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Incidenti stradali 2008 - Fra soddisfazione e delusione: 4.731 morti, 400 in meno rispetto al 2007, -7,8%
Calano anche i sinistri ma solo del 5,2% e i feriti -4,6%.

L’obiettivo UE -50% rimane lontano. Solo nel calo dei decessi abbiamo superato la media Europea con -33%. Ancora tragico il dato dei pedoni con 648 vittime, 21 in più del 2007 (+3,3%)

Sono finalmente usciti i dati Istat degli incidenti stradali del 2008. Poteva andar meglio? Certo che poteva andar meglio, la delusione deriva dal fatto che speravamo in cali a doppia cifra, però non ci si può neanche lamentare troppo. Intanto per il secondo anno consecutivo la mortalità diminuisce in modo consistente. Nel 2008 l’Istat ha contato 4.731 morti sulle strade, esattamente 400 in meno rispetto ai 5.131 del 2007. Il calo è stato del 7,8%, abbastanza vicino a quello splendido - 9,5 dell’anno prima. Però nel 2008 sono migliori rispetto al 2007 i dati degli incidenti, 218.963 in tutto, 11.908 in meno e un calo del 5,1% rispetto all’anno prima quando la diminuzione si fermò a quota -3,0%. I feriti nel 2008 sono stati 310.739, 15.111 in meno, - 4,6%. L’anno prima il calo si fermò a – 2,1%.
Allora vediamo qual è la situazione nei primi 8 anni del nuovo millennio, quando siamo quasi al traguardo del periodo 2000-2010, il decennio che è sotto esame con l’obiettivo - 50% degli incidenti e delle vittime, che ci ha assegnato l’Europa. Ecco allora che la chiave di lettura della situazione ci viene fornita dalla stessa Istat.
In Italia, nel periodo 2000-2008, gli incidenti sono passati da 256.546 a 218.963, - 14,6%, i feriti sono passati da 360.013 a 310.739 – 13,7%, i morti sono scesi invece da 7.061 a 4.731, ben 2.330 lenzuoli bianchi in meno, e una diminuzione del 33,0%, un risultato veramente buono. Per gli incidenti e gli ingressi in ospedale il calo è invece ancora molto lontano dall’obiettivo che ci ha assegnato l’UE. Per quanto riguarda i morti il traguardo UE di 3.530 vittime entro il 2010 (-50% rispetto ai 7.061 morti del 2000) è molto più vicino, la distanza è di 1.201 morti, e il calo dovrebbe essere di un ulteriore 25% in due anni. Certo un obiettivo difficile ma avvicinabile per il biennio 2009/2010. Intanto con i risultati del 2008 l’Italia supera nella decrescita della mortalità il dato medio dell’UE che si ferma a – 31,2%
Certo ci ha aiutato molto l’ingresso dei nuovi paesi nell’Unione dei 27, paesi che hanno quasi tutti tassi di incidentalità più alti dei nostri.
Gli stati che hanno già raggiunto l’obiettivo sono il Portogallo, il Lussemburgo e la Lettonia. I più vicini al traguardo sono la Francia, la Spagna e la Germania. Il Regno Unito è in posizioni più arretrate (-26,1%, però con un bel -13,5% nel 2008), ma solo perché il paese della regina Elisabetta aveva raggiunto risultati eccellenti già prima del 2000.
Il 76,8 % degli incidenti è avvenuto sulle strade urbane, con il 73,5% dei feriti e il 43,9% dei morti, 2.076 in tutto.
Rimane infatti ancora molto alto il numero delle vittime fra i pedoni. Un tipico incidente da area urbana. Sono stati 648 i morti nel 2008, addirittura in aumento di 21 (+3,3%) rispetto ai 627 del 2007.
Viceversa sulle autostrade si è contato il 5.7% del totale degli incidenti, il 6,6% dei feriti e il 9,6% delle vittime, 452 in totale.
Sulle altre strade extraurbane (statali, provinciali) si conta il 17,6% di incidenti, il 19,9% di feriti e ben il 46,6% dei morti, 2.203 in totale. L’indice medio di mortalità è di 2,2 incidenti ogni 100. Nell’area urbana si ferma 1,2, in autostrada è 3,7, sulle strade extraurbane sale a 5,7.
Ma a cosa si deve il risultato, complessivamente abbastanza positivo, ottenuto dall’Italia nel 2008? Secondo noi ha inciso in modo determinate l’aumento dell’uso dell’etilometro che nel 2008 ha toccato quota 1.400.000 soffi, l’installazione dei Tutor in autostrada e soprattutto il pacchetto di nuove e più severe norme del 2007 e 2008 (leggi 160 e 125) cha sicuramente hanno contribuito in modo sostanzioso e una crescente presa di coscienza del problema. Nei prossimi numeri de il Centauro scenderemo nell’analisi più puntuale dei dati degli incidenti.
Per ora prendiamoci anche noi dell’Asaps una piccola parte del merito nell’aver contribuito a far crescere negli ultimi 10 anni la sensibilità verso la sicurezza stradale. Anzi vogliamo aggiungere che nel 1991, quando siamo nati, i morti sulle strade furono 7.498, record dal 1990 ad oggi. Il calo delle vittime è di 2.761 l’anno, pari al 37%. Un’altra spallata a questi tragici numeri potrà arrivare da un maggiore investimento sulla qualità della strada e della segnaletica, ma soprattutto con un incremento della presenza delle pattuglie sulle strade. Ma non ci pare che si vada in questa direzione.

Forlì 13.11.2009

Giordano Biserni
Presidente Asaps

30090

© asaps.it
Venerdì, 13 Novembre 2009
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