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Rassegna alcol e guida del 7 e 8 dicembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

COMUNICAZIONE DI TIZIANO RESCHIOTTO

Questo è lo spot pubblicitario, realizzato per una campagna contro l’alcool, che ha vinto un concorso del "MINISTERO DELLA SALUTE"
Spot contro l’alcool - http://www.youtube.com/watch?v=PfUg4OhGSkU


TRENTINO


«A Trento si vive benissimo Ma attenti all’alcol»
Iacobone: «Alcol, troppi abusi» Il questore e le note dolenti: puntiamo sulla prevenzione
MARA DEIMICHEI
Le indagini dei due giornali economici che incoronano Trento per la sua alta vivibilità, contrastano sulla questione criminalità: per «Italia Oggi» è al 24esimo posto per «Il Sole 24 Ore» all’ottavo. Dati che comunque hanno spinto il questore Giorgio Iacobone a fare una riflessione a tutto campo, dalla questione della droga, alla piaga dell’alcol.
Come commenta la fotografia della città?
Non possiamo non essere soddisfatti per il primo posto assegnato a Trento da «Italia Oggi», ma quel segno rosso alla voce criminalità, non può non preoccuparci. Soprattutto per il 76esimo posto registrato nei reati contro la persona.
Come commenta l’aumento di esposti che portano conflitti, magari di piccola entità, in tribunale?
Una chiave di lettura potrebbe essere positiva, ossia che la gente di fida della giustizia e quindi denuncia tutti i fatti, tutti gli episodi. Ci sarebbe quindi una tendenza maggiore a rivolgersi alla giustizia per risolvere i problemi. Per arginare il fenomeno con la Regione e all’ufficio prevenzione, abbiamo predisposto la figura del mediatore. Così quando una persona si rivolge a noi per fare un esposto, noi proponiamo di rivolgersi a lui che, a titolo gratuito, prova a fare da paciere. Un intervento, il suo che ci sarà solo con l’espressa volontà delle parti coinvolte.
 Secondo lei a cosa è dovuto questo aumento della litigiosità e quindi delle lesioni e delle percosse?
Ci sono vari fattori ma sicuramente l’abuso di sostanze alcoliche non aiuta. Non dico che sia necessario vietare vino e alcolici. Un bicchiere è giusto regalarselo di tanto in tanto, ma in troppi abusano e da qui nascono i problemi. Solo in questo fine settimana ci sono stati sei agenti feriti da persone che erano alterate dall’alcol.
Si tratta di una battaglia dura da vincere?
Diciamo non facile, ma la combattiamo ogni giorno. Secondo me, già l’aumento dei controlli con gli etilometri sta portando a dei buoni risultati. Certo non bisogna desistere e non è certamente nostra intenzione farlo.
Altra nota dolente riguarda la droga. Trento, per «Italia Oggi» è al 50esimo posto e ha perso in un solo anno 22 posizioni.
Questi sono reati che emergono solo se vengono scoperti quindi posso dire che l’aumento è dovuto in gran parte all’attività repressiva da parte della polizia e delle altre forze dell’ordine. Quello che mi spaventa è l’incremento dello smercio dell’eroina a scapito della cocaina: un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. L’eroina ha un tasso di mortalità diretto molto più alto visto che l’esito nefasto delle overdosi è decisamente maggiore.
Ma perché c’è stato questo ritorno ad una droga che sembrava legata agli anni Settanta?
C’è stata una sovrapproduzione di eroina che ha portato ad un drastico abbassamento del prezzo di vendita tanto da tornare appetibile per i tossicodipendenti.
Note positive arrivano dalla diminuzione generale del numero di furti.
Sì, e sia quelli in appartamento che quelli su auto. Un dato che non può che farci piacere e che è figlio dell’azione di prevenzione che abbiamo intrapreso da tempo. Il controllo ha come effetto immediato la diminuzione di questo tipo di reati. In questo senso è fondamentale l’attività che viene svolta da figure come quella del poliziotto di quartiere.


IL TIRRENO

MARTEDÌ, 07 DICEMBRE 2010
Alcol, il sindaco firma una proroga per gli orari di vendita nei locali 
ROSIGNANO. Il sindaco Alessandro Franchi ha firmato un provvedimento che, a partire da ieri fino a giovedì 6 gennaio 2011, consente la posticipazione dell’orario di svolgimento delle attività di somministrazione e delle eventuali attività accessorie di intrattenimento e pubblico spettacolo organizzate dagli stessi titolari di esercizi di somministrazione. (*)  Questa l’articolazione oraria prevista: dal lunedì al giovedì fino alle 2 del giorno seguente; il venerdì, il sabato e la domenica, nonché i festivi e prefestivi, fino alle 3 del giorno seguente; nei giorni 24, 25, 26, 31 dicembre, 1, 5 e 6 gennaio fino alle 4.00 del giorno seguente. I titolari delle attività che intendano avvalersi della possibilità di protrazione oraria dovranno esporre, in modo ben visibile all’esterno dell’esercizio, un cartello informativo con l’orario di apertura nei periodi indicati nel provvedimento del sindaco.
L’esercizio delle attività che prevedano l’utilizzo di attrezzature per la diffusione sonora in ambiente esterno dovrà essere effettuato nel rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa vigente.

(*) Nota: le disposizioni per limitare l’orario di vendita nascono da esigenze di ordine pubblico e di sicurezza stradale. Che senso ha derogare a questi limiti proprio nei periodi in cui tipicamente aumentano questi rischi? 

LA REPUBBLICA

Mondo Solidale
IL CASO
Acqua purissima, farro biologico e libertà ecco la birra che ha conquistato i sommelier
Prodotta artigianalmente da due rifugiati afgani, la bionda "Alta quota" è stata una delle sorprese del Salone del gusto di Torino. Ma il suo valore va oltre il gusto inimitabile: "Ha il sapore della dignità ritrovata"
dal nostro inviato VALERIO GUALERZI
CITTAREALE (RIETI) - Farro biologico autoprodotto in montagna e acqua purissima che sgorga a oltre 1.600 metri, nel cuore della Valle del Velino. La birra artigianale "Alta quota" al recente Salone del gusto di Torino ha conquistato pubblico e sommelier, ma non è la genuinità di questi straordinari ingredienti a renderla speciale. A farne una bevanda unica è lo speciale gusto di libertà e di dignità riconquistata. A produrla sono Amid e Mohammed. Nascosti in un tir che ha attraversato mezzo continente sono arrivati dall’Afghanistan per chiedere asilo politico in Italia. Del paese che li ha costretti a scappare portano ancora le ferite, nell’animo e sul corpo. Le prime si colgono a occhio nudo, nello sguardo smarrito e allucinato di chi ha vissuto troppo tempo nel terrore. Le piaghe del corpo le ha viste invece Claudio Lorenzini, l’uomo che sta cercando di restituir loro una vita normale. "Per lavorare nel birrificio dovrebbero indossare scarpe antinfortunio, ma Amid ai piedi ha ancora i segni delle torture e ha difficoltà ad indossarle", racconta Lorenzini, amministratore del "Gabbiano", una cooperativa sociale che da anni si occupa di favorire in Italia l’inserimento di chi chiede asilo. Alle sue "cure" sono stati affidate decine di somali, iraniani, kosovari e libanesi.
"Il ministero dell’Interno  -  spiega  Lorenzini - attraverso il ’Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati’ stanzia circa 30 milioni di euro l’anno per permettere alle amministrazioni locali di accogliere i fuggitivi". Dal 2001 ad oggi a beneficiare di questo servizio sono stati oltre 40 mila cittadini stranieri, 7.845 dei quali nel 2009. Uno sforzo che vista la portata del fenomeno andrebbe ampliato ulteriormente. "Oltre 40 milioni di persone nel mondo -  ricorda la portavoce dell’Alto commissario Onu per i rifugiati Laura Boldrini - sono costrette a vivere lontano dalle proprie case, da tutto quello che avevano a causa di guerre e violazioni dei diritti fondamentali. Nei 27 paesi Ue ve ne sono 1,4 milioni, in Italia 55mila".
Ci sono disperati analfabeti, ma anche persone che in patria hanno lasciato attività professionali redditizie; vittime di una violenza cieca e persone perseguitate per la loro militanza politica. "Per tutti si tratta di trovare un alloggio, di mantenerli e di favorirne l’integrazione insegnando loro la lingua e avviandoli a un lavoro che li renda quanto prima indipendenti", sottolinea Lorenzini. Il "Gabbiano" attualmente gestisce due progetti dello Sprar: uno nato attraverso la collaborazione tra i comuni reatini dell’Alta Sabina per l’accoglimento di 25 rifugiati e un altro, sostenuto dall’amministrazione di Cittareale, un piccolo comune situato nell’ultima propaggine nordorientale del Lazio, che offre ospitalità ad altri 15.
 E’ da una costola di quest’ultima iniziativa, lanciata non solo per nobili ragioni umanitarie ma anche per salvare l’asilo nido incrementando il numero di famiglie residenti, che è nata l’idea di iniziare a produrre la "Alta quota". "Per la formazione professionale  -  spiega Lorenzini - ci siamo appoggiati a lungo a degli esterni, ma spesso l’attenzione rivolta ai rifugiati era limitata e il rapporto si chiudeva inesorabilmente a conclusione del periodo concordato. L’esigenza era quindi quella di fare in proprio, creando le condizioni per una vera occupazione". Il primo esperimento è partito a Poggio Moiano, un altro piccolo comune del reatino, con la costruzione di 400 metri quadrati di serre pensate sia per istruire i rifugiati a lavori che ormai nelle campagne gli italiani evitano accuratamente sia per sostenere quella che Lorenzini chiama "l’autosufficienza alimentare". "La cosa ha funzionato talmente bene - ricorda - che la verdura hanno iniziato a venderla al dettaglio". Ad occuparsi delle serre sono due afgani e un curdo scappato dalla Turchia. Anche loro sono arrivati in Italia dopo vicende drammatiche e né il tempo né la distanza sono riusciti a far sparire la sensazione di essere ancora braccati, ma per fortuna c’è spazio anche per aneddoti divertenti. Come la scelta di fissare prezzi folli per le amate cipolle nella speranza che vadano invendute.
Rispetto alle serre la scommessa di realizzare il birrificio è stata ancora più azzardata dovendosi confrontare anche con i precetti religiosi. "Sono musulmani credenti e in particolare Mohammed è molto osservante", racconta Isabella D’Attila, una delle operatrici del "Gabbiano" che segue il progetto di Cittareale. "Per fortuna ci hanno spiegato che per loro fabbricare una bevanda alcolica non è un problema, l’importante è non berla. Portare avanti il lavoro durante il mese del Ramadan, tra preghiere ripetute e digiuno, è stata però una bella impresa". (*) Di questo aspetto, come del loro passato e del viaggio per arrivare in Italia, Amid e Mohammed preferiscono non parlare. "All’interno del birrificio facciamo tutto noi, dalla macinazione dei malti fino all’imbottigliamento", si limita a dire con malcelato orgoglio Amid. "Ma per loro il massimo della soddisfazione è stato spillare la ’Alta quota’ alla sagra del paese -  racconta Lorenzini - Quando davanti a loro si è formata la coda si sono finalmente sentiti importanti e apprezzati. In quel momento vedere i loro occhi brillare è stato qualcosa di impagabile".

(*) Nota: la nostra cultura ci fa considerare normali e scontate la presenza e la produzione di alcolici. In un mondo globalizzato questa concezione “alcolcentrica” da luogo a un relativismo culturale difficile da capire, soprattutto se manifestato da chi si occupa di problemi sociali. Basterebbe rovesciare la situazione per rendersene conto. Come si vedrebbe l’inserimento di un ospite occidentale in terra afgana nella produzione e vendita di oppio? 
Molti anni fa, nell’ambito di  scambi culturali tra una cittadina del Nord Italia e un villaggio africano, erano previste delle visite reciproche e delle esibizioni di canti e danze popolari. Saputo che il costume delle danzatrici africane era costituito da un pareo e poco più, fu chiesto loro di adattare l’abbigliamento alle nostre consuetudini. La risposta fu che l’avrebbero fatto volentieri, se anche le ballerine italiane avessero fatto altrettanto nella loro esibizione africana. Non se ne fece più nulla.

IL GAZZETTINO (Treviso)

Era stato pescato ubriaco al volante… 
Roberto Ortolan
Martedì 7 Dicembre 2010 - Era stato pescato ubriaco al volante e colpito da decreto penale di condanna, con sequestro della Golf e il ritiro della patente per 18 mesi, ma il carrozziere Noè Zanatta, 39 anni, non sconterà la pena. O meglio la trasformerà in lavori socialmente utili, grazie all’amministrazione di Ponzano del sindaco Giorgio Granello. Applicando le nuove disposizioni del Codice della strada, lo ha deciso il giudice Angelo Mascolo che ha accolto la richiesta dell’avvocato Fabio Capraro, che assiste Zanatta.
Dieci giorni fa il giudice Mascolo aveva preso tempo, rinviando la decisione perché nella delibera con la quale la giunta di Ponzano decideva di avvalersi delle prestazioni del carrozziere di Paese mancava l’indicazione dei giorni nei quali l’artigiano avrebbe lavorato per l’amministrazione, occupandosi della manutenzione del parco automezzi e delle strade. La calendarizzazione e arrivata a tempo di record ed ha portato il sindaco Granello agli onori delle cronache nazionali. È infatti la prima volta che in Italia viene applicata la legge che trasforma la guida in stato d’ebbrezza in lavori per la collettività (250 euro al giorno).
Noè Zanatta inizierà a lavorare a Ponzano il 12 gennaio. Dovrà lavorare 45 giorni per estinguere gli 11250 euro della condanna, ma in realtà la farà per 90 giorni visto che ha chiesto e ottenuto di offrire prestazioni per 4 ore al giorno. Scontata la pena il giudice disporrà gli ulteriori benefici previsti dalla legge. Nella sostanza restituirà la Golf a Zanatta, dimezzandogli il periodo di ritiro della patente. «Troppi 250 euro al giorno per i lavori socialmente utili? E quanto - spiega l’avvocato Capraro - la legge. Un beneficio spropositato? Il ricorso ai lavori utili si può fare una sola volta. Se ripescati ebbri al volante si perdono anche i benefici già ottenuti. In questo periodo di crisi - conclude il legale - sono tanti i sindaci che hanno dato la disponibilità ad accogliere artigiani e operai, pescati ubriachi al volante, per lavori socialmente utili». (*)

(*) Nota: esiste veramente il rischio che i lavori socialmente utili diventino non una pena alternativa, ma una facile scappatoia. Soprattutto in relazione alla difficoltà di verificare se e come viene svolta l’attività. Sarebbe necessario che fossero limitati alle attività pertinenti al reato di guida in stato di ebbrezza, vincolate a un mansionario preciso e valutate nella loro corrispondenza con obbiettivi prestabiliti.

TRENTINO

Sono 4 poliziotti e 2 vigili. Gran lavoro per i carabinieri: ritirate 13 patenti per guida in stato di ebbrezza
Abuso di alcol, aggrediti sei agenti
Sono stati malmenati in due episodi da persone alterate e poi arrestate
TRENTO. Un altro fine settimana segnato dall’alcol e che si è concluso con tredici persone denunciate per guida in stato di ebbrezza, due arresti e sei agenti (fra polizia e municipale) feriti. Segno, tutto questo, che la piaga dell’abuso di vino e alcolici è uno dei mali della nostra provincia. Iniziamo con quello che è successo venerdì sera in via Giusti. Erano circa le 21 quando la volante e la pattuglia della polizia municipale sono state chiamate per intervenire su un incidente. Un uomo aveva perso il controllo della sua macchina ed era finito contro la recinzione del Brico. Quando gli agenti sono arrivati sul posto l’uomo ha iniziato a dare in escandescenza insultandoli tutti forte di un inspiegabile «Voi non sapete chi sono io». Si è quindi rifiutato di sottoporsi al controllo con l’etilometro e poi è passato dalle parole ai fatti malmenando i 4 agenti. Alla fine è stato fermato e arrestato per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. I quattro, refertati all’ospedale nel avranno dai 5 ai 10 giorni. È stato anche denunciato perché si è rifiutato di sottoporsi al controllo con l’etilometro e gli è stata confiscata l’auto. Il secondo episodio, sabato sera. I poliziotti sono stati chiamati in un locale perché un tunisino, evidentemente alterato dall’alcol, stava minacciando le persone con una bottiglia rotta. E ha poi fatto la stessa cosa con gli agenti che sono rimasti feriti, per fortuna in maniera non grave (i referti sono rispettivamente di 5 e 10 giorni). È stato arrestato.
 Gran lavoro anche per i carabinieri del nucleo radiomobile. Fra sabato e domenica, infatti, hanno denunciato ben tredici persone per guida in stato di ebbrezza. E in un caso il valore superava la soglia di 1.5 grammi di alcol per litro di sangue e così è scattata la confisca. Quattro denunciati sono donne.

CORRIERE ADRIATICO

Controlli mirati
Alla guida ubriaco Denunciato
Ascoli I carabinieri della compagnia di Novafeltria hanno effettuato una serie di controlli mirati alla repressione dei reati in materia di stupefacenti ed al controllo dei locali notturni e della circolazione stradale. In tale contesto durante un servizio perlustrativo, i militari del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Novafeltria hanno denunciato in stato di libertà A.F., nato a Force nel 1948 e residente in Porto Sant’Elpidio operaio, perchè sorpreso alla guida di una Bmw 320 in stato di ebbrezza alcolica riscontrata con apparato etilometrico.
L’automezzo è stato sottoposto a sequestro amministrativo e la patente di guida è stata ritirata. Una serie di controlli contro l’abuso di alcol sono stati effettuati anche nell’Ascolano con una decina di patenti ritirate

IL GIORNALE DI VICENZA

Ubriachi in fuga dopo le molestie e la rapina: presi
Notte brava in paese di un serbo e un bosniaco Bloccati dai militari a Schio dopo l’inseguimento
Oltre all’alcol quattro volte superiore al limite, il conducente è risultato privo di patente di guida

PIOVENE ROCCHETTE 7/12/2010 - Molestano la barista, minacciano di ucciderla, rapinano il locale, fuggono ubriachi su un’auto senza avere la patente, vengono catturati poco lontano e in caserma danno in escandescenze.
Notte brava per Miroljub Savic, bosniaco, 38 anni, residente a Schio e Dusko Sljivic, serbo, 48 anni, residente a Piovene Rocchette, entrambi regolari in Italia ma con piccoli precedenti penali, arrestati dai carabinieri di Posina e Valdastico.
I due, già alterati, alle 22 di sabato erano entrati al Caffè Piovene di via Libertà 238 a Piovene Rocchette, di proprietà di Stefano Grandis di Torrebelvicino. A quell’ora dietro al banco c’era una barista, da subito presa di mira dalla coppia con pesanti provocazioni e offese. Visto che la donna non li serviva, com’è giusto che sia davanti a clienti che hanno abusato in precedenza di sostanze alcoliche, i due sono passati dalle parole ai fatti, rovesciando a terra bustine di zucchero e una bottiglia di liquore, poi cominciando a prelevare coltelli da cucina, cavatappi e persino alimenti, sotto lo sguardo spaventato di qualche avventore. Dopo aver minacciato di morte la barista brandendo una delle lame rubate, se ne sono andati a bordo di una Fiat Punto, zigzagando pericolosamente sulla carreggiata, tanto che alcuni automobilisti di passaggio hanno rischiato la collisione.
La segnalazione al 112 ha allertato una pattuglia dei carabinieri in servizio da quelle parti.
Dopo un quarto d’ora , lavorando di concerto con una pattuglia del radiomobile, hanno raggiunto il veicolo a Schio, fermato i due e perquisito il mezzo dove veniva recuperato il bottino, riconsegnato poi al proprietario del bar.
Savic, che guidava, si è dapprima rifiutato di sottoporsi al test etilometrico e non è stato in grado di esibire la patente che, secondo le indagini dei militari, non avrebbe mai conseguito nè in patria nè tantomeno in territorio italiano. Successivamente il responso dell’alcol test è stato disarmante: superava di quattro volte il limite consentito dalla legge.
Portati in caserma, i due hanno reagito con una nuova dose di insulti, abbinata a calci e pugni, colpendo anche qualche carabiniere, per fortuna senza conseguenze particolari.
Per i due è scattato l’arresto per rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

IL TIRRENO

MARTEDÌ, 07 DICEMBRE 2010
Imprenditrice alla guida alticcia 
Patente ritirata e auto confiscata: aveva un tasso superiore a 2 Ancora controlli a tappeto con l’etilometro nel fine settimana.
Segnalate anche due donne per consumo di marijuana 

PITIGLIANO. Patente ritirata e possibile sequestro della macchina. A questo va incontro un’imprenditrice di Manciano, sopresa dai carabinieri alla guida con un tasso di alcol superiore a 2 punti.
Infatti anche il primo fine settimana di dicembre ha visto i Carabinieri della Compagnia di Pitigliano impegnati in servizi straordinari di controllo della circolazione stradale su tutto il territorio della Compagnia, sia per verificare il puntuale rispetto delle norme del codice della strada, ma soprattutto, per contastare il fenomeno delle stragi notturne del week-end, dovute, in parte, anche all’uso smodato di sostanze alcoliche.
 Proprio i controlli che sono partiti con la giornata di venerdì, soprattutto nei comuni di Sorano e Manciano, ma anche sulla frazione di Saturnia, hanno permesso ai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Pitigliano, coadiuvati anche dai militari delle locali Stazioni, di ritirare complessivamente tre patenti nelle notti tra venerdì, sabato e domenica. Nel corso di ogni nottata, sono state sottoposte ai test preliminari una dozzina di conducenti per notte, ma solo tre guidatori sono risultati positivi alla prova.
Si tratta di due uomini ed una donna, di età compresa tra i ventitré ed i quaranta anni, due dei quali residenti in maremma ed uno in provincia di Bergamo, che hanno fatto registrare valori compresi tra 0,96 e 2,16 g/l durante le due prove con l’etilometro.
Al termine dei tre giorni di controlli il livello più alto di alcol nel sangue è stato rilevato ad una 40enne imprenditrice di Manciano. Infatti proprio la donna, che era alla guida di una utilitaria, ha fatto registrare valori di alcol compresi tra 2,04 e 2,16 g/l. Il valore elevato, superiore alla barriera di 1,50 g/l, ha comportato anche il sequestro dell’auto, che potrebbe essere confiscata.
Per tutti i guidatori c’è stato il ritiro immediato della patente da parte delle pattuglie dell’Arma, in attesa della sospensione della Prefettura, oltre alla contestuale comunicazione alla Procura della Repubblica di Grosseto per la violazione di cui all’articolo 186 del Codice della Strada.
Ma il fine settimana è costato anche la segnalazione amministrativa alla Prefettura competente, quale assuntore di sostanze stupefacenti, per due donne, una studentessa 20enne della provincia di Roma ed un’insegnante 50enne di Bologna, entrambe sorprese nei pressi di Saturnia, con alcuni piccole quantità di marijuana, in totale circa sei grammi, sufficienti ad una contestazione ai sensi della legge, in quanto persone dedite al consumo di sostanze stupefacenti.

SALERNO NOTIZIE

Guida ubriaco ed investe due persone a Lungomare
Nel pomeriggio i caschi bianchi sono dovuti intervenire sul lungomare Tafuri: all’altezza del Grand Hotel Salerno due persone erano state investite da un’autovettura (guariranno in 5 ed in 7 giorni). L’investitore è stato fermato e dai successivi controlli è emerso che il suo tasso alcolemico era di 3 volte superiore alla norma, motivo per cui è stato deferito all’Autorità Giudiziaria, inoltre gli è stata ritirata la patente e sequestrata l’auto.

IL TIRRENO

MARTEDÌ, 07 DICEMBRE 2010
Si ribalta con l’auto Aveva bevuto: denunciata 
GUARDISTALLO. Quando sono intervenuti i carabinieri era ancora prigioniera della propria auto, ribaltata. I militari l’hanno aiutata, portata all’ospedale e poi denunciata. E’ infatti risultata positiva all’alcol e aveva anche un po’ di “fumo”. E’ avvenuto ieri mattina, alle 4,30. La ragazza (29 anni, di Guardistallo) ha avuto un incidente in via del Poggetto. All’ospedale, oltre a medicare la giovane, le sono state fatte le analisi del sangue. Che hanno confermato un tasso di alcol nel sangue superiore al consentito: 1,17. Così è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il sequestro dell’auto ai fini della confisca. In più, la segnalazione alla prefettura in relazione alla sostanza stupefacente.

NOTIZIARIO ITALIANO

Lite in famiglia a Serramanna dopo ennesima sbronza del figlio
Ubriaco tenta di strozzare il padre
CAGLIARI 07/12/10 - Ubriaco fradicio ha cercato di strozzare l’anziano padre dopo l’ennesimo litigio per l’abuso di alcool, ma il genitore e’ riuscito ad impugnare una paletta in ferro del caminetto e gli ha assestato due colpi sul volto.
Non e’ pero’ bastato a fermarlo: saranno i carabinieri a farlo poco dopo. Questo è quanto è accaduto ieri notte a Serramanna in casa della famiglia Zaccheddu, dove il figlio Francesco, bracciante agricolo di 41 anni, tornato a casa ubriaco, si e’ rivoltato contro il padre Umberto, 81 anni, e la madre Maria Pintus, di 84, che gli rimproveravano l’ennesima sbronza.
Ilaria Ghiller

SENZACOLONNE

Ubriaco dà fuoco all’appartamento panico ieri in via Benvenuto Cellini
BRINDISI Martedì 07 Dicembre 2010 – Paura nel pomeriggio di ieri nella scala C della palazzina al civico 29 di via Benvenuto Cellini al quartiere Sant’Elia: uno dei residenti di uno degli appartamenti del secondo piano, G.V., probabilmente in preda ai fumi dell’alcool, si è barricato in casa e ha dato fuoco agli interni. Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco e della polizia ha evitato il peggio.
Sembrerebbe che ad accorgersi delle fiamme siano stati gli altri inquilini della palazzina. L’uomo, da quanto si è appreso, ha alle spalle una situazione famigliare poco felice: sarebbe stato abbandonato da moglie e figli. Questo, almeno, è quanto egli stesso avrebbe raccontato ai poliziotti e ai sanitari del 118, quando è stato tratto in salvo e soccorso.
In un momento di sconforto, caricato anche dall’alcool, ha deciso di farla finita. Si è chiuso in casa e ha messo fuoco a divano e suppellettili.

CORRIERE DI COMO

Ritirate 39 patenti in un weekend     
L’OPERAZIONE
Martedì 07 Dicembre 2010  Massiccia operazione congiunta di carabinieri, poliziotti, finanzieri e vigili delle maggiori città della provincia sabato e domenica scorsi in collaborazione con il Dipartimento dipendenze dell’Asl. Sono state 39 le patenti ritirate, 32 gli automobilisti ubriachi, 2 i drogati, 52 le infrazioni complessive. Sono stati confiscati 5 veicoli. Le auto fermate complessivamente sono state 726.

IL TEMPO

Notizie – Molise
Drogati e ubriachi al volante
Cinquanta auto controllate (di cui una sequestrata) e cento persone identificate.
CAMPOBASSO 07/12/2010 - Due di loro (di 53 e 28 anni) sono state denunciate per essersi messe alla guida sotto l’effetto di alcol e droga.Home Molise
Questo in sintesi il bilancio dei controlli effettuati dalla Polizia a Campobasso nell’ambito di specifici servizi disposti dal questore per contrastare in maniera efficace il fenomeno delle stragi del sabato sera. I servizi straordinari di controllo del territorio saranno ripetuti anche in considerazione dell’approssimarsi delle festività Natalizie e di fine anno e interesseranno anche bar e pub.

ASCA

SALUTE: CONSUMO ALCOL, 84% INGLESI BEVE. PRIMI IN CLASSIFICA 
Roma, 7 dic - Il Regno Unito e’ la nazione con il maggior numero di ubriachi e di bevitori regolari di ogni altro paese: e’ quanto emerge da un sondaggio condotto dai ricercatori della Bupa Health and Wellbeing. Dallo studio, riportato sul DailyMail, emerge che circa l’84% dei britannici sono bevitori rispetto alla media internazionale del 71%. Un inglese su 10 ammette di bere alcolici ogni giorno, circa il doppio dei francesi. L’ultimo posto spetta all’India, con un dato che arriva al massimo al 27%. Anche in quanto a bevitori regolari il Regno Unito vince su tutti: dal sondaggio emerge che circa il 41% degli inglesi sono bevitori regolari, rispetto alla media internazionale del 17%.
noe/cam/lv

CORRIERE ADRIATICO

Ad Abu Dhabi vietati baci e alcol
Roma - Chi andrà a seguire il Mondiale di calcio per club ad Abu Dhabi dovrà attenersi a delle rigide regole che vietano sia effusioni in pubblico sia il consumo di bevande alcoliche. Il tutto con il beneplacito della Fifa e del comitato organizzatore che ha pubblicato una lista di comportamenti non ammessi. In particolare, in occasione della competizione che vedrà scendere in campo l’Inter, è fatto assoluto divieto di consumo di droghe. Il Mondiale mette di fronte le migliori squadre dei continenti, tra cui l’International di Porto Alegre (Brasile) e i campioni d’Africa del Mazembe (Congo).

LIBERTA’

Ubriachi alla guida, 2 denunce
Ubriaco in bici, condanna a sei mesi

CORRIERE DEL VENETO

«No alcol a ubriachi» Minacciato di morte

Rassegna alcol e guida del 8 dicembre 2010

L’ARENA

Una festa per divertirsi senza alcol
«Free party» in alternativa allo sballo e, forse, anche allo spritz. Oggi, alle 18, al palatenda di via Garofoli (all’incrocio con via Monte Comun, area dell’ex conceria), si terrà la manifestazione «Free party», iniziativa diretta dal dottor Mirko Nicoli, realizzata in collaborazione con l’Associazione club alcologici territoriale Verona Sud (Acat) oltre alle altre sette Acat veronesi e il Centro servizi per il volontariato ed è patrocinata dal Comune di San Giovanni Lupatoto. «La manifestazione lupatotina sarà la sesta organizzata in provincia. Le altre serate si sono svolte a Villafranca, San Martino Buon Albergo, Cerea, Povegliano e Tregnago. La finalità è dimostrare ai giovani che è possibile divertirsi senza consumare alcol», spiega Nicoli. «Invito i giovani lupatotini a partecipare alla festa analcolica – la prima del genere nel nostro territorio - da considerare quale momento di aggregazione alternativo. Lo scorso anno il Comune aveva promosso - con la presenza delle forze dell’ordine, dei soccorritori di Verona emergenza e degli esperti dell’Ulss - alcuni incontri per mostrare i danni alla salute, a cominciare dagli incidenti stradali, che provoca il consumo di alcol», commenta l’assessore alla cultura di San Giovanni, Gino Fiocco.
R.G.


TRENTINO

Il brulè è il vero fenomeno
A proposito di numeri da record: alla mescita dei “Frati Embriaghi” 800 litri in un sol giorno
TRENTO. A proposito di numeri e record. Lo scorso otto dicembre, giorno dell’Immacolata, i “Frati Embriaghi” sono riusciti a produrre e vendere ben 800 litri di vin brulè in un solo giorno di Mercatini di Natale a Trento. Un record che vogliono eguagliare anche quest’anno. Ma al polo enogastronomico di piazza Fiera turisti e trentini hanno l’imbarazzo della scelta tra Parampampoli, Mochèn brulè e la novità: il vin brulè analcolico fatto con succo di mela caldo e cannella. Ce n’è insomma per tutti i gusti, per Dario Simonazzi, in arte “Babas”, le bevande calde del Mercatino “sono diventate una vera moda” e c’è anche chi si porta a casa una bottiglia da litro e mezzo di brulè del “Babas”. La casetta dei “Frati Embriaghi” in un giorno infrasettimanale produce una media di 150 litri di brulè, mentre in un giorno di boom arriva a vendere fino a 600 litri. “Lavoriamo bene con gli universitari - racconta Dario - ma anche con gli impiegati che escono alle 17.30 dall’ufficio. Da quell’ora in poi iniziamo a non avere più un minuto di riposo, continuano a chiederci brulè e minestre tipiche trentine”. Ma la preparazione del brulè richiede parecchie ore e lavoro. “Iniziamo la mattina presto a mescolare il vino nel paiolo che contiene 100 litri - continua Simonazzi - poi aggiungiamo zucchero, cannella, chiodi di garofano e zirele (una specie di caramella). Poi travasiamo tutto nelle melite di rame, così siamo più comodi a servire il brulè”.
 Per salvare la patente da quest’anno è sbarcato al Mercatino anche il brulè analcolico. “Abbiamo cercato qualcosa di diverso, di proporre una bevanda che potesse essere gustata anche dai più piccoli - spiega Sergio Pedrini, dell’Agritur Dosila di Lasino - si tratta di un succo di mela speziato che viene servito caldo. Fino ad ora abbiamo servito un migliaio di persone”. E’ invece una delle casette storiche - c’è da ben 17 anni - quella del Crucolo con il Parampampoli. “Le tazze vanno letteralmente a ruba, nel senso che molti se le portano a casa” scherza Carlo. “Molti turisti sono affascinati dalla preparazione del Parampampoli e dalla fiamma blu che si forma appena lo versiamo nelle tazzine”. Infine al Mercatino di Natale si trova una versione più dolce del brulè: il Mòchen brulè (Rumpoof) realizzato con tanti frutti di bosco da raccogliere dal vino e mangiare con il cucchiaino. Ma le casette del polo enogastronomico devono stare molto attente a non servire vino e bevande alcoliche ai minorenni: “Le forze dell’ordine girano in borghese per verificare che non vendiamo al alcol ai minori” raccontano i titolari. (m.b.)

ASAPS

La Polizia Stradale piange Maria Teresa Marcocci, 42 anni, Sovrintendente della Polizia di Stato, caduta questa notte durante i rilievi di un incidente
8 dicembre 2010 – La Polizia Stradale e l’Asaps piangono un altro Caduto. Il Sovrintendente Maria Teresa Marcocci, 42 anni, pattugliante della Sezione Polizia Stradale di La Spezia, è morta questa notte sulla SP31, travolta da un albero cadutole addosso mentre stava rilevando un incidente stradale.
La pattuglia composta da Maria Teresa e dall’Assistente Capo Lorena Mandato era stata chiamata a intervenire, poco dopo le quattro del mattino, sulla SP31, una provinciale riaperta poche ore prima dopo una lunga interruzione per frana. L’intervento era legato a un incidente stradale provocato da un uomo in stato di ebbrezza, finito con la sua auto contro gli alberi sul bordo del crinale. Sul posto anche i Vigili del Fuoco e proprio mentre Lorena stava staccando lo scontrino dell’etilometro, che indicava un tasso alcolemico di 2,02, un albero intero è finito addosso a Maria Teresa, impegnata con la macchina fotografica accanto ad un Vigile del Fuoco, uscito miracolosamente illeso. (*)
I soccorsi sono stati immediati: Maria Teresa ha ripreso conoscenza dopo una decina di minuti, ma respirava male e diceva di non sentire le gambe. È stata intubata dal medico del 118 e trasferita in ospedale, dove è morta poco dopo il suo arrivo. Donerà le cornee.
La raccontiamo così, questa terribile storia fatta di amore, con la semplicità con cui la sua Protagonista, Figlia di un poliziotto che per 43 anni ha servito lo Stato in Questura, ha compiuto silenziosamente il suo dovere: entrata in polizia nel 1990, nel 2000 aveva frequentato il XVI Corso per Sovrintendenti a Nettuno.
Guardate che è difficile trovare due donne in pattuglia, specialmente se questa è di Polizia Stradale: le nostre auto si allontanano centinaia di chilometri dalla base, spesso in luoghi dove la radio non funziona, dove il telefono non ha campo. È uno dei pochi fili che ancora ci legano al passato della Specialità, quando le Moto Guzzi Falcone dei nostri colleghi arrancavano sulle statali e si fermavano sui passi per comunicare, col telefono pubblico, lo stato di strade e del traffico.
Maria Teresa e Lorena, poliziotte e amiche, hanno tenuto in alto la nostra tradizione, scegliendo la strada più dura e coerente con la divisa che hanno scelto di indossare.
Non hanno mai approfittato di nulla e hanno solo lavorato. Hanno messo gli stivali e hanno reso più sicura la nostra strada giorno dopo giorno, notte dopo notte, fino a quando per la solita e assurda serie di coincidenze, hanno pagato entrambe il prezzo più caro che la coerenza, beffardamente, impone. Diciamo entrambe perché il nostro pensiero non può essere rivolto solo a chi muore ma anche a chi resta. Lorena ha visto morire la sua Amica e Capopattuglia e questo non dobbiamo mai dimenticarlo.
Sovrintendente della Polizia di Stato Maria Teresa Marcocci! Presente!
Giordano Biserni e Lorenzo Borselli

(*) Nota: le nostre sicurezze vacillano quando scopriamo che la differenza tra la vita e la morte è spesso una questione di pochi centimetri o di pochi secondi. La casualità del destino non deve però farci dimenticare quello che invece possiamo e dobbiamo evitare. Le scomparsa di Maria Teresa Marcocci non rientrerà nelle statistiche dei morti alcol correlati, eppure in questa vicenda l’alcol era forse l’unica cosa che poteva e doveva non esserci.

LA NAZIONE

Pontedera Mix d’alcol in discoteca 13enne in ospedale
Paura nel locale Ipnotika di Fornacette. La ragazzina ricoverata in pediatria
Pontedera, 7 dicembre 2010 - Una domenica come tante, ieri l’altro alla discoteca Ipnotika di Fornacette, punto di ritrovo per centinaia di ragazzini nelle domeniche pomeriggio invernali. La giornata trascorre tranquilla fino alle 19, quando la musica si interrompe. In pista una ragazzina di tredici anni ha un malore e viene portata fuori dallo spazio, occupato dalla folla di ragazzini, per farle prendere aria. I gestori del locale provvedono ad assisterla e a farle spazio. Chiamano i soccorsi.
Arriva l’ambulanza della Misericordia di Latignano e la ragazza viene portata al pronto di soccorso di Pontedera e poi ricoverata nel reparto di pediatria dell’ospedale di Pisa. Dalle prime visite sembra che la bimba abbia assunto alcune sostanze alcoliche. Forse un miscuglio di bevande diverse, presi da amici più grandi o portati da fuori. Un mix, assunto in maniera inconsapevole, forse per gioco, che però è stato troppo forte per la ragazzina di tredici anni. Il referto parla di intossicazione acuta da alcol e le sue condizioni sono decisamente migliorate ieri pomeriggio tanto per i genitori, tirato un sospiro di sollievo, si parlava di ritorno a breve a casa della loro piccola.
Un episodio che induce a riflettere, perché si deve constatare come fenomeno l’uso di sostanze alcooliche si stia sempre più diffondendo anche tra i ragazzini. Dal locale si fa sapere che per assumere sostanze alcooliche è richiesto un documento che attesti un’età superiore ai sedici anni. Come gli altri locali nel comune di Calcinaia, infatti, anche la discoteca Ipnotika applica l’ordinanza del sindaco che vieta la somministrazione di alcool ai ragazzi che non hanno ancora compiuto i sedici anni.
Così assicura dalla direzione del locale: "Ai minori di sedici anni non si danno alcoolici e comunque quelli che vengono preparati a quelli più grandi sono il più possibile leggeri". Resta un fatto però. Non è possibile controllare se le bevute alcoliche prese dai ragazzi più grandi finiscano nelle mani dei più piccoli. Ecco perché, fanno sapere i direttori dell’Ipnotika, una delle poche discoteche che aprono la domenica pomeriggio, i controlli al bancone sono serrati.
Silvia Passetti

LA VOCE DI ROVIGO

Notte brava per un serbo e un bosniaco. La fuga in auto è interrotta dalla polizia
Ubriachi molestano una barista, fermati
VICENZA - Molestano la barista, minacciano di ucciderla, rapinano il locale, fuggono ubriachi su un’auto senza avere la patente e vengono catturati poco lontano e in caserma danno in escandescenze.
Notte brava per Miroljub Savic, bosniaco, 38 anni, residente a Schio e Dusko Sljivic, serbo, 48 anni, residente a Piovene Rocchette, entrambi regolari in Italia ma con piccoli precedenti penali, arrestati dai carabinieri di Posina e Valdastico.
I due, già alterati, alle 22 di sabato erano entrati in un bar di proprietà di Stefano Grandis. A quell’ora dietro al banco c’era una barista, da subito presa di mira dalla coppia con pesanti provocazioni e offese. Visto che la donna non li serviva, com’è giusto che sia davanti a clienti che hanno abusato in precedenza di sostanze alcoliche, i due sono passati dalle parole ai fatti, rovesciando a terra bustine di zucchero e una bottiglia di liquore, poi cominciando a prelevare coltelli da cucina, cavatappi e persino alimenti, sotto lo sguardo spaventato di qualche avventore.
Dopo aver minacciato di morte la barista brandendo una delle lame rubate, se ne sono andati a bordo di una Fiat Punto, zigzagando pericolosamente sulla carreggiata, tanto che alcuni automobilisti di passaggio hanno rischiato la collisione.
La segnalazione al 112 ha allertato una pattuglia dei carabinieri in servizio da quelle parti.
La polizia ha fermato a Schio i due e perquisito il mezzo dove veniva recuperato il bottino, riconsegnato poi al proprietario del bar.
Savic, che guidava, si è dapprima rifiutato di sottoporsi al test etilometrico e non è stato in grado di esibire la patente che, secondo le indagini dei militari, non avrebbe mai conseguito né in patria né tantomeno in territorio italiano. Successivamente il responso dell’alcol test è stato disarmante: superava di quattro volte il limite consentito dalla legge.

AGI

UBRIACO ACCOLTELLA AL VOLTO TITOLARE BAR NEL TARANTINO
Taranto, 8 dic. - Il titolare di un bar di Fragagnano (Ta), e’ stato accoltellato al volto da un avventore, probabilmente ubriaco, che dopo l’aggressione e’ fuggito riuscendo a far perdere le tracce. E’ accaduto poco dopo le due, intorno all’orario di chiusura del bar. Secondo una prima ricostruzione, l’aggressore, dopo una discussione col proprietario dell’esercizio pubblico, ha estratto un coltello e colpito piu’ volte al viso la vittima, di 45 anni, che dopo le prime cure e’ stato ricoverato all’ospedale "Perrino" di Brindisi e giudicato guaribile in un mese. I carabinieri stanno indagando per risalire al feritore.
ta2/Tib

LA PROVINCIA DI SONDRIO

La morte di Carassali: alcol 4 volte il limite
ALBOSAGGIA 7 dicembre 2010 - I primi risultati dell’autopsia confermano il sospetto degli inquirenti: il tasso alcolico del giovane di Albosaggia che ha perso la vita cadendo dal cofano di una vettura in corsa era letteralmente alle stelle. Si parla di 2 mgl, qualcosa come quattro volte il valore consentito dalla legge per gli automobilisti.
È in quelle condizioni che Stefano Carassali, la notte di sabato 27 novembre era salito sul cofano di un’auto in movimento per tentare un pericolosissimo rodeo. È bastata una piccola frenata da parte dell’amico che era al volante della vettura per far cadere a terra il ragazzo, Stefano Carassali, lasciandolo a terra privo di conoscenza. Dopo tre giorni di agonia il suo cuore ha smesso di battere. Aveva 27 anni.
Adesso Igor Paganoni, l’amico e compaesano di 26 anni che guidava l’auto, deve rispondere di omicidio colposo. In un primo tempo era stato denunciato per lesioni personali colpose gravi.
Ci vorrà ancora del tempo, alcune settimane, perché la procura abbia a disposizione anche gli esiti degli accertamenti tossicologici effettuati sui protagonisti della vicenda. Paganoni quella sera aveva sì chiamato i soccorsi, ma, d’accordo con il terzo ragazzo che componeva la compagnia di quella sera, aveva prima provveduto a spostare l’auto per poter così sostenere di avere trovato Stefano in quelle condizioni senza sapere che cosa fosse accaduto. Non ci ha messo molto la polizia a scoprire cos’era successo in realtà.

IL PICOLO DI ALESSANDRIA

Alla guida ubriachi: denunciati
Alessandria - 08/12/2010 - Alla guida ubriachi. Cresce l’allarme anche nell’Alessandrino dove ormai quotidianamente vengono denunciati automobilisti sorpresi al volante con un tasso alcolemico nel sangue decisamente superiore al limite consentito. Purtroppo, spesso e volentieri, la conseguenza di tali comportamenti sono gli incidenti. E sabato e domenica scorsi non c’è stata un’inversione di tendenza. Domenica pomeriggio, verso le 18.30, gli agenti della polizia municipale sono intervenuti per un tamponamento avvenuto sulla strada provinciale 30, in tangenziale. Due i mezzi coinvolti nello scontro: la Ford Fiesta condotta da O.A., 29 anni, residente ad Acqui, e la Honda Jaz alla cui guida si trovava Fabio Magrin, 41 anni, di Alessandria. Secondo quando è stato accertato dagli agenti della polizia municipale alessandrina, la Fiesta stava percorrendo la tangenziale da Acqui verso Alessandria quando, per cause ancora in corso d’accertamento, ha tamponato la Honda di Magrin. Gli accertamenti hanno permesso di accertare che O.A. aveva un tasso d’alcol superiore al limite quindi è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza e gli è stata ritirata la patente. I due automobilisti non hanno riportato ferite.

OKNOVARA

Guidano sotto l’effetto dell’alcol: si giustificano con la scusa del freddo
A effettuare i controlli contro la guida in stato di ebbrezza, i carabinieri
NOVARA, 7 DIC - Un servizio di contrasto all’eccessivo abuso di alcol da parte degli automobilisti è stato effettuato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Novara, che, in quest’occasione, hanno sorpreso e denunciato in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza un 24enne residente a Oleggio (con 1,51 g/l di alcol nel sangue), un 28enne novarese (1,51 g/l) e un 31enne ecuadoregno residente a Cameri (che ha il record di 2,64 g/l di alcol nel sangue). Un altro soggetto è stato denunciato perché si è rifiutato di sottoporsi al previsto accertamento dell’alcoltest. E’ un 36enne ecuadoregno residente a Milano. Alcuni fermati hanno giustificato l’elevato tasso alcolico, con il freddo di questi giorni. A tutti e quattro è stata ritirata la patente di guida. Tre sono state, inoltre, le auto sottoposte a fermo amministrativo, 40 i punti decurtati alle patenti. I controlli sulle strade continueranno senza sosta da parte dei carabinieri, per tutelare la sicurezza di tutti.
M.C.

CORRIERE DI VITERBO

“Pestata e violentata dal mio uomo”.
Rumeno arrestato dai carabinieri e portato in tribunale per la direttissima. Gli atti tornano al pm, rinviati altri due processi per reati sessuali.
VITERBO, 08.12.2010 - “Quando si ubriaca, mi violenta”. Afferrata per il bavero, sbattuta sul letto, costretta a subire rapporti che, ha raccontato, non voleva. E, questo, più e più volte. E sebbene - è emerso ieri - fosse innamorata del suo compagno. Questi, un giovane rumeno, è stato portato ieri mattina in tribunale; e, per buona parte dell’udienza, ha pianto. Maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni, e altro. Una vicenda che, lo scorso 26 ottobre, ha avuto il suo culmine a Sutri, luogo di residenza della coppia. La donna, che ha due figlie, avute da una precedente relazione, lavora (sembra, in un albergo della capitale). E’ stata lei, più che il compagno, a permettere a entrambi, nell’anno e mezzo in cui si è dipanata la loro relazione, di tirare avanti. Ieri mattina, era in programma la direttissima. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Giovanni Bartoletti, ha sollevato alcune eccezioni (puntualmente accolte). Ha fatto presente che, al suo assistito, era mancata la garanzia dell’udienza preliminare: e ha anche detto che, facendo un rapido calcolo, erano scaduti i termini per portare un imputato alla direttissima. Il collegio, dopo essersi riunito, ha rimesso gli atti al pubblico ministero: il procedimento, adesso, andrà avanti secondo le procedure consuete. Ieri, invece, non è stata presa nessuna decisione sulla libertà personale del giovane, che resta per ora in cella. Altro processo, per un intreccio - vero o presunto - di maltrattamenti in famiglia e abusi sessuali, per un episodio accaduto, questa volta a Vignanello, nei primi mesi dell’anno scorso. Qui, la vittima, un’altra dona rumena, ha avuto un comportamento singolare. “Le donne rumene - ha detto - non denunciano”, giustificando così quelli che, probabilmente, sono stati i suoi reiterati silenzi su quella vita di coppia disastrata. Poi, naturalmente, c’è stato l’intervento dei carabinieri, e si è tentato di mettere a fuoco la vicenda. La donna, ieri, è sembrata, in qualche modo, giustificare il suo compagno. Il processo, dopo la sua audizione, è stato rinviato al 1 marzo. Rinviato al 5 aprile, invece, il processo per una presunta violenza sessuale su Mariola Michta, la polacca ora in carcere per il delitto Rizzello

THE WASHINGTON POST

Martedì 7 Dicembre 2010
Libera traduzione di Roberto Argenta
Gli esperti discutono sull’utilità del limite 21anni di età per poter bere
Quale ruolo svolge il limite di 21anni di età per poter bere nel fenomeno del “binge drinking” dei giovani adulti? Questo argomento è stato energicamente dibattuto negli ultimi anni.
Alcuni esperti suggeriscono che è quasi irrilevante, dal momento che gli adolescenti bevono comunque, sia che abbiano o meno 21 anni, oppure che sia legale o meno, e che questa legge può incoraggiare il binge drinking, perché gli adolescenti sono invogliati a consumare molto rapidamente per evitare di essere scoperti.
Altri dicono che il limite di 21 anni, adottato in ogni stato nel 1988, rende molto più difficile per i giovani per ottenere l’alcool e che ha drasticamente ridotto il numero degli incidenti stradali e della mortalità correlata. 
Traci Toomey, professore presso la University of Minnesota School of Public Health, che ha esaminato i dati, sostiene che la prescrizione di non bere fino a 21 anni "è stata una delle politiche di controllo dell’alcool di maggior successo che abbiamo avuto negli Stati Uniti. Quando l’età in cui è possibile bere è stata abbassata (in molti stati negli anni ‘70 e ‘80) questo ha portato un aumento dei consumi e degli incidenti stradali ".
Secondo la National Highway Traffic Safety Administration, tra il 1982 e il 1998 c’è stato un calo del 61 per cento di giovani guidatori morti in incidenti d’auto in cui l’alcol era coinvolto, anche se il numero di morti tra i giovani conducenti non bevitori è leggermente aumentato. 
Eppure, la legge non ha davvero per nulla modificato il numero di bevitori binge, ha dichiarato Barrett Seaman, direttore di un gruppo no-profit, “Scegli Responsabilmente”, e autore di ‘Binge: What Your College Student Won’t Tell You’ . “Il limite di 21 anni non impedisce ai 13enni di bere alcolici da una bottiglia di Gatorade", sostiene. "E i college non sono in grado di svolgere compiti di polizia. Se applichi delle scelte drastiche dichiarando il campus ‘dry’, gli studenti vanno fuori dal campus. Perdi il controllo."
Questo aiuta a spiegare come, diversi anni fa, i presidi di alcune scuole superiori degli Stati Uniti fossero stati spinti a mettere in discussione il limite di 21 di età.
"Ha sviluppato una cultura del pericolo e il ’binge-drinking’ clandestino - spesso condotto fuori dal campus - ", hanno scritto oltre 100 presidenti di college, inclusi i responsabili del Middlebury College, Dartmouth College, la University of Maryland, Virginia Tech e della Johns Hopkins University. Questo punto di vista è molto popolare nei campus universitari. Quasi ovunque è stato estremamente dibattuto, ma non ha avuto alcun seguito.
Alcuni sono fautori di un abbassamento dell’età in cui si può bere, seguendo il modello europeo, dove bere è parte della crescita e dove il limite ufficiale di età, in alcuni casi di 15 anni, spesso non viene applicato con molta attenzione. Essi sostengono che tale sistema insegna ai giovani a bere responsabilmente in famiglia o in situazioni pubbliche. 
Eppure, uno studio del 2003 e uno del 2007, promosso dal Consiglio svedese per l’informazione su alcol e altre droghe e che traccia i modelli di consumo di 100.000 giovani in 35 paesi, ha rilevato elevati tassi di episodi di pesante consumo di alcol anche lì - al di sopra del 50 per cento in Gran Bretagna nello studio 2007 e oltre il 35 per cento in Francia, Italia, Irlanda, Svezia e diversi altri paesi. (*)
Laura Hambleton

(*) Nota: secondo uno studio del 2009, negli Stati Uniti, tra gli adulti, la prevalenza di binge drinking è stata del 15,2%. Il binge drinking è risultato più diffuso tra gli uomini (20,7%), nella fascia di età 18-24 anni (25,6%) e 25-34 anni (22,5%), tra i bianchi (16,0%), e nelle persone con reddito familiare annuo di $ 75.000 o più (19,3%).

DIRETTANEWS

Spagna: Ministro della Sanità preoccupato per l’aumento del consumo di alcol
SPAGNA AUMENTA CONSUMO DI ALCOL
L’ultima indagine sulle tossicodipendenze, relativa al 2009-2010, presentata dal ministro della Sanità  in Spagna, Leire Pajin, mostra un quadro allarmante rispetto al consumo di alcol in tutte le fasce sociali e di età.
Secondo i dati, uno spagnolo su due è stato ubriaco almeno nell’ultimo anno, mentre 2 su 10 lo hanno fatto almeno 12 volte nello stesso periodo, facendo registrare un incremento di 4 punti rispetto al rapporto precedente.
Per questo il ministro della Sanità ha espresso le proprie preoccupazioni alle autorità sanitarie sul fenomeno dell’aumento del consumo di alcol.
Mentre le buone notizie arrivano dal fronte delle droghe, in cui si evidenzia una diminuzione del consumo sia di cocaina fra gli adulti (1,2% della popolazione fra 15 e 64 anni ha consumato cocaina nell’ultimo mese, rispetto all’1,6% del 2007 e all’1,3% del 2001), sia nel consumo delle droghe sintetiche, che tocca un tasso inferiore all’1% della popolazione fra i 15 e i 64 anni nell’ultimo anno.

APCOM

ESTERI
Wikileaks/ Alcool, droga e sesso alle feste dei reali sauditi
In un documento Usa il racconto di una festa di Halloween
Roma, 8 dic. (Apcom) - Alcool, sesso e droga abbondano nelle feste private dei reali sauditi, nonostante l’immagine di Paese ultraconservatore che Riad offre al mondo. Funzionari del consolato Usa di Gedda raccontarono in un documento diffuso oggi da Wikileaks di una festa di Halloween, organizzata da un membro della famiglia reale, in cui venivano infranti tutti i tabù islamici del Paese. "L’alcol, rigidamente proibito dalla legge e dalla tradizione saudita, abbondava nel bel rifornito bar della festa - si legge nel cablogramma scritto dal console Martin Quinn, riportato dal Guardian - inoltre si è saputo, attraverso il passaparola, che un certo numero di ospiti erano di fatto ’prostitute’, fatto non insolito per queste feste. Sebbene non ne siamo stati testimoni diretti, l’uso di cocaina e hashish è comune in questi giri di persone". "La scena ricorda un qualsiasi night-club fuori dall’Arabia Saudita: tanto alcool, giovani coppie che ballano, un dj e tutti in costume", conclude il console, aggiungendo di aver appreso da un giovane saudita come questo genere di feste fossero di fatto un fenomeno recente.

 

 

Giovedì, 09 Dicembre 2010
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