Foto di repertorio dalla rete
(ASAPS), 2 febbraio 2011 – Forse in un futuro non troppo lontano sarà in grado di evitare gli incidenti, ma per il momento il navigatore satellitare, ormai presente sulla maggior parte delle auto, sembra stia diventando una tra le prime cause che determinano un sinistro. A lanciare l’allarme, una compagnia di assicurazioni inglese che ha pubblicato uno studio che ha rivelato come il 19% degli automobilisti è distratto dal Gps quanto e forse più che dal telefono cellulare. A conferma dello studio anglosassone è arrivato nei giorni scorsi un rapporto della Polizia Stradale del Veneto, che ha citato i navigatori come fonte di distrazione e come fattore che contribuisce a provocare incidenti stradali. Non ci sono ancora le cifre ufficiali, poiché i dati statistici relativi al 2010 non sono stati pubblicati, tuttavia appare chiaro come la “distrazione da navigatore” stia rapidamente scalando la classifica delle cause accertate o presunte. Nella graduatoria 2009 sull’incidentalità indecisione e scarsa attenzione al volante figurano già al secondo posto con un 15,7%. Stabilire con precisione le responsabilità del dispositivo che ci guida a destinazione non è semplice, ma è evidente che si tratta di un oggetto entrato di prepotenza nella nostra vita, e che come tutte le novità, necessita di un po’ di rodaggio. Gli studi effettuati dimostrano che la pericolosità del dispositivo gps dipende dal fatto che nella maggior parte dei casi il percorso non viene programmato prima di mettersi viaggio ma mentre l’auto è in movimento. E sarebbe proprio l’abitudine degli automobilista di digitare l’indirizzo approfittando di un tratto rettilineo e senza traffico tra le principali cause di distrazione Le accuse di distrazione si sommano a quelle già note, legate a piccoli e grandi difetti nella digitalizzazione delle mappe, che hanno portato a generare incomprensioni e equivoci portati alla ribalta anche dalla cronaca con casi estremi come quello dei turisti scesi dalla scalinata di Trinità dei Monti sotto la guida del loro navigatore di bordo. La guerra alle mappe elettroniche si combatte su vari fronti, anche su quello giudiziario. In Gran Bretagna, alcuni piccoli villaggi hanno chiesto la cancellazione delle strade secondarie, spesso imboccate anche da veicoli inadatti a percorrerle come nel caso di autoarticolato rimasto incastrato nel centro di un piccolo paese della campagna inglese, liberato solo dopo due giorni di manovre. Tutto ciò avviene mentre sono allo studio soluzioni sempre più evolute ai fini della sicurezza al volante. In Spagna si sta mettendo a punto il Collision Warning System, sistema di allerta collisioni, in grado di avvertire per tempo se sulla strada che stiamo percorrendo è presente un ostacolo improvviso. In Italia Pirelli, con il progetto Cyber Tyre, ha messo a punto una gomma all’interno della quale è contenuto un microchip in grado di interagire con altri dispositivi elettronici di bordo dialogando con il Gps e consigliando le andature ideali per la conformazione e per il fondo della strada che si sta percorrendo. (ASAPS).
|