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Rassegna alcol e guida del 23 dicembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

LETTERA INVIATA A LA GAZZETTA DI MANTOVA (E PER ORA NON PUBBLICATA)

Siamo i componenti dei 23 Club Alcologici Territoriali operativi in provincia di Mantova.
Dopo anni di devastanti sofferenze legate al bere, con il Club abbiamo finalmente trovato una  possibilità per recuperare benessere e serenità.
Chi ci volesse contattare, può telefonare al numero 0376/329771.
Abbiamo letto sulla pagina facebook della Gazzetta di Mantova l’invito alla Festa di Capodanno organizzata al “Jaman Reggae Pub” di Cerese, e ci ha molto colpito lo slogan “Bevi pure quello che vuoi e quanto ne vuoi, consumazioni alcoliche e analcoliche ILLIMITATE!!”. http://www.facebook.com/home.php?ref=logo#!/photo.php?fbid=1580375023222&set=t.1328366607V
Cagionare l’ubriachezza altrui è un reato previsto dal nostro codice penale (artt. 690 e 691), sollecitiamo gli amministratori di Virgilio, le Forze dell’Ordine e - perché no? - le famiglie a vigilare su questa iniziativa: la notte di capodanno è ad altissimo rischio di sinistrosità stradale e iniziative di questo genere non fanno che aumentare il pericolo, con conseguenze che possono essere drammatiche.
Scriviamo col cuore gonfio di preoccupazione: fino a quando esisteranno persone che promuovono senza vergogna con così grande  leggerezza la cultura che associa alcol e divertimento, trattando i ragazzi non come persone da rispettare ma come portafogli da spremere, siamo certi che ci sarà un futuro per i nostri Club, e avremo modo di divenire una associazione sempre più importante e  diffusa nel territorio mantovano.
Per questo diciamo grazie, ma è un “grazie” amaro, perché la promozione di questa cultura del bere è la  radice di tutte le sofferenze alcolcorrelate che attraversano le nostre case, dalle sofferenze legate a bevute sporadiche (risse, violenze – anche sessuali - , incidenti stradali, domestici, sul lavoro…) a quelle legate a un bere continuo e ripetuto nel tempo (problemi economici, famiglie disgregate, malattie…).
Siamo certi di interpretare, in questo nostro ironico ringraziamento, anche i sentimenti di molte categorie  professionali che devono molto a chi promuove in questo modo il vino, la birra e le altre bevande alcoliche: gli epatologi, gli oncologi, gli ortopedici, gli assistenti sociali, gli avvocati divorzisti, i carrozzieri, i costruttori di  sedie a rotelle, gli impresari di pompe funebri, e tanti, troppi altri ancora.  Ma siamo in realtà certi che nessun Club Alcologico Territoriale si augura davvero di espandere il numero delle sofferenze legate al bere presenti sul proprio territorio, come nessuna delle categorie citate vuole aggiungere clienti ai già tanti cui fornisce prestazioni. Nessuna persona responsabile, dopo un minimo di riflessione sull’argomento, può approvare una festa dove il rischio insensato cui vengono esposti dei ragazzi diventa protagonista.
Le famiglie dei Club Alcologici Territoriali della provincia di Mantova


LE SCIENZE

Sulla rivista Nature
Un gene per il comportamento impulsivo grave
La mutazione scoperta è a carico del gene HTR2B che codifica per un tipo di recettore per la serotonina, un neurotrasmettitore in grado d’influenzare molti comportamenti, tra cui l’impulsività
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Un_gene_per_il_comportamento_impulsivo_grave/1346032
Una variante genetica di un recettore del cervello umano può contribuire al comportamento impulsivo violento sotto l’influenza dell’alcol: è quanto hanno scoperto i ricercatori del National Institutes of Health (NIH) che descrivono il risultato in un articolo pubblicato sulla rivista Nature.
“L’impulsività, o ’tendenza all’azione senza previsione’, compare in molti comportamenti patologici, tra cui il suicidio, l’aggressività patologica e le dipendenze”, ha commentato David Goldman, direttore del Laboratory of Neurogenetics del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA) dei NIH. “Ma si tratta anche di un tratto di grande valore conservativo per l’individuo quando occorre prendere decisioni tempestive in situazioni ad alto rischio."
In quest’ultima ricerca, i ricercatori hanno studiato un campione di questi soggetti impulsivi in Finlandia, in cui vive tutt’ora una popolazione con una storia genetica unica.
“La maggiore parte dei finlandesi deriva da un ristretto numero di coloni originari, una circostanza che diminuisce la complessità della ricerca sulle cause della patologia nel paese”, ha continuato Goldman. “Studiando la genetica dei soggetti che hanno commesso crimini violenti si aumenta così la probabilità di trovare geni in grado d’influenzare il comportamento impulsivo.”
I ricercatori hanno sequenziato il DNA dei soggetti impulsivi e hanno confrontato i dati raccolti con sequenze analoghe di soggetti normali, che costituivano il gruppo di controllo. Da ciò si è scoperto che una singola variazione, che blocca un gene noto come HTR2B, è un fattore predittivo di comportamento impulsivo. L’HTR2B codifica per un tipo di recettore per la serotonina presente nel cervello. Una parziale conferma del dato è il fatto che la serotonina è un neurotrasmettitore in grado d’influenzare molti comportamenti, tra cui l’impulsività.
“L’aspetto interessante è che da sola la mutazione genetica non può causare questo tipo di comportamento”, ha sottolineato Goldman. “I portatori di tale mutazione a carico del gene HTR2B che hanno commesso crimini da comportamento impulsivo erano maschi ed erano tutti diventati violenti solo dopo aver consumato alcol, che di per sé porta a un calo delle inibizioni dei comportamenti”. (fc)

SALUS.IT

Il consumo moderato di alcol può aumentare il rischio di abuso di amfetamine
a cura del dottor Vincenzo Manna
Una ricerca pubblicata online il 14 dicembre 2010 fornisce evidenti prove che il bere alcol in quantità moderate può aumentare la vulnerabilità di un individuo all’abuso di amfetamine. Lo studio verrà stampato sul numero di marzo 2011 della rivista scientifica Alcohol Clinical & Experimental Research ed è stato finanziato dal National Institute on Drug Abuse. La ricerca ha dimostrato che i bevitori moderati sono più sensibili agli effetti soggettivi di rinforzo anche di una singola dose d’amfetamina, rispetto ai bevitori leggeri. Il team di ricercatori coordinati dal Craig R. Rush, del Dipartimento di Scienza del Comportamento della Università del Kentucky di Lexington sostiene, quindi, che bisogna educare gli adolescenti e i giovani adulti sulle potenziali conseguenze anche del bere con moderazione.
Gli effetti di rinforzo della d-amfetamina in 17 bevitori di alcolici leggeri (< 7 bevande alcoliche a settimana) e 16 bevitori moderati (≥ 7 bevande alcoliche a settimana), sono stati valutati utilizzando una procedura obiettiva di quantificazione dell’effetto di rinforzo della droga negli esseri umani.
Durante le prime fasi dello studio, i partecipanti hanno assunto placebo oppure d-amfetamina a basso (8 - 10 mg) e alto (16 - 20 mg) dosaggio.
Dopo queste sessioni iniziali, i pazienti hanno avuto, quindi, la possibilità di guadagnare fino a un totale di 8 capsule contenenti il 12,5% (un ottavo) della dose precedente, svolgendo uno specifico compito al computer.
I ricercatori hanno osservato che sia le dosi basse sia quelle più alte di d-amfetamina hanno funzionato come un "rinforzo" sui bevitori moderati, mentre solo il dosaggio più alto lo ha fatto sui bevitori leggeri. I bevitori moderati hanno lavorato, cioè, molto di più per le dosi alte di d-amfetamina di quello che hanno fatto il bevitori leggeri.
Questo suggerisce che bere moderate quantità di alcol può rendere un individuo più vulnerabile agli effetti degli psicostimolanti come l’amfetamina. Ulteriori ricerche sono necessarie per chiarire i meccanismi comportamentali e neurofarmacologici coinvolti nel consumo di alcol e nell’abuso consensuale di psico-stimolanti.
Lo studio affronta un importante problema clinico, cioè il rapporto tra la predisposizione all’uso delle singole diverse droghe ed il loro effetto di rinforzo reciproco, quando associate tra loro.
A causa di fattori biologici o ambientali, alcuni individui possono essere a rischio per l’uso di varie sostanze psicoattive, in base alle loro specifiche risposte a queste droghe.
Questo studio evidenzia che è possibile che l’uso prolungato di una sostanza d’abuso (in questo caso l’alcol) possa aumentare la risposta di un individuo (l’effetto edonico) ad altre droghe (in questo caso le amfetamine). Vi è un ampio corpus di letteratura sui cambiamenti nella risposta edonica indotta dalle droghe che si verificano in relazione alla loro somministrazione ripetuta. L’alcol è una delle numerose sostanze d’abuso che induce "sensibilizzazione", cioè maggiore risposta agli effetti della sostanza dopo sommministrazioni ripetute. L’estensione del fenomeno della sensibilizzazione da una sostanza d’abuso ad un’altra si potrebbe definire una ’sensibilizzazione crociata,’ dove l’esposizione ripetuta ad una droga aumenta la responsività, quindi l’effetto edonico ed il rischio di “addiction” per un’altra droga. Lo studio ha molti punti di forza, tra cui un buon numero di soggetti, attenti metodi di screening e di prova, e, soprattutto, uno strumento di valutazione obiettiva e sensibile del “rinforzo” indotto dalla sostanza sul singolo soggetto, in grado di misurare l’effetto rinforzante del farmaco sullo specifico individuo. Questo strumento si è dimostrato capace di fornire una misura sensibile e valida evidenziando le differenze individuali nella motivazione ad assumere la nuova sostanza.
In conclusione, lo studio offre un contributo prezioso alla riflessione scientifica e clinica. I ricercatori stanno già progettando studi prospettici di replica di questi risultati su altri campioni.
Alcohol Clin Exp Res. Pubblicato online il 14 dicembre 2010

IL SECOLO XIX

Ammazzato a colpi di spranga
L’alcol, il freddo, la vita di strada e una lite per una donna. Non una donna contesa, ma una donna sposata con uno dei due rivali, che vive a più di duemila chilometri da Savona e che è diventata, in un attimo, la causa della furia omicida di uno dei due uomini.
Sono questi gli ingredienti che hanno portato, nella notte tra lunedì e martedì, Larike Semenchenko, 40 anni di origini moldave, ad uccidere a colpi di spranga e con un arma da taglio, Nicula Alexandru, 53 anni, di origini romene.

MAMMADOMANI.IT

Calo di nascite. Fertilità femminile minata da fumo ed età
di Eva Forte
In Europa nel 2009 si è registrato un forte calo delle nascite, anche se alcune nazioni hanno segnato un buon incremento come avviene in Svizzera, che rimane comunque sotto il tasso necessario per garantire il ricambio generazionale. Meno bambini dovuti non alla scelta delle nuove famiglie ma alle problematiche legate alla fertilità femminile. Secondo una indagine svolta da ProCrea con sede proprio a Lugano, le cause principali dell’infertilità restano età della mamma, fumo e alimentazione scorretta oltre che dall’uso di sostanze tossiche come alcol e droga.
Come scritto più volte la donna moderna si avvicina al desiderio di maternità dopo i 30 anni, età in cui comincia a diminuire la possibilità riproduttiva di ogni donna. Negli ultimi 10 anni le mamme over 35 sono aumentate del 43%. Ricordiamo che il patrimonio ovarico tende a scomparire dopo i 40 anni e tra i 30 e i 35 diminuisce notevolmente.
Problemi anche per le donne e la loro salute riproduttiva: 1 caso su 3 di sterilità è legato a lesione tubarica causata dalla spirale, da aborti precedenti o da rapporti sessuali infetti, come anche da malattie di organi adiacenti come l’appendicite.
Puntiamo la nostra attenzione anche al fumo, dannosissimo per le ovaie e che ritarda notevolmente la possibilità di gravidanza, con ricerche superiori ad un anno, come anche ai problemi alimentari che portando la donna ad avere un peso sbagliato sia per difetto che per eccesso, porta a una ovulazione irregolare.
Un altro problema che riguarda molte più donne di quanto si pensi è l’endometriosi, una malattia diagnosticata spesso in fase troppo avanzata.

LEGGO

Salta il veglione al Circular. E non solo…
di Riccardo Tagliapietra
Salta il veglione al Circular. E non solo. Niente Natale, Santo Stefano e nemmeno befana. Per 30 giorni il locale dovrà restare chiuso. A stabilirlo il decreto di sospensione della licenza firmato ieri mattina dal questore di Padova, Luigi Savina. Un documento che i carabinieri ieri pomeriggio poco dopo le 19 hanno notificato al legale rappresentante della ditta La Villa srl di Noventa, Giancarlo Carraro, proprietario del Circular. La prima a saltare sarà la festa programmata da Company con front man Mauro Tonello che sabato sera avrebbe dovuto portare il ritmo degli anni 90 nella pista di Maserà.
I guai per il locale sono cominciati qualche mese fa con le prime segnalazioni arrivate ai carabinieri di Abano per ubriachezza molesta di alcuni clienti della discoteca. Poi l’aggressione a una ragazza all’interno del Circular da parte di un gruppetto di balordi ubriachi. E così erano scattate le indagini. Un primo blitz circa tre settimane fa per controllare clienti e gestione. E uno seguente, la scorsa settimana, per vedere se i moniti e i consigli degli investigatori erano stati seguiti. Ma una volta entrati i militari hanno verificato che alle 3,30 i barman stavano ancora servendo alcolici, in barba al divieto che prevede lo stop alle 2. Tutto segnato nel rapporto firmato dai carabinieri che definivano la situazione al Circular «fuori controllo». Così, in base alle nuove norme antistragi del sabato sera il questore ha deciso. Il locale potrà riaprire il 21 gennaio del prossimo anno.

CORRIERE DEL VENETO (Treviso)

Ubriachi alla guida, tutti a Ponzano a espiare la pena
PONZANO— Convenzione per gli ubriachi alla guida, c’è la firma. Ieri mattina il presidente del tribunale di Treviso, Giovanni Schiavon, e il sindaco di Ponzano, Giorgio Granello, hanno firmato una convenzione per «lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità» relativo alla recente riforma del codice della strada che permette agli automobilisti condannati per guida in stato di ebbrezza di commutare la propria pena in lavori socialmente utili. Ponzano è il primo comune della nostra provincia a siglare l’accordo, che in sostanza è una bozza generica che presto sarà imitata anche da altre amministrazioni, che già si sono fatte avanti per chiedere lumi su come attivare le pratiche. La convenzione è nata da una sentenza pilota, ottenuta dall’avvocato Fabio Capraro, con la quale un meccanico, invece di pagare 12 mila euro al tribunale, potrà lavorare per 40 giorni nel comune di Granello.

IL GAZZETTINO (Rovigo)

Non si ferma…
Non si ferma la campagna di prevenzione dell’Ulss 19 sui temi di alcol e guida. Il consumo di alcol, infatti, costituisce un pericoloso e ormai consolidato comportamento nei luoghi di aggregazione, con rischi evidenti non solo in termini di salute dell’individuo ma anche di sicurezza per la collettività: ad esempio l’alcol alla guida rappresenta la prima causa di morte tra i giovani. Da tempo, quindi l’azienda sociosanitaria locale, tramite il Dipartimento per le dipendenze e in collaborazione con l’Acat Basso Polesine, è presente nelle scuole e nella comunità con iniziative di sensibilizzazione ai problemi alcol correlati, in particolar modo con attività di educazione legate alla guida degli autoveicoli, data anche l’applicazione del nuovo codice della strada che prevede l’esecuzione dell’alcoltest. Si è dato l’avvio, anche quest’anno, alla campagna di informazione che coinvolgerà 32 classi quarta delle scuole superiori di Adria, Porto Viro e Porto Tolle, cioè oltre seicento ragazzi prossimi alla patente, e tutti gli allievi delle otto autoscuole presenti in Bassopolesine. L’importanza della sensibilizzazione viene evidenziata nell’analisi dei dati forniti dall’osservatorio statistico provinciale in relazione agli incidenti stradali avvenuti nel 2009.

IL GAZZETTINO (Treviso)

Botte e devastazione
Bruno De Donà
Botte e devastazione del locale. Immagini da Far West riviste martedì sera in presa diretta al "Bar la Rotonda" di Badoere di Morgano. Danni per quindicimila euro provocati da due malviventi albanesi, che alla fine dell’impresa si sono ritrovati con le manette ai polsi.
La nottata brava ha avuto per protagonisti Orlando Hima, 27 anni, residente a Paese in via Toscanini e Dritan Domi, 34 anni, residente a Piombino Dese. Sono entrambi nullafacenti, hanno precedenti penali. Risultano entrambi clandestini nel nostro Paese. Per averne ragione, tale e tanta è stata la violenza con cui hanno agito, sono dovute intervenire ben tre pattuglie dei carabinieri.
Erano le due del mattino e i due, si sono presentati nel locale. Apparivano a prima vista ubriachi fradici. Ma volevano bere ancora. Alcol naturalmente. La titolare, la 22enne V.S. di Paese, si è rifiutata di servirli. Al che i due sono passati a vie di fatto, picchiandola. In difesa della giovane donna è intervenuto un avventore, il 27enne G.M. di Trebaseleghe. Ma pure lui le ha buscate duramente. Non è bastato il pestaggio. Il duetto albanese si è scatenato facendo il finimondo. Sono volate suppellettili e mobilio e un’infinità di oggetti sono andati in frantumi.
Nemmeno l’arrivo dei carabinieri della Compagnia di Castelfranco, venuti a dar man forte ai colleghi di Istrana, è valso a calmare gli energumeni. Menavano calci e pugni come forsennati. Neanche quando sono finalmente scattate le manette hanno desistito. Uno dei due, Ditran Domi, tanto si è dimenato, sferrando pedate a dritta e manca, da arrivare a sfondare il vetro di una portiera posteriore del mezzo dei carabinieri. Non da meno è stata la reazione dell’altro.
Ora risponderanno di danneggiamento aggravato di pubblico esercizio, lesioni personali aggravate, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

ILTEMPO.IT

Iran
Uomo frustato per consumo di alcol
TEHERAN - Un uomo è stato frustato in pubblico in Iran per avere consumato bevande alcoliche.
La punizione corporale è stata eseguita su una piazza della città di Ramshir, nella provincia sud-occidentale del Khuzistan.
L’uomo, di cui non è stata resa nota l’identità, ha ricevuto 80 colpi di frusta. In base alla legge islamica in vigore fin dalla rivoluzione del 1979, il consumo di alcol è vietato in Iran. Chi viola la legge può essere condannato alle frustate, a forti multe o a pene detentive. (*) Le esecuzioni corporali in pubblico sono tuttavia molto rare.
 
(*) Nota: molto spesso in questa rassegna abbiamo documentato  come produttori e rivenditori di bevande alcoliche, di fronte alle disposizioni di legge per la sicurezza stradale o all’uso degli etilometri per le strade, si siano lamentati agitando lo spettro del “proibizionismo”.
Evidentemente non sanno di che cosa parlano.

CORRIERE DELL’UMBRIA

Senza patente uccise un ragazzo
Nel 2009 un diciassettenne in motorino fu investito da un ubriaco al volante. A giudizio un rumeno accusato di omicidio colposo aggravato.
Elio Clero Bertoldi
Il rumeno Joan Monteanu, 43 anni, residente a Sismano di Avigliano, è stato rinviato a giudizio dal gup Carla Maria Giangamboni. Lo straniero, che vive in Italia da anni ed è difeso dall’avvocato Maddalena Uncino, dovrà comparire, agli inizi di febbraio, davanti al giudice monocratico della sezione distaccata di Todi per rispondere dell’accusa di omicidio colposo aggravato. Il pubblico ministero Mario Formisano ha infatti integrato il capo di imputazione contestando all’imputato il fatto di aver guidato l’auto senza aver mai conseguito la patente, senza avere l’assicurazione e trovandosi in uno stato di ubriachezza pari all’1,50 grammi litro e di aver causato la morte di un giovane e il ferimento di un altro. Grande soddisfazione, uscendo dall’aula di udienza, degli avvocati David Zaganelli e Giovanna Bagianti (che assiste i genitori della giovane vittima) e dall’avvocato Gianmarco Cesari (che è parte civile per l’associazione italiana famiglie e vittime delle strade, che raccoglie oltre 5000 famiglie italiane che hanno subito un lutto legato ad incidenti stradali). L’agghiacciante sinistro era avvenuto a Todi il 13 luglio del 2009. Il rumeno viaggiava alla guida di una Fiat Uno e aveva travolto un motorino in sella al quale sedeva Riccardo Fiaschini di 17 anni di Montecchio di Avigliano Umbro. Per difendersi dallo stato di ubriachezza, subito apparso evidente agli operatori, il rumeno ai carabinieri che avevano effettuato le indagini sull’incidente mortale aveva sostenuto di aver mangiato, poco prima, un piatto di fagioli conditi con molto aceto. Le indagini hanno accertato che la Fiat Uno viaggiava a oltre 75 chilometri all’ora (su una strada a limite di velocità di 40 chilometri all’ora) e che non aveva effettuato alcuna manovra di emergenza, in particolare una frenata, che avrebbe potuto evitare il terribile impatto. Il caso è complesso perchè la vittima viaggiava con un motorino sul quale aveva fatto accomodare un passeggero non autorizzato (anche lui rimasto ferito, ma almeno vivo) e aveva perso il controllo invadendo la corsia opposta. Ma il fatto che il conducente straniero non avesse mai conseguito la patente di guida, per le parti civili e per l’accusa, è una causa assorbente ed esclusiva, che cancella e supera qualsiasi eventuale concorso di colpa nell’evento da parte della vittima. Comunque ora sarà il giudice a stabilire responsabilità e colpe.

CORRIERE DELLA SERA (Roma)

Ciclo di corti sul vino firmati Vittorio Storaro
Partirà dal Vigneto Lazio, e da Roma che è il Comune agricolo più grande d’Europa, il ciclo di corti dedicato al mondo del vino a firma Vittorio Storaro. Il primo corto, prodotto dallo stesso Storaro, sarà presentato nell’ambito di Sensofwine 2011, al Palazzo dei Congressi di Roma dal 29 al 30 gennaio. Lo ha annunciato l’organizzatore della kermesse enologica Luca Maroni, che sarà la voce narrante, nel film di Storaro, premiato quattro volte con l’Oscar dall’Accademia delle Arti delle Scienze Cinematografiche. «È ora di dire basta alla comunicazione gastronomica fatta con le padelle» ha detto Maroni, secondo il quale «è giunto il momento di una rivoluzione culturale dell’enogastronomia, voltiamo pagina -ha detto -e raccontiamo l’importanza paesaggistica del nostro patrimonio, il valore della tradizione agricola del Paese, la capacità del vino di rappresentare sui mercati internazionali l’eccellenza di ogni regione italiana» . A Sensofwine una mostra fotografica, Vinalia, presenterà le 12 immagini più belle del corto. L’assessorato alle Politiche culturali e della comunicazione di Roma Capitale «darà un supporto alla comunicazione di Sensowine ha detto l’assessore Umberto Croppi -e promuove il premio "Vino è cultura", giunto alla terza edizione, per valorizzare il contenuto culturale nella produzione vinicola di qualità, dalla storia delle famiglie all’artigianalità di certe lavorazioni, dalla capacità di innovazione fino al dialogo diretto con l’arte, spesso presente nelle etichette d’autore»

PARMA.REPUBBLICA.IT

Via D’Azeglio, accoltellò un uomo
Ucraino condannato a 9 mesi
Nove mesi di reclusione per aver sferrato un fendente all’addome di un uomo per futili motivi. Questa la condanna per un 39enne ucraino che nel 2003, in via D’Azeglio, spedì all’ospedale un conoscente moldavo con una ferita da taglio che lambì gli organi interni. La vittima fu sottoposta a un intervento chirurgico ed ebbe trenta giorni di prognosi. L’aggressore perse la testa per un nonnulla: entrambi gli uomini si trovavano in compagnia delle rispettive mogli e di altri conoscenti quando è scoppiato il battibecco, in strada. Complice l’alcol, il 39enne ha estratto un coltello e ha ferito un 44enne. E’ stato accusato di lesioni e di porto d’arma. Oggi la condanna del giudice Livio Cancelliere. Condannata anche per ricettazione una delle donne che si trovavano nel gruppo di stranieri: ha presentato alle forze dell’ordine intervenute sul posto un passaporto, probabilmente rubato, su cui aveva incollato la propria foto. (m.c.p.)

TGCOM

Melis-Santoianni, fidanzati sul set
Protagonisti del film "Asfalto Rosso"
Due fidanzatini che vivono al limite e che si scontreranno con la dura realtà. Come raccontano a Tgcom, Daniele Santoianni e Valentina Melis sono i protagonisti di "Asfalto Rosso" (regia di Ettore Pasculli). Il lungometraggio parla delle stragi del sabato sera legate ad alcol e droga. L’ex gieffino si cimenta nel ruolo di Roby, appassionato di auto e corse clandestine. Incitato dalla sua ragazza Eleonora a premere l’acceleratore sulla strada come nella vita. Il film uscirà a marzo 2011.
"Sono rimasto sorpreso degli apprezzamenti positivi che il regista ha fatto nei miei confronti - racconta Santoianni - questo mi da fiducia nel considerare questa esperienza come l’inizio di un percorso che spero diventi in un futuro il mio lavoro. Tornando al film, quello dell’alcol e della droga è un problema sociale esistente e che è importante combattere, ci sono molti modi per divertirsi senza per forza dover esagerare".
Dal canto suo, Valentina assicura che girare "Asfalto Rosso" è stata una bellissima esperienza "sia dal punto di vista professionale che umano". Visto che la pellicola è stata girata anche all’interno della comunità per tossicodipendenti di San Patrignano. "Da una parte ho potuto ancora una volta sperimentarmi nella recitazione - interviene Melis - e questo mi ha ulteriormente dato la consapevolezza di voler sviluppare in parallelo al mio primo lavoro di conduttrice quello di attrice. Dall’altra ho conosciuto tante persone che nella realtà hanno questi problemi. Ogni ragazzo all’interno del centro ha la sua storia, il suo percorso, le sue difficoltà e la forza con cui affrontano ogni singola giornata è lodevole e degna di nota".

CORRIERE DEL VENETO

NEL TREVIGIANO
«Vendi la casa e dammi i soldi»
Pregiudicato tenta di bruciare la madre
Vittorio Veneto. Un uomo di 43 anni, condannato per droga e uscito per buona condotta, era disperato perché non trovava più lavoro. La donna è riuscita a salvarsi
VITTORIO VENETO (Treviso) - Un uomo di 43 anni, Giancarlo Zanetti, tenta di bruciare la madre 76enne perché non voleva vendere la casa di famiglia. Il fatto è successo mercoledì sera a Ceneda, un quartiere di Vittorio Veneto. L’uomo è un pregiudicato, arrestato l’1 aprile 2008 e condannato a 2 anni e sei mesi per spaccio di stupefacenti. La scorsa estate era uscito dal carcere per buona condotta e non aveva più trovato lavoro. Prima dell’arresto, faceva l’operaio. La disoccupazione e i problemi di alcolismo lo hanno portato ad aggredire la madre cui aveva intimato di vendere la casa per avere una buona somma per vivere. Al rifiuto di quest’ultima, l’uomo ha sfondato la porta della camera dove la donna si era barricata e le ha gettato addosso il contenuto di una tanica di benzina. Poi l’ha minacciata con l’accendino. La donna è riuscita a fuggire e a trovare rifugio da un vicino. I carabinieri, quando sono intervenuti, hanno trovato l’uomo che dava ancora in escandescenze e lo hanno arrestato.

CORRIERE ADRIATICO

Maltrattava il figlio di 20 mesi
L’imputato è stato condannato. La violenza scatenata dall’alcol
Porto Recanati - E’ stato condannato per avere maltrattato la convivente e i figli: uno di 11 anni (che la donna aveva avuto da una precedente relazione) e uno di 20 mesi (nato dal loro rapporto). La sentenza è stata emessa ieri mattina dal giudice per l’udienza preliminare Enrico Zampetti. Sul banco degli imputati un uomo residente a Porto Recanati. Si tratta di F.Z., 47 anni, disoccupato. Una violenza, secondo la ricostruzione della procura, dovuta all’abuso di alcol.
I fatti contestati dalla magistratura inquirente risalgono al mese di dicembre del 2008. Stando al capo d’imputazione, F.Z. avrebbe maltrattato la convivente la convivente e i due bambini, percuotendoli in più occasioni. Atteggiamenti violenti, come detto, che venivano compiuti quando l’uomo era fuori di sè a causa del troppo alcol in corpo.
Sempre per l’accusa, l’imputato non avrebbe provveduto all’assistenza della donna e dei minorenni, privandoli di quanto necessario per permettere loro di provvedere alle esigenze quotidiane. La donna è di nazionalità polacca e il caso è finito all’attenzione della magistratura a seguito di un esposto. Espletati gli accertamenti del caso, il sostituto procuratore titolare del procedimento penale ha chiesto il rinvio a giudizio e così si è arrivati all’udienza preliminare davanti al Gup Zampetti.
L’avvocato Marco Romagnoli, difensore dell’imputato, ha chiesto e ottenuto che il suo assistito fosse giudicato con il rito abbreviato. E ieri è arrivata la sentenza. F.Z., come detto, è stato condannato. Il giudice gli ha inflitto una condanna a otto mesi di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena.
L’avvocato Romagnoli ha sempre sostenuto l’estraneità del suo assistito alle accuse formulate dalla procura e attende di conoscere le motivazioni della sentenza di primo grado al fine di valutare un eventuale ricorso in Corte d’Appello. In aula la pubblica accusa è stata sostenuta dal sostituto procuratore Cristina Polenzani. Resta ora da seguire l’evolversi della vicenda giudiziaria.
Daniel Fermanelli

LA PROVINCIA PAVESE

fai capire a chi la butta via con l’alcol che la vita è bella e va vissuta fino in fondo - oriana giacomini gambarana

L’ECO DI BERGAMO

I giovani e lo sballo Più controlli contro l’alcol

L’UNIONE SARDA

Un nuovo servizio contro alcolismo e tossicodipendenze

GAZZETTA DI REGGIO

il buon vino non conosce crisi
alla ribalta l’enologia reggiana

LIBERTA’

Camionista ubriaco urta un’auto e si allontana, condanna a 17 mesi

LA CITTA’ DI SALERNO

era ubriaco il ferito del lungomare

IL MESSAGGERO VENETO

ubriaco al volante strattona e spinge i carabinieri

 

 

Venerdì, 24 Dicembre 2010
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