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Articoli 15/01/2011

Poliziotti in auto, tutti con la cintura
Dal Dipartimento della PS una nuova circolare che avverte: chi non la indossa non solo dà il cattivo esempio, ma potrebbe non essere risarcito
Il 43% dei Caduti della Polizia di Stato ha perso la vita in incidenti stradali

L’Asaps aveva denunciato la situazione al Capo della Polizia con una documentata lettera il 15 ottobre scorso
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(ASAPS) Forlì, 14 gennaio 2011 – Abbiamo sempre avuto la mania dei numeri. Li studiamo, li analizziamo, spesso li raccogliamo. Conosci il tuo nemico, recita un adagio: noi, questo motto, lo abbiamo fatto nostro fin dalla prima ora e il lavoro instancabile che c’è dietro i nostri osservatori, ai quali molto spesso i più attingono senza nemmeno citarli, ne è una piena dimostrazione. È proprio onorando il nostro impegno statutario di combattere l’insicurezza stradale e di tutelare le divise, tutte non solo quella della Polizia Stradale, che abbiamo iniziato a tenere il conto di quanti morti, in uniforme, è piena la strada. Il nostro primo passo è stato quello di onorare i Caduti della Specialità: l’osservazione analitica di questo bollettino, ci ha portato ad estendere lo studio ai Caduti della Polizia di Stato, approfittando del lavoro (anch’esso instancabile) dello staff di www.cadutipolizia.it, un sito non istituzionale che onora, sulla rete, le vittime del Servizio dal 1852, quando la Polizia di Stato si chiamava Corpo delle Guardie di Città, ai giorni nostri. Analizzando questa mole di dati, l’Asaps ha scoperto che il 67,1% dei Caduti della Polizia, dal 2000 ad oggi, hanno perso la vita in incidenti stradali. Molti, quelli della Stradale, sono stati investiti, ma molti altri, nelle file degli altri reparti o uffici, sono morti in veri e propri scontri, alcuni nell’espletamento di servizi urgenti, altri nel corso di operazioni di PG. Secondo le nostre valutazioni, basate non solo sull’osservazione dei veicoli, ma anche dal racconto di colleghi che hanno partecipato ai rilievi dei sinistri, alcune di queste morti potevano essere evitate, se le vittime avessero indossato le cinture di sicurezza.

Per questo motivo, lo scorso 15 ottobre, abbiamo deciso di scrivere una circostanziata lettera al Capo della Polizia, Antonio Manganelli, per rappresentare la nostra preoccupazione e per dare il nostro contributo alla tutela della vita e della sicurezza in servizio. Si è trattato di un documento discreto, al quale non abbiamo voluto dare pubblicità al momento della sua redazione e della sua spedizione. È stato un gesto silenzioso, a cui ha fatto seguito, lo dobbiamo riconoscere, una silenziosa risposta.

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Il 22 dicembre 2010, con la circolare n. 559/A/2/753.M3/23833 (clicca qui per leggere la circolare), la direzione centrale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha ribadito a tutti gli uomini e donne della Polizia di Stato che tale obbligo non deve valere solo per gli utenti della strada, ma anche per loro. La divisa, infatti, non difende dalle conseguenze di un impatto, con tutte le implicazioni che seguono nelle pratiche assicurative di risarcimento del danno: senza cintura, insomma, le assicurazioni potrebbero anche non pagare, senza contare poi il messaggio definito “altamente educativo” che può essere trasmesso alla cittadinanza da un equipaggio di veicoli in servizio allacciato alle cinture. La deroga è concessa, come indicato dal codice della strada, dal caso di emergenza che un servizio operativo può nascondere: ma deve trattarsi di “un caso di pericolo concreto ed attuale”. Correre per un intervento, non lo è; correre su un soccorso, non lo è. Poi ci sono gli airbag, come indicato chiaramente nella circolare e, aggiungiamo noi, i vetri corazzati di molte autovetture in servizio, per esempio, alle Squadre Volanti. Potremmo continuare all’infinito, ma preferiamo proporre, oltre alla circolare del Dipartimento, la nostra inchiesta pubblicata sul numero 131 della nostra rivista Il Centauro, nel 2009, e sul nostro sito internet (clicca qui per leggere l’articolo).

Vi citiamo anche i dati che lo staff di Caduti Polizia ha elaborato (clicca qui per il link originale) analizzando i dati dal 1981 ai giorni nostri, scoprendo che: le vittime totali della Polizia di Stato, dalla riforma ad oggi, sono in tutto 323 (età media 33 anni), con 139 morti dovuti a incidenti stradali: il 43%. 37 sono stati assassinati da criminali comuni (11,5%), 21 sono caduti sotto i colpi di terroristi mentre altri 21 sono stati uccisi in conflitti a fuoco (6,5%). Le vittime di attentati della mafia sono 17 (5,3%). A breve pubblicheremo i dati relativi alle osservazioni Asaps del 2010 ma è chiaro che il rischio più grande, per le divise, è la strada. (ASAPS)

Caduti della Polizia di Stato dal 2000 al 09.12.2010

Vittime Polizia di Stato 85 100%
Incidenti stradali (*) 57 67,1%
Di cui in itinere (**) 26 30,6%
Operazioni Polizia 11 12,9%
Incidente aereo 7 8,2%
Soccorso Pubblico 1 1,2%
Fuoco amico 2 2,4%
Malore 4 4,7%
Altro (***) 3 3,5%

(*) In questa fattispecie sono compresi incidenti in servizio, nel corso di particolari operazioni di polizia e incidenti in itinere, in tutto 26.
(**) la percentuale è calcolata sul numero dei caduti in incidenti stradali
(***) di questi tre eventi: due Caduti sono stati folgorati da scariche elettriche accidentali. Uno lungo i binari di una stazione ferroviaria, uno all’interno di un Istituto d’Istruzione. Il terzo Caduto è stato travolto da un albero durante i rilievi di un sinistro.
Fonte: Cadutipolizia.it e archivio il Centauro/Asaps


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Sabato, 15 Gennaio 2011
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