Mercoledì 20 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna alcol e guida del 18 agosto 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

IL TITOLO Periodico telematico online
Rubriche 
Messaggi Ambivalenti che generano sofferenza       
Scritto da Vincenzo Andraous    
Un genitore, un tutore dell’ordine, mi ha ringraziato per un intervento che ho svolto in una classe di una scuola superiore pavese, un incontro con gli studenti incentrato sull’uso e abuso di sostanze, con particolare attenzione sull’uso smodato di bevande alcoliche tra i più giovani.
Non c’è solamente la droga a fare da assassina di una generazione sempre più stanca, adesso è il momento dei beveroni, delle bombe colorate, dei vini e delle birre da non perdere, gli spinelli e la polvere degli angeli sono surclassate dall’alcol, la roba illegale è annacquata nella legalità di un bicchiere moltiplicato all’infinito.
C’è preoccupazione per quanto sta accadendo nel mondo giovanile, dove c’è timore di non farcela, un desiderio feroce di mollare gli ormeggi della normalità, quella linea mediana che non è intesa come salvavita, bensì come  una costrizione sonnolenta e banale.
C’è un plotone di bicchieri, di desideri incontaminati ad aspettare, una voglia pazza di essere al nastro di partenza senza ulteriori inquietudini da tenere pancia a terra, dove ognuno gioca la propria partita e le proprie carte barando reciprocamente, con il risultato di soccombere con gli occhi spalancati dalla stupefazione.
Offerta e richiesta seppure influenzate dal mercato in crisi, continuano a non fare prigionieri, senza scossoni alla diminuzione e l’arretramento sul fronte del commercio sottobanco: allora ecco lo sfondamento delle sostanze alcoliche, altrettanto facili da reperire all’angolo della strada, ma con l’aggiunta di essere legalmente acquistate anche per chi non potrebbe, con buona accettazione sociale, in fin dei conti chi di noi in gioventù, non ha portato a casa una sonora sbornia?
Ma non si tratta di una sporadica insubordinazione adolescenziale, di una botta di adrenalina ai giochi di  Gardaland, è piuttosto un nuovo stile di vita, un modo roboante per non restare impigliati nelle seconde linee, dove non esiste possibilità di esser visti.
E’ più corretto considerare l’alcol alla stregua di una vera e propria droga, e se è vero che di sostanze stupefacenti ci sono decine di decessi ogni anno, è ancora più vero che sono centinaia e migliaia i morti ammazzati direttamente o indirettamente per l’eccesso di confidenza con l’alcol, non soltanto implosioni riconducibili a cirrosi o tumori, ma vere e proprie esplosioni in incidenti stradali e  famiglie disintegrate.
Quel padre è preoccupato nonostante la fiducia ben riposta nella figlia, perché  non lo mette al riparo da ciò che corrode la nostra società, da quanto manomette le generazioni più giovani, da quello che è irresponsabilmente declinato come lo sballo del sabato sera, quasi a esser contenti che sia devastazione solo per una sera.
Che l’alcol sia dannoso e imponga omertà è innegabile, eppure a parte qualche intervento preventivo, qualche slogan ben confezionato,  qualche spot ben pagato (ma farraginoso ), per fare paura a chi paura non c’è l’ha, di alcol se ne vende a fiumi per rendere marionette i più giovani.
Il mondo adulto dovrebbe possedere più ardimento nell’affrontare la nuova sfida educativa, perché è proprio questa paura ad avere influenzato negativamente gli stili comportamentali dei giovani, questi messaggi ambivalenti stanno alimentando l’inganno dell’abitudine generando la sofferenza di quel mal di vivere in tanti nostri figli.


ONMIAUTO
Minorenne brillo? Patente in ritardo
Gli under 18 colti in flagrante sul motorino dovranno aspettare i 19 anni per l’auto
Tutti sono al corrente della tolleranza zero in fatto di alcol per i neopatentati e gli under 21: non possono bere neppure un goccio prima di guidare. Ma forse non tutti sanno che l’alcol adesso porta guai anche agli under 18. Infatti, l’articolo 186 bis, comma 7 del nuovo Codice della strada, dice che il conducente di età inferiore a 18 anni, per il quale sia stato accertato un valore corrispondente a un tasso alcolemico fra zero e 0,5 grammi per litro di sangue, non può conseguire la patente di guida di categoria B (quella per le automobili) prima del compimento del 19esimo anno di età. Quindi, un minorenne che guida un due ruote dopo aver bevuto un bicchierino, non potrà guidare la macchina a 18 anni, ma dovrà aspettare di averne almeno 19.
PER CHI ESAGERA - E non finisce qui. Lo stesso conducente di età inferiore a 18 anni, per il quale sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi per litro di sangue, non può conseguire la patente di guida di categoria B prima del compimento del 21esimo anno di età. Come dire, lo Stato non si fida a far guidare un 18enne o un 20enne che da under 18 aveva condotto un veicolo sotto l’effetto di alcol.
DI NON FACILE APPLICAZIONE - Attenzione però ai ricorsi: una sanzione amministrativa del genere (posticipare il diritto al conseguimento della patente) ai minorenni non è di facile applicazione. Tant’è vero che l’ammenda di 155 euro la paga il genitore. C’è chi potrebbe opporsi di fronte a un giudice: non resta che aspettare i primi provvedimenti ai minori.


CITTADELLASPEZIA
Nuovo codice della strada, il Taxi può diventare un "salvapatente"?
La Spezia, 18/08/2010 - Bere e guidare non vanno in coppia, anzi, sono il binomio più pericoloso in assoluto. Per chi viene pizzicato scatta una sanzione molto salata ed in alcuni casi il ritiro della patente e la confisca del mezzo. Una norma restrittiva per prevenire e forse curare il dramma degli incidenti stradali. Per i neopatentati e gli autisti di professione il limite è 0 per chi guida ed ha più di cinque anni di patente il limite è 0,25. (*) Può bastare anche un bicchiere di vino in più a cena o un cocktail un po’ “caricato” e sforare con il tasso alcolemico. Una delle alternative per sopperire a questo rischio è utilizzare mezzi come taxi e i bus. La Spezia che sta riscoprendo, piano piano, una natura di “città notturna” potrebbe necessitare di questo piano alternativo e magari equipararsi a tante città d’Europa dove prendere il mezzo pubblico di sera è la normalità. Anche se in città non c’è una vera e propria “cultura” del taxi pensare di poterlo utilizzare per non perdere la patente potrebbe essere una buona soluzione. Ma come fare? In merito circa un anno fa Confartigianato Taxi propose un’iniziativa, in accordo tra autisti e ristoratori, che prevedeva un’auto tassazione tra le due parti per garantire un servizio di trasporto ad un prezzo “politico” fuori dai ristoranti, permettendo un rientro senza “rischi”. Una proposta che pare non abbia avuto seguito, ma che non sarebbe da sottovalutare con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada. (**) Nel momento in cui si creassero i presupposti per un utilizzo più massiccio dei taxi, per il settore si tratterebbe di un sospiro di sollievo, basti pensare che dal depotenziamento dell’Arsenale il lavoro è calato del 60% in circa cinque anni.
Chiara Alfonzetti
(*)   Nota: è ovviamente un errore. Il limite è 0.5
(**) Nota: le iniziative che prevedevano l’uso del taxi per il rientro dopo serate alcoliche hanno sempre avuto scarso successo. Per contro, il notevole calo di consumi di alcolici nei ristoranti denota che la maggior parte delle persone rinuncia facilmente a bere, alcuni poi trovano piacevole non bere e ne fanno un’abitudine. 


VIRGILIO NOTIZIE
Tasso alcolemico zero? Non esiste, parola di tossicologa
Secondo una ricercatrice fiorentina il nuovo codice della strada in materia di tasso alcolemico è privo di basi scientifiche. E c’è un errore anche nell’articolo sull’uso di droghe
Tasso alcolemico zero? Non esiste nemmeno per gli astemi. Lo sostiene Elisabetta Bertol, presidente del Gruppo tossicologi forensi italiani e ordinario di tossicologia forense dell’Università di Firenze, riguardo le modifiche al codice della strada. Secondo le norme entrate in vigore il 30 luglio scorso e appoggiate dalla tossicologa, c’è il divieto assoluto di bere anche un solo goccio di alcol per chi ha preso la patente da meno di tre anni e tutti coloro che lavorano al volante: autisti, tassisti, camionisti.
Secondo la ricercatrice fiorentina questo nuovo criterio sarebbe però privo di basi scientifiche. “Oltre ad esserci nel nostro organismo una produzione endogena di alcol, benché minima, ci sono migliaia di sostanze che, per quella minima concentrazione, possono interferire. Andava introdotto il concetto di negatività secondo determinati limiti minimi di rilevazione. Una taratura, in pratica, dello strumento in modo da evitare che tutti possiamo risultare positivi in un range vicinissimo allo zero, ma che zero non è, senza mai aver assunto alcolici” ha spiegato. (*)
Ma la Bertol puntualizza anche su un’altra inesattezza contenuta nelle modifiche all’articolo 187 del codice della strada, ovvero quello sull’uso di sostanze stupefacenti. Il testo riporta scritto: “senza pregiudizio per l’integrità fisica, possono essere sottoposti ad accertamenti clinico-tossicologici e strumentali ovvero analitici su campioni di mucosa del cavo orale prelevati a cura di personale sanitario ausiliario delle forze di polizia”.
Ma l’esperta di tossicologia critica: “Non ci si rende conto dell’enorme contraddizione, oltre che dell’errata dizione? Il prelievo della mucosa del cavo orale oltre a non servire allo scopo è un vero e proprio intervento chirurgico di asportazione di un frammento di mucosa, in pratica una biopsia. Ora chiedo, in modo sarcastico e provocatorio, ma lo vogliamo fare in anestesia locale o a freddo?”.
(*) Nota: il tasso di alcolemia zero consentito alla guida ha senso perché è importante che chi usa veicoli sia indotto a non bere. Dal punto di vista pratico le tracce di alcol, presenti per diversi motivi, nell’organismo possono essere tollerate non sanzionandole o tarando l’etilometro a non rilevare le alcolemie leggermente superiori allo zero. 


CORRIERE ADRIATICO
Un fenomeno preoccupante. Inascoltata la proposta di Fiore di costituire una commissione
E’ allarme per i ragazzini ubriachi
Senigallia Giovani allo sbando nell’indifferenza di una società inerme. Dieci minori che finiscono la serata in ospedale, su mille che invece si divertono responsabilmente, non sembrano un problema.
Nemmeno se il fenomeno puntuale si ripete ogni weekend. Come se una selezione naturale fosse in atto tra quanti, usando il cervello proseguono tranquillamente verso la vita adulta, e chi invece, aggrappato alla bottiglia, la maturità anagrafica la raggiungerà sì ma con oggettive difficoltà.
Giovani che, con il loro comportamento, stanno forse chiedendo un aiuto. L’allarme lo aveva lanciato da tempo un consigliere comunale di Vivi Senigallia. Mario Fiore aveva iniziato a lanciare appelli ai suoi coetanei, offrendosi di pagare la colazione a quanti fossero arrivati sobri all’alba della Notte Bianca della Rotonda.
Il sabato successivo aveva trascorso la serata distribuendo sul lungomare volantini contro l’alcol, invitando i giovani a riflettere. La settimana scorsa, di fronte ai nuovi episodi, aveva chiesto in via d’urgenza la convocazione di una commissione che riunisse servizi sociali e forze dell’ordine. Nel frattempo, mentre uno dei ragazzi andato in coma etilico durante la Notte Bianca ha trascorso una settimana in ospedale per complicazioni, a Ferragosto stesso copione. Mentre le istituzioni temporeggiano, i giovani continuano a buttarsi via, rischiando grosso con la propria vita.


IL TIRRENO
MERCOLEDÌ, 18 AGOSTO 2010
Etilometro al bar. I gestori: «Ok ma non basta» 
A Marina tutti d’accordo ma il costo non deve gravare su chi ha l’attività 
SIMONE PARDINI 
CECINA. L’etilometro sarà da banco.
Il Senato ha varato nuove norme per il codice della strada: tolleranza zero per chi beve.
I locali di Marina di Cecina che offrono bevande alcoliche e divertimento ai ragazzi (è infatti a loro che si rivolge in primis la nuova legge) sono molti, come molti sono i clienti che si riversano nei pub.
A tal riguardo parlano i gestori dei bar in questione: «L’etilometro da banco in sè per sè non mi pare una brutta idea, potrebbe essere utile per far capire a chi è ancora cosciente se è il caso di guidare. - dice Gianluca Sartoni gestore del bar Settebello - Non bisogna però fermarsi a questo, bisogna che venga fatto anche qualcos’altro. Per quest’estate il Comune si è attrezzato è ha organizzato i bus che portano in discoteca, servono altri servizi di questo genere».
La nuova legge non è ben chiara e ben pensata secondo Serena Saccà del bar Donna di Cuori. «E’ sicuramente un fatto positivo - spiega -. Non capisco però il motivo per cui lo Stato debba far gravare su di noi l’acquisto di questo attrezzo. Una persona non è di certo obbligata a bere, lo fa perchè si diverte e sa a cosa va incontro».
«Penso che se per i neopatentati i limite di alcool nel corpo è 0 e per un patentato da più anni è di 0,5 g/l, ognuno di noi sappia perfettamente se è in grado di mettersi alla guida.
«il tasso alcolemico è ormai così basso che anche se bevi un aperitivo a stomaco vuoto sai di non poter guidare secondo quanto dice la legge - ci spiega Alessio Antonelli del bar Girasole - Poi, non vedo il perchè l’acquisto debba essere a nostro carico. Se la sicurezza è un bene comune dovrebbe essere l’autorità pubblica a fornirci i mezzi necessari per mantenerla».
Chiude Stefano Giuffrè, uno dei proprietari del locale Take Away: «più che costringerci a fare l’etilometro dovrebbero costringerci a installare le macchinette che gia esistono nel locale. E’ il singolo che si deve gestire, tutti sappiamo che i limiti sono bassi. Il fatto di imporlo al banco è poi da contestare, durante le serate abbiamo tanti clienti, se dobbiamo fermarci anche per misurare l’ubriachezza della persona non andiamo avanti».


AGRIGENTO NOTIZIE
Alcolici oltre l’orario consentito, chiusi cinque locali 
La Prefettura di Agrigento, sulla base di un’indagine della Guardia di finanza che ha accertato violazioni della legge sul divieto di somministrazione di bevande alcoliche, ha disposto la chiusura temporanea di cinque locali notturni di Sciacca. I fatti risalgono al 2008, quando i locali avrebbero somministrato alcolici anche oltre alle due del mattino nonostante fosse prevista la sospensione della vendita.


IL GAZZETTINO (Treviso
Treviso. Impiegato muore in bici travolto da auto: conducenti in stato di ebbrezza
Poggiana di Riese, stava tornando a casa a Godego da una sagra. Alcoltest ed esame del sangue positivi per entrambi
di Gabriele Zanchin

TREVISO (18 agosto) - Alticcio in bici muore investito dall’auto guidata da un giovane in stato di ebbrezza: è successo lunedì sera verso le 23 a Poggiana di Riese. La vittima è Gianluigi Simonetto 53 anni, impiegato, residente a Castello di Godego (Treviso) in via San Pietro dove viveva assieme al papà Marcello, che ha compiuto 100 anni in giugno, e alla sorella Annalisa, casalinga.
La tragedia si è consumata in via Masaccio, lungo la strada comunale che dal centro di Poggiana porta verso Castello di Godego. Gianluigi era solito girare in sella a una bicicletta da donna, che pare fosse senza fanalino posteriore, facendo tappa in qualche sagra paesana. Anche lunedì sera aveva lasciato la via principale di Poggiana imboccando via Masaccio, diretto verso Godego. Ma proprio mentre stava percorrendo il lungo tratto di strada rettilineo, e piuttosto ben illuminato, Simonetto è stato letteralmente imbarcato dalla Mercedes Classe A condotta da A.G., 26 anni, un giovanotto del paese che gli proveniva alle spalle. L’impatto è stato violento e il povero Gianluigi, nonostante fosse di corporatura robusta, è stato sbalzato di sella piombando sul parabrezza anteriore della vettura prima di cadere pesantemente sull’asfalto dove ha battuto la testa ed è rimasto esanime.
I soccorsi sono scattati quasi subito grazie alla prontezza di alcuni residenti. Via Masaccio si è ben presto riempita di sirene e lampeggianti allorchè sul luogo dell’investimento hanno iniziato a convergere l’ambulanza del Suem e i mezzi della Polstrada. I medici hanno tentato in tutte le maniere di rianimare il poveretto, anche con la respirazione artificiale, ma non c’è stato nulla da fare: Simonetto è spirato durante il tragitto al Pronto soccorso. Vicino al corpo dell’uomo, è stata ritrovata una piccola radiolina a transistor ancora accesa, che l’uomo presumibilmente stava ascoltando mentre si dirigeva verso casa.

La polizia stradale di Treviso, oltre a ricostruire la dinamica del sinistro, ha anche sottoposto il conducente della Mercedes, ora indagato dalla Procura per omicidio colposo, a un alcoltest che ha dato esito positivo: nel sangue aveva 0,8 g/l. Anche la vittima, stando ai riscontri degli inquirenti sugli esami ematici, era oltre la soglia di 0,5 prevista dalla legge.
Gianluigi era un personaggio conosciuto da tutti, a Godego. Buono, sempre sorridente, amante della compagnia, si dava da fare anche nel mondo dell’associazionismo. Gli piacevano le sagre, la musica e si divertiva sempre in modo semplice e genuino. Negli ultimi tempi aveva avuto anche qualche problema di salute comunque superato molto bene. Oltre a padre e sorella, l’uomo lascia anche il fratello Giobatta, geometra con studio a Castelfranco e la cognata, Sandra Doris, che è anche assessore al Comune di Castello di Godego. (*)
(*) Nota: qualcuno sostiene che la cultura alcolica, i modelli di consumo, il territorio con tradizioni enologiche siano un fattore protettivo nei confronti dei problemi alcol correlati. Viene da chiedersi se un simile incidente sarebbe accaduto in un territorio diverso, senza la sagra e senza l’adesione a certi modelli di consumo. 


TRENTINO
Festa con vandalismi: 4 fermati
Neodiciottenni nei guai, danni a fioriere e bici
 ROVERETO. Non potevano celebrarla peggio, la festa per il raggiungimento della maggiore età. Quattro ragazzi di Villa Lagarina, tre neodiciottenni e uno di 19 anni, sono stati sorpresi di notte in centro dai carabinieri mentre sfasciavano fioriere, cartelli stradali e bacheche, rovesciando un paio di cassonetti e incendiandone uno.
L’allarme è scattato attorno alle 2 del mattino, quando un agente del Corpo di vigilanza notturna ha segnalato la disastrosa presenza del quartetto in centro storico. Nel contempo, altre telefonate sono arrivate alla centrale operativa dei carabinieri: quelle del titolare di un locale del centro, preoccupato dall’esagitato quartetto di ragazzi, e quelle di diversi residenti svegliati di soprassalto dal fragoroso raid notturno.
La pattuglia dell’Arma ha bloccato i quattro ragazzi all’imbocco di corso Bettini, proprio davanti all’Osteria del Pettirosso, dove erano già state strappate le piante dai vasi. Poco dopo è giunta anche la guardia notturna, che ha riconosciuto i ragazzi. I quattro, in evidente stato di ebbrezza, hanno ammesso di aver esagerato con i bagordi: stavano festeggiando i 18 anni appena compiuti da alcuni di loro e dopo essersi trascinati, tra una birra e un amaro, in diversi bar del centro, non hanno resistito alla tentazione di improvvisarsi vandali in nome del più gratuito degli sfoghi: quello contro le cose pubbliche.
Lungo il percorso, il gruppetto ha lasciato ampie tracce del proprio passaggio. Bacheche di vetro sfasciate in via Orefici, all’angolo con piazza Rosmini, bici rovesciate e danneggiate nella rastrelliera di via Mazzini, due cassonetti rovesciati in via Scuole, uno dei quali è stato dato alle fiamme. I ragazzi hanno ammesso ogni addebito fatto salvo l’incendio: non sarebbero stati loro, giurano tutti e quattro.
Su questo episodio però molti indizi sono contro di loro. Ad esempio, il gestore del bar che ha avvisato i carabinieri afferma di averli visti gironzolare con una torcia per segnalazioni notturne, che sarebbe servita per dare fuoco al cassonetto. Una torcia in tutto simile a quella che è stata trovata dai carabinieri nella fontana di piazza Rosmini, dove - guarda caso - erano appena passati i ragazzi, che da via Orefici si erano diretti in corso Bettini. Inoltre, a quell’ora, i quattro erano le uniche persone in giro per la città, che per il resto era deserta.
Tutti e quattro sono stati denunciati a piede libero per danneggiamento aggravato.


BRESCIA OGGI
Brindisi di Ferragosto «Saltano» sette patenti
17/08/2010 - Controlli sulle strade di città e provincia anche a Ferragosto, per far rispettare il nuovo codice e per colpire chi è ubriaco. Sette le patenti di guida che la polizia stradale ha ritirato a guidatori risultati positivi ai test.
Il servizio «antistragi» ha interessato la Franciacorta, dove hanno operato dall’1 alle 7 di domenica mattina tre pattuglie: 35 i veicoli fermati e 41 le persone controllate. Il maltempo ha tenuto lontano il grosso dei frequentatori di discoteche o locali notturni.
Quattro i maschi appiedati (due hanno tra i 23 e i 27 anni e due tra i 28 e i 32), mentre l’unica donna risultata ubriaca ha 26 anni. Nessuno ha fatto registrare durante il test un tasso di alcol superiore all’1,50% e non è scattata la confisca del mezzo. Nessuno era neopatentato: il nuovo codice punisce severamente chi ha meno di 21 anni e - alterato da alcol o droga - si mette alla guida di un mezzo.
Evidentemente la paura di essere severamente multati spinge molti giovani alla prudenza.
IN CITTÀ la sera di Ferragosto gli agenti della Volante hanno individuato due giovani automobilisti ubriachi: in via Vivaldi un 24enne e in via Valsaviore un 26enne procedevano in modo pericoloso.
È stata chiamata la Stradale, che ha sottoposto i due ai test: 1,49% il primo, 1,21% il secondo. Patente sospesa per entrambi, e per entrambi ritorno a casa accompagnati da un amico.
F.MO.


IL GIORNALE
Seduti in paninoteca lo guardano: li prende a fucilate
di Redazione
Feriti un uomo di 38 anni e una donna di 35. L’aggressore non li ha uccisi perché, ubriaco, non ha mirato bene (*)
Erano seduti in paninoteca, a fare due chiacchiere, come avviene tra amici. Era l’una e venti dell’altra sera e forse l’avevano guardato un po’ di più, magari per il fatto che l’uomo, visibilmente ubriaco, non dava certo il miglior spettacolo di sé. Ma a Pio Dussoni, 38 anni e Enkeleda Brahimaj, 35 l’innocente occhiata è costata cara. Lui, Bruno Biondi cinquantenne chiavarese dalla sbornia «cattiva», non ha gradito e ha preso a male parole il gruppo di avventori della paninoteca «Lo Spuntino», sul lungomare di Chiavari, in Corso Cristoforo Colombo. Poi si è allontanato, è salito a casa e ha imbracciato un fucile a canne mozze per tornare nel locale. Qui ha sparato verso le due persone con le quali aveva litigato poco prima. I colpi fortunatamente non sono andati a segno anche per via della mira precaria del cinquantenne completamente ubriaco che aveva una sacca sulla spalla e imbracciava l’arma con un braccio solo. I due avventori, comunque, sono stati colpiti di rimbalzo e sono stati feriti sebbene in maniera lieve. Enkeleda e Pio sono stati soccorsi dal titolare della paninoteca e trasportati dalle ambulanze della «Tigullio Soccorso» al pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna. La donna è stata ferita a una coscia e ha avuto 21 giorni di prognosi, mentre lui è stato e ne avrà per una decina di giorni. Biondi, persona nota alle forze dell’ordine è stato arrestato dai carabinieri: non ha ancora fornito una spiegazione del suo gesto, è accusato di tentato omicidio, ricettazione e porto abusivo d’arma per il fucile che deteneva illegalmente.
(*) Nota: armato di fucile tenta di uccidere, ma sbaglia mira perché ubriaco. È una prova scientifica che gli alcolici allungano la vita. 


IL TIRRENO
MERCOLEDÌ, 18 AGOSTO 2010
Ritirate tre patenti di guida Gli automobilisti sono risultati positivi all’alcol test I vigili accertano più di 100 violazioni nel centro storico 
Investì una donna e fuggì, nei guai giovane di 24 anni 
LUCCA. Nuova serie di controlli della polizia municipale sulle strade. 70 i veicoli complessivamente fermati, sono stati effettuati 20 alcol test e in due casi i conducenti sono stati trovati con valori superiori ai limiti di legge con conseguente ritiro delle patente. Un altro automobilista è stato sanzionato per eccesso di velocità.
Controlli sono stati effettuati anche nel centro storico, con oltre 100 violazioni accertate. Proprio nel centro storico ieri pomeriggio i vigili hanno fermato un automobilista, un uomo di mezza età, trovato con un valore compreso fra 0,5 e 0,8 di alcol. In base alle nuove norme del codice della strada l’uomo è stato sanzionato di 500 euro, perderà 10 punti sulla patente che gli sarà sospesa per un periodo da 3 a 6 mesi. Ma se la caverà così, senza conseguenze penali.
«I controlli sono proseguiti anche durante il Ferragosto - spiega Elio Cappellini, assessore con la delega alla sicurezza -, dall’inizio di giugno e fino alla fine di settembre il venerdì ed il sabato sera la polizia municipale prolunga le attività fino alle 5 del mattino, mentre la domenica fino alle 3».
Intanto i carabinieri hanno denunciato un giovane di 24 anni che ad Altopascio il 13 marzo scorso aveva investito una donna senza fermarsi a portarle soccorso. Era privo di patente, che non ha mai conseguito.


CORRIERE ADRIATICO
Fa melina per evitare l’etilometro
Prima chiede un avvocato, poi l’ambulanza: controllo ritardato di 90 minuti
Civitanova. Sono sempre più incisivi i controlli dei carabinieri della Compagnia di Civitanova che, in questi giorni di ferie e di contro esodo, operano con le autoradio del Nucleo radiomobile munite di precursore e di due etilometri. E proprio il precursore, l’altra notte, a Civitanova ha segnalato al militare che effettuava l’accertamento sul lungomare, che un giovane di 27 anni - che in passato aveva avuto già problemi analoghi - alla guida di una berlina di lusso fosse sotto l’effetto dell’alcol.
E’ scattato il controllo più approfondito e qui la sorpresa: il giovane ha espresso perplessità sull’attendibilità dell’etilometro e ha così instaurato una sorta di dibattito con i carabinieri, che lo hanno controllato per diversi minuti. Quindi ha riferito di dover ascoltare i consigli del suo avvocato di fiducia, che avrebbe provato a rintracciare. Successivamente ha detto che doveva attendere l’arrivo dello stesso legale. Era notte fonda e il tempo continuava a trascorrere, erano passati più di 40 minuti da quando ormai il giovane era stato fermato. Così è cambiata la “strategia” e, dopo altri minuti, forse per evitare di essere denunciato per rifiuto di sottoporsi all’alcol-test, ha chiesto di essere sottoposto ad accertamento ematico, intendendo raggiungere con un’ambulanza l’ospedale civitanovese. La richiesta di un’ambulanza ad hoc ha fatto trascorrere altri minuti “preziosi” per fare scendere la percentuale di alcol nel sangue. Il giovane ha raggiunto l’ospedale un’ora e mezza dopo il controllo e l’accertamento ematico ha stabilito un tasso di 1,16, al di sotto dell’1,50 che avrebbe causato il sequestro con la confisca del mezzo.
Tutto l’episodio, ai carabinieri guidati dal capitano Domenico Candelli, è sembrato un “film già visto” sulle pagine di Internet e in particolare nei blog che suggeriscono agli utenti della strada le maniere per sviare o ritardare l’efficacia dei controlli. E se il rifiuto associato all’etilometro può comportare l’applicazione di entrambe le sanzioni, il ragazzo, ben informato, evidentemente sapeva che i controlli ematici in una struttura ospedaliera non si associano al rifiuto. Tuttavia quel comportamento, teso a turbare la regolarità di un pubblico servizio, potrebbe configurare il reato di interruzione di servizio pubblico. Reato che, stando a quanto previsto dal codice penale, comporta la reclusione fino a un anno.
Altre tre patenti sono state ritirate nella notte sempre a Civitanova dai carabinieri del radiomobile. Un trentaduenne di Civitanova aveva un tasso alcolemico di 1,58 g/l che comporta l’applicazione di sequestro del mezzo e la sospensione da 1 a 3 anni della patente. Due giovani con meno di 0,8 g/l sono invece stati sottoposti alla sanzione amministrativa di 500 euro, così come previsto dalle “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza stradale” introdotte dalla legge dello scorso 29 luglio.
In particolare uno dei due era neo patentato ed aveva un tasso di 0,25 g/l. Per i risvolti penali ed amministrativi, come da prassi in questi casi, sono state redatte informative all’autorità giudiziaria competente (le indagini sono coordinate dalla procura della Repubblica) e all’ufficio territoriale di governo di Macerata.


CORRIERE DI SIENA
Accoltella il compagno durante la lite.
La donna è tornata a casa ubriaca e ha colpito il convivente: è accusata di tentato omicidio. La lama diretta al cuore trapassa la mano dell’uomo. Quarantenne in carcere.
FOLLONICA18.08.2010 - Dopo essere stato accoltellato guarda la foto della compagna con le lacrime agli occhi, la stringe al petto e la bacia. “E’ così bella - dice - non voleva farmi male, io la perdono. E’ colpa della stanchezza e dello stress“. A parlare è Floriano Pimpinelli, 58enne follonichese residente in una delle case dell’ex Ilva, ferito alla mano sinistra nella giornata di Ferragosto dalla compagna, Nadiya Nytka, dopo una violenta lite in cui lei ha tentato di ucciderlo. Nel pomeriggio l’uomo era tornato a casa, trovando la donna, una quarantenne di origini ucraine, visibilmente alterata, ubriaca. Qualche parola di troppo e poi lo scontro fisico. Una coltellata indirizzata al petto, decisa, ha trovato invece la mano di Pimpinelli che ha cercato di proteggersi dal colpo alzando le braccia. La lama ha trapassato la carne senza però provocare gravi lesioni. Poi il sangue e l’arrivo dei carabinieri chiamati proprio dalla vittima che è riuscita digitare il 112: le forze dell’ordine hanno identificato e fermato la straniera, cameriera in uno dei ristoranti più noti della città. Per lei, accusata di tentato omicidio, è scattata ieri la convalida dell’arresto: resterà dietro le sbarre a Livorno. L’uomo, dopo aver ricevuto le medicazioni del 118, è stato trasportato con l’ambulanza all’ospedale di Massa Marittima e subito dimesso: da lunedì se ne sta a casa a piangere per la sua amata. “Quel giorno - dice commentando l’accaduto - Nadiya era particolarmente scossa, stanca a causa del lavoro e delle beghe con il suo ex marito. Doveva pensare alla due figlie che vivono in Ucraina e ai problemi economici. Purtroppo a causa di questo nervosismo è scoppiato un violento litigio. Io ero in camera da letto, lei in cucina. Ha preso un coltello dal cassetto ed è venuta dritta verso di me, con l’intento di colpirmi. Ho provato a difendermi e la lama mi ha attraversato la mano“. I due vivevano insieme nel cuore storico della città ormai da sei anni: condividevano la casa e anche i disagi economici e sociali. Lei, incensurata con regolare permesso di soggiorno, era già stata più volte fermata dalle forze dell’ordine ubriaca, mentre camminava in stato confusionale per le strade della città. E anche il volto di lui, disoccupato, non era nuovo ai militari: in più di un’occasione la pattuglia dei carabinieri è stata costretta a intervenire per i continui litigi. E a Ferragosto i rancori sono sfociati nella violenza, questa volta da parte della donna: ha alzato il coltello per poi farlo sfrecciare dritto verso il cuore del compagno, esasperata dalle sue reazioni esagerate. Fortunatamente ha colpito la mano dietro cui l’uomo ha tentato di nascondersi. Quello che rimane del rapporto durato sei anni sono solo le garze insanguinate e le sbarre della prigione


IGN
Roma, maltrattamenti su convivente e figlio di 5 anni: arrestato

Roma 18 agosto, - (Adnkronos) - In manette un 37enne italiano: anche il bambino, fin dalla nascita, è stato costretto per intere settimane, a rimanere
chiuso in casa al buio, mentre l’uomo trascorreva le sue giornate ad ubriacarsi e ad assumere cocaina


IL TIRRENO
Controlli. Beccato un automobilista mentre andava a zig-zag 
PIETRASANTA.
Nel pomeriggio di ieri, una volante della polizia - in seguito a una segnalazione - ha intercettato un automobilista che stava percorrendo la via Aurelia, procedendo a zig-zag a bordo di una jeep in stato di alterazione alcolica. Sottoposto all’accertamento con etilometro, svolto con la collaborazione di una pattuglia della Stradale, l’uomo è risultato positivo ad entrambi i test, facendo riscontrare 0,80 gr/lt la prima prova e 0,78 gr./lt la seconda; quindi bel al di sopra di quanto stabilito dal Codice della strada. All’uomo è stata ritirata la patente di guida e verrà denunciato. L’auto è stata invece affidata alla moglie, idonea alla guida


IGN
Salute: studio, 2 bicchieri di vino a settimana rendono mente piu’ brillante (*)
Roma, 18 ago. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Due bicchieri di vino a settimana per migliorare la propria performance cognitiva e rendere la mente piu’ ’brillante’. E’ il segreto del bere moderato messo in evidenza da uno studio internazionale che ha coinvolto 5.033 uomini e donne, pubblicato sulla rivista ’Acta Neurologica Scandinavica’.
(*) Nota: una mente resa “brillante” da due bicchieri di vino alla settimana potrebbe aiutare a smettere di bere… Prendiamo atto in ogni caso che i dosaggi di vino consigliati si riducono sempre più. Dalle due bottiglie al giorno consigliate dal giornalista Veronelli, prima di morire di cancro al fegato, dal mezzo litro del nonnetto centenario, dai sette grammi di alcol metabolizzati dal fegato, ci stiamo avvicinando a dosi quasi omeopatiche. 

PAGINEMEDICHE.IT
Gli italiani amano la birra e la consumano sempre di più
Gli italiani sembrano amare di più la birra del vino. Una indagine condotta da Makno/AssoBirra ha, infatti, mostrato come sia in netto aumento il numero di italiani che apprezzano la birra.
Rispetto al 2009 resta invariato il numero di consumatori abituali e quello dei consumatori sporadici (24,6% e 26,3%) mentre sale dal 56% del 2009 al 58% di quest’anno la percentuale di appassionati e di persone che bevono la birra tutti i giorni.
Sette anni fa la differenza tra il consumo di birra e quello di vino era davvero imponente: il 38% degli intervistati beveva vino e il 22,7% la birra, mentre oggi emerge che il 20,6% degli intervistati ordina la birra al ristorante contro il 18% di quelli che ordinano il vino.
Piero Perron, presidente di AssoBirra, commenta con entusiasmo questi dati e conferma che il numero di bevitori di birra è raddoppiato nell’ultimo anno passando dal 4,4% al 7,6%.

IL GIORNALE DI VICENZA
Un tumore alla gola ma Michael Douglas non si perde d’animo
IL PERSONAGGIO.
«Sono molto ottimista» ha detto il vincitore di due premi Oscar
18/08/2010 - L’attore Michael Douglas Michael Douglas ha un tumore alla gola. Lo rende noto il sito web della rivista People. Il noto attore americano, 65 anni, premio Oscar, si sottoporrà presto a un ciclo di radioterapia e chemioterapia di circa otto settimane. I medici gli hanno consigliato di optare per un ricovero ospedaliero.
«Sono molto ottimista», è stato il commento a caldo di
Douglas, secondo quanto riferito dal suo portavoce.
Vincitore di ben due Oscar, uno nel 1975 come produttore con Qualcuno volò sul nido del cuculo, l’altro come miglior attore protagonista in Wall Street nel 1988, Michael Douglas è sposato dal 2000 con l’attrice gallese Catherine Zeta-Jones. Ambedue sono nati il 25 settembre, ma a 25 anni di distanza. Dalla loro unione sono nati due figli. Si tratta della sua seconda moglie. La prima era Diandra Luker, anche lei molto più giovane, da cui Douglas si separò nel 1992, dopo 23 anni di matrimonio e da cui ebbe un figlio, Cameron, oggi trentaduenne.
Grande sostenitore del partito democratico e di Barack Obama, Douglas si è sempre distinto per una intensa attività umanitaria. Nel 1988 il segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan lo nominò "messaggero di pace" per aver lavorato con la sua "Michael Douglas Foundation" a favore del disarmo nucleare e la tutela dei diritti umani in tutto il mondo.
Nel corso della sua vita, Michael Douglas ha avuto diversi problemi di salute. Nell’80 ebbe un grave incidente sugli sci che lo tenne lontano dal set per tre anni. Quindi, dopo aver girato Basic Instinct, nel 1992 fu costretto a ricoverarsi in una clinica di Tuscon per disintossicarsi dall’alcol. Nella sua sterminata filmografia, da ricordare Sindrome cinese, Attrazione fatale, La guerra dei Roses, Un giorno di ordinaria follia e Traffic. Tra i suoi film più recenti, il secondo capitolo di Wall street firmato dal regista Oliver Stone.

EMERGENZA ALCOLISMO Fonte: La Stampa
pubblicato il 18 Agosto 2010 da MassimilianoGentile
Russia, giro di vite contro la vodka Sarà vietato venderla dopo le 22
MOSCA
È partita la campagna delle autorità russe contro la bevanda nazionale e i superalcolici, che uccidono mezzo milione di russi ogni anno. Il municipio di Mosca ha annunciato il divieto di vendite notturne di vodka e superalcolici nella capitale russa. «Dal 1 settembre la vendita al dettaglio di bevande con un contenuto di alcol etilico superiore al 15% sarà proibito dalle 22 alle 10» ha precisato il municipio. «È un’ottima iniziativa che consentirà di ridurre il carico alcolico sulla popolazione» si complimenta il capo del servizio di tossicologia, Evgeni Briune, che però osserva che tutti i divieti, compreso quello posto da Mikhail Gorbaciov negli anni Ottanta, sono stati infranti e tutti i limiti sul consumo di vodka violati.
Gli esperti avvertono che l’approccio restrittivo rischia semplicemente di alimentare il commercio illegale, aumentando il numero delle vittime degli alcolici adulterati venduti sul mercato nero. Nell’epoca sovietica si poteva sempre comprare una bottiglia di vodka nascosta sotto il cappotto di un tassista, ricordano i moscoviti. Il 6 agosto è entrata in vigore la norma in base alla quale gli automobilisti non hanno diritto neppure a una minima goccia di alcol nel sangue. «Sappiamo bene come si comincia a bere: prima un bicchierino, poi due, tre e dopo si parte» aveva detto a fine 2009 il presidente Dmitri Medvedev. Secondo gli automobilisti, la misura non farà che moltiplicare e ingrossare le mazzette ai poliziotti della stradale.
L’alcol uccide mezzo milione di persone l’anno in Russia e si ripercuote sull’aspettativa di vita degli uomini (60 anni secondo l’Oms) inferiore a quella di paesi poveri come Bangladesh e Honduras, secondo le stime ufficiali. Per gli esperti occorrerebbe piuttosto aumentare il prezzo della vodka, ma le autorità temono di scontentare al popolazione. Il prezzo minimo di una bottiglia standard da mezzo litro è fissato per legge a 89 rubli, poco più di due euro. Inoltre più della metà dei superalcolici consumati sono prodotti in nero e il prezzo «è di 30,35 rubli», spiega Alexander Nemtsov, direttore dell’istituto di psichiatria di Mosca e specialista di alcolismo. Nella città di Novomoskovsk (200 chilometri a sud di Mosca) «a 100 metri dai cancelli di una grande fabbrica, le donne vendono bicchieri di alcol industriale diluito che portano in taniche da 20 litri: 8 rubli (20 centesimi di euro) il bicchiere» ha raccontato alla radio Echo di Mosca.
«Nell’epoca sovietica lo stato aveva il monopolio, oggi i soldi vanno in tasca ai produttori che fanno funzionare i laboratori clandestini la notte producendo vodka non tassata. È un sistema talmente diffuso che è praticamente impossibile intervenire» dice Nemtsov. Medvedev ha ammesso l’anno scorso che le iniziative prese dal governo negli ultimi anni per diminuire il consumo di alcolici hanno avuto un risultato «nullo». E Nemtsov nota che nessuno dei 36 progetti depositati in primavera sulla lotta all’alcolismo è stato approvato in seconda lettura dalla Duma, controllata dal partito di governo Russia unita. 
 
Giovedì, 19 Agosto 2010
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK