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Notizie brevi 29/01/2011

Minicar - Pubblichiamo integralmente le precisazioni dell’ANCMA circa la pericolosità di questi quadricicli

Le precisazioni ci confortano, ma solo in parte. Perché i conti dell’ANCMA non ci tornano. Vi spieghiamo anche perché

La risposta dell’ANCMA all’Asaps

In riferimento all’analisi sull’incidentalità realizzata dall’ASAPS e pubblicata oggi sul sito dell’Associazione (www.asaps.it), Confindustria ANCMA - che rappresenta anche i produttori e gli importatori di quadricicli, - desidera fare alcune considerazioni.

ASAPS ritiene impossibile calcolare l’indice di mortalità delle minicar per l’anno 2009, perché il Prospetto riassuntivo pubblicato dall’ACI-ISTAT raccoglie autovetture e quadricicli in un unico dato. In realtà il dato scorporato esiste ed è rintracciabile nelle tavole statistiche elaborate dallo stesso ISTAT.

Nel corso del 2009 si sono verificati 709 incidenti con il coinvolgimento di almeno un quadriciclo, che hanno provocato 667 feriti e 10 morti.

Escludendo dal calcolo, come fa l’ASAPS, il numero dei pedoni coinvolti in incidenti, l’indice di mortalità dei quadricicli è 1,1 (8 morti/709 incidenti x100) mentre l’indice di lesività è 86,1 (611 feriti / 709 incidenti x 100).

Come si vede nella tabella sottostante, l’indice di mortalità dei quadricicli nel 2009 è in linea con quello di autovetture e ciclomotori e molto inferiore a quello di motocicli e biciclette.

Indice di mortalità 2009
Auto 0,8
Ciclomotori 0,8
Quadricicli 1,1
Motocicli 1,9
Biciclette 1,9


Ancora più rassicurante il quadro guardano al rapporto tra numero dei feriti e numero di veicoli coinvolti in incidente: è infatti evidente che i quadricicli fanno registrare i valori più bassi dopo le autovetture.

Indice di lesività
Auto 65,7
Quadricicli 86,1
Biciclette 93,3
Ciclomotori 99,1
Motocicli 100

Ricordiamo, infine, che il numero delle vittime è passato dalle 18 unità del 2008 alle 10 unità del 2009, realizzando un sostanziale dimezzamento dei valori: - 44%, rispetto al -10,3% della mortalità generale su strada. Tra le vittime un solo minorenne.

Le minicar sono pericolose come qualsiasi altro veicolo a motore circolante su strada. Se utilizzate nel rispetto dei limiti costruttivi, delle norme del Codice della Strada e, soprattutto, del buonsenso non espongono a rischi maggiori di qualsiasi altro mezzo.

L’accanimento degli ultimi mesi distoglie l’attenzione dalle vere priorità della sicurezza stradale: ricordiamo che nel solo 2009 hanno perso la vita 1793 automobilisti, 1249 centauri, 667 pedoni e 295 ciclisti. Fermo restano che tutte le vittime sono uguali ed ogni morto è una tragedia, non comprendiamo l’atteggiamento persecutorio nei confronti di un settore che raccoglie lo 0,3% di tutti gli incidenti stradali.

ANCMA

La replica dell’Asaps

L’Asaps non ha voluto manifestare nessun accanimento contro le Minicar, tanto che in concomitanza con i tragici fatti che hanno coinvolto giovani alla guida di Minicar, mai ha voluto emettere comunicati alle agenzie con proprie prese di posizione, limitandosi ad esprimere valutazioni in trasmissioni radiofoniche o sul proprio portale.
Dopo l’incidente di Bologna, nel quale un altro giovane ha perso la vita, in tanti ci hanno chiesto informazioni sui reali rischi di questi veicoli, per questo abbiamo prodotto un nostro commento pubblicato solo sul nostro portale e poi ripreso da altri portali di settore o di giornali.
Oggi prendiamo atto delle precisazioni dell’ANCMA che pubblichiamo integralmente. Anche se rileviamo alcuni importanti errori. Intanto un primo errore è contenuto nel comunicato ANCMA ed è quello che si riferisce all’indice di mortalità delle vetture, nel 2009, che è 0,7 (prospetto 22, pag. 21 della sintesi Istat) e non 0,8 come indicato nel comunicato, contro l’1,1 dei quadricicli indicato dall’Associazione dei costruttori, e qui c’è un altro errore, questa volta sulle modalità di calcolo.
Infatti il conto fatto da ANCMA nel rapporto degli Indici di Mortalità per categorie di veicoli è viziato e ci stupiamo. Il calcolo va fatto correttamente fra numero incidenti e numero morti causati negli incidenti con quel particolare tipo di veicoli. Chiariamo. L’indice di Mortalità generale è 0,881 (arrotondato da Istat a 0,9) ed è dato da 3.570 morti su 402.176 veicoli totali coinvolti in incidenti (Prospetto 21 pag. 20 Istat) . E per le auto è esattamente 0,666 (arrotondato a 0,7 da Istat), dato da 1.793 morti su 269.035 veicoli di quel tipo coinvolti (Prospetto 21 pag. 20 Istat). Ecco allora che ci permettiamo di correggere il calcolo dei tecnici dell’ANCMA sui quadricicli. Il conto va fatto su tutti i 10 morti (e non solo 8) in 709 incidenti che hanno coinvolto Minicar.
E allora il tasso di mortalità è esattamente di 1,41, arrotondato a 1,4 e non 1,1 come indicato nel comunicato ANCMA.
In conclusione il tasso di mortalità dei quadricicli di 1,41 è esattamente più che doppio rispetto a quello delle vetture che si ferma a 0,666 arrotondato a 0,7 !
Questo tanto per ripristinare gli esatti termini della questione! Poi sul resto si può continuare a ragionare. Ma con numeri percentuali esatte.
Comprendiamo poi anche quei genitori che regalano una Minicar ai figli, convinti giustamente di proteggerli maglio da intemperie e freddo. Questa è però la logica della raccomandazione di indossare la maglia di lana per evitare di raffreddarsi. Ma la strada è un’altra cosa.
Il problema è che tanti ragazzi ancora oggi passano dal volante dell’autoscontro nelle giostre al volante di una Minicar nel traffico urbano ed extraurbano.
Ci stupisce il fatto che nel comunicato dell’ANCMA non sia stato sottolineato che la prova pratica per il conseguimento del certificato per ciclomotori (che sarebbe certamente molto utile) è stata rimandata dal 19 gennaio al 31 marzo 2011. E sarà prevista solo per quanti conseguiranno il patentino da quella data.
Il comunicato dell’ANCMA quindi ci conforta ma solo in parte.

ASAPS

© asaps.it
Sabato, 29 Gennaio 2011
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