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Rassegna alcol e guida del 8 febbraio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

 

IL GAZZETTINO

(Treviso)

Treviso. 17enne morta in incidente: il conducente dell’auto ubriaco e drogato
Il ventenne compaesano della vittima è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo
TREVISO Martedì 08 Febbraio 2011 - Sarebbe stato condizionato dall’assunzione eccessiva di sostanze alcoliche e stupefacenti il conducente della Fiat 500 a bordo della quale viaggiava Claudia Martignago, 17 anni, di Maser (Treviso), morta in seguito ad un incidente avvenuto la notte fra sabato e domenica scorsi. È quanto si apprende da fonti della Procura della Repubblica di Treviso che avrebbe iscritto il guidatore, ventenne neopatentato compaesano della vittima, nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Secondo le analisi ematologiche, infatti, la concentrazione di alcol riscontrata sarebbe stata pari a 1,70 grammi per litro mentre sarebbero state riscontrate anche tracce di sostanze derivate dalla cannabis. (*) Nella vettura si trovavano quattro persone, tre delle quali rimaste praticamente illese. Solo Claudia Martignago, nell’urto laterale contro un ostacolo, ha riportato ferite così gravi da causarne il decesso immediato.

Claudia Martignago, 17 anni

(*) Nota: volendo essere precisi, la presenza di alcol nel sangue è sicura, quella di THC, il principio attivo dei cannabinoidi, non è certa. Gli esami rilevano dei metaboliti del THC che possono durare molti giorni nell’organismo. C’è da scommettere che nei prossimi giorni verrà posto più l’accento sulla positività ai cannabinoidi che a quella dell’alcol.


IL GAZZETTINO
(Treviso)
«Ero ubriaca, ma per colpa dell’omeopatia»
FOLLINA. Martedì 8 Febbraio 2011 - (l.a.) L’alcoltest certifica che si era messa alla guida in stato di ebbrezza, ma lei si difende con l’omeopatia. Proseguirà l’11 aprile, davanti al giudice Vitantonio Giuliani, il dibattimento attraverso il quale la vittoriese Eleonora Davanzo si oppone al decreto penale col quale il gip l’ha condannata a pagare un’ammenda di oltre 10mila euro per guida in stato di ebbrezza.
La donna venne fermata da una pattuglia dei Carabinieri la notte del 28 novembre 2009 a Pradegnan mentre conduceva un’auto a bordo della quale viaggiava anche un suo amico. La vittoriese fu portata alla stazione dell’Arma di Pieve di Soligo per essere sottoposta ad alcoltest, che diede esito positivo. Ieri, la difesa della donna ha portato a testimoniare l’amico che quella sera era a bordo, il quale ha detto che la Davanzo aveva bevuto, durante la cena, solo un prosecco e un po’ di limoncello, ma che essendo dolorante dovette assumere delle gocce. 
Gocce che, come analizzato dal medico legale Carlo Schenardi, erano omeopatiche e a soluzione alcolica al 55%, ma che non influenzerebbero la guida. Per sentire un altro testimone della difesa, il tecnico Giorgio Marcon già consulente di vari comitati per la sicurezza, il giudice ha rinviato l’udienza. In caso di condanna, la Davanzo si è detta pronta a commutare la pena in lavori socialmente utili per il comune di Ponzano Veneto. (*)



(*) Nota: le giustificazioni per evitare le sanzioni per guida in stato di ebbrezza fanno spesso sorridere, quando ci si scorda di quanta sofferenza può nascere dall’avere bevuto alcolici prima di guidare. In questi casi, i lavori socialmente utili, sarebbero veramente utili se fossero svolti presso un Pronto Soccorso.

ASAPS

Bergamo
Ubriaco alla guida per colpa del collutorio
Questa la difesa di un automobilista Ora andrà in scena il primo gargarismo in tribunale per poi essere sottoposto all’etiltest
7 febbraio 2011 - Una delle tante udienze per guida in stato di ebbrezza è destinata a diventare un singolare processo al collutorio. Il caso riguarda un automobilista bergamasco che, beccato alla guida con un tasso alcolico oltre il limite consentito, ha dato la colpa agli sciacqui effettuati con un collutorio a base alcolica. Lo scrupoloso giudice che presiede il processo ha deciso di accettare la sfida dell’imputato e di andare a verificare quella che, a prima vista, sembra una classica scusa. Così a marzo al tribunale di Bergamo andrà in scena il primo gargarismo autorizzato in un’aula giudiziaria. Per l’occasione l’imputato dovrà, sotto gli occhi del magistrato, sorseggiare da una bottiglietta di liquido simile a quello che ha dichiarato di aver utilizzato la notte in cui fu fermato dai Carabinieri, che gli avevano rilevato una percentuale etilica non consentita (0,87 grammi di alcol per litro di sangue alla prima prova, 0,89 alla seconda). Dopo lo sciacquo farà la sua comparsa in aula l’etilometro per appurare se la presenza di alcol all’interno del medicinale, possa veramente aver influito sull’esito dell’etiltest. (…)  

(*) Nota: residui di alcol in bocca possono in effetti alterare l’etilometria. Dato però che gli strumenti sono tarati per individuare l’alcol nell’espirato, presente in proporzioni minime, un’eventuale presenza di alcol in bocca darebbe dei valori spropositati, quasi sempre al di sopra dei valori misurabili dall’etilometro. Interessante il pragmatismo di questo giudice. Molte volte abbiamo letto di tribunali che si sono “bevuti” storie incredibili.

IL GAZZETTINO

(Vicenza)

IN TRIBUNALE
Alterò l’alcotest mettendo la mano davanti alla bocca: 3 mesi
BASSANO. Martedì 8 Febbraio 2011 - (B.C.) Il 2 ottobre 2009, Tiziano Zanin, 27 anni, di Tezze sul Brenta, fu fermato per un controllo alla guida della sua Mercedes. Poichè aveva il fiato "pesante" e parlava in modo sconnesso i tutori dell’ordine ritennero che avesse bevuto e lo invitarono a sostenere l’alcotest. Il giovane sulle prime rifiutò, poi accettò di soffiare nel palloncino ma frapponendo le dita tra la bocca e il boccaglio.
In Tribunale, per guida in stato di ebbrezza, lo Zanin è stato condannato a 3 mesi di arresto e a 3000 euro di ammenda (con la "condizionale"); patente sospesa per 18 mesi.



TRIESTE OGGI

DOMANI UDIENZA PER L’AUTISTA DI TIR UBRIACO CHE HA UCCISO PADRE E FIGLIA NEL RACCORDO SISTIANA-TRIESTE DELLA A4
Martedì 8 Febbraio 2011 - E’ stata fissata per domani mattina, davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trieste, l’udienza per la convalida dell’arresto di Vlodomyr Babynets, 55 anni. L’uomo, di nazionalità ucraina, era alla guida del Tir che domenica sera si è immesso contromano nel raccordo Sistiana-Trieste dell’autostrada A4, causando un incidente in cui sono morti un uomo di 36 anni e la figlia di 17 mesi. Il test dell’alcol ha rilevato il suo stato di ubriachezza. E’ accusato di duplice omicidio colposo, lesioni personali e guida in stato d’ebbrezza.



ASAPS

Livorno
“Non beviamoci la vita” riparte la campagna per la sicurezza stradale rivolta alle scuole superiori della città
L’iniziativa anti-alcol, inserita in un Progetto sviluppato dal Forum Italiano ed Europeo per la Sicurezza Urbana è realizzata in collaborazione con la Polizia Municipale

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La locandina dell’iniziativa “Non beviamoci la vita”

8 febbraio 2011 - “Non beviamoci la vita” è questo lo slogan della campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai giovani, per riflettere sulle conseguenze della guida sotto l’effetto dell’alcol. Il progetto, che si sviluppa a cadenza biennale ed è partito nel 2009, è coordinato dallo Staff del Progetto Città Sicura. Nel anno 2011 prenderà avvio la seconda fase  che prevede una serie di “focus group”, rivolti a gruppi di studenti selezionati dai docenti tra le classi 4 e 5 degli Istituti Superiori, per un totale di oltre 1.300 giovani. Otto le scuole coinvolte: l’Iisis Niccolini Palli, l’Itis Galilei, l’Ipsia Orlando, il Liceo della Comunicazione Pate, Ipssct C.Colombo, Liceo Scientifico Enriques, ITC Vespucci, ITC Attias. 
Gli incontri intendono far riflettere i giovani sulle conseguenze di una “guida pericolosa” sotto l’effetto dell’alcol e prevenire il drammatico fenomeno delle stragi del sabato sera che in Italia causa ogni anno 5mila vittime,  300mila feriti e 25mila disabili permanenti.
Il programma degli incontri prevede anche la proiezione del filmato “Non beviamoci la vita” un video realizzato con un linguaggio moderno e dinamico, che prende le mosse dalle drammatiche conseguenze degli incidenti stradali per mostrare le semplici regole per evitarli o ridurne la gravità evidenziando al contempo le quotidiane bellezze e gioie della vita. Durante l’iniziativa sarà inoltre distribuito ed illustrato un opuscolo informativo sugli effetti del consumo di bevande alcoliche per la guida dei veicoli e sulle relative conseguenze, anche sanzionatorie, previste dal Codice della Strada. Per rendere ancora più efficace la sensibilizzazione, gli studenti saranno coinvolti in dimostrazioni pratiche mediante l’apposito etilometro-precursore in dotazione alla Polizia Municipale di Livorno. E’ prevista infine la compilazione di un questionario per acquisire direttamente dai giovani coinvolti nel progetto informazioni sulla loro conoscenza delle problematiche trattate. L’iniziativa “Non beviamoci la vita” è stato inserita in un Progetto più ampio sviluppato dal Forum Italiano ed Europeo per la Sicurezza Urbana sul tema degli strumenti di prevenzione  degli enti locali rispetto ai fenomeni di consumo di alcol e di sostanze vietate negli spazi pubblici.


DIRE.IT

I giovani "bevono" troppo, e il 17% si mette alla guida alticcio (*)
Ricerca dell’Osservatorio Permanente: "Otto italiani su dieci consumano alcool, e più precisamente il 90% dei maschi e il 70% delle femmine"
ROMA 8 febbraio 2011- Sale l’abuso di alcol tra i giovani, diminuisce il consumo di vino e aumenta quello della birra. Sono i risultati di una nuova ricerca realizzata dall’istituto Doxa e commissionata dall’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool "sui comportamenti, le opinioni, e gli atteggiamenti degli italiani adulti e dei giovani in merito ai consumi di bevande alcoliche". Nel particolare "otto italiani su dieci consumano alcool, e più precisamente il 90% dei maschi e il 70% delle femmine. Su 100 italiani di 13 anni e oltre, il 63% sono consumatori regolari, 15,6% sono consumatori occasionali, 21,4% non consumatori. Diminuisce il consumo di vino, tuttora la bevanda alcolica più frequentata, e aumenta quello di birra. La percentuale di consumatori fra i giovani (tra i 13 e i 24 anni) è inferiore alla media nazionale: il 70%, contro l’80 della media nazionale. Cresce però fra i giovani il fenomeno dell’abuso di alcool: è a rischio il 23% dei giovani consumatori". Per quanto riguarda la guida, "il 17% della popolazione è stata al volante pensando di aver bevuto un po’ troppo".
L’indagine, la sesta campionaria effettuata a cinque anni di distanza dalla precedente del 2005, è basata su un campione "superiore di tre volte al numero consuetamente usato per le rilevazioni nazionali di uso corrente: a 2.026 cittadini è stato somministrato un questionario con apposite interviste a domicilio, registrate con tutte le cautele del caso a difesa sia dell’intervistato che della autenticità delle risposte. Una particolare attenzione è stata dedicata alla fascia di età considerata giovanile dalla ricerca: dai 13 ai 24 anni".

- COSA SI BEVE - Il vino risulta tuttora la bevanda alcolica di gran lunga più consumata degli italiani: nei tre mesi antecedenti all’intervista, il 63% degli intervistati aveva bevuto vino, il 56% birra, il 34% aperitivi, digestivi e altre bevande a media gradazione, il 23% superalcolici.

- QUANDO E DOVE SI BEVE - Chi beve frequentemente, lo fa soprattutto durante i pasti. Prevalgono i consumi a casa, ai pasti, per il vino (l’84% della popolazione che beve lo fa in questa circostanza) mentre per la birra prevale, con il 51,4%, il consumo sociale al bar/pub/birrerie. In Italia, dunque, l’abitudine al consumo di tipo alimentare è ancora dominante. “Si tratta - ha dichiarato il Vice Presidente dell’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool, Michele Contel - di un dato che tutto sommato si conosce poco: la maggioranza degli italiani beve lontano dai modelli drammatizzati dello sballo del sabato sera e non si iscrive d’ufficio nel numero degli irresponsabili che abusano prima di mettersi al volante. Il migliore degli anticorpi contro l’abuso è proprio in famiglia. Ciò non significa chiudere gli occhi di fronte a fasce di abuso giovanile e adulto che preoccupano l’opinione pubblica; si tratta di comportamenti che eludono ogni riferimento al piacere e al gusto delle bevande alcoliche, espressivi casomai di disagi interiori e collettivi che confinano pericolosamente con l’autodistruzione. L’Italia - ha concluso Contel - rimane però in una situazione decisamente migliore rispetto ai Paesi del Nord Europa sui fenomeni di abuso, proprio in forza di questa tradizione culturale, anche se essa subisce una progressiva erosione a causa della globalizzazione dei comportamenti giovanili”.
- DONNE - Il 30% della popolazione femminile non consuma alcool. Il 53%, invece, consuma alcolici “regolarmente” (almeno una volta alla settimana). Le donne rappresentano il 52% della popolazione e il 41% dei consumatori regolari. Negli ultimi 17 anni, cresce sia la percentuale di consumatrici sia la frequenza di consumo.
- GIOVANI - Il profilo del consumo giovanile si presenta come fortemente ridotto nella fase preadolescenziale (13-15 anni) per poi crescere progressivamente negli anni successivi. In sintesi si può affermare che i ragazzi raggiungono gradualmente i livelli medi di consumo della popolazione a partire dai 16 anni per poi stabilizzarsi verso i 19 anni. A quest’età i giovani non bevitori sono comunque sempre il 30 %. Solo dopo i 20 anni i giovani consumatori accedono a consumi regolari nell’ordine del 67%.

- I GIOVANI E IL “BINGE DRINKING” - Fra i giovani hanno un peso importante i consumatori occasionali e i non consumatori di alcolici, ma anche i consumatori con esperienze ripetute di comportamenti a rischio. Il 23% dei giovani consumatori (ragazzi tra i 13 e i 24 anni) sono a rischio, e il fenomeno è in aumento. Il 29% dei (35% dei maschi e 22% delle femmine) ricordano di essersi ubriacati almeno una volta nella vita: e quasi il 15% anche negli ultimi 3 mesi (3% in età 13-15 anni, 13% tra 16 e 19 anni, e 21% tra 21 e 24 anni). Il 14,6% dei sedicenni ha dichiarato di aver fatto l’esperienza del Binge drinking (almeno cinque bicchieri in due ore fuori dai pasti). In questa fascia il binge tocca il 20,4% dei maschi e 8,6% delle femmine. Il Binge drinking in crescita tocca una porzione non trascurabile della popolazione giovanile, l’ubriachezza invece non aumenta ma neppure diminuisce.

- L’ETÀ DELL’INIZIO - Agli intervistati è stato chiesto di ricordare l’età della prima esperienza, cioè del primo assaggio per i diversi tipi di bevande alcoliche. In media hanno indicato un’età fra i 14 e i 15 anni per birra e vino, e di 16 anni per le altre bevande alcoliche.
"Pur senza allarmismi isterici - commenta il presidente del Laboratorio Scientifico dell’Osservatorio, Enrico Tempesta - i dati sui giovani evidenziano un progressivo aumento dell’abuso sistematico, con i relativi rischi: a 13 anni il sistema nervoso centrale non è ancora completamente sviluppato, una esposizione prolungata e regolare all’alcool può portare ad un ritardo della maturazione e dello sviluppo delle funzioni cognitive, a non dire di molti altri danni sociali”. Prosegue Tempesta: "È però inteso che non si può pretendere di tutelare i ragazzi con irrealistici divieti di accesso alle bevande alcoliche: l’esempio positivo conta più del divieto; urge caso mai una saggezza educativa che preveda l’avvicinamento agli alcolici sotto la supervisione degli adulti e in connessione con l’educazione al gusto e alla proposta di stili alimentari che educhino al consumo responsabile anche in relazione al principio ’o bevi o guidi’". 
"Resta aperta la domanda - concludono Contel e Tempesta - di cosa fare per difendere un modello antropologico di educazione al consumo che l’Italia, Paese mediterraneo per eccellenza, ha saputo maturare nel tempo, creando meccanismi sociali di autoregolazione che hanno saputo assicurare al nostro Paese forme di protezione dalla deriva patologica comune nelle culture asciutte del Nord Europa”. (**) 

(*) Nota: cercare di vedere le cose da una diversa angolazione è sempre un utile esercizio. Invece di incolpare i giovani perchè bevono troppo, perché non partiamo dal punto di vista che sono gli adulti che offrono loro troppi alcolici? La vendita e la somministrazione di alcolici sono attività svolte dagli adulti. Potrebbe cominciare da qui il cambiamento.
(**) Nota: chissà cosa ne pensano dei meccanismi di autoregolamentazione le molte persone (milioni) che subiscono violenze in famiglia, incidenti stradali o malattie alcol correlate? Nella prevenzione dei problemi alcol correlati, la cultura alcolica è uno dei problemi, non la soluzione.
LA REPUBBLICA
ATTUALITA’

Teenager stregati dall’alcol il primo bicchiere a 14 anni
Indagine Doxa. Gli adulti sono più moderati e sobri.
Fra i giovanissimi il bere "da sballo" è una moda che non passa. Le donne lo fanno meno dei maschi, eppure i loro consumi sono in aumento
Le donne bevono di meno ma i loro consumi sono in aumento
di MARIA NOVELLA DE LUCA
ROMA, 08 febbraio 2011 - Moderati. Più attenti alla qualità. Un po’ più sobri. Gli italiani bevono meno ma bevono meglio. Almeno gli adulti, perché scendendo d’età no, le cose si complicano, l’alcol tra i giovanissimi è sempre più diffuso, e il bere "da sballo" è una moda che non passa. E poi ci sono le donne: bevono assai meno dei maschi, eppure i loro consumi sono in aumento, in particolare tra le under venti, con un fenomeno ancora tutto da raccontare e da capire. È una geografia in chiaroscuro quella che emerge dalla sesta indagine Doxa su "Gli italiani e l’alcol" condotta in collaborazione con l’Osservatorio Permanente sui Giovani e Alcol. 
Un’inchiesta a tutto campo su un campione di oltre duemila persone di ogni fascia d’età, a partire dai 13 anni, e con particolare attenzione ai teenager, quella parte di mondo ancora fragile e a rischio. E dai risultati emerge che globalmente nel nostro paese si beve di meno, esiste anzi una vera e propria fetta di "astemi" (il 10% della popolazione maschile e il 20% di quella femminile), ossia un italiano su cinque che non tocca mai una goccia né di vino, né di birra, né di liquori. Il vino però resta ben saldo in testa alle classifiche delle bevande alcoliche scelte dagli italiani, che continuano (per fortuna) ad utilizzarlo nei pasti nell’84% dei casi. Anche se la vera rivoluzione del bere è rappresentato dall’ascesa, anno dopo anno più forte, della birra, che conquista "usi e costumi" della vita made in Italy. 
Un consumo responsabile dunque, ma accanto al quale aumenta, anche, la quota dei comportamenti a rischio. E in particolare, come scrive la ricerca, del fenomeno del "Binge drinking", espressione ormai nota che vuole dire bere fino a stordirsi, ossia buttare giù almeno cinque bicchieri in due ore fuori dai pasti. In particolare il 20,4% dei giovani (13-24 anni) intervistati ha ammesso di aver fatto questa esperienza, contro l’8,6% delle ragazze. Un fenomeno in aumento se si pensa che nel 2005 il dato era del 14,6% per i maschi e del 6,1% per le giovanissime. Da segnalare però, e qui sta il ritratto in chiaroscuro, con aspetti positivi e negativi che si intrecciano, che secondo questa ricerca il primo contatto con l’alcol avviene ancora in famiglia (54% dei casi) e intorno ai quattordici anni, mentre sarebbero davvero rare le esperienze prima dei tredici anni. Una modalità, spiegano i ricercatori "quasi impensabile nei contesti culturali dei paesi nordici", dai quali abbiamo invece importato il Binge drinking.
"È vero c’è una leggera diminuzione di consumatori, ma cresce il numero degli alcoldipendenti", commenta Emanuele Scafato, che dirige l’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità. "Oggi in Italia ci sono 9 milioni di persone che hanno o che potrebbero sviluppare problemi di alcol e anche tra gli adulti il rischio è tornato a crescere. Il punto è fare informazione corretta, spiegare che l’abuso giovanile può portare all’alcolismo, far capire che bere è una responsabilità. Il punto però è vigilare sulla pubblicità, che spesso punta ai giovanissimi dando alla birra, ai superalcolici, quella patente di innocuità, di spensieratezza, che è davvero un messaggio pericoloso. Così come non basta impedire la somministrazione di alcol nei bar ai più giovani, bisognerebbe impedirne anche la vendita nei supermercati... E poi diffondere delle regole semplici e fondamentali, ossia che si deve bere, sempre, durante i pasti, che non ci si deve mettere alla guida dopo aver bevuto, e mai e poi mai si dovrebbe toccare l’alcol prima dei 16 anni. Poche avvertenze che però possono salvare una vita".

BLOGOSFERE

Il fascino indiscreto dell’alcol
Binge drinking è questo il fenomeno più preoccupante che ci restituisce la consueta indagine doxa sull’alcol.
Andrea Garbin - L’immagine è quella di adulti abbastanza responsabili e di un fenomeno vecchio ma che riguarda i più giovani, quello dello sballo.
L’alcol e la sua proposizione attraverso i messaggi pervasivi della pubblicità esercitano un forte fascino sui più giovani e non sono purtroppo pochi gli adulti che minimizzano di fronte alla assunzione di alcol in giovanissima età.
Sappiamo che battere la logica dello sballo significa offrire qualcosa che affascini di più adolescenti e giovani.  
Significa appassionarsi verso la vita, verso l’amore, verso la speranza di un futuro, della realizzazione di un progetto di vita, di un sogno spendibile.
Guardandoci intorno forse riusciamo ad intravedere qualche difficoltà nel credere in tutto questo eppure sappiamo che non c’è altra soluzione, non c’è nessuna campagna pubblicitaria che possa sostituire la passione.
Magari ci accontenteremmo di meno moralismo e paternalismo e di una maggiore informazione, sarebbe già una buona strada da percorrere.



IL TIRRENO

MARTEDÌ, 08 FEBBRAIO 2011
Due mesi fa la denuncia per guida in stato di ebbrezza. In un biglietto le scuse ai familiari 
Si toglie la vita dopo il ritiro della patente
MONTEMURLO. Da un paio di mesi si sentiva un peso per i propri familiari e ieri mattina ha deciso di farla finita. Si è impiccato in casa, a Montemurlo, un elettricista di 38 anni.
 All’origine del gesto, secondo un biglietto scritto dal suicida e ritrovato a cose fatte, ci sarebbe una questione banale che però evidentemente era diventata un macigno nella testa dell’uomo. Due mesi e mezzo fa l’elettricista era stato protagonista di un incidente stradale, gli avevano fatto il test dell’etilometro ed era risultato positivo. Per questo era stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli era stata ritirata la patente.
 Da quel giorno era costretto a farsi accompagnare al lavoro dai familiari e con l’andare del tempo la cosa, alla luce del biglietto ritrovato, forse gli è risultata insopportabile.
 L’uomo è stato trovato ieri mattina ormai cadavere dai familiari. Inutili i tentativi di rianimarlo. Sul posto è intervenuta un’ambulanza della Misericordia e una pattuglia dei carabinieri, che hanno avvertito il magistrato di turno. Non c’è stato bisogno dell’autopsia e la salma è stata subito messa a disposizione dei familiari.
 Sulle motivazioni del gesto, ovviamente il biglietto lasciato dal suicida illumina solo una parte della verità. Non ci si toglie la vita per un incidente o una denuncia per guida in stato di ebbrezza. E’ verosimile che alla base del suicidio ci sia, come quasi sempre accade, uno stato di malessere che veniva più da lontano. E dunque si può pensare che quel maledetto incidente, il test dell’etilometro e la denuncia siano solo la classica goccia che fa traboccare il vaso. 
 Un problema in più che si è aggiunto a quelli che piano piano hanno minato la gioia di vivere dell’elettricista e alla fine l’hanno portato in un vicolo cieco, nonostante il supporto fornito dalla famiglia.

CORRIERE ADRIATICO

Polizia in azione
Ubriachi al volante Strage di patenti
Porto Recanati. Sei patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, due denunce per guida pericolosa, oltre duecento auto controllate: è questo il bilancio di una notte di lavoro per le pattuglie della polizia stradale. L’operazione condotta nella notte tra sabato e domenica rientra nel piano di prevenzione contro le stragi del sabato sera e ha interessato le arterie principali cella costa. Sono state impegnate quattro pattuglie della Polstrada, due di Macerata, una di Camerino e una di Porto Recanati. Al centro dell’interesse soprattutto il traffico verso i luoghi del divertimento che ha prolungato l’opera di pattugliamento fino all’alba. A cadere nella rete dei controlli anche una donna, alla cui prova dell’etilometro ha rivelato un tasso alcolico al di sopra dei limiti consentiti dalla legge. 
Dall’esame dei risultati delle operazioni di prevenzione emerge un dato che fa riflettere: a essere colti in stato di ebbrezza sono soprattutto uomini di età attorno ai quarant’anni. Non solo sballo giovanile, quindi, ma anche di una generazione adulta che invece di mettersi al volante dopo aver bevuto, dovrebbe contribuire a sviluppare quella sensibilità e quel rispetto verso la vita propria e degli altri.

CORRIERE ADRIATICO

A zig zag passa con il rosso, fermato. Era ubriaco
Marotta - Al casello di Marotta, una pattuglia che stava effettuando controlli per la repressione della guida in stato di ebbrezza, ha notato una vettura che procedeva zigzagando. Gli agenti si sono messi cosi subito all’inseguimento. Prima di raggiungere il veicolo, il conducente ha attraversato l’incrocio non lontano nonostante il semaforo rosso. La pattuglia è riuscita a fermare più avanti la macchina, quindi il conducente è stato sottoposto all’etilometro. Il 50enne, alle 8 del mattino, è risultato avere una percentuale di alcol nel sangue oltre 3 volte il limite massimo consentito. Inoltre, dal controllo della patente, che gli è stata immediatamente ritirata, è emerso che questa era scaduta di validità. Infine, data, l’elevata percentuale di alcol accertato, il veicolo è stato sequestrato per la successiva confisca.
Sulla base delle ultime direttive ricevute, la polizia stradale ha intensificato i controlli ai caselli autostradali di Pesaro, Fano e Marotta. Nel weekend appena trascorso, le pattuglie hanno eseguito controlli su ben 268 conducenti con il “precursore” o “l’etilometro”. Gli automobilisti denunciati per guida in stato di ebbrezza sono stati 4. Le patenti di guida ritirate sono state invece 7. Altrettante le violazioni contestate immediatamente per il superamento dei limiti di velocità. Infine, le violazioni amministrative complessivamente accertate nei due giorni sono state 45.
ma.spa

BOLOGNA2000


S.Polo: alla guida ubriaco accompagnava in ospedale un amico ma si schiantò, denunciato
08 feb 11 - Stava accompagnando in ospedale in auto un amico perchè colto da malore per abuso di droga. Ma lui stesso aveva assunto sostanze stupefacenti e alcol, tanto che è finito fuoristrada. E’ accaduto a San Polo d’Enza, dove un giovane di Pavia è risultato positivo all’alcol, agli oppiacei e alla cocaina. Per questo è andato a sbattere contro un muro mentre guidava verso l’ospedale. A rivelarlo l’esito degli esami tossicologici cui il giovane è stato sottoposto su richiesta dei Carabinieri di San Polo d’Enza che, a conclusione degli accertamenti, con l’accusa di guida in stato d’ebbrezza sotto l’influenza di sostanze stupefacenti hanno denunciato alla Procura il 25enne.
E’ accaduto la notte del 30 giugno scorso quando il 25enne, che si trovava a San Polo d’Enza ad una festa, si è reso conto che un amico stava male. Lo ha quindi caricato in macchina, ma è andato a finire contro un muro. I due ragazzi non hanno riportato lesioni, ma sul posto sono giunti i militari per i rilievi di legge. Gli accertamenti tossicologici richiesti dai Carabinieri hanno rivelato che il giovane aveva assunto droga ed alcol. E’ stato dunque denunciato e gli è stata ritirata la patente.



MEDINEWS

UN GIOVANE SU 3 È INSODDISFATTO DELLA SUA VITA SESSUALE. IL 50% DEGLI ITALIANI: “BEVO PER AVERE PRESTAZIONI MIGLIORI”
La prof.ssa Graziottin: “Dieci comportamenti sbagliati minacciano la coppia ma i ragazzi non lo sanno e spesso li confondono per amici”.
In testa l’alcol e il 10% usa droghe

Milano, 8 febbraio 2011 - Il 29% dei giovani maschi e il 35% delle femmine giudica insoddisfacente la propria vita sessuale, solo 12% degli uomini e il 9% delle donne la ritiene ottima. I problemi più diffusi? Per lei, calo del desiderio (26%), dolore ai rapporti (21%) e ansia da prestazione (9%) un disturbo sempre più femminile, legato anche ad un utilizzo non ottimale della pillola (solo il 18% la usa) e quindi al timore di gravidanze indesiderate. E lui? Il 32% ammette di soffrire talvolta di eiaculazione precoce, il 27% di difficoltà di erezione. E, ben il 42% delle partner ha contratto una malattia sessualmente trasmissibile. È quanto emerge dal sondaggio nazionale promosso dal progetto “Scegli tu” (www.sceglitu.it) che ha coinvolto 600 under 35 intervistati a gennaio 2011. I dati vengono presentati oggi a Milano per la campagna educazionale lanciata in occasione di San Valentino. “I problemi sessuali nascono spesso da stili di vita sbagliati – spiega la prof.ssa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano -, comportamenti sottovalutati o addirittura erroneamente scambiati come ‘amici’ dell’eros. È il caso dell’alcol: per il 63% dei maschi e il 51% delle femmine rappresenta un aiuto efficace. Invece, quando se ne abusa, causa impotenza e calo della libido, oltre ad aumentare soprattutto nelle donne il rischio di rapporti precoci, non protetti e subiti”. Quali sono gli altri nemici? Il fumo, le droghe, il sesso non protetto, la dieta scorretta, la sedentarietà, lo stress, il dolore, la mancanza di sonno e l’abuso di tecnologia (telefonino, pc, tv, ecc.). Abitudini estremamente diffuse, soprattutto fra i giovani, che si pagano in termini di salute e intesa sessuale. “Nei maschi preoccupano soprattutto le sigarette (è dipendente il 37%), l’alimentazione (il 39% mangia abitualmente cibi non sani) e l’utilizzo del coito interrotto, scelto di routine da 1 su 5 – afferma il prof. Alessandro Palmieri della Clinica urologica dell’Università di Napoli, segretario nazionale della Società Italiana di Andrologia (SIA) -. Fra gli strumenti utili per migliorare l’intesa invece i giovani indicano correttamente i contraccettivi ormonali (35%), che permettono di annullare i timori legati a gravidanze indesiderate e i farmaci per il desiderio (27%), utili e appropriati anche a questa età, a patto che vengano consigliati dal medico”. Scarso invece il valore positivo attribuito all’uso del preservativo (15%), indispensabile per difendersi dalle malattie sessualmente trasmissibili, ed allo sport (10%). “Mantenersi in forma è fondamentale per la salute, anche quella sessuale – afferma il campione di scherma Aldo Montano, con la compagna Antonella Mosetti testimonial dell’iniziativa di ‘Scegli tu’ -. Tanto sport ma anche una dieta sana, niente fumo e droghe sono le regole base per una buona intesa, che poi si completa con altri elementi, in un equilibrio difficile da spiegare”. 
(…)  



SEGNALAZIONE DI LORENZO BORSELLI

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Mercoledì, 09 Febbraio 2011
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