LA NAZIONE NO ABUSO ALCOL L’INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE CONTATTI “Bevi con la testa” spot è in radio FIRENZE - UN RUMORE del tappo che salta e via allo spot radiofonico “Bevi con la testa” che verrà registrato dai ragazzi di Drink or Drive e sarà in diretta nel circuito Radio Blu - Fantastica - Cuore dalla fine di gennaio. A prestare il suo volto, o meglio la sua voce, oltre al conduttore- cabarettista- comico Gaetano Gennai, L’assessore alla mobilità Massimo Mattei: “…soltanto cambiando abitudini, tutti, giovani e adulti, possiamo evitare gli incidenti sulle nostre strade…”, le sue parole nello spot. Si tratta di un messaggio di circa trenta secondi, registrato a più voci, ma denso di significato, dove si invitano i ragazzi a fare il test del grado alcolemico, prima di mettersi al volante”, perché “è un segno di civiltà” e perché “Bere con la testa si può”. Lo spot radiofonico lancerà il percorso 2011, “Bere con la testa” appunto, di Generazioni Contatti, l’associazione fiorentina guidata da Matteo Lucherini (www.generazioni.org, ) già protagonista di “Un etilometro nelle tasche di tutti”. “ Un discorso – spiega Lucherini – che stiamo portando avanti: acquistare grandi quantitativi di etiltester monouso per distribuirli ai locali e poi regalarli ai ragazzi”. E saranno proprio gli oltre seicento studenti di Drink or Drive che andranno a verificare l’effettiva distribuzione gratuita nei locali. (*) Ro.Co (*) Nota: se fossi un giovane che desidera farsi un’opinione su alcolici e guida, da una campagna per la sicurezza stradale dove il rumore di sottofondo dello spot è un tappo che salta, dove i gadget sono degli etilometri e dove il messaggio è “bere con la testa si può”, come mi formerei certo la convinzione che “Drink or Drive” sia la soluzione giusta. COMUNICATI STAMPA.NET Alcooltest e patente di guida. Innovativa sentenza del Gdp di Galatina Innovativa sentenza del Gdp di Galatina in materia di sospensione della patente e termine per l’accertamento dello stato di ebbrezza a seguito di sinistro stradale. Nullo l’accertamento se effettuato a distanza di ore dal sinistro. 14/01/11 - Un’altra sentenza che farà discutere secondo Giovanni D’Agata, Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, la n. 1644/10 resa il 07/10/2010 dal Giudice di Pace di Galatina avv. Antonio Sindaco in materia di alcooltest e sospensione della patente. Secondo il giudice salentino, infatti, l’accertamento del tasso alcoolemico a distanza di ore dal momento del sinistro inficia tutto il procedimento sanzionatorio eliminando ogni certezza giuridica allo stesso, poiché non si può essere certi che al momento del sinistro il presunto trasgressore avesse violato la norma di cui all’art. 186 del C.d.S. Tale circostanza rende quindi nulla l’ordinanza – ingiunzione di sospensione della patente di guida che trae giuridico fondamento dal suddetto accertamento. Ritiene il giudicante, infatti, che “non si può escludere che il superamento del tasso consentito di alcool (nel sangue) fosse conseguenza di una condotta successiva al sinistro stesso, dato che il ricorrente, nell’arco delle tre ore intercorse (tra il sinistro e l’esame effettuato presso la struttura sanitaria competente,come da documentazione sanitaria allegata), ha avuto la possibilità di assumere liberamente sostanze alcoliche di vario genere”. Giovanni D’agata CORRIERE ADRIATICO Titolare costretto a chiudersi a chiave Ubriaco in un bar ha seminato il panico Monteprandone Nottata da dimenticare per un barista di Monteprandone che è stato costretto a chiudersi nello stanzino del suo bar per poter chiamare i carabinieri sfuggendo alle intemperanze di un avventore in preda ai fumi dell’alcol. E’ tutto accaduto in un locale di via Borgo da Mare, la strada che sale verso il centro del paese. Mercoledì sera, dopo qualche bicchiere di troppo, M.C., 42 anni, del posto, ha iniziato a dare in escandescenze. Il barista lo ha invitato ad andarsene e la situazione è degenerata tanto che il gestore del locale si è chiuso a chiave nel ripostiglio del bar da dove, con il telefonino, ha chiamato il 112 mentre oltre la porta l’uomo continuava ad inveire e a cercare di entrare nello stanzino. E’ quindi arrivata una pattuglia dei carabinieri ma neppure alla vista delle divise l’agitato avventore si è calmato, anzi, ha iniziato a prendersela anche con loro. Scene andate avanti per buona parte della nottata visto che l’uomo ha continuato a dare in escandescenze anche in caserma dove si è rifiutato, per ore, di fornire le generalità. Alla fine, inevitabilmente, sono scattate le manette con l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. IL GAZZETTINO (Treviso) Donna in preda ai fumi dell’alcol se la prende con i carabinieri CONEGLIANO Venerdì 14 Gennaio 2011, - (er.be.) In preda ai fumi dell’alcol dà in escandescenze e inveisce contro i carabinieri che le chiedono le generalità per identificarla. Denunciata per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e ubriachezza una 31enne di San Fior. L’episodio è accaduto nella mattinata di mercoledì a Conegliano, nel piazzale situato di fronte ad una palestra cittadina. La donna, sotto l’effetto dell’alcol, era stata notata dai residenti nella zona per i suoi atteggiamenti e il suo evidente stato di ubriachezza. Preoccupati, hanno allertato il 112 e una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Conegliano è intervenuta sul posto per accertarsi di quanto stava accadendo e delle condizioni della 31enne. Alla vista delle uniformi, probabilmente anche alla luce dei propri precedenti di polizia, la donna ha temuto il peggio. Così, quando i militari dell’Arma hanno cercato di identificarla, la 31enne ha opposto energica resistenza e a fatica è stata accompagnata dai militari negli uffici della caserma di viale Spellanzon. Qui, nel frattempo, era giunto il personale sanitario che si è occupato della donna. Dai primi riscontri sembra che il comportamento della donna sia da ricondurre all’alcol di cui aveva abusato già dalla notte precedente. Alla luce del suo comportamento e di quanto accaduto, la 31enne è stata denunciata in stato di liberà alla Procura della Repubblica per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e ubriachezza. ROMAGNA OGGI Cesena, per due anni è l’incubo della fidanzata. Ora è in carcere CESENA 14 gennaio 2011 - Per due anni ha reso infernale la vita alla convivente. Un catanese di 40 anni, residente a Cesena, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti mercoledì dagli agenti della Seconda Sezione della Squadra Mobile della Questura Forlì-Cesena, specializzata in reati sessuali, contro la persona ed in danno di minori, in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Forlì, Luisa Del Bianco, su richiesta del pm Antonio Vincenzo Bartolozzi. Le indagini, che hanno mosso i primi passi nell’autunno scorso in seguito ad una segnalazione riservata, hanno permesso di appurare le violenze subite dalla donna, una giovane bulgara di 25 anni, da parte del siciliano. Secondo la Squadra Mobile, almeno una o due volte alla settimana, l’uomo, accecato dalla gelosia e sotto l’effetto dell’alcol, picchiava o minacciava la compagna. Il lavoro degli inquirenti ha permesso di svelare anche condotte minacciose e violente commesse dall’uomo nei confronti di amici o ex fidanzati della donna. Ma il protagonista in negativo della vicenda si era reso protagonista anche di controlli e pedinamenti, vessazioni queste ultime commesse anche subito dopo la fine della convivenza, avvenuta lo scorso ottobre. Il giudice ha ritenuto il sussistente del pericolo concreto che l’uomo, attualmente in carcere a Forlì, in ragione della spiccata pericolosità dimostrata nella serie reiterata di violenze nei confronti non solo della convivente, ma anche su alcuni dei suoi amici, nonché alla luce di precedenti in materia di detenzione illegale di armi e della tendenza di abusare di alcool, possa commettere delitti della stessa indole di quelli d’odierno interesse. IGN Salute: lo studio, una pinta di birra al di’ mangia grassi e combatte diabete Roma, 14 gen. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Una pinta di birra al giorno per perdere peso, contrastare il diabete e tenere a bada la pressione. (*) A sorpresa uno studio spagnolo dell’ateneo di Barcellona riabilita le ’bionde’, svelando come, se non si alza troppo il gomito, la regina dei drink estivi si trasforma in un vero e proprio toccasana per la salute. (*) Nota: qualche anno fa, nelle campagne per la prevenzione del tabagismo, ebbe un certo successo uno slogan che faceva da didascalia a una vignetta in cui era disegnato uno scheletro coricato in una bara: “il fumo distende a fa dimagrire”. WINENEWS 14 Gennaio 2011 IL “GAJA PENSIERO” SU DIETA MEDITERRANEA & ALTRO. DIALOGO A DISTANZA CON FEDERVINI E COLDIRETTI. GAJA: “NON FARE CONFUSIONE TRA DIETA E STILE MEDITERRANEO, MA ANCHE TRA ALCOOL E ALCOOL. SOLAMENTE IL VINO HA PROFONDA VALENZA CULTURALE …” Angelo Gaja prende carta e penna e scrive qualche commento sulle “uscite” del presidente Federvini Lamberto Vallarino Gancia, del presidente di Fedagri Maurizio Gardini e di Coldiretti Sergio Marini. Per il produttore, forse il nome dell’enologia tricolore più conosciuto all’estero, non bisogna fare confusione “tra dieta mediterranea e stile mediterraneo, ma anche tra alcool ed alcool. Solamente il vino ha profonda valenza culturale ed è parte integrante della dieta mediterranea. L’alcol contenuto nel vino, da 9.000 anni ininterrottamente e con le stesse precise identiche modalità, si forma ad opera dei fermenti secondo processo biologico e naturale. Non vale altrettanto per l’alcol degli aperitivi, distillati, liquori, soft drink. È una differenza profonda e sostanziale che non si può continuare ad ignorare”. “La vendemmia verde, attuata per la prima volta nel 2010, ha reso consapevoli i viticoltori della destinazione dell’uva. Produrre per distruggere offende la loro dignità. È il segno positivo di una ritrovata moralità dopo che per oltre 30 anni gli amministratori di una parte delle cantine sociali italiane avevano mandato alla distillazione/distruzione centinaia di milioni di ettolitri di vino senza che la loro dignità ne fosse offesa”. “L’Ocm vino, dopo lungo negoziato, ha introdotto misure atte a riequilibrare il mercato del vino. Non fu possibile allora eliminare la pratica dell’arricchimento (zuccheraggio, mosto concentrato rettificato) che costituisce la causa prima della sovrapproduzione di uva, incoraggiandola, esasperandola, dando la certezza che sarà poi possibile correggere in cantina le carenze imputabili ad una viticoltura di rapina. Aveva visto giusto Bruxelles nel volere contrastare la sovrapproduzione perché questa costituisce la piaga che deprime il prezzo dell’uva ed abbatte il reddito dei viticoltori. Riaprire il negoziato in favore del mosto concentrato rettificato è una causa persa, nasconde sicuramente altri obiettivi. L’Italia si faccia invece paladina di un atteggiamento virtuoso: riconosca senza esitazioni la praticità e la bontà della pratica dello zuccheraggio, ma chieda che in Europa essa venga tassata e che i proventi vengano destinati all’educazione ed alla diffusione del corretto consumo del vino presso le nuove generazioni”. |
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