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Rassegna alcol e guida del 2 febbraio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

I DATI DELLA RELAZIONE ANNUALE SULL’USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI E SULLO STATO DELLE TOSSICODIPENDENZE NON LASCIANO DUBBI
 
LA SICILIA

Sempre più giovani italiani si ubriacano e si drogano
Mercoledì 02 Febbraio 2011
Giorgio Petta
Solo la crisi economica ha rallentato il consumo della cocaina e delle altre droghe a favore dell’alcol che in appena un anno - tra il 2008 e il 2009 - ha registrato un incremento, per il suo basso costo e per la grande disponibilità ed accessibilità, addirittura del 200% sul fronte delle ubriacature. Non lasciano dubbi i dati della Relazione annuale sull’uso di sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze - il documento più accreditato insieme con il rapporto dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze - presentata lo scorso giugno al Parlamento. Nel 2009 la percentuale dei consumatori di droghe - in un’età compresa tra i 15 e i 64 anni - è stata dell’1,29% contro l’1,6% del 2008 per quanto riguarda l’eroina, del 4,8% contro il 7% per la cocaina, del 22,4% contro il 32% per la cannabis, del 2,8% contro il 3,8% per gli stimolanti, l’ecstasy e le anfetamine, del 3,5% contro il 4,7% del 2008 per gli allucinogeni. I consumatori - stimati - erano 3.934.450 nel 2008, 2.924.500 nel 2009 con un calo del 25,7%. Consumo in calo anche nella fascia di età tra i 14 e i 15 anni.
Buone nuove, allora? Sì e no. Perché la stessa Relazione riporta un dato - riferito ai 12 mesi del 2009 - davvero preoccupante a proposito degli studenti: come consumatori sono l’1,20% per l’eroina, il 4,14% per la cocaina e il 22,35% per la cannabis. Sostanze che purtroppo vengono spesso associate all’alcol, il cui consumo è aumentato del 18,2% dal 2007 al 2010.
Secondo il rapporto dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativo al biennio 2007-2008 che registra un ritorno «di moda» dell’eroina e classifica, per quanto riguarda i consumi, la marijuana al primo posto e la cocaina come la seconda droga più diffusa in Europa mentre, nel resto del Pianeta, sono le anfetamine. In questa classifica l’Italia si trova tra le prime cinque nazioni a più alto consumo di cocaina, dopo la Spagna e l’Inghilterra e seguita da Danimarca e Irlanda. Dal 2004 nel nostro Paese il consumo di cocaina è in costante aumento e coinvolge il 5,5% della popolazione compresa tra i 15 e i 34 anni. Dal 1992 al 2008 il consumo di "neve" è aumentato di cinque volte, di un terzo rispetto al 2004. Altro dato: ha "sniffato" cocaina il 3,2% dei giovani italiani tra i 15 e i 24 anni contro una media del 2,6% del resto d’Europa.
Milano è la città in cui si consuma più cocaina, come emerge, analizzando le acque reflue, da una ricerca svolta dall’Istituto Mario Negri nel 2009. Ogni giorno negli scarichi finisce un chilo di cocaina e sale a un chilo e mezzo nei fine settimana. A Milano si consumano 9,1 dosi per mille abitanti contro le 7,4 di Latina, le 6,9 di Londra, le 6,1 di Lugano, le 4,7 di Cagliari, le 3,2 di Varese, le 2,1 di Cuneo. Secondo i dati del Consiglio nazionale delle ricerche in Lombardia il 3,4% della popolazione di età compresa tra i 15 e 64 anni consuma cocaina, il 3,2 in Lazio, il 3 in Piemonte (dove si registra un aumento del 20% dell’uso di morfina), il 2,6% in Liguria. In ogni caso, in tutta Italia, la cocaina, come sostanza secondaria, è la più usata dal 2007 dai tossicodipendenti con bisogno di trattamento di disintossicazione.
In Italia la droga costa allo Stato 6,4 miliardi di euro l’anno: il 43% per la repressione, il 27% per i servizi sociali, il 30% per la perdita di produttività da parte dei tossicodipendenti i quali spendono 4 miliardi di euro l’anno per acquistare le dosi. In totale, lo 0,7 del Prodotto interno lordo. I tossicodipendenti con bisogno di trattamento sono 393.490 di cui circa 178 mila cocainomani (4,5 ogni 1.000 residenti contro il 5,5 degli eroinomani). I decessi per overdose sono stati 1.002 nel 1999 e 484 nel 2009. La prima causa è l’eroina, la seconda la cocaina. L’Umbria ha, tra le regioni, il record dei decessi per overdose con una percentuale 3 volte superiore alla media nazionale.


UNO STUDIO INTERESSANTE
 
IL TEMPO.IT

Alcol: bere sul posto di lavoro costa 1 mld di franchi, studio in Svizzera
Berna, 1 feb. (Adnkronos Salute/Ats) - Un miliardo di franchi, circa 7 milioni e 800 mila euro. Tanto, ogni anno, costa alla società chi beve alcol prima o durante il lavoro. A fare i conti è uno studio condotto in Svizzera dall’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), con il sostegno della Segreteria di Stato dell’economia (Seco). La maggior parte (circa l’80%) dei costi prodotti da chi alza il gomito sul posto di lavoro è riconducibile alla perdita di produttività, considerando che, secondo vari studi, un collaboratore con problemi di alcol fornisce una prestazione inferiore del 15% rispetto a una persona sobria. Oltre alla minore produttività, poi, i costi sono determinati anche dalle assenze dal lavoro e dagli infortuni. L’indagine ha coinvolto attraverso interviste i responsabili del personale di oltre 1.300 aziende elvetiche dei settori industriale e dei servizi. Circa un terzo delle società interpellate occupa collaboratori che hanno un consumo di alcol problematico riconosciuto, e la quota di collaboratori con problemi di alcol sul campione del sondaggio è del 2%: circa 70 mila lavoratori, su un totale di 3,5 milioni. I settori più toccati sono la gastronomia e l’edilizia (che contano rispettivamente il 5,1% e il 3,9% di impiegati con problemi di alcol), mentre l’amministrazione pubblica e il settore scolastico sono quelli meno colpiti (0,5%). Le piccole aziende con 10-20 collaboratori affermano di essere interessate da questo problema con una frequenza più che doppia rispetto alle aziende di grandi dimensioni, ma per gli autori dello studio ciò può dipendere dal fatto che nelle piccole aziende i responsabili del personale sono più strettamente a contatto con i dipendenti.Circa il 14% delle aziende intervistate ha attivato un programma preventivo contro l’abuso di alcol, mentre un altro 6% ne ha previsto uno. Tendenzialmente, questi programmi sono più frequenti nei settori maggiormente colpiti dal problema: il 26% delle aziende che hanno indicato di impiegare collaboratori con un problema di alcol dispone di un programma, e un altro 10% prevede di adottarne uno. I programmi di prevenzione si concentrano in particolare sui divieti di consumo prima o durante il lavoro, sulle limitazioni dell’accesso agli alcolici sul posto di lavoro e sulla consulenza. In media, un’azienda spende 9 mila franchi per lo sviluppo e l’introduzione di un programma anti-alcol, anche se i costi per persona variano parecchio.
UN’INTERVISTA AL DOTT. FRANCESCO PIANI
 
MESSAGGERO VENETO

L’esperto: rischi maggiori con il “policonsumo”
01 febbraio 2011 —   pagina 04   sezione: Udine
Alcol, hashish, ecstasy e cocaina assunte dalla stessa persona nella stessa occasione oppure in momenti diversi. Un mix letale quello del cosidetto “policonsumo” che rappresenta un altro motivo di allarme che per chi ogni giorno lavora nei sevizi sanitari, come nel dipartimento delle dipendenze dell’Ass 4.
«Si tratta di un fenomeno che abbiamo già riscontrato da tempo – spiega Francesco Piani responsabile dipartimento dipendenze Ass 4 – e rappresenta un mix micidiale, soprattutto se il soggetto magari si mette alla guida. Tuttavia, bisogna aggiungere che ormai il poliabuso rappresenta purtroppo la norma». E aggiunge lo stesso Piani: «Nel nostro dipartimento abbiamo in cura circa 2.500 persone per problemi di dipendenza dalla droga e dall’alcol, ma i giovani sono in piccola percentuale e arrivano quando il problema è già serio. Iniziative come il progetto “Lucidamente”, invece, - continua – servono a prevenire queste situazioni, ma anche a intercettare giovani a rischio».
Piani, inoltre, sottolinea, «che la situazione ormai è grave ed è la realtà con cui dobbiamo convivere. I ragazzi che cominciano a bere, infatti, - continua a spiegare – hanno un’età sempre più bassa e ci sono casi di bambini di 10 anni che già eccedono pesantemente con l’alcol».
Infatti, secondo Piani la prevenzione è fondamentale per combattere un fenomeno di proporzioni devastanti. «Soltanto l’alcol in Europa provoca oltre 55 mila morti l’anno, perché è la principale causa di incidenti stradali. In Friuli la tendenza non è molto diversa. Basti pensare – conclude lo psichiatra udinese – che anche nella nostra provincia si è ormai ampiamente diffuso il fenomeno del binge drinking, e cioè il bere più bevande alcoliche in modo compulsivo fino a ubriacarsi». (r.s.)
IL PARERE DEL DOTT. GIORGIO CALABRESE SULLE “POZIONI ANTI-ALCOL”
 
L’AVVENIRE

Occhio al piatto
di Giorgio Calabrese
Alcol, quei messaggi fuorvianti ai giovani
Da un po’ di tempo, in Europa, alcune aziende hanno messo in giro una notiziabufala che riguarda i ragazzi che, purtroppo, bevono alcol a go-go!
Notizia diseducativa perché vogliono convincere i giovani a non preoccuparsi più delle conseguenze legali e salutiste che l’assunzione di bevande alcoliche comporta. A loro dire, avrebbero inventato una specie di ’antidoto’ agli eccessi del sabato sera, questo nonostante noi medici affermiamo l’inefficacia delle ’pozioni anti-alcol’. Si vendono in discoteca o via internet e tali bevande rischiano di indurre i giovani a mettersi alla guida, dopo una serata di eccessi, nella convinzione di riuscire ad ’azzerare’ il tasso alcolemico nel sangue, recuperando i riflessi appannati dall’alcol, semplicemente assumendo uno di questi cocktail.
In questi giorni i Nas hanno confiscato in tutta Italia 20.000 confezioni di queste cosiddette bevande ’anti-sbornia’. Si tratta di una legenda metropolitana da sfatare, perché le bevande risultano ’non conformi’ in quanto contengono ingredienti non notificati al Ministero della Salute.
Sono state sequestrate nell’ambito di attività finalizzate alla ricerca di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute. Il prodotto presentato come disintossicante e digestivo istantaneo con la presunta peculiarità di eliminare gli effetti del sabato sera, è stato importato dalla Francia e dalla Svizzera da ditte operanti a Catanzaro e a Torino. Dal punto di vista scientifico ribadiamo che non esistono bevande con effetto antisbornia, poiché non ci sono sostanze in grado di accelerare il fenomeno di smaltimento dell’alcol nel sangue, ponendo così le condizioni per una guida sicura. Tra queste bevande in lattina si riportano nomi suggestivi ma fuorvianti, come ad esempio, una si chiama ’Alkohol Killer’ e non è la sola con questo messaggio fuorviante per i giovani consumatori. Personalmente, come medico-nutrizionista ma anche come presidente nazionale degli Assaggiatori vino (ONAV), difendo l’uso moderato del vino ai pasti e chiedo l’intervento dell’Agenzia per la pubblicità (ingannevole), per stroncare questo traffico di bevande bugiarde. Questa tipo di bevanda è nata, come tutti i prodotti affini, per dissetare e dare un senso di freschezza a chi la consuma, ma nell’informazione commerciale di riferimento, si tende a far pensare al consumatore che il prodotto abbia effetti rilevanti sull’abbassamento del tenore alcolico nel sangue dopo una sbornia. Un fatto che ritengo deviante e disinformativo, in quanto nessun elemento contenuto nella bevanda è in grado di dare forma ad un fenomeno del genere.
Le vitamine B1 e B6, insieme alla Niacina, possono infatti essere di aiuto al fegato solo quando questo lavora in una situazione normale e non certo quando deve smaltire un eccesso di alcol. Inoltre l’estratto di AK (sambuco nero), il Cymbopogon citrato ed il Beta Glucano sono sostanze di effetto assai blando, addirittura inefficace in alcuni casi, nei confronti dell’uso anche solo moderato di alcol, figuriamoci in casi di abuso! Per non alzare il tasso alcolemico nel sangue c’è un solo modo: mai abusare, bere moderatamente, sempre ai pasti, e possibilmente lontano dalla guida.
La notizia bufala delle bevande ’anti sbornia’ conferma la facilità con cui certi slogan anti educativi fanno breccia nel mondo del consumo
… E QUELLO DEL PROFESSOR FABIO GALVANO
 
LA STAMPA.IT

Alimentazione,10 miti da sfatare
02/02/2011 -
I cibi surgelati sono peggio di quelli freschi: un mito che, secondo il nutrizionista, non ha motivo d’essere.
Alcune credenze popolari in fatto di alimentazione analizzate dal nutrizionista
Gli integratori ci aiutano a eliminare le sostanze nocive? È vero che i cibi freschi sono meglio dei surgelati? Le nostre credenze in fatto di alimentazione non sono sempre giuste, anzi. E sbagliando rischiamo di peggiorare notevolmente la situazione. Per evitare che ciò accada, il professor Fabio Galvano, Nutrizionista e Docente di Scienze Dietetiche Applicate presso l’Università di Catania, risponde a 10 domande per cercare di sfatare altrettanti miti piuttosto diffusi.
1. I vegetali surgelati sono peggiori di quelli freschi?
Non è vero. Proprio perché facilmente deperibili sono generalmente trattati immediatamente dopo la raccolta. Paradossalmente possono essere persino più freschi di quelli che troviamo sui banconi dell’ortofrutta, che potrebbero essere raccolti da poco tempo come anche da qualche giorno.
2. La marinatura è da considerarsi come la cottura?
La cottura è un trattamento di tipo esclusivamente termico. Anche se il più delle volte non succede nulla, la marinatura non elimina il rischio di tossinfezione. Le donne in gravidanza dovrebbero evitarle sempre e comunque.
3. Un bicchiere di aceto al giorno fa dimagrire?
Trattasi di colossale leggenda metropolitana, non esiste nessuna evidenza al riguardo.
4. il vino rosso fa bene?
Il vino rosso deve essere bevuto con moderazione solo se piace non perché faccia bene. E’ l’alcol, che si trovi sia nel vino sia in qualunque altra bevanda, che se consumato con moderazione può ridurre il rischio cardiovascolare. L’alcol è però anche un potentissimo carcinogeno, essendo infatti la seconda causa di tumore dopo il fumo. Quindi, a fronte di un possibile beneficio ci si espone anche a un possibile rischio. In conclusione, se desideriamo bere bevande alcoliche facciamolo con moderazione e, soprattutto, non nella speranza che facciano bene.
5. Il latte fa ingrassare?
Altra leggenda metropolitana falsamente costruita sul fatto che nessun altro mammifero consuma latte per tutta la vita. Tranne l’acqua tutti gli alimenti fanno ingrassare, basta assumerne quantità eccessive.
6. La tisana di semi di finocchio fa aumentare la montata lattea?
Falso. Peraltro contengono estragolo che è cancerogeno quindi nutrice e lattante sono inutilmente esposti a un rischio.
7. Allenare gli addominali fa diminuire la pancia?
Al contrario, inspessire i muscoli addominali senza ridurre contestualmente il pannicolo adiposo sottocutaneo porta a un incremento del giro vita. E’ vero però che gli adipociti della fascia addominale sono particolarmente sensibili alle catecolamine (es. adrenalina), quindi agli addominali bisognerebbe sempre associare una costante attività aerobica della durata di almeno 45 minuti al giorno.
8. Per limitare gli effetti di una sbornia basta assumere bevande/integratori antisbornia?
Vengono proposte diverse bevande, realizzate con zuccheri, infusi di erbe, vitamine, acido citrico, aromi e altri ingredienti la cui efficacia nel ridurre gli effetti degli eccessi di alcol è tutta da dimostrare. Mi limito a ricordare che l’alcol è la prima causa di morte tra i giovani.
9. Gli integratori di omega-3 servono per ridurre il colesterolo?
Falso. Gli omega-3 possono ridurre i trigliceridi, ma non il colesterolo.
10. Bisogna assumere gli omega-3 tramite gli integratori perché il pesce è fonte di mercurio e altri inquinanti?
Il mercurio e gli altri inquinanti si accumulano nel grasso del pesce e quindi, eventualmente, anche negli integratori a base di olio di pesce. Il potenziale rischio legato agli inquinanti è ampiamente controbilanciato dai benefici certi sul sistema cardiovascolare. Bisognerebbe quindi assumere pesce almeno 2-3 volte la settimana, avendo piuttosto l’accortezza di variare il più possibile la tipologia e la taglia del pesce.
Capita spesso che le nostre “certezze” in fatto di alimentazione scaturiscano da informazioni errate o mal interpretate. Informarsi correttamente, in questo caso, è d’obbligo. Non fermarsi quindi a quanto letto o sentito qua e là, ma approfondire – magari con l’aiuto di un esperto – è un buon modo per fare chiarezza e poi decidere cosa è meglio per sé.  [lm&sdp]
FORUM NUTRIZIONE DEL CORRIERE DELLA SERA

Martedì, 01 Febbraio 2011
integratore di resveratrolo
Domanda Serenella.
Buongiorno dottore.
In questi giorni leggo meraviglie su questo integratore che promette di rallentare l’invecchiamento di tutti gli organi del corpo, il resveratrolo,a base di polifenoli dell’uva (il resto non so, bisognerebbe acquistare il prodotto che da poco è disponibile anche in Italia, oltre che in spagna. Cioè, una compressa di questo resveratolo contiene i principi attivi di 250 bicchieri di vino, ovviamente senza alcol, almeno spero. Lei cosa ne dice? So che è scettico nei confronti degli integratori, ma non scarti a priori l’idea di un elisiri di giovinezza, la prenda almenoin considerazione!
La ringrazio
 
Risponde il dott. Andrea Ghiselli
Vede Serenella, non è questione di essere scettici. Il problema è il seguente: a lei viene detto che il resveratrolo fa questo, codesto e quello per via di un paio di esperimentini in provetta e sull’animale. Ma non c’è uno studio scientifico che sia uno che abbia visto che il resveratrolo ritardi l’invecchiamento. Dia pure un’occhiata su cosa ne pensa l’EFSA www.efsa.europa.eu/en/scdocs/doc/1489.pdf
Ma c’è di più. Sappiamo cosa succede se ne consumiamo ingenti quantità? No, non sappiamo nulla. Sapevamo per esempio che la vitamina E, la vitamina A e il b-carotene sono importantissimi antiossidanti. Abbiamo provato quindi (io no, per la verità...abbiamo in genere) provato a supplementare la popolazione e abbiamo scoperto che oltre a non ottenere un bene amato piffero per quanto riguarda sia la prevenzione primaria che quella secondaria, abbiamo ottenuto per contro un aumento di mortalità generale...bell’affare. Non è quindi questione di essere scettici, è questione di essere realisti e prudenti.
INIZIATIVE DI PREVENZIONE E DI INFORMAZIONE
 
LA NUOVA SARDEGNA

Lotta ai consumi di alcol e droga
01 febbraio 2011 —   pagina 02   sezione: Oristano
ORISTANO. Opuscoli distributi fra i cittadini e manifesti affissi sui muri di tutti i centri della provincia: parte la campagna di informazione sulle conseguenze dell’uso di stupefacenti promossa dalla “rete istituzionale” nell’ambito di “progetto giovani”. L’iniziativa approda così al secondo anno di attività.
 In prima fila l’impegno della Prefettura in coordinamento con le istituzioni pubbliche, sui rischi per i giovani con l’eccessivo consumo di alcol, l’uso di sostanze stupefacenti, il “bullismo”, oltre ad una educazione alla legalità.
 Alla “rete interistituzionale”, aderiscono la Provincia, il Comune di Oristano, la Questura, i Comandi provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza; l’Ufficio scolastico provinciale, la Direzione provinciale del Lavoro, l’Azienda sanitaria locale, la Camera di commercio, la Confcommercio, la Confesercenti, il Coni, l’Università.
 Venerdì alle 10.30, sarà illustrata nei dettagli la campagna di informazione sulle conseguenze sia per la salute derivanti dall’abuso di alcol e dall’uso di stupefacenti, sia di legge (fra queste la sospensione della patente o le limitazioni all’espatrio).
MESSAGGERO VENETO

Droga e alcol, i pericoli spiegati dagli studenti
01 febbraio 2011 —   pagina 04   sezione: Udine
I pericoli devastanti della droga e dell’alcol spiegati da 16 studenti del Sello ai loro coetanei. E’ il progetto “Lucidamente” che punta tutto sull’educazione tra pari, per sensibilizzare, attraverso una serie di incontri interattivi, i ragazzi tra i 14 e i 16 anni che gravitano attorno al mondo delle società sportive della provincia.
L’iniziativa – presentata ieri a Palazzo D’Aronco e promossa da Comune, Ass 4, Sello, Coop Nord Est e Coni - prevede che gli studenti dell’istituto, selezionati fra un’età compresa tra i 17 e i 19 anni, partecipino a un percorso di formazione – che ha già preso il via - curato da educatori del dipartimento delle dipendenze dell’Ass 4. Poi, nella seconda fase dell’iniziativa, che avverrà nei prossimi mesi, i volontari del Sello saliranno in cattedra e cominceranno a dialogare con i giovani sportivi per far comprendere loro i gravi rischi che si nascondo dietro l’abuso di alcol e l’uso della droga. L’utilizzo di una metodologia di educazione tra pari consentirà un approccio più diretto ed efficace nella trasmissione della informazioni e dei messaggi di prevenzione e promozione della salute. Tutto il percorso formativo verrà poi valutato attraverso questionari che verificheranno l’efficacia del progetto in termini di trasmissioni delle conoscenze, modifiche dei comportamenti e gradimento dell’iniziativa. E’ intervenuto alla presentazione del progetto il sindaco Furio Honsell, il quale ha sottolineato «che l’iniziativa nasce dalla volontà di far fronte a una problematica sempre più preoccupante a livello globale anche in conformità ai principi e agli obiettivi stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità nell’ambito del progetto Città sane». Secondo l’Oms, infatti, tra le dipendenze più gravi anche in termini di mortalità spicca il consumo eccessivo di alcol, che per i giovani rappresenta la prima causa di morte a seguito di incidente stradale. Presente anche la responsabile del Distretto sanitario di Udine e coordinatrice del progetto “Città sane”, Gianna Zamaro, la quale ha sottolineato «che il progetto si basa sul presupposto che le attività sportive rappresentino una componente fondamentale nell’infanzia e nell’adolescenza dell’individuo, perché, oltre al beneficio fisico, contribuiscono in misura determinante allo sviluppo di una personalità sana». Proprio per questo motivo, infatti, si è scelto di rivolgere il progetto “Lucidamente”, ai giovani sportivi che devono comprendere, tra l’altro, anche quanto negativamente possano incidere l’abuso di alcol e l’uso di sostanze stupefacenti sulle loro capacità fisiche e atletiche.
Renato Schino
MESSAGGERO VENETO

Vendita di alcolici vietata ai minori di 18 anni
01 febbraio 2011 —   pagina 04   sezione: Udine
La campagna di promozione sociale della Coop Nordest “Vantaggi per la comunità” rappresenta la prima esperienza concreta realizzata in Italia nell’ambito delle iniziative aziendali a favore della collettività. Fra i tanti progetti, cominciati alla fine degli anni 90, ci sono stati quelli per la diffusione dei computer nelle scuole e quella per la fornitura di strumenti musicali sempre agli studenti.
Successivamente sono stati organizzati progetti per il sostegno delle persone come, per esempio, la promozione di forme di socializzazione per i giovani. Dall’anno scorso la Coop consumatori Nordest è impegnata nel progetto “Lucidamente”. «Questa iniziativa – spiega Amalfia Rizzi, presidente del distretto sociale di Udine della Coop Consumatori Nordest – che i soci Coop di Udine e dintorni sostengono già dallo scorso anno è una delle diverse azioni di responsabilità sociale d’impresa che la Coop realizza». La cooperativa, tra l’altro, si è posta il vincolo di non distribuire alcolici a persone di età inferiore ai 18 anni comunicando questa scelta per iscritto in ogni suo punto di vendita. «Il distretto sociale di Udine – prosegue Rizzi – ha ritenuto di dare un contributo ulteriore a favore della prevenzione del fenomeno dell’abuso di alcol fra i giovani, richiedendo agli attori istituzionali di poter sostenere un’iniziativa specifica che si è concretizzata nel progetto “LucidaMente”. Per sostenere il progetto, i soci consumatori Coop, già da ora, possono donare i propri punti, e lo potranno fare fino al 31 marzo prossimo. Ogni 500 punti spesa donati la Coop devolve al progetto 13 euro. Lo scorso anno – conclude – sono stati raccolti a favore di “LucidaMente” 15.200 euro». (r.s.)
VARESENEWS

Sfatiamo il detto: "Se non bevi non conti nulla"
GALLARATE
2.2.11 Incontro all’Ipsia Ponti il prossimo 4 febbraio per sollecitare un’attenzione al problema dell’alcol giovanile, un problema dilagante
Alcolismo giovanile è il tema al centro di un incontro organizzato dal Circolo culturale Ipsia Ponti, per il prossimo venerdì 4 Febbraio.
Relatori saranno il dottor Mario Pedrazzini, presidente del direttivo regionale assozione sociologi Lombardia; il dottor Giorgio Maccabruni, psicoterapeuta e specialista in criminologia clinica del giudice onorario del tribunale dei minori di Milano e rappresentanti dell’Associazione alcolisti anonimi. L’incontro avrà inizio alle 20.40 e si terrà nell’aula magna di piazza Giovine Italia 3 a Gallarate.
L’alcolismo giovanile è un fenomeno in forte ascesa.‘Se non bevi non conti nulla’, è questo il messaggio che i media trasmettono ai giovani d’oggi.
Portare un contributo alla società, è lo scopo dell’incontro che verrà riproposto poi, in chiave diversa, agli studenti dell’istituto. «Nella nostra scuola non abbiamo alunni con problemi di alcol(*), ma percepiamo spesso i loro ragionamenti, i loro propositi per le serate in discoteca o con gli amici. Sappiamo insomma che il problema esiste e non lo ignoriamo!», afferma Mario De Carlo, docente dell’istituto.
 
I giovani leggono sempre meno, sono poco interessati allo studio e alla loro formazione. «Senza la cultura la società potrebbe degenerare!- sostiene De Carlo- Bisogna inoltre investire sulle famiglie. I genitori spesso trasmettono involontariamente i loro problemi ai figli, sempre meno seguiti.»
Con la speranza che l’incontro possa essere efficace e trasmetta messaggi positivi, si spera in un’ampia partecipazione.
 
(*)Nota: chissà cosa intendono per problemi di alcol!
OSSERVATORIO PIRATERIA 2010
 
ASAPS

Episodi e vittime in crescita
Monitorate 585 omissioni di soccorso (+21%) con 98 decessi (+7,7%) e 746 feriti (+26%). Smascherato il 74,53% dei pirati
Quasi 300 i morti da pirateria dal 2008 ad oggi
Alcol e droga presenti nel 26,83% dei casi. Il 24,08% è straniero
89 tra morti e feriti sono anziani (10,55%), 116 invece i minori (13,74%) Lombardia in testa con 86 episodi, seguono Lazio 72 ed Emilia Romagna con 67
(ASAPS) FORLÌ – Sono 585 gli episodi di pirateria stradale osservati dall’Osservatorio il Centauro-Asaps nel corso del 2010: 98 persone sono rimaste uccise (91 nel 2009), 746 quelle ferite (contro le 592 della precedente rilevazione).
Gli eventi passati al setaccio dallo speciale Osservatorio istituito dall’Asaps sono senz’altro quelli più gravi, ed offrono spunti di riflessione estremamente interessanti: il 74,53% degli autori viene smascherato (il 75,5% nel 2009), mentre “solo” il 25,47% resta ignoto. Si tratta quindi di uno dei reati meno “garantiti” in assoluto.
Continuano a migliorare le tecniche investigative delle Polizie Locali e dello Stato, ma crescono anche la sensibilità e la capacità degli inquirenti, che non tralasciano più alcun particolare.
In effetti, su 585 inchieste, 436 hanno condotto all’identificazione del responsabile, arrestato in 178 occasioni (40,83% delle individuazioni) e denunciato a piede libero in altre 258 (59,17%).
Su tutti questi eventi continua a pesare, come un macigno, l’ombra dell’alcol e delle droghe: in 117 casi (26,83%) ne è stata accertata la presenza, ma è un dato che deve essere accolto con eccessivo difetto per essere considerato “attendibile”.
Bisogna intanto considerare che la positività dei test condotti è riferibile solo agli episodi di fuga e omissione di soccorso nei quali il responsabile sia stato identificato, dunque 436 su 585. Spesso quando le forze di polizia identificano l’autore non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall’evento. Si deve ritenere che sul totale degli eventi alcol e droga pesino in realtà per almeno il 40/50% dei casi. Gli eventi mortali sono stati 96 (16,41%), mentre quelli con lesioni 489 (83,59%), con 98 vittime (indice mortalità 16,76) e 746 persone finite in ospedale. L’osservatorio prende in considerazione solo gli atti di pirateria più grave, quelli che bucano la cronaca o che i nostri 700 referenti sul territorio selezionano sulla scorta di precisi standard di riferimento.
Lo studio tiene conto anche della presenza di pirati stranieri, definiti per questo “attivi”. Il 24,08% dei pirati identificati è risultato essere forestiero. Stiamo parlando di 105 conducenti su 436. Un elemento che conferma altre nostre precedenti analisi sulla sinistrosità, riferite alla presenza di stranieri, anche in qualità di vittime, sul fenomeno. Per l’appunto, i cittadini stranieri vittime di pirati sono 67, il 7,94% del totale di morti e feriti.
Il 67,18% degli atti di pirateria – 393 contro 192 – avviene di giorno.
Gli episodi osservati nel 2009 erano stati in tutto 482, nel 2010 585, 103 episodi in più: sappiamo che i canali di segnalazione degli eventi si sono affinati, ma è fuori discussione che gli eventi abbiano subito una netta crescita, pari al 21,36%. Durante lo scorso anno le vittime erano state 91, invece nel 2010 sono state 98 (+7,69%) mentre il numero dei feriti si era fermato a quota 592, contro i 746 del 2010 (+26,01%).
Dal 2008 sono quasi 300 i morti causati da questi vigliacchi della strada. Un dato che dà la cifra della costanza e pericolosità del fenomeno pirateria.
Ancora una volta sono le categorie deboli della strada, in modo particolare bambini e anziani, a pagare un prezzo altissimo in termini di mortalità e lesività: 116 sono i minori coinvolti, 89 gli anziani, rispettivamente il 13,74% ed il 10.55%. Tra i minori, quelli di età inferiore ai 14 anni, cioè i bambini, rimasti vittima di questo atto di codardia stradale sono stati in tutto 47, 3 dei quali rimasti uccisi (3,06% dei morti) e 41 feriti (5,49% dei feriti). I pedoni sono ancora la categoria più tartassata, con 216 eventi: 50 morti, pari al 51,027% dei decessi complessivi, e 200 feriti (26,80% sul totale dei feriti). Infine i ciclisti: 61 gli episodi, con 13 lenzuola bianche (13,26%) e 58 ricoveri (7,77%).
La geografia degli episodi vede al primo posto la Lombardia, con 86 episodi (14,70%), al secondo il Lazio con 72 eventi gravi (12,31%), e poi Emilia Romagna con 67 casi (11,45%), Sicilia con 48 e Toscana con 47 (8,21% e 8,03%). 2 soli casi in Basilicata (0,34%) e nessun evento in Valle d’Aosta.
L’identikit del pirata? Nella maggior parte dei casi si tratta ancora di uomini di età compresa tra i 18 ed i 44 anni (solo 43 le piratesse, pari al 5,09%), spesso sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti e per questo decide di fuggire, sottraendosi alle proprie responsabilità. Hanno rilievo consistente il timore di perdere i punti della patante e lo stesso documento di guida. In netta e preoccupante crescita i casi di veicoli con assicurazioni scadute o addirittura false, un fenomeno che sta incrementando un altro effetto deteriore e pericoloso: le fughe all’alt della polizia, il cui dato in forte espansione è difficile da quantificare.
Le pene per l’omissione di soccorso, peraltro, sono deboli: da tre mesi a tre anni. Solo in caso incidente mortale con fuga si rischia oggi di rimanere per un certo periodo in cella. Questo reato, per l’impatto che ha sull’opinione pubblica, dovrebbe vedere processi veloci e condanne certe. Non siamo in grado di fornire l’elenco dei pirati che stanno scontando pene nelle carceri italiane, ma crediamo che la lista sarebbe brevissima.
Forlì, lì 2.2.2011
Giordano Biserni
Presidente Asaps
I CONTROLLI DELLE FORZE DELL’ORDINE
 
LIBERONEWS

Controllo Carabinieri, 8 denunce per guida sotto effetto alcol e droga.
Roma, 1 feb. - (Adnkronos) - Proseguono i controlli dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma sulle principali arterie della Capitale per prevenire eventuali situazioni di pericolo agli utenti della strada. Le numerose autoradio impiegate nell’operazione, tutte munite di drug-test ed etilometro, hanno sorpreso 8 automobilisti, alla guida delle proprie autovetture, in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti.
Si tratta di 6 cittadini italiani e due stranieri di eta’ compresa tra i 22 e i 48 anni, nei confronti dei quali oltre alla denuncia a piede libero e’ scattato anche il ritiro della patente e il sequestro dei mezzi a bordo dei quali viaggiavano. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma nel corso dell’attivita’ hanno ritirato complessivamente 15 patenti di guida e 9 carte di circolazione ed elevato 165 contravvenzioni per altrettante violazioni al Codice della Strada, che hanno comportato la decurtazione di 274 punti patente.
CITTA’ DELLA SPEZIA

Calano gli incidenti, invariati i ritiri per alcol
Le condizioni del manto stradale giudicate "critiche".
La Spezia. 01/02/2011 12:11:50 L’osservatorio per il monitoraggio e l’analisi del fenomeno dell’incidentalità stradale, riunitosi recentemente in prefettura, ha reso noti i dati relativi ai sinistri accaduti nel mese di dicembre.
Gli organi di Polizia stradale nell’ultimo mese del 2010 hanno rilevato 141 incidenti, di cui 87 con soli danni a cose e 53 con feriti.
Nel corso della riunione è stato ribadito che "le condizioni critiche del manto stradale, a seguito dei noti recenti eventi atmosferici, costituiscono tuttora motivo di criticità della viabilità ordinaria".
Dalla riunione è emersa una sensibile diminuzione del numero degli incidenti stradali rispetto all’ultima rilevazione, mentre rimane inalterato il preoccupante dato relativo alle contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza, ben 22 casi di positività su 326 controlli.
Le violazioni elevate a dicembre sono state 2.220, 70 le patenti ritirate. Le vetture sequestrate sono state 21.
Se i controlli per la guida in stato di ebbrezza hanno fatto registrare un dato preccupante, decisamente meglio è andata sul fronte della guida in stato da alterazione per l’assunzione di sostanze stupefacenti: su 19 controlli effettuati, nessuno è risultato positivo.  Redazione
IL CORRIERE DELLE ALPI

Polstrada, 5 patenti ritirate
01 febbraio 2011 —   pagina 13   sezione: Cronaca
BELLUNO. Massimo impegno delle unità operative della polizia stradale nel fine settimana appena trascorso per la prevenzione della guida in stato di ebbrezza.
Quattro le patenti di guida ritirate a soggetti che guidavano in stato di alterazione psico-fisica a seguito di assunzione di bevande alcoliche di cui una a seguito dei rilievi per incidente stradale.
I controlli sono stati eseguiti tra Belluno e Feltre e tra questi il tasso alcolemico più alto riscontrato era superiore a 3 grammi per litro di alcol.
Tutti questi quattro oltre alla patente sospesa si troveranno anche 10 punti in meno.
In un’altra circostanza, invece, è stata comminata una sazione amministrativa con decurtazione di 5 punti dalla patente per il conducente alla guida di un veicolo industriale trovato con un tasso alcolico tra lo 0 e lo 0.5 grammi per litro.
Quantità minime, ma in base al nuovo codice della strada i camionisti come pure i neopatentati, per poter guidare devono avere un tasso alcolemico pari a zero.
Nel corso dei servizi di prevenzione sulla 51, potenziati in occasione dell’incremento del traffico domenicale, numerose sono state le infrazioni al codice stradale contestate, in modo particolare quelle relative al superamento dei limiti di velocità. Su questo fronte è stata ritirata una patente di guida ad un conducente che aveva superato di ben oltre 40 km/h il limite di 70 km imposto su quel tratto (in generale, invece, sulle strade extraurbane il limite è di 90 km/h).
La presenza delle pattuglie della polizia stradale dislocate lungo le arterie della provincia ha garantito un buon scorrimento del traffico che, in particolare durante la giornata di domenica, è stato intenso in direzione sud fino alle 18.30.
AGINEWSON

SICUREZZA: FIRENZE; 145 PERSONE CONTROLLATE E 5 DENUNCIATE
14:09 02 FEB 2011
(AGI) - Firenze, 2 feb. - Controlli straordinari del territorio: 145 persone controllate, 10 fermi per identificazione, 5 denunciati. Elevate 2 sanzioni per ubriachezza. Nella corso del pomeriggio di ieri, infatti, gli agenti delle volanti unitamente al Reparto Mobile di Firenze hanno effettuato, nel centro e nelle periferie cittadine, un servizio di controllo del territorio mirato al contrasto della criminalitïà diffusa, dell’immigrazione clandestina e di qualsiasi forma di illegalità. Particolare attenzione è stata rivolta nelle zone di Piazza Salvemini, San Salvi, Largo Alinari, Piazza Puccini, Piazza Ghiberti, Piazza Libertï, Piazza Stazione e Santa Croce. Sono 145 le persone controllate, 10 delle quali sottoposte a fermo per identificazione in quanto prive di documenti. Sono 5 gli stranieri extracomunitari denunciati per reati inerenti l’immigrazione clandestina. In Piazza Puccini e In Piazza Salvemini sono state elevate 2 sanzioni per ubriachezza ad un romeno e ad una donna italiana.
Nei confronti degli irregolari, la Questura ha avviato le procedure di espulsione dal territorio nazionale.
UN’ALCOLICA MOZIONE AL COMUNE DI FIRENZE
 
ILREPORT.IT

Palazzo Vecchio dichiara guerra all’abuso di alcol
Ivo Gagliardi Martedì 01 Febbraio 2011 10:08
Lotta all’abuso di alcol, via libera del consiglio a una mozione ad hoc.
LA MOZIONE. La mozione nasce dall’emergenza alcol che, con maggior insistenza da un po’ di tempo a questa parte, sta raggiungendo, e non solo a Firenze, livelli allarmanti. "Premesso che, sia a livello nazionale che locale, si registra un trend crescente del fenomeno dell’abuso di alcolici in fasce di età sempre più basse della popolazione, con effetti negativi sulla salute e le condizioni di ordine e sicurezza pubblica; considerato che l’uso dell’alcol ad alte dosi cronicamente o saltuariamente è definito ’rischioso’ dall’Oms e si associa ad un aumento di morbilità e mortalità; l’uso ’rischioso’ dell’alcol nei giovani è soprattutto legato al fenomeno del ’binge drinkers’ (bevitori di almeno 6 unità alcoliche nel giro di un’ora)...", comincia così la mozione approvata a Palazzo Vecchio.
OBIETTIVI. Mozione che poi impegna il sindaco e la giunta a "intensificare, anche attraverso la prevista attività tra i Vigili Urbani e le altre Forze dell’Ordine, i controlli e la vigilanza per garantire il rispetto della legge e di quanto contenuto nelle ordinanze del Prefetto e del Sindaco di Firenze con riferimento alla somministrazione e vendita di alcolici e all’eccessivo possesso di bevande alcoliche", a "sollecitare così come previsto nel protocollo, le associazioni di categoria per un rapido aggiornamento del codice di autoregolamentazione dei pubblici esercizi in modo da favorire l’applicazione rigorosa della normativa vigente, in particolare per ciò che attiene al divieto di vendita e somministrazione di alcolici ai minori”; a "favorire, in collaborazione con le istituzioni, la formazione dei gestori e del personale dipendente sul tema dell’abuso di alcool e responsabilizzare il personale addetto alla somministrazione sui divieti di consumo di alcool; promuovere l’adozione di misure tendenti ad aumentare il livello di “educazione sociale” dei propri clienti per una “vivibilità” della città più diffusa e condivisa da tutti i cittadini; promuovere con le associazioni di categoria campagne di comunicazione per diffondere quanto contenuto nel codice di autoregolamentazione e sviluppare modalità di “bere consapevole” e a "far sì che l’Assessore che svolge un’azione di coordinamento tra tutte le direzioni dell’Amministrazione Comunale coinvolte nelle attività di contrasto e di prevenzione all’abuso di alcolici riferisca quadrimestralmente in consiglio comunale sulle azioni svolte".
PUGLIESE. “La mozione approvata in Consiglio Comunale è un segnale importante contro coloro che non rispettano le leggi e i regolamenti e un aiuto per i tanti giovani che, nell’errata convinzione di fare festa alzando il gomito, abusano delle sostanze alcoliche. Non sono fautore del proibizionismo ma per problemi estremi è necessario intervenire con soluzioni drastiche”: è questo il commento del consigliere comunale del PD, Andrea Pugliese, primo firmatario della mozione n. 11 “Per un comportamento responsabile nella somministrazione e conseguenze di alcol nelle fasce giovanili” che oggi pomeriggio ha illustrato all’assemblea di Palazzo Vecchio i contenuti della mozione già votata il 12 novembre all’unanimità dalla commissione Sviluppo economico e immigrazione. “E’ un peccato – ha aggiunto Pugliese- che nonostante in commissione i consiglieri del PdL Alessandri, Stella e Sabatini avessero votato a favore oggi si siano per l’ennesima volta dimostrati incoerenti votando contrario”.
IL FENOMENO. “L’approvazione di questa mozione dimostra sensibilità per un fenomeno molto grave e che riguarda, innanzitutto, la salute dei nostri giovani – ha proseguito il consigliere Pugliese –.Auspico anche un maggiore rispetto del codice di autoregolamentazione da parte delle categorie commerciali e degli esercenti”. La mozione propone anche di incentivare l’educazione nelle scuole e chiede al sindaco e alla giunta “un maggiore impegno per coordinare le attività degli assessorati coinvolti, delle forze dell’ordine e che l’assessore che svolge un’azione di coordinamento fra tutte le direzioni dell’amministrazione comunale coinvolte nelle attività di contrasto e prevenzione all’abuso di alcolici riferisca ogni 4 mesi in consiglio comunale sulle azioni svolte. "Questa mozione - ha aggiunto Pugliese- è un gesto importante non solo perché contribuisce, seppur solo in parte, ad arginare il seppur crescente fenomeno dell’abuso di alcolici in fasce di età sempre più basse con effetti negativi sulla salute, sulle condizioni di vita dei giovani, sulla sicurezza pubblica, ma restituisce un senso civico, di consapevolezza, di cui proprio i giovani hanno bisogno”.(*)
 
(*)Nota: rimane sempre e solo una mozione!
CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI: DENUNCE, OMICIDI, VIOLENZE, INCIDENTI…
 
NOTIZIARIOITALIANO.IT

Terribile omicidio di un 50enne
02/02/11 14:34   CALTAGIRONE (CT) - E’ stato prima malmenato con calci e pugni poi colpito da un tronco d’albero. E’ la vicenda è accaduta a Caltagirone dove un uomo di 50 anni, Giovanni Montemagno, conosciuto però con il nome di Maurizio è stato ucciso.
Montemagno ogni mese attendeva la notte davanti all’ufficio postale, per essere tra i primi ad entrare ed evitare le code agli sportelli, dove si recava per prelevare la pensione della madre.
L’aggressione è avvenuta poco dopo l’una di notte nei pressi di viale Mario Milazzo. Gli agenti durante la notte hanno arrestato con l’accusa di omicidio due giovani, William Saporito, di 22 e Mirko Nigido, di 26, che secondo gli investigatori avrebbero agito a scopo di rapina.
Sul luogo dell’aggressione gli investigatori hanno notato un grosso ramo ancora sporco di sangue, un giubbotto macchiato di sangue e un paio di occhiali da vista.
Hanno quindi sentito alcuni rumori sospetti provenire da una piazzetta attigua, nella quale si trova una birreria, e hanno bloccato Nigido, che ha prima cercato di nascondersi, poi di fuggire scavalcando la recinzione di un condominio adiacente al locale. Nigido è stato trovato in possesso di due carte di credito sottratte alla vittima. Saporito è stato fermato in ospedale, dove era andato per accertarsi delle condizioni di salute della vittima dopo aver visto che era stato portato via in ambulanza. La vittima è stata trovata agonizzante da una "Volante", avvertita da un cittadino. È stato soccorso con una ambulanza, ma è morto subito dopo il ricovero nell’ospedale "Gravina". I due giovani, sottoposti all’alcol test, sono risultati con un tasso etilico tre volte superiore al consentito. Ad aiutare gli investigatori nella ricostruzione dell’omicidio, alcuni testimoni e le riprese di alcuni impianti di videosorveglianza della zona. Luisa Casaletti
LA GAZZETTA DI MANTOVA

Ubriaco causa un incidente
01 febbraio 2011 —   pagina 23   sezione: Provincia
PEGOGNAGA. Aveva provocato un incidente - per fortuna senza gravi conseguenze - e finito lui stesso in ospedale, gli erano state fatte le analisi del sangue per capire se aveva bevuto.
 I risultati delle analisi sono state trasmesse ai carabinieri solo negli ultimi giorni: ebbene, è emerso che R.S.R., indiano, 28enne, residente a Pegognaga, non solo con la propria Renault Clio aveva provocato l’incidente perché sotto l’effetto di alcol, ma il tasso alcolemico riscontrato era ben quattro volte superiore al consentito, cioè 2 grammi per litro, contro gli 0,50 dettati dalla normativa sul codice della strada.
 Al giovane è stata quindi ritirata la patente e nei suoi confronti è scattata la denuncia in stato di libertà per guida in stato di alterazione psicofisica da ingestione di alcol.
LA GAZZETTA DI MANTOVA

Giovane ubriaca al volante alle 5 di mattina
01 febbraio 2011 —   pagina 14   sezione: Cronaca
Completamente ubriaca al volante della sua auto alle 5.30 di mattina. Ventitré anni, fermata in città, con un tasso di alcol nel sangue pari a 1.74. Patente sospesa, maxi multa e denuncia penale. Anche nell’ultimo weekend le pattuglie della polizia stradale, nell’ambito dei consueti controlli, hanno ritirato alcune patenti per guida in stato di ebbrezza. Quattro in tutto quelle sospese tra sabato e domenica. Questa volta il tasso alcolemico più alto è stato contestato ad una giovane automobilista. Negli altri tre casi al volante c’erano uomini: un 42enne, un 22enne e un 29enne.
IL CENTRO

A tutta velocità su via D’Annunzio, inseguiti e arrestati
01 febbraio 2011 —   pagina 06   sezione: Pescara
PESCARA. Alle 20.30 di domenica sfrecciavano su via D’Annunzio a velocità sostenuta, grazie a una Bmw che faceva proprio al caso loro. La polizia ha intercettato la macchina, l’ha inseguita e bloccata e ne è seguita una breve scazzottata. Subito dopo i due stranieri a bordo sono stati costretti ad arrendersi e gli agenti li hanno arrestati e rinchiusi in carcere.
I due, serbi, sono Halim Jahjia, 35 anni, già conosciuto dalle forze dell’ordine, e Savo Krivokapic, 42 anni, arrivato da poco a Pescara dopo aver vagabondato in altre città italiane. Nei confronti di quest’ultimo, riferisce la questura, esiste una richiesta di estradizione dell’autorità giudiziaria danese perché sarebbe responsabile di una serie di furti in casa.
L’altra sera la Bmw su cui viaggiavano è passata a tutto gas a pochi centimetri da una pattuglia della Volante e questo è stato sufficiente per far scattare l’inseguimento. Gli agenti non hanno impiegato molto a raggiungere l’auto e a fermarne la corsa, ma quando i due sono scesi dall’abitacolo avevano dei modi tutt’altro che concilianti, forse anche a causa dell’alcol. Il conducente, Jahjia, si sarebbe scagliato contro gli uomini della Volante, diretti da Alessandro Di Blasio, non volendone sapere del controllo. Avrebbe tirato calci e pugni al personale di polizia che alla fine è riuscito ad avere la meglio e a bloccarlo. Lo straniero è risultato senza patente e per questo è stato denunciato, mentre è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e, non avendo accettato di fare il test con l’etilometro, dovrà rispondere anche di rifiuto di sottoporsi all’accertamento del tasso alcolemico. Al suo fianco sulla Bmw, c’era Krivokapic. Il suo nome, inserito nella banca dati della polizia, è subito risultato sospetto per via dei precedenti dell’uomo in Danimarca. Anche lui, quindi, è stato arrestato e sarà estradato. (f.b.)
MESSAGGERO VENETO

È morta la studentessa scomparsa
01 febbraio 2011 —   pagina 05   sezione: Attualità
PERUGIA. Coperta di fango, con le calze abbassate e il maglione appeso ad un ramo poco distante dal cadavere. Con qualche escoriazione ma senza segni di violenza o lesioni apparenti. L’hanno ritrovata così Elisa Benedetti, la studentessa di Città di Castello di 25 anni scomparsa sabato notte alla periferia di Perugia dopo una serata a base di alcol. E molto probabilmente anche di droga. Il cadavere l’hanno scoperto i vigili del fuoco poco dopo le 11 del mattino, 30 ore dopo l’ultima telefonata di Elisa ai carabinieri.
Quella in cui diceva «sento il rumore del fiume ma non so dove mi trovo, sono su una stradina, ho la macchina impantanata e sto scivolando. Aituatemi ad uscire». Il corpo della venticinquenne era vicino ad un laghetto artificiale, a pochi passi dal torrente Ventia, nella stessa località dove si erano perse le sue tracce: i boschi tra Civitella Benazzone e Casa del Diavolo, luoghi dove di giorno vanno i cacciatori di cinghiali e di notte le coppie ad appartarsi. O a drogarsi.
Trovato il corpo non è però risolto il giallo, perchè ancora qualcosa non torna. La procura di Perugia ha aperto un fascicolo al momento senza ipotesi di reato e dai primi accertamenti sembrerebbe che la ragazza sia morta di freddo. Ma saranno l’autopsia e gli esami tossicologici affidati al medico legale Annamaria Verdelli a fugare ogni dubbio. Ed eventualmente, a fornire al pubblico ministero Antonella Duchini gli elementi per formulare le ipotesi di reato. Perchè Elisa ha detto ai carabinieri di esser stata violentata. E perchè dalle prime risultanze investigative sembrerebbe che sabato sera oltre ad aver bevuto, la ragazza e l’amica Vanessa si sarebbero anche drogate. Chi gliela ha venduta? C’entra qualcosa con la morte?
Quel che è certo è che il dramma di Elisa inizia alle 21 di sabato, quando con l’amica Vanessa arriva a Perugia: la serata prevede aperitivo, cena e poi discoteca. La prima parte fila via liscia, anche se le due, racconta ai carabinieri Vanessa, ci sono andate giù pesante con gli aperitivi. Forse un tentativo di scacciare il dolore per la morte della madre, scomparsa due mesi fa. Alle 22 le ragazze cambiano posto e si fermano in un bar in una stazione di servizio a Ponte Rio, dove cominciano a bere di nuovo. Poco dopo arrivano anche quattro o cinque ragazzi nordafricani, alcuni della zona, che si fermano al bancone. I due gruppi non si sono mai visti ma tra una birra e l’altra ci vuole poco a fare conoscenza. «Hanno iniziato a familiariazzare e a bere insieme - ha raccontato il barista - hanno fatto un bel pò di baldoria e hanno anche rotto un bicchiere».
Un’ora dopo le due ragazze e i nordafricani escono insieme: le telecamere della stazione di servizio riprendono l’auto di Elisa e Vanessa che va verso nord e la Golf dei ragazzi che prende in direzione sud. Lungo la strada però le due hanno un’incidente ed è a questo punto che cominciano i misteri, anche se i racconti dei testimoni - tutti già sentiti più volte dagli inquirenti - sembrerebbero collimare.
Mentre Vanessa parla con il conducente, Elisa sale nella Punto dell’amica e parte. «Ci sono rimasta male - racconta Vanessa agli inquirenti - io non l’ho vista perchè ero nell’altra macchina. Non ho visto se ci fosse dietro qualcuno. Non sono riuscita a vedere nulla». Vanessa non spiega però perchè la chiamata al 112 in cui dice di «essere preoccupata» per l’amica perchè «abbiamo bevuto un pò», la fa soltanto verso le quattro, quando è già rientrata a casa. Forse solo perchè ubriaca. Forse.
Una donna che abita nella zona ha raccontato che una ragazza le ha citofonato in piena notte. «Era stranita, barcollava, ma non sembrava impaurita - dice - Quando però mi sono affacciata lei è salita in auto ed è andata via». Secondo la donna, dietro c’erano altre due auto, che poco dopo sarebbero ripassate lì davanti: c’entrano qualcosa con la morte di Elisa?
VARESENEWS

Violenza sessuale e botte, denunciato un uomo
2/02/2011 redazione@varesenews.it
BUSTO ARSIZIO - A denunciarlo la sua ex-compagna che sarebbe stata vittima di abusi. La donna avrebbe raccontato agli agenti le violenze che subiva da diverso tempo
Nella mattina di ieri, martedì, è stato denunciato in stato di libertà dagli agenti del Commissariato di Busto Arsizio un cittadino straniero per i reati di violenza sessuale, lesioni personali aggravate, minaccia aggravata e ingiurie, nonché guida in stato di ebbrezza. La notte del 29 gennaio, intorno all’1.30, una donna aveva chiesto un intervento di emergenza, da una cabina telefonica pubblica, asserendo di essere stata aggredita dal suo ex compagno che, per impedirle di chiamare subito i soccorsi, le avrebbe sottratto il cellulare. Giunta sul posto la pattuglia della Polizia, il presunto autore dell’aggressione si era già allontanato, in auto.
La donna, in preda ad un forte stato di agitazione, veniva trasportata, in ambulanza, presso il pronto soccorso del locale ospedale, per poi essere dimessa, dopo le cure, con una prognosi di 5 giorni per le escoriazioni causate dalle percosse. L’uomo è stato in seguito rintracciato ed identificato nei pressi dell’abitazione della donna ove, nel frattempo, era tornato. Costui, in evidente stato di ubriachezza, forniva una versione discordante rispetto alla parte lesa. Gli Agenti, non ravvisando in quel momento elementi integrativi di reati perseguibili d’ufficio, hanno contestato all’uomo solo il reato di guida in stato di ebbrezza alcolica, confermato dall’esame effettuato con etilometro alcoltest. La patente di guida gli è stata immediatamente ritirata.
Nella mattinata seguente la donna aggredita ha formalizzato, presso gli uffici del Commissariato di P.S. di via Candiani, un atto di denuncia/querela contro il suo aggressore, fornendo nell’occasione una versione più dettagliata e dolorosa dei fatti, da cui emergeva un diverso scenario delittuoso con la conseguente configurazione di altre e più gravi ipotesi di reato, quali violenza sessuale e lesioni personali aggravate dall’uso di armi. La condotta aggressiva risulterebbe peraltro persistente da diverso tempo.

 

 

 

Giovedì, 03 Febbraio 2011
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