Incidenti
in Galleria: |
(ASAPS)
- L’infinita serie di incidenti in galleria su cui è stata
calamitata l’attenzione dei media, risale ovviamente alla tragedia del
Monte Bianco, di cui è ricorso in questi giorni il quinto anniversario.
Inutile perdersi nelle ragioni dell’intasamento dei tunnel, che rendono questi manufatti pericolosissimi, dovuto in larga parte alla crescente "ipergommatizzazione", se ci può essere passato il neologismo... Quello che è sicuro è che dal "giorno dopo", ogni evento infortunistico all’interno di una canna sotterranea ha rappresentato, sia per gli addetti ai lavori (sanitari, addetti al traffico, vigili del fuoco e polizia stradale) che per gli utenti, un banco di prova spesso letale. Diciamo banco di prova: a livello infrastrutturale, per verificare la tenuta dell’impianto e dei sistemi di allarme, e a livello pratico. Lo spettro di scenari incidentali potenziali è vastissimo e proprio per questo motivo ci sembra quasi impossibile esprimersi con delle istruzioni perentorie. La polizia elvetica suggerisce di non far entrare assolutamente il fumo all’interno del veicolo, ma questo può valere per una situazione che veda il veicolo impegnato in una progressione di marcia. Una volta che si è in prossimità di uno scenario di emergenza all’interno di un tunnel, senza farsi prendere dal panico - per quanto possibile - è necessario limitare l’infiltrazione di fumi all’interno, utilizzando il ricircolo interno dell’aria. Questo consente di guadagnare tempo. A velocità ridotta, per rendere REVERSIBILE l’errore di uno sbandamento o di un’erronea direzione di marcia, si deve cercare di raggiungere l’ingresso-uscita più vicina, sempre che la visibilità lo permetta. In relazione alla visibilità bisogna adattare la velocità. Se l’uscita è invece troppo lontana, se il fumo dovesse aumentare o se poco avanti al nostro veicolo dovesse svilupparsi l’incendio, allora bisogna fermare il veicolo più a destra possibile, spegnere il motore e abbandonarlo rapidamente, LASCIANDO LA CHIAVE INSERITA E LA PORTIERA APERTA. Poi, cercando di risparmiare la forze, dirigersi verso l’uscita di sicurezza o l’uscita vera e propria, se si trova nelle immediate vicinanze: bisognerebbe seguire le strisce, quando ci sono. Nella maggior parte dei casi i tunnel autostradali dispongono di cunicoli di attraversamento, che servono a condurre in salvo i pedoni conducendoli nella canna della carreggiata opposta: all’uscita è necessario fare attenzione e mantenersi vicini alla volta per non essere investiti. Nei tunnel autostradali di nuova concezione l’emergenza in una delle due canne comporta la chiusura del traffico, tramite semaforo e sbarra automatica, anche nella carreggiata opposta: il pedone che si trovi a sbucare nella galleria dell’opposto senso di marcia potrà contare qui sull’interdizione al traffico dei veicoli e guadagnare l’uscita senza rischi aggiuntivi. Nei trafori come il Monte Bianco, invece, l’utente in pericolo può contare su camere termoprotette a tenuta stagna, dalle quali si accede a un tunnel di evacuazione pedonale. È importante, comunque, anche la prevenzione. In caso di code all’interno dei tunnel è opportuno fermarsi sul margine esterno della carreggiata: se si è in sorpasso accostare tutto a sinistra, se si è in marcia accostare tutto a destra: questo per garantire un sentiero potenziale ai soccorsi. Spegnere subito il motore, per evitare la saturazione dell’atmosfera interna e garantire così un livello di respirabilità accettabile. Evitare assolutamente di uscire dal veicolo se non strettamente necessario e mantenere, se si è in prossimità dei grandi trafori, la radio accesa, perché un sistema automatico di ricerca della frequenza sintonizzerà l’apparato sul servizio informazioni della struttura. In caso di incendio, invece, è necessario fermarsi subito sul bordo esterno della carreggiata, spegnere il motore ed evacuare il teatro dell’evento, con calma ma con determinazione, evitando di portare con sé valigie o borsoni pesanti, per non affaticarsi. Più genericamente, all’interno dei tunnel è sufficiente evitare di restare in panne, magari controllando il livello della benzina e quindi non arrischiarsi ad entrare in caso di riserva; stare ad una giusta distanza di sicurezza, che per un autotreno sarebbe di 150 metri e almeno 40/50 metri per le auto; rispettare ovviamente i limiti ed essere informati sulle condizioni del traffico. |