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Editoriali 11/12/2010

La Spezia - L’ultimo saluto a Maria Teresa
La sua città gli ha reso omaggio in un silenzio che parlava

Le parole in Chiesa della sua dirigente dott.ssa Natale

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(Asaps) La Spezia è una di quelle città che io chiamo silenziose (come la mia Forlì) delle quali si parla poco. Meglio! Vuol dire che sono città nelle quali non si toccano punte di criminalità e disorganizzazione dei servizi da richiamare l’attenzione dei media.
Io poi La Spezia la conosco bene. Ci vado spesso all’annuale convegno della Polizia Municipale e la vedo ordinata, precisa, sobria, silenziosa.
Ecco oggi La Spezia, durante i funerali di Maria Teresa, la nostra sovrintendente della Polizia Stradale morta durante il suo servizio su strada, era ancora più riservata, silenziosa, ma di un silenzio quasi rumoroso, stupito. Insomma vedevo le saracinesce mezze abbassate, la gente che parlava sottovoce. Gli agenti in tanti, ma tanto muti. Strillavano solo le locandine de La Nazione e del Secolo XIX che nelle edicole annunciavano il tragico incidente che ci ha portato via Maria Teresa.
Tanti i colleghi della Polizia Stradale Spezzina e ligure, tutti in perfetta uniforme per onorare una di loro, una ragazza che lasciava per sempre la loro caserma, le loro strade, quelle che hanno pattugliato per anni insieme. Parole poche, lacrime però invadenti, ma anche quelle silenziose, quasi timide.
Con loro oltre alle autorità (il prefetto delle Specialità Oscar Fioriolli, il capo della Stradale Roberto Sgalla, il dirigente del Compartimento Liguria Tommaso Cacciapaglia, il prefetto di La Spezia e il questore D’Amato), c’erano tutte, ma proprio tutte le altre divise della città. Dai Carabinieri alla Guardia di Finanza, dalla Penitenziaria alla Forestale. La Polizia Municipale col comandante e il gonfalone del comune col Sindaco in testa, la Provinciale, la Marina, tutti.
Ma soprattutto c’era la sua città, la sua gente, stretta intorno alla famiglia, che tentava di sostenere la sua cara mamma e i suoi fratelli, e le donne e gli uomini della Stradale.
Poi dopo la cerimonia funebre celebrata dal Vescovo che ha parlato del difficile rapporto fra amore e morte (quando esiste l’uno non vorremmo che fosse mai presente l’altro... ma non sempre è così... e solo la fede ci può soccorrere...) è toccato poi al dirigente della Sezione di La Spezia, al capo di Maria Teresa. La dott.ssa Elena Natale ha parlato commossa ma lucidissima, non di una dipendente. Infatti ha usato parole che andavano oltre il rapporto gerarchico, anzi sfociavano in quella sorta di complicità (come solo le donne sanno fare) che varca la linea della gerarchia per sconfinare in quella dell’amicizia.
Ma non voglio sintetizzarle, non potrei dare l’esatta misura, preferisco riportare il saluto della dott.ssa Natale alla sua sovrintendente per intero.
Al saluto della dott.ssa Natale aggiungo il mio a nome di tutta l’Asaps di cui Maria Teresa era socia
Ciao amica pattugliante. Ciao amazzone della Strada, il Signore sia con te.

Giordano Biserni
Presidente Asaps

Il saluto della dott.ssa Natale letto in Chiesa alla fine delle esequie di Maria Teresa Marcocci

© asaps.it
Sabato, 11 Dicembre 2010
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