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Articoli 23/03/2004

da "Il Centauro" n. 85 - I distributori di carburanti sono posti poco raccomandabili...per la salute

I distributori di carburanti sono posti poco raccomandabili...per la salute


Il problema delle esalazioni nocive prodotte dalla benzina e dai carburanti in genere, specialmente all’interno e nelle immediate vicinanze delle pompe di benzina, è problema serio ma raramente trattato anche da coloro che si proclamano convinti difensori delle politiche ambientali di ogni genere. Non a caso si calcola che per ogni litro di carburante che entra nel serbatoio della macchina, sia di almeno un grammo il vapore rilasciato nell’aria che si accumula e si aggiunge a quelli normalmente fluttuanti e di carattere nocivo.
Il pericolo è naturalmente rappresentato perlopiù dal benzene, sostanza cancerogena il cui effetto nocivo sembra legato alle alte dosi. Un utile precauzione, dunque, sarebbe quella di limitare al massimo la presenza degli addetti ai distributori mediante soluzioni alternative quali gli impianti dotati di self-service.
A tutt’oggi, tuttavia, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (O.S.M.), non ha mai affrontato con sufficienza questo problema, pur in presenza di provvedimenti dei singoli Stati che ne hanno ricordato l’urgenza. Negli Stati Uniti e in Svizzera, ad esempio, sono stati montati a fianco delle pompe di benzina degli appositi serbatoi con impianto di aspirazione per i vapori: questi ultimi vengono "catturati" dal serbatoio che li separa poi dall’aria e li reimmette all’interno di una cisterna che si trova sotto terra. Lentamente, goccia dopo goccia, il vapore raccolto si rigenera in modo liquido, cioè torna ad essere benzina e può tranquillamente essere reimpiegato per il rifornimento dei veicoli.
"Purtroppo - ha recentemente spiegato l’epidemiologo Carlo La Vecchia, dell’Istituto Mario Negri di Milano - in Italia non è possibile impiegare questo semplice sistema differenziato per motivi fiscali, essendo la benzina generata dal vapore acqueo un bene posto in commercio senza essere stato acquistato."
Sarà forse per lo stesso motivo che alcuni ricercatori europei hanno studiato allora una nuova soluzione: il sistema da loro messo a punto aspira una volta e mezza l’aria che corrisponde al volume del combustibile pompato nell’auto e la rimanda nel "tank" della stazione di servizio.
Ad un certo punto l’aria con i vapori viene incanalata verso un filtro a più strati ricoperto di silicio, il quale assorbe gli idrocarburi che poi si propagano nella membrana porosa interna dello stesso filtro e da lì convogliati nel serbatoio della pompa di benzina.
Il metodo non convince molto il professor La Vecchia, che si è posto il dubbio di come smaltire i filtri che si impregnano di sostanze altamente cancerogene. Per questo motivo l’illustre ricercatore ritiene che la soluzione ideale sia la più semplice: rendere le pompe di benzina maggiormente automatiche trascinando al di fuori della sfera di pericolo l’addetto della stazione di servizio che potrebbe invece dedicarsi ad altre incombenze. Inoltre bisognerà che accanto a ciascuna pompa sia in funzione un aspiratore e gli stessi clienti possano digitare l’importo della erogazione richiesta senza avvicinarsi troppo alla pompa se non nell’attimo inevitabile della stessa erogazione.
Nel frattempo alcune pallide e semisconosciute proposte sono state presentate anche al Parlamento europeo, ma fino ad oggi non è stata fatta alcuna discussione importante e ci troviamo in assenza di direttive e raccomandazioni che vadano in tal senso.
Ecco perché la stessa ricerca che si occupa di nuovi carburanti non ha quasi mai preso in seria considerazione l’ipotesi di tutelare maggiormente la salute di coloro che svolgono il mestiere di addetto alle stazioni di benzina e di conseguenza di quanti le frequentano assiduamente per motivi di lavoro. Con tutta probabilità si ritiene, erroneamente, che la semplice esposizione all’aria aperta possa di per sé bastare per allontanare dal proprio corpo quelle sostanze nocive che, comunque, rendono poi l’ambiente circostante meno puro e dunque ugualmente e pericolosamente inquinato.

Martedì, 23 Marzo 2004
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