Foto Blaco-archivio Asaps (ASAPS), 9 febbraio 2011 - Tutti gli alberi, anche quelli secolari che si trovano entro sei metri dalle strade extraurbane, sono fuorilegge. Ha stabilire il nuovo principio giuridico di sicurezza stradale è la Cassazione che ha condannato per omicidio colposo il capo cantoniere dell’Anas di Foligno. Secondo i giudici della Suprema Corte, l’uomo avrebbe dovuto provvedere a mettere in sicurezza ("predisponendo un idoneo guardrail nel tratto di strada dove si trovava la pianta"), la statale "centrale umbra" cinta da una fila di alberi secolari, pericolosissimi per gli automobilisti. Se l’avesse fatto, M. C. non si sarebbe schiantata con la sua auto contro uno di quei platani-killer che cingono la via e non sarebbe morta. L’articolo 26 del regolamento che dà attuazione al codice della strada, entrato in vigore il primo gennaio del 1993, aveva vietato la presenza di alberi entro una distanza minima di sei metri. La norma però sembrava non essere riferita agli alberi preesistenti, ma solo a quelli piantati da quel momento in poi. Ci sono voluti 17 anni perché la Cassazione dirimesse l’equivoco, sancendo che il divieto vale per tutti le piante che orlano le strade extraurbane, sia precedenti che successivi al 1993. Da ora in poi la sentenza costituirà un punto di riferimento sia per i tribunali e le procure d’Italia che per gli enti proprietari delle statali extraurbane, in particolare l’Anas e le Province che d’ora in avanti dovranno stanziare ingenti investimenti per mettere in sicurezza le strade alberate. In tutta Italia ci sono migliaia di chilometri di strade extraurbane circondate da piante che spesso sono fatali per gli incidenti degli automobilisti.
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