Foto Blaco-archivio Asaps (ASAPS), 22 dicembre 2010 – Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 9021 del 16 dicembre scorso, ha sancito che rischia la sospensione della patente l’automobilista che investe un pedone anche nel caso in cui proceda a bassa velocità e presti immediato soccorso dopo l’incidente. La decisione è frutto di un ricorso intentato da un automobilista di Lecce che aveva investito un pedone sulle strisce e che si era difeso sostenendo che il giorno del sinistro procedeva a velocità moderata e che si era subito fermato a soccorrere l’uomo investito, rimasto ferito al volto e alla testa. I giudici di Palazzo Spada, hanno però respinto tutti i motivi spiegando che "la sospensione della patente di guida ai sensi dell’articolo 91 comma 4 t.u. 15 giugno 1959, n. 393 per un periodo massimo di due anni, in caso di investimento che abbia prodotto la morte o le lesioni personali gravissime o gravi, costituiva oggetto di un potere prefettizio tipicamente cautelare, autonomo rispetto all’esercizio dell’azione penale, il cui esercizio non presupponeva alcun accertamento di pericolosità del conducente, implicita nelle conseguenze causate dall’incidente". (ASAPS)
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