SEGNALAZIONE PERVENUTA DA LAURA REGINI TRIESTE OGGI Autista del Tir contromano, convalida dell’arresto: ho sbagliato Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trieste ha convalidato oggi l’arresto dell’autista del Tir che domenica sera a Trieste ha provocato un incidente in cui sono morti un uomo di 36 anni e la figlia di 17 mesi, guidando ubriaco contromano. Nel corso del breve interrogatorio Vlodomjr Babynets, autotrasportatore ucraino di 55 anni, ha riconosciuto di aver commesso un errore. "Non so cosa rispondere, ho sbagliato", ha detto, secondo quanto riferito dal suo avvocato. Il legale ha anche sottolineato che "il signore non beveva da anni ed è distrutto per questa tragedia". IL GIORNALE Ragazzo pestato a Milano arrestati gli aggressori: ubriachi in 4 contro uno di Giacomo Tasca I carabinieri hanno fermato i presunti aggressori del sedicenne massacrato tra sabato e domenica. Abbiamo sentito il padre che dopo la sua drammatica lettera ringrazia tutti i lettori del Giornale.it per il sostegno ricevuto Milano - Quattro giovani di età compresa tra i 20 e i 25 anni sono stati arrestati dai carabinieri di Milano perchè ritenuti i presunti responsabili del pestaggio avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi ai danni di un sedicenne che ha riportato gravi traumi e lesioni. Abbiamo sentito Sergio, il padre del ragazzo massacrato di botte. "Spero siano loro" Molta gioia e forse anche un pizzico di serenità in più nelle parole che Sergio ha rilasciato a Il Giornale.it: "Apprendo ora dal Giornale dell’arresto dei presunti aggressori di mio figlio: che notizia fantastica! adesso attendo gli sviluppi e l’ufficializzazione. Spero proprio siano loro". "Grazie per la solidarietà" La scorsa settimana Sergio ha pubblicato una lettera-denuncia. Non è mancato il ringraziamento per il sostegno e la vicinanza espressa alla famiglia dagli organi di stampa e dalla società: "Ringrazio per la visibilità che avete dato voi del Giornale e tutti gli altri organi di informazione alla mia lettera di denuncia. Grazie a tutti!", conclude papà Sergio che assicura farà leggere a suo figlio tutti i contribuiti e i commenti dei lettori de Il Giornale.it giunti in questi giorni in seguito alla sua lettera. Proseguono le cure Sergio ci ha anche aggiornato sulle condizioni di salute di suo figlio: il ragazzo "sta bene", ora ha due piastre al titanio inserite nella mandibola per consentirne la ricostruzione; tra qualche mese "dovrà essere aperto nuovamente per rimuoverle". Bisogna invece aspettare che si riassorba il grosso ematoma per poter intervenire con degli impianti sui due denti rotti di cui uno, un canino, spaccato alla radice. "Sarà una lunga degenza - spiega Sergio - ma le ferite esterne si rimargineranno, e occorrerà poi sperare che accada lo stesso anche con le ferite dell’animo che ha adesso mio figlio". Gli arrestati I quattro fermati sono Alessandro e Daniele M., due fratelli rispettivamente di 18 e 21 anni, il carrozziere Andrea S. (20), e il 21enne Antonio M. con precedenti penali per un episodio simile: sei mesi fa era stato arrestato per rapina aggravata di una bicicletta. Per tutti e quattro l’accusa è rapina aggravata dai futili motivi e lesioni. L’aggressione Secondo la ricostruzione dei carabinieri il sedicenne aggredito era entrato in un bar di viale Monza 260 con un amico. Nonostante sia minorenne, il barista gli ha comunque venduto una bottiglia di vodka. Uscendo ha urtato Alessandro M.: quindi all’eterno del locale si è scatenata la brutale aggressione. che è stata particolarmente violenta anche per via dell’alcol che tutti e quattro i giovani bevevano sin dal pomeriggio. L’amico invece è riuscito a fuggire. Tanti episodi Il padre del ragazzo denuncia che tali episodi tra giovani a Milano "non sono circoscritti, avvengono molto spesso e non si denuncia per paura". A preoccupare però è anche l’indifferenza generale in cui questi episodi avvengono. "Nessuno si è fermato, nessuno ha avuto pietà, neppure per un attimo si è pensato di tornare indietro, nessuno ha chiamato un’ambulanza. Mio figlio infatti si è rialzato da terra con il volto spappolato e ridotto a una maschera di sangue: dopo che vedeva che alcune auto, rallentando e con qualcuno che abbassava anche il finestrino, tiravano dritto, è riuscito a tornare nell’appartamento dove c’era la festa a cui era stato invitato, e da lì ha chiamato me e mia moglie e noi siamo andati a prenderlo e poi portato in ospedale". "Spero che i genitori di questi ragazzi fermati sappiano ora cosa fare, cosa dire loro". ASAPS.IT Belgio, agente di commercio 38enne, in stato di ebbrezza, provocò un incidente senza feriti: il tribunale lo condanna a istallare un Alcolock La sua sopravvivenza dipende dal lavoro: lo monterà a proprie spese e dovrà usarlo almeno un anno, pena la perdita del diritto alla guida Recidive abbattute del 90% (ASAPS) VERVIERS (BELGIO), 10 febbraio 2011 – Il Tribunale di Verviers, città francofona del Belgio situata nella regione della Vallonia, in provincia di Liegi, ha condannato un uomo di 38 anni a istallare un dispositivo “Alcolock” sulla propria autovettura. L’Alcolock, lo ricordiamo, è un congegno che impedisce l’avviamento del motore se il conducente non soffia dentro un etilometro collegato alla centralina del motore: il dispositivo è da tempo utilizzato negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in Svezia e nel Regno Unito. In Belgio, però, è la prima volta che un tribunale emette un provvedimento di questo tipo: il condannato dovrà tenerlo a bordo per almeno un anno, pena la perdita del diritto di guidare. La decisione è stata presa dopo un’attenta valutazione della condizione professionale dell’imputato, che durante il processo ha dimostrato di dipendere interamente dalla possibilità di guidare e spostarsi: il 38enne è agente di commercio e l’IBSR, l’Istituto Belga per la Sicurezza Stradale, è stato chiamato dai giudici ad esprimere una valutazione sulle potenzialità di questa innovativa soluzione. Si tratta, anche sotto questo aspetto, di un aspetto molto nuovo: l’autorità giudiziaria belga, prima di esprimere la propria decisione, ha chiesto agli specialisti della sicurezza stradale se il ricorso ad una sanzione più morbida avrebbe consentito al condannato di espiare la propria pena e, al contempo, di tutelare la società dal rischio di una recidiva. L’Alcolock è consigliato dall’Osservatorio Europeo per la Sicurezza Stradale (European Road Safety Observatory) proprio in caso di recidiva specifica o per conducenti con ebbrezze significative. Il suo utilizzo consentirebbe, secondo le statistiche più recenti, di far scendere il tasso di recidiva dal 65 al 90% : il condannato, che aveva provocato un incidente senza feriti lo scorso 20 marzo, dovrà pagare un’ammenda di 1.100 euro e potrà rientrare in possesso del permis de conduire, a condizione che installi il dispositivo (a proprie spese, valore 2.200 euro, deducibile dalle tasse) e lo sottoponga a verifiche periodiche di funzionamento. La violazione di una delle prescrizioni imposte, comporterà l’immediata perdita dei benefici concessi. L’Asaps saluta l’iniziativa con estremo favore e ricorda che sistemi simili sono già esistenti e collaudati anche nel nostro Paese, si pensi al progetto “Angel”, il nuovo computer “di bordo” che fa rallentare l’auto fino a fermarla in caso rilevi che il conducente non sia in grado di guidare, già presentato in varie manifestazioni, animazioni e dimostrazioni pratiche che hanno fatto conoscere il funzionamento di questo dispositivo ideato dall’ingegnere Antonio La Gatta, manager padovano e dal professor Gianfranco Azzena, chirurgo ferrarese. A quando una sperimentazione ufficiale di questo tipo anche in Italia? (ASAPS) IL MATTINO (Salerno) Niente alcool per i giovani al di sotto dei sedici anni… Agostino Ingenito San Valentino Torio. Niente alcool per i giovani al di sotto dei sedici anni. Pugno duro dell’amministrazione comunale con il divieto di consumo e detenzione di alcool per gli adolescenti. Il sindaco Felice Luminello firma un’ordinanza comunale significativa per la tutela e la prevenzione dalla dipendenza da alcool e decisamente innovativa nel contesto territoriale. La cittadina dell’Agro come Milano, che per prima in Italia, con l’ordinanza del sindaco Moratti, aveva imposto dal luglio dello scorso anno sanzioni severe anche per il consumo e la detenzione di alcool per giovani al di sotto dei sedici anni. «Ho inteso firmare quest’ordinanza per realizzare un passo in avanti nella salute e tutela dei più giovani - dichiara il primo cittadino - e aumentare la consapevolezza delle pericolosità spesso sottovalutate dell’abuso di alcool che coinvolge come altre dipendenze e devianze molti giovani anche inconsapevoli». La particolarità dell’ordinanza è che interviene anche sulla vendita, la somministrazione, consumo, sulla detenzione e cessione anche a titolo gratuito di alcool. «I ragazzi sono bravi ad aggirare gli ostacoli e quindi siamo intervenuti con un’ordinanza completa». Previste anche sanzioni pesanti con multe che si aggirano intorno ai circa 500 euro. L’atto in vigore da qualche giorno sarà seguito già da oggi da un’altra ordinanza temporanea, assai severa, relativa al divieto assoluto di vendita e somministrazione e cessione gratuita di alcool per bar e locali pubblici cittadini. L’amministrazione della cittadina dell’Agro si caratterizza dunque per una condanna decisa vero l’uso di alcool soprattutto in occasione di eventi e manifestazioni pubbliche. «Abbiamo sperimentato durante la festa della Madonna della Consolazione quanto il provvedimento possa garantire e tutelare i giovani e le famiglie - continua Luminello - ed evitare di trasformare eventi festosi per la nostra cittadina in momenti di pericolo e tensione sociale con danni ingenti non solo alla salute ma anche alla nostra comunità oltre che ai beni pubblici». Non sarà dunque possibile alcun uso ed abuso di alcool anche in occasione della festa patronale di San Valentino che come per il Carnevale attira migliaia di visitatori e curiosi per i tanti eventi in programma. «L’ordinanza è parte integrante di un percorso che abbiamo intrapreso la scorsa estate - continua Luminello - con l’evento ”La vita è una cosa meravigliosa”, organizzato in Villa Comunale e che ha visto la partecipazione di molti giovani ed adolescenti, è necessario creare un unico filo conduttore tra cittadini e pubblica amministrazione per la tutela e salute della comunità». «Ovviamente non basta quest’ordinanza - confermano dall’amministrazione - alle politiche di sicurezza devono essere accompagnate politiche sociali e strutturali. Dare ai ragazzi voglia di costruire il proprio futuro e realizzare i propri sogni. Questa è la parte più difficile. Occorre aumentare spazi e luoghi dove anche guidati da un confronto con gli adulti abbiano l’opportunità di realizzare esperienze e progetti». Intanto prevista una mobilitazione delle forze dell’ordine per la prossima festività del Santo Patrono e per il Carnevale dell’Agro, nei prossimi giorni saranno organizzate riunioni interforze per garantire l’applicazione delle due ordinanze e la tutela dell’ordine pubblico. IL GAZZETTINO (Treviso) Una folla enorme… Una folla enorme, sicuramente più di 1200 persone, si è riunita ieri nella chiesa parrocchiale di Maser per l’ultimo saluto a Claudia Martignago, la studentessa liceale morta domenica in via di Riese a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Maser ieri pomeriggio si è praticamente fermata e la chiesa si è rivelata insufficiente per accogliere tutte le persone che si sono strette attorno a una famiglia già drammaticamente segnata dal dolore. Alle esequie erano presenti molte autorità, oltre a tantissimi giovani con le lacrime agli occhi e alle compagne di squadra del calcio Nordest Pedemontana dove gioca la sorella di Claudia, Francesca. Moltissime anche le persona costrette ad assistere al funerale dal sagrato della chiesa. Ma tra i presenti c’era anche il prefetto di Treviso Aldo Adinolfi che ha avuto parole durissime: «Saremo inflessibili nei confronti di coloro che sono responsabili di incidenti così gravi. Questo è veramente un dramma, il dramma di una madre che ha perso il proprio figlio in giovane età, un dolore immenso che non si potrà mai placare. Dico ai giovani di stare molto attenti: queste cose non devono più accadere, questa situazione non è più sopportabile». Il parroco di Maser, don Fabio Bertuola, nell’omelia ha rivolto parole di conforto alla mamma Marilena e ai fratelli Francesca e Denis ricollegandosi al brano del Vangelo di San Marco. Ai moltissimi coetanei e compagni di scuola di Claudia ha rivolto un pesante monito: «Cari ragazzi la morte di Claudia nella sua tragicità dev’essere per voi un segnale. Non dovete sprecare così la vita che avete ricevuto in dono. Sono ben altre le aspettative che tutti si attendono da voi. La ricerca dello sballo non è certo l’unico modo per emergere e per superare le difficoltà».Parole di aiuto anche per Matteo, il ragazzo che guidava la 500 e che ora è indagato per omicidio colposo perchè era al volante ubriaco e sotto l’effetto degli stupefacenti. «Dobbiamo aiutarlo e stargli vicino perchè ritrovi la pace e la serenità del cuore». CORRIERE ADRIATICO Come un missile alla fermata del bus Ancona Martedì verso le 16:30, una Clio impazzita è arrivata come un missile contro la fermata dell’autobus su via Flaminia, vicino all’incrocio con via Conca, a Torrette. Alla guida Bayrem H’Zami, 28 anni tunisino e regolarmente residente ad Ancona. L’uomo ubriaco ha investito Stefano Senatore, anconetano di 37 anni, gli è letteralmente passato sopra con l’auto e poi ha proseguito la sua corsa, nonostante le urla dei passanti che gli intimavano di fermarsi. Ma è stato subito bloccato da un camionista che ha piazzato il Tir in mezzo alla strada, impedendo ogni via d’uscita. Il tunisino, evidentemente ubriaco, a quel punto ha fatto retromarcia ed è finito contro un’altra auto ferma all’incrocio. Sul posto sono arrivati subito gli agenti della polizia, che stavano transitando su una Volante. Il tunisino si è scagliato anche contro i poliziotti che sono stati costretti ad ammanettarlo a terra. Un agente è rimasto ferito durante la colluttazione e se la caverà con cinque giorni di prognosi. Il pirata della strada è stato poi condotto al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette per accertamenti. Da lì tratto in arresto per omissione di soccorso, resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale. CORRIERE ADRIATICO Ai domiciliari sopra casa della vittima Il pirata della strada si scusa: “Ero sotto l’effetto di farmaci”. Disperata la mamma dell’investito Ancona - Era sotto l’effetto di farmaci per una cura a cui si sta sottoponendo e non ricorda quasi nulla di ciò che è successo. Lo sostiene Bayrem H’Zami, 28 anni, il tunisino arrestato martedì scorso dalla polizia ad Ancona dopo aver investito Stefano Senatore alla fermata dell’autobus a Torrette, tentato la fuga e aggredito un agente. Ieri mattina il giudice Paola Moscaroli ne ha convalidato l’arresto per omissione di soccorso, resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale, concedendogli però gli arresti domiciliari, proprio sopra casa della vittima. Già perchè le due famiglie abitano nello stesso palazzo in via Lambro 21. Il processo si terrà il prossimo 23 febbraio. L’uomo, difeso dall’avvocato Lucia Stecconi, ieri mattina è apparso dispiaciuto per l’accaduto e ha detto di volersi scusare sia con il pedone sia con l’agente. Ma Maddalena Tudorovic Senatore, la madre del ragazzo investito, è disperata. Le due famiglie si conoscono da una vita, anche se per la differenza di età, Bayrem 28 anni e Stefano 37, i due ragazzi hanno frequentato amici diversi. “Lo salutavo sempre - dice la mamma di Stefano - e pensare che ho anche accudito i genitori quando ne avevano bisogno, facendo loro le punture. Ieri sera (martedì, ndr) è scesa la mamma a chiedere scusa. Che devo dire? Se Bayrem prendeva psicofarmaci non doveva bere alcol. Ecco come me l’ha ridotto, c’è passato sopra due volte. È a pezzi, le costole rotte, la milza lesionata, deve anche essere operato. Ho preso i suoi vestiti e sono a brandelli, il giaccone stracciato, l’orologio rotto. E non so se riuscirà più a fare il lavoro che faceva”. Stefano, infatti, è un Oss e lavora alla casa di riposo Benincasa in via Podesti. “Si occupava degli anziani - continua la signora Maddalena - li tirava su di peso e adesso non so se, dopo l’operazione, potrà tornare a fare lo stesso lavoro”. Non è una situazione semplice quella dei Senatore: Maddalena si deve occupare anche del marito, reso invalido da un ictus. “Non mi ci voleva proprio - dice - come faccio da sola ad accudire anche Stefano? Lui è un bravo ragazzo, lo dimostrano le centinaia di telefonate di solidarietà che mi stanno arrivando in questi giorni”. Ad avvertire la signora Maddalena è stato lo stesso Stefano. Il giovane ha chiesto a una donna che era lì presente di prendergli il telefonino e di comporre il numero di casa, poi lui stesso ha avvertito la mamma dell’accaduto. “L’ho capito subito dalla voce che era successo qualcosa - racconta Maddalena - lui era di riposo quei giorni e come sempre stava andando al circolo 14 Febbraio al Piano per giocare a biliardo. Fa anche i tornei, è molto bravo. E martedì era andato a prendere l’autobus, il 30, alla solita fermata alle 16.15. Non abbiamo l’auto in famiglia, così ci spostiamo con i mezzi. Non è vero che stava attraversando la strada, stava solo aspettando il bus, come sempre”. Ora mamma Maddalena è costretta a convivere con il pirata della strada che ha investito suo figlio. Condividono lo stesso portone ed è impossibile non incontrare almeno i genitori di Bayrem. E sapere che lui è agli arresti domiciliari proprio sopra casa sua, mentre suo figlio è in ospedale in attesa dell’intervento chirurgico, la fa stare ancora peggio. “Non sapevo neanche che Bayrem fosse in cura con psicofarmaci - dice la donna - quando me l’hanno detto sono come caduta dalle nuvole. E pensare che mio figlio non beve neanche il vino a tavola”. (*) (*) Nota: è emblematico lo stupore di questa mamma disperata. Pare incredibile, ma il vino, la birra e le altre bevande alcoliche possono distruggere la vita anche a chi non ne beve. CORRIERE ADRIATICO Accordo tra Comune di Castelfidardo e Tribunale per le sanzioni sostitutive Un contrappasso per chi guida ubriaco Turni di lavoro nella sicurezza stradale Castelfidardo Chissà cosa avrebbe detto Dante nel vedere la pena del contrappasso applicata in tempi moderni ai trasgressori del codice della strada. Da oggi a Castelfidardo chi viene denunciato per guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti può espiare le proprie colpe mettendosi a servizio della società. Addio a carcere, sequestro dell’auto o multe astronomiche: la pena detentiva e pecuniaria lascia il posto a lavori di pubblica utilità non retribuiti. Piccole mansioni da svolgere di preferenza nel campo della sicurezza ed educazione stradale, come pure manutenzione del verde e altri servizi gestiti da polizia locale, ufficio tecnico e servizi sociali, che diventano così la contropartita per le infrazioni commesse. Un’opzione, prevista dal nuovo codice della strada, che guarda oltreoceano, ove la misura rieducativa trova da anni ampia applicazione. La via d’uscita della sanzione sostitutiva, che resta a totale discrezione del giudice di pace salvo opposizione del trasgressore, è però possibile solo per quanti non hanno provocato incidenti. “La normativa parla chiaro - spiega il segretario generale Francesco Nocelli -. Il lavoro di pubblica utilità ha una durata pari alla sanzione detentiva e della conversione della pena pecuniaria irrogata, stabilendo in 250 euro il valore di un giorno di servizio”. Al termine della durata stabilita - dopo il nullaosta degli enti supervisori incaricati di vigilare sul corretto svolgimento dei lavori assegnati - “il giudice dichiara estinto il reato e dispone la riduzione della pena alla metà della sospensione della patente, revocando la confisca del veicolo sequestrato”. A pochi giorni dalla stipula della convenzione con l’autorità giudiziaria, l’amministrazione comunale ha già ricevuto una prima richiesta. Stando al report annuale delle infrazioni rilevate dalla Polizia Locale, non è difficile immaginare come la pena sostitutiva possa trovare a breve un elevato numero di adesioni. Solo nel 2010, il comando fidardense è intervenuto in 18 deferimenti all’autorità giudiziaria e 12 sequestri di mezzi (tutti per guida in stato di ebbrezza), mentre quasi duemila sono stati i verbali emessi per violazione delle norme del codice della strada. “Gli accertamenti sulle vie fidardensi continuano a ritmi serrati”, annuncia il comandante Franco Gerboni. Solo l’ultimo pattugliamento congiunto con la polizia osimana ha portato al ritiro di tre patenti. Controlli accurati, con l’ausilio di etilometro e drugtest, per evitare la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, nonché su tutti gli altri aspetti legati all’osservanza della legge e alla sicurezza degli automobilisti. Parte dei proventi derivanti dalle multe elevate, vengono infatti utilizzati per finanziare progetti di sicurezza urbana e stradale, come i corsi sulla legalità rivolti ad adolescenti e famiglie, riconfermati anche quest’anno. Via libera, dunque, all’applicazione del contrappasso. Occhio però a non confondere la chance con un escamotage per scampare alla rigidità della normativa. Il lavoro di pubblica utilità sarà tenuto sotto stretta vigilanza e non potrà sostituire la pena per più di una volta. IL GAZZETTINO (Belluno) TRIBUNALE L’imputato non soffiò a sufficienza, spiegò di non essere in grado perché malato L’enfisema danneggia l’alcoltest, condannato Con la Mercedes finì fuori strada autonomamente. Il primo sospetto dei carabinieri, giunti sul luogo del sinistro, fu che il conducente, L.D.O., 71 anni, cadorino, avesse bevuto. Venne così sottoposto all’alcoltest. La presunta scarsa capacità polmonare, dovuta ad un enfisema, avrebbe tuttavia reso vano il tentativo di misurare il tasso alcolemico. Venne così denunciato sia per guida in stato di ebbrezza sia per essersi rifiutato di sottoporsi all’accertamento alcolimetrico. Ieri, davanti al giudice del tribunale di Pieve di Cadore, L.D.O, difeso dall’avvocato Paolo Patelmo, sostituito dal collega Giorgio Gasperin, è stato condannato per essersi rifiutato di sottoporsi al test e assolto dall’accusa di guida in stato di ebbrezza in quanto, agli atti, non vi era alcuna misurazione. Il test, infatti, non andò in porto proprio per la debolezza del soffio che non fece arrivare al misuratore la quantità d’aria necessaria per effettuare l’analisi. L’uomo si giustificò subito dicendo di essere affetto da enfisema polmonare, malattia sulla quale ieri ha deposto, confermandola, anche il suo medico curante. Ma i carabinieri non la "bevvero" tanto che, quella stessa sera, non accolsero nemmeno la richiesta dell’uomo di essere sottoposto alle analisi del sangue, in ospedale, per sopperire all’incapacità di effettuare il test. (*) Il fatto si verificò nei pressi di Tai, lungo la statale di Alemagna. L’incidente fu piuttosto importante, visto che esplosero anche gli airbag del veicolo. Il difensore ora attende le motivazioni del giudice, annunciando tuttavia che sarà ricorso in Appello, chiedendo l’assoluzione del suo assistito. (*) Nota: io penso che chi chiede di essere sottoposto alle analisi del sangue debba averne il diritto, maggiorando l’alcolemia rilevata in funzione del numero delle ore trascorse prima del prelievo. LA SICILIA Picchia e caccia di casa moglie e due bimbi Il caso. Il procuratore Puleio chiede il rinvio a giudizio per un trentenne modicano manesco Giorgio Buscema Modica. Un trentenne di Modica è accusato di maltrattamenti in famiglia e di stalking nei confronti della moglie con la quale aveva in corso il giudizio di separazione. Il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Modica. Francesco Puleio ne ha chiesto al Giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio. Questo il dettaglio delle imputazioni: "violazione degli obblighi di assistenza coniugale continuati aggravati perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, serbando una condotta contraria all’ordine e alla morale della famiglia, consistita nell’ubriacarsi continuamente, si sottraeva agli obblighi di assistenza inerenti alla qualità di coniuge e di genitore, omettendo di corrispondere alla moglie C.M. le somme di denaro necessarie per il sostentamento della stessa e dei figli minori G.A. e G.M., nonché omettendo di corrispondere mensilmente agli stessi la somma di €. 250,00 per ciascun figlio ed €. 300,00 per la moglie, posta a suo carico nel ricorso per separazione giudiziale dei coniugi." Ma l’indagato è anche accusato di aver commesso degli atti persecutori aggravati, per avere con condotte reiterate ed assillanti, minacciato o molestato la moglie C.M. dalla quale vive separato a seguito di ricorso per separazione dei giudiziale dei coniugi". Stando agli atti che dovranno essere presi in esame dal Gup l’uomo avrebbe avrebbe causato alla parte lesa "un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, ingenerandole un fondato timore per la sua incolumità, costringendola ad alterare le sue abitudini di vita". Sempre dalla documentazione risulterebbe che l’indagato "agendo sovente in stato di ubriachezza e di ira maltrattava C.M. percuotendo, minacciando e ingiuriando ripetutamente la stessa, profferendole espressioni offensive ed intimidatorie, cagionandole mediante il lancio di oggetti pericolosi nonché schiaffeggiandola ripetutamente anche in presenza dei figli minori G.A. e G.M., lesioni personali non refertate". Sempre agli atti processuali risulterebbe che il trentenne che dovrà comparire davanti al Gup avrebbe costretto la moglie "a trasferirsi con i figli minori anzidetti, contro la sua volontà, nell’abitazione che aveva preso in affitto con l’aiuto economico dei genitori; omesso di contribuire alle spese familiari comuni causando alla predetta notevoli problemi per il mantenimento dei figli dicendole nel contempo che l’avrebbe ammazzata se fosse ritornata a casa". Ancora i frequenti pedinamenti ogni qualvolta la moglie usciva di casa "rendendole la vita impossibile e costringendola a non incontrarsi con amici e parenti" e infine "con assillanti telefonate, molestava e disturbava quest’ultima". L’ARENA di Verona IN AULA. Undici mesi Incidente mortale, pena sospesa Aveva appena terminato un sorpasso ma investì, uccidendolo, William Poli, un albergatore di 28 anni che in sella alla sua Yamaha si stava dirigendo verso San Floriano. L’incidente si verificò nella notte del 23 agosto 2009, ieri mattina l’automobilista, Carlo Bonazzi, ha patteggiato davanti al gup Taramelli 11 mesi di reclusione (pena sospesa). Doveva anche rispondere di guida in stato di ebbrezza ma per questo è stato assolto: i valori riscontrati all’epoca oggi sono inferiori a quelli fissati dalla norma. AGENPARL SASSUOLO: GIOVANI, ALCOOL E SESSUALITA’ SABATO STAN INFORMATIVO IN PIAZZA (AGENPARL) - Roma, 10 feb - Un punto informativo rivolto ai giovani: in collaborazione con il Progetto Giovani e l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Sassuolo, sabato prossimo, 12 febbraio, per tutto il pomeriggio in piazza Garibaldi verrà allestito un punto informativo dove operatori altamente qualificati e preparati dell’associazione AIGVS , Associazione Giovani Vittime della Strada, che collabora con profitto sul territorio di Sassuolo nel progetto di prevenzione alle dipendenze "strada facendo", saranno a disposizione dei ragazzi per distribuire materiale informativo e fornire altrettante informazioni utili su tematiche importanti nell’ambito di prevenzione al consumo di sostanze dannose per la salute come l’alcool. Contestualmente si coglierà l’occasione della concomitanza con la ricorrenza di San Valentino del 14 febbraio, per fornire informazioni relative alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. "Mai come in questo periodo storico – afferma l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Sassuolo Cristiana Nocetti - ritengo che sia importante attivare sul territorio a trecentosessanta gradi, iniziative rivolte ai giovani e per i giovani che si prefiggano lo scopo di fare informazione e chiarezza in merito a tematiche così importanti e delicate che esigono attenzione costante. Anche la piazza – conclude l’Assessore - può essere un ottimo strumento per arrivare ai giovani; fortunatamente in questa battaglia possiamo contare su giovani professionisti seri e preparati". CORRIERE ALTO ADIGE «Sex &the wine» Serata a Bolzano con l’autrice Le storie, le vite, le emozioni e i piaceri di Cleo, Zoe, Giulia, Alessandra e Alice fanno tappa anche a Bolzano. Oggi alle 18, il Circolo della stampa di via Vanga 22 ospita la presentazione di «Sex and the wine. L’altra metà del vino» , fenomeno letterario del momento (si va verso la seconda ristampa) a firma di Francesca Negri (edizioni Curcu &Genovese, Trento). Il romanzo sarà presentato dall’autrice con Roberto Magurano (caposervizio del Corriere dell’Alto Adige) . Francesca Negri è giornalista e scrittrice. Due volte Premio Selezione Bancarella della Cucina, nel 2008 e nel 2009, rispettivamente con «La Storia nel Piatto Trentino Alto Adige» e «Oro Giallo» (Curcu&Genovese), aggiunge ai suoi riconoscimenti anche il secondo posto al Premio Vino nella Letteratura di Santo Stefano Belbo con «Il Menu del Vino» (sempre Curcu&Genovese), con cui ha vinto il Bancarel’Vino 2010. È autrice anche per Gribaudo: nel 2010 ha pubblicato per la casa editrice del gruppo Feltrinelli «Paolo Cappuccio. La cucina mediterranea» e «La grande cucina dell’Alpenroyal» . IL GAZZETTINO (Pordenone) CASARSA Il presidente della Pro loco Polzot anticipa il programma Quest’anno la festa, dal 21 aprile al 2 maggio, coinciderà con Pasqua Sagra del vino, la crisi non taglia gli eventi La 63. edizione della Sagra del vino, in programma dal 21 aprile al 2 maggio, quest’anno si festeggerà in concomitanza con la Pasqua e la Pasquetta. Una combinazione insolita, che all’apparenza potrebbe essere vista come un ostacolo non facilmente superabile dalla Pro loco e dal comitato organizzatore. Invece a Casarsa si sta lavorando con tutt’altro spirito. La Pro, nel corso dell’assemblea ordinaria dell’altra sera, nella quale il presidente Stefano Polzot ha spulciato anche i dati relativi all’attività del 2010, sono state poste le basi perché la fiera di quest’anno possa continuare a essere un’attrattiva per le migliaia di visitatori. Il direttivo è infatti al lavoro già da tempo per studiare come, specialmente nel primo weekend, riuscire ad abbinare i festeggiamenti casarsesi con le ricorrenze di Pasqua e Pasquetta. Una prima idea è stata già lanciata: «Faremo in modo - ha spiegato Polzot - che il centro di Casarsa diventi un punto di ristoro, dove poter gustare pietanze tipicamente pasquali. E per la Pasquetta, che quest’anno cade nello stesso giorno di San Marco? I ragazzi e le famiglie, come vuole la tradizione, trascorrono solitamente questa giornata all’aperto, lungo il greto del fiume Tagliamento o immersi nel verde. La Pro loco sta pensando di organizzare in quella giornata una serie di appuntamenti imperdibili che, insieme al fascino del luna park e alla vivacità dei chioschi, potrebbero far propendere la maggioranza a trascorrere qualche ora a Casarsa». La crisi non ha imposto tagli. Pertanto, sempre attraverso una spesa razionalizzata, il comitato organizzatore, che anche per quest’anno disporrà dello stesso contributo dell’amministrazione comunale, promuoverà un mix di eventi culturali, sportivi e ludici. Confermato il concorso nazionale di danza (il 30 aprile), sarà proposto nuovamente uno spettacolo cabarettistico di punta: sono già in circolazione i nomi di alcuni comici. Tornerà inoltre l’appuntamento con la terza edizione della maratonina che, come confermato dalla Fidal, quest’anno è entrata a far parte del circuito podistico della Coppa Provincia. Per il quarto anno sarà riproposto inoltre il gemellaggio con una città del vino: la scelta è ricaduta su un paese dell’Abruzzo, che sarà presente a Casarsa con una delegazione nel secondo weekend della sagra. TGCOM Ubriaco travolto da treno, illeso Canada,l’uomo non si è accorto di nulla Un 29enne canadese è stato investito da un treno e lanciato a due isolati di distanza e non se ne è neppure accorto. L’uomo, di Saskatoon, era talmente ubriaco, stando al racconto di alcuni testimoni che hanno assistito alla scena, da non aver sentito il treno che suonava mentre lui camminava sui binari. Il treno merci della Canadian Pacific Rail non ha avuto il tempo di frenare per evitare lo scontro. Il 29enne ha riportato solo qualche ferita. Chi guidava il convoglio non ha potuto evitare l’impatto, ma l’incidente si è risolto nel migliore dei modi. L’uomo era così ubriaco da non essersi reso conto di quello che succedeva. E, in maniera a dir poco straordinaria, è riuscito a salvarsi nonostante il volo provocato dallo scontro con il treno. L’uomo è stato subito soccorso, a due isolati di distanza dall’incidente. Era completamente inconsapevole di quello che gli era appena successo, ma si lamentava perché sentiva dolori su tutto il corpo. Ricoverato in ospedale, gli sono state diagnosticate solamente ferite di scarsa gravità. IL TIRRENO STATO DI EBBREZZA Patteggia 7 giorni GROSSETO. Sette giorni di arresto (convertiti in 1.750 euro) e 600 euro di ammenda la pena patteggiata con il giudice Bilisari da Filippo Parricchi, 22 anni, di Campagnatico, che il 6 febbraio del 2010 era risultato alla guida in stato di ebbrezza: 1,18 e 1,21 contro lo 0,5 di legge. Era stato sottoposto a controllo a Follonica, in piazza Don Minzoni, da parte di una pattuglia della Tenenza carabinieri, poco dopo le 2,30 del mattino. Parricchi era alla guida di una Fiat 500. Il giudice gli ha sospeso la patente per sei mesi. IL TIRRENO ALTICCIO ALLA GUIDA Fermato in via Europa GROSSETO. Ha patteggiato 12 giorni (convertiti in 3.000 euro) e 600 euro di ammenda Luciano Barsali, 46 anni, di Follonica, processato per guida in stato di ebbrezza. Poco prima delle 4 del mattino del 22 gennaio 2010, mentre era al volante di una Suzuki Alto, era stato fermato dalla polizia stradale in via Europa: era risultato positivo all’etilometro, 1,49 e 1,40. Patente sospesa per 6 mesi dal giudice Bilisari. TRENTINO In Trentino buone notizie per quanto riguarda il seno. Donne sempre più a rischio di cancro ai polmoni Tumori, una battaglia difficile Fumo e alcol continuano a fare vittime: 1.800 morti all’anno TRENTO. Quest’anno i morti per cancro in Italia saranno 177 mila, un milione e 281 mila nell’Unione europea. E a preoccupare di più ora sono le donne che hanno mutuato dagli uomini il vizio di fumare. In alcuni Paesi europei il tumore ai polmoni ha superato quello al seno. E il Trentino non sta messo benissimo con i suoi quasi 2 mila morti all’anno. Tra le buone notizie c’è la conferma che nella nostra regione alcuni tipi di tumore stanno calando: si tratta di quello ai polmoni per gli uomini, al seno per le donne, grazie alla diffusione degli screening, e al colon retto per entrambi i sessi. TRENTINO L’INTERVISTA Cristofolini: «Nel 70% dei casi la malattia è colpa dello stile di vita» TRENTO. Il dottor Mario Cristofolini da sempre è in prima linea a sensibilizzare sul tema della prevenzione per ridurre drasticamente i decessi per cancro. Con la Lilt propone una serie di campagne conoscitive ed è tra i principali “tifosi” dello screening mammario di cui il Trentino è stato pioniere e che registra sempre un maggior numero di adesioni volontarie, un’occasione fondamentale per prevenire e quindi intervenire eventualmente con cure adeguate prima che sia troppo tardi. L’impegno più gravoso è quello legato all’informazione e al suggerimento dei migliori stili di vita che da soli restano comunque uno dei principali metodi per evitare forme cancerogene. Assieme al taglio di fumo e alcol, il suggerimento riguarda anche l’attività fisica e una dieta sana. Le campagne informative sono dirette ai cittadini, ma anche ai medici di base, primo e fidatissimo interfaccia fra Azienda sanitaria e pazienti e principale dispensatore di buoni consigli per mantenersi in salute il più a lungo possibile. Dottore, i numeri restano sempre molto alti. In parte è anche una diretta conseguenza del costante aumento della vita e a fronte di un calo di decessi provocati da malattie cardiovascolari. E il Trentino com’è messo? Non bene, l’area segnala cifre alte, con aumento dei tumori al cavo orale. Le indagini segnalano un calo dei tumori polmonari. Sì, ma negli uomini. Il problema è che ora sono le donne a fumare, e molto. Questo è un problema molto grave. I casi di cancro al cavo orale derivano anche da questo vizio, oltre a quello del consumo di alcol. Alcol? Certo. Ormai è appurato che anche l’alcol ha effetto cancerogeno. Allora il problema vero è quello degli stili di vita. Non c’è dubbio. Il 70 per cento dei tumori è “autoinflitto”, cioè provocato dai nostri comportamenti. Moltissimi studi hanno messo in relazione le forme tumorali con il fumo, l’alcol, oppure con la sfera dietologica. Quindi anche a tavola bisognerebbe stare attenti. La tendenza al sovrappeso non va bene, così come la scarsa attività fisica se non la completa sedentarietà. TRENTINO Ubriaco, molesto e minaccia il suicidio Romeno fermato e denunciato dai carabinieri nella notte per le vie di Trento TRENTO. I militari del Radiomobile hanno subito notato la macchina che zigzgava pericolosamente lungo le vie del centro e, per questo, hanno subito cercato di fermarla, dando il via ad un breve inseguimento. Alla fine, dopo aver bloccato la vettura, hanno sottoposto il cittadino romeno che la guidava all’alcoltest che ha confermato i sospetti: il suo tasso alcolico era oltre quattro volte superiore a quello consentito dal codice stradale. Ma il romeno non ha preso bene la notizia che, oltre alla multa salatissima, gli sarebbe stata sequestrata l’auto e sospesa la patente. Ha preso a male parole i militari, minacciandoli anche di ritorsioni: comportamento che gli ha fatto guadagnare anche una denuncia per resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Ma non era finita: l’uomo ha minacciato di buttarsi nell’Adige. I militari l’hanno tenuto d’occhio per un bel po’, ma ovviamente non l’ha fatto. IL GIORNALE DI VICENZA IL CONVEGNO. Stasera all’auditorium Vivaldi di San Giuseppe Alcol tra i minori «Oggi è questa la nuova piaga» L’incontro, organizzato dal Comune di Cassola, dall’Ulss 3 e dagli Alcolisti anonimi, è rivolto a scuole, volontari, gruppi sportivi e parrocchiali Si terrà oggi, alle 20, all’auditorium Vivaldi di San Giuseppe, l’incontro pubblico dal titolo “Alcool: l’importante è che se ne parli” organizzato congiuntamente dal Comune di Cassola, dall’Ulss 3 e dagli Alcolisti anonimi. Dopo l’introduzione da parte della direttrice dei servizi sociali dell’Azienda sanitaria di Bassano, Mariuccia Lorenzi, si alterneranno al tavolo dei relatori il direttore del dipartimento dipendenze dell’Ulss 3 Luigi Piloni, il comandante della compagnia dei carabinieri di Bassano Danilo Lacerenza, la presidentessa dell’Acat, Umbertina Grassivaro, il segretario nazionale degli Alcolisti anonimi, Alberto T. e per Al-anon, familiari ed amici di alcolisti, Adriana R., mentre il moderatore sarà il colonnello degli alpini Paolo Casagrande. Il convegno è stato presentato in conferenza stampa nel municipio di Cassola, presenti, tra gli altri, il sindaco Silvia Pasinato e il direttore generale dell’Ulss 3, Valerio Alberti. «L’incontro - ha detto il sindaco - è rivolto a tutta la cittadinanza e in modo particolare alle scuole, ai gruppi sportivi, ai dirigenti e agli allenatori, ai molteplici gruppi parrocchiali, al volontariato e alla rete di auto, mutuo aiuto del territorio». Da parte sua il direttore Alberti ha espresso il proprio compiacimento per l’iniziativa mentre il dott. Piloni ha accennato a quella che rischia di diventare la nuova piaga sociale, l’alcolismo tra i minori. «I numeri fanno riflettere- ha detto - perché ormai già nell’età della scuola media, tra i 12 e i 14 anni, ci si avvicina all’alcol il che facilita poi il passaggio ad altre sostanze. Di fronte al bere precoce abbiamo avviato una riflessione con i pediatri». (*) Angelo Battocchio, consigliere comunale e promotore della serata, ha illustrato le finalità dei gruppi degli alcolisti anonimi. «Sono associazioni di uomini e donne - ha spiegato - che mettono insieme la loro esperienza, forza e speranza per aiutare gli altri a recuperarsi dall’alcolismo. L’unico requisito per diventare membri è il desiderio di smettere. L’ associazione non è affiliata ad alcuna setta, confessione o idea politica, non intende impegnarsi in alcuna controversia né sostenere od opporsi ad alcuna causa. Lo scopo primario è rimanere sobri e aiutare gli altri alcolisti a raggiungere la sobrietà». Per l’Acat ha parlato la presidentessa Grassivaro che ha ricordato i compiti delle famiglie degli alcolisti, lamentando però di sentirsi talora poco supportati, poco considerati. «A volte nel nostro operare - ha detto - ci sentiamo molto soli di fronte al problema dell’alcol, e avvertiamo il bisogno di avere un rapporto più importante con il servizio pubblico. Il club è un’associazione privata di famiglie, con problemi correlati all’alcol, che si riuniscono una volta alla settimana per modificare il proprio stile di vita, maturando la scelta di rinuncia all’alcol. Il cambiamento dello stile di vita non riguarda la singola persona, ma tutto il nucleo familiare che deve collaborare ed abbandonare l’uso delle bevande alcoliche per costruire insieme ciò che l’alcol ha distrutto, per condividere nel club e nella vita quotidiana, in un dialogo costruttivo, rinunce, conquiste e vittorie. L’Acat di Bassano-Asiago rappresenta un punto di riferimento per i club degli alcolisti in trattamento (**) e interviene con programmi di educazione e formazione e coopera, tramite la partecipazione attiva dei suoi membri, con persone, gruppi e associazioni che fanno proprio l’obiettivo della prevenzione». D.Z. (*) Nota: sono convinto che se il dottor Piloni chiedesse ai suoi colleghi medici e magari anche ai loro genitori a che età si sono avvicinati all’alcol scoprirebbe che un tempo ci si avvicinava già prima dei 10 anni (soprattutto i maschi). Quindi da questo punto di vista la situazione è molto migliorata. (*) Nota: leggasi Club alcologici territoriali (Metodo Hudolin). IL GAZZETTINO Venezia. Ventenne muore d’infarto dopo una serata in casa di amici La vittima, una studentessa universitaria, è arrivata senza vita all’ospedale lagunare. La Procura ha disposta l’autopsia VENEZIA - È morta a vent’anni dopo una serata trascorsa insieme ad alcuni amici. All’ospedale dei Santi Giovanni e Paolo, a Venezia, la giovane, G.F., è arrivata morta, stroncata da un arresto cardiaco. La vittima, una studentessa universitaria come tante altre, ex alunna di un liceo del centro storico, di buona famiglia, una ragazza perbene, aveva deciso di trascorrere qualche ora in compagnia di alcuni amici. Una serata in casa, al termine della quale la ventenne si è sentita male. Il motivo sarà stabilito dall’autopsia disposta dalla Procura della Repubblica. E l’autopsia chiarirà anche altri particolari di quella serata tragica e se è stato fatto tutto il possibile per salvarla. GAZZETTA DEL SUD Giovani e alcool un fenomeno da fermare con la formazione IL RESTO DEL CARLINO (Rimini) Un mese di carcere al ciclista ubriaco
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