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Rassegna alcol e guida del 18 gennaio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

CORRIERE DELLA SERA

Dossier
Un milione e mezzo di giovani attratti dall’alcol “low cost”  (*)  
Gli esperti: cresce il rito dell’ubriacatura veloce...
18 Gennaio 2011 - Alcol low cost. Promozioni stracciate per attirare gli adolescenti offrendo bicchieri per pochi centesimi. A Firenze, Roma, Napoli, Milano, sulla riviera romagnola. I gestori ne inventano di tutte. Lo scorso inverno in piazza Santa Croce, a Firenze, un bar richiamava clienti proponendo “ shots a 5 euro”. C’era chi si era inventato il Beer Pong, un gioco che consiste nel tentare di centrare con una pallina una brocca piena di birra. Da consegnare gratuitamente all’abile vincitore di turno. La formula della competizione ha successo. I concorrenti si sfidano, si esaltano, chi vince ritenta per bissare. E il praticante del binge drinking, ovvero della bevuta compulsiva, dello sballo cercato a tutti i costi, viene soddisfatto pienamente. Un fenomeno in progressiva ascesa. Si è creato uno zoccolo duro. Ci sono gli specialisti che escono di casa con questo obiettivo. Gli ultimi dati sull’alcol in Italia sono usciti a metà dello scorso anno (il prossimo rapporto ad aprile). Su circa 36 milioni di consumatori uno su quattro viene considerato a rischio perché segue modalità sbagliate. E tra questi nove milioni, circa un milione e mezzo sono giovani (il 50% è sotto l’età minima legale) attirati sempre più dal binge drinking. “Si è consolidato il modello di chi persegue l’ubriacatura veloce. Sono capaci di scolarsi più di sei bicchieri uno dietro l’altro, fuori pasto e nei luoghi di aggregazione. Lo sballo arriva rapidamente perché a quest’età l’organismo non riesce a metabolizzare, non possiede gli enzimi necessari”, analizza Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio alcol presso l’Istituto Superiore di Sanità. Neppure i giovanissimi sfuggono alla tentazione. La percentuale di binge drinker è più elevata tra gli uomini che tra le donne per ogni fascia di età ad eccezione di quello sotto 1 16 anni: tra gli 11 e i 15 anni, infatti, è di 1,5% tra i maschi e il 2% tra le femmine. Nelle età successive gli uomini hanno il sopravvento. Tra 16 e 17 anni diventano 11,8% contro il 4% delle ragazze, più equilibrate. La percentuale dei bevitori compulsivi aumenta con l’aumentare dell’età e raggiunge i valori più elevati per entrambe i sessi tra i 18 e i 24 anni con il 21,6 dei maschi contro il 7,9% delle coetanee. Si stima che circa 600 mila ragazzi abbiano praticato il binge drinking. Le bevande più gradite sono i premiscelati, a base di vodka, rum, tequila. La birra è la regina tra gli adolescenti. Primeggiano anche i cocktail con vino bianco e liquore (lo spritz partito dal Veneto che ha ormai conquistato il resto d’Italia oltre ai superalcolici. E poi il mojito, che grazie alla menta favorisce l’assorbimento dell’alcol, o la zuccherosa e ingannatrice caipirinha che contiene la cachaca. L’obiettivo è lo shot, il colpo immediato. A Roma il sindaco Alemanno ha dovuto vietare con un’ordinanza, scaduta il 31 dicembre, il cosiddetto “Pub crawl”, una sorta di nuotata alcolica. Pacchetto venduto al prezzo di 20 euro da apposite agenzie. Gruppi di un centinaio di ragazzi venivano accompagnati lungo un itinerario di locali, perlopiù di Trastevere. Ad ogni tappa uno shot, un bicchierino. Le comitive si trasformavano in bande di ubriachi, molti finivano al pronto soccorso. Un irlandese una sera è finito nel Tevere. Non l’hanno più trovato. A Napoli tre giorni fa i carabinieri hanno scoperto un giro di party ai quali partecipavano liceali dei quartieri bene chiamati a raccolta attraverso Facebook. I raduni avvenivano di solito in mega terrazze affittate per l’occasione, tra Posillipo e Vomero di preferenza. Costo d’entrata io euro. “Le vie dello sballo sono infinite”, non si stupisce dell’ultima vicenda avvenuta a Crema Scafato. La formula del paghi uno bevi due è la più diffusa, soprattutto negli happy hours, quelle dell’aperitivo dalle 17 alle 19. Poi c’è il drink as much as you can, bevi quanto più possibile. Il cliente paga un prezzo fisso, attorno ai 10-15 euro e si serve a volontà.
Margherita De Bac

(*) Nota: così come il basso prezzo favorisce, ovviamente, l’accesso agli alcolici, altrettanto ovviamente l’aumento del loro costo sarebbe un’efficacissima misura per il contenimento dei consumi. L’imposizione di una tassa o di un’accisa con lo specifico e dichiarato scopo di ridurre i consumi degli alcolici non sarebbe forse proponibile. Potrebbe esserlo, però, una tassazione finalizzata a finanziare attività di prevenzione o per compensare i numerosi danni economici causati dagli alcolici.  


AGI

Esclusi fattori biologici o genetici
UOMINI EUROPEI MUOIONO PRIMA PER SIGARETTE E ALCOL
Londra - La minore vita media degli uomini in Europa e’ colpa delle sigarette, e non di fattori biologici o genetici come si credeva finora. Lo afferma uno studio guidato dal Medical Research Council britannico, che ha stimato tra il 40 e il 60% il contributo delle ’bionde’ alle differenze di longevita’ tra i due sessi. La ricerca, pubblicata dalla rivista Tobacco Control, ha esaminato i dati di mortalita’ in Europa forniti dall’Oms fino al 2005, cercando di distinguere tra i decessi provocati dalle sigarette e dall’alcol e gli altri per i due sessi. Il risultato e’ stato che la differenza nella longevita’ e’ dovuta alle sigarette, tranne le eccezioni di Danimarca, Portogallo e Francia dove e’ minore, per una percentuale tra il 40 e il 60 per cento, mentre per l’alcol in contributo e’ di un ulteriore 20 per cento. Questi numeri pero’ sono destinati a cambiare nei prossimi anni, spiegano gli autori. "Sono sempre di piu’ le donne che fumano, mentre gli uomini stanno smettendo - ha detto Gerry McCartney, uno degli autori - quindi i valori di longevita’ sono destinati a riequilibrarsi" -

VIRGILIO NOTIZIE

Salute: alcol, piu’ rischi per bevitori del fine settimana
Roma, 18 gen. (Adnkronos Salute) - Pessima idea quella di evitare i drink durante la settimana per concederseli solo nel weekend. In questo modo si pensa di limitare il consumo di alcolici, ma secondo un recente studio dei ricercatori francesi dell’Università di Tolosa, questa abitudine rischia di fare più danni rispetto a un consumo regolare e costante. Lo studio, pubblicato sul ’Bmj’, ha confrontato le abitudini in fatto di alcolici degli uomini di mezz’età in 3 città francesi con i coetanei di Belfast (Irlanda del Nord), esaminandone anche gli effetti sulla salute.
Ebbene, se i primi bevono di più in generale (circa 30 unità di alcol a settimana), i secondi - che pure si limitano a 22 unità - corrono un rischio doppio di infarto o di morire per un attacco cardiaco. E questo non perché la dieta dei francesi sia più sana. Infatti gli uomini d’Oltralpe presentavano valori di pressione più alta, soffrivano più di diabete e avevano gli stessi livelli di colesterolo degli irlandesi. La differenza più significativa, spiegano i ricercatori, sta nel modo di bere: i francesi consumano alcolici (soprattutto vino) poco e spesso nel corso della settimana, e questo sembra avere un effetto protettivo per il cuore.
Gli irlandesi, invece, concentrano la maggior parte del loro consumo di alcolici in un paio di giorni nel weekend, in cui decisamente alzano il gomito. Un approccio molto più dannoso rispetto a quello francese, perché costringe l’organismo a metabolizzare all’improvviso una gran quantità di alcol, producendo una sostanza chimica che favorisce, di fatto, il restringimento dei vasi. Non solo: le sbornie regolari del fine settimana favoriscono l’accumulo di grasso addominale, collegato a cardiopatie, diabete e forme di tumori.

TRENTINO

Stili di vita, vizi e virtù dei trentini
Troppi obesi e ancora pochi consumi di frutta e verdura: ecco dove pecchiamo
LUCA PETERMAIER
TRENTO. Vizi e virtù della salute dei trentini sono scritti nero su bianco nel «Piano provinciale della prevenzione», il documento con cui l’Azienda sanitaria pone le basi per una corretta politica di contenimento delle cattive abitudini della popolazione. Gli allarmi maggiori sono il fumo, l’alcol, il sovrappeso e il (relativamente) scarso consumo di frutta e verdura.
I dati che sono contenuti nel Piano di prevenzione - approvato nei giorni scorsi dalla giunta provinciale - ne costituiscono il riferimento per la definizione delle politiche dei prossimi due anni. Si tratta di informazioni ricavate da un’indagine telefonica durata un anno (tra il 2007 e il 2008) e raccolte tramite «Passi», un sistema di monitoraggio della popolazione adulta al quale collaborano tutte le regioni e le province autonome.
Questo consente anche di compiere utili paragoni tra le nostre e le altrui abitudini alimentari e di comportamento per capire dove possiamo migliorare o dove, al contrario, possiamo esportare le nostre virtù.
Lo stato di salute della popolazione trentina risulta complessivamente buono. La popolazione - si legge nel Piano provinciale - «si sente meglio che in altre regioni italiane, fuma di meno, indossa di più le cinture di sicurezza e casco ed è meno sedentaria». Tuttavia l’azienda sanitaria ha individuato i settori su cui è utile non abbassare la guardia. Nella nostra provincia, infatti, 1 persona su 4 fuma (ed 1 giovane su 3); un quarto della popolazione ha un consumo di alcol ad elevato rischio; il 13% di chi beve dichiara di guidare sotto l’effetto dell’alcol e solo un terzo della popolazione indossa la cintura di sicurezza quando viaggia sui sedili posteriori.
Notizie non proprio tranquillizzanti arrivano dalle abitudini alimentari: più di un terzo della popolazione trentina, infatti, è in eccesso di peso e solo il 40% pratica una sufficiente attività fisica e meno di un quinto - continua il rapporto sulla prevenzione - consuma almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno».
Le differenze negli stili vita sono minime nelle varie zone del Trentino, anche se alcune differenze notevoli si registrano. Come i fumatori, nettamente di più nel Trentino orientale (27,6% rispetto alla media provinciale del 23%) oppure per la guida sotto l’effetto dell’alcol con il Trentino sudoccidentale che arriva al 18,3% rispetto alla media provinciale del 12,9% o, infine, per il consumo di alcol: i bevitori sono di più nel Trentino orientale (30,9%) rispetto al 24% di media.
Un ultimo dato, sottolineato nella relazione: per alcuni fattori di rischio è ancora eccessiva la penalizzazione dei ceti meno abbienti, in particolare nelle voci sullo stato nutrizionale (obesità) o sui consumi quotidiani di frutta e verdura.

IL GAZZETTINO (Treviso)

LO SBALLO alcolico preoccupa anche i gestori dei locali
IL PROGETTO Primo bilancio dell’iniziativa "Blue Runner" promossa dall’"Home Rock Bar", con Usl e "Gabbiano"
Fonderia, l’alcoltest conforta
Martedì 18 Gennaio 2011 - 83 prove alcolimetriche effettuate in meno di un mese all’uscita dei locali notturni in zona fonderia. E circa il 50% dei test ha rilevato un tasso inferiore allo 0,50 g/l previsto per legge. È tempo di primi bilanci per l’iniziativa "Blue Runner", promossa dall’Home Rock Bar di Treviso. Partita lo scorso 18 dicembre, l’iniziativa, già attiva dal 1998, è organizzata con la cooperativa sociale "Il Gabbiano", l’Usl 9 e la Regione Veneto. Tramite dei camper allestiti per intrattenere i giovani, vengono proposti momenti di informazione su sostanze stupefacenti e alcol. Chi lo vuole può sottoporsi all’alcoltest, al test per il fumo, ma anche confrontarsi con operatori adeguatamente preparati, reperire informazioni e partecipare a diverse attività di animazione proposte dal progetto. I dati rilevati in 22 giorni (nei giorni di apertura del locale) dicono che 39 persone (poco meno del 50% delle 83 che si sono sottoposte al test), aveva un tasso alcolimetrico inferiore a 0,50 g/l, mentre 9 superavano l’1,50. Dopo venti minuti, il 47% di chi aveva accettato di ripetere il test era sotto la soglia di legge. Dopo aver visto il proprio tasso alcolimetrico, il 48% delle persone sottoposte al test ha deciso di non guidare, il 18% ha deciso di aspettare prima di mettersi al volante e circa il 4% di far guidare un altro. Altra prova: il confronto tra valore dichiarato presunto prima della prova e quello effettivo misurato: oltre la metà sbaglia la previsione. «L’esperienza ci insegna che una nostra presenza costante permette di prendere maggiore coscienza sul proprio tasso alcolimetrico, fattore importante per la prevenzione», sottolinea il rapporto di "Blue Runner". Il titolare dell’Home Rock Bar, Amedeo Lombardi, aveva già sperimentato con buoni risultati il progetto "Take Care", un servizio di navette gratuito destinato a chi non si trova in condizioni di guidare, e il software "IAlcol", etilometro per smartphone e lettori Mp3.

CORRIERE ADRIATICO

Fotografia
La droga e l’alcol da tradurre in immagini
Fano Anche un concorso fotografico può essere utile per far prendere coscienza ai giovani che cosa può rappresentare l’uso della droga e l’abuso di alcol. L’assessorato alle Politiche giovanili insieme alla scuola di fotografia del suffragio, diretta da Stefano Bramucci, ha promosso un concorso che ha come obiettivo la sensibilizzazione dei giovani attraverso immagini che inducano alla riflessione sui rischi legati a comportamenti deviati.
Il titolo della iniziativa è “Giovani: insidie e veleni”. Spesso comportamenti irresponsabili – ha evidenziato l’assessore Luca Serfilippi – tipo guida in stato di ebbrezza o il consumo di droghe anche leggere rischiano di portare a conseguenze tragiche chi li adotta con superficialità. Le stragi del sabato sera e le dipendenze da droghe ed alcol, saranno quindi le tematiche che i partecipanti al concorso dovranno tradurre in immagini.
L’iscrizione al concorso è gratuita e aperta a tutti coloro che non hanno compiuto trent’anni. La scadenza è prevista per il 27 febbraio prossimo. L’iniziativa sarà solo l’inizio di un percorso di confronto tra autorità, enti e associazioni locali sui temi della devianza giovanile.

CORRIERE ADRIATICO

La storia del vino al centro giovanile
Fabriano
E’ prevista per lunedì 24 gennaio, alle 21, al centro di aggregazione giovanile, l’iniziativa “Laboratorio Vino”, rivolta a tutte le persone con oltre 14 anni. Un enologo spiegherà il processo di vinificazione, soffermandosi pure sulla storia del vino.

(*) Nota: per essere completa una storia del vino dovrebbe illustrare anche i rischi e i danni correlati al suo consumo. Difficile immaginare un corso su qualsiasi altra sostanza, attività o tecnologia, senza una parte che ne illustri anche i rischi. Nonostante che il suo consumo sia uno comportamento a rischio, nei corsi che parlano di vino c’è una sorta di tabù dire rivelarne gli aspetti negativi. E se è un comportamento a rischio è anche per questo.  

CORRIERE DI RIETI

Fugge al posto di blocco Preso dopo inseguimento.
Era ubriaco e senza la patente di guida.
GUIDONIA 18.01.2011 - Sfreccia a tutta velocità davanti ad un posto di blocco dei carabinieri. Fermato, dopo un breve inseguimento, è risultato sprovvisto della patente di guida perchè mai conseguita e positivo al test dell’etilometro. Per questo è stato arrestato dai militari della Tenenza di Guidonia un cittadino romeno di 22 anni. In manette anche il complice connazionale di 15 anni, perchè aveva valori di alcol nel sangue superiori a quelli consentiti dalla legge. È accaduto alla prime ore del mattino. I carabinieri hanno imposto l’alt all’auto dove viaggiavano i due romeni. Dopo aver evitato il posto di blocco, i militari, costretti ad inseguirli, sono riusciti a bloccarli dopo 2 chilometri. Il 22enne, alla guida dell’auto, è risultato sprovvisto della patente di guida, poichè mai conseguita, e positivo all’alcol test. Anche il ragazzo 15 enne che era in sua compagnia aveva valori di alcol nel sangue superiori a quelli consentiti dalla legge. I successivi accertamenti dei carabinieri hanno permesso di verificare che i due stranieri avevano tentato di evitare il posto di controllo perchè l’auto sulla quale stavano viaggiando stata rubata qualche minuto prima. Il maggiorenne è stato trattenuto in casema in attesa di essere giudicato con rito direttissimo che si terrà questa mattina. Nei suoi confronti è scattata anche la denuncia a piede libero per guida senza patente in quanto mai conseguita e guida in stato di ebbrezza. Il suo complice 15enne, invece, è stato accompagnato nella sua abitazione dove rimarrà agli arresti domiciliari. Entrambi dovranno rispondere di furto aggravato

CORRIERE ADRIATICO

Stato di ebbrezza
Ritirata la patente ad un uomo di 64 anni
Cagli La Polizia Stradale del distaccamento di Cagli pochi minuti dopo la mezzanotte di domenica ha effettuato un posto di controllo per la repressione delle “stragi del sabato sera”, sulla S.P.3 Flaminia e notava una vettura che procedeva zigzagando in direzione Fano-Roma.
La pattuglia intimava l’alt e da subito si rendeva conto che il conducente emanava un forte alito vinoso e che sceso dalla vettura aveva un equilibrio precario. I poliziotti sottoponevano la persona, di anni 64, alla prova dell’etilometro e riscontravano una percentuale di alcol pari a 1,84 grammi per litro di sangue, cioè oltre 3 volte il limite massimo consentito.
La patente gli veniva quindi ritirata e denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Urbino per guida in stato di ebbrezza. La vettura è stata subito sequestrata per la successiva confisca.

IL GAZZETTINO (Treviso)

Ubriaca, si graffia il volto a sangue e colpisce a testate il muro
PONZANO Martedì 18 Gennaio 2011 - (mf) Ubriaca, si graffia il volto a sangue e colpisce a testate il muro procurandosi ferite in fronte. Ma poi accusa i carabinieri di averla colpita ripetutamente. La donna, una cittadina ucraina, 36 anni, residente a Paese, regolare, operaia, sabato sera si trovava all’interno della tabaccheria Mestriner, in via Roma a Ponzano, in evidente stato di alterazione alcolica.
Ha preso a male parole i presenti finchè il titolare della tabaccheria ha deciso di chiedere l’intervento dei carabinieri. Questi ultimi l’hanno denunciata per calunnia, minacce a pubblico ufficiale e per aver fornito false generalità.

TRENTINO

«Grappa fai da te: è pericoloso»
L’allarme di Stefano Marzadro: «Si rischiano gravi danni alla salute»
Il Trentino è la provincia più ricca di distillerie La produzione legale è il 10 per cento del totale nazionale
ROVERETO. Il Trentino è la provincia italiana più ricca di distillerie di grappa, ben 30. E che produce, proporzionalmente, di più. Circa il 10% dell’intera acquavite nazionale. C’è anche chi se la fa in casa, illegalmente, come dimostra il maxisequestro dell’altro giorno a Marco. Quasi 500 litri di grappa che la Guardia di Finanza ha scovato. «Il fai da te è pericoloso», dice Stefano Marzadro dell’omonima distilleria.
E’ stato denunciato un uomo che rischia una pena dai 3 mesi ai 6 anni e una multa che va dal doppio a dieci volte tanto l’imposta evasa.
Stefano Marzadro, titolare della distilleria di Brancolino a Nogaredo che ha iniziato l’attività nel lontano 1949, commenta: «Una volta la grappa si faceva in tutte le case, era un’attività legata alla tradizione. Adesso molto meno. Almeno qui in Trentino. Se poi saliamo in Alto Adige, a Termeno o ad Appiano, la grappa se la fanno ancora, eccome».
Sembra un po’ nostalgico dei tempi andati.
Ma no. Semplicemente abbiamo ormai perso una grande tradizione. E’ come il vino. Chi è che lo fa ancora in casa? Praticamente nessuno. Si porta tutta l’uva alla cantina sociale. Ormai si sono buttati via anche gli strumenti.
Cosa ha pensato quando ha sentito del maxisequestro?
Che devo pensare. Mettiamola in battuta. Ogni tanto dico a mio padre (Attilio, il fondatore, n.d.r.): “Papà, noi ne fa pu sgnapa de contrabando?». E lui mi risponde: “Ma sa diset, i ne fa pu de noi”. Sinceramente, penso che scherzi.
E fuor di battuta?
Certo che 500 litri sono un po’ tanti. Capisco i 2 litri per consumo personale. Ma una quantità così elevata...
E pericoloso arrangiarsi con il fai da te?
Oggi sì.
Perché?
Perchè la materia prima non è più quella di una volta. L’uva è parecchio più delicata rispetto ad un tempo e bisogna saperla conservare e trattare molto bene. Per sintetizzare, se la grappa si fa ad ottobre, appena svinato il vino e quindi con la vinaccia fresca, metanolo non ce n’è. Se però, ad esempio, si lascia lì il tutto, magari non curando la conservazione, il metanolo si forma. Con conseguenti pericoli per la salute.
C’è anche un disegno di legge della Lega che prevede, entro determinate quantità, la possibilità del fai da te.
E’ una legge che non passerà mai. Il ministro della salute Ferruccio Fazio l’ha già detto. E’ troppo pericoloso, ha ragione. E poi, senta. Noi, come produttori, l’accisa la paghiamo e siamo sottoposti a mille regole. Chi la facesse in casa non so mica. Inoltre, se una volta il consumo pro capite locale era veramente alto adesso è decisamente calato. Pensi che il 50% della grappa prodotta in Trentino è acquistata dai turisti come prodotto tipico. (pa.pi.)

 

 

 

Mercoledì, 19 Gennaio 2011
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