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Rassegna alcol e guida del 4 gennaio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

CONTRIBUTO ACAT FEDERICIANA
Si può cambiare la cultura alcolica delle ...

Questo annuncio pubblicitario è tratto dal quotidiano L’Uomo Qualunque del giugno 1947. Il prodotto del dott. De Franco era una bustina che mescolata all’acqua produceva una fresca e dissetante bibita analcolica. Il vinsan, che veniva venduto ad un modesto prezzo, fece molto furore in tutt’Italia (e a dire il vero in tutto il mondo dato che veniva esportato perfino in america latina) nell’immediato dopoguerra, era del tutto simile all’idrolitina ma a differenza di questa era gustosamente arricchita di essenze di vario tipo (agrumi di sicilia, cola, menta... etc.).
L’apertura di un bar analcolico è una notizia?
Ad Andria conoscevo già il Bar Oberdan che, con tanto di cartello “QUI NON SI SOMMINISTRANO ALCOLICI”, ha fatto strada nel cambiamento della cultura alcolica della nostra città e i gestori mi hanno riferito che sono contenti di questa scelta perché si dedicano alla caffetteria, alla gelateria, alla pasticceria e non hanno problemi di nessun genere, perché ormai le persone che lo frequentano sanno cosa venire a gustare da soli o insieme agli amici.
Non so quanti bar analcolici ci sono ad Andria e mi piacerebbe saperlo.
Nel mese di Novembre si è aperto in Viale Ovidio il “DENNY’S” con BAR – PIZZERIA – BRACERIA ed ho scoperto con piacere che il bar non aveva in bella mostra alcolici e superalcolici. Marcello e Riccardo, i gestori, mi hanno spiegato che loro avevano scelto la linea analcolica per il loro bar e di dedicarsi alla caffetteria, ai drink analcolici, sandwich, spuntini, tartine, ecc… mentre nel ristorante si può ordinare la birra insieme alla pizza. La vicinanza con le scuole invita i ragazzi a fermarsi con gli amici, che all’inizio chiedevano gli alcolici, ma la coerenza dei gestori ha fatto si che molti giovani hanno condiviso la scelta e si intrattengano serenamente e in allegria tra spuntini e drink analcolici.
Marcello ha tenuto a precisare che sa quanti danni causa l’alcol specialmente ai ragazzi, ma anche agli adulti, ed è convinto che bisogna mettere in crisi la nostra cultura che ci porta al consumo degli alcolici come ad uno stile di vita estremamente normale, senza considerare l’impatto che qualsiasi bevanda alcolica, a prescindere dalla quantità, ha sulla nostra salute, sulla guida, sul nostro umore. Considerando il consumo di alcolici dei giovani, dice bene l’OMS, non è un problema da risolvere, ma è la sola possibilità che si riesca a cambiare questa cultura alcolica che hanno trasmesso loro genitori e nonni.
Marcello e Riccardo, mi hanno confermato queste loro convinzioni e che si può rinunciare ad un guadagno più facile, mentre dà più soddisfazione l’apertura del locale alla frequenza anche delle famiglie con bambini o a gruppi di amici in un clima allegro e sereno. (*)
Una riflessione mi viene spontanea e la voglio condividere.
Siamo nel bel mezzo di una crisi economica molto grave, per alcuni senza precedenti. Ebbene nonostante questo, o forse anche per questo, i consumi di sostanze stupefacenti, dell’alcol bevuto con vino, birra, ecc… sono in aumento. Questo significa che, a fronte di risorse personali sempre più scarse, molti scelgono di “investire” comunque nel proprio narcobenessere (cit R.Gatti). D’altro canto, sempre per via della crisi economica, molti stati europei, e il nostro è tra questi, hanno scelto di tagliare fondi ai Servizi Sociali preposti alla cura di chi, alla ricerca di un agio temporaneo, cade in un disagio permanente. Nulla o poco, invece, viene fatto per calmierare l’idea imperante ormai da tempo che tutto sia permesso, che nulla è impossibile.
L’ACAT Federiciana (Associazione Club Alcologici Territoriali) è presente nel Nord Barese con dieci club distribuiti tra Andria, Corato, Ruvo, Bisceglie, Bitonto, Modugno. Ad Andria, nella Parrocchia San Giuseppe Artigiano, gestisce il Numero Verde SOS ALCOL 800 59 75 45, finanziato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune, per le persone e le famiglie con problemi alcol correlati.
L’ACAT Federiciana orienta la sua attività verso tutti coloro che hanno problemi con il consumo degli alcolici insieme con le loro famiglie. Non opera solamente con i cosiddetti “ALCOLISTI” che hanno distrutto la loro famiglia, la loro salute, che hanno pendenze con la giustizia ecc… ma vuole arrivare prima che i danni diventino irreparabili. D’altronde come si può definire alcolista un giovane di venti anni a cui è stata ritirata la patente per l’alcolemia?
Abbiamo l’obbligo di dare a questi giovani le motivazioni a cambiare stili di vita e non bollarli come drogati e alcolisti!!!
Dobbiamo essere consapevoli che l’alcol bevuto con il vino, la birra, ecc… è uno dei principali fattori di rischio per la salute propria e degli altri, anche se è una libera scelta individuale e familiare.
Accorgersi di avere problemi con l’alcol è una cosa abbastanza semplice, basta rispondere a queste domande secondo lo schema CAGE (Cut Annoyed Guilt Eye):
1. Hai mai sentito la necessità di ridurre il bere?
2. Sei mai stato infastidito da critiche sul tuo modo di bere?
3. Hai provato disagio o senso di colpa per il tuo modo di bere
4. Hai mai bevuto alcolici appena alzato?

A. Una risposta positiva = sospetto
B. Una risposta positiva alla 4a domanda = alta probabilità.
C. Due risposte positive = alta probabilità
D. Tre risposte positive = certezza
Se siamo convinti che “prevenire è meglio che curare” non ci rimane che darci da fare, senza aspettarci che siano gli altri a intervenire, siano esse le associazioni o le istituzioni.
Mi piace citare Giovanni Paolo II nella “Sollecitudo rei socialis” cap. 26
“Oggi forse più che in passato, gli uomini si rendono conto di essere legati da un comune destino, da costruire insieme, se si vuole evitare la catastrofe per tutti. Dal profondo dell’angoscia, della paura e dei fenomeni di evasione come la droga, tipici del mondo contemporaneo, emerge via via l’idea che il bene, al quale siamo tutti chiamati, e la felicità, a cui aspiriamo, non si possono conseguire senza lo sforzo e l’impegno di tutti, nessuno escluso, e con la conseguente rinuncia al proprio egoismo”.
L’ACAT Federiciana da anni organizza conferenze, dibattiti, corsi nelle scuole, nelle associazioni, nelle parrocchie e in qualsiasi gruppo ed è a disposizione delle comunità per la sensibilizzazione ai problemi derivanti dal consumo di vino, birra e alcolici in genere.
Nino Milazzo - Vice Presidente ACAT Federiciana


L’ADIGE
Il bar mette i limiti Tre bicchieri e stop
CASTELLO TESINO, 04/01/2011 - Chissà se in questi giorni di festa e (inutile negarlo) anche di grandi bevute, qualcuno avrà riflettuto sul cartello appeso al bar Milano di Castello Tesino che avvisa perentoriamente gli avventori: non saranno servite più di tre bevande alcoliche a testa. Inutile ogni insistenza con il personale del bar, tutto questo in ottemperanza al codice penale. Le riflessioni sono piovute a iosa. Più o meno goliardiche, s’intende.
Ma Romeo Ferranti, il gestore, tira dritto per la sua strada, più che mai convinto della sua iniziativa. «Perché andare al bar a prendere la sbornia? È un luogo in cui socializzare, mantenendo un comportamento dignitoso e rispettoso. Castello Tesino è anche una località turistica. Che brutto, per chi viene da fuori, entrare in un bar e vedere gente ubriaca. Vorrei tanto che l’ubriaco potesse vedersi in uno specchio. Non si riconoscerebbe».
(*) Nota: le iniziative che propongono l’assenza o la limitazione degli alcolici sono importanti. Non si può solamente chiedere di non bere senza proporre delle alternative. La vera forza persuasiva della sobrietà non sta nelle parole di chi la propone, ma nell’esperienza di chi la prova.


LA GAZZETTA DI MANTOVA
Si beve meno, calo d’incassi al bar
02 gennaio 2011 - Se ne sono accorti tutti. Dal numero di persone che alla sera si presentano al bancone ad offrire “giri” di vino e grappe e bicchierini. Dalle dispense che una volta si svuotano in fretta e andavano di nuovo riempite di bottiglie. E, naturalmente, dagli incassi che non sono più quelli di una volta. A certificare il timore di molti baristi e ristoranti, però, ora è la stessa associazione che li raggruppa, l’Ampe-Uncom: «Nei nostri locali - dice il presidente Giampietro Ferri - il consumo di alcolici è diminuito del 25%». E, di conseguenza, anche gli incassi si sono ridotti.
Il tema è delicato, legato al tema della salute e della sicurezza stradale. Eppure esiste anche un lato economico, e ad un calo di circa un quarto dei consumi è un dato impossibile da ignorare. «Bisogna rifare tutti i budget e rivedere la ripartizione degli ordini - spiega Ferri - se prima, mettiamo, si ordinavano mille bottiglie, adesso si passa a 700». L’analisi si fa più dettagliata: «In generale, si preferisce puntare sugli aperitivi e sul momento dell’inizio pasto, mentre si risparmia sugli after dinner». Insomma, mantengono ancora il loro successo gli aperitivi ma soprattutto i calici di vino, e diminuisce invece la richiesta di amari, grappe e whiskey. «I superalcolici sono sicuramente il tipo di consumazione che ha subito un maggiore ridimensionamento».
Il trend dura da diverso tempo, ma negli ultimi mesi sembra essere andato incontro ad una brusca accelerata. Anche sotto le feste, che tradizionalmente sono il periodo dell’anno in cui si brinda di più, il segno meno si annuncia seguito da cifre importanti: «Si brinda ancora, ma in modo diverso - è l’analisi - mettiamo il caso di due sole persone. Una volta avrebbero ordinato una bottiglia intera anche col rischio di lasciarla piena. Adesso, invece, prendono solamente un bicchiere di vino a testa, e basta». Radiografia di un cambiamento. Nel modo di vivere, di comportarsi nel bar, pensando anche a quello che accadrà dopo il bar. Tra le possibili cause del calo, assieme alla crisi economica (e alla necessità di tirare la cinghia), c’è ben presente anche la stretta anti-alcol prevista dalla recente riforma del codice della strada.
Specie per i neopatentati e i minori di 21 anni, e per i guidatori di professione, dalla scorsa estate è scattata la tolleranza zero. Ora non si può più bere un goccio d’alcol prima di mettersi alla guida. Altrimenti c’è una multa di 155 euro e la decurtazione di cinque punti dalla patente. E se il tasso alcolemico è superiore allo 0,5, complice il raddoppio della sanzione, queste categorie di guidatori rischiano persino di dover rifare la patente.


LA GAZZETTA DI MANTOVA
E nella pulizia post-festa la Tea ha raccolto la metà delle bottiglie del 2010
La metà esatta rispetto all’anno scorso, probabile conferma di un ridimensionamento dei consumi. Il servizio di pulizia delle strade della Tea, che come ogni anno dopo i festeggiamenti è stato impegnato nelle prime ore di ieri a pulire le piazze del centro dopo i festeggiamenti, ha raccolto solamente sei bidoni di bottiglie e vetri sparsi. «Soltanto l’anno scorso ne avevamo riempiti ben dodici» considera Antonio Bianchi, dipendente della Tea. Fra le bottiglie trovate abbandonate nelle piazze Erbe e Sordello anche qualche Berlucchi o Ferrari, «ma non nelle quantità degli anni passati». In azione, dalle 5 alle 8 e mezza, una squadra di sette persone con due spazzatrici. Dopo il giro delle piazze è seguita la pulizia di altre strade dove i mantovani avevano sparato petardi. Alla fine sono stati riempiti gli Apecar con circa 5 metri cubi di immondizie.


CORRIERE ADRIATICO
I ragazzini bevono e si ubriacano, è allarme
Gli ultimi avvenimenti di Capodanno fanno emergere un fenomeno preoccupante e in netta crescita
Ancona Sono finiti in ospedale ubriachi fradici, incapaci di reggersi in piedi. E’ successo nella notte di Capodanno a cinque minori tra i 13 e i 16 anni di Ancona. Uno sorpreso dai genitori, un altro soccorso in piazza Cavour. Lo stesso a Senigallia e a San Benedetto. Tutti giovanissimi, uno trovato addirittura in coma etilico. I festeggiamenti di San Silvestro hanno portato alla luce un fenomeno allarmante. L’abuso di alcol è sempre più frequente fra gli adolescenti. E le proporzioni, anche nella nostra regione, sono rilevanti. Lo dice il recentissimo studio Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare). Secondo il rapporto, nella nostra regione, per il 9% degli adolescenti il primo contatto con l’alcol avviene già a 11 anni. Un consumo che aumenta con il crescere dell’età fino ad arrivare al 39% fra i quindicenni. Il maggior incremento, d’altra parte, si verifica proprio tra i 13 e i 15 anni. Più nei maschi che nelle femmine. A 15 anni, poi, per il 16,7% dei maschi e il 10,8% delle femmine, iniziano a manifestarsi le esperienze di ubriachezza. Va inoltre diffondendosi sempre di più il “binge drinking”, ovvero il bere ripetutamente in modo compulsivo fino ad ubriacarsi. I ragazzi arrivano a consumare quantità di alcol nettamente superiori alle loro capacità fisiologiche di assorbimento con almeno 5 o 6 bicchieri ingeriti in modo consecutivo e rapidamente. Con la tendenza a bere nel corso della serata diversi tipi di alcolici, dalla birra ai cosiddetti breezer, ai superalcolici ai cocktail.
L’allarme è scattato da un pezzo. Ammontano a 2.188.491 euro i fondi stanziati dalla Regione per affrontare le emergenze legate agli abusi in età giovanile. Partirà poi a breve il programma Unplugged, con corsi di formazione e coinvolgimento delle scuole per fronteggiare i comportamenti a rischio e ridurre, in particolare, quelli legati all’abuso di alcol. “I nostri ragazzi non sono diversi da quelli di Roma o Milano - spiega Marco Morbidoni, responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Asur 7 -. Nelle grandi città le occasioni possono essere maggiori ma i rischi sono uguali ovunque”. A preoccupare di più è proprio l’incremento di abuso registrato fra i 13 e i 15 anni, in corrispondenza con l’uscita dalla scuola dell’obbligo “e l’entrata - spiega Morbidoni - in un ambiente meno protetto, magari al di fuori del proprio paesello”.
Fare un esame sulle cause non è semplice. Certo a concorrere sono fattori diversi: “famiglie assenti, futuro incerto, frustrazioni di vario tipo. Ma qui c’entra l’educazione. Bisognerebbe spiegare ai giovani che non c’è bisogno dello sballo per stare bene”, taglia corto Morbidoni.
Ma lo “sballo” è come inculcato dalla società intera. E qui, spiega dal suo canto Stefano Berti responsabile dell’ufficio Promozione della Salute dell’Asur 7, c’entra molto “il comportamento di emulazione, i target imposti”. “Lo sballo - spiega - diventa allora elemento qualificante. Certi comportamenti trasgressivi fanno prendere punti, ti mettono al centro della scena”. E per i più piccoli il rischio è maggiore “proprio perché precocemente adultilizzati, con modelli che entrano di prepotenza nella loro vita: da internet ai mass media”. E più si è precoci più è facile che si innestino comportamenti di dipendenza. “L’allarme è alto - ammonisce Berti - per questo dobbiamo lavorare in sinergia: istituzioni, scuola, operatori della sanità”.
Pia Bacchielli


CORRIERE ADRIATICO
L’Istat: nella nostra regione il rischio è più elevato
Ancona In alcune regioni come Sardegna, Toscana e Marche si hanno quote di popolazione a rischio sopra la media. Lo dice il rapporto Istat (aprile 2010) sul consumo di alcol in Italia per la popolazione di 11 anni e più. Il modello di consumo dei giovani vede inoltre un elevato peso del binge drinking (21,6% dei maschi e 7,9% delle femmine), che rappresenta la quasi totalità del rischio complessivo. L’Oms raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol fino ai 15 anni. Per questo motivo, per i minori di 11-15 anni viene considerato come comportamento a rischio il consumo anche di una sola bevanda alcolica durante l’anno. Qualche mese di abuso di alcol, magari nel fine settimana, è sufficiente a riportare danni irreparabili al cervello, con una perdita del 10-20% delle capacità di orientamento e memoria. E’ un meccanismo messo in evidenza dagli esperti, in seguito ad un’indagine su un campione di 16-18enni realizzata dall’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, coordinato da Emanuele Scafato, ricercatore dell’Iss e presidente della Società Italiana di Alcologia. Il processo si spiega partendo dal presupposto che l’alcol è tossico per il cervello. L’organismo di un giovane di 15 anni “non è in grado di spezzare la molecola dell’alcol - afferma Scafato - che circola immodificata, interagendo principalmente con le cellule ricche di grassi. Nel cervello ci sono molte di queste cellule e i fosfolipidi di membrana rappresentano il bersaglio dell’azione solvente dell’alcol, che determina la distruzione irreversibile dei neuroni”. Come risultato, coloro che hanno sperimentato diverse “sbronze” durante l’età adolescenziale mostrano un indicatore di “cattiva” salute cerebrale e che comporta difetti a livello delle abilità cognitive, come la capacità di elaborare più informazioni allo stesso tempo.
Sotto accusa l’abitudine al consumo non moderato di bevande alcoliche da parte dei genitori, che sembra influenzare il comportamento dei figli. Infatti, è potenzialmente a rischio il 23% dei ragazzi di 11-17 anni che vivono in famiglie dove almeno un genitore adotta comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche.
p.b.,


ASAPS
Alcol nei farmaci: la Cassazione non assolve il guidatore positivo all’alcoltest La Suprema Corte ha sconfessato il Tribunale e confermato la condannato ad un automobilista
Sorpreso in stato d’ebbrezza a causa delle medicine
4 gennaio 2010 - Se si stanno assumendo delle medicine e ci si vuole mettere alla guida è bene leggere la composizione dei farmaci con cui ci si sta curando per non rischiare di beccarsi una condanna per guida in stato di ebbrezza anche senza aver bevuto. La notizia citata l’altro giorno da "La Repubblica" e ripresa anche dal nostro sito che raccontava di un guidatore lombardo assolto dopo due anni di processo perché ha dimostrato di essere in cura con uno spray, rischia di portarvi fuori strada. Infatti, non più tardi di due mesi fa (sentenza 38121 del 27 ottobre 2010) la quarta sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna per un automobilista trovato positivo all’alcol test anche riconoscendogli che la positività era dovuta alla terapia. I giudici della Corte Suprema hanno infatti stabilito che per evitare la spiacevole conseguenza di essere denunciati per guida in stato d’ebbrezza, basta leggere la composizione del medicinale non ritenendo sufficiente che il medico, nel prescrivere quel farmaco, non aveva espressamente messo in guardia il paziente circa le conseguenze per la guida. Per gli “ermellini” insomma basta leggere la composizione del medicinale sul foglietto illustrativo per capire che l’alcol in esso contenuto può causare ebbrezza.


IL TIRRENO
MARTEDÌ, 04 GENNAIO 2011
Capodanno, festa vandalica
Teppisti scatenati la notte di S. Silvestro Gomme squartate, raid al tennis, rissa e tanti soccorsi legati all’alcol
ALFREDO FAETTI
FOLLONICA. San Silvestro quest’anno a Follonica potrebbe essere descritto come una “notte di ordinaria follia”, tra vandali all’opera, un campo da tennis distrutto, auto con le gomme squarciate e rissa in piazza. «Sono amareggiata - commenta il sindaco Eleonora Baldi - C’è troppa indifferenza».
Ci sono modi e modi di festeggiare l’anno nuovo. Uno di questi, preso in considerazione e messo in atto da qualcuno, è quello di distruggere le cose altrui. Un esempio è andato in scena nella zona dei Palazzi Rossi, frequentatissima per via dei locali e dei ristoranti aperti per il cenone racchiusi in quei portici. Scoccata la mezzanotte e stappato lo champagne, molti sono tornati alla propria auto per spostarsi in altri luoghi. Ma ad attenderli c’era una brutta sorpresa: a quasi una decina di queste erano state squartate le gomme con un coltello. Non solo: con la solita lama, i vandali hanno rigato in maniera evidente le fiancate dei veicoli. All’auto di una ragazza i teppisti hanno poi prestato particolare attenzione, disegnando un membro maschile sul cofano, sempre con il coltello. Alcuni dei proprietari hanno lasciato lì la macchina, continuando a festeggiare e rinviando il tempo della rabbia alla mattina del primo gennaio; altri, invece, hanno inaugurato il 2011 lavorando con il cric e la ruota di scorta. Quasi tutti, comunque, hanno denunciato il fatto ai carabinieri di Follonica.
Ma la notte di follia non si è limitata a questa zona della città. Altri vandali si sono divertiti al campo da tennis nell’area verde di Ponente. Entrati nell’impianto, queste “rispettabili persone” hanno distrutto le sedie di plastica che hanno trovato. Il raid ha interessato anche il campo da gioco, dove i teppisti hanno sfilato uno dei paletti che sostengono la rete, lasciandolo al suolo.
A sottolineare il lato “oscuro” del capodanno nel golfo ci sono anche i numeri. In tutta la provincia, il maggior numero di segnalazioni arrivate alla Croce Rossa nella notte di San Silvestro è partito proprio da Follonica (12), in gran parte per malori dovuti all’abuso di alcol oltre alla richiesta di soccorsi per i partecipanti a una rissa avvenuta a notte inoltrata, sedata in breve tempo dalle forze dell’ordine.
Il sindaco Baldi non era in città a festeggiare il capodanno. Ma ciò non toglie che l’amarezza per quanto successo ci sia e si faccia sentire.
«Questi fatti hanno varie paternità. La prima riguarda la mancanza di rispetto nei confronti della cosa pubblica. La seconda sta nel fatto che abbiamo a che fare con gente con il gusto dell’orrido. E non voglio dire che siano per forza giovani, dato che nessuno di questi vandali è stato identificato». Trova anche un’altra paternità la Baldi, forse la più amara.
«Siamo di fronte a una grande indifferenza di fronte a questi fatti, sia delle famiglie che della comunità, a cui dovrebbe venire spontaneo l’impulso di un controllo sociale». In ogni caso, il sindaco scagiona il servizio d’ordine disegnato per San Silvestro, definendolo «puntuale. Ha funzionato bene - commenta - ma è chiaro che non è possibile controllare tutto il perimetro».


CORRIERE DI COMO
Patteggia due anni per la notte brava in piazza Cavour
Martedì 04 Gennaio 2011 - La sera dell’ultimo dell’anno. Costa cara la notte brava di un tunisino residente a Mazara del Vallo, giunto in riva al Lario - dove vive un cugino - per festeggiare l’ultimo dell’anno. Il 20enne se n’è infatti tornato nell’Isola con un patteggiamento “pesante” - due anni - in seguito all’ora folle che l’ha visto protagonista dopo il conto alla rovescia per l’arrivo del 2011.
La serata di San Silvestro è infatti iniziata con una rissa con alcuni connazionali, con tanto di naso rotto e sangue versato in quantità . Ma il 20enne tunisino non si è fermato, litigando - in preda ai fumi dell’alcol - anche con alcuni minorenni che festeggiavano in piazza Cavour.
Sul posto sono quindi giunti gli uomini delle volanti, che nel salotto della città avevano un presidio. Invece di fermarsi, a questo punto è però iniziata l’escalation del giovane, che ha risposto all’arrivo degli agenti con il lancio di una sedia e raccogliendo sampietrini (senza però lanciarli), per poi chiudere la portiera della volante contro il poliziotto che stava scendendo dall’auto per fermarlo.
Il 20enne a questo punto ha tentato la fuga, ma è stato fermato dagli agenti. Trasportato al pronto soccorso, il tunisino ha proseguito lo “spettacolo” colpendo a testate la vetrata della reception. Questo il conto dei reati contestati: resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale, false generalità fornite e l’omessa esibizione dei documenti.
Domenica, processato per direttissima, ha chiesto al pubblico ministero di turno in Procura a Como, Ersilio Capone, di patteggiare due anni di pena (con la sospensione). Accordo poi ratificato di fronte al giudice Valeria Costi.
Due invece gli agenti della Questura che hanno chiesto di essere curati al pronto soccorso: il più grave ha rimediato una prognosi di sette giorni.
Mauro Peverelli


SICILIANEWS
Messina: ubriaco si schianta contro bus, denunciato
MESSINA Martedì 04 Gennaio 2011 - La polizia ha denunciato a Messina un quarantenne cingalese, per guida in stato di ebbrezza. L’uomo a bordo di una Fiat Uno si e’ introdotto all’interno dell’autorimessa dell’Atm, in via La Farina, schiantandosi contro un autobus parcheggiato. Gli agenti lo hanno trovato ancora seduto all’interno del veicolo, privo di sensi. Trasportato al Policlinico, e’ stato ricoverato.


ROMAGNA OGGI
Ravenna, esce di strada positiva alla prova etilometro
RAVENNA 04 gennaio 2011 - Una pattuglia dell’ufficio infortunistica della Municipale è intervenuta lunedì sera in piazza della Resistenza, a seguito di un incidente stradale nel quale è rimasta coinvolta una ventenne di Ravenna. La ragazza percorreva via Belfiore quando, giunta all’incrocio con piazza della Resistenza, è uscita di strada. Sottoposta alla prova etilometro, la giovane evidenziava un tasso alcolico pari a circa il doppio del consentito.
La giovane ha finito la propria corsa sull’aiuola al centro della rotatoria. Nell’incidente non sono stati coinvolti altri veicoli. Nei suoi confronti sono scattati pertanto, oltre alla denuncia per guida in stato di ebbrezza, il ritiro della patente e la relativa decurtazione di 20 punti. Questo ai sensi della recente normativa che, nel caso dei neopatentati, vede raddoppiate le sanzioni.


IL TIRRENO
MARTEDÌ, 04 GENNAIO 2011
In auto semina il panico sul viale Europa
Passa più volte con il semaforo rosso e per fermarlo gli agenti debbono sparare alle gomme Nell’inseguimento alle 3 di notte danni a due macchine della volante affiancate e speronate dalla Passat
LUCCA. Semina il panico tra gli automobilisti che a quell’ora della notte transitano sul viale Europa. Ignora il semaforo rosso e ingaggia - dopo averli insultati a più riprese rallentando a un posto di blocco - un duello ad alta velocità senza esclusione di colpi con due volanti della polizia. Le macchine, alla fine della folle corsa, subiscono ingenti danni alle fiancate e dovranno restare a lungo in carrozzeria.
Per fermare l’indemoniato automobilista gli agenti sono costretti a sparare due colpi di pistola alle gomme della macchina centrando altrettanti pneumatici, uno anteriore e uno posteriore. Ma una volta uscito dall’abitacolo il conducente si scaglia contro i quattro agenti - tutti medicati in ospedale con prognosi che vanno dai 4 ai 7 giorni - che per immobilizzarlo devono ricorrere al personale sanitario pronto a sedarlo con una robusta iniezione di tranquillanti.
Lì per lì la polizia pensa di aver a che fare con un pericoloso pregiudicato in preda ai fumi di alcool e droghe e magari autore del furto dell’auto - una Volkswagen Passat - che stava guidando.
Invece a mettere a dura prova i nervi dei poliziotti è un operaio specializzato di 31 anni originario della Romania e residente a Roma. Da alcuni mesi l’uomo è in cura psichiatrica e il 27 dicembre scorso, ricoverato in un ospedale della capitale, era riuscito a fuggire e si era presentato nudo a casa della madre minacciandola di morte. Il giovane automobilista alla guida della sua Passat il giorno di Capodanno aveva salutato la moglie dicendole che avrebbe passato qualche giorno a casa di amici a Firenze. Invece alle 3 del mattino di domenica, uscito al casello di Lucca, inizia la sua folle corsa nel circuito del viale Europa percorrendo 4-5 volte il tragitto che va dal cavalcavia sino alla rotatoria che conduce all’autostrada e rischiando, in più di una circostanza, di speronare le auto in transito. Come in un reality show al termine di un’incredibile serie di peripezie alla fine l’automobilista viene arrestato con l’accusa di danneggiamento, minaccia aggravata e resistenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale.
Sembra che prima di mettersi alla guida avesse ingerito un farmaco antidepressivo assieme a una bevanda alcolica. (*)
Tutto inizia quando la Passat si avvicina a un posto di blocco sul viale Europa. Il conducente abbassa il finestrino e, rivoltosi agli agenti, li insulta con epiteti irripetibili. Poi riparte a folle velocità ignaro del semaforo rosso all’altezza del bar Nelli con il rischio di provocare un incidente coinvolgendo ignari utenti della strada. Scatta subito l’allarme e due volanti si mettono all’inseguimento della berlina. Il cui conducente non vuole saperne di fermarsi. Tra sterzate improvvise, testacoda e tentativi di speronamento, alla fine gli agenti sparano alle gomme e l’auto è costretta a fermarsi nel parcheggio del bar Nelli. Lì, di fronte a una decina di persone in attesa dell’apertura del locale, l’automobilista sarebbe sceso dalla macchina cercando lo scontro fisico con i poliziotti costretti, per immobilizzarlo, a chiamare un’ambulanza del 118 con medico a bordo.
Ieri mattina il giudice Carlo Annarumma ha convalidato l’arresto dell’automobilista che è stato trasferito nel carcere di San Giorgio in attesa del processo con rito direttissimo fissato per il 10 gennaio.
L.T.

(*) Nota: parlando di alcolici, non c’è solo il paradosso francese, c’è anche il cosiddetto “effetto paradosso” di alcuni farmaci. È una conseguenza, favorita dagli alcolici, per la quale i farmaci sortiscono un effetto contrario a quello cercato. In particolare i tranquillanti possono provocare aggressività ed eccitazione.


WINENEWS
03 GENNAIO 2011
LA NAZIONE/IL GIORNO/IL RESTO DEL CARLINO
La dieta della settimana... Quando il rosso fa bene...
In scienza dell’alimentazione con il termine paradosso francese si cerca di spiegare il perché i Francesi mangino grassi in quantità doppia degli Americani per avere poi una percentuale di mortalità per infarto dimezzata. La spiegazione starebbe nell’abitudine dei Francesi di bere a tavola vino rosso. Esso, infatti, è ricco di una sostanza antiossidante chiamata resveratrolo, capace di svolgere una notevole protezione sulle coronarie. Il meccanismo sarebbe quello di innalzare la frazione ‘buona’ del colesterolo, la cosiddetta Hdl, quella cioè capace di allontanare il colesterolo cattivo dalle arterie. E qui c’è dell’incredibile: ad innalzare l’Hdl ci riesce solo il vino rosso; nemmeno le potentissime statine sono capaci di fare questo. Ma quanto berne di vino? La quantità utile sono due piccoli bicchieri al giorno; di più si rischiano danni al fegato. Ma il resveratrolo ha anche altri meriti, quello ad esempio di combattere i virus influenzali; e infatti è tornato prepotentemente in uso il vin brulè, un’antica decozione fatta di vino rosso, cannella e chiodi di garofano. Solo recentemente si è capito che questo vino, così amato dai vecchi speziali, è davvero utile, dopo appunto la scoperta del resveratrolo e dei potenti antibiotici naturali presenti in queste spezie. Un piccolo bicchiere dopo cena sarà un ottimo digestivo e un aiuto contro tosse e raffreddore.

UPI.COM
Gli esperti in prevenzione degli Stati Uniti propongono di tutelare la salute pubblica limitando i giorni e le ore in cui può essere venduto l’alcol.
ATLANTA, 31 dic (UPI) – La Task Force della Community Preventive Services degli Stati Uniti - un organismo indipendente e non federale di esperti di salute pubblica - ha raccomandato di limitare i periodi durante i quali l’alcol può essere legalmente venduto, definendola una strategia sostenibile utile a ridurre l’uso eccessivo di alcool e i problemi sanitari e sociali correlati.
I Community Guide studies, pubblicati online dal Journal of Preventive Medicine, hanno considerato tutte le prove scientifiche su ciò che accade quando si modifica i giorni o le ore in cui l’alcol può essere venduto.
La revisione sistematica di 14 studi ha dimostrato che regolando la disponibilità di alcol, sia limitando i giorni e le ore in cui è consentita la vendita di alcolici, sia disciplinandone la vendita, riduce notevolmente gli esiti nocivi del consumo eccessivo di alcool.
L’uso eccessivo di alcool, compreso il binge drinking dei minorenni, è la terza più importante causa di morte prevenibile negli Stati Uniti.





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Mercoledì, 05 Gennaio 2011
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