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La Cassazione sblocca il sequestro preventivo dei “T-Red”

La Corte Suprema ha deciso che i dispositivi sono regolari e presto potrebbero tornare a funzionare in tutta Italia
Ma si deve fare chiarezza sulle modalità d’uso

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS), 16 febbraio 2011- No al sequestro preventivo dei ”T-Red”. A stabilirlo la corte di Cassazione che con la sentenza numero 5317 ha accolto il ricorso del sindaco di Fiesole che aveva chiesto la restituzione di due ”T-Red”, sequestrati preventivamente al Comune, in seguito all’inchiesta nazionale sulla validità delle multe.
Gli apparecchi che al semaforo permettevano di rilevare chi passava con il rosso, erano tempo addietro finiti al centro di un’inchiesta per le “multe pazze” inviate dopo la loro installazione negli incroci. I sequestri dei dispositivi erano scattati nell’ambito dell’inchiesta che vede l’inventore del “T-Red” indagato, per “frode nelle pubbliche forniture per aver fornito a numerosi comuni apparecchi la cui produzione e commercializzazione aveva fraudolentemente ottenuto l’approvazione ministeriale prevista dall’art. 192 del codice della strada”. Secondo l’inchiesta le “multe pazze” erano frutto di un difetto della scheda releè che posta sul semaforo con la telecamera, trasmetteva dati errati facendo scattare infrazioni in realtà mai commesse.
Già lo scorso anno il Ministero dei Trasporti aveva dato via libera ai tanto temuti e contestati “T-Red” poiché, in seguito alle verifiche eseguite dai tecnici, i dispositivi erano risultati omologati regolarmente. La decisione però andava nella direzione opposta a quella espressa invece dalla Procura di Verona, che sosteneva che gli apparecchi erano fuori legge. Nel giugno 2008 la Procura di Verona aveva aperto un’indagine condotta dai Carabinieri di Tregnano, Illasi e Colognola ai Colli (Verona), che coinvolgeva tutti i Comuni interessati. Oltre alle omologazioni ritenute poi a norma dal Ministero, erano finite sotto accusa anche la durata del giallo, troppo breve secondo gli automobilisti che dovevano fermarsi in sicurezza.
Nel 2009 si apre però un nuovo capitolo e i ”T-Red” di una ventina di province italiane, vengono posti sotto sequestro, mentre 40 amministratori pubblici e sei di società private indagati e il progettista dei dispositivi arrestato con l’accusa di frode e posto per un mese ai domiciliari. Nel frattempo le associazioni dei consumatori e i comitati per la difesa degli automobilisti si erano dichiarati pronti a costituirsi parte civile, per richiedere i rimborsi delle multe subite. La Guardia di Finanza di Milano aveva poi notificato l’avviso di chiusura delle indagini a 38 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere, turbativa d’asta e abuso d’ufficio nell’assegnazione degli appalti dei “T-Red”. 
Con un nuovo colpo di scena la Cassazione ha però dissipato i sospetti di frode spazzando via i tantissimi sequestri operati in tutta Italia e presto i “T- Red” potrebbero tornare a funzionare in tutte le città dello Stivale.
Certo i T-Red saranno anche regolarmente omologati, però si dovrebbe fare chiarezza su come possono essere utilizzati. Non è possibile che in un incrocio il giallo rimanga acceso per 10 secondi e in un altro per 4 secondi, magari in crocevia che hanno le stesse caratteristiche. Se non si farà chiarezza sulle modalità d’uso il T-Red (e apparecchi simili) verrà visto sempre come strumento di cassa e non di reale prevenzione.  (ASAPS)

 

 

Mercoledì, 16 Febbraio 2011
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