La scena del terribile incidente del 18 luglio 2008 – foto dalla rete (ASAPS), 4 febbraio 2011 – Questa volta la storia è andata diversamente. Questa volta dopo che la sentenza d’appello aveva ridimensionato la condanna in primo grado, la Cassazione ha ribaltato il giudizio e l’ipotesi di omicidio con dolo eventuale acquista cittadinanza nelle aule di giustizia per i gravi delitti della strada. Una sentenza rivoluzionaria quella della Suprema Corte della Cassazione che per la prima volta ha riconosciuto il responsabile di un incidente stradale imputabile di omicidio volontario con dolo eventuale. La sentenza, a dir poco sensazionale, si riferisce all’incidente avvenuto nel luglio 2008 a Roma, all’incrocio tra via Nomentana e viale Regina Margherita dove Ignatiuc Vasile, di origine moldava, alla guida di un furgone rubato e in fuga dalle forze dell’ordine, bruciò un semaforo rosso a tutta velocità travolgendo in pieno un’auto con tre ragazzi a bordo. Epilogo del terribile sinistro: un ragazzo di 20 anni morto, sua sorella e il fidanzato feriti, ma miracolosamente vivi. Un incidente molto simile ad un altro tragico evento della strada, avvenuto solo alcuni mesi prima, nello stesso incrocio, dove Stefano Lucidi bruciò il rosso travolgendo in pieno uno scooter su cui viaggiavano due fidanzati, Alessio Giuliani e Flaminia Giordani, che morirono entrambi. Un destino funesto che ha accomunato i due responsabili anche nella vicenda giudiziaria. Vasile in primo grado venne riconosciuto responsabile di omicidio volontario e condannato a 16 anni di reclusione. Valutazione ridimensionata, però, nel giudizio di secondo grado che derubricò il delitto del moldavo in colposo, con una riduzione della pena da 16 a 8 anni di reclusione. Stesso iter per Lucidi che in primo grado venne condannato a 10 anni, in secondo a 5 con “declassamento” da omicidio volontario a colposo. Qui però le strade dei due si dividono: a Lucidi viene confermata la condanna del secondo grado, mentre per Vasile la prima sezione della Corte di Cassazione decide un nuovo processo in appello dove il ragazzo dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. Ora bisognerà aspettare 30 giorni per conoscere le motivazioni che hanno portato gli “Ermellini” a prendere questa decisione. Una nota “stonata” di questa svolta giudiziaria è che Vasile aspetterà il nuovo verdetto in libertà.
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