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Rassegna alcol e guida del 31 gennaio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

20.000 EURO DI ALCOLICI IN UNA SERA!
 
LA REPUBBLICA (Napoli)

Vendono alcol ai minorenni sigilli alla "Cachaca"
Intervengono i carabinieri nella discoteca di via Petrarca dove, tra l’altro, sono stati trovati più clienti del limite di capienza consentito
di IRENE DE ARCANGELIS
(30 gennaio 2011)
QUASI non si passa per strada. In via Petrarca — mezzanotte di sabato — ci sono circa quattrocento ragazzini in fila in attesa di entrare nella discoteca “Cachaca”. I carabinieri si aprono un varco ed entrano. All’interno la situazione è più grave. Capienza consentita: centocinquanta persone. Ma ce ne sono mille. Fuorilegge, e poi c’è la mancanza dei requisiti di igiene e non è rispettata la normativa anti incendio.
I carabinieri del luogotenente Tommaso Fiorentino vanno al bar. Certo non per bere qualcosa. Fermano tutti i ragazzini — una decina — che in quel momento hanno preso un bicchiere dal bancone. Alcol. E loro sono minorenni sotto i sedici anni. Ma è vietato servire alcolici ai ragazzini sotto i sedici anni. E invece la serata prevede, con venti euro di biglietto all’ingresso, consumazione libera(*). Gli scaffali del bar sono pieni di super alcolici come i bicchieri dei giovanissimi clienti. Si blocca tutto. E naturalmente non c’è neanche l’apparecchio obbligatorio per misurare il tasso di alcol nel sangue su richiesta dell’interessato.
Dunque i carabinieri sequestrano il locale. Ma denunciano anche i due soci titolari e, primo fra tutti il barman. Poi controllano il buttafuori, scoprono che non è in regola e lo segnalano alla prefettura. Fine della festa a base di alcol. Mentre appena ventiquattro ore prima erano stati i vigili urbani a procedere con il sequestro del cinema-teatro Posillipo. Motivo: vi si svolgevano attività danzanti invece che ristorazione e proiezioni cinematografiche, secondo quanto previsto dalle autorizzazioni. Nel locale c’erano 792 avventori, mentre le autorizzazioni ne prevedevano non più di trecento. Il titolare è stato denunciato. Il teatro Posillipo era privo della licenza di agibilità e del certificato prevenzione incendi, ma la gran folla si era riunita a causa di una girandola di sms con la (falsa) notizia: «Stasera arriveranno i giocatori del Napoli».
 
(*) Nota: riporto la nota di Alessandro Sbarbada ad un articolo della rassegna del 29 u.s.
“Sarebbe sufficiente mandare forze dell’ordine in borghese ogni qualvolta un locale organizza un “open bar” per avere la quasi certezza di constatare la violazione egli articoli 690 e 691 del codice penale (divieto di cagionare l’ubriachezza altrui e di servire da bere a persone già ubriache).
La formula degli “open bar” sfrutta l’insufficienza di controlli, perché se ce ne fossero  di più i locali che li organizzano probabilmente verrebbero fatti chiudere ogni volta dall’autorità giudiziaria.”


ECCOVI SERVITO L’ALCOLBUS!!!
 
LA NAZIONE

Radiobus, a casa sicuri dopo la movida
Ataf studia l’esempio milanese. Intanto su face book si moltiplicano gli appelli per il trasporto notturno
ATAF STUDIA ATM, l’azienda di trasporto pubblico milanese e pensa di prendere in prestito il progetto Radiobus per esportarlo a Firenze in modo da rispondere alle esigenze, specialmente dei giovani, che vivono la notte tra discoteche, pub, centro storico e oltrarno.
Radiobus, come spiega Atm, è a metà tra il trasporto pubblico tradizionale e il taxi:<>.
IL SERVIZIO  notturno che colleghi il centro alle periferie; un’alternativa di trasporto sicuro per combattere la guida in stato di ebbrezza e per contenere l’afflusso delle auto private nelle aree centrali: è il sogno nel cassetto di molti fiorentini. Giovani soprattutto. Con i night bus muoversi di notte a Firenze potrebbe essere facile, proprio come a Londra, Berlino o Barcellona. Quante volte al rientro, magari in metro, da una splendida nottata di risate a crepapelle, trascorsa in una “più efficiente” capotale europea, ci siamo chiesti: perché a Firenze no? Perché Firenze non ha un servizio di circolazione notturno pubblico adeguato? Tante, forse troppe. Dopo le 21, infatti, la città si spegne. E trovare un mezzo pubblico è difficilissimo, Ai danni della “fetta di città” che vuole divertirsi, socializzare, godersi la vita. E che non ha i servizi che merita. La città ha solo sulla carta, quattro linee notturne: 67, 68, 70 e 71. Ma nei fatti ne ha solo una, la 70, che funziona fino alle 5,30 del mattino, soddisfacendo le esigenze di quella porzione fortunata di città che circola tra la Stazione di Santa Maria Novella e quella di Campo di Marte. Ma per Frauke Hennigsen, studentessa tedesca, che vive nelle vicinanze di piazza Gualfredotto da Milano non è così. <<<.
La situazione peggiora addirittura per chi gravita lungo il percorso del 67, tra Settignano/largo Caruso, e lungo quello del 68, tra Tavernuzze7Primo Maggio: l’ultima fermata dal centro è intorno alle 00,15, minuto più, minuto meno. Anche Fabio Del Taglia di Firenze Notte, animatore della movida notturna, ritiene assurdo che in una città come Firenze <>.
I ragazzi iscritti vorrebbero <<<.
INTANTO oggi il presidente Ataf Filippo Bonaccorsi sarà in consiglio comunale per riferire alcune frasi riportate dal nostro giornale su presunti favoritismi di cui avrebbero goduto persone ‘vicine’ ad Ataf.
<>.   Rossella Conte
A TREVISO UN DATO INSOLITO
 
TRIBUNA TREVISO

Alcol alla guida, donne più ubriache degli uomini
Al gentil sesso il primato delle bevute più toste del sabato sera. Valori oltre il doppio rispetto al limite di legge. Meno ubriachi i maschi
30 gennaio 2011
TREVISO. Raffica di controlli sabato sera da parte della Stradale che per la prima volta si è trovata davanti un dato quantomeno insolito. Di tutti gli automobilisti fatti soffiare nell’etilometro sono state le donne a far segnare i più alti livelli di alcol in corpo. A loro il primato delle bevute più toste e prolungate.
Dai controlli e’ emerso infatti che le donne presentavano un tasso alcolemico superiore a 1,00 g/l mentre gli uomini, non certo stinchi di santo, presentavano comunque un tasso alcolemico che andava dallo 0,51 a 1,00 g/l.
Quattordici patenti sono state ritirate dalla Polstrada nell’ambito dei controlli lungo le provinciali di Treviso, Rovigo e Verona. Delle patenti ritirate, 9 sono state per guida in stato di ebbrezza alcolica e altre 5 invece perche’ i conducenti sono risultati positivi alle sostanze stupefacenti.
Complessivamente sono stati controllati 147 automobilisti, dei quali 30 erano donne e 117 uomini.
ANCHE A LIVORNO LE DONNE NON SCHERZANO…
 
IL TIRRENO

Donna di 28 anni ubriaca alla guida: tasso alcolico 5 volte oltre i limiti
Distrugge un semaforo al Cisternone
LUNEDÌ, 31 GENNAIO 2011
LIVORNO. Finisce in auto contro il semaforo del Cisternone e lo butta giù. Non l’ha visto o forse ha perso il controllo della sua Fiat 500. Una cosa sembra certa: la conducente, una giovane di 28 anni, ha bevuto e quindi non è lucida alla guida. È questa una delle cause dell’incidente, ieri alle 3.45 in via Galilei.
Come accertato dagli esami svolti in ospedale su richiesta delle volanti della polizia, la ragazza ha un tasso oltre 5 volte il consentito, più di 2.50.
La 500 sbatte contro il semaforo e lo smonta. Il palo cade e colpisce tre vetture in sosta.
Per fortuna in quel momento non c’è nessuno e quindi non ci sono feriti: solo la conducente resta coinvolta, però per fortuna ha solo traumi lievi. Un’auto di passaggio avvisa il 113 e sul posto arrivano gli agenti delle volanti.
La giovane a quel punto viene denunciata dalla polizia per guida in stato di ebbrezza e la patente le viene ritirata.
POSSIBILITA’ DI LAVORI DI PUBBLICA UTILITA’
 
ECO DI BERGAMO

Torre Boldone: alcol alla guida?
Si «paga» facendo volontariato
30 gennaio 2011 Cronaca
Alla guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti? Niente multa. La pena si paga facendo giardinaggio in municipio. Oppure aiutando gli anziani. O ancora dando una mano all’ufficio tecnico comunale. In quattro parole: con lavori socialmente utili.
La soluzione alternativa alla multa è compresa da una legge dello Stato che prevede la possibilità, appunto, di sostituire multa o carcere con il lavoro di pubblica utilità. A due condizioni: l’imputato non deve aver provocato un incidente e deve essere d’accordo, con il giudice, nella sostituzione della pena.
Al termine dell’esperienza di lavoro, toccherà al giudice stabilire se l’attività è stata svolta in modo positivo. In questo caso, l’imputato godrà di diversi vantaggi: il giudice dichiarerà estinto il reato, dimezzerà la durata della sospensione della patente e revocherà la confisca del mezzo sequestrato.
Altrimenti, se gli obblighi lavorativi non saranno rispettati, all’imputato verrà revocata la pena sostitutiva e sarà ripristinata la pena «tradizionale», con multa, sospensione della patente e confisca del veicolo.
L’iniziativa si sta diffondendo in tutta Italia. Anche a Bergamo. Ma sono ancora pochi gli enti che aderiscono a questo provvedimento, dando la disponibilità nell’accogliere i lavoratori socialmente utili. Finora, nella nostra provincia, hanno aderito meno di dieci enti. E in totale i posti disponibili sono una ventina. L’ultimo ente che ha aderito all’iniziativa è il Comune di Torre Boldone
UNA PRECISAZIONE DEL DOTT. EMANUELE SCAFATO PRESIDENTE DELLA SOCIETA’ ITALIANA DI ALCOLOGIA E DIRETTORE DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE ALCOL.
 
http://ilserpentedigaleno.blogosfere.it/2011/01/bevande-salvapatente.html
E ci risiamo!
Massimilla Manetti Ricci
Domenica 30 Gennaio 2011, 21:00 in Farmaci e Società
Piomba da oltralpe, da Francia, Svizzera, Belgio la bevanda ’salvapatente’ sugli inguaribili creduloni che vogliono mascherare l’assurda e devastante abitudine di scolarsi drink alcolici.
Preceduta e salutata benevolmente da articoli e blog che ne hanno cantato i benefici, ieri i Nas ne hanno equestrate 20 mila confezioni con la nota  «non conformi» perché contenenti «ingredienti non notificati al Dicastero».
C’è da capire dove nasce l’equivoco dell’uso per combattere un bicchiere di troppo, ed ’ingannare l’etilometro’, come riportano le notizie.
Certo è che curiosando nel sito, destinato agli USA, di una di queste bevande si riportano sì effetti benefici come il ripristino di antiossidanti, la riduzione dello stress ossidativo, la regolazione delle funzioni digestive, ma c’e anche un asterisco che rimanda al fatto che ’le dichiarazioni non sono state valutate dalla FDA e che il beverone non ha scopo curativo, nè preventivo di malattie’.
E’ probabile che sia stata pronunciata qualche parolina con troppa enfasi sui suoi effetti e come un telefono senza fili si parte da una bevanda digestiva a base di erbe da miscelare con acqua osmotizzata (un parolone per nascondere una bufala) e si finisce alla ’bevanda salvapatente’.
Complice anche quella piazza virtuale fatta talvolta (spesso) di chiacchiericci e pettegolezzi che apre pagine, come già ho avuto occassione di dire, deliranti e pericolose di gruppi di fans (vedi i gruppi fans dei farmaci antinfiammatori), ma pure un certo giornalismo a caccia della notizia (dove è nato il termine salvapatente? E chi ha verificato l’esatezza delle informazioni?)
A questo punto l’unico messaggio da veicolare è che, al di là del contenuto che dovrà essere valutato dall’Istituto Superiore di Sanità, "dal punto di vista  scientifico non esistono bevande con effetto anti-sbornia, poiché non ci sono sostanze in grado di accelerare il fenomeno di smaltimento dell’alcol nel sangue ponendo cosi’ le condizioni per una guida sicura; nella letteratura scientifica non è cioè presente alcuno studio sperimentale che provi l’efficacia di tali prodotti".
Lo afferma con forza Emanuele Scafato, Presidente della Società Italiana di Alcologia e direttore dell’Osservatorio nazionale alcol.
Se poi all’interno del succo ci fosse dell’altro, ne riparleremo.
INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE
 
IL FRIULI

Parte “LucidaMente”, il progetto nato per far fronte in particolare all’abuso di alcol
31.01.2011 15:22
Prevenire la diffusione delle dipendenze, in particolare di un consumo smodato di alcol, tra i più giovani e specialmente in ambito sportivo.
È questo l’obiettivo del progetto “LucidaMente”, presentato oggi 31 gennaio a palazzo D’Aronco e messo in campo su iniziativa del Distretto sociale di Udine della Coop Consumatori Nordest grazie a una sinergia con il Comune di Udine (ufficio di progetto “Città Sane”), l’Azienda per i servizi sanitari n. 4 “Medio Friuli” (Dipartimento delle Dipendenze), il Distretto sanitario di Udine, l’istituto d’arte Sello e il Coni di Udine.
“L’iniziativa nasce dalla volontà di far fronte a una problematica ormai sempre più preoccupante a livello globale – sottolinea il sindaco di Udine Furio Honsell – anche in conformità ai principi e agli obiettivi stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità nell’ambito del progetto Città Sane”.
Secondo l’Oms la promozione di sani stili di vita e la prevenzione di comportamenti a rischio in età giovanile risulta infatti importantissima per uno sviluppo psico-fisico armonico della persona e per la prevenzione di malattie cardiovascolari in età adulta e anziana. Tra le dipendenze più gravi anche in termini di mortalità spicca il consumo eccessivo di alcol, che per i giovani rappresenta la prima causa di morte a seguito di incidente stradale sia come conducente, sia come trasportato e come pedone. In particolare il modello di consumo dei giovani vede un elevato aumento del binge drinking (bere ripetutamente in modo compulsivo fino ad ubriacarsi).
“Ogni anno in Europa muoiono 55-60 mila giovani tra i 15 e i 29 anni per cause legate all’alcol – spiega il direttore del Dipartimento Dipendenze dell’Ass 4 Francesco Piani – ed è chiaro che sono morti evitabili, soprattutto attraverso attività di sensibilizzazione”.
In questo contesto il progetto si propone di lanciare un’efficace azione di informazione e sensibilizzazione attraverso il coinvolgimento di varie realtà sportive presenti sul territorio. Un gruppo di 16 studenti selezionati all’interno dell’istituto Sello e con un’età compresa tra i 17 e i 19 anni, parteciperanno a un percorso di formazione curato da educatori del Dipartimento delle Dipendenze dell’Ass 4.
Nella seconda fase dell’iniziativa, seguendo il modello della “peer education” (educazione tra pari), toccherà proprio a questi 16 volontari sensibilizzare altri giovani nella prevenzione delle dipendenze e dell’abuso di alcol. Con il coinvolgimento del Coni verrà organizzata una serie di incontri interattivi con società sportive e squadre nelle quali militano ragazzi di età compresa tra i 14 e i 16 anni.
“Aderiamo con entusiasmo all’iniziativa – assicura il vicepresidente vicario del Coni provinciale Roberto Cotrozzi – e garantiamo massima collaborazione”. Proprio l’utilizzo di una metodologia di educazione fra pari consentirà un approccio più diretto ed efficace nella trasmissione delle informazioni e dei messaggi di prevenzione e promozione della salute. Tutto il percorso formativo verrà infine valutato attraverso dei questionari che verificheranno l’efficacia del progetto in termini di trasmissione delle conoscenze, modifiche dei comportamenti e gradimento dell’iniziativa.
“Il progetto – spiega Gianna Zamaro, responsabile del Distretto sanitario di Udine e coordinatore del progetto “Città Sane” – si basa sul presupposto che le attività sportive rappresentino una componente fondamentale nell’infanzia e nell’adolescenza dell’individuo poiché, oltre al beneficio fisico, contribuiscono in misura determinante allo sviluppo di una personalità sana”.
A maggior ragione, risulta quindi importante promuovere lo sport come risorsa di vita e stimolare i ragazzi ad una riflessione e ad un confronto sugli effetti negativi dell’abuso di alcol, anche facendo leva sulla coesione del gruppo e sulla fiducia in se stessi. Nello stesso tempo, l’idea di agire in un contesto informale è dettata anche dalla necessità di un maggior coinvolgimento delle famiglie su tematiche così importanti per la salute dei nostri giovani.
“LucidaMente è un’iniziativa – informa Amalfia Rizzi, presidente del distretto sociale di Udine della Coop Consumatori Nordest – che i soci Coop di Udine e dintorni sostengono già dallo scorso anno e che fa parte della campagna di promozione sociale “Vantaggi per la comunità”, una delle diverse azioni di responsabilità sociale d’impresa che la Coop realizza”.
La cooperativa si è posta il vincolo di non distribuire alcoolici a persone di età inferiore ai 18 anni comunicando questa scelta per iscritto in ogni suo punto di vendita. “Il distretto sociale di Udine – prosegue Rizzi – ha ritenuto di dare un contributo ulteriore a favore della prevenzione del fenomeno dell’abuso di alcol fra i giovani, richiedendo agli attori istituzionali di poter sostenere un’iniziativa specifica che si è concretizzata nel progetto “LucidaMente”.
Per sostenere il progetto i soci consumatori Coop, già da ora, possono donare i propri punti, e lo potranno fare fino al 31 marzo prossimo. Ogni 500 punti spesa donati la Coop devolve al progetto 13 euro. Lo scorso anno – conclude – sono stati raccolti a favore di “LucidaMente” 15.200 euro e confidiamo che quest’anno tale risultato sia superato”.
BEPPEBLOG

Il Rotary Club Treviso presenta il convegno “Alcol & Giovani”.(*)
gennaio 30th, 2011
Una drammatica guarnizione per un drink che può essere letale. Con la “forte” immagine di cocktail decorato con un bastoncino nel quale è infilata un’automobile accartocciata, il Rotary Club Treviso presenta il convegno “Alcol & Giovani”, che si terrà venerdì 4 febbraio 2011, (inizio alle 14,30), presso l’Auditorium della Provincia di Treviso.
 “Servire” è un elemento fondamentale della missione dei 33.000 Rotary Club diffusi in oltre 200 Paesi e aree geografiche del mondo. E lo è anche, oltre che “ovviamente” orgogliosamente, per il vitale Rotary di Treviso, che si appresta a servire la comunità trevigiana con questo convegno dal tema sempre tragicamente attuale, pur non dimenticando che sono notevoli i benefici effetti derivanti dal consumo moderato di vino.
Il Club presieduto dal prof. Lajos Okolicsányi, ha, così, voluto chiamare allo stesso tavolo ricercatori e politici, medici e personalità-chiave della vita sociale che quotidianamente devono confrontarsi con gli infausti effetti conseguenti all’abuso di alcol. E’ lo stesso prof. Okolicsányi a spiegare motivi e significati del convegno, rilevando che “Recenti dati epidemiologici italiani evidenziano che il 79% della popolazione veneta di oltre 14 anni consuma alcol e che si tratta soprattutto giovani donne di 18-24 anni.
In particolare, quasi il 54% delle adolescenti venete di 14-17 anni dichiara di aver consumato bevande alcoliche: di queste il 40%è rappresentato da minori al di sotto dei 16 anni: il primo bicchiere è, infatti, bevuto attorno agli 11-12 anni e solitamente contiene vino. Le bevande a gradazione alcolica più alta vengono sperimentate a 14 anni e in misura maggiore tra le studentesse; le prime ubriacature avvengono tra i quindicenni.
Le ricadute di questi usi e abusi si traducono in una maggiore incidenza di sinistri stradali legati a tassi alcolemici fuori norma, ma anche in stati di depressione conseguenti all’abuso di alcolici, all’uso della violenza e anche dell’autolesionismo fisico e psicologico, fino da arrivare addirittura al suicidio”. “Questi dati – prosegue il presidente del Rotary Club Treviso nonché insigne gastroenterologo – rappresentano i motivi che ci hanno indotto a offrire un’occasione di conoscenza e confronto sulla tematica, con particolare riferimento agli aspetti della prevenzione e della responsabilità della famiglia, dell’individuo, delle istituzioni-scuola che si traduce in provvedimenti dell’autorità, con l’obiettivo finale di educare a un corretto uso dell’alcol”.
All’Auditorium del Sant’Artemio (dove l’ingresso sarà libero e gratuito) il prof. Okolicsányi (Ordinario di Gastroenterologia alla Facoltà di Medicina dell’Università di Padova), modererà gli interventi di Luca Fabris (Ricercatore Universitario di Gastroenterologia, Padova – Treviso), che relazionerà sul tema ”La vite, pianta biblica e patriarcale, piacere della vita: uso ed abuso”(**) ; Davide Santo Ferrara (docente di Medicina Legale e Tossicologia, Università Padova), che parlerà di “Alcol, guida e lavoro” e Patrizia Risica (medico presso il Servizio Alcol e Tossico-Dipendenze ULSS 9,Treviso) che riferirà in merito a “Giovani e consumo di alcol, nuove tendenze”.
A seguire, è prevista la tavola rotonda sul tema “Uso ed abuso di alcol: prevenzione e responsabilità”, moderata dal direttore di Reteveneta Luigi Bacialli, cui parteciperanno l’Assessore Politiche Sociali e Famiglia della Provincia Treviso Alessio De Mitri; il Provveditore degli Studi di Treviso Giuliana Bigardi, Adriano Bordignon dell’Associazione famiglie 2000; Valentina Casonato del Rotary Club Asolo e Pedemontana; Lucio D’Anna del Rotaract di San Donà di Piave, il Procuratore della Repubblica di Treviso Antonio Fojadelli; il Comandante dei Vigili Urbani di Treviso Federica Franzoso.
Il convegno è realizzato in collaborazione con la Provincia di Treviso, in partnership con i Rotary Club Treviso Nord, Treviso Terraglio e della Provincia di Treviso e il Rotaract di San Donà di Piave; Confagricoltura; IRIS vigneti di Mareno di Piave. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Treviso e dell’Ufficio Scolastico Provinciale del Provveditorato agli Studi di Treviso.
Info: Rotary Club Treviso – Segreteria Organizzativa: Via Manin, 47/A – 31100 Treviso tel. – fax 0422.579931 e-mail: rotarytv@tin.it http://www.rotaryclubtreviso.it
Info per la stampa: Marina Grasso info@marinagrasso.com – cell. 335.8223010
 
(*)Nota: è pubblicizzato anche su: BLOG VINI!!!
(**)Nota: un gastroenterolego che parla del vino come “piacere della vita”!
PIANO ANTIALCOL IN UN COMUNE ALTOATESINO
 
ALTO ADIGE

Ora, varato il piano anti-alcol
Vietati i cocktail e introdotti limiti più severi per le feste
di Massimiliano Bona
28 gennaio 2011
ORA. Il divieto di somministrare cocktail superalcolici alle feste, l’introduzione di nuovi limiti (più rigidi) per la concessione delle autorizzazioni per eventi il cui unico obiettivo sia "fare cassa" e la costituzione di un gruppo di lavoro permanente che si occupi dei problemi legati alla prevenzione delle dipendenze soprattutto dei giovani: questi sono solamente tre dei punti principali della «bozza antialcol» che il Comune di Ora intende discutere con le varie associazioni e quindi portare all’esame del consiglio comunale.  A darne notizia è stato ieri il sindaco Roland Pichler, che ha spiegato come - anche alla luce delle numerose denunce per ubriachezza e dei casi di minori in coma etilico riscontrati negli ultimi anni soprattutto dopo le feste in zona Rio Nero - sia necessario tenere alta la guardia e varare un regolamento vincolante anche per le stesse associazioni.  «La bozza che esamineremo a breve - spiega il primo cittadino di Ora - è quella elaborata a suo tempo dal Consorzio dei Comuni, che poi ha invitato i singoli paesi a modificare regole e limiti in base alle proprie necessità».  Interessante la valutazione che in futuro dovrà essere fatta a seconda del tipo di festa in programma. «Bisogna distinguere - si legge nella bozza antialcol - tra manifestazioni e feste a seconda del loro tipo e del loro scopo, al momento in cui viene richiesta l’autorizzazione. Questo significa in concreto non autorizzare feste che non abbiano un interesse collettivo o che abbiano esclusivamente finalità di lucro».  Nella bozza si fa cenno anche alla necessità di collaborare fattivamente con le associazioni locali. «Il Comune, per il bene dei propri giovani, deve cercare la migliore forma di collaborazione con le associazioni locali, affinché anche all’interno di queste ultime si cerchi il giusto approccio con l’alcol durante le feste»(*).  Dovrebbe essere introdotto il divieto assoluto di somministrare i cosiddetti "alcopops", cocktail a base di superalcolici che vanno per la maggiore soprattutto fra i giovanissimi. Il Comune intende coinvolgere, e se necessario rendere maggiormente consapevoli, i genitori dei ragazzi. «Gli adulti devono contribuire a dare il buon esempio». E ciò spiega anche la necessità di costituire un gruppo di lavoro permanente nell’ambito della prevenzione delle dipendenze, alcol ma anche sostanze stupefacenti. «Il tema - conclude il sindaco Roland Pichler - è delicato e per questo intendiamo confrontarci con tutti. Per ora si tratta di una bozza, ma è evidente che dovremo stilare a breve un regolamento vincolante».
 
(*)Nota: il “giusto” approccio con l’alcol non esiste! Ogni approccio è un rischio!
IL CANTON TICINO PUNTA SUI CORRETTI STILI DI VITA
 
VARESENEWS

Alcol, scorretta alimentazione, fumo, sedentarietà,
31/01/2011
Il Cantone lancia un progetto per aiutare a vivere meglio
Per mantenere uno stile di vita sano o per modificarne uno che può esporre al rischio di malattie anche gravi, vietare o intimidire non serve a molto. Meglio informarsi, non credere ai “si dice”, aumentare quella consapevolezza che permette di fare scelte positive per vivere in salute senza alcun bisogno di essere eroi o asceti. È quanto propone SNAP, un innovativo progetto per la salute pensato e realizzato da Frontier Southern Europe (FSE) e dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, presentato a Lugano. Relatori, Paola Mosconi e Aron Goldhirsch. SNAP è una campagna per la salute che tocca quattro argomenti: Smoking (fumo) per ridurre l’abitudine al fumo; Nutrition (nutrizione) per una sana alimentazione; Alcohol (alcol) per prevenire l’abuso di bevande alcoliche; Physical activity (attività fisica) per incoraggiare la voglia di muoversi. È un progetto pensato inizialmente per giovani in età scolare ma che è adatto anche per una popolazione adulta. «Nel Piano cantonale di interventi 2010 contro le dipendenze – ha detto la ricercatrice Paola Mosconi - si rileva che le classi d’età con il maggior consumo di tabacco sono quelle dai 15 ai 34 anni e tra i 35-49 anni: per l’alcol, se è vero che aumenta il numero di astemi, in Ticino ci sono i più forti consumatori di tutta la Svizzera e si nota un aumento del consumo anche notevole di alcolici tra i più giovani, specialmente nei fine settimana. Queste ed altre tendenze possono essere invertite con l’informazione e la formazione della popolazione. SNAP si propone di invertire la tendenza rispetto a campagne sulla salute fatte in termini restrittivi, allarmistici, colpevolizzanti. Vuole invece far passare informazioni corrette dal punto di vista scientifico, dare gli strumenti per fare scelte consapevoli e libere che possono migliorare la salute». Secondo Aron Goldhirsch, SNAP non è il solito manifesto sui muri o il depliant che viene distribuito e poi tutto finisce lì. «È qualcosa di più, è un vero progetto che dura nel tempo, anzi lo definirei un esperimento scientifico con la collaborazione della popolazione. Secondo un esperimento da noi condotto presso una grossa industria comasca, i circa 500 aderenti – intervistati a distanza di oltre un anno – hanno evidenziato un considerevole au-mento della consapevolezza dei dan-ni legati al fumo e all’abuso di alcol, del condizio-namento da parte della pubblicità circa il fumo, l’alcol, l’alimentazione; una riduzio-ne della considerazione positiva per chi fuma o beve alcolici».
Goldhirsch spiega inoltre il motivo della scelta delle quattro tematiche affrontate (fumo, alcol, alimentazione, attivi-tà fisica). «Primo, perché comportamenti non corretti in quelle quattro aree aumentano molto il rischio di malattie diffuse: tumori, malattie cardiovascolari e pol-monari, obesità,
diabete. Secondo, perché abitudini errate relative a quelle quattro tematiche possono essere modificate in modo semplice, senza ricorrere a interventi sanitari esterni e costosi, solo grazie alla volontà del singolo che si è formato e reso consapevole». La sua collega Mosconi ha sottolineato la forte incidenza della pubblicità nelle scelte di vita. «È per questo motivo – ha detto - che il progetto SNAP, sia nei contenuti sia nella forma, utilizza forme di comunicazione che vogliono essere concorrenziali a quelle del-la pubblicità, quindi abbiamo curato in modo particolare il linguaggio e la grafica anche nel sito che è stato realizzato, cui ha dato un contributo determi-nante un gruppo di esperti ticinesi». Il progetto SNAP prevede una futura estensione alle scuole. “Sono già state identificate due scuole a Lugano con circa 400 ragazzi da coinvolgere – ha detto Goldhirish, che si è detto disponibile a ripetere l’esperienza comasca anche in aziende ticinesi. Natu-ralmente, per far questo abbiamo bisogno sia di risorse finanziarie sia della collabo-razione con Istituzioni pubbliche e private che ci sostengano in modo ampio, con continuità perché progetti come SNAP non si compiono, come abbiamo detto, in un breve periodo di tempo».
Biancamaria Jelminiredazione@varesenews.it
ALCOL E SCI: … E POI SI LANCIANO SULLE PISTE…
 
ALTO ADIGE

Rissa in cabinovia: tre arresti
29 gennaio 2011 —   pagina 33   sezione: Provincia
SAN CASSIANO. Maxi-rissa con tre arresti nei pressi della stazione a monte dell’impianto di risalita del Piz Sorega. A finire in manette, per ora, sono stati tre giovani inglesi - Thomas Harper di 21 anni, Ashley Harper di 23 anni e Liam Deam Bailey di 19 anni - che dovranno rispondere di rissa, lesioni personali e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
In base alla prima ricostruzione dei fatti da parte dei carabinieri di Badia il gruppetto di turisti britannici avrebbe iniziato a discutere animatamente sulla cabinovia con alcuni svizzeri. La lite, dovuta a futili motivi, sarebbe degenerata nel breve volgere di qualche minuto. Probabilmente c’è stato anche qualche spintone, ma la rissa vera e propria è scoppiata nei pressi della stazione a monte. Alla colluttazione hanno preso parte almeno una decina di inglesi, che in base al resoconto dei carabinieri avrebbero aggredito con calci e pugni chiunque capitava a tiro. A nulla è valso nemmeno il tentativo degli operatori dell’impianto, che si sono messi in mezzo nella speranza di placare gli animi e risolvere la questione in modo pacifico. Ad avere la peggio sono stati due cittadini svizzeri, un 48enne e un 64enne, che hanno riportato rispettivamente un trauma facciale e una forte contusione alla testa. Entrambi si sono fatti medicare presso l’ambulatorio medico vicino alle piste e sono stati dimessi con una prognosi di guarigione di cinque giorni.
 Per sedare la rissa, che ovviamente ha attirato l’attenzione di decine di altri sciatori che in quel momento si trovavano sul Piz Sorega, sono stati chiamati i carabinieri della stazione di Badia, coadiuvati per l’occasione anche dal nucleo operativo radiomobile di Brunico. Visto il gran numero di persone coinvolte sono serviti parecchi minuti per separare i contendenti e riportare la calma. Il gruppetto di esagitati ha continuato, infatti, a dare fastidio agli altri sciatori con pugni e calci e soprattutto ha opposto resistenza anche alle forze dell’ordine complicando ulteriormente la situazione.
I militari dell’Arma sono riusciti ad individuare tre degli aggressori, ma sono tuttora in corso ulteriori indagini per identificare gli altri responsabili. Trattandosi di una sola comitiva di turisti britannici potrebbe, infatti, essere possibile - grazie anche alla preziosa testimonianza degli impiantisti e di altri sciatori presenti - fermare altre persone coinvolte. Non è escluso, peraltro, vista la situazione che qualcuno abbia già lasciato la valle per evitare guai. Resta da capire poi cosa diranno i tre ventenni in occasione dell’interrogatorio di convalida dell’arresto, che potrebbe tenersi questa mattina ma anche all’inizio della prossima settimana. È difficile dire se a causare la rissa possa essere stato l’eccessivo consumo di alcol. Qualche birra di troppo bevuta all’ora di pranzo potrebbe aver contribuito a far perdere il controllo ai giovani sciatori.
CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI: OMICIDI, VIOLENZE, INCIDENTI, DENUNCE…
 
BLOGOSFERE

Ex-pugile uccide il cugino con una sedia: una storia da raccontare al bar
Paola Ceretta
Lunedì 31 Gennaio 2011, 16:13 in Il giro di nera
Capita spesso, al bar o sul tram, di ascoltare, più o meno involontariamente, conversazioni altrui. E’ facile tendere l’orecchio se il tono di voce è alto o se la chiacchiera è in un’altra lingua e, in quella, riconosci la tua.
Così, per caso, un cittadino bulgaro ha scoperto un segreto raccapricciante.
Domenica sera entra al bar Fantasy, in quel di Novegro, piccola frazione alle porte di Milano, dove risiede una nutrita comunità bulgara.
Accanto a lui 3 connazionali stanno parlocchiando tra di loro: raccontano di una lite e di un morto.
Allarmato, l’uomo chiama i carabinieri che mandano una pattuglia sul posto. Sono le 21.30 circa quando il gruppetto viene accompagnato in caserma.
Si tratta di due uomini e una donna, senza fissa dimora. Sono arrivati in Italia 3 anni fa.
Lei, M.M., 30 anni, ha appena ricevuto lo sfratto da un appartamento a Cesano Boscone. Dorme in un capannone abbandonato in via Quintino Sella, a Corsico, insieme al fidanzato, N.K., 38 anni e a un loro amico V. Y., 46 anni.
N.K. è un ex-pugile, con precedenti per reati contro la persona. Nessuno di loro lavora.
Interrogati separatamente, verso mezzanotte la donna crolla e confessa tutto.
Giovedì notte i 3 sono all’addiaccio nel capannone di Corsico. Il termometro è sotto zero. Per riscaldarsi e, forse, anche per dimenticare un’esistenza tanto disperata, bevono. Alla combriccola si è unito anche Eugeniev Vasil Stancev, il cugino 42enne dell’ex-pugile.
Tracannano 8 bottiglie di grappa. Complice l’alcool, Eugeniev tenta di baciare M.M. che lo respinge. N.K. offeso dagli approcci del cugino alla propria fidanzata, lo rimbrotta. Ma la lite finisce qui.
Verso le 3.00, però, la discussione si rianima. N.K. aggredisce Eugeniev. Una scarica di pugni e calci fino a farlo stramazzare al suolo. Non gli basta. Continua a colpirlo, bersagliandolo alla testa.
La ragazza urla, cerca di farlo smettere ma il fidanzato la minaccia con un coltello. Stanco di usare le mani, finisce il cugino con una sedia.
Quando la furia di N.K. si placa, rimane il problema di come smaltire il cadavere di Eugeniev. Con l’aiuto di V.Y. lo trasporta in un magazzino dismesso, nella stessa area industriale dove si è consumato il delitto, abbandonandolo nell’angolo più buio.
E’ proprio l’ex-pugile ad accompagnare, nella notte, i carabinieri a recuperare il corpo.
N.K. e V.Y. sono stati tradotti in stato di fermo al carcere di San Vittore, a disposizione del magistrato.
L’accusa, per entrambi, è di concorso in omicidio volontario. Infatti, anche se V. Y. non ha toccato Eugeniev, aver assistito impassibilmente al suo assassinio, senza intervenire per evitare la consumazione del reato, equivale ad averlo commesso.
A conclusione delle indagini, però, la posizione dei due bulgari potrebbe peggiorare, con l’aggiunta, all’omicidio, dell’aggravante dei futili motivi e la contestazione del concorso in occultamento di cadavere.
Una banale lite fra ubriachi finita in tragedia o un estremo senso dell’onore?
L’uomo che li ha denunciati: un delatore o un cittadino modello?
WALL STREET ITALIA

RUSSIA: UFFICIALE SERVIZI SEGRETI PRECIPITA DA 15MO PIANO
(AGI) Mosca - Un colonnello dei servizi segreti esteri e’ stato trovato morto a Mosca. E’ precipitato dal 15mo piano. Era ubriaco
Pubblicato il 31 gennaio 2011 | Ora 13:22
(AGI) - Mosca, 31 gen. - Un colonnello dei servizi segreti esteri (Svr), Ghennadi Ambarnov, e’ stato trovato morto a Mosca. Il corpo dell’uomo e’ stato scoperto per caso davanti l’ingresso della palazzina doveva viveva. Al momento del decesso l’ufficiale era in stato di forte ubriachezza e secondo gli inquirenti l’alcool potrebbe essere la causa della caduta dalla finestra del proprio appartamento, al quindicesimo piano. .
IL CORRIERE ADRIATICO

Aggredisce i carabinieri, arrestato
Trentaseienne trovato ubriaco in un bar all’alba di ieri
31.1.11 
San Benedetto Un indiano di 36 anni è stato arrestato dai carabinieri per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. L’uomo, titolare di un permesso di soggiorno ormai scaduto ma da anni in Italia, aveva trascorso la notte alzando un po’ troppo il gomito. Era stato anche avvistato da alcuni cittadini mentre, in preda ai fumi dell’alcol, prendeva a calci le auto in sosta nella zona di Porto d’Ascoli. Era scattata una segnalazione ai carabinieri che si sono subito messi in moto ma che sono riusciti a rintracciarlo soltanto ieri mattina. alle 6.30, in un bar, proprio a Porto d’Ascoli.
Quando sono entrati nel locale i militari non hanno neppure avuto il tempo di chiedergli i documenti che l’uomo ha reagito scagliandosi loro contro e colpendoli violentemente. Prima di riuscire a indurlo a più miti consigli i tre componenti della pattuglia, un maresciallo e due carabinieri, sono rimasti feriti seppure in modo lieve. Tutti hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari ma se la cavano con una prognosi di pochi giorni. Per l’indiano, invece, si sono spalancate le porte del carcere di Marino del Tronto, dove attualmente si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria. Deve rispondere delle accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale oltre che di danneggiamento per aver fracassato un vetro dell’auto di servizio.
REPUBBLICA BARI

Imbocca l’autostrada contromano
bloccato automobilista ubriaco
Andria-Trani
Sfiorata la strage sul tratto dell’A14 tra Andria e Trani. Un automoblista viaggiava contromano occupando la corsia di sorpasso: già in passato gli era stata ritirata la patente
Un automobilista ubriaco che percorreva contromano il tratto Andria-Trani dell’autostrada A14 è stato bloccato dopo un inseguimento da una pattuglia della polizia stradale. L’episodio è avvenuto all’alba di oggi. Dopo la segnalazione di alcuni automobilisti, gli agenti sono riusciti a bloccare la Fiat 500 che viaggiava sulla corsia di sorpasso. Il guidatore, a cui in precedenza era stata revocata la patente, è risultato positivo all’alcol test; è stato denunciato a piede libero.
LA GAZZETTA DI MANTOVA

Lite tra ubriachi Uno in ospedale con i denti rotti
30 gennaio 2011 —   pagina 21   sezione: Provincia
MONZAMBANO. Un giovane marocchino è finito in ospedale ieri mattina all’alba dopo essere stato gonfiato di botte da un connazionale. Guarirà in un mese: ha il naso e alcuni denti rotti. I due hanno litigato per strada alle quattro di ieri mattina. Entrambi ubriachi, dagli insulti sono passati velocemente alle mani. Ad avere la peggio è stato El Kheel Ajub, di 22 anni, che si è preso dei violenti pugni in faccia che lo hanno messo ko. È finito a terra, stroncato dall’alcol più che dal dolore. Sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri di Monzambano: ma il giovane non ha sporto denuncia. Il comando della compagnia di Castiglione, intanto, negli ultimi tre giorni aveva predisposto un servizio coordinato finalizzato in particolare alla prevenzione dei furti che ultimamente si sono verificati in tutta la provincia. Sono state controllate 257 persone e 197 veicoli, elevate contravvenzioni per 1.158 euro, decurtati 28 punti complessivi e ritirate 3 patenti di guida.
LA TRIBUNA DI TREVISO

Incidenti per abuso di alcol e droga
30 gennaio 2011 —   pagina 42   sezione: Provincia
FONTANELLE. Incidenti stradali mortali in aumento per abuso di alcol e droga. E’ l’emergenza sicurezza dell’opitergino-mottense secondo i dati 2010 che evidenziano una diminuzione dei reati contro il patrimonio.
 I numeri del bilancio dello scorso anno sulla criminalità territoriale sono stati forniti dal capitano Valerio Marra, comandante della Compagnia dei carabinieri di Conegliano, che venerdì sera ha tenuto una conferenza in sala Marcuzzo sul tema «Sicurezza e legalità». «Il 2010 è stato un anno positivo - precisa l’ufficiale - i reati contro il patrimonio sono diminuiti e le rapine sono prossime allo zero. Sono aumentati gli arresti e le denunce a piede libero. Il dato negativo è l’aumento degli incidenti stradali mortali, spesso provocati dall’abuso di alcol e sostanze stupefacenti». Un dato che a Fontanelle emerge con chiarezza. Nel 2010 due gli incidenti mortali accaduti su strade comunali ed il 2011 non è iniziato sotto il migliori auspici tenendo conto che domenica scorsa un cittadino brasiliano residente a Gorgo è rimasto vittima di uno schianto in via Vittoria. «Un fenomeno preoccupante correlato è l’ampia diffusione delle sostanze stupefacenti tra i giovani giovani - precisa il capitano Marra - nel 2010 dieci sono gli studenti che sono stati segnalati tra Oderzo, Motta e Conegliano perché portavano droghe a scuola. Quaranta in tutto i soggetti segnalati come assuntori di stupefacenti. Lo spaccio di cocaina è più diffuso di quanto sembri». Due dati legati strettamente tra loro dal momento che molti incidenti stradali mortali registrati lo scorso anno sono da imputare a guida in stato di ebbrezza oppure a conducenti che guidavano sotto l’effetto di stupefacenti. «130 le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza e 40 per guida dopo l’assunzione di droghe - sottolinea il comandante della compagnia coneglianese dell’Arma - le statistiche dicono che un cittadino trevigiano ogni mille abusa di alcol o stupefacenti, le conseguenze drammatiche sono di fronte a tutti»(*). Non solo sicurezza stradale ed emergenza droga e alcol sono stati al centro del partecipato incontro durante il quale sono state fornite indicazioni utili a chiunque per difendersi dalle truffe, ad esempio esempioquelle legate alla clonazione delle tessere bancomat. Il capitano Marra ha sottolineato, infine, l’importante ruolo delle segnalazioni dei cittadini che, nell’80 per cento dei casi, forniscono elementi determinanti per finalizzare le indagini legate ai diversi generi di reati. (b.b.)
 
(*)Nota: mi sembra un dato strano: forse è un cittadino su mille che non consuma bevande alcoliche!
MA SE GUADAGNANO COSI’ TANTO, COME MAI IL SETTORE DEL VINO E’ SEMPRE IN PERDITA?
 
WINENEWS

WINE & EXPORT - LE CIFRE DEL VINO ITALIANO ALL’ESTERO PARLANO CHIARO: NEL 2010 EXPORT RECORD PER LE AZIENDE ITALIANE. LO RIBADISCE LA COLDIRETTI. TOCCATI I 3,7 MILIARDI DI EURO (+9%)
ROMA - 29 GENNAIO 2011, ORE 23:59
Nel 2010 si registra il record storico delle esportazioni di vino italiano nel mondo, dove le aziende italiane hanno realizzato un fatturato stimato in 3,7 miliardi di euro, in aumento del 9%, la voce più importante dell’export agroalimentare nazionale. Emerge da un’analisi Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero.
Oltre 1/5 del fatturato - sottolinea la Coldiretti - viene realizzato negli Stati Uniti, che nel 2010, con un aumento in valore del 9%, sono diventati il primo mercato di sbocco mettendo a segno un sorpasso sulla Germania, dove la domanda è cresciuta solo dell’1%. Non mancano, però, risultati sorprendenti sui nuovi mercati come la Cina, dove è addirittura raddoppiato nel 2010 il valore del vino Made in Italy esportato, con un aumento del 102%, mentre la Russia - precisa la Coldiretti - con un aumento del 51% e un valore delle esportazioni nel 2010, stimato in 100 milioni di euro è divenuto uno dei principali partner commerciali.
DALLA TURCHIA UNA NUOVA LEGGE PER LIMITARE IL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE
 
WINENEWS

VINO TURCO PRONTO ALLA CONQUISTA DELL’ESTERO, MA IN PATRIA UNA NUOVA LEGGE NE LIMITA IL CONSUMO. LO DICE IL QUOTIDIANO “HURRIYET”. NEL PAESE DELLA MEZZALUNA L’INDUSTRIA VINICOLA E’ IN CRESCITA E PRODUCE QUALITA’ ANCHE PER I PALATI PIU’ RAFFINATI
ROMA - 29 GENNAIO 2011, ORE 20:54
Il vino turco è pronto a conquistare l’estero, ma in compenso in patria diminuiscono le occasioni per goderselo, a causa di nuove normative messe in atto dal Governo islamico per rendere più conservatori i consumi e limitare il consumo di alcolici. La notizia arriva dal quotiano “Hurriyet”, secondo il quale nel Paese della Mezzaluna l’industria vinicola sarebbe sempre più sviluppata e in grado di produrre qualità adatte ai palati più raffinati.
Un progresso certificato anche da alcuni sommelier stranieri, che hanno partecipato a Istanbul a “Wines of Turkey”, l’evento organizzato dai produttori dei migliori marchi di vino del Paese.
“Il vino turco sta migliorando rapidamente la sua qualità - sottolinea Hendrik Thoma, sommelier tedesco di lunga esperienza - i due marchi che promettono meglio sono il Pendore della Kavaklidere e il Kav Tugra della Doluca”, che, oltre alla Turchia sono destinati ad arrivare anche sui mercati internazionali e faranno il loro debutto nelle prossime settimane nelle fiere di settore di Amburgo e Londra. Secondo importanti esperti internazionali, la Mezzaluna potrebbe arrivare a esportare fino a 41 tipi di vini diversi. “I vini turchi - spiega Taner Ogutoglu, direttore “Wines of Turkey” - sono molto migliorati negli ultimi 20 anni, rappresentano una parte della cultura in senso lato così come la cucina e la musica”.
E così vino turco per tutti. Paradossalmente tranne che per i turchi. Proprio in questi giorni infatti nel Paese della Mezzaluna è entrata in vigore una nuova normativa che fa discutere e che secondo molti è un espediente del governo islamico-moderato guidato da Recep Tayyip Erdogan per rendere più conservatori i costumi del Paese. Secondo la legge per servire vino o bevande alcoliche in ambienti pubblici dovranno essere richiesti permessi speciali e soprattutto non potrà essere somministrato ai minori di 24 anni. Giro di vite anche per i locali che potranno continuare a distribuire alcolici, fondamentalmente solo quelli dal monopolio turco sull’alcol e il tabacco, il Tadpk.

 

 

 

Martedì, 01 Febbraio 2011
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