CORRIERE DELLA SERA IL GAZZETTINO (Pordenone) Cambiano le regole per bar e locali pubblici aperti dopo la mezzanotte L’etilometro entra in sagra Scattano i provvedimenti previsti dal codice della strada Venerdì 20 Agosto 2010 - Il nuovo Codice della strada debutta alla Sagra dei osei. Gli esercizi pubblici potranno rimanere aperti tutta la notte fra il sabato e la domenica, ma dalle 3 dovrà essere interrotta la vendita e la somministrazione di bevande alcooliche e superalcooliche e non potrà essere ripresa nelle tre ore successive. Dispone un’ordinanza dei vigili, insieme ad altre disposizioni accessorie. In particolare i titolari di locali proseguono la loro attività oltre le 24 devono essere a norma con le disposizioni che prevedono che in almeno un’uscita dal locale ci sia un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico a disposizione dei clienti che desiderino verificare il proprio stato di idoneità alla guida. (*) Devono inoltre essere esposte le tabelle che riproducono la descrizioni dei sintomi correlati ai diversi livelli di alcol, nonchè le indicazioni sulle quantità che determinano il superamento del tasso per la guida in stato di ebbrezza. pronti i titolari dei bar? Nessun problema al Caffè Commercio di Piazza del Popolo. Spiega Tiziana Biscontin: «L’ordinanza non ci ha presi alla sprovvista in quanto siamo attrezzati per tali evenienze dato che nel corso dell’anno organizziamo intrattenimenti musicali nel nostro locale». Per Mara Bravin del ristorante Cavour «l’obbligo scatta solo dopo la mezzanotte e per quei locali che organizzano intrattenimenti musicali che non riguarda noi». Una disposizione, evidenziano altri titolari di pubblici esercizi, che scatta solo se dopo la mezzanotte vengono organizzati intrattenimenti musicali cosa che nella notte della Sagra dei osei non riguarda uno specifico ambiente, in quanto la musica è un po’ ovunque in tutta la città. (*) Nota: le iniziative di prevenzione hanno maggiore efficacia se utilizzano più interventi coordinati tra loro. Ad esempio l’etilometro alle sagre, a cui le persone possono sottoporsi volontariamente per testare la loro alcolemia, e molto più efficace se coordinato con lo stesso intervento effettuato dalle forze dell’ordine sulla strada… CORRIERE ADRIATICO ASAPS LA STAMPA CORRIERE ADRIATICO Alcol e droga Controlli a tappeto Fano Proseguono i controlli a tappeto dei carabinieri della Compagnia di Fano guidati dal capitano Cosimo Giovanni Petese, sia nei confronti di persone già note alla giustizia, che di automobilisti. Negli ultimi giorni 40 contravvenzioni elevate per violazioni al Cds. 5 le patenti ritirate, fra cui due per guida in stato di ebbrezza. Nel corso dei controlli sono stati sequestrati anche alcuni grammi di hashish a dei giovani della zona. IL MESSAGGERO APCOM CRONACA- 20 AGO 2010 Milano,tenta di stuprare 61enne: lei lo mette ko a colpi di judo Il 41enne vicino di casa ubriaco è stato arrestato Milano, 20 ago. (Apcom) - Prima lo ha disarmato del coltello torcendogli il braccio e poi è fuggita: un’infermiera di origine filippina di 61 anni ieri sera ha rispolverato le tecniche marziali del judo, di cui è cintura nera, per difendersi dall’aggressione del 41enne vicino di casa cingalese, che completamente ubriaco, aveva tentato di stuprarla. L’episodio è avvenuto intorno alle 23.30 in uno stabile di via Ippodromo a Milano. Quando l’uomo ha assalito la 61enne che stava rientrando in casa e l’ha trascinata nel suo appartamento dove l’ha minacciata con un coltellino pretendo un rapporto sessuale. La donna non si è persa d’animo ed è ricorsa alle sue conoscenze delle tecniche di autodifesa cogliendo di sorpresa il vicino trasformatosi in aggressore e riuscendo a scappare nell’appartamento dove vive con due suoi connazionali che l’hanno soccorsa. Nel frattempo, il trambusto è stato avvertito da altri condomini che hanno chiamato il 112 e i carabinieri del Nucleo Radiomobile intervenuti, hanno arrestato il 41enne, trovato in barcollante in mutande nella sua abitazione, con l’accusa di violenza sessuale. CITTADELLASPEZIA Sotto-ufficiale dell’esercito ubriaco alla guida di una Harley Davidson. Confisca e ritiro della patente La Spezia, 20/08/2010 - La sua Harley Davidson rombava nel cuore della città quando le lancette dell’orologio avevano appena passato le 3 di questa notte. Nel silenzio di una comunità dormiente diversi cittadini della zona del supermercato "Il Faro" si sono svegliati e hanno chiesto l’intervento dei carabinieri. La potente motocicletta era guidata da un sotto-ufficiale dell’esercito fermato qualche minuto più tardi all’angolo tra viale Garibaldi e Corso Cavour. L’uomo, sottoposto a controllo alcolimetrico, presentava nel sangue un tasso alcolico record: ben 2.13 g/l nel sangue che gli sono costati la confisca immediata del mezzo e il ritiro della patente. La sua andatura era visibilmente sbilenca e il protagonista si stava dimenando con manovre pericolose sia per le poche persone di passaggio sia per le auto in sosta. IL GIORNALE Viale Lunigiana Clochard nudo cerca di picchiare il titolare del bar di Redazione Ubriaco, si è tolto pantaloni e mutande e ha inseguito il proprietario del bar che si era rifiutato di dargli ancora da bere tentando di picchiarlo. L’uomo, un clochard di 56 anni, è stato arrestato dai carabinieri per resistenza e lesioni. È accaduto mercoledì mattina, intorno alle 11, in viale Lunigiana. In base a quanto riferito dal barista, un italiano di 59 anni, è la prima volta che il clochard si è dimostrato aggressivo. Da tempo infatti l’uomo, originario dell’est Europa, si presentava nel bar perché ogni tanto il proprietario gli dava dei vestiti o gli offriva da bere. CORRIERE ADRIATICO Infastidiva clienti di negozi in centro e bagnanti in spiaggia Polacco ubriaco fermato e multato dai vigili urbani Falconara Giovane ubriaco infastidisce clienti di negozi del centro e bagnanti in spiaggia, fermato e multato dagli agenti della polizia municipale. Il ragazzo è stato intercettato ieri mattina attorno mezzogiorno lungo la Flaminia, nei pressi della stazione ferroviaria. Da un paio di ore si spostava fra le vie centrali della città e la spiaggia infastidendo la gente, tanto che al comando dei vigili urbani erano giunte diverse segnalazioni da parte di bagnanti, passanti ed esercenti dei negozi. Il ragazzo, accompagnato presso gli uffici della polizia municipale, ha detto di essere di passaggio a Falconara e di arrivare dalla Puglia dove aveva svolto l’attività di bracciante agricolo. Anche se cittadino polacco e quindi non soggetto a restrizioni per l’ingresso in Italia, è stato scortato presso la questura di Ancona per accertare le sue generalità perché sprovvisto di documenti. E’ emerso che il giovane aveva una lunga lista di precedenti, tra cui diversi reati contro il patrimonio e un’aggressione. Poiché era alterato dall’abuso di alcol e avuta certezza della sua identità, è stato sanzionato per ubriachezza manifesta, un reato per cui il codice penale prevede una sanzione pecuniaria compresa fra 51 e 309 euro. “Questo episodio - commenta l’assessore Petri - mette in luce come la polizia municipale abbia prontamente risposto all’appello del sindaco di porre la massima attenzione a piazza Mazzini e il centro, per far si che il salotto della città sia a disposizione dei cittadini falconaresi evitando ogni genere di maleducazione e inciviltà”. ASCA CINA: CONDANNATO A MORTE UOMO, UBRIACO UCCISE 4 PERSONE E FIDANZATA Pechino, 20 ago - Una corte cinese ha condannato a morte un uomo che ha ucciso la fidanzata e altre quattro persone sotto l’effetto dell’alcol. L’uomo ha anche ricevuto una multa da 280 mila dollari. Zhang Wei ha commesso gli omicidi lo scorso Capodanno a Pechino dopo essersi ubriacato. L’uomo aveva invitato un amico, soprannominato Shen, a casa sua dopo cena. Dopo che Shen gli ha detto qualcosa che l’ha offeso, Zhang ha tirato fuori da un cassetto un coltello da frutta, pugnalandolo a morte. Poi ha ucciso la fidanzata prima che potesse dare l’allarme. In seguito, l’uomo ha preso le chiavi della macchina dell’amico e si e’ diretto verso la sua casa, uccidendo la moglie e i genitori. red/cam/lv WINENEWS Roma - 20 Agosto 2010 CON I PREZZI DELLE UVE IN CALO LA FRAMMENTAZIONE DELLA PROPRIETÀ È DESTINATA A SCOMPARIRE. PAROLA DI EDOARDO NARDUZZI, ESPERTO DI WINE ECONOMY. “PROBLEMA STRUTTURALE, C’È TROPPA OFFERTA. I CONTRIBUTI ALL’ESPIANTO DA SOLI NON BASTANO ...” Con i prezzi delle uve in calo la frammentazione della proprietà è destinata a scomparire. Parola di Edoardo Narduzzi, esperto di wine economy. ‘‘Problema strutturale, c’è troppa offerta. I contributi all’espianto non bastano ... ’’ Il mercato del vino italiano, soprattutto all’export, da qualche segnale di ripresa. I prezzi della materia prima, invece, sono sull’orlo del baratro, con quotazioni che, dal Piemonte alla Sicilia, spuntano prezzi che, spesso non ripagano neanche i costi. “È un problema strutturale, c’è troppa offerta rispetto alla domanda, e sarà così anche se la ripresa sarà più decisa”. Ecco l’impietosa analisi di Edoardo Narduzzi, esperto di wine economy, intervistato da WineNews. Senza considerare che “l’anello iniziale della filiera è molto frammentato, perché in Italia la microproprietà è molto diffusa, e continua a spuntare prezzi bassi. Io credo che il pericolo maggiore di ulteriori ribassi sia per le uve destinate a Doc e Docg, che, ad inizio anni 2000, avevano conosciuto i maggiori rialzi e che hanno tenuto un po’ meglio negli ultimi 2 anni, ma che questa vendemmia potrebbero ancora diminuire. Le uve da tavola e gli Igt sono già a livelli tali per cui ed è difficile pensare ad ulteriori diminuzioni”. In alcune zone, come in Piemonte, molti produttori di uva hanno lanciato l’allarme: la vendemmia 2010 potrebbe essere insostenibile dal punto di vista economico. Cosa si deve fare secondo lei? Aiutare a uscire dal mercato chi non riesce più a starci, o cercare di tenere in vita le piccole imprese in vista della ripresa? “Anche se ci sarà la ripresa l’eccesso di offerta rimane. E se consideriamo che una parte del Nuovo Mondo, e anche i Paesi Bric, soprattutto Russia, Cina e Brasile, hanno cominciato a impiantare i vitigni per produrre vini di basso costo in maniera significativa, credo che nello scenario di medio termine per i microproduttori diventa veramente difficile che le cose siano remunerative. E se consideriamo anche che la recessione ha creato un effetto, probabilmente permanente, di contrazione dei prezzi, e quindi di erosione dei margini per l’industria del vino nel suo complesso, diventa difficile immaginare un futuro che permetta a tutti i microproduttori di uva di stare sul mercato”. L’Ocm vino ha puntato sui contributi all’espianto per riequilibrare domanda e offerta. È una misura condivisibile e sufficiente, o servirebbe qualcos’altro? “I contributi sono condivisibili, anche perché li pagano soprattutto i bilanci di altri Stati membri, come la Germania, più che l’Italia, e quindi per il Paese sarebbe anche un vantaggio finanziario. Ma il problema è che abbiamo un numero di occupati in agricoltura che è leggermente superiore a quello che dovrebbe essere ,visto il livello di sviluppo economico del Paese, e quindi dare il contributo all’espianto risolve solo una parte del problema, perché aiuta la piccola impresa a uscire da un business in perdita, ma non risolve il problema occupazionale dell’agricoltore, che una volta espiantato non ha più nulla con cui tirare avanti il suo reddito. Il contributo all’espianto, o è seguito da un contributo all’impianto di una nuova coltura a seconda delle esigenze dell’unione europea, o lascia un problema di posti di lavoro perduti difficile da gestire”. Per quello che vede lei, insieme al prezzo delle uve, sta calando anche quello dei terreni in cui sono coltivate? “Il prezzo dei terreni è correlato, almeno in parte, al rendimento che la vigna riesce a garantire. È anche vero, però, che i terreni di alcune zone di prestigio hanno un valore da “real estate”, ovvero immobiliare, e quindi in parte sono sganciati, nel determinare il loro valore, dalla produzione agricola. Sicuramente i terreni di aziende familiari che non hanno poi capacità di produrre il prodotto finale, imbottigliarlo e portarlo sul mercato, sono destinati a perdere valore, perché chi è in grado di comprarli sono le aziende più grandi della zona che hanno una forza di mercato, non dico tale da fare il prezzo, ma da condizionarlo molto più di prima. I grandi produttori del territorio, in parte, non vedono di malocchio il ribasso del prezzo della materia prima, perché è un modo per riconquistare o ricomporre i margini industriali che hanno perso per la caduta del prezzo del prodotto finale”. Quindi, al di là delle intenzioni di ognuno, si va gioco-forza verso una diminuzione e una concentrazione delle proprietà? “È una direzione inevitabile, quella della concentrazione proprietaria e produttiva nella filiera vitivinicola. Altri Paesi, che ormai sono a pieno titolo nella scena internazionale del vino, hanno un’integrazione della filiera completamente diversa dalla nostra, come Australia, Stati Uniti o Cile, che non hanno un frazionamento della proprietà produttiva di base come il nostro. Anzi, normalmente i grandi produttori possiedono anche parecchie migliaia di terreno in cui coltivano direttamente la materia prima. Il caso spagnolo è un po’ a metà strada, però diventa molto difficile la possibilità di conservare le unità produttive di base molto frammentate in un mercato vinicolo globale sempre più complesso per strategie di marketing, di prezzo, di difesa del cliente. E questo già quando il riferimento è nel mercato interno, figuriamoci a livello internazionale”. Federico Pizzinelli IL SECOLO XIX Alcoltest al finanziere, tensione in corsia |
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