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Rassegna alcol e guida del 24 gennaio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

LA CAMPAGNA DELL’ASAPS CONTRO LE STRAGI DEL SABATO SERA

ASAPS

Stragi del fine settimana
La Campagna dell’Asaps
“È meglio che torni a casa un figlio senza patente che una patente senza figlio!”


L’Asaps fin dal 2007 ha lanciato una sua Campagna di sensibilizzazione per il contrasto alle stragi del sabato sera con un forte ma efficace messaggio:
È meglio che torni a casa un figlio senza patente che una patente senza figlio!
L’associazione più rappresentativa degli operatori della sicurezza stradale per questa iniziativa di forte impatto, ha ottenuto, spazi pubblicitari gratuiti dal gruppo RCS sul Corriere della Sera e sulla Gazzetta dello Sport.
Successivamente la campagna è stata pubblicata gratuitamente anche su il Quotidiano Nazionale (il Resto del Carlino, il Giorno, La Nazione).
La motivazione della campagna è espressa in un testo di accompagnamento riportato di seguito:
Ogni lunedì nei comandi della Polizia Stradale e delle altre forze di Polizia, dopo i servizi di contrasto alle stragi del sabato sera e ai conseguenti incidenti, si girano due film.
In uno dei film, quello meno drammatico, i genitori telefonano o si presentano per sapere come mai è stata ritirata la patente al loro ragazzo (o ragazza) visto che lui, (il figlio) di solito non beve, (vagli a spiegare magari che aveva un valore di 1,2 g/l) e chiedono quando la patente gli verrà restituita, cosa dovrà fare per riaverla, il tutto accompagnato qualche volta da una serie di frasi del tipo: fareste meglio ad occuparvi dei banditi e delinquenti, andate a cercare i pirati!
L’altro film, quello più triste, vede per protagonisti genitori che vanno a fare riconoscimenti agli obitori o, quando va bene, attendono dietro alle altrettanto fredde porte a vetri delle sale di terapia intensiva. Magari il loro ragazzo era solo trasportato, o era nell’altra macchina senza responsabilità.
Questi genitori passano poi dalla Polizia per ritirare la patente e il portafoglio del figlio.
La strada sa essere crudele come pochi luoghi al mondo. Sa emettere un verdetto di condanna a morte, inappellabile, immediatamente eseguita sul posto, anche a carico di innocenti.
Fermiamo la strage
Giordano Biserni
Presidente Asaps


STRADE DI SANGUE

LA NAZIONE

ALCOL E FOLLIA, STRAGE INFINITA
Piacenza, ubriaco si schianta con gli amici: tre giovani vittime. Galli: "Si fa poco per la sicurezza"
24.1.11
PIACENZA – L’alcol ha ucciso ancora. Sono tre i giovani che, ieri, poco prima delle cinque del mattino, hanno perso la vita a San Polo, vicino a Piacenza, in seguito a un tragico incidente stradale. Unico superstite il conducente della Peugeot 206, Lidian Basha, albanese ventenne, residente a Fiorenzuola. Il giovane, al volante nonostante un tasso alcol emico di quattro volte sopra il massimo di legge, è stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Piacenza. Niente da fare, invece, per i passeggerei del veicolo: Elisa Bonomini, 18 anni, e Sara Frasani, 16, entrambe di Fiorenzuola; e Elpion Kasapi, 25, residente a San Giorgio. L’auto, probabilmente lanciata a forte velocità, avrebbe saltato la corsia, schiantandosi contro il muro dell’osteria Cambusa, davanti alla piazza del paese. Inutili i soccorsi per i tre ragazzi, mentre i vigili del fuoco sono riusciti ad estrarre ancora in vita il giovane Basha.
di GIAMPAOLO MARCHINI
FIRENZE - SOLO CHI ha provato sulla propria pelle il dolore per la scomparsa di un figlio in un incidente stradale può capire le angosce dei genitori dei ragazzi morti in questo fine settimana. Per Giovanni Galli ogni notizia del genere è tornare indietro nel tempo, al 9 Febbraio 2001 quando la vita di Niccolò, promettente calciatore del Bologna, fu stroncata da quel maledetto guard rail, mentre stava rientrando a casa in scooter dopo l’allenamento a Casteldebole.
“Queste stragi devono essere fermate”, le prime parole dell’ex portiere della Nazionale, di Fiorentina e Milan, oggi capogruppo Pdl in consiglio comunale a Firenze.

“Si può e si deve fare ancora tanto per rendere più sicuri i mezzi come le minicar, ma anche e soprattutto le strade”.
Lei, però, non è mai stato tenero anche con i ragazzi.
“Quando vado a parlare con gli studenti delle scuole dico sempre che loro sono il talento del futuro e sta a voi sviluppare il vostro talento senza metterlo nelle mani degli altri”.
Avere anche il coraggio di dire no, insomma.
“Non vergognarsi a dire no a chi mette a repentaglio la vita sua e degli altri. Avere il coraggio di scendere da un’auto a da uno scooter se chi guida non è in grado di farlo, magari perché ha bevuto troppo o ha preso qualcosa”.
Quando si è ragazzi ci si sente per certi versi invincibili…
“Già, si pensa che ‘tanto a me non può succedere’ e invece la fatalità o l’imprudenza tua o degli altri è sempre in agguato. Ai ragazzi bisogna sempre parlare, tenere alta la loro attenzione”.
Lei da politico è riuscito a unire destra e sinistra su questo tema.
“Sì, il consiglio comunale di Palazzo Vecchio ha votato compatto una mozione del Pdl sulla sicurezza stradale nella quale, c’era la costituzione di un database sui luoghi degli incidenti per un migliore intervento sulle infrastrutture e nella manutenzione”.
E le minicar?
“Mia figlia ne ha avuta una perché ritenevamo che un veicolo con quattro ruote fosse più sicuro di un motorino. A patto che non vengano fatte modifiche per andare più forte”.
IL COMMENTO
di MAURO TEDESCHINI
SUCCEDE sempre così: guidano i ragazzi, muoiono le ragazze. E’ accaduto ancora una volta sabato notte nel piacentino, dove Sara ed Elisa, 16 e 18 anni, hanno perso la vita con un amico di 25. E l’unico a salvarsi è stato proprio il guidatore, un ventenne finito all’ospedale con ferite gravi e un’enorme responsabilità sulla coscienza: quando la sua Peugeot è finita fuori strada, alle 5 e mezzo del mattino, era ubriaco fradicio. Davanti a tragedie come queste, bisogna smetterla di parlare di destino o di tragica fatalità: il destino di Sara e Elisa ha un nome e un cognome e non usciremo mai da questi bollettini di guerra finchè non avremo messo nella zucca dei nostri ragazzi che non si può salire su un’auto guidata da un amico completamente ‘fatto’, Fatto di alcol, droga o anche solo di stanchezza, quella che ti fa chiudere gli occhi come in un brutto sogno. Se poi con guidatori di questa risma si sale a bordo senza allacciare le cinture, cosa che spessissimo fa chi sta seduto dietro (di norma le ragazze, appunto), ecco che il bilancio si fa devastante.
Quanto al 17enne finito con la sua microbar nel Savena, vicino a Pianoro, ricordiamoci che queste macchinette danno solo l’illusione di guidare un’automobile: la tenuta di strada e la resistenza in caso di urto non sono paragonabili a quelle di una vera macchina. Non sono dettagli, sono differenze decisive, specie negli incidenti delle notti del weekend, accomunati quasi sempre da un’unica dinamica: un’auto che esce di strada da sola, tra le 3 e le 6 del mattino, con il guidatore che ne perde inspiegabilmente (?) il controllo. Potendo, diamo ai nostri ragazzi macchine robuste, dotate del controllo elettronico della stabilità e quindi meno soggette alle uscite di strada. Le microbar, con un guscio di lamiera o poco più, non sono tra queste: negli ultimi anni sono migliorate, certo, ma sempre macchinette restano.
E infine un appello ai comandanti delle varie Polizie Municipali: non lasciate soli Polstrada e Carabinieri nei controlli notturni anti-alcol, bisogna tentarle tutte per fermare in tempo certi pericoli pubblici travestiti da bravi ragazzi.
ALCOL E GIOVANI

SITUAZIONE PREOCCUPANTE A CREMONA

CREMONAONLINE

Alcol e giovani, impennata di ricoveri
lun 24 gennaio 2011
La diffusione del consumo di alcol tra i ragazzi, l’allarme per l’abbassarsi progressivo della fascia di età coinvolta: i numeri e le cifre dicono che il fenomeno è sempre più preoccupante. Il recente episodio avvenuto a Crema - che ha visto protagonista una ragazza di soli 15 anni - rischia di rivelarsi un caso tutt’altro che isolato.
Il dottor Carlo Poggiani, primario dell’Unità operativa di Pediatria dell’ospedale Maggiore di Cremona, in collaborazione con la dottoressa Chiara Monfredini, ha raccolto i dati relativi ai ricoveri effettuati in Pediatria dal 2007 al 2010 (con estensione ai primi giorni del 2011). Quello che ne emerge - proprio per il coinvolgimento di ragazzi di età inferiore ai 15 anni - è un quadro serio, che merita di non essere trascurato.
Dal 2007 al 2010 sono stati ricoverati nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Cremona 18 ragazzini e ragazzine con intossicazione acuta da alcol, di cui 11 maschi e 7 femmine.
A dimostrazione di quanto il problema sia emergente va sottolineato come i ricoveri del 2010 abbiano superato la somma di tutti gli analoghi ricoveri dei tre anni precedenti, 10 nel 2010 contro 8 dal 2007 al 2009. A pochi giorni dall’inizio del 2011 sono già avvenuti altri due ricoveri, entrambi avvenuti nella notte di San Silvestro.
Il risultato è che un adolescente su quattro rischia di essere ricoverato per intossicazione da alcol e, secondo studi recenti, il 17,7% degli ospedalizzati per intossicazione alcolica in Italia ha meno di 14 anni.
RISULTATI INDAGINE NAZIONALE

TRENTINO

I GIOVANI «PIÙ CONTROLLI SULLE STRADE»
BRUNO TONIDANDEL
LUNEDÌ, 24 GENNAIO 2011
Finalmente i giovani ora riescono sempre più a comprendere i rischi di una serata all’insegna dello sballo. Vale a dire straviziando con l’alcol e con le droghe. (*) Infatti, da una indagine compiuta durante i mesi estivi dal titolo «Divertiti responsabilmente», sono emersi dei dati oltre che interessanti anche confortanti. Moltissimi dei ragazzi interpellati hanno accettato la pratica del cosiddetto «guidatore designato», mentre la stragrande maggioranza degli intervistati auspica maggiori controlli sulle strade. Inoltre sono sempre più numerosi quelli che si servono del trasporto pubblico per partecipare alle feste, lasciando in garage la propria vettura. Ragazzi quindi coscienziosi? Certo. La testimonianza la possiamo portare noi stessi: sono quasi una decina di anni che moltissimi giovani della Bassa Atesina, in Alto Adige, si sono quasi consorziati con i titolari di pullmini per beneficiare di un servizio di trasporto pubblico il venerdì e il sabato notte. Con pochi euro un minibus porta nel locale designato per la festa i giovani e li va a prendere a un’ora stabilita della notte, garantendo un ritorno a casa sicuro e tranquillo.
L’indagine dell’estate scorsa, compiuta dall’Automobile Club Italia e dalla Diageo (leader mondiale delle bevande alcoliche premium) ha interessato tutto il territorio nazionale ed è stata voluta per una maggior sensibilizzazione dei temi dell’alcol e della sicurezza stradale. L’iniziativa ha raggiunto più di 4 mila giovani nei pub e nelle discoteche delle più famose località di divertimento della Penisola. Dall’indagine su un campione di ragazzi con età fra i 18 e i 34 anni, è emerso che il 37% dei giovani ha introdotto regolarmente la pratica del «guidatore designato» tra le proprie abitudini. Il 93% degli intervistati ha riconosciuto che tale soluzione è la più efficace per evitare i rischi derivanti dalla guida in stato di ebbrezza. Il 91% dei giovani interpellati ha chiesto inoltre nuovi sforzi di sensibilizzazione da parte delle istituzioni e l’82% ha auspicato maggiori controlli sulle strade.
Naturalmente l’indagine è stata patrocinata dal Ministro della Gioventù Giorgia Meloni che ha giudicato molto confortanti i dati emersi dalla campagna.

(*) NOTA: non è vero che riescono a comprendere i rischi di una serata all’insegna dello sballo: pensano solo al rischio di incidenti stradali ma non alle conseguenze che l’alcol ha sul proprio fisico, ad evitare risse, comi etilici, violenze sessuali, dissidi familiari…
STATISTICHE SUGLI INCIDENTI STRADALI

CITY

Gli incidenti stradali sono in calo
Ma l’alcol fa strage di ventenni
24 gennaio 2011
Aumentano di notte
Il dilagare dell’uso di alcolici tra i ragazzi è uno dei principali motivi dell’alto numero di incidenti in cui
i giovani rimangono coinvolti.
In generale gli incidenti in Italia sono calati nel 2010 rispetto all’anno precedente (da 48.442 a 45.757), ma sono aumentati quelli avvenuti nelle ore notturne (22-06, +1,5, pari a sei morti in più) e l’incidenza dell’alcol appare devastante nella fascia sotto i 30 anni.
I dati
Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità, basate sulle dimissioni ospedaliere, la quota di incidenti correlati all’alcol si aggira sul 30%. E il 36,6% dei morti sulle strade nei fine settimana del primo quadrimestre del 2010 aveva meno di 30 anni.
Mentre diminuisce il numero dei morti sulle strade italiane (dati Aci-Istat) con un calo di vittime tra 2009 e 2008 del 10,3% (da 4.725 a 4.237), i giovani purtroppo vanno in controtendenza: sulle strade hanno perso la vita o sono rimasti feriti soprattutto i conducenti e tra questi (2.934) i più colpiti sono stati i giovani tra 20 e 24 anni, con 316 vittime.
Uso e abuso di alcolici
In generale, le rilevazioni Istat indicano che oltre il 70% dei giovani tra i 18 e i 24 anni fa uso di alcolici nell’arco dell’anno. Se per un 60% il consumo è occasionale, c’è una fetta del 10% che beve tutti i giorni. Percentuale che sale a oltre il 16% se si considerano solo i maschi e supera il 22% sopra i 25 anni.
ALCOL E SPORT:
UN MATRIMONIO CHE NON S’HA DA FARE!

VIOLANEWS

Balli, alcol e follie, le notti buie degli sregolati viola
Rassegna stampa - 23/01/2011 8.00.42
Macché 2011, il maledetto 2010 della Fiorentina non è ancora finito. Almeno fuori dal campo. Non c’è più vigilia di partita che non sia turbata da un nuovo caso. Venerdì notte l’ennesima follia. Balli, alcol, incidenti e «vida loca» . Stavolta però non protagonista non è il solito Mutu, ma un suo degno allievo: Juan Manuel Vargas. Il peruviano era già un caso prima, viste le poche e deludenti prestazioni, i troppi (misteriosi) infortuni, i rumors di mercato che lo vorrebbero più intento a far abbassare il prezzo del cartellino che a sudare per la maglia viola. Atteggiamenti che avevano spinto la società a convocarlo una decina di giorni fa per una ramanzina che sapeva tanto di avvertimento a non tirare la corda, perché i Della Valle non accettano ricatti nè scorrettezze e furberie. Avvertimento però caduto nel vuoto, visto che Vargas, sempre perennemente infortunato, ha regalato la seguente doppietta: giovedì sera, dopo la cena di gruppo in un noto ristorante fiorentino, invece di rientrare a casa ha preferito tirar tardi con alcuni compagni e raggiungere in discoteca Adrian Mutu, sempre fuori rosa (e sempre dentro locali). L’allegro gruppetto è stato fotografato alle due di notte passate e la società farà scattare la solita multa. Ventiquattr’ore dopo il peruviano concede il bis, stavolta andandosi a schiantare con la sua Porsche, guidata (così assicura lui) dal cugino, ubriaco e senza patente. Ore: cinque di mattina. L’ideale per un atleta. E altra pesante multa in arrivo. La Fiorentina chiederà alla commissione disciplinare della Lega il massimo possibile. È stanca la società viola delle bravate dei suoi «sregolati» , che hanno messo da parte il genio e lasciato a disposizione solo la sregolatezza. Mutu e Vargas avrebbero dovuto rappresentare il valore aggiunto della trequarti viola e invece sono stati l’anello debole, le mine vaganti, il cattivo esempio. Di Mutu si è già detto di tutto e di più, resta solo da capire se la linea dura dei Della Valle resisterà o se nei prossimi giorni si deciderà di «mollarlo» : in Italia o all’estero poco importa. Ma se Adrian è sempre stato una testa calda, un atteggiamento più serio si attendeva da Vargas. «La più grande delusione fino ad oggi» lo definì Mihajlovic al Corriere Fiorentino prima di Natale. Da allora la delusione non può essere che aumentata ancora. Fosse stato ancora giocatore e suo compagno di squadra forse Sinisa avrebbe risolto certi atteggiamenti muso contro muso. Ma per un allenatore vigono regole diverse e uno spogliatoio non può diventare un ring, anche se il tecnico si è fatto sentire con i protagonisti della nottata in discoteca di giovedì che ha fatto passare in secondo piano la cena comune «per fare gruppo» . In un momento delicato come questo servirebbe umiltà e senso del dovere, che evidentemente alcuni (che si trascinano dietro i più giovani e ingenui per ‘‘ coprirsi’’) non hanno. E sono fortunati a trattare con una società responsabile che li multa, ma non li mette alla berlina davanti ai tifosi e alla città.
Andrea Di Caro - Corriere Fiorentino
TRENTINO

Imprudenza e impreparazione riempiono gli ospedali
LUNEDÌ, 24 GENNAIO 2011
Poche e semplici regole bastano per ridurre la probabilità di farsi male sulla neve
TRENTO. Il rischio di infortunio incombe su chiunque pratichi sport e gli sciatori sono certo tra quelli più soggetti a fratture. Ciò non toglie, però, che per ridurre drasticamente le probabilità di farsi male, basterebbe seguire pochi, semplici consigli. Gli stessi consigli che da anni, sanitari, esperti di sport e forze dell’ordine vanno ripetendo, ma che spesso vengono ignorati. E poiché repetita iuvant, ecco nuovamente alcuni comportamenti da seguire. A fornire indicazioni tecniche, il vice questore aggiunto Salvatore Ascione, dirigente della Squadra volanti della questura di Trento e responsabile degli agenti in servizio sulle piste. «L’uso del casco è sempre consigliabile - spiega il dirigente - ma poi è indispensabile assumere comportamenti improntati alla prudenza: mantenere sempre una velocità commisurata alle proprie capacità, evitare di sciare da soli in zone pericolose e, in caso contrario, mantenersi sempre in costante contatto con altre persone, sciare preferibilmente su pista o, altrimenti, di fare fuoripista in condizioni di sicurezza. Mai troppi, inoltre, gli inviti alla moderazione con gli alcolici non solo per chi guida, ma anche per chi si accinge a mettere gli sci ai piedi».(*)
A sottolineare quanto impostante sia la preparazione atletica è il dottor Ramponi che, quotidianamente, tocca con mano le conseguenze dell’imprudenza. «Molte persone - spiega - mettono scarponi e sci senza alcuna preparazione atletica specifica. Moltissimi conducono vita sedentaria per tutto l’anno, ma quando arrivano sulle piste non rinunciano allo sci». E all’improvviso si trasformano magicamente in Alberto Tomba e spericolati affrontano piste nere e muri ghiacciati, convintissimi di poter gestire al meglio la situazione. Quasi mai, però, le cose vanno come previsto. Ne sanno qualcosa gli ortopedici. «Tanti, troppi non prendono in dovuta considerazione l’importanza di arrivare al momento di indossare gli sci opportunamente preparati - conclude il primario - e inoltre non sono affatto consci dei loro limiti». E così, in giornate come quella di ieri, i Pronto Soccorso della provincia sembrano ospedali militari in tempo di guerra, stracolmi di gente lamentosa e arrabbiata.

(*)Nota: quando si beve è già difficile reggersi in piedi, immaginiamoci la difficoltà a scivolare su due assi di 10 centimetri… in mezzo alla folla… in discesa…
IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

ROMAGNAOGGI

Rimini, ben 22 persone finiscono nella rete dei controlli anti-alcol
23 Gennaio 2011 - 15.52 (Ultima Modifica: 23 Gennaio 2011)
RIMINI - Nell’ambito di un servizio appositamente predisposto per contrastare il fenomeno delle "stragi del sabato sera" connesse all’abuso di bevande alcoliche, i carabinieri hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica 11 persone, sorprese alla guida con un tasso alcolimetrico superiore a 0,80 gr/l. La più giovane ha 25 anni, il più vecchio 45.
Nel medesimo contesto sono state contestate sanzioni amministrative, per guida in stato di ebbrezza alcolica nei confronti delle sotto elencate persone, sorprese alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0,50 ma inferiore a 0,80 grl ad altre 9 persone. Il più giovane ha 19 anni.
IL TIRRENO

Tolte patenti e auto a due giovani che guidavano in stato di ebbrezza
23 gennaio 2011 — pagina 06 sezione: Massa
CARRARA. L’etilometro non perdona, e neppure i carabinieri quando scoprono alla guida persone che hanno bevuto oltre i limiti.
L’altra sera il comando compagnia di Carrara ha disposto un servizio straordinario di controllo della circolazione stradale impiegando congiuntamente i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, e quelli delle stazioni di Avenza e di Marina.
Nel corso dei controlli effettuati con l ausilio dell’etilometro e in prossimità di esercizi pubblici per lo più frequentati da giovani, sono state rilevate due infrazioni.
Ai due automobilisti sono state ritirate le patenti di guida. Oltre alla contestazione dell’illecito amministrativo che ha comportato il sequestro ai fini della confisca, delle auto che tavano guidando, i due saranno anche denunciati alla Procura di Massa per la guida in stato di ebbrezza alcolica.
Complessivamente l’altra sera i carabinieri hanno contralloto 40 autoveicoli e hanno identificato 52 persone.
Quattro i controlli agli esercizi pubblici.
L’invito dei Carabinieri resta sempre quello di non avventurarsi alla guida se si è deciso di bere più di qualche drink. Il consiglio, prima per motivi di sicurezza e poi per non imbattersi nelle conseguenze dei controlli, è quello di far guidare un amico che non abbia bevuto o che lo abbia fatto con moderazione, restando quindi nei limiti di legge per essere tranquilli in caso di accertamenti con l’alcol-test.
Le verifiche proseguiranno soprattutto nei fine settimana.

REPUBBLICA

Multe e denunce dei vigili urbani chiusa una discoteca in centro
23 gennaio 2011 — pagina 9 sezione: NAPOLI
MOVIDA di Chiaia ricca di denunce in questo fine settimana, in seguito alla raffica di controlli dei vigili urbani del tenente Gaetano Frattini. A cominciare dalla chiusura della discoteca Miles in via San Pasquale. Questo perché, oltre alla mancanza del certificato di prevenzione incendi, all’ interno del locale sono state trovate ben quattrocento persone in più rispetto all’ autorizzazione. Seicento clienti invece di duecento. Altri dieci gestori di locali di Chiaia sono stati multati per diverse infrazioni. Prima fra tutte la mancanza dell’ apparecchio per la rilevazione del tasso alcolemico, mentre in alcuni casi venivano ancora somministrati alcolici oltre l’ orario consentito. All’ esterno, l’ altra faccia della noncuranza quanto all’ alcol alla guida. Ben undici automobilisti, sempre nel ristretto perimetro di Chiaia, tra i trenta e i quarant’ anni, sono stati sorpresi al volante in stato di ebbrezza. A tutti è stata ritirata la patente. Nel giro di due ore, all’ incrocio di piazza San Pasquale, sono state cento le infrazioni riscontrate durante i controlli per diversi motivi, come omessa revisione del veicolo, semaforo rosso, sosta vietata, uso del cellulare alla guida. Denunciati tredici parcheggiatori abusivi.
LA NAZIONE

MEZZANOTTE DI FUOCO ALLE MULINA
UBRIACHI ASSALTANO DUE BUTTAFUORI
Respinti all’ingresso del tecno- party, sono tornati armati di bottiglie
24.1.11
DOVEVA ESSERE una notte di fuoco all’ippodromo delle Mulina, alle Cascine, e notte di fuoco è stata. Non però per quello che tutti speravano, e cioè l’attesissima esibizione della star della tecno-music europea Chris Liebing, ma per due violentissime risse scoppiate a distanza di tre ore l’una dall’altra, nella notte fra sabato e domenica, nella zona del party. Il bilancio delle due scazzottate? Tre persone in manette e otto feriti fra i quali anche due agenti di polizia.
IL PRIMO SCONTRO avviene a mezzanotte e mezzo quando cinque marocchini, regolari in Italia, tentano di superare i controlli all’ingresso e, a questo scopo, aggrediscono due addetti alla sicurezza del locale. Quando le volanti intervengono in via del Pegaso, all’ingresso elle Mulina, l’aggressione è ancora in corso+ e vengono notati tre giovani magrebini che, impugnando dei bastoni di legno, stanno fronteggiando i due addetti del locale, uno dei quali ha appena riportato una ferita alla testa per i colpi subiti. I tre, accortisi della presenza degli agenti della questura, non fanno altro che scagliarsi contro di loro, procurando a due di essi, con calci e pugni, lesioni poi giudicate guaribili in sette giorni dal pronto soccorso dell’ospedale di Santa Maria Nuova.
UNA VOLTA riportata la calma e bloccati gli aggressori dalla polizia, i due addetti al locale hanno poi raccontato che in serata, durante lo svolgimento della serata dedicata al dj Chris Liebing, all’entrata delle Mulina si erano presentati cinque giovani magrebini visibilmente ubriachi; date le loro condizioni, il personale del locale aveva negato al gruppetto l’ingresso. La reazione, all’inizio, era stata solo verbale con offese e minacce. Pochi minuti più tardi però, dopo essersi allontanati, i cinque si presentavano nuovamente all’ingresso armati stavolta di bastoni di legno e bottiglie di vetro che lanciavano, fortunatamente senza colpirli, all’indirizzo dei due addetti. Poi li aggredivano con i bastoni di legno, causando a uno dei due lesioni giudicate guaribili in sette giorni. L’altro, per fortuna, era riuscito a comporre il 113 e chiedere aiuto, mentre due del gruppetto di ubriachi si davano alla fuga prima dell’arrivo delle Volanti.
I TRE MAROCCHINI, di età compresa tra i 19 e i 23 anni, in regola con il permesso di soggiorno e con precedenti per reati contro la persona e per spaccio stupefacenti, sono stati così arrestati per lesioni aggravate, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che denunciati per porto abusivo di oggetti atti a offendere e sanzionati per ubriachezza manifesta. Già in passato erano stati condannati per episodi simili.
IN ATTESA del processo per direttissima in tribunale, fissato per questa mattina, sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza della questura di via Zara.
IL QUOTIDIANO

Carabinieri irrompono in una festa e vengono aggrediti
24/01/2011, ore 17:56
Castignano | Una pattuglia sopraggiunta in un bar a causa dei forti schiamazzi è stata accolta da insulti e lanci di bottiglie. Arrestata una persona per resistenza a pubblico ufficiale e furto delle targhe e del tergilunotto da un’auto di servizio.
Nel corso della notte tra il 22 ed il 23 gennaio, una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile riceveva una richiesta di intervento da parte di un’anziana donna del luogo che segnalava schiamazzi e musica ad alto volume generati da una festa in un bar del centro di Castignano.
I militari intervenuti potevano constatare la presenza di circa 60 persone, molte delle quali in verosimile stato di ebbrezza alcolica, che nel vedere l’arrivo della pattuglia inscenavano cori offensivi del prestigio dell’Istituzione ed iniziavano un lancio di bicchieri e bottiglie.
I militari riuscivano, a fatica fra gli spintoni di massa, a fare ingresso nel locale per identificare il titolare dell’esercizio e verificarne il possesso di licenze amministrative legittimanti l’attività.
In considerazione del lancio di oggetti e dell’assenza di condizioni per poter agire in piena sicurezza, i militari dall’interno del locale richiedevano ausilio ad altro personale che giungeva di rinforzo. L’assembramento di persone si discioglieva autonomamente e l’equipaggio poteva constatare che il veicolo di servizio era stato danneggiato con calci e rigature praticate con arnesi metallici. Inoltre si registrava il furto del tergilunotto posteriore e di entrambe le targhe militari, successivamente rinvenute abbandonate.
Le immediate indagini esperite dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile unitamente a quelli della Stazione di Castignano, consentivano di individuare in P.L. 41enne originario della provincia di Chieti il responsabile principale della gravissima aggressione.
Sono in corso serrati accertamenti per verificare la compartecipazione di altre persone che verranno, una volta individuate, deferite alla competente Autorità Giudiziaria nonché verifiche atte a riscontrare eventuali irregolarità del gestore l’esercizio pubblico.
P.L. veniva tratto in arresto per danneggiamento e furto aggravato e per resistenza a Pubblico Ufficiale. Al termine delle operazioni di rito veniva condotto presso la Casa Circondariale di Marino del Tronto a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Carmine Pirozzoli.
IL MATTINO

Venti patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza
Paolo Barbuto Venti patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza e tre per assunzione di stupefacenti. Anche nell’ultimo week end la polizia municipale ha scoperto un altissimo numero di automobilisti in stato di alterazione: e l’iniziale segnale di pericolo lanciato nei primi giorni del 2011 adesso è divenuto un vero e proprio allarme. Durante i controlli delle notti di venerdì e sabato, nelle maglie strette dei posti di blocco sono finite molte ragazze: altro dato significativo. La municipale segnala ormai da mesi la crescita del fenomeno della guida in stato di ebbrezza tra le donne. L’operazione movida è organizzata in prima persona dal comandante della municipale, Luigi Sementa che spesso è in strada nel corso della notte al fianco dei suoi uomini. I gruppi di lavoro si dividono la gestione dei controlli: una parte, affidata ai tenenti Frattini e imperatore, si concentra sulle verifiche ai locali notturni e ai ristoranti; un’altra, la seconda sezione motociclisti retta dal tenente Giuseppe Cortese, si occupa dei controlli con narcotest ed etilometro. Le zone dei posti di blocco sono abitualmente le stesse, i Decumani, il Vomero e piazza Vittoria a Chiaia. Generalmente è in quest’ultimo luogo che vengono sorpresi gli automobilisti alla guida in stato di alterazione. I controlli di piazza Vittoria sono ormai divenuti un punto fermo delle notti napoletane: «Non cerchiamo di fare blitz o di nasconderci - spiega, da sempre, il tenente Cortese - noi vogliamo che i giovani sappiano che siamo qui. Piazza Vittoria è un luogo nevralgico per chi vuole muoversi tra i locali della città: sapere che c’è sicuramente un posto di controllo della polizia municipale, dovrebbe invogliarli a non mettersi alla guida dopo aver bevuto, o a lasciare il volante a chi nel gruppo è più sobrio». La tecnica inizialmente aveva dato buoni risultati. Fino all’inizio della scorsa estate sembrava che il fenomeno della guida in stato di ebbrezza fosse diminuito. Dallo scorso autunno, invece, c’è stata una recrudescenza che, con l’inizio del nuovo anno è divenuta un vero boom. In questo fine settimana la notte fra venerdì e sabato si è conclusa con undici patenti ritirate dopo aver eseguito il test per l’assunzione di alcool. Quella fra sabato e domenica ha consentito di individuare nove guidatori ubriachi e tre persone al volante dopo aver assunto stupefacenti (nello specifico cannabis). La scorsa settimana, invece furono intercettate diverse persone che guidavano dopo aver assunto cocaina e alcol, una di queste durante i controlli tentò la fuga rientrando nella sua auto e lanciandosi a folle velocità fra le strade della città fortunatamente deserte di notte. L’aumento dei controlli nelle notti della movida è stato deciso dopo che lo scorso nove gennaio due ragazzi furono accoltellati a piazza San Pasquale. Negli ultimi due week end sono state ritirate sessanta patenti a guidatori ubriachi o alterati dalla droga.
IL CORRIERE ADRIATICO

Oltre 5.000 multe della polizia stradale. In calo gli incidenti
“Quasi 400 automobilisti guidavano in stato di ebrezza”
24.1.11 Ascoli In diminuzione, di circa il 14%, il numero degli incidenti rilevati nel 2010 dalla polizia stradale. La sezione di Ascoli rileva gli incidenti nelle seguenti strade: Salaria, provinciale 235, ex Salaria, Adriatica, raccordo autostradale dell’ Ascoli Mare, asse attrezzato e zona industriale di Ascoli. Su queste arterie sono stati rilevati complessivamente 345 incidenti, 50 in meno rispetto all’anno 2009. Due hanno avuto esito mortale - l’anno prima i morti erano stati 5 - e 266 con persone ferite contro le 292 dell’anno precedente.
Sulle strade cittadine, infine, gli agenti della polstrada sono intervenuti in 136 incidenti, con 103 feriti, mentre nel 2009 ne avevano rilevati 119 con 68 feriti. Dati impietosi per quanto riguarda la parte amministrativa. Nell’anno appena terminato sono state elevate 5.488 contravvenzioni per un importo minimo di 39 euro fino ad un massimo di 798. Rilevate 393 violazioni al codice della strada per guida in stato d’ebrezza e 26 ad automobilisti che sono stati trovati sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ritirate 79 patenti ad automobilisti sorpresi mentre superavano di oltre 40 chilometri orari il limite previsto dal codice.
“Rispetto alla media nazionale - spiega il comandante della sezione di polizia stradale, Maurizio Collina - nel Piceno si registra un numero superiore di incidenti. Comunque, c’è da mettere in rilievo che fra il 2009 e l’anno 2010 si è registrata una sensibile diminuzione. Il fatto è che ad alzare tale media contribuiscono anche gli incidenti in cui siamo intervenuti noi ma che sarebbero di competenza della polizia urbana. Il motivo di ciò è da imputare al fatto che alle 14 i vigili urbani dei piccoli paesi cessano il servizio e che nelle giornate festive non lavorano in quanto gli organici sono ridottissimi. Per quanto riguarda la nostra sezione il numero di agenti in servizio è di poco inferiore a quanto prevede la pianta organica ma riusciamo lo stesso, affrontando qualche sacrificio personale, a soddisfare le varie necessità. Avremmo bisogno che venga rinnovato il parco macchine. Quelle che attualmente abbiamo in dotazione sono gravate da un elevato numero di chilometri per cui la loro durata dopo qualche anno richiederebbe un totale rinnovamento. Dopo l’entrata in vigore delle modifiche al nuovo codice della strada, che prevede un notevole inasprimento delle pene e delle sanzioni, il numero delle violazioni è sensibilmente diminuito anche perchè gli automobilisti sanno che i controlli con i tutor e l’autovelox sono più frequenti specialmente lungo le strade maggiormente trafficate”. sandro conti,
LE CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI, NON SONO SOLO GLI INCIDENTI STRADALI, MA ANCHE: TRAGEDIE, OMICIDI, VIOLENZE,

IL TIRRENO

Dà fuoco al vagone dopo una lite due immigrati morti carbonizzati
23 gennaio 2011 — pagina 05 sezione: Attualità
SIRACUSA. La polizia ha fermato un marocchino di 31 anni con l’accusa di duplice omicidio e incendio doloso. Meloud Charkan è ritenuto il responsabile della tragedia allo scalo ferroviario di Siracusa costata la vita a un tunisino e a un marocchino.
Sarebbe stato lui ad appiccare il rogo al vagone dove dormivano le vittime con cui il trentunenne, secondo la ricostruzione della squadra mobile, avrebbe avuto una lite. Quasi subito gli investigatori hanno imboccato la pista del dolo. Gli agenti della Squadra mobile hanno ascoltato il racconto di un gruppo di persone, secondo cui venerdì, poco prima del rogo, avvenuto intorno alle 23 e 30, i due stranieri avevano litigato con altre persone. Tutti, secondo il racconto, erano ubriachi.
Secondo la Questura sarebbe stato proprio l’uomo fermato ad appiccare il fuoco mentre i due dormivano sotto l’effetto dell’alcol. La zuffa è avvenuta nell’area del deposito ferroviario di contrada Pantanelli, utilizzata da senzatetto stranieri, per lo più nordafricani, come luogo dove trascorrere la notte. Nella zona, in passato, è stata segnalata anche la presenza di un extracomunitario “piromane” che avrebbe più volte appiccato il fuoco a lenzuola e suppellettili.
BOLOGNA2000

Modenese entra in coma per abuso di alcol e ketamina a Bologna, i carabinieri fermano un amico nel reggiano
24 gen 11 • Categoria Bassa modenese,Bologna,Cronaca,Modena,Reggio Emilia - 42 letture
Nella serata di sabato, i Carabinieri di Soliera hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 22enne nato a Napoli e residente a Scandiano (Re), disoccupato, pregiudicato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e lesioni gravi.Il giovane, all’alba, all’esterno di una discoteca di Bologna, aveva spacciato due dosi di sostanza stupefacente del tipo ketamina a 4 suoi amici, tutti poco più che ventenni. A seguito dell’assunzione dello stupefacente, durante il viaggio di ritorno, insieme a questi, uno dei quattro ha avvertito un malore perdendo i sensi ed è stato condotto presso l’ospedale di Carpi e ricoverato in prognosi riservata per stato di coma per abuso di alcool e ketamina.
Il fermato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Modena mentre gli assuntori saranno segnalati alla Prefettura di Modena.
LA PROVINCIA PAVESE

Ubriaco al volante Due mesi di arresto
23 gennaio 2011 — pagina 11 sezione: Cronaca
PAVIA. Dopo l’incidente, provocato proprio dal suo stato di alterazione, gli avevano trovato un tasso di alcol nel sangue doppio rispetto al consentito: 1,1 grammi per litro contro il limite di 0,5 imposto dalla legge. Mustapha Rguigue, un marocchino di 35 anni, è finito davanti al giudice per rispondere del reato di guida in stato di ebbrezza.
L’imputato è stato condannato dal giudice del tribunale di Pavia a 2 mesi di arresto e al pagamento di un’ammenda di 2mila euro. L’incidente in cui era rimasto coinvolto il 35enne era avvenuto nel 2008, sulla strada per Vernate. Non c’erano state gravi conseguenze, ma dal controllo dei carabinieri era risultato che l’automobilista aveva bevuto. Da qui il procedimento penale nei suoi confronti.
LA PROVINCIA PAVESE

Codogno, nei guai per la guida da ubriaco
23 gennaio 2011 — pagina 24 sezione: Cronaca
CODOGNO. Era rimasto coinvolto in un incidente mentre percorreva la provinciale 145 alla guida di una Opel Astra che si era ribaltata. Dagli esami D.S. 30 anni della Bassa Lodigiana è risultato positivo sia all’alcol, sia agli stupefacenti. Per lui si prospetta un un processo per guida in tale stato e la sospensione della patente.
IL TIRRENO

Due feriti, auto precipita e s’infila in un cartellone
23 gennaio 2011 — pagina 03 sezione: Livorno
LIVORNO. Un terribile volo dal ponte Genova e l’auto va a conficcarsi in un cartellone pubblicitario. Un incidente in cui ieri notte sono rimasti coinvolti due fratelli originari di Torre del Greco, complice l’alcol. Come evidenziato poi dagli esami in pronto soccorso, i due avevano bevuto.
È successo tutto intorno alle 5.45. I ragazzi, lei 23 anni e lui poco più, tornavano da una notte brava e viaggiavano verso Livorno su una Golf. A un tratto hanno perso il controllo e sono andati fuori strada. Probabilmente andavano a velocità sostenuta, considerando che il veicolo si è letteralmente infilato sotto il cartellone. Fortunatamente l’abitacolo ha retto bene lo schianto e i due si sono fatti solo ferite lievi, guaribili in pochi giorni. Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti i volontari della Svs e i vigili per i rilievi.
LA NUOVA SARDEGNA

Lite e coltellate in piazza, un arresto
23 gennaio 2011 — pagina 23 sezione: Sassari
SASSARI. Poteva finire in tragedia la lite tra due giovani, entrambi incensurati e, se non proprio amici, buoni conoscenti. L’ira, alimentata dall’alcol, ha armato la mano di Gianluca Tealdi, operaio di 38 anni, sassarese, che per due volte è andato all’assalto con tre coltelli, e ha ferito alle mani il «rivale» di 24 anni che si è difeso ed è riuscito a evitare il peggio. L’intervento di altre persone messo fine alla furibonda lite. Gianluca Tealdi è stato arrestato per lesioni.
Contestato anche il porto abusivo di coltello. Gianluca Tealdi è stato fermato e accompagnato in caserma, quindi rinchiuso in camera di sicurezza: lesioni personali e porto abusivo di coltello, questi i reati contestati. Il ferito, trasportato in ospedale con una ambulanza del 118 è stato medicato per lesioni (per fortuna non gravi) alle mani. Il fatto si è verificato venerdì notte in piazza Mazzotti: una chiamata alla centrale operativa del 112 ha segnalato una lite in corso tra due persone e la pattuglia del nucleo radiomobile - appena giunta sul posto - ha trovato Gianluca Tealdi che, armato di tre coltelli, aveva già ferito un giovane di 24 anni e veniva trattenuto a stento da un’altra persona.
La serata era cominciata in un circolo privato del centro storico ed è degenerata - quasi sicuramente a causa dell’alcol - quando i due, che avevano iniziato a litigare per futili motivi, sono stati allontanati dal locale da un addetto alla sicurezza. Lo scontro sarebbe stato causato da uno sguardo di troppo a una ragazza, ma i testimoni non hanno saputo dire se quella sia stata realmente la causa scatenante del litigio.
Andati ciascuno per la propria strada, i due litiganti si sono ritrovati poco più tardi - intorno alle 4 - in piazza Mazzotti. Il ferito, infatti, aveva l’auto parcheggiata in quella zona e l’aggressore, invece, abita a pochi metri di distanza. La discussione, quindi, è ripresa e dopo i primi spintoni e qualche schiaffo (da una parte e dall’altra), Gianluca Tealdi - secondo quanto ricostruito dai carabinieri - ha estratto un coltello a serramanico e ha colpito più volte il ventiquattrenne. Per fortuna i fendenti sono andati a segno sulle mani del giovane che è riuscito a ripararsi per evitare di essere colpito all’addome (e le conseguenze allora sarebbero state ben più gravi). L’intervento di un conoscente che ha disarmato Gianluca Tealdi non ha posto fine al litigio. In evidente stato di alterazione psicofisica, quest’ultimo è salito nel suo appartamento ed è tornato in strada armato di due coltelli da cucina e ha cercato ancora di colpire il giovane. L’intervento dei militari del nucleo radiomobile della compagnia ha consentito di disarmare e immobilizzare Gianluca Tealdi.
Per prestare soccorso al ferito, che perdeva parecchio sangue dalle mani, è stato richiesto l’intervento del 118: il ragazzo è stato medicato in ospedale e poi dimesso.
Al di là delle lesioni (giudicate guaribili in pochi giorni) resta la gravità del fatto e - considerata la scarsa lucidità dei due litiganti - solo l’intervento di alcuni passanti prima e dei carabinieri subito dopo ha evitato la tragedia. Preoccupa, comunque, la facilità con cui si fa ricorso all’uso del coltello: nella vicenda specifica addirittura tre le armi utilizzate con ripetuti assalti e con una determinazione che lascia davvero poco spazio alla casualità.
Alla base delle violente liti, spesso - come hanno sottolineato gli investigatori - c’è l’abuso di alcol e, in certi casi, anche il mix di sostanze stupefacenti consumate nel fine settimana.
TRENTINO

Ancora violenza alla stazione delle corriere
23 gennaio 2011 — pagina 18 sezione: Cronaca
TRENTO.Un altro episodio di violenza alla stazione delle corriere. E anche questa volta a pagarne le conseguenze gli uomini del Corpo di vigilanza notturno. Per aiutarli sono intervenuti gli agenti della polizia locale che, a fine serata hanno arrestato un marocchino di 34 anni. Quest’ultimo si trovava nella stazione quando (erano circa le 19), probabilmente a causa del troppo alcol che aveva assunto, ha iniziato a prendere a pugni la cabina telefonica. Un gesto che ha richiamato l’attenzione di due vigilantes che in quel momento stavano lavorando all’interno della struttura. Lo straniero, però, non ha cambiato atteggiamento e ha iniziato ad insultare gli uomini. E a fatto la stessa cosa con i vigili urbani cercando anche di allontanarli. Per questo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per ubriachezza molesta.
In riferimento all’episodio di giovedì sera, dove una guardia era rimasta ferita, c’è un intervento del questore Iacobone che ha scritto una lettera di ringraziamento per l’uomo. Nel sottolineare che l’intervento del vigilante, sia «determinante per affermare il principio di legalità», Iacobone loda «il coraggio nell’affrontare una situazione non facile e l’elevatissima professionalità».
SICILIA24

PIETRAPERZIA: PICCHIA CONVIVENTE ALLA PRESENZA FIGLIO 13NNE, ARRESTATO
Lunedì 24 Gennaio 2011 16:56
PIETRAPERZIA (ENNA) - Aggredisce e picchia la convivente sotto lo sguardo inorridito del figlio di 13 anni, che cercava di difendere la madre. E’ accaduto a Pietraperzia, in provincia di Enna. In manette e’ finito un 33enne. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri. Dovra’ rispondere di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali gravi, oltre che per violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. A segnalare la violenta lite sono stati alcuni vicini di casa della coppia. Sul posto sono giunti i militari, che hanno dovuto forzare la porta d’ingresso dell’appartamento, dirigendosi verso il bagno della casa dove hanno trovato una donna di 33 anni, con il volto insanguinato. Era trattenuta dal convivente, che le stringeva la mani attorno al collo. Accanto a loro anche il figlio 13enne della coppia, che cercava disperatamente di trattenere il padre. Tracce di sangue sono state trovate per tutta la casa. La donna e’ stata soccorsa e trasportata in ospedale, dove i medici le hanno riscontrato un trauma cranico facciale e la frattura del setto nasale, probabilmente causata da un pugno. L’uomo, visibilmente ubriaco, ha tentato di aggredire i carabinieri ma e’ stato immobilizzato e arrestato. Malgrado quanto accaduto, la donna ha tentato di difendere il convivente, affermando ai medici del pronto soccorso di essersi procurata le lesioni cadendo dalle scale. Solo successivamente ha raccontato quanto sia successo. L’arrestato, con precedenti per lesioni e stalking nei confronti di un’altra donna, e’ stato condotto presso la casa circondariale di Enna.
WALL STREET ITALIA

GB: PILOTA UBRIACO NON RICORDA DESTINAZIONE
(AGI) Londra - Un pilota della Delta Airlines e’ stato condannato a sei mesi di carcere perche’ trovato in stato di ebbrezza
Pubblicato il 24 gennaio 2011 | Ora 12:58
(AGI) Londra - Un pilota della Delta Airlines e’ stato condannato a sei mesi di carcere da una Corte inglese perche’ trovato in stato di ebbrezza al momento di mettersi ai comandi, al punto da non essere nemmeno in grado di ricordare la destinazione del volo. George La Perle, americano di 49 anni con venti di esperienza alle spalle, il primo novembre era stato fermato da agenti del servizio di vigilanza dell’aeroporto londinese di Heathrow a causa del forte odore lezzo di alcol che emanava .
NUOVI OBBLIGHI DEI MEDICI DISPOSTI DAL NUOVO CODICE DELLA STRADA ED ENTRATI IN VIGORE DA POCO

MESSAGGERO VENETO

Problemi di salute? A rischio la patente
23 gennaio 2011 — pagina 04 sezione: Pordenone
di ELENA DEL GIUDICE
Sei diabetico e cambi terapia? Il medico è obbligato a segnalarlo alla commissione patenti. Consumi alcolici in modo eccessivo? Vale la stessa cosa. Ma anche uno stato di coma superiore alle 48 ore sancisce l’obbligo, per il reparto di neurochirurgia o di terapia intensiva, di comunicarlo agli uffici della motorizzazione civile. E, a breve, scatterà anche l’obbligo degli esami specifici per individuare, nei giovani aspiranti alla guida, gli assuntori di sostanze. Alzi la mano chi era a conoscenza delle nuove disposizioni del codice della strada e dell’influenza che possono avere nella vita di ciascuno. Di questo, e non soltanto, si è discusso ieri nell’ambito della giornata formativa organizzata dall’Ordine dei medici della provincia di Pordenone, in collaborazione con l’Ass 6, nella sala convegni del Don Bosco, la quarta di un programma articolato e complesso messo a punto dall’Ordine e iniziatosi l’autunno scorso, e che ha affrontato il tema dell’attività certificativa nell’ambito delle professioni mediche, in particolare la commissione medica locale per le patenti e la trasmissione telematica dei certificati di malattia.
La prima parte, dopo i saluti del presidente dell’Ordine Piero Cappelletti e del responsabile scientifico dell’evento Guido Lucchini, è stata riservata alla commissione patenti con l’intervento di Roberto Campanella che si è soffermato sulla struttura e le funzioni. A seguire è stato approfondito l’aspetto dei requisiti e delle cause ostative, sempre riferite alle patenti, da parte di Marco Castelletto, Giorgio Zanette, Paolo Cimarosti, Angelo Cassin, Roberta Sabbion, Enrico Dametto, Rosario Falanga, Andrea Piccin. Hanno tutti contribuito a rendere chiare le disposizioni entrate in vigore il 27 dicembre scorso che impongono, praticamente a tutti i medici, nuovi obblighi connessi «alla prevenzione e al contenimento dell’infortunistica stradale», ha ricordato Campanella. In sostanza i medici, da quello di famiglia allo specialista, sono tenuti a individuare i pazienti con patologie particolari, in cura con certi tipi di farmaci, o dipendenti da sostanze, la cui idoneità alla guida deve essere rivalutata. Parliamo di cardiopatici, diabetici, persone con patologie alcolcorrelate, tossicodipendenti, assuntori di ansiolitici o ipnotici.
E’ ben vero che la normativa non chiarisce “chi” (il medico di famiglia o lo specialista?) sia tenuto a comunicare ai vari organismi il mutato stato di cose, l’insorgenza di una patologia, la variazione di una terapia. Ma è altrettanto vero, come ha spiegato Campanella, che se a soccorrere i feriti di un incidente stradale accorrono 5 medici, tutti e 5 sono tenuti a redigere un referto, non è che uno lo fa per tutti. Quindi, nel caso di una persona che abusa di alcol, l’obbligo della segnalazione scatterà per lo specialista dell’alcologia, ma anche per il medico di famiglia. Meglio più segnalazioni che nessuna, visto che, ad esempio, in caso di inchiesta penale a rispondere sarebbero tutti.
Le disposizioni sono già legge, anche se per la loro applicazione occorre un ultimo decreto atteso a breve, ma stavolta riguardano i ragazzi che si apprestano a fare l’esame per ottenere la patente di guida e coloro che vogliono un’abilitazione professionale: questi saranno tenuti a esibire un certificato, rilasciato da un medico di fiducia, dal quale risulti che non hanno abusato di sostanze alcoliche e il non uso di sostanze stupefacenti o psicotrope. Non un certificato “sulla parola”, ma redatto sulla base di accertamenti clinico-tossicologici, ovvero esami del sangue e dei capelli.
GUARDATE CON QUANTI ESPEDIENTI PUBBLICIZZANO IL VINO ITALIANO NEL MONDO!
PER PARITA’ D’INFORMAZIONE E CON UGUAL ENFASI DOBBIAMO CERCARE DI PUBBLICIZZARE NEL MONDO ANCHE LE NOTIZIE DELLA NOSTRA RASSEGNA STAMPA!

WINENEWS

VINITALY E IL VINO ITALIANO PROTAGONISTI NEL TEMPIO DELLA FINANZA USA: A CHIUDERE LA SEDUTA DI BORSA DEL NASDAQ DI OGGI, ALLE ORE 22 (ORA ITALIANA), SARÀ GIOVANNI MANTOVANI, DIRETTORE GENERALE DI VERONA FIERE CHE FARÀ SUONARE IL “BIG RED BOTTON”
NEW YORK - 24 GENNAIO 2011, ORE 10:16
Vinitaly e il vino italiano protagonisti nel tempio della finanza Usa: a chiudere la seduta di borsa del Nasdaq di oggi, alle ore 22 (ora italiana), sarà Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere, che suonerà il “Big Red Botton”, per portare ancora una volta (con la partecipazione di Vinitaly a “Vino 2011 - Italian Wine Week”, promossa dall’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice), dal 24 al 27 gennaio, a New York) all’attenzione dei media americani il nettare di bacco del Belpaese, per il quale il mercato Usa rappresenta il 27% delle esportazioni e 3,7 miliardi di euro in valore.
Con lui (diretta web, a partire dalle ore 21,47, con trasmissione in contemporanea su maxi schermo, apposto sulla torre del Nasdaq in Times Square), ci saranno anche due grandi donne del vino italiano, Marilisa Allegrini, alla guida della storica griffe dell’Amarone, e Cristina Mariani-May, la nuova generazione della famiglia italo americana che ha fondato Castello Banfi a Montalcino, dando un notevole contributo al rilancio del territorio del Brunello e dell’immagine dell’enologia italiana in Usa. Le due “signore” del vino saranno protagoniste anche della degustazione di solidarietà di scena dopo la chiusura del Nasdaq, il cui ricavato sarà devoluto interamente all’American Cancer Society, come già fatta nella tappa americana di Vinitaly in the World, in ottobre, quando sono stati raccolti e donati 40.000 dollari.(*)
Ma l’attività di Vinitaly non si ferma al Nasdaq: il 25 gennaio, nel Waldorf Astoria Hotel, si parlerà di vino e storia italiana, con la presentazione ai newyorkesi del progetto della “Bottiglia del 150° dell’Unità d’Italia”.(**) A parlare della straordinaria varietà enologica di Enotria, Monica Larner, giornalista enogastronomica americana, corrispondente dall’Italia per la rivista “Wine Enthusiast”, Francesco Talò, console generale d’Italia a New York, che traccerà la storia che ha portato alla creazione dello Stato italiano e Giovanni Mantovani, direttore generale della Fiera di Verona, illustrerà il progetto della Bottiglia celebrativa del 150° a cura di Veronafiere-Vinitaly, nata da un’idea del presidente di Veronafiere, Ettore Riello, e lanciata nel Vinitaly 2010 a Verona per la storica visita del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, e subito accolta dal Quirinale con grande entusiasmo ed inserita tra gli eventi maggiormente significativi per l’anno delle celebrazioni.
Il progetto (già “in onda” sulla torre del Nasdaq) prevede la selezione di 40 vitigni per realizzare un vino rosso e uno bianco che siano la summa delle 20 regioni del Belpaese, e che rappresenteranno ufficialmente la ricorrenza della fondazione dello Stato italiano anche all’estero.
“Veronafiere, attraverso “Vinitaly in the World” (www.vinitalytour.com), continua la sua azione di promozione commerciale dell’enologia italiana sui più interessanti mercati del mondo. Lo fa affinando - spiega Giovanni Mantovani - i suoi strumenti e proponendo iniziative nuove, che siano in grado di portare l’Italia e i suoi vini a diventare protagonisti anche della vita sociale(***) dei Paesi che vogliamo raggiungere”.
“Il sistema fiere è fondamentale per il business e l’internazionalizzazione dei prodotti agroalimentari del made in Italy - afferma Lucio Mastroberardino, presidente dell’Uiv - e per l’Unione Italiana Vini e gli operatori del settore vitivinicolo è imprescindibile l’appuntamento di Vinitaly a Verona (7-11 aprile, www.vinitaly.it) e l’attività di supporto all’export e alla promozione attraverso gli eventi del “Vinitaly in the World”. È, quindi, fondamentale evitare duplicazioni o fraintendimenti con altri eventi, anche dedicati al food, che oltre a diluire le poche risorse, rischiano di confondere ulteriormente il cliente”.
Gli fa eco il presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia: “è sempre molto positivo fare sistema all’estero con iniziative idonee e ben strutturate al fine di presentare nel modo più opportuno i cambiamenti portati dalla nuova Ocm, con le sinergie possibili tra pubblico e privato, e le peculiarità del vino, dei liquori e dei distillati made in Italy. In tal senso, gli eventi promossi da Vinitaly, con particolare riguardo alla “Bottiglia dell’Unità d’Italia”, contribuisce senza dubbio alla divulgazione delle peculiarità viticole del nostro paese su uno dei mercati di maggiore importanza per l’export, ma anche estremamente attento e ricettivo verso la tradizione e le novità dell’enologia italiana”.

(*)Nota: vendere vino per combattere il cancro è come vendere sigarette per combattere il cancro ai polmoni o vendere caramelle per combattere la carie…
(**)Nota: il vino protagonista dell’unità d’Italia… e della disgregazione e distruzione di migliaia e migliaia di famiglie…
(***)Nota: il vino è ancora il maggior colpevole, (essendo ancora la sostanza alcolica più consumata in Italia,) della morte di 20.000 persona all’anno in Italia, nonché della distruzione di numerose famiglie, dei suicidi, degli omicidi, degli incidenti stradali, degli incidenti sul lavoro, delle violenza sessuali, delle lesioni, dei tumori al fegato, alla gola, alla bocca, al colon, al seno…
INIZIATIVE DI PREVENZIONE

CORRIERE DI SIENA

Sms anti alcol, buona la prima.
Viaggio tra i giovani del sabato notte. Subito una cinquantina di adesioni: “Conviene”. Discoteche e sicurezza: funzionano gli incentivi di Confesercenti.
AREZZO 24.01.2011
Partito con il piede giusto il progetto "Sms no Sos". Molti i vantaggi per chi ha partecipato. In discoteca gratis, niente fila, bibita analcolica omaggio e all’uscita un gadget per andare in vacanza. "Più di così non si può chiedere" commenta Tommaso Fatucchi. È lui il primo aretino che sabato sera si è aggiudicato l’ingresso allo "Sugar Reef" grazie al progetto di Confesercenti. Tommaso, ha 19 anni ed è neopatentato. Il giovane ha accompagnato la fidanzata e le amiche promettendo di mettersi alla guida sobrio. È stato di parola ed è entrato gratuitamente. Tommaso ha poi trascorso la serata in compagnia di Vanessa, Cristina e Chiara. "Ho ballato e mi sono divertito per ore. Ho anche bevuto la bibita analcolica gratuitamente. Adesso sono le tre e non resta che fare l’alcol test". È la prova del nove.
Martedì, 25 Gennaio 2011
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