IL TIRRENO VENERDÌ, 10 DICEMBRE 2010 L’ha annunciato l’assessore Mondanelli al Gramsci. Con tanto di imitazione Contro l’alcol c’è Merigo Il personaggio di Panariello farà da testimonial ELEONORA BARBIERI PRATO. Un grande evento formativo che riunisca tutti i soggetti impegnati nella lotta all’abuso di alcool tra i giovani e che abbia come testimonial “Merigo”, l’indimenticabile anziano sbronzo interpretato da Giorgio Panariello. Ad annunciare l’iniziativa ieri mattina all’auditorium Gramsci Keynes, con tanto di imitazione ben riuscita, l’imprevedibile assessore alla salute del Comune di Prato Dante Mondanelli nell’ambito della presentazione del concorso per i ragazzi Omnia Visual Contest dedicato alla sicurezza stradale. Top secret le modalità di coinvolgimento dello showman pratese. Non è chiaro cioè se Panariello parteciperà in carne e ossa all’ iniziativa, oppure se presterà il suo volto, o meglio quello di Merigo, per una campagna di sensibilizzazione fatta di manifesti e spot. Speriamo tutti nella prima ipotesi fosse solo per il piacere di rivedere dal vivo e in mezzo alla gente il grande artista comico. Lo scopriremo tra pochi mesi perché l’assessore Mondanelli, che è anche presidente della Società della salute, intende realizzare il progetto nel 2011. Panariello o no, l’obiettivo è sempre lo stesso: sensibilizzare i giovani a comportamenti corretti soprattutto quando si è alla guida di un mezzo. Per questo la multisala Omnia Center di Capezzana, in collaborazione con l’ufficio scolastico provinciale, ha messo in piedi il concorso “Omnia Visual Contest”dedicato ai ragazzi delle scuole pratesi nell’ambito dell’iniziativa “Prima…vera educazione alla sicurezza stradale”. Tra i partecipanti troviamo le medie Convenevoli, Buricchi, Marco Polo e Mazzoni e le superori Dagomari, Gramsci Keynes, Copernico, Datini e il liceo di Montemurlo. Il concorso prevede la realizzazione di veri e propri manifesti pubblicitari sul tema “caldo” della sicurezza alla guida, ma anche altre problematiche come quelle ambientali. Gli studenti più grande potranno anche cimentarsi nella stesura di sceneggiature per la sezione “video - maker”. La migliore sarà trasmessa sugli schermi della galleria Omnia Center. «L’Omnia center è un centro di aggregazione per i ragazzi - spiega Annalisa Bracci, responsabile dell’Omnia Center di Prato - Siamo aperti da un anno e abbiamo visto che i ragazzi ci considerano come un punto di riferimento. Questo concorso nasce dalla volontà di trasformare la nostra struttura in un centro del divertimento sano».
CORRIERE DELL’UMBRIA Le regole - Nuova ordinanza antialcol a gennaio. Non tutti sono d’accordo con i nuovi atti del Comune sul fronte del commercio. Dieci domeniche di apertura nel 2011: guerra fra esercenti. PERUGIA, 10.12.2010 - Torna l’ordinanza antialcol. E non ci saranno più di dieci domeniche di apertura per il prossimo anno. Due notizie che dovevano essere pacifiche non sono state prese “bene” da molti commercianti del capoluogo. La prima: con l’anno nuovo - al novanta per cento a gennaio dopo la Befana - riprende l’ordinanza antialcol. Niente somministrazione dopo le una e trenta, questo dovrebbe essere il punto d’arrivo. Bar e pub aperti sì ma senza shottini, vini, birre e altri alcolici. In seconda battuta ecco la delibera di accordo sulle aperture domenicali e nei giorni festivi. Dieci giorni dieci, più altre quattro giornate in occasioni di particolari festività o eventi. Un po’ poco, protesta qualcuno. Vetrine illuminate o serrande chiuse? Vendita nei giorni santificati oppure chiudere baracca e magari rimetterci? Punti interrogativi come bombe pronte ad esplodere. La guerra fra esercenti e Palazzo non conosce soste. Intanto ecco un’agevolazione mica da ridere per i centri commerciali: “il Comune - è scritto ordinanza 1343 del 23.11.2010 - può autorizzare, previa concertazione, orari di maggiore apertura per le attività dei pubblici esercizi che, pur inseriti in un centro commerciale, siano dotate di accesso autonomo al pubblico, in deroga all’orario unico dei centri commerciali”. E si arriva alle aperture: “Gli esercenti le attività di commercio su aree private, possono derogare all’obbligo di chiusura domenicale e festiva: nel mese di dicembre ad esclusione dei giorni 25 e 26; per dieci domeniche o festività nel corso dell’anno, previa comunicazione obbligatoria al Comune, da inoltrare con preavviso di almeno 15 giorni, ad esclusione dei giorni primo gennaio, domenica di Pasqua, lunedì di Pasqua, 25 aprile, primo maggio, 2 giugno. E ancora, per ulteriori quattro giornate coincidenti con: domenica delle Palme (17 aprile 2011); la domenica di svolgimento di Umbria Jazz immediatamente successiva all’inizio dei saldi estivi - nel mese di luglio; la prima domenica di svolgimento della manifestazione “Sagra musicale Umbra” nel mese di settembre; la prima domenica di svolgimento della manifestazione “Eurochocolate” nel mese di ottobre”. Apertura speciale sul fronte delle bevande alcoliche anche per ”le attività di pubblici esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande inserite nei centri commerciali - purchè dotate di accesso autonomo al pubblico - hanno facoltà di effettuare orari di maggiore apertura fino alle ore 2.30, nel rispetto della ordinanza sindacale 406/2003 e successive modifiche ed integrazioni”. Il riferimento succitato è alle norme antialcol decretate dal sindaco. A piè pagina una specificazione e la lista dei firmatati (tutti i sindacati, le associazioni di categoria e quelle dei consumatori). “Le norme - conclude il foglio - contenute nelle ordinanze sindacali 285 del 7/6/1999, 284 del 26/11/1999, 635/2009 continuano ad applicarsi”. L’efficacia di tutti gli atti riportati è limitata all’anno 2011 Alessandro Antonini
AGENZIA DIRE www.dire.it Taxi, Pd: "Marchi rinvia i test antidroga e alcol" ROMA 10 dicembre 2010 - "L’assessore Marchi continua imperterrito nella sua disastrosa gestione dell’assessorato alla Mobilità. Per compiacere ulteriormente la lobby dei taxi disattende i provvedimenti votati dal Consiglio comunale sulla sicurezza del passeggero. In una delibera votato a luglio dall’Aula Giulio Cesare erano stati infatti espressamente previsti per la categoria degli autisti delle auto bianche i test antidroga e antialcol. Ora con una semplice memoria di giunta senza valore amministrativo il solerte assessore vuole invece rinviare i controlli di un anno". Così il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Umberto Marroni. "Evidentemente – prosegue - delle decisioni del Consiglio comunale l’assessore alla Mobilità se ne infischia. E’ veramente imbarazzante dover continuare ad intervenire sui pasticci dell’assessore Marchi - conclude Marroni -. E’ paradossale, peraltro, dover assistere ad una manifesta opera di incapacità amministrativa, esecutiva e di gestione che oltre a procurare danni al sistema della mobilità e del trasporto romano arriva anche a disattendere gli atti deliberati dall’organo assembleare capitolino senza che il sindaco gli ritiri le deleghe per il bene della Capitale".
ASAPS Il Belgio adotta l’alcolock ma l’Italia sta sperimentando sistemi capaci di captare l’alcol a distanza L’Università di Ferrara sta sperimentando Angel, un sistema capace di capire se gli occupanti dell’auto hanno bevuto 10 dicembre 2010 - Il Belgio applica gli alcolock a chi beve troppo. Chi verrà trovato al volante di un’auto con tasso alcolemico oltre 0,8 grammi per litro o “guadagna” la seconda multa per guida in stato di ebbrezza, avrà la possibilità di usufruire di un programma di riabilitazione, che prevede anche il montaggio di un dispositivo nel quale bisogna soffiare ogni volta che si sale in auto. L’etilometro incorporato all’auto rileva infatti la presenza di alcol nel fiato del guidatore impedendogli di avviare il mezzo. Preliminarmente va detto che quello belga è l’unico modo attualmente possibile per utilizzare gli alcolock. Al momento non è possibile renderli obbligatori di serie su tutti i veicoli perché le norme di equipaggiamento sono di competenza di direttive europee e così i singoli Stati possono introdurre equipaggiamenti solo all’interno di norme di comportamento che ne presuppongono l’uso. Si tratta con tutta evidenza di un grosso limite che consente di controllare solo l’auto del soggetto a rischio, che potrebbe a quel punto usare tranquillamente veicoli altrui. Altro problema degli alcolock, è che si potrebbe farvi soffiare dentro una persona sobria che poi non guida, lasciando il volante a uno che ha bevuto. Per far fronte a questi punti deboli in Italia, da quattro anni, l’università di Ferrara sta portando avanti il progetto Angel, un sistema sperimentale con tre sensori piazzati in parti diverse dell’abitacolo, capace di captare l’alcol nel fiato degli occupanti senza far soffiare in un boccaglio. In questo modo si capisce se ad aver bevuto è il guidatore o uno dei passeggeri.
IL MESSAGGERO VENETO Ubriaco al volante, il giudice lo assolve di LUANA DE FRANCISCO UDINE, 9 dicembre 2010 - Sorpreso a zigzagare nella notte al volante di un autocarro con un tasso alcolemico cinque volte superiore ai limiti di legge, viene condannato dal Gip a un’ammenda salatissima, oltre che alla sospensione della patente e alla confisca dell’auto. Ma il suo difensore si oppone e il processo che ne segue si chiude con l’assoluzione piena. Nel fascicolo, infatti, manca l’esito della seconda misurazione. La conferma, cioè, dello sforamento: indispensabile ai fini dell’accertamento scientifico della colpevolezza. La prova dell’etilometro. Tutto comincia da un normalissimo controllo. Uno dei tanti effettuati dalle forze dell’ordine in servizio sulle strade friulane. Così come tanti sono gli automobilisti pizzicati a guidare in stato di ebbrezza. Eppure, la storia dell’allora trentenne di Attimis bloccato, la notte del 28 agosto 2008, a Nimis, dai carabinieri di Pradielis, fa caso a parte. E non soltanto perché la sua sbronza era di quelle che non passano inosservate: stando all’etilometro, 2,71 grammi di alcol per litro di sangue. A fare notizia è piuttosto il fatto che il giudice monocratico ha di recente ribaltato il decreto penale, con il quale il Gip aveva dichiarato il giovane colpevole. Infliggendogli peraltro una condanna decisamente pesante: 7 mila 490 euro di ammenda, due anni e otto mesi di sospensione della patente e la confisca del mezzo. Tutto da rifare. Era stato il difensore del ragazzo, avvocato Guglielmo Pelizzo, a chiedere la riapertura del caso, presentando opposizione al decreto penale, con particolare riferimento alla confisca dell’autocarro, di proprietà del padre del giovane, e riservandosi di trattare in sede dibattimentale le accuse contestate al proprio cliente. Due le ipotesi di reato formulate nel capo d’imputazione: innanzitutto, la guida in stato di ebbrezza e, poi, il rifiuto di eseguire l’alcoltest. Secondo la ricostruzione dell’accusa, infatti, dopo avere effettuato la prima prova – quella che aveva rivelato il tasso di 2,71 g/l –, i carabinieri non avrebbero potuto ripetere il test, per il rifiuto opposto dal conducente. Il test incompiuto. Tutt’altra la tesi sostenuta dalla difesa. Secondo l’avvocato Pelizzo, non di rifiuto si era trattato, non esistendo alcuna prova certa in grado di dimostrarlo, bensì di misurazione incompiuta. Il giovane, in altre parole, si sarebbe sottoposto anche alla seconda prova, soffiando nuovamente nell’apparecchio. A fare cilecca, dunque, sarebbe stato l’etilometro. Da qui, la presenza nel fascicolo di una sola misurazione, invece delle due previste dalla legge, per attestare lo sforamento e fornire così la “certificazione” scientifica dello stato di ebbrezza dell’imputato. Verdetto a sorpresa. Il processo, celebrato davanti al giudice monocratico del tribunale di Udine – sezione staccata di Cividale –, Francesca Feruglio, si è concluso nei giorni scorsi con sentenza di assoluzione per entrambi i capi. Nel caso dello stato di ebbrezza, in assenza della doppia prova e in base al principio del “favor rei”, il giudice ha applicato la norma più favorevole all’imputato, “scivolando” nello scaglione meno grave (da 0,5 a 0,8 g/l) e, quindi, passando dal reato alla sanzione amministrativa. Quanto all’accusa di rifiuto, il giovane è stato assolto con la formula “perchè il fatto non sussiste”.
BLOGOSFERE Martina Stella e Miki Biasion lanciano l’aperitivo responsabile "Cocktail 05" Venerdì 10 Dicembre 2010 - Si è svolto, nella cornice innevata della nota località sciistica di Madonna di Campiglio presso il nuovissimo Chalet Fiat, l’evento di lancio dell’aperitivo responsabile firmato Martini. Martina Stella, madrina d’eccezione dell’iniziativa, ha confermato agli ospiti presenti l’importanza del buon senso e della moderazione nel bere, rivolgendosi soprattutto ai giovani. Stefano Leonangeli, AD di Martini & Rossi, ha presentato il "Cocktail 05", che rispetta i limiti imposti dal codice della strada relativamente al tasso alcolemico consentito per poter guidare, pari proprio a 0.5 grammi di alcol per litro. Il cocktail 05, declinato nei tre Martini, Bianco, Rosso e Rosato, sposa la nuova tendenza che sta emergendo tra i giovani verso un bere leggero e in compagnia, per concedersi un cocktail di qualità senza superare i limiti. Tra gli ospiti presenti anche Miki Biasion, pilota due volte campione del mondo di rally su Lancia Martini Racing che ha illustrato tutti i segreti per una tenuta di strada responsabile, facendo una vera e propria lezione teorica - basata su test personalmente sostenuti - su quanto un’assunzione non corretta di alcol possa alterare la capacità di guida, e pratica, grazie ad un videogame simulatore di guida ’alterata’ presente in una delle lounge dello chalet Fiat. Martina Stella, Miki Biasion e Stefano Leonangeli, dopo aver brindato insieme con l’aperitivo 0.5, si sono sottoposti all’etilotest in presenza degli ospiti, proprio per dimostrare a tutti che bere in modo responsabile è possibile. Fiat 500 Martini Racing, la simulazione di guida e l’etilotest saranno i segni di riconoscimento delle tappe del tour presso i Motorvillage FIAT, successive a Madonna di Campiglio, volte ad incontrare i giovani all’insegna del concetto ’con moderazione sei sicuro’.
WINENEWS LA PRIMA VOLTA DEI GIOVANI E IL VINO? CRESCONO LE OCCASIONI DEL PRIMO APPUNTAMENTO “MA BEVONO PER SOCIALIZZARE, CON MODERAZIONE PERCHÈ FIGLI DELLA NOSTRA CULTURA ENOICA”: COSÌ FABIO CARLESI (ENOTECA ITALIANA), CHE LI INCONTRA A ROMA (21 DICEMBRE) Roma - 10 Dicembre 2010 - La prima volta dei giovani con il vino? Dall’aperitivo al dopo cena, si moltiplicano le occasioni per il “primo appuntamento”, “ma la maggior parte dei giovani italiani non beve per “sballarsi” ma per socializzare ed ha ben presente il concetto di moderazione perché, a differenza dei loro “colleghi”, in particolare del Nord Europa, come dimostrano molti studi, che consumano i superalcolici per trasgredire, sono “figli” della secolare cultura enologica italiana”. (*) A dirlo è il Fabio Carlesi, segretario generale Enoteca Italiana che, il 21 dicembre alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, incontrerà i ragazzi con “Vino e Giovani”, la campagna di educazione alimentare e comunicazione ad hoc per le nuove generazioni di Enoteca Italiana e Ministero delle Politiche Agricole, in partnership con il progetto europeo “WineInModeration. Art de vivre”, con la partecipazione prevista del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, e l’attore Beppe Fiorello, testimonial (info: www.vinoegiovani.it). “Confrontarsi con i giovani ed incontrarli in sedi come le università - spiega Carlesi - in cui avviene la formazione delle nuove generazioni, vuol dire raccontare loro cosa c’è dietro un bicchiere di vino: il lavoro e la passione dei tanti protagonisti del mondo dell’enologia, ma soprattutto una cultura che in Italia ha radici profonde e lontane, e la testimonianza più recente, è il riconoscimento da parte dell’Unesco alla Dieta Mediterranea, che prevede un bicchiere di vino”. (**) A Roma ci sarà il talk show “Il vino: giovani a confronto su idee e valori” - in collaborazione con Assessorato alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali della Regione Lazio e Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” - al quale parteciperanno, tra gli altri, Michele Bagella, preside della Facoltà di Economia dell’Università “Tor Vergata”, Paola Paniccia, direttore Master Economia e Management delle Attività Turistiche e Culturali della Facoltà di Economia dell’Università “Tor Vergata”, Adriano Rasi Caldogno, capo Dipartimento Politiche Competitive del Mondo Rurale e della Qualità del Ministero delle Politiche Agricole, Angela Birindelli, assessore alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali della Regione Lazio, Rosa Bianco Finocchiaro, coordinatrice del Programma “Cultura che nutre”, e Omar Calabrese, docente di Semiotica delle Arti Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Siena, insieme a Claudio Galletti, presidente di Enoteca Italiana ed il vice-direttore del Tg1 Susanna Petruni in veste di moderatrice. Ad animare il talk show ci saranno anche i giovani vincitori dell’edizione n. 2 di “PerBacco”, il concorso di idee per dare un nuovo volto alla comunicazione del vino, dedicato ai ragazzi tra i 18 e 30 anni di età, promosso da Enoteca Italiana e Movimento Turismo del Vino, i cui lavori - miglior slogan, immagine, immagine con slogan e spot - saranno svelati proprio a Roma. I giovani saranno poi protagonisti della degustazione guidata “Alla scoperta del vino”, in collaborazione con l’Agivi-Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani sezione Lazio, e di una degustazione libera con le etichette del Lazio, promossa con l’Assessorato alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali della Regione Lazio ed il Movimento Turismo del Vino del Lazio. (*) Nota: i “figli” della cultura enologica italiana non bevono per trasgredire, peggio, bevono per emulazione. È più difficile essere consapevole dei rischi quando è in atto un processo di identificazione piuttosto che quando si trasgredisce. (**) Nota: la dieta mediterranea è qualcosa di più e di diverso che bere vino e mangiare spaghetti. Non fosse altro perché sul mediterraneo si affacciano molti Paesi nei quali il vino non è per nulla nelle loro tradizioni. Si può essere cultori della dieta mediterranea rimanendo astemi, senza nulla togliere alla sua efficacia, anzi.
YAHOO NOTIZIE Salute: Alcol Non Sempre Protegge Da Patologie Coronariche Roma, 10 dic - L’alcol non sempre protegge dalle patologie coronariche: a dimostrarlo uno studio pubblicato su American Journal of Cardiology condotto su 1476 uomini cinesi tra i 36 e gli 84 anni di eta’ da cui emerge che, nel caso di soggetti con dolore toracico o variazioni nel tracciato dell’elettrocardiogramma il consumo di alcol puo’ nuocere. Dalla ricerca e’ emerso che i bevitori - indipendentemente dall’essere leggeri-moderati o pesanti bevitori - rischiano di sviluppare malattie coronariche 1,36 volte in piu’ se bevono 2 o 3 giorni a settimana, 1,58 volte in piu’ se consumano alcol per 4 o 5 giorni a settimana, e 2,03 in piu’ se bevono 6 o 7 giorni a settimana. Lo studio, spiegano i ricercatori, dovra’ essere ripetuto su un campione piu’ ampio di soggetti per essere confermato.
JOURNAL OF STUDY ON ALCOHOL AND DRUG Abstract Riduzione dell’alto consumo di alcolici nei giovani lavoratori dei ristoranti Libera traduzione di Roberto Argenta Gli addetti nel campo della ristorazione hanno spesso alti tassi di alcolismo e di problemi l’alcol correlati. (*) Questo studio valuta la riduzione del consumo di alcolici e dei problemi legati al lavoro, in relazione all’applicazione di un nuovo programma per la prevenzione e l’intervento precoce. Il programma, denominato Team Resilience, è stato concepito per gli addetti alla ristorazione giovani. Uno studio randomizzato di design-cluster ha interessato 235 dipendenti (54% maschi, 46% femmine) di 28 punti vendita di una catena nazionale di ristoranti. Quattordici punti vendita hanno ricevuto la formazione Team Resilience, composta da tre sessioni di 2 ore tenute in 3 giorni consecutivi. Le sessioni includevano discussione di gruppo, giochi di ruolo e attività pratica e un gioco di apprendimento. I lavoratori dei ristoranti in cui è avvenuta la formazione hanno evidenziato una significativa riduzione di episodi ricorrenti di forti bevute (cioè, con cinque o più bevande nella stessa occasione, per 5 o più giorni nel mese precedente) e di problemi di lavoro alcol correlati rispetto ai lavoratori dei ristoranti di controllo. Nel gruppo in cui è stato fatto l’intervento la previsione di reiterazione di un forte consumo di alcol è diminuita di circa la metà. Dopo il training sono diminuiti di un terzo relativo i problemi di lavoro. Inoltre, i comportamenti e i problemi alcol correlati sono risultati essere legati all’età evidenziandosi maggiormente nel gruppo con età media di venti anni. Le conclusioni avvalorano il Team Resilience come un intervento efficace per ridurre i problemi correlati al bere in una popolazione con esigenze peculiari come i giovani addetti alla ristorazione. (*) Nota: la disponibilità di alcolici e il falso senso di sicurezza derivante dalla loro conoscenza sono due importanti fattori di rischio che sommano i loro effetti negli addetti alla ristorazione o in chi produce e vende alcolici. Niente di strano, se non fosse che queste categorie di persone, pur avendo una più alta incidenza di problemi alcol correlati, spesso si propongono di insegnare a bere agli altri.
LA SICILIA Campagna «Soffia e sai» per prevenire incidenti Guida ubriaco, condannato LA NUOVA SARDEGNA sbronzo, minaccia i soccorritori con un coltello
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