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I contromano 24/02/2011

A proposito del contromano di Trieste con la straziante morte della bambina per colpa del camionista ucraino ubriaco - Sul Blog Asaps la scioccante testimonianza di un ex camionista italiano su un mondo per molti versi sconosciuto

Il trasporto su strada diventa un percorso per supersfruttati con rischi crescenti
 

Fernetti: la scena dell’incidente - Foto da il Piccolo di Trieste

Roberto da Trieste ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Il contromano mortale di Trieste":

Sono stato camionista tanti anni, sono Triestino e sono rimasto scosso dall’ incidente orrendo.
Ma sono scosso anche nel vedere in che stato sono ridotti questi miei poveri colleghi dei trasporti transcontinentali di oggi.
Dico trancontinentali, perchè qui, al confine dell’Europa e del mare viaggia l’ Asia, l’ Africa, la Russia.
Sono uomini, ma nessuno li vede, nessuno di noi li bada.
Sono derelitti che mangiano qualcosa sotto i telai dei rimorchi,che sono lontani da casa da mesi, non parlano la lingua,che non leggono la scrittura, non vedono mai una donna.
Vivono nelle cabine come zingari vite che trascorrono ai margini della nostra Società opulenta a cui cui non partecipano ma insostituibilmente, assolutamente servono.
E quando decidiamo, noi opulenti, che è tempo di divertirci, di fare"festività, esodi o ponti" eccoli là radunati, abbandonati nei "No Man’s Land" dei posteggi delle fabbriche, dei parcheggi degli Autogrill,dei piazzali disperati degli autoporti.
Marinai, derelitti su queste rotte sempre più lunghe, sempre più veloci.
E come i marinai, al culmine di certe stanchezze che anche morire ti sembra sollievo,la bottiglia ti fa da moglie, da lingua, da casa lontana.
Non giustifico l’Ucraino, la legge italiana e la solitudine della sua coscienza lo condanneranno certamente alla pena più severa.
Ha detto; Pagherò fino alla fine il mio errore orrendo.
Avrà in tutta la sua durezza la roccia della scogliera.
Nessuno sarà pietoso con il marinaio.
Nessuno userà quella tolleranza, quei distinguo,quei cavilli che rimettono in strada in due giorni tanti di noi Italiani,tanti dei nostri figli,che nelle notti,dopo Happy hour da duecento euro a sera,negli Autogrill a lui , a tanti suoi simili passano accanto, ridendo,allegri e protervi,fumando stranezze, bevendo da costose bottiglie.
Esseri inesistenti, anni luce lontani da noi.
Ombre insignificanti nelle notti dei nostri figli,delle loro auto rombanti, dei loro leggeri denari.
Oppure pazzi, ubriaconi, gente maledetta, al primo, tragico errore.
Il camionista assassino resta in carcere, dice il Piccolo, quotidiano triestino di domenica,oggi.
Alle dieci di stasera l’ Autoporto di Fernetti libera tutti.Mollate l’ ormeggio, via di qua.
Buona fortuna e buon viaggio.

Roberto

 

Giovedì, 24 Febbraio 2011
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