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Rassegna alcol e guida dell’8 dicembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

L’ESPRESSO
Al lavoro con un pieno di alcol
di Tommaso Cerno
Dietro le scrivanie. Nei cantieri. Sulle strade. Svolgono il loro mestiere e sono schiavi della bottiglia. Un fenomeno sempre più diffuso. Così crescono incidenti e assenteismo  Ancora un goccio, fa freddo lassù. Sul traliccio dell’elettricità a 20 metri d’altezza tira vento e un bicchiere ci vuole. È quello che pensava Franco ogni giorno. Fino a quel gennaio di sei anni fa, una delle tante mattine sospeso nel vuoto: «Ho visto nero e quando la luce è tornata stavo in ospedale. Era passato un mese», racconta. Trauma cranico e coma. Adesso ha 52 anni e non può più lavorare. Così dalla Lombardia se n’è tornato in Campania: «Non riesco a coordinare i movimenti e soffro di una forma grave di epilessia, io che ero una forza della natura». Colpa del suo vizio: vino, birra, addirittura grappa appena poteva, soprattutto in cantiere. Lo faceva per non sentire la fatica, gli acciacchi, l’età. Come Marcello nel Lazio, che aveva un’emorragia interna di cui per mesi nessuno si accorse. Come Fabiola in Campania che ha lasciato la mano sinistra nella pressa idraulica. Tutti alcolisti in trattamento. Rientrano nella categoria dei "work-alcoholic", vale a dire gli schiavi della bottiglia sul posto di lavoro.
Un esercito silenzioso che beve insegnando, guidando un Tir, azionando un macchinario, prima di entrare in sala operatoria. Una statistica Inail non esiste. E se il Trentino ha istituito test anti-alcol per i lavoratori, l’unica fotografia del fenomeno che sta diventando un allarme nazionale l’ha scattata l’Istituto superiore di sanità assieme al coordinamento delle Regioni: una quota compresa tra il 4 e il 20 per cento degli incidenti sui luoghi di lavoro (940 mila l’anno) è legato all’alcol. Significa che un minimo di 37 mila e un massimo di 188 mila infortuni dipendono dall’abuso di bevande. «Non esistono test specifici, per cui dobbiamo limitarci a una stima per difetto. Il 51 per cento degli infortuni avviene con modalità del tipo "ha urtato?" o "ha messo un piede in fallo". Di questi, due su dieci sono esclusivamente legati all’alcol. Mentre l’11 per cento accade sulle strade durante l’orario di lavoro», spiega Francesco Piani, coordinatore nazionale del progetto di prevenzione delle Regioni.
Gente che sbanda in camion, che perde il controllo del furgone o dell’auto nel tragitto casaufficio. «L’alcol è un killer di Stato che uccide 34 mila persone l’anno, quando la droga non arriva a mille. La vittima più frequente è chi conduce una vita apparentemente normale. Beve il 75 per cento degli adulti e 9 milioni sono a rischio di alcolismo cronico. La maggioranza di questi passa metà giornata al lavoro in condizioni alterate». Detto dal medico che guida il centro di alcologia di San Daniele del Friuli, fondato trent’anni fa quando in Italia non c’era nulla del genere, fa effetto. Parla di «strage invisibile », mentre apre la porta a vetri del reparto degenti, proprio sulle colline dove si producono i più pregiati uvaggi bianchi del Nord-est. Qui si applica il metodo di Vladimir Hudolin, che da Udine seminò nel Paese i club per alcolisti anonimi già nel 1980. Maria faceva la segretaria in un’azienda di smaltimento rifiuti. Ha 37 anni ed è una dei 61 mila consumatori abitudinari in carico ai servizi sociali. Non è caduta dal traliccio come Franco, non si è schiantata in autostrada né ha perso il controllo di una gru. Un bel giorno, però, ha minacciato il capo ufficio puntandogli contro un fermacarte: «Non riuscivo a controllarmi, bevevo già di primo mattino. Al bar mi facevo dare un ristretto e lo allungavo con il Cordiale.
Lo portavo da casa per non dare nell’occhio. Dopo ho cominciato a ordinarlo senza farmi problemi, finché ho detto basta caffè. Bevevo soltanto il liquore». Nel 2007 la situazione è peggiorata. Dagli sbadigli in ufficio alla testa che girava. Sempre più pratiche in ritardo, fatture sbagliate e infine la malattia: una settimana, due, un mese, tre mesi. «È stata mia nipote ad accorgersene», racconta sorridendo verso Erika, 23 anni, che due volte alla settimana partecipa alle terapie di gruppo. Ha la stessa età di Federica, due stanze più avanti, che è arrivata dal Veneto con entrambi i genitori. Ha scritto una lettera per raccontare la sua storia: «Frequento il club da due anni a fianco di papà. Non saprei dire quando ha cominciato, perché ero molto piccola e il vino sulla nostra tavola c’è sempre stato. L’incubo però è iniziato quando ha perso il lavoro e anche mamma si è messa a bere». Uno studio americano stima che l’alcolismo sia responsabile di un’impennata delle assenze in ufficio (fino a 4 volte superiori rispetto agli altri lavoratori) e del raddoppio della durata media, spesso anticamera del licenziamento: «Si parla poco di questo fenomeno, perché in Italia la cultura del bere è prevalente», denuncia il direttore dell’osservatorio sull’alcol dell’Iss,



IL GIORNO
Disco low cost e senza alcol per i giovani
E’ per tutti gli adolescenti e stop alla vendita di alcolici, per divertirsi senza sballare. L’iniziativa “Ubriachiamoci di musica”...
TRIBIANO - INGRESSO ‘LOW PRICE’ per tutti gli adolescenti e stop alla vendita di alcolici, per divertirsi senza sballare. L’iniziativa “Ubriachiamoci di musica” è dei titolari di New discorsi 2000, la discoteca di via XXIV Maggio. Da qui è partita una campagna di sensibilizzazione al «divertimento senza eccessi» che, grazie anche al sostegno del Comune, fino a maggio farà compagnia ai giovanissimi per due domeniche al mese (prossimo appuntamento il 17 gennaio). Ecco modi e obiettivi dell’iniziativa, che sul territorio rappresenta una novità: a partire dalle 14.30, pomeriggio di musica ‘house’ con ingresso a 5 euro per tutti i giovani fino a vent’anni.
«DAL PUNTO di vista economico la discoteca non guadagna nulla, ma l’ingresso a prezzi “politici” consente di richiamare clienti da Tribiano e tutti i Comuni vicini — spiega il proprietario del locale, Guido Faini —. Così ai ragazzi si offre un’occasione di svago vicino a casa e le famiglie sono tranquille, sapendo che i figli non devono macinare chilometri per raggiungere mete lontane». A fronte dei 5 euro d’ingresso, i giovani clienti hanno diritto anche alla consumazione. Gli alcolici, però, sono banditi e non solo per gli «under 16», come prevede la normativa in materia. Al bar della discoteca si possono ordinare solo bibite, succhi di frutta e cocktail senza gradazione.
«VOGLIAMO FAR CAPIRE ai ragazzi che ci si può divertire anche senza l’alcol, ubriacandosi di sola musica», rilanciano i promotori dell’iniziativa. Una proposta che potrebbe presto valicare i confini del Milanese per approdare in un altro locale del gruppo Faini, il “Sixty one” di Brusnengo, in Piemonte. «Stiamo pensando — anticipano i responsabili del dancing — a eventi per i giovani analoghi a quelli di Tribiano, da promuovere in collaborazione con le amministrazioni della zona, da Biella a Novara, per diffondere la cultura di una sana forma di svago». A Tribiano l’iniziativa “no all’alcol” è stata accolta con favore dall’amministrazione locale: il primo giorno di sperimentazione dell’evento, il 27 dicembre, è stato lo stesso sindaco Franco Lucente a scendere in pista insieme ai ragazzi.
A.Z.


IL GAZZETTINO
A colpi di pennello, o con la videocamera, per sensibilizzare sulla sicurezza stradale.
Venerdì 8 Gennaio 2010 - A colpi di pennello, o con la videocamera, per sensibilizzare sulla sicurezza stradale. La Comunità montana Valbelluna (le domande vanno presentate entro il 15 febbraio alla sede di via Giardini 17, a Sedico) promuove un concorso, denominato appunto Insieme per la sicurezza in collaborazione con Ceis, Bim e Regione Veneto, aperto ai giovani dei sei comuni di Sedico, Sospirolo, Lentiai, Mel, Trichiana e Limana. Destinatari dell’iniziativa sono i giovani tra i sei ed i 29 anni che possono partecipare sia individualmente che a gruppetti (massimo di cinque). Si dovranno realizzare opere (disegni, collage, foto, video) che abbiano come tema appunto la guida senza l’uso di alcool. Il concorso prevede tre categorie: elementari, medie e giovani sotto i 29 anni. Le premiazioni avranno luogo durante un convegno previsto all’interno del progetto Insieme per la sicurezza che verrà organizzato entro la metà di marzo.
(E. P.)


CORRIERE ADRIATICO
Al via incontri e terapie di gruppo
Il percorso per uscire dal tunnel dell’alcolismo
Jesi E’ un problema sociale sempre più diffuso, specie tra i giovani. Parliamo dell’alcol, di cui troppo spesso si oltrepassa il confine tra consumo e abuso. L’associazione Alcolisti anonimi, con sede in via San Francesco al Centro direzionale della II Circoscrizione, si occupa proprio di sostenere e aiutare i soggetti con dipendenza da alcol e di accompagnarli in un percorso di recupero. “Smettere di bere e aiutare gli altri - dicono i responsabili dell’associazione - sono i nostri obiettivi. Ci mettiamo al servizio delle persone attraverso un percorso di recupero graduale, 12 Passi e 12 Tradizioni. Ogni anno circa 25 su 30 individui che hanno varcato la soglia della nostra associazione, si sono recuperati mantenendosi sobri e sereni”.
Sono proprio le parole di un uomo, che chiameremo Marco per tutelare la sua privacy, a farci capire l’efficacia del percorso dei 12 passi. “La forza e l’energia del gruppo si sentono quando un individuo racconta la sua storia - dice Marco - mentre chi ascolta con attenzione, gli rimanda considerazione e affetto. Mi chiamo Marco e sono un alcolista ho provato altre droghe, ma non mi compensavano come l’alcol, che per me è stato un unico amico, sempre presente. Un giorno provai a bere un bicchiere di vino. L’effetto che mi fece fu talmente forte che quella sensazione mi cancellò tutto il malessere che avevo ingoiato negli anni passati. Così stavo bene. Il bicchiere diventò una bottiglia e per 18 anni non ho mai lasciato. Due storie affettive importanti massacrate dall’alcol. Tre figli e la rabbia si faceva sentire, ma la colmavo con l’alcol. Avevo allucinazioni e non c’era altro, non riuscivo più ad essere un uomo, un padre, un marito. Ero un fallito. Dopo un abuso di alcol e psicofarmaci sono iniziati ricoveri in ospedale, iniziai cure psichiatriche e alla fine mi ritrovai in comunità terapeutica. Ho lavorato molto sui sentimenti positivi e negativi - conclude - ho tirato fuori rabbia e tutto ciò che mi poteva aiutare a riprendere la mia vita. Grazie anche al confronto diretto di Alcolisti Anonimi ho riacquistato la fiducia in me e mi mantengo sereno e sobrio da diverso tempo”. Info: 3339995515.
talita frezzi,


WINE IN MODERATION
Il programma
Il programma “Il vino con moderazione”     
Che cos’è il programma “Il vino con moderazione” e come funzionerà? (*) 
Il programma “Il vino con moderazione” (di seguito denominato “il programma”) rappresenta l’impegno tangibile, da parte del settore vitivinicolo europeo, di apportare un contributo effettivo e specifico alla riduzione dei danni legati all’alcol, basandosi su delle informazioni scientifiche, su un’ampia campagna educativa e sull’autoregolamentazione del settore. Il programma costituisce il contributo del settore vitivinicolo al forum “Alcol e salute” della Commissione europea nel quadro della strategia comunitaria volta ad affiancare gli Stati membri nei loro sforzi per ridurre i danni derivanti dal consumo di alcol. Il forum “Alcol e salute”, cui il settore vitivinicolo partecipa attivamente, è finalizzato al coordinamento dei soggetti partecipanti affinché i successi degli sforzi compiuti possano essere condivisi con i potenziali partner di tutta l’UE. 

(*) Nota: non può funzionare. La moderazione è una virtù solubile nell’alcol.  
 

AGORAVOX 
(Dialogo sul blog)
"I vostri etilometri non fermeranno la nostra sete"
E come faccio, adesso? Lo sa che sto per andare in galera?
In galera? e cosa avrà mai fatto di così cattivo... suvvia...
No no, non scherzo. E’ che la legge è stronza. Mi stia a sentire. Ritornavo da una cena con amici, una di quelle dove si brinda e si beve qualcosa. Rientro in macchina, dicevo, parto e mi sento tranquillo, guidavo in maniera disinvolta. Faccio pochi metri, saranno stati duecento, ed ecco la pattuglia che mi ferma.
Mi chiede i documenti e mi fa fare la prova dell’etilometro. Attimo di silenzio e suspence prima di rilevare la quantità di roba ingurgitata presente nel sangue.
L’etilometro dava 5%. Si rende conto? Si erano messi accanto al ristorante, l’hanno fatto apposta! E adesso o pago una multa bella grossa, o vado due mesi in galera. Si rende conto?
E’ chiaro che ognuno in Italia si sente sempre vessato dalla legge e dallo stato: quando mancano ci si sente in diritto di protestare perchè mancano, quando sono presenti, perchè sono presenti.
Ma questo caso è eccessivo.
Guardando la tabella di riferimento fornita dal ministero della salute, si scopre che un uomo della sua corporatura (peserà all’incirca 65 Kg) per arrivare al 5% deve tracannare ben 30 bicchieri di vino sui 12 gradi.
Se ti metti alla guida dopo aver bevuto 30 bicchieri di vino o sei un parlamentare oppure il minimo che ti possa accadere è una multa sostanziosa.
E meno male che l’hanno fermato subito.


ENOTIME.IT
SI SPIANTANO VIGNETI E CHIUDONO MOLTE AZIENDE VINICOLE, EPPURE IL BUSINNES VITIVINICOLO TIENE!
Secondo Assoenologi negli ultimi 4 anni i vigneti sono calati del 4,5% e le aziende di imbottigliamento del 17%
Che il settore vitivinicolo non tiri più come un tempo è cosa a tutti nota, ma che ben negli ultimi 4 anni ben 5000 aziende vinicole imbottigliatrici abbiano chiuso i battenti, passando da 30.000 alle attuale 25.000 con un calo del 17%, è cosa che deve far riflettere profondamente.
Per colpa della crisi e complici le sovvenzioni europee all’espianto, anche i vigneti italiani hanno registrato nello stesso periodo un calo del 4,5%, esattamente come le cantine che sono passate dalle 700.000 unità del 2005 alle circa 670.000 attuali. L’analisi impietosa giunge dall’Assoenologi, l’associazione che raggruppa i tecnici enologici italiani; secondo il suo presidente Giuseppe Martelli, «allo stato attuale il nostro centro studi stima che i bianchi abbiano raggiunto il 55% del mercato totale e che i rossi ed i rosati siano scesi al 45%», con una perdita secca di 15 punti percentuali rispetto alla quota del 60% che i vini rossi detenevano nell’ultimo quinquennio.
Negli ultimi 20 anni circa - precisa Assoenologi - le superfici a vigneto in Italia sono scese di quasi il 30%, passando dai 970.000 ettari del 1990 agli attuali 684.000, mentre il calo rispetto al 1980 è stato del 44%, con la perdita di 286.000 ettari, ovvero più di quanti ne hanno oggi la Lombardia, la Puglia e la Sicilia insieme. E c’è la tendenza ad un ulteriore ribasso determinata sia dagli estirpi legati all’Ocm vino sia, soprattutto negli ultimi tempi, dalla scarsa remunerazione che sta caratterizzando il comparto produttivo, condizionato dalla schizofrenia dei mercati esteri che, se complessivamente crescono in volume rispetto al 2008 (+6,9% nel primo semestre), diminuiscono sensibilmente in valore (-7,3%).
Tanto che i dati dei primi sei mesi del 2009 danno un calo del prezzo unitario del 13,3% rispetto allo stesso periodo del 2008. Comunque, stando alle previsioni di Assoenologi, il business complessivo dell’intero settore vitivinicolo italiano nel 2009 potrebbe oscillare tra i 13,8-13,9 miliardi di euro, in lieve incremento rispetto ai valori del 2008 (13,5 miliardi), mentre i valori delle esportazioni potrebbero scendere a 3,2 miliardi di euro contro i 3,5 miliardi dello scorso anno. «Una tendenza che mette in luce - precisa Martelli - la precisa indicazione di una domanda internazionale orientata verso prodotti di buoni standard qualitativi ma ad un prezzo sempre più contenuto che sta mettendo in crisi molte aziende disposte a rinunciare agli utili pur di mantenere i mercati». Uno scenario che - mette in guardia lo studio di Assoenologi - se dovesse perdurare a lungo determinerebbe l’uscita dal mercato di diverse entità, iniziando dai piccoli produttori, la parte più debole della filiera. E anche sul fronte dei consumi interni la situazione non è rosea: secondo Assoenologi il consumo quest’anno è sceso a 43 litri pro-capite, contro i 45 del 2007, con tendenza ad una ulteriore diminuzione.


VARESENEWS
Cassano Magnano
Litiga e sfascia tutto in un locale, poi cerca di investire i carabinieri
La "notte brava" di un giovane pregiudicato si è conclusa con le manette ai polsi dopo un inseguimento e la cattura presso il campo nomadi in cui risiedeva
Ubriaco, litiga in un locale, torna con una spranga e provoca seri danni: poi all’arrivo dei carabinieri fugge in auto cercando di investirli. Pur sfuggendo all’inseguimento, finisce arrestato nel giro di un paio d’ore.
È stata una vera "notte brava" quella di un 22enne pluripregiudicato, un nomade, cittadino italiano, nato nell’ex Jugoslavia.Verso le 23 di giovedì si è presentato allo Zeus, locale di via De Gasperi a Cassano Magnago, insieme ad un amico, come lui con vari precedenti penali. I due, che risultano ufficialmente nullafacenti, sono arrivati a bordo di una Nissan 350Z, una potente auto sportiva biposto. Ben presto il 22enne ha dato il via ad una lite feroce con avventori e gestore del locale, visto che, nel suo stato di precoce ubriachezza, disturbava e offendeva. L’amico di lui ha cercato di rabbonirlo, poi avendo capito che la serata finiva male, se ne è andato a piedi: nulla gli sarà infatti contestato.
«Torno con il cannone» ha invece minacciato andandosene il violento, per tornare poco dopo non con un’arma da fuoco, ma con una spranga. Che ha usato senza risparmio, frantumando la vetrata d’accesso e spaccando una sedia, fra gli altri danni causati.
Frattanto il gestore aveva avvisato i carabinieri, e la pattuglia in servizio si è recata rapidamente sul posto. Alla vista dei militari l’esagitato giovane nomade è risalito sull’auto, partendo in quarta e cercando di investire il capopattuglia che ha dovuto gettarsi di lato per evitare di essere travolto. È poi partito un inseguimento che ha condotto il giovane e i carabinieri fin nei paraggi di Caronno Varesino, dove la neve, a differenza che a Cassano Magnago dove pioveva, cominciava a creare problemi di aderenza. Ma i militari della compagnia dell’Arma di Busto Arsizio erano già sulla pista giusta. Risalendo infatti all’amico "tranquillo" del giovane in fuga avevano identificato il campo nomadi di via Milano a Cairate dove i due risiedevano. È bastato quindi recarsi sul posto (si era verso le ore 2 del venerdì) per trovare entrambi. L’auto era già sparita in direzione Milano grazie a qualche conoscente o complice, ma il reprobo era sul posto e fingeva beatamente di dormire quando i carabinieri lo hanno arrestato. Dovrà rispondere di danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e minacce. È in carcere a disposizione del magistrato di turno, dott.ssa Margio.

IL DENARO
Ubriaco al Cardarelli aggredisce personale
Un uomo di 55 anni è stato denunciato in stato di libertà per avere aggredito sanitari e guardie giurate, due giorni fa al Cardarelli di Napoli, dove si trovava per degli accertamenti. Incensurato, in evidente stato di ebbrezza, il paziente si trovava in ospedale a causa di un malore, ma non era rimasto soddisfatto dell’esito della visita. I medici, che lo avevano sottoposto a un elettrocardiogramma, non avevano riscontrato alcuna anomalia. Protestando animatamente contro il responso dei sanitari, il cinquantacinquenne ha quindi aggredito medici e infermieri, mollato calci e pugni a chi provava a fermarlo, e distrutto diverse suppellettili. Gli agenti della polizia, intervenuti sul posto, e pure aggrediti dal paziente, lo hanno bloccato. L’uomo risponde di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento a beni della pubblica amministrazione e interruzione di pubblico servizio.


CORRIERE DI RIETI
Botte di capodanno, giovane denunciato.
Nella colluttazione avvenuta in un bar di Passo Corese feriti lievemente due poliziotti. Il 23enne sabino dovrà rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
PASSO CORESE 08.01.2010 - Prima dei botti, le botte. Per chiudere l’anno in bellezza non voleva farsi mancare nulla S. B., 23enne residente a Poggio Nativo, ma domiciliato nel comune di Toffia, denunciato in stato di libertà dagli uomini della polizia di stato per resistenza, violenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale, nonché per le lesioni cagionate agli altri avventori. Erano le 17 del pomeriggio del 31 dicembre, l’ora dell’aperitivo prima della notte di San Silvestro. Il giovane sabino, già noto agli uffici della questura reatina per reati contro la persona, si era fermato in un popoloso bar nel pieno centro abitato di Passo Corese per bere qualcosa. Qualcosa di troppo, evidentemente, perché il ragazzo ha iniziato a dare fastidio, apparentemente senza alcun valido motivo, ad alcune persone che si trovavano all’interno del locale. Per passare poi dalle parole ai fatti, e all’aggressione di qualche presente, compresa una dipendente dell’esercizio pubblico coresino. E’ a quel punto che i responsabili del bar hanno chiamato le forze dell’ordine, che a loro volta hanno prontamente inviato il personale del vicino posto di polizia di via Ternana. All’arrivo della pattuglia, e all’ingresso dei due agenti nei locali del bar, S. B., in evidente stato di ebbrezza, aveva già colpito ripetutamente e malmenato alcuni malcapitati avventori dell’esercizio pubblico, procurando loro lievi lesioni, fortunatamente non gravi. Ed è stato alla vista dei poliziotti che la rabbia del giovane si è nuovamente scatenata, stavolta con maggior vigore: S. B. si scaglia violentemente contro gli agenti, che a malapena riescono a trattenerlo. Nella colluttazione i due riporteranno lesioni guaribili in 14 giorni. Alla fine, e grazie anche all’intervento del personale del bar, il ragazzo viene bloccato, e trasferito immediatamente presso il posto di polizia di Passo Corese. Da dove, dopo le operazioni di rito, sarà rilasciato con una denuncia in stato di libertà. S. B. dovrà ora rispondere dei reati di resistenza, violenza, minacce e lesioni a Pubblico ufficiale, ai quali si aggiunge anche l’aggravante delle lesioni delle lesioni cagionate agli altri, sfortunati protagonisti della vicenda. Che escono dal noto locale coresino con qualche graffio, ed un grande spavento per una vicenda che, fortunatamente, non ha avuto ben più gravi conseguenze
Paolo Giomi


IL GAZZETTINO
VIGODARZERE
Litiga con le figlie e picchia i carabinieri, arrestato
Venerdì 8 Gennaio 2010 - (C.Arc.) Litiga con le figlie e picchia i carabinieri. Arrestato. In manette è finito Nelu Bodea, 45 anni, romeno, residente in via Sabin 14 a Vigodarzere. Pare che fosse ubriaco. Chiamati dalle ragazze, di 10, 12 e 17 anni (la madre era fuori), i carabinieri della stazione di Cadoneghe hanno cercato in tutte le maniere di farlo ragionare, ma Bodea invece prima ha minacciato i militare, tra cui una donna, e poi li ha aggrediti. Uno ha riportato ferite giudicate guaribili in una settimana. Alla fine, Bodea è stato caricato sull’auto di servizio e portato in caserma. Qui è stato identificato, fotosegnalato e tratto in arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Uno dei due militari è stato medicato al pronto soccorso di Padova. L’uomo, disoccupato, è già noto alle forze dell’ordine in quanto in passato sarebbe andato in escandescenze.


CRONACAQUI
L’uomo procedeva a zig zag
Ubriaco in bicicletta: la polstrada gli ritira la patente
FORLI’ - Ci ha rimesso la patente di guida anche se procedeva in sella alla sua bicicletta. Protagonista un uomo di 58 anni di Santa Sofia (Forlì-Cesena) che la sera dell’ Epifania - si è appreso oggi - è stato fermato da una pattuglia della Polizia stradale, dopo che gli agenti lo avevano visto zigzagare pericolosamente sulla strada. Sottoposto al controllo dell’alcoltest, il ciclista è risultato avere nel sangue un tasso alcolico di 1,65 (oltre tre volte il valore massimo di 0,50 previsto dalla legge). Per il ciclista, in passato già trovato in stato di ubriachezza, oltre alla denuncia è scattato il ritiro della patente di guida, come previsto dalla legge.
08/01/2010


TRENTINO
Tassista ubriaco: arrestato
Ha travolto un uomo ed è scappato, stamattina la direttissima
ROVERETO. Si è conclusa con un clamoroso arresto la gita a Verona di un tassista di Rovereto, fermato dalle volanti di polizia e vigili urbani con l’accusa di aver travolto un pedone ed essere fuggito subito dopo, e di aver guidato in stato di ebbrezza. E.B., 33 anni, si è rifiutato di sottoporsi all’etilometro, ma ciò non gli servito per evitare l’arresto e il processo con il rito direttissimo, che si terrà questa mattina a Verona.
 Prima di essere bloccato però E.B. ha fatto notare la sua presenza in alcune zone di Verona. La prima segnalazione arrivata alla centrale operativa della questura veronese, è infatti partita dal cellulare di un’automobilista che ha visto un taxi entrare a velocità sostenuta in un distributore lungo la tangenziale. Poco dopo l’auto, un’Opel Zafira, è ripartita sgommando. Preoccupata dalla manovra brusca e pericolosa, la donna ha pensato bene di chiamare il 113. Immediatamente, la nota è stata diramata alle volanti in servizio sul territorio che hanno iniziato a perlustrare le strade attorno a quel tratto di tangenziale. Qualche minuto più tardi è arrivata una nuova segnalazione. I clienti del Punto Snai dello Stadio, in via Albere, hanno chiamato la questura per denunciare la presenza all’interno del locale di un gruppetto di uomini che, scesi da un taxi, si intrattenevano rumorosamente, disturbando i clienti. Le volanti sono arrivate sul posto in tempo per ricevere la terza segnalazione, stavolta più seria. Una signora spaventata raccontava infatti al telefono che il marito cinquantottenne era appena stato travolto da un taxi mentre, accanto a lei, attraversava via Manzoni. Per fortuna l’uomo aveva riportato conseguenze non gravi: la prognosi è di dieci giorni per alcune lievi contusioni.
 In via Manzoni è intervenuta la polizia municipale di Verona, che si è occupata dei rilievi. Poi, vigili e poliziotti hanno iniziato a lavorare insieme per bloccare la folle corsa del taxi. I poliziotti hanno così stretto il cerchio attorno alla zona compresa tra lo stadio Bentegodi e Borgo Milano. E l’intuizione si è rivelata decisiva: il taxi infatti era fermo nel parcheggio della Lidl di via Manzoni.
 E.B. era solo, all’esterno dell’auto, e stava espletando i propri bisogni fisiologici. Bloccato dagli agenti, è stato accompagnato in ospedale, dove avrebbe dovuto sottoporsi al test dell’etilometro. Ma il tassista si è rifiutato, forse sperando in questo modo di evitare conseguenze.
Invece, su disposizione del sostituto procuratore Giovanni Pietro Pascucci, E.B. è stato arrestato: è accusato di fuga dopo un incidente con feriti e guida in stato di ebbrezza.
 La patente gli è stata ritirata e stamattina verrà processato con il rito direttissimo. Oltre a una pena severa, rischia la licenza per l’esercizio del mestiere di tassista.

IL MATTINO
Niente sconti, licenziate l’autista ubriaco
Il caso Polemiche e allarme dopo la folle corsa dell’autobus fermato a Giovi Passeggeri choccati: «Rischiamo la vita». E c’è chi propone controlli psico-fisici sui lavoratori 
08/01/2010 - Resta sospeso in via cautelativa M.C., l’autista del pullman di linea 21 del Cstp beccato al volante in stato di ubriachezza dagli uomini delle Volanti. Come precisato dall’azienda si tratta di un "atto dovuto" alla luce del decreto di sospensione della patente che verrà emesso dagli uffici della Prefettura nelle prossime ore. Solo inseguito alla riunione del consiglio disciplinare, l’azienda presieduta da Francesco D’Acunto deciderà se istruire la pratica di licenziamento oppure altre misure disciplinari. Il dipendente, 30 anni, presta servizio a tempo indeterminato presso il consorzio di trasporto pubblico salernitano da circa dieci anni, assunto regolarmente tramite concorso pubblico. E da quando emerge dal suo profilo professionale, l’autista non si sarebbe mai reso protagonista di altri episodi gravi come quello risalente alla serata di martedì. «Un soggetto tranquillo, sicuramente non recidivo», fa sapere il presidente del Cstp, D’Acunto. M.C., alla guida del pullman di linea 21, ha iniziato a correre ad alta velocità lungo la strada che dalla Ferrovia conduce a Giovi scansando pedoni e auto, zigzagando nel traffico. Fermato dalla polizia, dopo aver danneggiato alcune auto in via Casa di Giacomo, località Giovi, è stato sottoposto a due controlli alcolemici risultando positivo. M.C. è stato quindi denunciato per guida in stato di ebbrezza e sollevato dai turni di servizio dai vertici dell’azienda di trasporto. 


PAGINE MEDICHE
Farmacologia Medica
Alcol artificiale per "sbornia" senza postumi
Sviluppato un sostituto artificiale dell’alcol, che da’ una sensazione di ubriachezza ma senza lasciare il bevitore con un grosso mal di testa e una sbornia da smaltire il giorno dopo. A realizzarlo e’ stato un team di esperti farmaceutici dell’Imperial College di Londra, guidato dal professor David Nutt.
"Il nuovo tipo di alcool, gia’ testato con successo su alcuni volontari, utilizza delle sostanze chimiche simili al sedativo Valium. Crea una sensazione di ubriachezza paragonabile a quella dell’alcol, rendendo rilassati" ha spiegato Nutt al quotidiano britannico Daily Mail. "E’ una sostanza incolore, insapore e priva di effetti collaterali indesiderati. Anche se ne si beve tanto, inoltre, si rimane - ha aggiunto - solo mediamente ubriachi, e non si soffre della sbornia del giorno dopo". (*)
Nutt, che e’ stato anche consulente governativo, spera con questo nuovo prodotto di creare una buona alternativa all’alcol, che potra’ rimpiazzarlo in bibite come birra, vino e liquori. "L’uso di questa sostanza potrebbe ridurre il problema del bere in Gran Bretagna, un problema che costa a questo paese 3 miliardi di sterline all’anno", ha detto Nutt.
"Potrebbe anche ridurre il numero di morti a causa dell’avvelenamento da alcool", ha aggiunto. Tuttavia altri esperti di farmaci ritengono che la nuova sostanza sarebbe classificata come medicinale, impedendo cosi’ il suo libero utilizzo nelle bevande.

(*) Nota: il ma di testa è l’ultimo dei problemi (alcol correlati). Se venissi investito da un guidatore, ubriaco di alcol artificiale, il sapere che non gli verrà il mal di testa non mi sarebbe di nessuna consolazione. 
CRONACAQUI
In Germania
Strappa i testicoli all’amante che non vuole fare sesso con lui
08/01/2010 - Voleva trascorrere una notte di fuoco con il partner conosciuto poco prima in un pub. L’altro, però, era troppo ubriaco, e ha rifiutato le avances. A questo punto, il primo, infuriato, gli ha strappato i testicoli e li ha gettati dalla finestra. (*)  Il ferito, a questo punto, è riuscito a fuggire e a raggiungere la casa della madre, che ha chiamato un’ambulanza e la polizia. La storia, riferita dal quotidiano Bild, è andata in scena in Germania ed è finita in un’aula di tribunale di Dusseldorf. La prossima udienza del processo che vede di fronte i due omosessuali è prevista per il 13 gennaio.

(*) Nota: già altre volte, su questa rassegna stampa vino, birra e altri alcolici, abbiamo letto di identici episodi di violenza. Al già lungo elenco dei problemi alcol correlati ci sarebbero molte altre voci da aggiungere.  



Sabato, 09 Gennaio 2010
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