Mercoledì 18 Dicembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Articoli 07/12/2010

Polizia Locale: bastone estensibile e spray urticante, dotazione possibile col nulla osta della commissione centrale per il controllo delle armi

Il Nuovo Parere Del Dipartimento Degli Affari Interni e Territoriali


30020

Foto di repertorio dalla rete

Diritti riservati. Vietata la riproduzione senza autorizzazione

Il parere del Ministero dell’Interno (n. 0016627 del 2 novembre 2010) è recentissimo, ma purtroppo non completamente risolutivo. La domanda sulla dotazione di mazzette e spray urticanti agli agenti di polizia locale è invece vecchia di almeno dieci anni.
La questione, in sintesi è la seguente: in quanto agenti di pubblica sicurezza (anche se in forma ausiliaria) gli operatori di polizia locale possono portare pistola e fucile, cioè armi che potenzialmente uccidono. La finalità di una simile dotazione (deliberata, a seconda, dal Consiglio comunale o provinciale) è ovviamente quella di garantire la difesa, escludendosi a priori l’ipotesi di un uso offensivo delle armi da fuoco da parte dei tutori della legalità.
Dato che si tratta di un deterrente il cui effettivo uso è remoto e legato ad un concreto pericolo per la vita dell’agente, nella medesima logica difensiva è apparsa molto più coerente allo scopo l’adozione di strumenti meno letali, per cui i Comandi di polizia locale hanno incominciato a dotare gli agenti di sfollagente e spray urticante. Una scelta in perfetta armonia con i principi di una difesa proporzionata, considerato che il deterrente derivato dal possibile uso dell’arma da fuoco ha effetto solo contro aggressioni di analogo potere distruttivo. Un esempio per capire: se l’agente si vede puntare il mitra dal rapinatore per difendersi non può che sparare, ma non può certo fare altrettanto se viene aggredito da un energumeno pericoloso ma disarmato. Con lo sfollagente potrebbe tenerlo a distanza, con spray annebbiargli la vista, mentre quello che è certo è che non userà mai la pistola. Diversi gli strumenti, maggiore è la proporzione tra azione e reazione.
Il ragionamento non fa una grinza, ma appena si inquadra nei limiti della legislazione vigente cominciano i guai...

Leggi l’articolo intero


© asaps.it

di Ugo Terracciano*

Martedì, 07 Dicembre 2010
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK