Foto Coraggio - archivio Asaps
(ASAPS), 8 gennaio 2011- Due ragazzine di nemmeno sedici anni sono state travolte da un’auto mentre facevano un’inversione con la loro minicar. Una 15enne è in fin di vita mentre l’amica 16enne è ricoverata in ospedale. Il violento sinistro ha avuto luogo quando la microcar sulla quale si trovavano le due giovani si è scontrata con una utilitaria probabilmente mentre tentava una inversione di marcia. A causa dell’urto, le due giovani sono state proiettate fuori dall’abitacolo e sbalzate sulla sede stradale. Ferito anche il conducente dell’altra vettura ricoverato in condizioni non gravi. Mancano solo poche ore all’inizio delle scuole e torna a preoccupare il ritorno in circolazione di migliaia di giovani romani alla guida di microcar. Nonostante la stretta del nuovo codice della strada, che dal prossimo 19 gennaio renderà obbligatorio sostenere e superare anche una prova pratica per avere il patentino, e nonostante l’inchiesta avviata dalla Procura di Roma sui sistemi di sicurezza montati sulle minicar, la preoccupazione rimane alta. A far riflettere anche l’ultimo Rapporto Aci-Censis diffuso a fine 2010 che sottolinea la propensione dei minori, al volante di questi mezzi, al mancato rispetto delle norme. Le circa 5mila automobili che circolano a Roma, sono divenute un “vero e proprio status symbol”, ricercato dai ragazzi per "sentirsi grandi e farsi notare”, mentre i genitori le scelgono perchè le considerano “più sicure delle due ruote” (56,3%) e non più pericolose di un’auto tradizionale (55%)”. Secondo Aci e Censis i genitori sono consapevoli del fatto che le minicar sono diseducative “per nulla adatte a responsabilizzare i minorenni (65,1%) o a prepararli alla guida (62%)”, tuttavia continuano a preferirle ai motorini. La conseguenza è che i giovanissimi, spesso, ne fanno un uso a dir poco rischioso. C’è perfino chi “ci entra in 5, servendosi anche del bagagliaio”, chi modifica il motore per toccare almeno i 70/80 Km/h, ma più spesso superare i 100 all’ora. Molti ragazzi inoltre rispondono al cellulare senza auricolare o kit vivavoce e spesso ignorano che esiste l’obbligo di indossare le cinture. (ASAPS) |
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