L’annuncio del presidente Ciucci ("Pagamento dal primo maggio") riapre le polemiche. Enti locali e associazioni dei consumatori annunciano nuovi ricorsi. Il ministro: "Non sulla Salerno-Reggio Calabria e neppure per i pendolari sul Grande racconrdo anulare" In merito all’ipotesi dei caselli sul Gra, il presidente della Provincia di Roma, Luca Zingaretti, ha annunciato un nuovo ricorso al Tar "contro un iniquo balzello che colpisce lavoratori, studenti, pendolari". Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha detto che il Comune è pronto "a sostenere il ricorso al Tar, annunciato oggi dalla Provincia di Roma". "Ribadisco che i romani non pagheranno il Grande raccordo anulare - ha aggiunto il primo cittadino della capitale - Vogliamo però intervenire anche a tutela dei pendolari e di tutti coloro che utilizzano questa strada con frequenza, per motivi di lavoro o di studio". Sulla stessa linea il Codacons: "Qualora la sciagurata idea di predisporre pedaggi su Gra dovesse divenire realtà - ha affermato il presidente, Carlo Rienzi - metteremo in campo azioni di protesta da parte dei cittadini, e inviteremo gli automobilisti a rifiutarsi categoricamente di pagare qualsiasi pedaggio, fornendo assistenza sul piano legale e dimostrando l’illegittimità di tale balzello. Trasformare il Gra in una arteria a pagamento è una idea illegittima e folle perchè determinerebbe il blocco totale della circolazione nella capitale". In una nota congiunta, Federconsumatori e Adusbef hanno sottolineato che saranno soprattutto i pendolari a pagare l’ eventuale istituzione dei pedaggi sul Gra, con "ricadute che potrebbero ammontare a circa 60 euro al mese, per un totale di 720 euro annui". "Mettere i pedaggi in tratte trafficatissime per il trasporto merci, quali la Salerno- Reggio Calabria - hanno argomentato le due associazioni - comporterebbe ricadute nella determinazione dei prezzi dei beni trasportati, con pesanti effetti inflazionistici. Quel che è più grave, poi, è che l’introduzione dei nuovi pedaggi non si accompagnerà a un miglioramento dei servizi o ad un aumento della qualità delle infrastrutture, ma si limiterà ad imporre il pagamento per le carenti tratte già esistenti". Pronti a ricorrere a Tar si sono detti anche i sindaci di Genzano e Velletri, mentre su un altro fronte anche i presidenti delle Province di Siena e Firenze hanno definito inaccettabile "che l’unica certezza per l’Autopalio (Firenze-Siena) sia il pagamento del pedaggio dal 1* maggio, mentre sul fronte dei tempi e delle risorse necessarie per l’ammodernamento e la messa in sicurezza della strada non c’e’ nessun impegno concreto’’.
Da repubblica.it |
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