INIZIAMO LA RASSEGNA DI OGGI CON UN PREOCCUPANTE ALLARME LANCIATO DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’
ASCA ALCOL: OMS, PROVOCA OGNI ANNO NEL MONDO 2,5 MLN MORTI. ALLARME GIOVANI Roma, 11 feb - E’ piu’ letale e insidioso dell’AIDS e della tubercolosi e provoca ogni anno 2,5 mln di morti: e’ l’alcool, secondo l’allarme lanciato oggi dall’OMS, sempre piu’ pericoloso per le giovani generazioni, soprattutto maschili. Secondo i dati, e’ infatti il primo fattore di riferimento per le morti dei maschi fra i 15 e i 59 anni. L’alcool, o le malattie correlate: oltre 60 secondo l’OMS, a cominciare da cirrosi epatica, ferite, tumori e malattie cardiovascolari. Secondo i dati il consumo mondiale nel 2005 e’ stato pari a 6,13 litri di alcol puro consumato per persona di 15 anni o piu’. Globalmente - rileva il Rapporto - piu’ del 6,2% delle morti maschili sono attribuibili all’alcol, contro l’1% delle morti femminili. E sono sempre gli uomini ad essere usi a episodi settimanali di ’heavy drinking’. E , sempre a livello mondiale, il 4% di tutte le morti sono attribuibili all’alcol. L’uso smodato di alcol si sta rivelando fatale soprattutto per le giovani generazioni. Perche’ non e’ solo un problema di salute, ma piu’ ampiamente sociale: e’ strettamente correlato a incidenti stradali, a violenza, ed e’ la terza maggiore causa di rischio di malattie e disabilita’. Queste ultime anche strettamente legate agli incidenti. Per questo il Rapporto esorta tutti i Governi a una maggiore attenzione al problema con l’avvio di politiche mirate di educazione e prevenzione: ’’Molti Paesi hanno riconosciuto che si tratta di un serio problema di salute pubblica - ha detto Ala Awan, vice direttore generale dell’OMS - e hanno adottato misure e programmi di prevenzione. Ma e’ evidente che c’e’ ancora molto da fare’’. mpd/mcc/ssUN’ALTRA RICERCA SUL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE
IT.YAHOO.COM Salute: Abitudine All’Alcol, Se Inizia Da Adolescenti Continua Da Adulti (ASCA) - Roma, 11 feb - Non solo conseguenze a breve termine che, dopo una sana dormita, possono rientrare. Ma anche effetti sul lungo periodo dannosi per la salute e poco prevedibili: per questo, spiegano gli studiosi della London School of Hygiene & Tropical Medicine su Plos Medicine, i ragazzi non dovrebbero fare uso di bevande alcoliche, o dovrebbero limitarne al minimo il consumo. Gli studiosi hanno esaminato i dati raccolti da 54 studi diversi. Nonostante servano piu’ dati per confermare la relazione tra il consumo di alcol durante l’adolescenza e le conseguenze sul lungo periodo - come i tassi di mortalita’, i reati penali, il livello di salute mentale -, dai dati analizzati si puo’ supporre, spiegano i ricercatori, che ’’il forte consumo di alcolici tra gli adolescenti appare una probabile causa dell’abitudine al bere anche durante l’eta’ adulta’’.(*) (*)Nota: per esperienza diretta, anche il normale consumo di vino, birra ed altri alcolici può causare abitudine al bere in età adulta! LE SCUSE DEI BARISTI SONO SEMPRE LE STESSE. DOVREBBERO ESSERE PIU’ CONSAPEVOLI NEL VENDERE BEVANDE ALCOLICHE CHE ALTERANO IL FUNZIONAMENTO DEL CERVELLO A GIOVANI E MENO GIOVANI.
IL GAZZETTINO IL CASO La ragazzina venne trovata una mattina in piazza in stato confusionale Spritz alla 15enne, barista multato Ieri l’udienza dal giudice di pace. L’esercente dovrà pagare 1290 euro Venerdì 11 Febbraio 2011, Dovrà pagare una multa di ben 1291 euro il barista che nell’aprile dello scorso anno somministrò degli spritz alcolici a una minorenne. Trovata poi sporca di vomito e in stato confusionale nelle adiacenze di piazza Castello dall’ausiliaria del traffico Silvia Marangoni. Ieri, innanzi al giudice di pace opitergino, avvocato Mario Bonomo, si è svolta l’udienza che vede M.L., trentenne residente in Oderzo, difeso dallo studio legale Feltrin, imputato del reato di somministrazione di bevande alcoliche a minori. Per estinguere tale reato, che ha risvolti penali, il giovane dovrà appunto pagare questa multa, piuttosto consistente dato che può essere paragonata ad uno stipendio medio. Il giovane ha già manifestato la volontà di provvedere al più presto al versamento della somma ed il 7 aprile si tornerà in aula per verificare l’avvenuto pagamento. Il caso aveva suscitato scalpore in città. La studentessa non ancora sedicenne, che la madre riteneva a scuola, quel mattino aveva deciso di "bucare". Non è chiaro se fosse in compagnia di altri ragazzi perchè il barista, interrogato dalla Polizia Locale su ordine della Magistratura, a distanza di tempo non ricordava più con esattezza in quanti si fossero presentati al bancone del bar, un locale centralissimo. Fatto sta che di spritz ne furono serviti ben cinque. Difficili da sopportare per un omone, figurarsi per una teenager. L’alcool le fece male, tanto da ritrovarsi sporca e affranta in piazza Castello, dove per fortuna Silvia Marangoni, che stava svolgendo il suo lavoro di "geppina"ť, la incrociò e con molto tatto avvisò la madre. Nel frattempo il trentenne opitergino ha cambiato lavoro, non fa più il barista. Si era dedicato a tale attività solo per pochi mesi. Un caso emblematico il suo. «A volte ti arrivano in 5-6 ragazzi - osserva più di un barista opitergino - e per quanto uno tenga gli occhi aperti spesso è difficile indovinare l’età. Senza contare che sono scaltri, magari mandano avanti a fare le ordinazioni quello che ha più di 16 anni». INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE SUI RISCHI DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
VIVERESENIGALLIA Il lavoro alla guida e l’acol, seminario in Regione “Il lavoro alla guida e l’alcol” è il titolo del seminario che si terrà sabato 12 febbraio 2011 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 nella Sala Raffaello della Regione (Palazzo Raffaello - via Gentile da Fabriano, 3 – Ancona). 11.2.11 Organizzato da Regione Marche, Asur Marche – ZT 7 Ancona, Cgil, Cisl, Uil, Fiap, Confartigianato, Fita, il seminario conclude un intervento di informazione e sensibilizzazione sui rischi dell’uso di alcol nel settore del trasporto. Oltre ad essere stato realizzato con la collaborazione delle organizzazioni sindacali, l’evento ha visto il coinvolgimento diretto dei lavoratori in particolare autotrasportatori, caldaisti, macchinisti delle Ferrovie dello Stato, autisti di autobus e di corriere. L’iniziativa è rivolta agli operatori SSR dei Dipartimenti di Prevenzione e delle Dipendenze, ai medici competenti, alle parti datoriali, alle Organizzazioni Sindacali e Associazioni di categoria ed intende approfondire alcune esperienze di prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro avendo come cornice generale il programma Guadagnare Salute, il Piano nazionale Alcol Salute e il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 (recepito con DGR 1856/10). Verranno illustrati i risultati dell’elaborazione dei questionari conoscitivi e della autosomministrazione dello strumento Audit il cui scopo era quello di sollecitare un’autovalutazione da parte del lavoratore del proprio stile di consumo di bevanda alcolica. Queste tematiche, dopo l’apertura dei lavori a cura della Regione Marche, verranno approfondite nel corso della mattinata; in particolare, il dottor Patussi (Dipartimento Prevenzione A.S.S. n.1 Triestina) effettuerà un aggiornamento sullo stato di attuazione delle normative collegate al tema “alcol e lavoro”. dalla Regione Marche
ANSA Trasporti: per autisti Li-nea buoni pasto con divieto alcol Non potranno essere usati per comprare vino e birra FIRENZE, 10 FEB - Buoni per il pasto, ma non per consumare alcol. E’ l’iniziativa intrapresa da Li-nea spa, societa’ di trasporto pubblico dell’area fiorentina, in accordo con BuonChef, azienda che gestisce i buoni. Dall’inizio del nuovo anno, i buoni pasto in uso agli autisti di Li-nea spa non possono essere utilizzati per l’acquisto di vino, birra e, piu’ in generale, di alcuna bevanda alcolica. Tutti i commercianti convenzionati e abilitati a ricevere questi buoni pasto sono stati avvisati da BuonChef. Il provvedimento e’ stato preso per aumentare la sicurezza.
BOLOGNA 2000 Domani pomeriggio in piazza Garibaldi a Sassuolo uno stand informativo con Aigvs e Progetto Giovani 11 feb 11 • Categoria Sassuolo,Sociale - 42 letture Un punto informativo rivolto ai giovani: in collaborazione con il Progetto Giovani e l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Sassuolo, domani, sabato 12 febbraio, per tutto il pomeriggio in piazza Garibaldi verrà allestito un punto informativo dove operatori altamente qualificati e preparati dell’associazione AIGVS, Associazione Giovani Vittime della Strada, che collabora con profitto sul territorio di Sassuolo nel progetto di prevenzione alle dipendenze “strada facendo”, saranno a disposizione dei ragazzi per distribuire materiale informativo e fornire altrettante informazioni utili su tematiche importanti nell’ambito di prevenzione al consumo di sostanze dannose per la salute come l’alcool. Contestualmente si coglierà l’occasione della concomitanza con la ricorrenza di San Valentino del 14 febbraio, per fornire informazioni relative alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. “Mai come in questo periodo storico – afferma l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Sassuolo Cristiana Nocetti – ritengo che sia importante attivare sul territorio a trecentosessanta gradi, iniziative rivolte ai giovani e per i giovani che si prefiggano lo scopo di fare informazione e chiarezza in merito a tematiche così importanti e delicate che esigono attenzione costante. Anche la piazza – conclude l’Assessore – può essere un ottimo strumento per arrivare ai giovani; fortunatamente in questa battaglia possiamo contare su giovani professionisti seri e preparati”.
ORDINANZE COMUNALI
CORRIERE VENETO Arcella, pugno di ferro contro il rettangolo dello sballo Alcol vietato oltre l’una, ora il Comune studia una Ztl notturna. Residenti dell’Arcella esasperati PADOVA - Misure drastiche per il «rettangolo dello sballo». Tanto che Palazzo Moroni starebbe studiando un’apposita Ztl notturna. Stiamo parlando dell’area dell’Arcella, giusto a metà tra il Camerini e il Borgomagno, delimitata a nord da via Ticino, ad ovest dalla nuova «bretella » che corre a fianco dei binari ferroviari, a sud da via Bernina e ad est da via da Bassano. Una zona, almeno dalla fine degli anni Novanta, superaffollata da circoli «culturali » privati, in realtà vere e proprie discoteche aperte fino all’alba, meta preferita degli studenti universitari che vi si trasferiscono dopo lo spritz nelle Piazze del centro storico: una volta, i loro nomi erano Pachuca, Arancia Meccanica e Zero; oggi, invece, si chiamano Love, E-Style e Unwound. Lunedì scorso, viste le continue proteste dei residenti, che da tempo assistono inermi a schiamazzi d’ogni tipo, cortili di casa utilizzati come bagni pubblici per bisogni di qualsiasi genere, specchietti e cristalli delle auto in frantumi, addirittura spari di pistola in aria, coltellate ai glutei, risse e pestaggi dentro e fuori i locali, senza dimenticare il florido spaccio di droghe «pesanti » (cocaina, eroina e pasticche varie), il sindaco Flavio Zanonato ha varato un’ordinanza molto severa. Non potendo per legge limitare l’orario di apertura di un circolo privato, il primo cittadino ha adottato un escamotage: ha imposto ai tre esercizi in questione il divieto di somministrazione di cibi e bevande (alcoliche e non) dall’una di notte in poi, nella speranza che la severa restrizione convinca i titolari a chiudere un po’ prima. Quest’ultimi, in realtà, l’hanno presa malissimo. Ed avrebbero già pronto un ricorso contro il Comune da presentare al Tar. Palazzo Moroni, però, è tranquillo. Sulla scrivania dell’assessore alla Polizia Municipale Marco Carrai, c’è un faldone di oltre 500 pagine che riassume quanto accaduto dentro e fuori i tre circoli di via Bernina dal 2000 ad oggi: denunce, esposti e raccolte di firme dei residenti, rapporti di Polizia e Carabinieri, arresti e numerose operazioni portate a termine con successo dalle forze dell’ordine. E se l’ordinanza del sindaco non dovesse essere sufficiente per dirimere la questione? Il Comune, come da tempo richiesto dagli abitanti della zona, sarebbe pronto ad istituire una Ztl notturna, dalle 23.30 alle 5, che vieti il transito e il parcheggio delle macchine (tranne quelle dei residenti) nelle strade vicine al «rettangolo dello sballo »: via Tunisi, via Dalmazia e via Fovst. «Solo così, finalmente, potremo tornare a vivere tranquilli nelle nostre case - dice Lucia Romagnoli del Comitato Borgomagno - Da oltre dieci anni, soffriamo le pene dell’inferno. Il popolo della notte ci accusa di essere bacchettoni, nient’affatto. Va bene divertirsi, ma quello che avviene in via Bernina è davvero un inferno». Davide D’AttinoQUESTO ARTICOLO E’ GIA’ STATO PUBBLICATO QUALCHE GIORNO FA, MA LO RIPRENDO PERCHE’ E’ UNA SOLUZIONE INTERESSANTE CHE POTREBBE INTERESSARE ANCHE I NOSTRI GIUDICI
SICURAUTO Belgio: Alcolock obbligatorio per i bevitori abituali 11 Febbraio 2011 | Riccardo Celi Interessante sentenza, quella del tribunale di Verviers, una città belga vicina a Liegi. Il giudice ha condannato un 38enne a installare a sue spese sulla propria vettura l’Alcolock, un dispositivo che non consente l’avviamento se prima il conducente non soffia dentro un etilometro che ne rileva il tasso alcolemico nel sangue e invia il segnale di “via libera” al motore solo se il valore rientra nei limiti di legge. CONSERVERÀ LA PATENTE - Il condannato, evidentemente avvezzo ad alzare il gomito prima di mettersi al volante, aveva provocato il 20 marzo 2010 un incidente (fortunatamente senza vittime né feriti) mentre si trovava in stato di ebbrezza. Dalle indagini, era poi risultato che il responsabile è un agente di commercio, un’attività che lo rende particolarmente dipendente dall’utlizzo di una vettura. Proprio per questo, il tribunale si è trovato a decidere se sospendergli la patente, privandolo così della possibilità di lavorare e mantenersi, oppure perdonarlo, mettendo però in pericolo la salute pubblica minacciata da un soggetto dedito abitualmente all’alcol anche quando guida. La soluzione ideata dal giudice, che si è servito della consulenza dell’Istituto Belga per la Sicurezza Stradale (IBSR), salvaguarda invece entrambe le esigenze: la pena inflitta (oltre a una multa di 1.100 euro) costringerà l’automobilista a tenersi lontano dall’alcol, tutelando così la sua salute, ma anche quella del suo prossimo. CONTROLLI - Ovviamente l’interessato (che pagherà anche 2.200 euro per l’installazione del dispositivo) dovrà sottoporre l’Alcolock a controlli periodici che accertino che non è stato disattivato o manomesso. Qualsiasi inottemperanza da parte sua si trasformerà in una sospensione immediata della patente di guida. L’Alcolock è già in uso in diversi Paesi ed è consigliato dall’Osservatorio Europeo per la Sicurezza Stradale come dispositivo utile a scoraggiare l’abuso di alcolo da parte di chi deve mettersi al volante. L’Asaps (Associazione sostenitori amici della Polizia Stradale) auspica che anche in Italia si arrivi alla sperimentazione di dispositivi del genere in vista di una loro adozione per scopi simili a quelli perseguiti dalle autorità belghe. Non si può non essere d’accordo. Nel nostro Paese si è finora perseguita la strada dei controlli e dell’inasprimento delle pene pecuniarie, con multe anche fino a ventimila euro, del sequestro dell’auto e della sospensione immediata della patente. Tuttavia, la sentenza belga potrebbe ispirare anche i nostri magistrati che, tra le soluzioni a loro disposizione, potrebbero benissimo prevedere anche l’Alcolock, un deterrente forse ancora più efficace di quelli usati finora, che impedisce di nuocere agli automobilisti dalla bottiglia facile, ma che consente loro, a patto di rinunciarvi, di svolgere le normali attività quotidiane
UN’INDAGINE CONDOTTA DALLA SOCIETA’ ITALIANA DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA (SIGO)
ADNKRONOS L’indagine è stata condotta all’interno del progetto ’Sceglitu’ promosso dalla Sigo Sesso, insoddisfatto un giovane su tre. Alcol e droga usati per ’doparsi’ 09 febbraio, ore 09:10 Milano - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Dilaga il malcontento nei letti del Belpaese. Alcolici e stupefacenti - in realtà ’killer della passione’ - sono considerati "un’auto-terapia per curare ansia da prestazione e senso di inadeguatezza". Piace anche la pillola blu. L’ansia da prestazione contagia anche lei, snobbata la contraccezione Milano, 8 feb. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Delusi dal sesso si ’dopano’ con alcol e droga, illudendosi di cancellare le defaillance con rischiosi aiutini fai-da-te. Perché secondo un’indagine su 600 under 35 presentata oggi a Milano, con buona pace del San Valentino in arrivo nei letti del Belpaese dilaga il malcontento, confessato da circa un giovane su 3: per la precisione, il 29% dei maschi e il 35% delle femmine giudica insoddisfacente la propria vita sessuale. L’indagine è stata condotta all’interno del progetto ’Scegli tu’ promosso dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), e illustrata proprio in vista del 14 febbraio per il lancio della campagna educazionale ’Insieme per scegliere’, che coinvolge anche la Società italiana di andrologia (Sia) e testimonial noti come la coppia vip Aldo Montano e Antonella Mosetti. Dalla ricerca risulta che più di un terzo dei giovani beve alcolici abitualmente (44% degli uomini e 28% delle donne), mentre uno su 10 dichiara di usare droghe (12% e 9%). Due sostanze che gli esperti bollano come ’killer della passione’, ma che i ragazzi d’Italia considerano "un’auto-terapia per curare ansia da prestazione e senso di inadeguatezza", spiega la ginecologa e sessuologa milanese Alessandra Graziottin. Infatti, oltre la metà del campione ritiene che bere aiuti nell’intimità (64% dei maschi e 52% delle femmine); più del 10% (11% e 13%) pensa lo stesso degli stupefacenti, e soprattutto lui (27% contro il 18% delle donne) strizza l’occhio anche alle pillole dell’amore. Già i ragazzini le considerano un possibile alleato per stupire la partner con effetti speciali. Ma se solo il 12% dei giovani uomini italiani e appena il 9% delle donne definisce "ottima" la propria vita sessuale, quali sono i problemi più diffusi nelle stanze da letto dello Stivale? Fra i ’segreti’ di lui ci sono eiaculazione precoce (32%), difficoltà di erezione (27%), ansia da prestazione (21%) e calo del desiderio (14%), che invece schizza al primo posto tra i crucci femminili (26%), seguito dal dolore ai rapporti (21%) e dall’ansia da prestazione (9%) che ormai contagia sempre più spesso anche la donna. A completare il quadro si aggiunge poi l’incoscienza: solo il 35% dei maschi utilizza abitualmente il preservativo (mentre il 22% ricorre abitualmente al coito interrotto e un altro 39% lo fa ogni tanto), e appena il 18% delle donne usa la pillola quando invece "i contracccettivi ormonali - evidenzia Alessandro Palmieri della Clinica urologica dell’università di Napoli, segretario nazionale Sia - migliorano l’intesa annullando il timore di gravidanza indesiderate". Insomma, precisa Graziottin, direttrice del Centro di ginecologia e sessuologia medica dell’ospedale San Raffaele Resnati di Milano, "il livello di conoscenza degli italiani su questi temi è piuttosto scarso per loro stessa ammissione: fra i maschi il 16% si dichiara poco o per nulla competente, percentuale che sale al 20% tra le femmine". Risultato: "Dal campione emerge che il 13% degli uomini e il 42% delle donne hanno sofferto almeno una volta di una malattia sessualmente trasmissibile, anche se il dato femminile è un po’ sovrastimato". Sensibilizzare la coppia a una gestione più sapiente dell’intimità è l’obiettivo della nuova campagna dei ginecologi Sigo, sposata dagli andrologi "con il duplice intento di responsabilizzare gli uomini - dice Palmieri - ma anche di aiutarli a far emergere problemi che spesso si rifiutano di ammettere", ingannati dal "luogo comune del tutto inesatto" che piacere anticipato e disfunzione erettile siano disturbi esclusivi da ’tempie grigie’. L’iniziativa di San Valentino ’Insieme per scegliere’ propone due mini-guide per esplorare la sessualità dal punto di vista del partner, con una parte dedicata alla fisiologia, la sezione ’Tutto quello che non hai mai osato chiedere’ e un focus sulla contraccezione. Sono disponibili inoltre percorsi di approfondimento sui 10 nemici della sessualità; un gioco per testare l’intesa di coppia; un numero verde (800-555323); la consulenza online della ginecologa e la possibilità di confrontarsi su questi temi ’caldi’ con alcuni vip. La coppia Montano-Mosetti, oltre a Gigi Buffon, Veronica Olivier e Manuela Arcuri risponderanno con un video ai quesiti più interessanti. "Mantenersi in forma è fondamentale per la salute, anche per quella sessuale - raccomanda Montano ai giovani - Tanto sport, ma anche una dieta sana, niente fumo e droghe sono le regole base per una buona intesa".
ALTRA INDAGINE SUI CONSUMI
TANTA SALUTE.IT Alcol: in aumento i consumatori tra gli italiani Pubblicato da Daniele88 in Associazioni Consumatori, In Evidenza, News Mediche. Mercoledì, 9 Febbraio 2011. In Italia il numero dei consumatori di alcol è sempre in aumento, con percentuali che si differenziano in base all’età, al sesso, al tipo di stile di vita. Per renderci conto dei numeri, è sta condotta un indagine dall’Istituto Doxa, commissionata dall’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcol, mediante un questionario e interviste individuali e personali a domicilio nel rispetto della persona e con cautela, data la delicatezza dell’argomento. L’ultima indagine statistica è stata condotta nel 2005, quella eseguita poco tempo fa, ha coinvolto un numero di intervistati ben tre volte maggiore rispetto all’ultima volta: 2026 cittadini, avendo un occhio di riguardo per i giovani, fulcro della ricerca, con un’età compresa tra i 13 ed i 24 anni. Dai risultati è comunque preoccupante, quanti giovani consumano alcol. Tra le bevande alcoliche quella maggiormente consumata è il vino con il 63%, ma anche la birra sembrerebbe gradita dagli italiani, con il 56%. Il vino si consuma, preferibilmente, durante i pasti, quindi nel proprio ambiente familiare, mentre altri alcolici, come la birra, si preferisce consumarli con gli amici, nei pub, birrerie, e locali in genere. Per quanto riguarda il sesso, se siano più uomini o più donne a fare uso di alcol, sono sempre di più i maschi; ma anche le donne (circa il 53%), almeno una volta alla settimana fa uso di alcolici. Un fattore che sta preoccupando parecchio, è che si inizia ad assumere alcol sempre da più giovani (nella fascia di età 13-15 anni). Le campagne di sensibilizzazione vengono fatte, ma sembra che non bastino ancora.
UN PARERE DEL DOTT. ADELMO DI SALVATORE SUL VINO E GLI ANTIOSSIDANTI
POLITICAMENTECORRETTO.COM Vino e antiossidanti: considerazioni di Adelmo di Salvatore 8 febbraio 2011 La questione degli antiossidanti del vino è una bufala di Adelmo Di Salvatore Membro del Gruppo Tecnico Alcol, Commissione Salute, Conferenza Stato-Regioni L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da tempo smentito gli studi che dimostrerebbero un presunto effetto preventivo del consumo di piccole quantità di bevande alcoliche. Secondo questi studi, sia chi non beve affatto sia coloro che sono "forti bevitori" correrebbero un rischio maggiore di avere una malattia cardiovascolare, rispetto ai cosiddetti "bevitori moderati". Per spiegare questa curiosa conclusione, sono stati chiamati in causa gli antiossidanti polifenolici (in particolare il resveratrolo) come fattori protettivi. Il resveratrolo è una sostanza che ha destato interesse negli studi per la prevenzione delle malattie degli anziani o comunque per il ritardo dell’invecchiamento. Siccome questa sostanza è contenuta anche nelle bucce degli acini di uva rossa, e quindi nel vino rosso, sono state prodotte molte ricerche che hanno concluso che il vino rosso fa miracoli: previene l’infarto del miocardio, mantiene l’erezione più a lungo, previene la demenza senile, protegge le ovaie, previene i tumori, è un toccasana contro il diabete, l’influenza, l’obesità, e altro ancora. Sono numerosi gli articoli che appaiono sulla stampa o gli interventi radiotelevisivi che inneggiano al magico resveratrolo e, più precisamente, al vino rosso. Ma si tratta di una bufala madornale. Ecco perché. 1. Il resveratrolo è contenuto in circa 70 piante (fra le quali mirtilli, olive, fragole, pomodori, semi di arachide), oltre che nell’uva rossa. 2. Gli effetti antiossidanti (antiradicali liberi e perciò antiinvecchiamento) sono stati osservati in vitro, su colture cellulari, o su topi da laboratorio e non sugli umani, in un contesto artificioso lontanissimo dalla realtà fisiologica. 3. Ai topi e alle colture di cellule il resveratrolo è stato iniettato in dosi massicce (300 milligrammi per ogni chilo di peso dei topi) ed è stato estratto da una pianta (Polygonum cuspidatum), non somministrato atttraverso vino da bere. 4. "Gli scienziati non somministrano mai alle cellule in vitro o agli animali da sperimentazione il vino rosso, ma direttamente la molecola di resveratrolo, perchè sanno benissimo che l’alcol presente nel vino ucciderebbe immediatamente sia le cellule in vitro che gli animali da laboratorio". 5. Il resveratrolo è presente nell’acino dell’uva in piccolissime quantità: 50-100 microgrammi per ogni grammo di peso secco (0,3-0,5 milligrammi ogni litro di vino); perciò, per raggiungere dosi efficaci, un umano dovrebbe mangiare circa 5 chilogrammi di buccia di acini di uva rossa al giorno. 6. Il resveratrolo viene metabolizzato molto velocemente dall’organismo umano: dopo mezz’ora i valori, già infinitesimali, si riducono a circa il 10%. 7. Tutti gli esperimenti con i farmaci contenenti antiossidanti vengono utilizzati ad 1 gr/die (altissime dosi) per 6 mesi per ottenere blandi effetti terapeutici sul sistema cardiovascolare. 8. Le ricerche della Sezione di Alcologia clinica e sperimentale del Dipartimento di Medicina interna e Scienze Biomediche (Università degli studi di Parma) e del canadese David Goldberg, (Dipartimento di Laboratorio e Biopatologia dell’Università di Toronto) hanno portato alla scoperta che i vari antiossidanti presenti nel vino rosso (resveratrolo, quercitina, ecc.) non vengono riassorbiti dall’organismo umano, se veicolati con il vino. 9. Di queste due ricerche, per motivi facilmente immaginabili, stampa e televisione non hanno dato notizia. I mass media non disdegnano però di riciclare periodicamente come "nuove ricerche" gli studi in vitro sul resveratrolo (che è una sostanza), al quale vengono negati, nel titolo dell’articolo del quotidiano di turno, i suoi presunti effetti antiossidanti protettivi; questi meriti vengono invece attribuiti al vino, che è una bevanda contenente circa quattrocento sostanze, tra le quali l’alcol etilico (che rappresenta almeno il 12%), e il resveratrolo (presente in misura del 0,0001%, centomila volte di meno). 10. L’alcol etilico, che ha la medesima formula chimica nel vino e nelle altre bevande alcoliche, è una sostanza molto tossica, ha le caratteristiche di una droga ed è un potente cancerogeno: gli studi più recenti confermano che bere uno-due bicchieri di vino al giorno aumenta del 32% il rischio di cancro del seno. Un vasto studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha concluso che "Le bevande alcoliche sono cancerogene per gli esseri umani". Il vino è una bevanda alcolica. [1] G. Edwards G. et al., Alcohol Policy and the Public Good, Oxford, Oxford University Press, 1994. Edizione Italiana a cura di Associazione Aliseo, Fondazione Istituto A. Devoto, Ufficio Italiano di Eurocare (Advocacy for the Prevention of Alcohol Related Harm in Europe). Sintesi di: Politiche sull’alcol e bene comune. Una guida per l’azione. 1996, p. 11 [1] Palmesino E., (Chairman EMNA, Rete Europea dei gruppi di mutuo-aiuto per i problemi alcolcorrelati), 6.3.2008 Lettera aperta al quotidiano Libero, in risposta all’articolo apparso sul numero di mercoledì 22 febbraio 2006, pagina 25, dal titolo Il vino rosso fa bene anche ai pesci, gli allunga la vita e tonifica i muscoli[1] Cfr Sbarbada A., Argenta R., Rassegna stampa su vino, birra e altri alcolici, 21.12.2004[1] Tempo Medico, Astemie protette dal tumore al seno, 16 aprile 2008 Fonte: Reutershealh, WebMD, Health Day. 11. Il resveratrolo presente nel vino non può mai far bene, proprio perché si trova nel vino assieme al suo compagno di viaggio alcol etilico. È utile che le vigne siano mantenute, perché l’uva è un frutto gustoso e nutriente e il succo d’uva non fermentato non contiene alcol etilico. 12. Sino a qualche anno fa si attribuivano effetti miracolosi all’alcol etilico: oggi nessuno lo difende più, perché sono da tutti (compresi i produttori di vino) riconosciute le sue caratteristiche tossiche ma, forse per difendere il prodotto, si è aggirato l’ostacolo consegnando il testimone al resveratrolo. Sia il resveratrolo che l’alcol etilico sono contenuti nel vino. Adesso che il resveratrolo (o gli altri antiossidanti) sono stati "smentiti", quale altra delle circa 400 sostanze presenti nel vino verrà osannata? Forse l’acqua, che nel vino detiene la maggioranza schiacciante (70-87% delle azioni)? 13. Quando si bevono due-tre bicchieri di vino si può superare facilmente il limite di alcol nel sangue tollerato dalla legge durante la guida di autoveicoli. 14. I titoli dei giornali recitano abitualmente: "Vino rosso per allungare la vita". Perché non, come sarebbe giusto, "uva rossa e olive" o anche olio di oliva che pure contengono resveratrolo? La diffusione di simili notizie, in un periodo storico dove è comune la paura di ammalare di tumore o di infarto, ha comunque l’effetto di spingere al consumo del vino. Se la campagna risultasse efficace, la conseguenza sarebbe un aumento dei consumi e con essi i problemi (fra i quali, naturalmente, anche i tumori e gli infarti alcolcorrelati). 15. La Legge-quadro sull’alcol e sui problemi alcolcorrelati, n. 125 del 2001, al capo III, art. 13 (Disposizioni in materia di pubblicità), comma 2b, recita: "È vietata la pubblicità di bevande alcoliche e superalcoliche che attribuisca efficacia o indicazioni terapeutiche che non siano espressamente riconosciute dal Ministero della Sanità". L’Organizzazione Mondiale della Sanità osserva che la pubblicità delle bevande alcoliche rappresenta il consumo come salutare e privo di effetti negativi: ciò porta alla sottovalutazione del rischio potenziale e di altre conseguenze negative che possono derivare dal consumo di alcolici. 16. Negli Stati Uniti sono già disponibili compresse a base di resveratrolo, ma la quantità di principio attivo è minima e l’efficacia dubbia. I ricercatori della Harvard Medical School e del National Institute on Aging sono arrivati alla conclusione che la quantità di resveratrolo somministrata ai topi è enorme e una persona di 70 chili, qualora ne volesse assumere l’equivalente in relazione al proprio peso, dovrebbe bere fra le 750 e le 1500 bottiglie di vino al giorno. È evidente che nessuno sopporterebbe tali quantità senza avere gravi danni, sino al coma etilico e alla morte. 17. I risultati della recente revisione Cochrane (oltre 67 studi clinici randomizzati, cui hanno partecipato poco meno di un quarto di milione di persone), smentiscono gli effetti positivi degli antiossidanti. Molti studi sono giunti a concludere che gli antiossidanti hanno effetti neutri o addirittura dannosi, con tassi di mortalità aumentati. È giusto che gli studiosi continuino le loro ricerche ed arrivino a stabilire se dal resveratrolo, presente in abbondanza nella frutta, si potrà ottenere un farmaco che abbia poteri curativi o preventivi. Nello stesso tempo è utile tener presente l’evidenza che, se anche il resveratrolo contenuto nel vino (dove è presente solo in tracce) fosse efficace (ancora non si sa) e venisse riassorbito (ma ciò non avviene), nessuno riuscirebbe a bere tutto quel vino in un solo giorno. Per due motivi: perché o vomiterebbe prima (per mancanza di spazio...) o morirebbe per la intossicazione acuta di grado gravissimo da alcol etilico. In questo ultimo caso la persona avrebbe comunque soddisfatto le teorie e le aspettative dei difensori del vino come il farmaco miracoloso, perché non correrebbe più il rischio di soffrire di una malattia cardiovascolare o di cancro o di altri malanni... [1] World Health Organization, International Agency For research on Cancer (IARC), Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans, Volume 44, Alcohol Drinking, Summary of Data Reported and Evaluation, 1998[1] Di Salvatore A., "Il Bere e i problemi alcolcorrelati. Dalle credenze comuni alle conquiste della scienza", in Nizzoli A., Pissacroia M., "Trattato completo degli abusi e delle dipendenze", Piccin, Padova, 2002, pp. 1351-1382[1] Organizzazione Mondiale della Sanità, Ufficio Europeo. Alcol: un piano d’azione europeo. Piano per la riduzione dei consumi del 25% entro il 2000. Copenhagen, 1992. Trad. italiana a cura del Centro Studi e Documentazione sui Problemi Alcolcorrelati, Trento; Gruppo Logos, Salerno; Comune di Perugia, 1994[1] Montonen M., Mass Media and Alcohol, WHO Regional Office for Europe, Copenhagen, 1995[1] Apcom, USA. Resveratrolo, allunga la vita ma riduce la fertilità. Ai topi dosi pari a mille bottiglie di vino al giorno per l’uomo, New York, 3 novembre 2006[1] Antiossidanti: buoni solo per la ruggine. Nessuna prova che gli antiossidanti allunghino la vita, Corriere della sera. Forum Nutrizione, 28.5.2008. Fonte: Bjelakovic G et al. Antioxidant supplements for prevention of mortality in healthy participants and patients with various diseases.
LE DROGHE CONTAGIANO NONNI, PADRI E FIGLI
IL CENTRO Droga, primo buco a sessant’anni 10 febbraio 2011 — pagina 02 sezione: Pescara PESCARA. Il primo buco se lo sono fatti a sessant’anni, a volte anche dopo. Sono gli anziani, i nuovi insospettabili tossicodipendenti. Persone che con le droghe non avevano mai avuto a che fare e cominciano a iniettarsi l’eroina in età da pensione. Per poi finire al Sert con quelli che potrebbero essere i loro nipoti. Così si scopre che la forbice di chi si droga è sempre più ampia. Da un lato l’età per cominciare si abbassa. Ma dall’altro, incredibilmente, si alza. A dire che la droga in città è anche un problema da anziani è il responsabile del Sert di Pescara, Pietro D’Egidio, che il fenomeno lo vive in prima persona con i suoi pazienti. «Qui da noi arriva gente che ha iniziato a bucarsi per la prima volta in età adulta, a sessant’anni e anche dopo. Ho persino dei pazienti che hanno settant’anni. E l’eroina non la fumano, come si usa adesso tra i giovani, ma la iniettano». Il dato sui nonni eroinomani riesce a sconvolgere persino D’Egidio, che pure di tossicodipententi si occupa da tempo. «Che l’età media di chi comincia a usare le droghe stia scendendo ogni anno di più ormai è un dato di fatto», spiega, «ma che ci sia gente che inizia in età adulta, anzi anziana, è una cosa che mi impressiona ancora di più». Anche perchè la droga tra gli anziani è cosa nuova: il numero dei nonni tossicodipendenti che si rivolgono al Sert ha cominciato a crescere non più tardi di qualche anno fa. «Il problema è che questo fenomeno ha anche delle ricadute tremende sui più piccoli. Abbiamo visto che quando un bambino che ha meno di dieci anni vive con un tossicodipendente in famiglia ha un alto tasso di vulnerabilità, cioè rischia di diventarlo anche lui da grande. Una probabilità che aumenta se a drogarsi non è il fratello ma una figura che lui dovrebbe vedere come educativa, ad esempio il padre o la madre. Stiamo monitorando tante situazioni di questo genere con le nostre edu
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