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Rassegna alcol e guida del 18 e 19 dicembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

LA TRIBUNA DI TREVISO del 17 dicembre 2010

Lettere
ALCOL
Patente tolta a mio figlio
ringrazio i carabinieri
Vorrei ringraziare i due carabinieri che domenica notte avendo fermato mio figlio per un controllo con l’etilometro e trovandolo positivo all’alcoltest, gli hanno ritirato la patente. Ritengo che così facendo lo abbiamo messo in condizione di non farsi del male o ancor peggio di poter far del male ad altre persone guidando in condizioni non idonee. Dunque grazie per questo atto di sana severità. (*)
Angelo Sartoretto E-MAIL TREVISO
 
(*) Nota: tra le decine di migliaia di articoli che abbiamo pubblicato in oltre sette anni di quotidiana rassegna stampa su vino, birra e altri alcolici, questo a mio parere è uno dei più belli.


CORRIERE.IT – FORUM NUTRIZIONE

Scrive buongustaio
feste natalizie
salve Ghiselli
ho visto alcuni messaggi di altri utenti sul consumo di alcolici che si intensifica durante le feste (inevitabilmente)... (*)
Io non sono un bevitore abituale, definirei "sociale". Ho un’alimentazione variata e non sono in sovrappeso. Non faccio sport per mancanza di tempo..
Da sempre durante le feste ho goduto dei vari pranzi e cene senza preoccuparmi troppo degli effetti, compensando con un poco di buon senso gli eccessi (magari mangiare leggero il giorno dopo un’abbuffata). Riguardo agli alcolici stesso discorso.. non ho mai contato bicchieri di champagne o vino a tavola o digestivo post prandiale...
Mi chiedo: é cosí anormale il criterio del buonsenso?? C’é davvero da allarmarsi se durante un paio di settimane si beve qualche bicchiere di troppo se durante il resto dell’anno ci si "comporta bene??"
 
Risposta di Andrea Ghiselli
Il suo discorso è condivisibile con un "tuttavia". Cioè, il buon senso è ovviamente quello che deve guidarci sempre, ma il buon senso di ognuno di noi è spesso fuorviato da luoghi comuni e quindi c’è sempre bisogno di una guida. L’eccesso di alimenti o di alcolici anche per pochi giorni, se ti particolare intensità può essere pericoloso anche se poi ci si comporta bene. Pensi per esempio a una persona che beve 3 o 4 bicchieri e poi guida una macchina dicendo...vabè, domani niente alcolici: il problema è arrivarci al domani e farci arrivare anche chi sta attraversando la strada.
Comunque sì, in linea di massima un po’ di sano buonsenso dovrebbe accompagnarci sempre.
 
(*) Nota: su quel “inevitabilmente” ci si potrebbe scrivere un libro.
LA PROVINCIA DI SONDRIO

marketing & imprese
Sprint delle cantine Plozza
Sponsor di Sauber in F1
Annunciata ieri l’acquisizione della Ome in Franciacorta
TIRANO
I vini della Plozza Wine Group sbarcano in Formula Uno. La storica casa vinicola, con cantine a Tirano e a Brusio, ha raggiunto un importante accordo con la Sauber, la nota casa automobilistica svizzera. Dal 2011 l’azienda, fondata nel 1919 da Pietro Plozza e attualmente di proprietà di Marco e Andrea Zanolari, padre e figlio, sarà dunque partner promozionale della scuderia elvetica assieme alla Casa vinicola Cottinelli di Malans. Grazie a questo matrimonio, i vini della Plozza saranno distribuiti ai box dei piloti nel Team-Hospitality, nell’ambito degli eventi nella galleria del vento di Hinwil (sede della Sauber) e in occasione delle competizioni in Europa. (*) «La collaborazione con la Sauber, che partecipa al campionato mondiale di Formula Uno, offre all’azienda le condizioni ideali per presentare i suoi vini pregiati: Numero Uno, Passione e Sforzato di Valtellina» commenta Andrea Zanolari. «I vini di alta qualità offrono piacere ed esclusività - dichiara Peter Sauber, titolare della casa automobilistica -. Per ottenere risultati ottimali occorre la massima accuratezza nel processo di realizzazione. Siamo lieti di poter salutare la Plozza Wine Group quale partner promozionale, che con noi condivide l’esigenza dell’alta qualità». Ma l’imminente sbarco in Formula Uno non è l’unica novità che riguarda la casa vinicola della famiglia Zanolari. Da poco, infatti, la Plozza Wine Group ha rilevato a Ome in Franciacorta una ditta che produce spumanti di alta qualità. Da quest’operazione è nata la Plozza Franciacorta, che arricchisce ulteriormente l’assortimento di prodotti della casa vinicola. «In origine Franciacorta era una regione viticola nelle immediate vicinanze del Lago di Garda, dove dagli anni ’60 si producono nobili spumanti secondo il metodo dello champagne - spiega Zanolari -. Nel frattempo Franciacorta è diventata una marca di qualità per spumanti. La distinzione quale prodotto Docg risale già al 1995». A Ome, oltre alla produzione Franciacorta, la Plozza ha preso in gestione anche un agriturismo che si propone di fare conoscere agli ospiti i prodotti locali grazie alla vicinanza delle aziende agricole della zona. La storia della Plozza Wine Group inizia nel 1919 quando Pietro Plozza, impiegato della Ferrovia retica, decide di dedicarsi alla vendita di vino. Durante la sua attività, che dura mezzo secolo, Pietro Plozza costruisce cantine, acquista vigne e si forma una clientela di riguardo. Nel 1973 viene fondata da sette azionisti la Plozza SA Brusio. Dal 1989 in poi la Plozza SA ha rilevato diverse ditte, fra le quali la Casa vinicola Cottinelli SA di Malans, la Kaufmann Weinhandlung AG di Davos come pure la Romedi Weine di Madulain.
Michela Nava
 
(*) Nota: ne berranno anche i piloti prima del Gran Premio, secondo voi? Io penso di no.
Resta la considerazione che l’associazione tra alcol, sport, auto, velocità è estremamente grave.
LA REPUBBLICA PARMA

Dipendenze, cresce il gioco d’azzardo
Alcol sempre più diffuso tra i giovani
Presentato il rapporto del Sert. Il fenomeno del "gambling" in aumento.
Si riduce sempre più l’età per l’accesso alle sostanze alcoliche.
Tra gli stupefacenti si registra un aumento costante delle persone che fanno uso di cocaina e un ritorno all’eroina: "Non più come droga d’inizio  -  dice Paolo Volta del Sert -  ma d’arrivo".
di RAFFAELE CASTAGNO
Pensiero fisso, crisi di astinenza. Il "gambling" cioè il gioco di azzardo presenta le stesse problematiche che si riscontrano per chi fa abuso di alcol o droga. Un fenomeno in crescita a Parma e provincia, come risulta dall’ultimo rapporto del Sert dedicato alla dipendenze, presentano nella sede dell’Asl. "Una presenza significativa" commenta il responsabile dell’ente Massimo Fabi. Nel 2009 all’attenzione del centro sono arrivati 24 casi (+14,3% rispetto al 2008), cifra già raddoppiata nel 2010. Ma è la punta di un iceberg: il sommerso, come spiegato dal direttore del Sert Paolo Volta, è "molto vasto, perché è un fenomeno non ancora vissuto come patologia, che però è diffusa, ci stiamo attrezzando per fronteggiarla". Si riduce anche la fascia d’età di accesso all’alcol, che si conferma la droga più usata. Tra gli stupefacenti si registra un aumento costante delle persone che fanno uso di cocaina e un ritorno all’eroina: "Non più come droga d’inizio  -  dice Volta  -  ma d’arrivo".
I NUMERI  -  Nel 2009 si sono avvalsi dei servizi del Sert 1.220 tossicodipendenti, 453 alcoldipendenti e, come detto, 24 giocatori d’azzardo. Rispetto al 2008, complessivamente, si rileva un aumento del numero di assistiti pari all’11,2%, soprattutto tra chi usa droghe e farmaci (+34,7%) e alcol (+30,8%). Crescono gli alcolisti (+6%), mentre si riducono i tossicodipendenti (-3,9%). In aumento, come già ricordato, i "gamblers".
GIOCATORI D’AZZARDO  -  L’età media è di circa 50 anni, mentre più rari sono i casi giovanili. Il fenomeno viene acutizzato dalla situazione di crisi economica. In genere, secondo il rapporto, interessa maggiormente i single, anche se sono in aumento le persone sposate. I giochi più gettonati sono lotto, lotterie, gratta e vinci, videogiochi. Attraggono sia maschi che femmine.
DROGHE  -  Si abusa soprattutto di oppiacei e cocaina, pari rispettivamente al 77,6% e al 12,1% dei trattamenti. Il consumo di cocaina è in costante aumento. In particolare i soggetti che abusano ne abusano tendono a rivolgersi al Sert "quando sono nell’incapacità di gestire la sostanza, che ha effetti devastanti" spiega Volta. Ma si segnala anche un ritorno dell’eroina che ha visto un aumento del 4,9%. Si evidenzia  inoltre un fenomeno di persone che assumono più droghe: tra chi usa oppiacei domina come droga "secondaria " la coca, mentre tra gli assuntori principali di cocaina è associato l’alcol. I più giovani sono coloro che utilizzano i cannaboidi, mentre cocaina e oppiacei predominino tra i trentenni.
STRANIERI  -  Il carcere è diventato un punto di accesso importante, specie per i tossicodipendenti extracomunitari. Volta ha spiegato l’importanza di riuscire a portare avanti una terapia di cura "tanto più se il reato è connesso alla tossicodipendenza". Nel 2009  tra la popolazione carceraria (italiani e stranieri) si è assistito a un aumento tra chi fa uso di droghe (+18,5%) che rappresentano il 95% dei casi trattati. Calano gli assistiti per l’alcol (-25%) che corrispondono al 5% dell’utenza a carico dei servizi. L’età media dei soggetti curati dall’equipe carcere è di 35 anni, ma si registra un aumento nella fascia 18-24, che rispetto al 2008, è salita del 37,5%.
LA PROVINCIA DI COMO

Giro di vite, come del resto annunciato nei mesi scorsi, da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei writer, dei baristi che vendono bevande alcoliche a minori e di chi scarica rifiuti abusivamente
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Giro di vite, come del resto annunciato nei mesi scorsi, da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei writer, dei baristi che vendono bevande alcoliche a minori e di chi scarica rifiuti abusivamente. La giunta ha infatti dato il via libera all’inasprimento delle multe già previste dal testo unico della polizia municipale. E’ con questa ultima rielaborazione al regolamento unico della polizia municipale che l’amministrazione di Marcella Tili riafferma la sua linea dura in fatto di sicurezza, nei confronti almeno di quei fenomeni contro i quali da qualche anno il centrodestra ha lanciato una serie di crociate un po’ in tutta Italia.
E’ stata approvata la delibera presentata dal vicesindaco Claudio Ghislanzoni con il quale sono state adeguate le pene pecuniarie che colpiranno duramente le infrazioni nel mirino. In altre parole alcune tariffe nazionali sono state riadeguate al rialzo.
«Il regolamento è già in vigore dalla sua approvazione ed è stato già approvato» dice Ghislanzoni, non rinunciando a una stoccata nei confronti del segretario cittadino della Lega nord Marco Coira che nei giorni scorsi si era dimostrato scettico sul via libera al regolamento da parte della giunta. Approvato, invece - sottolinea Ghislanzoni «come qualche politico continua a non capire». E aggiunge, il vicesindaco: «Tutto l’iter amministrativo è stato compiuto e quest’ultimo passaggio tara solo a misura della nostra città le sanzioni per i reati che intendiamo più colpire».
Anziché partire dalle normali pene minime di 50 o 100 euro, cadranno sotto sanzioni più severe l’abbandono dei rifiuti e materiale ingombrante o il trasporto di sostanze pericolose (300 euro) e la vendita e il consumo non autorizzato di alcool (da 150 a 500 euro). Ai ragazzi minori costerà più caro detenere alcool o bombolette spray (si parte da 150 euro) .Si conferma inoltre il giro di vite su writer e vandali: da 150 a 500 euro.
Non mancano i metodi energici nei confronti di mendicanti e rom. Il semplice accattonaggio è scoraggiato con l’esborso di 50 euro, ma si innalza a 100 per la sosta di roulotte o tende e l’esercizio di mestieri girovaghi.
Sotto controllo anche la prostituzione: previste contravvenzioni di 200 euro sia alle prostitute che ai clienti, mentre sale fino a 500 euro la vendita di materiale pornografico nelle vicinanze di luoghi "sensibili", come le scuole, le chiese e altri luoghi sacri.
Anche volantinare senza permesso è sanzionato con 150 euro, come l’installazione di strutture non autorizzate o manifestazioni su suolo pubblico (500 euro).
I nuovi provvedimenti saranno però accompagnati da una politica della prevenzione, Nella visione del vicesindaco che ha la delega alla sicurezza, l’inasprimento delle pene vuole essere soprattutto un deterrente e non ci si vuole limitare semplicemente alla punizione.
«La finalità della maggiorazione è sempre ai fini della prevenzione - ribadisce Ghislanzoni - si scoraggiano i comportamenti che danneggiano la collettività ed è in questo che consiste il loro effetto educativo. La certezza è che tutte le sanzioni saranno utilizzate con buon senso e prudenza dalla polizia locale, che agisce sempre su questi presupposti. Solamente i comportamenti più gravi sono stati sanzionati con le ammende più pesanti».
Claudio Ghislanzoni spiega la scelta del voluminoso regolamento unico. L’emissione di ordinanze, «il cui utilizzo è stato sburocratizzato e caldeggiato dal decreto Maroni è uno strumento utile ma destinato alle situazioni di emergenza - sono le parole del vicesindaco -. L’ordine pubblico non si ottiene a colpi di ordinanze slegate fra loro. Con il regolamento unico si è voluto evitare la confusione che abbiamo visto prodursi in alcune amministrazioni comunali in cui l’emissione di tante ordinanze ha disorientato i cittadini o applicato sanzioni che gli abitanti non hanno avuto il tempo di capire. Il testo unico ha quindi il pregio di descrivere, seppur in negativo, il comportamento corretto che ognuno di noi dovrebbe tenere per il rispetto degli altri e l’attenzione per l’ambiente in cui viviamo».
Veronica Fallini
CORRIERE DEL VENETO

Botte a madre e sorella Arrestato
VERONA — I soldi gli servivano comprarsi la droga. E quando rimaneva «al verde» era disposto a fare di tutto. Entrava nella pizzeria della madre e le il denaro dal registratore di cassa. Se la madre o la sorella provavano opporsi, lui reagiva violentemente. A parole, ma anche con i fatti. Botte e insulti al minimo rifiuto. In alcuni casi, prendeva i coltelli dalla dispensa della cucina le minacciava con parole pesanti. Un e proprio incubo per la madre e la di Antonio Imperato, tossicodipendente di 46 anni residente in città molti anni. La dipendenza lo portava dare in escandescenza, anche in pieno giorno. Anche di fronte ai clienti della pizzeria, a pochi metri di distanza piazza Bra. Voleva i soldi e se non li diventava una vera e propria «» : tavoli ribaltati, sputi addosso due familiari e una sequela di insulti. Ma soprattutto botte: calci e pugni che, in alcuni casi hanno costretto le due ricovero al pronto soccorso. Una «tortura» che proseguiva da alcuni mesi. Gli agenti delle volanti e della squadra mobile erano già intervenuti in passato durante qualche episodio, ma giorni scorsi le due donne esasperate hanno deciso di sporgere denuncia questura. Non potevano sopportare quell’uomo perennemente alterato droga o dall’alcol. Il gip Monica sarti, su richiesta del pm Elvira Vitulli ha emanato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’Imperato. gli uomini della mobile, in collaborazione con i colleghi delle volanti, hanno quell’aguzzino, portandolo in carcere a Montorio. Su di lui pesano le accuse di estorsione, lesioni e maltrattamenti in ambito familiare.
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

Le vie del gusto «Campania da bere» , festa da antologia
LAURA GAMBACORTA
Un inconsueto freddo polare non è riuscito a scoraggiare i numerosi appassionati di vino che sono accorsi, invece, con entusiasmo giovedì scorso al Gallo Nero di via Tasso a Napoli per la cena di presentazione della settima edizione di «Campania da bere» , creatura di Gimmo Cuomo, critico enologico del Corriere del Mezzogiorno. Tutt’altra temperatura, appena varcata la soglia del locale del cordiale Gianpaolo Quagliata, grazie all’atmosfera calorosa e un po’ goliardica creatasi tra i presenti, in prevalenza bancari gourmet della Sezione Enogastronomica napoletana del Sanpaolo Sono ormai sei anni che l’Associazione, guidata dai vulcanici Raffaele Sarno, Gino Bagno e Roberto Di Maio, ha il piacere di dare il viatico «antologia critica dei vini regionali» curata da Cuomo. Duecento le etichette recensite tra le quali cinque— in rappresentanza di ogni provincia — prescelte per accompagnare le creazioni culinarie di Ciro Musto, chef del Gallo Nero. Bollicine flegree del Malazè di Cantine Babbo in abbinamento con le fritturine che hanno dato inizio alla festa dei sapori. Il casertano Falerno del Massico 2009 di Cantine Moio, invece, la millefoglie di ricciola con zucchine e gamberone, seguito dall’irpino «Ventidue» , Fiano di Avellino Docg 2009 di Villa Raiano proposto risotto al ragù di cernia. Per gli alla genovese si è attinto alla provincia di Salerno con il Costa d’Amalfi rosato Doc 2009 di Marisa Cuomo; mentre per il gran pezzo all’aglianico tre pepi con patate alla salvia la scelta è ricaduta sul sannita Anàstasi Aglianico del Taburno Doc 2006 di Ocone. Nel corso della serata consegnato anche il tradizionale Premio Qualità, assegnato ogni anno a personalità abbiano contribuito alla diffusione della cultura del vino. Per il 2010 trofeo, rappresentato da un dipinto dell’artista Anna Iavarone, è andato a Marco Demarco, direttore del Corriere del Mezzogiorno, «per l’attenzione crescente dedicata all’enogastronomia e per aver fatto diventare il giornale un riferimento assoluto lettori, appassionati ed operatori settore» . Un piacevolmente sorpreso Demarco, nel ringraziare l’Associazione, ha ricostruito il cammino delle pagine «Sapori in corso» proprio recentemente aumentate da a tre e realizzate in collaborazione con la redazione pugliese. (*)
CORRIERE DEL TRENTINO

Confraternita del vino «Sbagliato ridurre le rese ovunque»
TRENTO— «I problemi del vino non si risolvono abbassando in modo generale le rese per ettaro. Occorre individuare zone specifiche per prodotti di eccellenza e lì tagliare drasticamente i quintali per ettaro. Nel resto del territorio invece bisogna lasciare le cose come sono» . È l’opinione Gran maestro della Confraternita della vite e del vino, Enzo Merz, che ieri si è riunita al Castello del Buonconsiglio occasione del Simposio d’inverno. Merz ha bacchettato quindi il piano provinciale per il rilancio del vino, che è confezionato dalla Fondazione Edmund Mach, e ha «Per migliorare la situazione il Trentino ha bisogno di credere di più nel settore vitivinicolo, come fa ad esempio la Francia. E puntare con energia su prodotti come TrentoDoc, che ancora non rappresenta nessun "valore"di fuori del Trentino» . Nella cerimonia di ieri sono anche stati «intronizzati» nuovi confratelli. Nel settore dei «confratelli onorari» i nuovi arrivi sono Francesco Salamini (presidente dello Iasma) Enrico Franco (direttore del Corriere del Trentino), Alberto Faustini (condirettore del Trentino), Giovanni Kezich (Museo degli usi e costumi). Nella schiera dei confratelli onorari entrano Francesca Negri (collaboratrice «enologica» del Corriere del Trentino), Aurora Endrici, Alessandro Banal, Luigi Benigni, Stephan Filippi, Bruno Grigolli, Roberto Locatelli, Alessandro Passerini, Giorgio Passerini Andreas Plangger. (*)
E. O.
 
(*) Nota: questi ultimi due articoli meritano una nota comune.
Vedete come il mondo del vino coltivi l’amicizia con i professionisti della comunicazione: in un solo giorno hanno premiato “per il contributo alla diffusione della cultura del vino” il Direttore del “Corriere del Mezzogiorno”, e con il titolo di “confratello onorario” della “Confraternita della vite e del vino” il Direttore del “Corriere del Trentino”  e il condirettore del “Trentino”.
Non so se al Direttore de “L’ADIGE” (altro giornale di Trento) questo prestigioso titolo sia stato conferito in anni passati, perché se così non fosse potremmo pensare che sia astemio, oppure che sia stato punito per avere pubblicato troppe lettere critiche sul vino del nostro amico Franco Baldo… (eh eh).
Ci sono persone molto influenti nel mondo della comunicazione, come per esempio “Brunello” Vespa e il Professor Giorgio Calabrese, che di queste “onoreficenze” fanno la collezione.
TRENTINO

Confraternita del vino e vite La cerimonia dei nuovi adepti
TRENTO. Appuntamento prenatalizio per la Confraternita del vino e della vite, che ieri ha raccolto i suoi adepti al Castello del Buonconsiglio per la consueta cerimonia di intronizzazione di nuovi aderenti. Ha presenziato la serata Enzo Merz, gran maestro del Trentino. Una dozzina i confratelli che sono stati iniziati al culto della Confraternita, tra i quali Stephan Filippi (direttore della Cantina produttori di Bolzano).
 Tra gli onorari, sono stati Alberto Faustini (direttore del “Trentino”), Enrico Franco (direttore del Corriere del Trentino), Francesco Salamini (presidente della Fondazione Mach) e Giovanni Kezich (presidente del Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele). Erano presenti anche il Gran maestro Snodar Arnaldo Semprebon e Carlos Martin Cosme (presidente europeo Ceuco, organismo che raccoglie le Confraternite enogastronimiche dell’Europa). La serata si è conclusa al Gran Hotel Trento per la cena.
CORRIERE DELLA SERA

Sgarbi: Morgan sarà assessore all’Ebbrezza
MILANO— A Salemi sono abituati, alle deleghe sui generis. Dopo l’assessorato al Nulla, da ieri la giunta di Vittorio Sgarbi annovera un nuovo funzionario pubblico, stavolta all’Ebbrezza: Morgan, al secolo Marco Castoldi, cantautore, ha accettato la proposta del sindaco che tiene a circostanziare: «Gli darò le deleghe all’Ebbrezza, alla Creatività, ai Diritti umani e alle Visioni» . Morgan, «intrigato dalla vitalità di Sgarbi e dalle originali iniziative di Salemi» dovrebbe giungere in Sicilia oggi per la festa delle eccellenze del vino e l’inaugurazione di domani dell’esposizione della Donna con gatto di Picasso.
WINENEWS

SALEMI: “BENEDIVINO” (18/19 DICEMBRE) PORTA IN SICILIA DUE GIORNI DEDICATI AL VINO, ALLE CANTINE E ALL’ARTE CON L’EXPO DELLA “FEMME AU CHAT ASSISE DANS UN FAUTEUIL” DI PICASSO
Un grande capolavoro di Picasso e una originale festa per promuovere “Benedivino”: due giornate, 18 e 19 dicembre, per celebrare i piaceri e i benefici del vino e valorizzare le produzioni del territorio presentando le cantine e le loro etichette. Ecco le iniziative volute da Vittorio Sgarbi per richiamare nuovi visitatori ed eno-appassionati nelle feste di Natale e Capodanno a Salemi, cittadina amministrata dal critico d’arte.
Il progetto, sviluppato dai ragazzi della Fondazione Sgarbi e la collaborazione dell’Istituto della Vite e del Vino della Regione Siciliana ha l’obiettivo di promuovere le eccellenze del vino siciliano. Il 19 dicembre sarà di scena il premio “Vino Veritas”: la premiazione della migliore cantina del territorio. Inoltre, dopo i capolavori di Rubens, Caravaggio, Guercino, Modigliani, la città torna a ospitare un capolavoro dell’arte mondiale: “Donna con gatto” di Pablo Picasso, proveniente dalla collezione privata di una nobildonna italiana e, per la prima volta, esposto in Sicilia.
CORRIERE ADRIATICO

Piccoli disabili tra viti e tini
Arriva Arianuova, il vino prodotto da ragazzi portatori di handicap
Ancona - Si chiama Arianuova ed è il vino prodotto dai disabili dell’associazione Gli Amici de Il Piccolo Principe.
Vino bianco e rosso, che i ragazzi hanno fatto, grazie a una giornata fra viti e tini per la raccolta dell’uva nell’azienda Accattoli di Montefano, che ha messo a disposizione i propri terreni e locali. I giovani hanno staccato i grappoli d’uva dalle viti con le loro mani e poi con i piedi hanno pigiato gli acini nei tini, divertendosi un mondo. Ne è uscito Arianuova, un vino che “oltre alle sue caratteristiche enologiche - spiegano dall’associazione - possiede qualcosa in più: una storia che continua”. Infatti, Gli Amici de Il Piccolo Principe organizza da sette anni quest’attività. Ed ora si è concretizzata anche l’idea di creare un centro diurno per i ragazzi. “Il nostro desiderio - dicono - è quello di rendere partecipi sempre più persone dei nuovi progetti. E quale migliore occasione se non offrire ai nostri amici e conoscenti il vino realizzato dai ragazzi?”. Acquistando le bottiglie si può contribuire al sostegno delle iniziative dell’associazione. (*)
L’Arianuova Marche bianco è uno chardonnay dal buon corpo e dal sapore piacevole. Il rosso, invece, è prodotto dall’incontro tra le uve di Montepulciano, Pinot nero e Cabernet Sauvignon. L’associazione fa anche consegne a domicilio in tutta Italia. Info su www.amicipiccoloprincipe.org .
La onlus è nata ad Ancona nel 2000, con l’obiettivo di “promuovere attività socio-educative, rivolte all’infanzia e all’adolescenza” (**). Dal 2004 a oggi sono stati realizzati vari campi estivi, Arianuova appunto, per giovani ragazzi portatori di handicap. Le attività, oltre al campo estivo, comprendono momenti di svago per le famiglie e una serie di incontri pubblici, sulla disabilità. “Il progetto - spiega l’associazione - nasce dal desiderio di alcuni genitori di proporre un’esperienza valida per sé e per i propri figli dove approfondire un’amicizia significativa per la crescita della persona. I laboratori hanno reso ancora più evidente che ognuno di questi ragazzi cerca una compagnia che li sostenga e che cammini con loro”.
 
(*) Nota: vino, birra e altri alcolici sono una importante causa di disabilità, basta pensare a tutti quei bambini con ritardi mentali, anche molto gravi, a motivo del bere della madre in gravidanza: sono vittime incolpevoli del bere altrui.
Ci sono poi tutte quelle persone che oggi sono costrette su una sedia a rotelle in seguito ad incidenti alcol correlati: anche tra loro, molti sono vittime del bere altrui.
Produrre e promuovere bevande alcoliche significa creare le condizioni per futuri nuovi disabili: una storia che continua.
 
(**) Nota: il vino, la birra e gli altri alcolici sono la prima causa di mortalità per i giovani europei tra i 15 e i 29 anni (OMS).
IL MESSAGGERO (Umbria)

L’alcol determina molti incidenti stradali: in Italia 1/3 circa degli incidenti str...

IL PICCOLO DI TRIESTE

fermato dagli agenti mentre guida ubriaco manda in frantumi il finestrino della volante

IL CITTADINO

Prima alza troppo il gomito, poi picchia pure i carabinieri

L’AZIONE

NO ALL’ALCOL CON L’EDUCAZIONE ALLA PARI

IL SECOLO XIX

Under 16, alcolici vietatima nessuna multa a Recco

IL GIORNO (Legnano)

All’istituto Lombardini il carabiniere svela tutti i rischi dell’alcol

LIBERTA’

Avanzo DiVino, 10mila involucri nel 2010 Lunedì nuova distribuzione ai ristoratori

MESSAGGERO VENETO

alcol e lavoro, un’emergenza reale

IL CENTRO

beve e si schianta, denunciato

GIORNALE DI CANTU’

Ubriaco alla guida? La pena si sconta con il volontariato

GIORNALE DI SONDRIO

Guida in stato di ebbrezza, maximulta e 2 anni senza patente
Alticci al volante, condannati ai lavori di pubblica utilità

LA SICILIA

Alticcio, sparò in aria Processo dopo 5 anni

GAZZETTA DEL SUD

Dal vino il cinque per cento andrà a cultura e civiltà

LA PROVINCIA PAVESE

nel 2010 una vendemmia che ha fruttato 73mila ettolitri di vino

LA CITTA’ DI SALERNO

brillo?una navetta ti accompagna a casa

CORRIERE ADRIATICO

Ubriachi alla guida Ritirate cinque patenti

Rassegna alcol e guida del 19 dicembre

ANCORA SULLA PROPOSTA DELLA COLDIRETTI E SULLA TESI DEL DOTT. DEL PIANO
 
OMNIMOTO.IT

Alcol: la Coldiretti contro il limite fisso
Che ognuno abbia un proprio limite alcolemico per guidare i veicoli
L’attacco contro la guida in stato d’ebbrezza è stato sferrato duramente dal nuovo Codice della strada, in vigore da agosto: quasi per tutti, resta il limite di mezzo grammo di alcol per litro di sangue; per i neopatentati (ossia per chi ha la patente da meno di tre anni), tolleranza zero, e divieto assoluto di bere alcol prima di guidare; etilometri obbligatori nei locali aperti anche dopo la mezzanotte. Ma i produttori di vino, in Italia, hanno sempre attaccato questa legge, parlando di “criminalizzazione”(*) del buon bere. E adesso scende in campo a protestare anche la Coldiretti, preoccupata dal crollo dei consumi, già arrivato a -15% nei ristoranti, parlando di “sindrome da etilometro”.
A OGNUNO IL SUO
La Coldiretti si spinge più in là, e lancia una proposta particolare: un certificato medico personale per attestare il grado di tollerabilità individuale al consumo di vino. Un’idea che si basa su alcuni studi (come quello del direttore del reparto di gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Novara, Mario Del Piano), secondo cui “non è automatico che chi viene scoperto con un livello di 0,51 sia ubriaco. Molti consumatori con quella concentrazione restano sobri, perché abituati al consumo di vino”. Una questione non solo di abitudini, ma anche di “famiglia e popolo a cui appartengono”. Chi tollera meglio il vino produrrebbe, stando a Del Piano, “l’enzima che tratta l’alcol in maniera doppia rispetto ad altri”. Invece, i “veri nemici della sicurezza sono i superalcolici e gli 800mila ragazzi sotto i 16 anni che li consumano”.
TESI AZZARDATE
Non ci permettiamo di contestare la validità scientifica della tesi di Del Piano. Tuttavia, un certificato medico individuale aprirebbe le porte a notevoli problemi: dal tipo di misurazione utilizzata per emanare il certificato stesso, alla durata di quell’attestato (oggi magari un soggetto tollera mezzo grammi di alcol per litro di sangue, fra qualche mese non più), fino alle proteste di chi si vede assegnare una soglia bassa. Con possibili ricorsi per disuguaglianze legislative. Senza considerare che potrebbe saltare fuori anche uno studio sui superalcolici, secondo cui serve un certificato di tollerabilità anche per questi ultimi…
 
(*) Nota: proprio loro parlano di criminalizzazione! Cosa dire allora di chi produce e mette in commercio una sostanza che provoca la morte di migliaia e migliaia di persone all’anno?
IL COMMENTO DI EMANUELE SCAFATO dal blog di OMNIMOTO

Quali sono le evidenze scientifiche ?
I riferimenti scientifici a cui si fà riferimento a sostegno della tesi proposta non trovano conferma nella comunità scientifica.
La Società Italiana di Alcologia (SIA) ma anche le Società scientifiche dei nutrizionisti hanno da anni condiviso che appare non supportato da alcuna evidenza scientifica la possibilità di sostenere a livello di popolazione un approccio discriminante che collida con l’esigenza di tutelare salute e sicurezza individuale e collettiva. Le tabelle alcolemiche affisse nei locali dimostrano esplicitamente che la variabilità individuale al consumo di alcol è estremamente elevata e che, per la complessità delle variabili coinvolte, non può essere generalizzabile. Gli stessi valori di alcolemia possono, a parità di quantità consumate, variare nello stesso individuo in funzione delle condizioni fisiologiche che non potranno MAI essere oggetto di certificazione come atto medico- legale. La SIA si rende ovviamente disponibile a qualunque confronto pubblico in cui le tesi possano essere oggetto di verifica e di discussione nella convinzione che messaggi generici non ispirati alla precauzione   possano risultare lesivi delle salute e della sicurezza individuale e colettiva.
Postato da: Emanuele SCAFATO 17 Dicembre 2010 alle 23:55
ATTENZIONE!!!
 
IL CORRIERE ADRIATICO

“Bere alcol brucia il cervello”(*)
19.12.10 Roma Qualche mese di abuso di alcol, magari nel fine settimana, in compagnia degli amici, per un ragazzo o per una ragazza è sufficiente a riportare danni irreparabili al cervello, con una perdita del 10-20% delle capacità di orientamento e memoria. E’ un meccanismo messo in evidenza dagli esperti, in seguito ad un’indagine su un campione di 16-18enni realizzata dall’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, coordinato da Emanuele Scafato, ricercatore dell’Iss e presidente della Società Italiana di Alcologia. Il processo si spiega partendo dal presupposto che l’alcol è tossico per il cervello. L’organismo di un giovane di 15 anni “non è in grado di spezzare la molecola dell’alcol - afferma Scafato - che circola immodificata, interagendo principalmente con le cellule ricche di grassi. Nel cervello ci sono molte di queste cellule e i fosfolipidi di membrana rappresentano il bersaglio dell’azione solvente dell’alcol, che determina la distruzione irreversibile dei neuroni”.
 
(*)Nota: pochi bevono l’alcol, tutti bevono vino, birra o altre bevande alcoliche.
LE LINEE GUIDA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER LE GRAVIDANZE
 
CORRIERE DELLA SERA

I nove mesi con il pancione
Sì a viaggi e sport, tetto al peso
Non aumentare oltre i dodici chili. Nessun problema per
i viaggi in aereo, basta portarsi un paio di calze elastiche
17.12.10  (Ronchi) ROMA - Sì alla cintura di sicurezza, ai viaggi in aereo e ai rapporti sessuali. No a fumo, alcol, immersioni subacquee e rimedi naturali contro la nausea, a cominciare da prodotti a base di zenzero. L’agenda della gravidanza appena pubblicata dal ministero della Salute e indirizzata ai sanitari coinvolti nel percorso nascita contiene tutte le informazioni per seguire la donna nei nove mesi forse più delicati della sua esperienza personale (cosa si può fare, cosa evitare). Le maggiori società scientifiche sono state riunite attorno a un tavolo dal ministro Ferruccio Fazio per rivedere la letteratura scientifica e elaborare un documento moderno e aggiornato: «Stiamo investendo molto per ottimizzare l’organizzazione nel settore materno infantile, garantire servizi qualificati - spiega Fazio - ed evitare comportamenti inappropriati, come ad esempio la prescrizione di un numero eccessivo di esami».
QUATTRO VISITE - Nelle prossime settimane dovrebbero essere pronte anche le linee guida sul parto cesareo che in questa occasione non sono state trattate. È stato infatti affrontato l’aspetto delle gravidanze fisiologiche, senza complicazioni per mamma e bambino. Si è partiti da domande semplici, quelle che una donna in dolce attesa potrebbe rivolgere al suo ginecologo. Si consigliano non meno di quattro visite. Al primo incontro il medico dovrà comunicare informazioni scritte e pianificare i successivi appuntamenti spiegando bene per quale motivo è importante rispettarli. Si raccomanda agli operatori di insistere sugli stili di vita. Per quanto riguarda l’alcol le prove di efficacia non sono conclusive(*) ma la scelta più sicura è non bere. Tassativamente bandito il fumo, dannoso per la salute del bambino. In sospeso il giudizio sulla cannabis. Non è certo se faccia male al feto, ma non si può escludere. Capitolo attività sessuale: i professionisti, specificano le linee guida, devono informare le donne che avere rapporti nel corso della gravidanza non «è associato a eventi avversi». Semaforo verde per lo sport purché svolto con moderazione, limitandosi ad attività sicure, quindi senza il rischio di cadute e traumi addominali o notevoli sforzi fisici. Proibizione per le immersioni subacquee che possono essere causa di difetti congeniti del feto.
TETTO AL PESO - «È molto importante l’impostazione del percorso nascita - dice il ginecologo Antonio Colicchia, responsabile centro per la salute della donna dell’ospedale Sant’Anna di Roma -. I mesi più delicati sono i primi tre, quando c’è il più alto rischio di aborto, secondo e terzo trimestre in genere sono tranquilli. Noi suggeriamo di non aumentare il peso oltre i 10 o 12 chilogrammi perché potrebbero successivamente subentrare problemi di metabolismo e di ipertensione. Quindi noi dobbiamo essere intransigenti nel prescrivere una dieta povera di grassi e zuccheri e ricca di vitamine e proteine». Il documento affronta poi il quesito relativo alla depressione post partum. Secondo gli esperti «non esistono criteri validi per intraprendere screening in gravidanza». I viaggi in aereo non sono vietati. Non è stato infatti dimostrato che le passeggere col pancione siano più esposte alla trombosi venosa rispetto alla popolazione generale. Anche in condizioni normali le calze elastiche sono un indumento da non dimenticare quando è tempo di imbarcarsi. Margherita De Bac
 
(*)Nota: probabilmente le lobby dei produttori non sono ancora convinte!!!
CONVERSIONE DELLA PENA IN LAVORI UTILI
 
LA REPUBBLICA

IL CASO
Guidava ubriaco, condannato farà il netturbino comunale
A Ciriè prima applicazione della nuova norma del codice stradale. Necessaria pure un’assicurazione contro gli infortuni. E naturalmente non sarà retribuito
di LORENZA PLEUTERI
19 dicembre 2010 Un anno fa, ubriaco, a notte fonda si mise in macchina per tornare a casa dopo un concerto e dopo qualche bicchiere di troppo. Paletta dei carabinieri, etilometro, sospensione della patente, blocco e confisca della macchina, denuncia per guida in stato di ebbrezza, come da prassi. A gennaio comincerà a scontare la condanna, inflitta a metà settimana dal giudice Giuseppe Mariano del tribunale di Ciriè, con la prestazione quasi 200 ore di lavoro di pubblicità utilità. La pena detentiva e l’ammenda, tre mesi di carcere e 2.400 euro di multa, sono stati convertiti in 29 giorni di impiego a paga zero, con un assicurazione privata per coprire rischi e incidenti. Farà lo stradino-giardiniere-addetto al cimitero per il comune di Giaveno, in applicazione di una convenzione ad hoc.
"È la prima applicazione concreta nella nostra zona - commenta l’avvocato Sergio Bersano, che lo ha difeso assieme alla collega Alessia Bart - delle modifiche apportate in luglio al codice della strada, quelle che prevedono la possibilità di tradurre le pene tradizionali in attività gratuite a favore della collettività, come in altri Stati avviene da tempo. Un’opzione importante, da più punti di vista, e direi anche "rivoluzionaria". Per il mio cliente. Per coloro che commettono reati simili, senza vittime, senza conseguenze per terzi. E per la strada moderna che si è aperta, superando concezioni ottocentesche. Vanno ringraziati il giudice e l’amministrazione comunale di Giaveno - continua l’avvocato Bersano - e anche il pm che seguito il caso, il sostituto procuratore Dionigi Tibone, magistrato di grande sensibilità. La speranza è che la soluzione trovata per questa situazione non rimanga unica, isolata, un’eccezione".
Alle fine dei 29 giorni di lavoro utile, sempre che l’esperienza venga valutata positivamente e non ci siano sgarri, il reato sarà dichiarato estinto. Il condannato, ripresa intanto la patente, si vedrà anche restituire la macchina, con la revoca della confisca.
INIZIATIVE DI PREVENZIONE
 
ANSA

Francia: guerra ai brindisi sul lavoro
Psre: con l’alcool aumenta il rischio di incidenti stradali
(ANSA) - PARIGI, 18 DIC - Critiche in Francia per i brindisi a base di alcol sul posto di lavoro. Con l’avvicinarsi delle feste natalizie, l’associazione per la promozione della sicurezza stradale (Psre) mette in guardia i lavoratori sui rischi legati al consumo di alcool in ufficio. Secondo un sondaggio dell’Ifop, il brindisi tra colleghi e’ una tradizione molto solida: vi partecipa il 90% dei lavoratori francesi. Ma sempre secondo il sondaggio il 91% dei dirigenti non ha alcuna intenzione di vietare il brindisi.
IL GIORNALE.IT

Ora gli studenti vanno a lezione in discoteca All’Old Fashion i corsi contro alcol e droga
di Redazione
«Boom Boom, mi scoppia la testa, Boom boom è una guerra la vita, boom boom il modo più veloce per finirla è perderla». Sugli schermi della discoteca «Old Fashion café» scorrono le immagini del video di Squalo e Mitch, la musica pulsa, le parole riempiono l’aria e fanno pensare che affrontare temi molto seri può essere anche divertente e, perché no, «fare tendenza». Un modo efficace e piacevole per catturare l’attenzione dei giovani quello escogitato dal «Centro studi parlamento della legalità» che ieri mattina, nel locale di viale Alemagna - uno dei più amati e «puliti» della città - ha riunito gli studenti delle scuole superiori per affrontare appunto il tema della legalità, intesa come coraggio di non farsi fregare da alcol e stupefacenti che alterano la realtà, condizionano e alterano negativamente l’esistenza.
Così, nell’ottica d’individuare tutti insieme una strategia educativa e di crescita in una scuola intesa come palestra della legalità e di locali più a misura di persone che di «fighi e sfigati», gli studenti dell’istituto Hensenberger di Monza hanno incontrato il titolare del locale, nonchè presidente provinciale dell’Associazione locali da ballo, Roberto Cominardi, il cappellano universitario don Francesco Romano, il capo dipartimento della gioventù presso la Presidenza del Consiglio dei ministri Andrea Fantoma, i consiglieri comunali del Pdl Marco Osnato e Barbara Ciabò e Dounia Ettaib, presidente dell’Associazione donne arabe d’Italia. Assente il questore Alessandro Marangoni anche se l’appoggio della polizia di stato permea tutta l’iniziativa, soprattutto con gli interventi nelle scuole dove si affrontano tematiche come quelle delle bande giovanili e delle tifoserie di calcio.
«Non creiamo allarmismo: a Milano ci sono circa 6.400 locali di pubblico divertimento frequentati nel fine settimana da 300-400mila persone: chi viola la legge e si rovina la vita è ancora una minoranza» ha voluto sottolineare Cominardi. Convinto che i giovani di oggi siano migliori di quelli di un tempo. E vogliano imparare. Anche in discoteca.
ORDINANZE COMUNALI
 
ROMAGNANOI

Ravenna - Stop a cibo e alcol nei call center
Cambia il regolamento comunale per le 37 attività cittadine. Nemmeno gli internet point potranno servire alimenti. L’assessore al Commercio Corsini: "Così regolenteremo degrado e problemi igienici"
17.12.10 RAVENNA - Basta degrado attorno agli internet point e ai call center: il Comune cambia il regolamento comunale e rende più severi i criteri per la concessione delle autorizzazioni. In particolare, i gestori di call center "non potranno più vendere e somministrare bevande e alimenti" nella stessa attività. Lo fa sapere l’assessore al Commercio, Andrea Corsini, che ieri ha presentato la delibera in Consiglio. "A Ravenna i centri di telefonia sono 37. Sono attività che vengono equiparate a quelle commerciali, e con questa delibera  abbiamo la possibilità di regolamentarle in maniera più precisa e più chiara, per evitare che si verifichino alcuni problemi", spiega l’assessore.
In passato, infatti, "è successo che si verificasse anche la vendita e la somministrazione di bevande e alimenti: fatto che crea problemi non solo da un punto di vista igienico e sanitario, ma anche di degrado, perché queste attività stanno diventando luoghi di aggregazione". Col nuovo regolamento, dunque, "si vieta nelle nuove autorizzazioni la vendita di alimenti e bevande, in modo da evitare anche possibili fenomeni di degrado e di disturbo della quiete pubblica", chiarisce Corsini.
Secondo il consigliere Fli, Gianluca Palazzetti, però, queste misure non sono sufficienti: "Bisognerebbe controllare anche le attività di money transfer di questi luoghi, non sempre trasparenti", e propone anche "un tetto al numero di attività per ogni zona". Ma Corsini replica subito che, "essendo attività equiparate a quelle commerciali, non possiamo contingentarle". Giancarlo Spadoni invece (Spadoni per Ravenna) sollecita l’amministrazione a "controllare e regolamentare anche gli orari di apertura di questi luoghi".
REPUBBLICA.IT

Pugno duro del sindaco contro gli schiamazzi davanti a bar e pub
18 dicembre 2010 —   pagina 16   sezione: Lucca
LUCCA. Pugno duro del sindaco contro gli schiamazzi notturni davanti ai pubblici esercizi. È chiaro il contenuto dell’ordinanza sulle chiusure i venerdì, sabato e prefestivi, con la precisazione che in situazioni di disagio - la presenza di persone davanti ai locali anche dopo la chiusura, che crea disturbo alla quiete pubblica - il permesso di tenere aperto bar o pub fino alle 2 nei giorni suddetti sarà revocata.
L’ordinanza in pratica estende alle attività di somministrazioni alimenti e bevande fuori dal perimetro dell’area del centro commerciale naturale di Fornaci le regole previste per le stesse attività collocate all’interno del perimetro. Ovvero: chiusura alle 2 il venerdì, sabato e nei prefestivi, alle una i giorni restanti della settimana.
Ma allo stesso tempo il sindaco Marco Bonini dispone che «dopo l’orario di chiusura tutti gli esercizi pubblici che hanno uno spazio all’aperto, con tavoli e sedie, provvedano a raccogliere gli arredi dento i locali, a radunare tavoli e sedie in modo da non ostacolare la sosta fuori dal locale dopo la chiusura. Inoltre, considera responsabili i gestori dei locali di eventuali disturbi alla quiete pubblica, di disagi al traffico che derivassero dalla presenza di clienti fuori dal locale. E invita gli stessi gestori a «sensibilizzare e rispettare le disposizioni in materia di consumo di bevande alcoliche».
Un altro capitolo dell’ordinanza sensibilizza inoltre i gestori di tutti i pubblici esercizi aperti dopo le 24 a dotarsi di apparecchi che rilevano il tasso alcolemico.
«Se il locale non rispetta gli orari, se contravviene alle regole sul disturbo della quiete pubblica e al traffico, gli può esere revocata l’ordinanza di apertura fino alle due», sentenzia Bonini. L’ordinanza nasce anche sulla scia di episodi di schiamazzi e disturbi denunciati dai cittadini.
Oltretutto l’ordinanza, continua il sindaco, è stata stilata «di concerto con i carabinieri, che hanno chiesto di invitare i locali a dotarsi di apparecchi per la misurazione del tasso alcolemico», dice Bonini. Raccomandazione che - fra le righe - annuncia l’avvio di controlli nei locali per verificare la dotazione dei test per l’alcol, divenuta obbligatoria, per legge, il 13 novembre scorso.

UNA BELLA ED INTERESSANTE INIZIATIVA CHE SI LEGGE ANCHE VELOCEMENTE
 
IL BAROMETRO

Adolescenti e alcol: la burla e la beffa   
GIOVEDÌ 16 DICEMBRE 2010
S’intitola “La Burla di Bacco” il progetto finanziato dall’Assessorato per il Diritto allo Studio della Regione Puglia, partito nell’autunno 2009 e presentato ieri nella sua fase conclusiva presso la Scuola  Media “De Marinis” di Carbonara, a Bari.
Un progetto che, a giudicare dal titolo ha il sapore di festa, allegria e convivialità ma che ieri sera ha avuto come simbolo un ramo spezzato. Si parla infatti di alcol, la sua apparenza festosa, la sua essenza distruttiva. Alcol e dipendenza, alcol e consapevolezza. Ma più sorprendentemente  alcol e adolescenza. L’Istituto Superiore di Sanità ha registrato, negli ultimi anni, un abbassamento dell’età dei consumatori di alcolici: in Puglia, un adolescente su cinque nella fascia d’età tra gli 11 e i 15 anni è un consumatore a rischio.
Dati allarmanti alla base dell’avviamento di questo progetto che ha voluto dunque come protagonisti i ragazzi della Scuola Media “De Marinis” ma anche gli alunni delle ultime due classi elementari del XVI Circolo Didattico.
Due produzioni editoriali a testimonianza del percorso di ricerca, riflessione e formazione svolto a cura della Casa Editrice “L’Araba Fenice”: un libro a fumetti sulla favola di Bacco, curato dagli alunni delle scuole elementari, come supporto del lavoro successivamente svolto dai ragazzi delle scuole medie e  divulgato nel volume “Bacco: una notte da sballo”.
Un personaggio pregnante di significati, Bacco. Quando nasce, sua madre Semele perde la vita e Zeus, suo padre, preso dagli impegni con le dee dell’Olimpo, lo affida alla ninfa Nisa. 
Il piccolo cresce senza una famiglia e nonostante gli sforzi di Nisa nell’educarlo, non brilla d’eccellenza. Finisce per passare il suo tempo organizzando burle agli uomini della terra. Arrivato in terra di Puglia, arida e sassosa, il dio scopre casualmente una piantina e decide di curarla per poi affidarla agli abitanti di quella terra. È così che essi scoprono l’uva e il suo prezioso derivato: il vino.
Ecco così delineato un primo quadro di responsabilità che balzano direttamente alla mente leggendo questo racconto. Zeus, genitore irresponsabile, lascia crescere senza una solida presenza familiare il suo figliolo.
Bacco intanto, è un dio che si diverte a creare dipendenza. Affida un dono agli abitanti della Puglia ma essi non ne fanno un utilizzo consapevole. In un primo momento il vino diviene fonte di divertimento, fortemente apprezzato per quell’effetto positivo sulla socialità. A lungo andare però si rivelerà la beffa. Quando gli abitanti cominceranno a mettere in atto comportamenti buzzurri e sgradevoli, nonché ad avvertire i sintomi della dipendenza, vorranno mutare il sentimento verso il dono che gli è stato affidato e verso la figura del dio stesso. Probabilmente troppo tardi.
Finisce dunque che questo fumetto, cosi ricco di metafore e spunti di riflessione, sfoci nella produzione del secondo volume che va a ricercare invece un contatto diretto tra l’esperienza dell’alcol e la società, luogo di incubazione e contagio del pericoloso bacillo.
Lavori sviluppati e concentrati nel mondo degli adolescenti che lasciano però emergere forti responsabilità radicate nel mondo degli adulti.
Secondo quanto emerge dal lavoro presentato, infatti, è in famiglia che si conosce la possibilità di assumere determinate sostanze. È in famiglia che molto spesso si assumono la prima volta. È in famiglia che, in definitiva, gli adolescenti si confondono.
La famiglia, il primo modello di riferimento dello stare al mondo che un adolescente prende in considerazione. Ne consegue che un comportamento deviato da parte dei genitori rispetto all’assunzione di alcol, ne determina uno deviato, ma non percepito come tale, da parte dell’adolescente.
Ma ancora, come ha sottolineato il dottor Di Cosola “è quando i genitori rinunciano al loro ruolo e risultano sordi rispetto alle necessità, ai sintomi di malessere lanciati dal proprio figlio, che questo vede nell’alcol un possibile alleato. Quando a 12-13 anni i figli vengono trattati come adulti a tutti gli effetti”.
La società del consumo, inoltre, sostenuta dai mezzi di comunicazione di massa, lascia passare un’idea benefica dell’alcol: compagno fondamentale delle serate con gli amici, mezzo di successo personale assicurato, elemento costante e determinante di tutti quei momenti di piacevole svago.
Sono tanti i motivi che spingono gli adolescenti verso l’alcol. Si beve per farsi belli davanti ad una ragazza, si beve per gioco, si beve per noia, si beve per sentirsi parte del gruppo, si beve per sentirsi grandi, si beve per sentirsi adeguati, si beve per imitare.
Ma ancora. Si beve per mancanza di controllo. Controllo che non si riduce al ruolo delle famiglie o della scuola, ma controllo anche parte degli esercenti che non tardano a dispensare irresponsabilmente prodotti alcolici ai giovanissimi, senza preoccuparsi della loro età.
 “L’adolescenza è il periodo di maggiore fragilità a causa della costituzione del Sé ed è questo che determina comportamenti alterati” ha spiegato la dottoressa Luciana Cazzolla, psicologa e dirigente del Circolo d’Infanzia Comunale di Bari - Carbonara - Ceglie - Loseto. “ In più, durante l’adolescenza ci si distacca dal nucleo familiare per spostarsi verso il gruppo di pari. I ragazzi hanno bisogno di un contenitore per poter rielaborare la loro identità, si allontanano dalla famiglia ma hanno comunque bisogno di punti di riferimento”.
E allora la scuola, “spazio intermedio positivo che accoglie adolescenti e adulti”, si è fatta portatrice di ”un progetto di formazione”, cosi come l’ha definito la dottoressa Renzetti, animato dall’obiettivo di mettere su “leader dai comportamenti sani, che possano offrirsi da modello per i loro coetanei”.
Si riconosce la difficoltà di contrastare un fenomeno così diffuso come l’alcolismo. Rendere consapevoli i giovani sin dalle scuole elementari però, potrebbe servire anche a portare nelle famiglie un insegnamento.
“Occorrono azioni sinergiche per far fronte a questa emergenza” - ha affermato Renzetti - “il recupero di modelli di vita sani da imitare, il mondo della cultura, le forze dell’ordine, le scuole, le parrocchie”.
Avviare una comunicazione su più livelli, tra i genitori e i figli, tra genitori e genitori, tra agenzie formative e studenti, tra agenzie formative e famiglie, è il primo tentativo per comprendere il valore dei doni, come l’uva nel fumetto e quello della vita nella società.
Una maggiore consapevolezza  è il primo passo per contrastare quel fenomeno del  “ramo spezzato “che, come ha riflettuto la preside Mastrorocco della Scuola De Marinis,  “è il simbolo della vita spezzata quando non si trovano le ragioni per vivere”. Lucia Abbinante
LA PRIMA IDEA E’ CONDIVISIBILE, MENO LA SECONDA
 
CORRIERE.COM

«Aumentare i prezzi dell’alcol»
19.12.10
VANCOUVER - L’alcol è la dipendenza più “economica” in British Columbia. A confermarlo, un rapporto del Centre for Addictions Research che ha anche raccomandato un aumento dei prezzi dei liquori per ridurre malattie. Allo stesso tempo, i ricercatori del centro della University of Victoria hanno raccomandato un programma “self-service” che offra alcol gratis ai senzatetto alcolizzati per ridurre l’uso pericoloso di altre sostanze come il colluttorio o l’alcol etilico(*).
Lo studio ha, inoltre, dimostrato che il costo del vino, delle birre e del sidro in British Columbia è più basso di quello dell’Ontario e del Saskatchewan. I ricercatori hanno poi paragonato il prezzo dell’alcol con quello di droghe come la marijuana, l’eroina, la cocaina. Mentre il prezzo medio per una singola dose di marijuana è di $1,87, si può trovare una porzione monodose di alcol a 58 centesimi.
 
(*) NOTA: è come offrire delle sigarette alle persone con un tumore ai polmoni: non esistono altre soluzioni che spingere gli “alcolizzati” verso una morte sicura?
SEMBREREBBE UNA GIUSTA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE IN REALTA’ E’ UNA FURBA CAMPAGNA PROMOZIONALE E PUBBLICITARIA CHE SPINGE INCONSAPEVOLMENTE A PREMIARE CHI FA PREVENZIONE.
 
IL GIORNALEDIPACHINO.COM

Prosegue l’impegno di Birra Peroni per promuovere la cultura di un consumo responsabile delle bevande alcoliche.
Written by adminBirre e Vino dic 17, 2010
Roma, 16 novembre 2010 – Per favorire la cultura del bere all’insegna della moderazione e della responsabilità, e per sensibilizzare i propri consumatori sui rischi legati al consumo di alcol alla guida, Birra Peroni ha sviluppato delle nuove linee guida che prevedono l’inserimento della dicitura “O BEVI O GUIDI” sui propri materiali di comunicazione e sulle etichette dei propri marchi commercializzati in Italia. L’iniziativa rientra in un più ampio impegno dal Gruppo SABMiller, di cui Birra Peroni fa parte, preso in ambito internazionale nell’ambito del Forum Europeo su Alcol e Salute (EAHF). Birra Peroni ha deciso di riprendere il tema della campagna di sensibilizzazione sul tema dell’alcol e la guida già lanciata da Assobirra, l’associazione degli Industriali della Birra e del Malto, nel corso del 2009 al fine di
rafforzare il proprio impegno nel promuovere un consumo responsabile. A partire dal 15 novembre e progressivamente entro  dicembre 2011,  tutte le comunicazioni aziendali, dalle campagne di comunicazione su stampa radio e tv, fino a le etichette e ai materiali di confezionamento,  includeranno un messaggio responsabile.  “L’informazione sul consumo responsabile è una delle nostre dieci priorità per uno sviluppo sostenibile. Essendo uno dei maggiori produttori di birra al mondo, pensiamo che la birra aggiunga divertimento e gusto alla vita della maggior parte delle persone, che bevono in modo responsabile. Tuttavia siamo a conoscenza degli effetti negativi dell’abuso di alcol sugli individui e la società. Abbiamo quindi scelto di inserire il messaggio “O BEVI O GUIDI” un messaggio semplice e che lascia poco spazio a dubbi: niente alcol per chi deve mettersi alla guida”– ha spiegato Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne di Birra Peroni  - Un invito chiaro e diretto che riteniamo possa essere recepito in maniera efficace dai consumatori e che segue la direzione già intrapresa da diversi anni dall’associazione di categoria, AssoBirra, di cui la nostra Azienda è parte”. “O BEVI O GUIDI” sarà riportato in carattere maiuscolo, in colori a contrasto con lo sfondo, e potrà essere trasmesso unitamente all’invito a visitare il sito www.alcolparliamone.it e al simbolo di divieto di mettersi alla guida. In tutti i casi, per garantirne la leggibilità, la sua dimensione occuperà uno spazio di circa il 5% della superficie complessiva della comunicazione.  “Pur consapevoli che la birra sia una bevanda alcolica naturale che può essere assunta in modo compatibile con le regole di una sana alimentazione, bisogna imparare a dire no agli eccessi e rinunciare a bere del tutto in determinate circostanze come ad esempio quando si deve guidare – continua Federico Sannella. – E’ per questo che riteniamo importante sostenere, attraverso iniziative concrete e continuative nel tempo, una informazione chiara sul consumo responsabile di alcol così come facciamo sul sito www.alcolparliamone.it in cui cerchiamo di diffondere una corretta informazione sul tema”.
E’ questa un’ulteriore tappa attraverso il quale il settore birrario e Birra P
Lunedì, 20 Dicembre 2010
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