dell’intera popolazione.
Ci faremo promotori a livello regionale dell’iniziativa, perché l’attenzione al mondo giovanile deve essere allargata a tutti i livelli istituzionali». Il progetto Gio.Co.Si prevede la realizzazione di una campagna innovativa di sensibilizzazione ed educazione sul tema della sicurezza stradale, che coinvolge attivamente 2.300 giovani della provincia, di cui 300 coinvolti nei laboratori e circa 2.000 in utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare metodi e strumenti del collaborative Learning ed uso di social network più diffusi.
Alla presentazione ha partecipato, inoltre, l’Assessore ai Trasporti e Mobilità, Romano Ciccone, che ha sottolineato «la sensibilità della Provincia alla sicurezza stradale ed alla formazione delle nuove generazioni al rispetto della vita, tema nell’agenda delle attività istituzionali con iniziative di informazione rivolte a studenti degli istituti di istruzione secondaria del territorio, con una serie di incontri nelle scuole di Salerno dal 14 al 18 dicembre prossimi”.
Il Presidente di Amesci, Enrico Maria Borrelli, ha evidenziato gli elementi innovativi del progetto, «che prevedono laboratori creativi, linguaggi, metodologie, per favorire l’educazione alla convivenza civile dei giovani rendendoli testimoni di video promozionali che affrontano in maniera partecipata problemi legati all’alcool, stupefacenti, emozioni negative, contesto, veicolo e dinamiche di guida, legalità e responsabilità versò sé e gli altri».
«Spazi in cui raccontare le proprie esperienze - ha sottolineato l’ing. Antonio Raia di CRMPA- con percorsi formativi in modalità e-Learning, attraverso piattaforma IWT-Intelligent Web Teacher e successivamente con strumenti come Educagame».
IL CORRIERE DELL’ADRIATICO

Incontro con 120 autisti e padroncini
Al volante senz’alcol Camionisti a lezione
1.12.10 Ancona Confartigianato Trasporti di concerto con la Asur di Ancona e con la collaborazione della Caf Trasporti di Falconara, ha organizzato un incontro di formazione su “Il lavoro alla guida e le bevande alcoliche, scegli la sicurezza… più sai, meno rischi” per conducenti di veicoli industriali che si è tenuto recentemente presso la Caf Trasporti di Falconara e cie ha visto la partecipazione di 120 imprenditori ed autisti. All’incontro sono intervenuti in qualità di relatori, oltre ai dirigenti di Confartigianato Trasporti della provincia Samuele Renzi Presidente e Gilberto Gasparoni segretario, la d.ssa Carla Pierini, Medico psichiatra e l’Assistente sociale Francesca Pierpaoli dell’Asur di Ancona. A conclusione dell’incontro sono stati distribuiti gratuitamente gli etilometri ed i libretti informativi.
 “Gli operatori dell’autotrasporto di merci e di persone, oltre 12.000 nelle Marche, sono professionisti che si dibattono in una pesantissima crisi economica e si battono per superare le difficoltà puntando sulla legalità, sulla sicurezza degli addetti del settore - si legge in una nota -. Confartigianato Trasporti è impegnata anche per creare le condizioni di benessere psico-fisico degli operatori attraverso una corretta alimentazione evitando l’uso di bevande alcoliche quando sono alla guida dei Tir”
CORRIERE DELLA SERA

Poliziotti-prof in ufficio Lezioni di sicurezza stradale
ROMA 1 dic 2010
— Insegnare cosa significa «sicurezza stradale». Spiegare ai lavoratori le conseguenze del mancato rispetto dei limiti di velocità, della guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di droghe, di imprudenze e disattenzioni. È il senso del progetto «Sulla strada giusta», presentato ieri dalla polizia stradale, da Coca-Cola Hbc Italia e dall’Aisico, l’Associazione per la sicurezza della circolazione. «La sicurezza stradale è un bene pubblico, e un diritto-dovere di tutti — spiega Alessandro Belleri, presidente di Coca-Cola Hbc Italia —. I corsi saranno tenuti da agenti della polizia stradale e riguarderanno 1.400 nostri dipendenti, negli stabilimenti di Nogaro (Verona), Marcianise (Caserta) e nella sede di viale Monza a Milano. Non è escluso che vengano organizzati anche a Roma». Sul fronte degli incidenti stradali «in Italia c’è già stato un calo del 40%, ma non si deve abbassare la guardia. Oggi il lavoro della Polizia stradale si svolge anche all’interno dei luoghi di lavoro, oltre che sulla strada», aggiunge Roberto Sgalla, direttore della Polstrada. Secondo i dati Inail, infatti, nel 2009 il 55% delle morti sul lavoro si è verificato sulla strada nello svolgimento di un’attività che richiedeva l’uso di un automezzo o per il raggiungimento del posto di lavoro. In particolare, ha sottolineato Sgalla, «580 sono stati gli infortuni stradali mortali sul lavoro, di cui 277 in itinere e 303 sul luogo di lavoro».
CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
 
INCIDENTI STRADALI
 
IL GIORNO

Calano gli incidenti, ma per pedoni e ciclisti no
In un anno le vittime sono scese da 57 a 40. Il 70 per cento viaggiava su due ruote o camminava a piedi. Incroci a rischio, alcol e droga le prime cause della strage. C’è un modo per evitare le stragi? Commenta
Milano, 30 novembre 2010 - Ci sono una buona e una cattiva notizia per gli utenti della strada. Quella buona è che a Milano ci sono meno vittime rispetto al recente passato: nel 2009 ci sono stati quaranta morti in città, diciassette in meno rispetto all’anno precedente (57). Quella cattiva è che i sinistri finiscono male soprattutto per le cosiddette utenze deboli: basti pensare che la metà delle vittime della strada è fatta di pedoni (20 contro i 26 del 2008); poi ci sono i motociclisti (16, dieci in meno), i ciclisti (3) e una persona in motorino.
Un’istantanea in chiaroscuro quella scattata dall’Oud, Osservatorio per le utenze deboli, fondato due anni fa da un gruppo di associazioni di riferimento per le categorie coinvolte, con il patrocinio di Comune e Provincia. Sono sempre loro, i più indifesi, a morire sull’asfalto. Delle vittime della strada registrate l’anno scorso nella Grande Milano, il 70% viaggiava su nessuna o due ruote; in città, «deboli» sono stati il 74% dei morti. Nella metà dei casi si trattava di pedoni e, di questi, il 50% aveva più di 65 anni.
«Debole» era anche il 67% degli utenti coinvolti nei quasi 12.700 incidenti lesivi accaduti in città, e il 48% dei quasi 17 mila feriti; le percentuali scendono al 53 e al 40%, rispettivamente, nell’hinterland, dove le «utenze deboli» sono per l’85% utenze su due ruote. Incroci a rischio, guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, manto stradale sconnesso: sono queste le principali cause degli incidenti. Che sono comunque in calo sia a Milano che nell’hinterland (in queste statistiche, ricade ancora la giovane provincia di Monza e Brianza): tra il 2008 e il 2009, i sinistri sono diminuiti del 6,7% nella metropoli e del 7,8% nelle zone limitrofe. Con questi numeri, l’obiettivo fissato dall’Unione europea di dimezzare le vittime della strada sembra raggiungibile per l’anno prossimo a Milano città, ma ancora molto lontano nell’hinterland. Dove la mortalità è stata abbattuta del 45% sulle strade statali e sui 900 chilometri d’asfalto di competenza di Palazzo Isimbardi: il problema sono gli altri quattromila, gestiti dai singoli Comuni.
«Bisogna migliorare la viabilità cittadina - sostiene Antonio Pinna Berchet, presidente dell’Osservatorio sulle utenze deboli -. Basti pensare che quattro ciclisti su dieci si fanno male da soli: colpa del manto stradale, pieno di buche o reso pericoloso dalle rotaie dismesse». Certo, non bastano gli interventi della Pubblica amministrazione per risolvere il problema: «Ci vuole più attenzione da parte della società civile - chiosa Pinna -. E anche maggiore informazione: 12 morti e 170 invalidi al giorno sono un prezzo troppo alto da pagare per il nostro Paese. Ma molti non lo sanno».
di Nicola Palma
LA PROVINCIA PAVESE

Al volante ubriaco 24enne denunciato
la Provincia Pavese — 30 novembre 2010   pagina 33   sezione: CRONACA
MEDE. Guidava ubriaco, ha provocato un incidente: avuti i risultati degli esami del sangue, i carabinieri hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza L.M., 24 anni, operaio di Torre Beretti cui è stata ritirata amcne la patentre. Il tasso alcolemico (livello di alcol nel sangue) era di 1,12 grammi per litro, mentre il limite massimo per il codice della strada è di 0,50 grammi.  L’incidente stradale è avvenuto il 6 novembre: il ragazzo denunciato guidava una Volkswagen Polo, e secondo gli accertamenti dei carabinieri ha invaso la corsia opposta mentre percorreva una curva, mentre arrivava una Fiat Bravo con due ragazzi di 24 e 23 anni a bordo. Sia il 24enne poi denunciato che gli altri due ragazzi hanno avuto lesioni molto lievi, con prognosi comprese fra i 2 e i 5 giorni. (a.m.)
IL TIRRENO

Ubriaco finisce fuori strada
01 DICEMBRE 2010
PIOMBINO. Quando ha perso il controllo dell’auto, il tasso di alcol che aveva nel sangue superava di cinque volte il limite consentito. La sua auto, una monovolume, nella notte weekend scorso, è andata fuori corsia a Fiorentina, finendo contro il guardrail. Fortunatamente non sono rimaste coinvolte altri mezzi Anche l’automobilista è rimasto illeso, ma il controllo effettuato dai carabinieri ha evidenziato un tasso alcolico di 2,76 grammi/litro.
 Per l’uomo, piombinese 40enne, è scattata la denuncia penale per guida in stato di ebbrezza, aggravata dall’aver causato l’incidente, con le relative sanzioni amministrative: ritiro della patente e sequestro del veicolo ai fini della confisca.
 Nel corso della settimana trascorsa, durante i rilievi di un altro incidente, il conducente di un’utilitaria entrando in città è andato a finire fuori strada, finendo la sua corsa ai margini di una scarpata. Anche in questo caso, il conducente è stato denunciato per guida sotto l’influenza di stupefacenti. Dall’inizio dell’anno, per guida in stato di ebbrezza i carabinieri della compagnia di Piombino hanno denunciato 70 persone, di cui 20 a seguito di incidenti stradali.
DENUNCE
 
LA VOCE DI RIMINI

Rimini: Parrucchiere ubriaco finisce in manette
di Andrea Lattanzi
pubblicato martedì 30 novembre 2010 alle 10:45 Stampa - Condividi:
Dopo esser risultato positivo all’alcol-test, un parrucchiere riminese 42enne ha perso la testa e ha cominciato ad insultare, spintonare e prendere a calci i carabinieri che gli hanno effettuato il controllo.
L’uomo è finito in manette ed è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, ingiurie e guida in stato di ubriachezza.
Ieri mattina in tribunale il parrucchiere ha patteggiato la pena, sospesa, di un anno ed è tornato in libertà.
IL CORRIERE VENETO

Al bar con un fucile, condannato
1 dic 2010 - VICENZA - Assolto dall’accusa di odio razziale ma condannato a 2 anni e 4 mesi per minacce e porto abusivo di armi. Mario Chiofolo, 48 anni di Marano, era stato arrestato lo scorso settembre dopo una violenta discussione scoppiata all’interno del bar Paradiso a a Schio. L’uomo, assistito dall’avvocato Sonia Negro, secondo quanto era stato ricostruito, alterato molto probabilmente dall’alcol, aveva cominciato ad offendere un giovane albanese che se ne stava tranquillo nel bar All’esterno del locale c’erano alcuni connazionali che sono arrivati in soccorso dell’amico. L’uomo si era diretto a casa per poi tornare. Gli albanesi intanto avevano chiamato i carabinieri che lo hanno fermato. In macchina aveva un fucile monocanna caricato, quattro cartucce calibro 8 e una pistola scacciacani con il tappo rosso rimosso. Il fucile si scoprirà poi era stati sottratto al suocero che in quel momento dormiva.
IL TIRRENO

Ubriachi e drogati alla guida
Due giovani denunciati dai carabinieri
MERCOLEDÌ, 01 DICEMBRE 2010
PISA. Sei multe al codice della strada, cinque denunce, 102 persone identificate e 62 mezzi controllati: è il bilancio del consueto servizio di prevenzione svolto dai carabinieri per il fine-settimana, a largo raggio sul territorio. Il monitoraggio è avvenuto in particolare nella notte fra sabato e domenica in città e sulla costa ed in particolatre lungo l’Aurelia, da Coltano a Migliarino.
Le multe fatte hanno riguardato un sorpasso non consentito, mancata esibizione dei documenti di guida, fari non funzionanti e mancato rispetto della distanza di sicurezza fra auto.
Sono stati denunciati: un marocchino di 32 anni, residente a Lucca, sorpreso a rubare dentro Media World la custodia di un pc; un rumeno di 24 nni inosservante al foglio di via obbligatorio da Vecchiano; un fiorentino di 34 anni che abita a Pisa sorpreso a guidare sull’Aurelia dopo aver sniffato coca; un cosentino di 19 anni sorpreso alla guida della sua auto ubriaco; e infine un lucchese fermato in via Traversagna, luogo frequentato da trans e viados, in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto stupefacenti.
Il servizio è stato disposto dalla compagnia dei carabineri di Pisa: vi hanno preso parte i militari dell’aliquota radiomobile, queli della stazione di Pisa Principale e quelli di Tirrenia.
Si tratta di servizi preventivi messi in atto soprattutto nel fine-settimana, fra venerdì, sabato e domenica, quando c’è una maggiore circolazione di gente.
VIOLENZA
 
ALTO ADIGE

Ubriaco offende i carabinieri
Alto Adige — 30 novembre 2010   pagina 30   sezione: PROVINCIA
BRUNICO. In stato confusionale, sdraiato su una panchine della stazione di Brunico. Così, domenica mattina alle 7, una pattuglia dei carabinieri di Brunico ha trovato D.F., un 18enne di Dobbiaco reduce da una nottata brava. Tanto brava che i fumi dell’alcol, non ancora smaltiti, hanno portato il giovane a prendersela anche con i carabinieri che stavano cercando di portargli soccorso e che si sono invece sentiti investire da una valanga di male parole, oltretutto pronunciate con fare ingiurioso davanti ad un consistente gruppo di altri ragazzi. Così, ad un certo punto anche la pazienza dei militari si è esaurita e D.F. è stato prelevato ed accompagnato in caserma dove gli è stata contestata la sanzione amministrativa dell’ubriachezza in luogo pubblico e notificata anche la denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale. (adp)
ADNKRONOS

Coppia di fidanzati aggrediti a Novara. Arrestati per violenza sessuale due amici di lui
01 dicembre, ore 14:38
Il fidanzato, spogliato e malmenato, è riuscito a recuperare il cellulare e chiamare la Polizia che ha liberato lui e la giovane da un incubo
Torino, 1 dic. - (Adnkronos) - Notte di paura per una coppia di giovani novaresi, lui di origine marocchina ma da anni resisente nella provincia, lei trentenne italiana. L’incubo comincia lunedi’ sera quando i due fidanzati si incontrano nel varesotto, dove l’uomo, con due connazionali, si reca a prendere la donna.
Gia’ durante il tragitto di ritorno a casa, la ragazza si vede costretta a respingere le avances di uno dei due amici del fidanzato, entrambi un po’ alticci. Le cose pero’ precipitano quando nei pressi del casello di Novara est l’auto resta senza benzina e il gruppo e’ costretto a spingere l’auto. I due amici chiedono al giovane di avere rapporti sessuali con la sua fidanzata e al suo rifiuto ne nasce un violento diverbio.
La coppia a quel punto di allontana a piedi, ma viene raggiunta dai due marocchini che malmenano il ragazzo, gli rubano i vestiti e palpeggiano la giovane. A porre fine all’incubo l’arrivo delle Volanti chiamate dal giovane che, riuscito a recuperare il cellulare, ha date l’allarme. I due, arrestati, dovranno rispondere di violenza sessuale e rapina.
ILMATTINO

Marito focoso
01/12/2010
Marco Ingino Sarà stato il troppo amore verso la moglie, sarà stata la eccessiva esuberanza, sicuramente qualche parola di troppo che ha fatto generare la discussione, sta di fatto che per un trentacinquenne romeno si sono ieri mattina aperte le porte del carcere di Bellizzi Irpino. L’uomo sapendo che la compagna, ristretta al regime carcerario, doveva essere sottoposta a dialisi presso la Città ospedaliera, per vederla ha provato ad aggirare il controllo degli agenti del nucleo traduzioni che la piantonavano. Ma non si è limitato a questo. E’ andato oltre, arrivando all’aggressione fisica. All’alt imposto al trentacinquenne da parte di un componente della sorveglianza, il marito della paziente, S. M. , è finito in manette avendo reagito inveendo contro un agente. Dallo scontro verbale a quello fisico il passaggio è stato velocissimo. Scagliandosi contro l’agente, il romeno ha di conseguenza innescato anche la reazione dei presenti che lo hanno immediatamente bloccato. Inutile, per il trentacinquenne S. M. si è rivelato l’estremo tentativo di darsi alla fuga per i corridoi della Città ospedaliera quando si è accorto di aver esagerato. Alla scena ha assistito anche la moglie che, malgrado il suo stato di salute, deve scontare la pena per reati contro il patrimonio, ed è in carcere dopo aver trascorso un periodo ai domiciliari in un appartamento della valle del Sabato. L’aggressione agli agenti gli è costata cara. A disporre l’immediato arresto del marito sono stati direttamente l’ispettore capo Antonio Castro, il sovrintendente Vincenzo Dell’Orto ed il comandante del nucleo traduzioni della polizia penitenziaria irpina, Silvio Gallo. L’uomo, condotto nel penitenziario di Bellizzi Irpino, è stato sottoposto alla prova dell’etilometro che ha dato esito positivo. Convalidato l’arresto da parte del giudice del tribunale di Avellino, S. M. è stato rilasciato in serata, è indagato a piede libero. L’accusa nei suoi confronti è di resistenza, oltraggio e percosse a pubblico ufficiale. Inutile dire che malgrado la sua giornata di permanenza nello stesso carcere della moglie, S. M. non è riuscito a vedere la compagna.
LETTERE DAL CARCERE
 
IL MATTINO DI PADOVA

Lavori di pubblica utilità invece della prigione
il mattino di Padova — 30 novembre 2010   pagina 16   sezione: ALTRE
O  gni anno sono circa 5 mila i morti per incidenti stradali, è come se scomparisse un paese. Nel 40% circa degli incidenti stradali l’alcol ha avuto un ruolo determinante nell’alterazione della capacità di guida. I più spericolati al volante hanno meno di 30 anni (a stabilirlo è una ricerca dell’Università La Sapienza) e sono circa 2 mila i giovani italiani che ogni anno muoiono sulle strade per colpa dell’alcool. Secondo il nuovo Codice della strada chiunque venga sorpreso a guidare in stato di ebbrezza è punito con l’arresto fino a un anno e un’ammenda fino a 6000 euro.  Ma la pena detentiva e quella pecuniaria possono essere sostituite con quella del lavoro di pubblica utilità, consistente in una prestazione di lavoro non retribuita a favore della collettività da svolgere in via prioritaria nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale. Il Codice prevede anche che dall’anno scolastico 2011-2012 il Ministero dell’Istruzione predisponga programmi di educazione stradale. Una forma di prevenzione interessante già la fa il Comune di Padova, proponendo dei percorsi ai quali partecipano anche alcuni detenuti con le loro testimonianze. Ne riportiamo due, assieme alla testimonianza drammatica di un padre, che ha perso un figlio ucciso sulla strada, e anche lui va nelle scuole a fare “vera prevenzione”.
IL MATTINO DI PADOVA

Lettere dal carcere
il mattino di Padova — 30 novembre 2010   pagina 16   sezione: ALTRE
Ragazzi incoscienti: manca la percezione del rischio La maggior parte delle persone, nei confronti di reati come quelli che hanno a che fare con incidenti stradali, fa presto a mettersi nei panni delle vittime o dei loro parenti. Io credo però, per le esperienze che ho avuto e per le persone che ho conosciuto in tutti questi anni in carcere, che a commettere reati del genere siano persone normalissime, che magari, in momenti di leggerezza o di incoscienza, non percepiscono il rischio che corrono. La droga e l’alcol portano a sottovalutare qualsiasi rischio.  Quando facevo uso di sostanze stupefacenti mi mettevo alla guida convinto di essere padrone delle mie azioni, di essere lucido, ero strasicuro che non mi sarebbe mai successo niente, perché mi ritenevo in possesso di tutte le mie facoltà. In realtà mi sono reso conto di quante volte ho rischiato, e quante volte tanti ragazzi rischiano senza essere consapevoli. Ecco perché bisogna fare prevenzione. Siamo arrivati alla conclusione che per raccontare il reato bisogna anche raccontare la storia di come si arriva a commetterlo. I ragazzi all’inizio sono convinti che se uno commette un reato è perché lo ha voluto e prima di sbagliare è ben consapevole dell’errore che fa. Nel mio caso, racconto tutti i passaggi che riguardano l’uso delle sostanze, dalle prime sigarette di nascosto, alle canne, al progressivo spostamento di ogni limite, fino alla dipendenza. Noi incontriamo ragazzi dai 13 anni ai 19, per cui, se all’inizio sono rigidi perché condizionati da tanti fattori, e in particolare da un’informazione che spinge ad essere sempre più duri e intransigenti sulle pene poi però la reazione è quella di essere più disposti ad ascoltare, e probabilmente di riuscire a dire finalmente: sì, io posso essere vittima di un reato, ma se poi faccio un percorso di vita simile a quello che mi avete appena raccontato, potrei arrivare anch’io ad essere autore di un reato.  Credo che questo sia il risultato più importante. Andrea La galera non può essere l’unica risposta alla devianza Sono detenuto da diversi anni e mi capita sempre più spesso di incontrare nei cortili del carcere persone arrestate per reati di lieve entità, appartenenti a tutti i ceti sociali. Posso affermare, tuttavia, che il carcere così come è organizzato spesso non svolge alcuna funzione rieducativa, perciò è importante che per certe tipologie di reato ci siano delle sanzioni alternative. Normalmente, il periodo necessario per compiere l’osservazione della personalità, che poi potrebbe permettere di accedere alle misure alternative, è di almeno due anni e, paradossalmente, chi entra in carcere con pene brevi praticamente non riesce neppure a iniziare quel percorso di reinserimento, che potrebbe condurre alla concessione dei benefici penitenziari, e rischia di restare in galera a non far niente fino alla fine della pena. Io credo che sarebbe molto più equo se questa tipologia di reati venisse sanzionata con un periodo di attività gratuita di lavoro di pubblica utilità. Il Codice della strada ha aperto una porta che conduce a un ripensamento del sistema penale: la galera non può essere l’unica risposta alla devianza. Sarebbe interessante se i giovani sorpresi a guidare sotto l’effetto di sostanze fossero mandati a svolgere attività socialmente utili negli ospedali e nei centri per politraumatizzati, per vedere come se la passano le vittime delle loro bevute. Qualcuno propone anche che vengano condannati a entrare ogni mattina nelle carceri, magari a fare un tirocinio insieme agli studenti che si alternano presso la redazione di Ristretti Orizzonti nella Casa di reclusione di Padova, per «toccare con mano» la galera e portare la loro esperienza alle classi. Bruno T. Spero che dalla morte di mio figlio nasca un aiuto Sono Roberto Merli, il padre di Alessandro, un ragazzo di 14 anni che ha perso la vita per colpa di un automobilista ubriaco. Quando succedono queste tragedie ti chiedi perché si devono perdere i figli così sulle strade, perché a chi ha ucciso mio figlio, sebbene fosse ubriaco, non hanno fatto né la prova del palloncino, né gli esami del sangue, mentre a mio figlio hanno fatto l’autopsia. Ognuno poi elabora il lutto in modo diverso, io avevo bisogno di parlare e ho pensato che, come io stavo cercando qualcuno che mi potesse aiutare, se mi fossi fatto portavoce dell’Associazione familiari vittime della strada, forse avrei potuto aiutare gli altri. Il nostro scopo è di essere vicino alle famiglie, offrire un conforto, un’assistenza psicologica e legale: abbiamo aperto dei consultori permanenti. E poi continuare a sensibilizzare a 360 gradi, perché sappiamo cosa vuol dire perdere un affetto. Io entro nelle scuole, parlo con i ragazzi per prevenire: con la nostra testimonianza, abbiamo la speranza che altri si godranno la vita con la loro famiglia. E’ difficile, perché ha un costo psicologico raccontare sempre la storia di tuo figlio, però siamo convinti che sia la strada giusta. Non andiamo a dire “dovete fare questo o quello”, raccontiamo solo quello che è successo a noi e perché si deve cambiare, perché prendiamo con troppa superficialità la realtà, fatta ogni anno di migliaia di morti, 300 mila feriti, dei quali 30 mila disabili gravi. Roberto Merli Per improrogabili ragioni di spazio, la rubrica Lettere dal carcere è posticipata a oggi.
IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE
 
IL CORRIERE DELLE ALPI

Disco & bar, tempi duri per chi sgarra
il Corriere delle Alpi — 30 novembre 2010   pagina 27   sezione: PROVINCIA
CORTINA. Una denuncia in stato di libertà, contravvenzioni a carico di due noti titolari di locali e un sequestro di marijuana. E’ il bilancio di un week-end di controlli nella Conca da parte dei carabinieri guidati dal capitano Eugenio Fatone, impegnati nella lotta all’abuso di stupefacenti e alcolici. I due gestori avrebbero accumulato una serie di cattive pratiche tanto da costringere i militari a usare le maniere forti.  A un esercente di Pieve è stata fatta una multa da quasi cinque mila euro.  Stando al verbale dei carabinieri, il gestore cadorino - titolare di una famosa enoteca - non aveva adempiuto a diversi obblighi di legge.  All’interno del locale, infatti, mancavano le indicazioni sul confezionamento dei prodotti alimentari venduti, il listino prezzi di alimenti e bevande, le indicazioni sull’orario di apertura e chiusura e, infine, i cartelli indicanti il divieto di fumo. Da qui la multa che si avvicina ai cinquemila euro.  Copione simile - pardon, verbale - in una discoteca di Cortina, dove due avventori sono stati pizzicati a fumare in barba al divieto e per questo multati con 55 euro a testa. Peggio, però, è andata al gestore perché, nel frattempo, i militari hanno appurato che si stavano vendendo alcolici e superalcolici nonostante fossero passate le due di notte, la soglia-limite oltre la
Giovedì, 02 Dicembre 2010
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