A volte chi non prende la terza media è più furbo degli altri. SAVONANEWS
IL TIRRENO Aggredisce un carabiniere, arrestato Temeva di essere fermato dopo aver creato scompiglio in un bar PORTOFERRAIO. Temeva di essere bloccato dai carabinieri che aveva incrociato dopo aver creato scompiglio insieme ad altri due amici in un bar. Alla vista di una pattuglia dell’Arma si è avventato contro l’auto e, alla fine, ha ferito un carabiniere. É finita con un arresto, un processo per direttissima e una condanna a sei mesi per resistenza a un pubblico ufficiale. Si può riassumere così la serata “brava” di uno di tre cittadini romeni che avevano tenuto una condotta fastidiosa in un bar di Portoferraio. Il terzetto dopo aver trascorso un po’ di tempo in un bar della calata hanno infastidito il titolare con atteggiamenti molesti forse dovuti anche all’abuso di sostanze alcoliche, fino a far sì che questo richieda l’intervento dell’Arma per allontanare i tre avventori. Una pattuglia della Stazione carabinieri di Portoferraio è ferma, per una coincidenza, a una distanza di poche decine di metri dal bar, ma non fa quasi in tempo a ricevere la chiamata della propria centrale che vuole comandargli l’intervento che i tre avventori, spontaneamente, sono già nei pressi del veicolo e uno di essi, un 23 enne già noto alle forze di polizia, evidentemente non ancora soddisfatto dei problemi sino a quel momento creati, si avvicina alla macchina dell’Arma e la colpisce con un pugno all’altezza dello sportello posteriore. Il colpo non fa alcun danno ma chiaramente induce i militari, che solo di lì a poco avranno gli elementi per collegare i tre all’intervento che si apprestavano a eseguire, fermano il ragazzo (nel frattempo lasciato solo dai due compagni che hanno ovviamente intuito che un conto è essere allontanati da un bar e un altro è aggredire i carabinieri!) il quale, per tutta risposta, aggredisce uno dei militari di pattuglia. Ne nasce una colluttazione che viene prontamente sedata dall’equipaggio, che coadiuvato dai colleghi del Radiomobile, intervenuti a supporto, riesce a bloccare il ragazzo e a portarlo via: il giovane è ormai in arresto. Per il militare, lievemente ferito da una caduta occorsa nel corpo a corpo, ci vorranno un paio di settimane per tornare in servizio, per lo straniero, invece, illeso, il giudice una condanna: ieri, per direttissima, a Livorno ha ottenuto sei mesi di reclusione senza condizionale. IL TIRRENO SABATO, 04 DICEMBRE 2010 Operazioni dei carabinieri: multate anche due lucciole Al volante dopo aver bevuto Raffica di patenti ritirate MONTECATINI. - Alcol & guida. Sono stati denunciati in stato di libertà alla procura della Repubblica di Pistoia, tre conducenti di auto risultati positivi all’alcoltest, ai quali è stata anche ritirata la patente di guida. A uno dei tre è stato effettuato l’esame con l’etilometro a seguito di un incidente stradale. Droga e niente test. Denunciato alla procura della Repubblica (e segnalato anche al prefetto), un uomo di 32 anni di Fucecchio che, fermato per un controllo mentre si trovava alla guida di una autovettura, si è rifiutato di sottoporsi all’alcoltest. I carabinieri del Norm lo hanno anche trovato in possesso di un grammo circa di cocaina e quindi lo hanno segnato in prefettura in quanto lo stupefacente è stato ritenuto per uso personale. Allo stesso è stata anche ritirata la patente GOMARCHE Ancona: alla guida in stato di ebbrezza alcolica, denunciata dalla Polizia Sabato 04 Dicembre 2010 - Numerose segnalazioni alla Questura di Ancona alle prime luci dell’alba di sabato segnalavano un’automobile che, nei pressi della stazione ferroviaria, procedeva con andatura zigzagante. La Volante, giunta subito sul posto, ha fermato l’automobile condotta da una 37enne del posto. La donna, in evidente stato di ebbrezza alcolica, è stata sottoposta al test dell’etilometro che ha evidenziato un tasso alcolemico pari a 1,47 e 1,51 g/l. Pertanto gli Agenti della Questura di Ancona hanno provveduto a denunciare la 37enne per il reato di guida in stato di ebbrezza alcolica ed al ritiro della patente di guida. JULIENEWS Nola, estorceva soldi e maltrattava i familiari Fabio Iacolare 04/12/2010 - A Nola i carabinieri della locale stazione in collaborazione con le aliquote radiomobili di Nola e Castello di Cisterna e con le stazioni di Cicciano e San Vitaliano hanno arrestato un 37enne ucraino domiciliato a Nola che nei giorni scorsi aveva picchiato e ferito con un coltello la convivente, una 35enne rumena, al culmine dell’ennesima lite scoppiata per le continue richieste di soldi per comprarsi “da bere”. Durante la furiosa lite la donna era riuscita fortunosamente a chiamare i soccorsi, e nel corso delle immediate ricerche l’uomo e’ stato trovato mentre tentava di allontanarsi passando per gli appartamenti attigui all’abitazione. Approfondendo l’accaduto e’ stato accertato che il motivo dell’aggressione era riconducibile, oltre a pregresse liti e violenze tra i 2 conviventi, anche al fatto che l’arrestato era tornato a casa nel tardo pomeriggio in evidente stato di ebbrezza, con un tasso alcolico accertato al momento dell’intervento di 3,4 g/l, ed aveva preso a picchiare e minacciare con un coltello da cucina la donna per farsi dare soldi per comprare altri alcolici. Il coltello da cucina usato per ferire la vittima, che ha riportato lesioni a un braccio guaribili in 3 giorni, e’ stato trovato e sequestrato. L’arrestato è stato tradotto nella casa circondariale di Poggioreale. IL GAZZETTINO (Vicenza) Accoltella di nuovo il marito dopo l’ennesimo litigio: manette per Svetlana Malanina CALDOGNO Sabato 4 Dicembre 2010 - L’ennesimo accoltellamento del marito ha fatto scattare un’altra volta le manette. L’altra sera, a Caldogno, in via Capovilla, i carabinieri della Compagnia di Thiene hanno arrestato la cittadina russa Svetlana Malanina 39 anni, residente a Zermeghedo in via Puccini 3, ma di fatto domiciliata a Caldogno, in via Capovilla 34, perchè responsabile di «lesioni personali aggravate», nei confronti del marito 47enne F.A., dopo un’ennesima lite familiare. Intorno alle 19.15 la centrale operativa dei carabinieri inviava una pattuglia a Caldogno, poiché era stata segnalata una violenta lite in famiglia. Sul posto i carabinieri trovavano Svetlana Malanina in evidente stato di ebbrezza alcolica. Questa raccontava ai militi di avere colpito, in più parti del corpo, il marito, con un grosso coltello da cucina, dopo l’ennesimo litigio, poi mostrava loro il coltello, riposto sul bancone della cucina, ancora intriso del sangue. Il marito nel frattempo era stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Vicenza, dove gli venivano riscontrate ferite multiple, giudicate guaribili in 25 giorni. Non era la prima volta che la donna andava in escandescenze, nell’anno 2008 infatti era stata denunciata in stato di libertà per 5 volte, per analoghi episodi e infine nell’ottobre dello stesso anno era stata arrestata, sempre per un accoltellamento ai danni del marito. Svetlana Malanina è stata dichiarata in arresto e trattenuta nelle camere di sicurezza, a disposizione del pm Alessandro Severi, il quale, dopo avere ritenuto che l’arresto era stato eseguito legittimamente, ne disponeva la liberazione. Bassotto IL TIRRENO SABATO, 04 DICEMBRE 2010 Un cioccolatino che sa di vino Un originale abbinamento col Pinot nero del marchese Pancrazi Lo chef Francesco Faccendi ha realizzato “Cuore divino” un marchio registrato dal Comune ALESSANDRO PATTUME MONTEMURLO. “Cuore” come passione, “Divino” come il cioccolato della pasticceria Victory abbinato al Pinot dei marchesi Pancrazi. “Cuore Divino”: un marchio registrato dal Comune di Montemurlo e un cioccolatino frutto dell’intesa tra due artigiani eccellenti della realtà montemurlese. Un patrimonio di gola. Sulla confezione del neonato cioccolatino prodotto dalla pasticceria Victory campeggia la scritta: “Ogni confezione contribuisce a far lievitare il patrimonio storico e culturale del Comune di Montemurlo”. (*) In che modo lo spiega il sindaco di Montemurlo Mauro Lorenzini: «Tengo a battesimo un nuovo prodotto del territorio montemurlese, uscito dalla mani di due artigiani e di due eccellenze che il Comune ha contribuito a far incontrare intorno ad un progetto comune. Un prodotto - aggiunge - di cui abbiamo registrato il marchio e la cui vendita, in un percentuale del 10 per cento a confezione, andrà a finanziare progetti per la valorizzazione del territorio e in particolar modo per il restauro della pieve della Rocca». Dall’eccellenza dell’industria tessile a quella pasticcera, con un occhio di riguardo alla storia e alle tradizioni montemurlesi. Questo è “Cuore Divino”. «E’ la bellezza di Montemurlo, un Comune dove si mantengono vivi i vecchi valori artigiani e del loro saper fare - ha confessato Lorenzini- attraverso operazioni come queste, rafforziamo la nostra identità e guardiamo al futuro con convinzione. Dimostriamo che è possibile reagire, anche in un momento difficile come questo». Artigiani eccellenti.L’obbiettivo è fare di “Cuore Divino” quello che i cantuccini sono per Prato: un prodotto unico, cui legare in modo indissolubile il nome della città. E’ questo quello cui mirava lo chef Francesco Faccendi quando un anno fa si presentò dal sindaco. «Volevo fare qualcosa per valorizzare i prodotti tipici di Montemurlo ma anche qualcosa di diverso, che non fosse ancora stato fatto a Montemurlo - racconta - Dalla chiacchierata col sindaco venne fuori l’idea di unire la cioccolata, che è sempre stata una mia passione, al vino dei marchesi Pancrazi. Volevo soprattutto che assaggiare il cioccolatino fosse come bere un sorso di vino. Adesso tutti potranno giudicare il risultato». Un risultato che piace molto anche al marchese Giuseppe Pancrazi, che ben volentieri ha sposato il progetto. «Riuscire ad apprezzare il vino attraverso il cioccolato è una cosa nuova e interessante - ha detto - ma è il legame che questo prodotto ha col territorio che sono convinto riuscirà a portare benefici a tutta la comunità di Montemurlo». Tre vini, tre gusti. Un unico nome per tre identità diverse. Il classico “Cuore divino” è quello al Pinot nero della tenuta Pancrazi. Un cuore di vino ricoperto di cioccolato fondente al 65 per cento. Ma i golosi più esigenti sapranno trovare soddisfazione anche nella versione “rosè” e in quella alla “grappa”. «Il rosè, in particolar modo, mi ha ricordato il profumo della crosta di pane quando da piccolo lo mangiavo con lo zucchero e il vino» racconta lo chef Francesco Faccendi. Il risultato si potrà assaggiare solo alla pasticceria Victory di via Labriola. (*) Nota: …e anche un po’ il fegato di chi li mangia. WINENEWS Parigi SARKOZY NON AMA IL VINO, ANZI GLI PREFERISCE IL CALVADOS CON GHIACCIO E COCA. TRA I DOCUMENTI DI WIKILEAKS, ANCHE UN RAPPORTO SULL’INQUILINO DELL’ELISEO, CHE DISDEGNA L’ECCELLENZA PIU’ AMATA DEL SUO PAESE Tra le centinaia di migliaia di documenti riservati resi pubblici da Wikileaks, l’organizzazione internazionale che riceve in modo anonimo documenti coperti da segreto e poi li mette in rete sul proprio sito web, solo una piccola percentuale sembra in grado di scuotere le fondamenta del sistema di relazioni su cui si basa la pax mondiale. Ma ce n’è uno, però, che metterà in evidente imbarazzo un presidente, quello francese: pare che l’inquilino dell’Eliseo non ami particolarmente il vino. La notizia giunge da fonte non diplomatica, nome in codice “Agente YSL”, che racconta, in un documento confidenziale, come la qualità del vino all’Eliseo sia assolutamente peggiorata dall’insediamento di Sarkò, amante non del nettare di bacco, ma del Calvados, il brandy di mela tipico dell’omonimo distretto della Bassa Normandia, che ama bere con ghiaccio e Cola. C’è di che preoccuparsi insomma, specie perché - racconta il funzionario - con una cantina presidenziale allo sbando e quasi in abbandono, persino gli accostamenti “con la pur sempre eccellente cucina”, lasciano a desiderare: basti dire che con un piatto di pesce (di cui, ahinoi, non si sa di più…) è stato servito “un vino rosso del Rodano particolarmente alcolico e robusto. Con il pesce!”. Insomma, le President non ama il vino, e per un francese già questo non è del tutto accettabile, e si rifugia nel Calvados, che però finisce per “massacrare” con Coca Cola e ghiaccio: una debacle peggiore della riforma delle pensioni, mal digerita, ma pur sempre digerita dal Paese d’Oltralpe. Chissà che, in vista delle prossime elezioni, al Presidente francese non siano fatali più le inclinazioni enogastronomiche che la politica economica, estera o interna del Paese, di certo per i “cugini” al di là delle Alpi, notoriamente patriottici, suona come una beffa. IL RESTO DEL CARLINO UBRIACO AL VOLANTE, ABBRACCIA UN PALO: DENUNCIATO Rassegna alcol e guida del 5 dicembre 2010 CORRIERE DELLA SERA Plauso della casa bianca: prodotti pubblicizzati per promuovere il bere Dagli energy drink alla dipendenza da alcol il passo è breve? Chi li beve una o più volte alla settimana ha un maggior rischio di sviluppare l’abitudine a bevute smodate MILANO 05 dicembre 2010 - Gli adolescenti e gli studenti sono fra i consumatori più convinti di energy drink: danno quella marcia in più per stare svegli la notte a far baldoria o a studiare per il giorno dopo. Parecchi non disdegnano poco prudenti mix con gli alcolici, per essere ancora più su di giri. Abitudini pericolose, stando ai dati di una ricerca che uscirà a febbraio su Alcoholism: Clinical and Experimental Research di cui sono già stati diffusi i risultati online: l’uso assiduo di energy drink sarebbe infatti legato a doppio filo a un maggior rischio di dipendenza dall’alcol. (*) STUDENTI - Amelia Arria, direttrice del Center on Young Adult Health and Development dell’università del Maryland, ha deciso di studiare la questione perché le ombre sugli energy drink sono tante: contenuti non ben specificati, rischio di disturbi correlati all’assunzione di caffeina (dall’ipertensione a insonnia, aritmie, nervosismo), pericolosa tendenza dei ragazzi che li usano ad associarci l’alcol con effetti potenzialmente gravi. Tanto che la Food and Drug Administration ha deciso di bloccarne la vendita di alcuni negli Stati Uniti, almeno fino a quando tali prodotti non saranno riformulati. Una decisione applaudita perfino dalla Casa Bianca e forse necessaria, visto che pure i dati raccolti dalla Arria non sono per nulla rassicuranti. La ricercatrice ha chiesto a mille studenti universitari di indicare il loro consumo di energy drink e di alcol nei 12 mesi precedenti e ha scoperto che bere una o più volte alla settimana i drink a base di caffeina e taurina si associa a un maggior rischio di ubriacature precoci, di bevute smodate e di dipendenza vera e propria dall’alcol. ALCOL E CAFFEINA - Uno dei motivi alla base di tutto ciò è anche una delle maggiori preoccupazioni legate al consumo di energy drink, ovvero la loro frequente associazione con l’alcol: «In questo modo i ragazzi si procurano quella che chiamiamo "sbornia vigile" - spiega Arria -. La caffeina maschera la sensazione di ubriachezza ma non riduce i deficit indotti dall’alcol, per esempio le difficoltà di coordinazione. Di fatto, ci si sente meno ubriachi di quanto si è in realtà e questo può portare a un maggior consumo di alcol, oltre ovviamente a esporre a comportamenti pericolosi come la guida in stato di ebbrezza». Il legame negativo fra energy drink e alcol sta tutto qui: i primi innescano una maggior tendenza a bere senza freni, e da questo ai consumi eccessivi e alla dipendenza il passo è più breve di quanto si pensi. Ora la Arria vuole definire meglio i motivi che spingono i ragazzi a mescolare alcol e bevande alla caffeina: secondo l’esperta molto dipende da falsi miti che tuttora purtroppo incontrano credito tra i giovani (tanti credono che gli energy drink possano "ingannare" un eventuale test del palloncino o far evitare le sbornie). Adesso negli Stati Uniti ci ha pensato la Fda a mettere un freno ai consumi; in Italia però non c’è nessun divieto, per cui educare i ragazzi a non credere alle bufale e non mescolare caffeina e alcol è ancora indispensabile. Elena Meli (*) Nota: è un’ulteriore conferma che i problemi alcol correlati sono determinati da uno stile di vita. Se si considera la stretta interconnessione dei consumi di tutte le droghe, la cosiddetta “sostanza di accesso” ha un ruolo importante nei consumi giovanili. Tipicamente le sostanze di accesso sono sempre state il vino e le sigarette, l’aggiunta degli energy drink non può che preoccupare. IL TIRRENO DOMENICA, 05 DICEMBRE 2010 Al Sert raddoppiati gli utenti In un anno quasi 900 ragazzi hanno “bussato” in cerca di aiuto PAOLA SILVI PONTEDERA. Cresce, anzi raddoppia, rispetto ad un anno fa, il numero degli accessi al Sert per abuso di sostanze stupefacenti. Se alla fine del 2008 le persone che avevano bussato alle porte del servizio dell’Asl 5 della Valdera erano 446, ora si aggirano intorno alle 875. Con un incremento che vale il 96,2% e che apre uno squarcio inquietante sulla realtà legata al consumo di alcol, droghe, tabacco, ma anche di gioco d’azzardo e farmaci. Il responsabile Milo Meini spiega l’afflusso consistente con l’arrivo di richieste da zone limitrofe, che non fanno capo alla nostra area. «Il Sert è diventato polo d’attrazione provinciale, non accoglie solo i residenti dell’Asl 5». Vari i motivi e le ipotesi della scelta. A Pontedera si cura meglio che altrove oppure è più facile per un malato sconfiggere la propria battaglia personale spostandosi lontano dal suo luogo d’origine, in un posto dove non rischia di essere riconosciuto. Dall’azienda sanitaria puntano l’attenzione sulla crisi economica e sulle difficili congiunture sociali. «Un ipotetico fattore - si legge nel rapporto annuale - potrebbe essere individuato nell’impoverimento che spinge gli individui già marginali verso i servizi nella ricerca di aiuti. Si avvicinano nuovi utenti perché non riescono più a sostenere lo stile di vita legato alle sostanze». Di fatto il Sert sta scoppiando e sono evaporati i tempi degli stereotipi e dei pregiudizi. «Siamo stati presi letteralmente d’assalto», traccia un primo bilancio Meini. «Un gran numero di pazienti viene da noi di sua spontanea volontà ma ci sono anche le segnalazioni delle prefetture, delle istituzioni come la scuola o delle famiglie». Anche in questo caso la percentuale è di quelle che fanno drizzare le orecchie. Secondo la valutazione dell’Asl, i malati in trattamento a seguito di provvedimenti dell’autorità giudiziaria hanno subito un’impennata del 63%. I numeri parlano chiaro. Dall’adolescente al vecchio eroinomane al professionista quarantenne che non sa come ha fatto a cacciarsi in questo guaio, le richieste continuano. Alcol, tossicodipendenti, tabagisti e gli altri “cultori dell’eccesso”. «Non dimentichiamoci - aggiunge - che si tratta quasi sempre di patologie croniche». Tra le sostanze, per entrare nello specifico, la cocaina è la più diffusa ma reggono il passo anche l’eroina, la cannabis e l’ecstasy. E se l’abuso di alcol caratterizza l’ultrasessantenne sono sempre più giovani i consumatori di droga. Hanno meno di 16 anni, e nella maggioranza dei casi abbinano ai classici spinelli, la polvere bianca ed altre miscele. «La concomitanza di più patologie da sostanze nella stessa persona - si legge ancora nella relazione dell’Asl 5 - è un rilievo sempre più frequente nei pazienti in cura al Sert. Due terzi dei quali sono affetti anche da patologie di interesse psichiatrico e internistico». Un viaggio insomma da cui è faticoso tornare, dove la droga in qualunque forma si voglia declinare, resta la bestia nera di sempre. DOMENICA, 05 DICEMBRE 2010 Bere sì, ma con moderazione Un convegno a margine della kermesse organizzato da Fipe PRATO. «Bere è salute, purchè sia un bere responsabile». Tutti d’accordo al convegno promosso da Fipe svoltosi ieri alla festa di “Eccellenza birra Prato”. «Il nostro impegno è rivolto ad impedire che esistano operatori che approfittano delle debolezze umane per fare business». Con queste parole Aldo Cursano, vice presidente vicario nazionale Fipe. E proprio accanto agli stand che presentavano la produzione locale di birra, realizata da mastri birrai artigiani, Fipe ha voluto riproporre il suo messaggio volto a contrastare gli effetti negativi nell’uso smodato di alcol. Un percorso, come ha ricordato il presidente provinciale di Fipe Canio Molinari, insieme al direttore dell’Unione commercianti Gianluca Niccolai, iniziato qualche mese fa all’istituto Datini (al convegno ha partecipato la professoressa Veronica Navetto referente del progetto “No alcol a scuola”), «per aprire un dialogo coi giovani». Le conseguenze degli abusi sono state illustrate dagli agenti del nucleo di Educazione stradale della polizia municipale Stefano Rafanelli, Stefano Torracchi e Ivano Mongatti, e dal dottor Riccardo Poli direttore della Società della Salute Prato per quanto riguarda gli effetti sul salute. Da parte sua l’assessore alla Salute del Comune di Prato Dante Mondanelli ha invitato a «mettere insieme i reciproci sforzi, per diffondere il principio che salute significa anche bere con responsabilità». Impegno accolto da Confcommercio Prato e da Fipe. Però, ha chiuso Cursano, «anche la politica deve fare la sua parte, perché non è possibile liberalizzare la vendita degli alcolici e poi porsi il problema del loro abuso». (*) Nota: esistono più convegni in cui si dice che bere poco fa bene che convegni in cui si mette in guardia dal consumo di alcolici. Esistono più persone che guadagnano dalla produzione e vendita di alcolici che persone che guadagnano facendo prevenzione dei problemi alcol correlati. CORRIERE DI COMO Arrivano ubriache a scuola In ospedale due studentesse Entrambe 19enni, hanno avuto un malore nell’atrio del “Pessina” ad Appiano Domenica 05 Dicembre 2010 - La campanella era già suonata da più di dieci minuti quando si sono presentate a scuola. Oltre che in ritardo, due studentesse dell’ultimo anno della sede di Appiano Gentile dell’istituto “Pessina” erano anche palesemente ubriache. Al punto che entrambe si sono sentite male nell’atrio del plesso scolastico e si è reso necessario l’intervento del 118. Le giovani, tutte e due di 19 anni, sono arrivate assieme in via Cherubino Ferrario, sede staccata dell’istituto professionale di Como, verso le 8.30 di ieri mattina. Le lezioni erano già iniziate e i loro compagni erano sui banchi da tempo. Le ragazze hanno chiesto il permesso di entrare, ma sono state invitate ad attendere l’inizio dell’ora successiva per non creare disturbo agli altri studenti. Come richiesto dal personale, le due giovani si sono sistemate nell’atrio, in attesa di poter entrare in classe. Evidentemente, però, le loro condizioni non erano ottimali e poco dopo entrambe le studentesse si sono sentite male. Gli operatori della scuola sono intervenuti immediatamente, ma è apparso chiaro che la causa del malore era un’assunzione eccessiva di alcol. Le ragazze presentavano infatti tutti i sintomi tipici di una sbornia. Dalla scuola sono partite immediatamente tre chiamate, la prima al 118 per un intervento di soccorso e le altre ai genitori delle due studentesse per informarli di quanto accaduto. A scuola è giunta un’ambulanza del Sos di Appiano Gentile. Gli operatori hanno confermato il doppio caso di intossicazione etilica e hanno ritenuto necessario trasportare le ragazze al pronto soccorso del vicino ospedale almarini di Tradate (Varese), dove sono state curate e dimesse, sembra fortunatamente senza particolari conseguenze. Non è chiaro, al momento, se le due giovani abbiano assunto sostanze alcoliche ieri mattina, prima di andare a scuola, o se fossero reduci da una nottata in cui avevano alzato eccessivamente il gomito. Senza dubbio, la vicenda ha riportato all’attenzione l’allarme per i casi sempre più ricorrenti di abuso di alcol tra i giovani. «Premetto che non conosco gli alunni coinvolti e non ho ancora la certezza assoluta che il malore sia stato causato dall’abuso di alcol, cosa che comunque sembra più che probabile - spiega Giuseppe Palmucci, preside del “Pessina” - Senza dubbio, però, l’allarme alcol tra i giovani esiste ed è reale. La piaga dell’alcolismo si sta diffondendo in modo sempre più preoccupante tra i ragazzi ed è un problema che non si può ignorare». Le studentesse coinvolte in questo caso sono maggiorenni. «Hanno entrambe superato i 18 anni - conferma il preside - Questo però non sminuisce certo la gravità dell’episodio. Tra l’altro, è appurato ormai che questa piaga è diffusa anche tra ragazzini ben più giovani. In questo caso, nonostante le persone coinvolte siano maggiorenni, abbiamo preferito allertare i genitori e informare le famiglie perché credo che sia un segnale importante da parte della scuola. I genitori sono stati informati subito e sono arrivati a scuola prima che le figlie fossero trasportate in ospedale». L’allarme per il consumo di alcol tra i giovanissimi è stato lanciato più volte dall’Asl e dalle istituzioni, che da tempo promuovono molteplici iniziative di sensibilizzazione e prevenzione. «Le campagne devono iniziare già nelle scuole medie - ricordano gli esperti dell’Asl - perché purtroppo l’età del primo bicchiere si sta notevolmente abbassando e addirittura c’è chi ammette di aver consumato alcol la prima volta a 11-12 anni. Peraltro, prima dei 16 anni è assolutamente vietato assumere sostanze alcoliche perché l’organismo non è in grado di assimilarle e i rischi per la salute sono elevati». Anna Campanello MODENAQUI Sorpresa ai controlli: nessun ubriaco alla guida 05-12-2010 - Buone notizie dall’ultima notte di controlli della polizia municipale formiginese: venerdì gli agenti agli ordini del comandante Mario Rossi non hanno trovato alla guida nessun ubriaco, a conferma di come la lunga campagna di sensibilizzazione condotta in questi mesi stia dando i suoi effetti. (*) La municipale ha effettuato l’ennesima operazione notturna in collaborazione con i Volontari della Sicurezza e della Croce Rossa civile e militare, diretti dal Responsabile Napro Maurizio Modelli. I controlli, ai quali hanno partecipato 15 operatori, si sono svolti sulla via Giardini a Formigine e sulle strade delle frazioni. Complessivamente sono stati fermati circa 200 veicoli con l’obiettivo primario proprio del controllo dei comportamenti ad alto rischio alla guida (alcol e droga in particolare) e della velocità. Sono comunque state accertate diverse altre infrazioni: 2 contravvenzioni per velocità elevata, 8 per omesso uso delle cinture di sicurezza, 4 per uso dei telefonini, 5 per irregolarità nei documenti di circolazione e 1 per mancanza di copertura assicurativa. Da segnalare inoltre 2 contravvenzioni elevate per disturbo alla quiete pubblica da uso smodato del clacson nei centri abitati. (*) Nota: la riduzione dei guidatori in stato di ebbrezza è dovuta principalmente all’aumento dei controlli. Le campagne di sensibilizzazione hanno una minore efficacia. Hanno in ogni caso l’effetto di rendere maggiormente accettabili e comprensibili le altre misure di prevenzione. SAVONANEWS Savona: gira armato con un pugnale di 42 centimetri, denunciato E’ successo ieri sera intorno alle 22 in via Montenotte Girava per via Montenotte armato con un pugnale della lunghezza di 42 centimetri, visibilmente ubriaco, pronunciando frasi sconnesse. Qualcuno impaurito per la presenza dell’uomo ha avvertito il 113. E così C.L., 40 anni, è stato fermato da una volante della questura di Savona ed è stato denunciato per il possesso illegale dell’arma. BRESCIA OGGI I carabinieri pensavano ad una vettura in panne per la neve, accolti ad insulti e spinte Ubriaco in auto col figlio di 3 anni OSPITALETTO Il giovane padre, 25 anni, aveva già avuto problemi del genere. Lui in arresto il bimbo affidato alla madre Recidivo e con un figlio di tre anni in auto, succede anche questo in una notte del fine settimana sulle strade della nostra provincia. Intervenendo verso l’1,30 di venerdì notte, dopo la segnalazione di una Fiat Panda di traverso sulla carreggiata davanti all’area della stazione di servizio Shell, sulla circonvallazione di Ospitaletto, i Carabinieri pensavano ad un automobilista in difficoltà per la neve, che cadeva copiosa da qualche ora. Si sono trovati invece ad affrontare un 25 enne del posto, ubriaco e sotto l’effetto della cocaina, che, incurante del figlioletto di tre anni, sceso dalla vettura si era avvicinato alla cassa automatica del distributore per introdurre una banconota convinto di non avere benzina nel serbatoio. Quando i militari di Ospitaletto si sono avvicinati per aiutarlo il 25 enne, finito nei guai lo scorso anno per gli stessi motivi, sotto l’effetto di alcol e cocaina ha dato il via ad una scenata con insulti e minacce al loro indirizzo che si è trasformata in aggressione con sputi e calci e pugni. Dopo una breve colluttazione i Carabinieri, (uno di loro ne avrà per 7 giorni) lo hanno arrestato per violenza e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Dopo avere affidato alla mamma, svegliata nel cuore delle notte, il bambino rimasto sull’utilitaria, i militari hanno accompagnato il 25enne al Civile di Brescia, dove i sanitari hanno accertato oltre alla cocaina un tasso alcolemico superiore a 2,50 che ha fatto scattare il ritiro della patente e la confisca dell’auto. Dopo avere trascorso la notte nella camera di sicurezza il 25 enne è stato accompagnato in mattinata al tribunale di Brescia per la direttissima finita con una condanna a quattro mesi di reclusione, pena sospesa. G.C.C.. CORRIERE ADRIATICO Ubriaca alla guida Patente ritirata Ancona - Ieri mattina alle prime luci dell’alba alcuni automobilisti hanno segnalato un’auto che nei pressi della stazione ferroviaria procedeva con andatura irregolare. Le chiamate arrivate alla sala operativa hanno fatto scattare l’intervento. Un’auto della polizia è stata dirottata dalle parti della stazione. Fermata dalla Volante, la conducente, un’anconetana di 37 anni, appariva da subito ai poliziotti in stato di ebbrezza alcolica. Il successivo test alcolimetrico evidenziava tasso alcolemico pari a 1,47 e 1,51 g/l. Le veniva ritirata la patente di guida. CORRIERE ADRIATICO Notte esagerata, giovane in coma Troppo alcol, ha perso i sensi. L’allarme resta alto, i controlli delle forze dell’ordine non si fermano Senigallia Ventunenne in coma etilico dopo una serata trascorsa in discoteca. Rimane alta l’allerta sui giovani e l’abuso di alcol. In coma etilico è finito venerdì notte A.D.R., originario di Pescara ma residente ad Ancona. Il ragazzo, dopo aver perso i sensi, è stato portato al Pronto soccorso. Dopo qualche ora ha ripreso conoscenza ed è stato dimesso. Ha raccontato di aver bevuto diversi superalcolici e di non ricordare cosa era accaduto poi. Buio completo finchè non si è risvegliato in ospedale. Proprio i medici hanno contattato i carabinieri perché il ragazzo aveva con sé tre telefoni cellulari. Appena si è ripreso è stato scortato in caserma per un accertamento e poi rilasciato. I telefoni erano tutti di sua proprietà. L’episodio si è verificato al Mamamia, dove il 21enne si era recato in compagnia di amici per trascorrere una serata in discoteca. Un locale spesso nell’occhio del ciclone. Nei mesi scorsi la discoteca di via Mattei era stata chiusa dal questore di Ancona, Arturo De Felice, ed anche ieri notte è stata oggetto di un controllo da parte del Commissariato. Ieri notte infatti il questore ha chiesto di ripetere il servizio congiunto, tra Polizia di Stato e Polizia stradale, contro l’abuso di alcol e droga. Servizio che ha visto nuovamente la presenza del medico, con l’ambulanza, e dell’unità cinofila. Controlli a tappeto ieri notte anche da parte della Polizia municipale e dei carabinieri. Forze dell’ordine sempre unite, anche ieri mattina in occasione della cerimonia di Santa Barbara. A benedire tutti i vigili del fuoco ed i marinai di Senigallia è stato il vescovo, Monsignor Giuseppe Orlandoni, nel corso di una funzione appositamente celebrata in cattedrale. “In quest’ultimo anno abbiamo riscontrato un aumento dei danni causati dall’acqua e dalle esondazioni – ha ricordato Mauro Bedini, capo del distaccamento dei vigili del fuoco –, siamo stati, e lo siamo ancora, presenti a L’Aquila anche se come numero siamo sempre gli stessi. Non siamo tanti ma facciamo fronte e, stringendo i denti, andiamo avanti”. A snocciolare i dati Fabrizio Mancini, funzionario provinciale dei vigili del fuoco. Gli interventi per gli incendi boschivi sono stati 24 nel 2010, altri tipi di incendi sono invece diminuiti, passando da 234 del 2009 a 140 del 2010. Calati anche i crolli, da 46 a 35 ed aumentati invece i recuperi da 25 a 37. Diminuiti gli incidenti stradali, passati da 95 ad 81, mentre sono aumentati i danni dovuti all’acqua, da 42 a 55. Meno falsi allarmi: 33 nel 2009 e 28 nel 2010. Più gente è rimasta invece chiusa fuori casa, richiedendo l’aiuto dei pompieri. Ben 701 contro i 693 dell’anno precedente. In totale gli interventi sono stati 1246 nel 2009 e 1151 nel 2010. Dalla scorsa estate i vigili del fuoco sono stati impegnati anche in servizi di salvataggio in mare, affiancando la Capitaneria di porto che sempre ieri ha festeggiato la ricorrenza di Santa Barbara. “Lavorare insieme e collaborare è indispensabile – ha sottolineato Antonio Montinaro, comandante della Capitaneria di porto –, per il bene della città e di tutti i cittadini”. SABRINA MARINELLI CORRIERE ADRIATICO In via Donizetti Ubriaca Tensione al bar Castelfidardo Qualche bicchiere di troppo e un epilogo con intervento di Carabinieri e Croce Verde. Disavventura finita bene, alle 20.30 di venerdì, per una giovane di Castelfidardo. Dopo un pomeriggio trascorso ad alzare il gomito nei locali della zona, la giovane aveva raggiunto in serata il bar al complesso Vito Pardo, in via Donizetti. Qualcuno si era accorta subito delle condizioni di scarsa lucidità della giovane ma il tutto sembrava potesse ricomporsi in maniera abbastanza agevole. Davanti al rifiuto a lasciare il locale una volta raggiunto l’orario di chiusura, i gestori – allarmati per l’evidente stato d’ebbrezza – si sono visti costretti ad allertare le forze dell’ordine richiamando sul posto carabinieri e i militi della Croce Verde. Nonostante le alterate condizioni di salute, per la ragazza - secondo gli operatori dell’assistenza - non è stato comunque necessario il ricovero in ospedale. Il dialogo si è protratto per un po’ di tempo ma alla fine il buon senso ha avuto la meglio. La fidardense, contro la quale non è stata sporta denuncia, è stata accompagnata dai militari della stazione di Castelfidardo a casa dove è stata affidata alle cure dei familiari. RIVIERA24 LA SCORSA NOTTE A SANREMO Fugge dopo un incidente commesso ubriaco alla guida: 20enne moldavo denunciato dalla Polstrada Sanremo, 05/12/2010 - giovane viaggiava su una Bmw 320 di colore nero ed e’ stato talmente ingenuo che avendo perso un pezzo dell’auto, in seguito all’incidente, e’ tornato indietro per riprenderselo ed ha trovato la pattuglia che lo ha denunciato. Un immigrato moldavo di 20anni, irregolare in Italia, scappato subito dopo aver commesso sotto l’effetto dell’alcol un piccolo incidente, in corso Marconi, a Sanremo, dove si e’ scontrato con un’altra auto, per motivi in fase di accertamento, e’ stato rintracciato e denunciato dagli agenti della polizia stradale di Sanremo. Il giovane viaggiava su una Bmw 320 di colore nero ed e’ stato talmente ingenuo che avendo perso un pezzo dell’auto, in seguito all’incidente, e’ tornato indietro per riprenderselo ed ha trovato la pattuglia che lo ha denunciato anche per la fuga dopo l’incidente. di Fabrizio Tenerelli VIRGILIO NOTIZIE Roma, lascia sigaretta accesa su letto: incendia casale Arrestata brasiliana, solo tanta paura per quattro famiglie Nella notte, in evidente stato di alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di alcolici, ha lasciato una sigaretta accesa sul proprio letto provocando un incendio all’interno della casa. E’ così andata a fuoco la parte del casale dove abitava ad Ardea, in via strampelli. L’incendio è stato circoscritto e domato grazie all’immediato intervento dei carabinieri della tenenza di Ardea e dei vigili del fuoco di Pomezia. Nel casale, al momento dell’incendio, c’erano quattro famiglie che fortunatamnte ne sono uscite illese: per loro solo un grande spavento. La donna, 29 anni, di origine brasiliana e già nota alle forze dell’ordine, dovrà rispondere alla procura della repubblica di Velletri di danneggiamento seguito da incendio ed è stata arrestata per incendio colposo.
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