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Notizie brevi 25/01/2011

Mazzette alla Motorizzazione di Palermo

Esami facili e pratiche truccate, 51 arresti

Foto Blaco - archivio Asaps

Per le pratiche di immatricolazione, revisione e patenti, bisognava anticipare 100 euro direttamente a un funzionario della Motorizzazione Civile di Palermo. Così, la pratica non avrebbe avuto ostacoli e sarebbe andata a buon fine nel giro di pochi giorni. Anche se non c’erano i presupposti per il rilascio. Anche se gli esami non si erano mai tenuti. Poco importava. Con il saldo della mazzetta, il funzionario avrebbe assicurato un timbro e una firma originale.
Ma il sistema non aveva previsto proprio tutto. Da due anni, gli investigatori della sezione reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile di Palermo indagano con la Procura sulla tangentopoli alla Motorizzazione civile. I sospetti sono nati dopo la denuncia del titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche, stanco di sottostare al ricatto della mazzetta. Le telecamere piazzate all’interno degli uffici di due funzionari hanno svelato il sistema. Così, questa notte, è scattato un blitz con 51 arresti: in dieci sono finiti in carcere; 41 sono invece ai domiciliari. Oltre ai due funzionari sono coinvolti i titolari di alcune agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche e i titolari di scuole guida che hanno sede in città e provincia. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla falsità ideologica.

Le indagini, coordinate dal sostituto Amelia Luise e dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci, hanno seguito in diretta il pagamento delle tangenti. I soldi erano lasciati in un cassetto della scrivania del funzionario infedele. Oppure, venivano sistemati direttamente dentro la cartella della pratica. O in un pacchetto di sigarette.
Nel maggio 2009, la polizia aveva già arrestato per corruzione uno dei due funzionari indagati, Antonino Nobile, e anche il titolare dell’autoscuola “Start” di Partinico, Pietro Catalano. Le manette erano scattate dopo l’ennesimo pagamento di cento euro documentato da una telecamera nascosta. Quella volta, il funzionario aveva aggiustato una pratica di revisione, segnando una data diversa da quella reale. Nel suo ufficio, i poliziotti trovarono una cartella con 3.900 euro, in banconote da 50 e 100 euro.
Il titolare dell’ autoscuola di Partinico provò a giusitificarsi: “Ma quali mazzette, i 100 euro dati a Nobile erano per farmi comprare un codice della strada”. Giustificazione ridicola, che non ha salfito le accuse. E le indagini sono andate avanti.
Nobile si occupava davvero di tante cose alla Motorizzazione: ufficialmente, avrebbe dovuto seguire soltanto le pratiche relative alle patenti A e B, poi anche le istanze delle officine per l’installazione degli impianti a metano. In realtà, si occupava pure di altro. Non si comprende bene a che titolo (e soprattutto, con la complicità di chi).
Dalle indagini sono emerse centinia di pratiche irregolari: revisioni false, date improbabili e targhe sbagliate. In alcuni fascicoli mancavano addirittura dei timbri. E alcune patenti sarebbero state assegnate con procedure del tutto irregolari dopo esami fantasma nelle autoscuole compiacenti.


di Salvo Palazzolo
da repubblica.it

 

 

Martedì, 25 Gennaio 2011
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