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Rassegna alcol e guida del 26 settembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

Testo integrale del commento di Claudio Zorzi alla serata a Tesero del 21 settembre

Serata a Tesero 21 settembre
ADULTI E GIOVANI UNITI = ZERO ALCOL.
Responsabilità degli adulti nei confronti del consumo di bevande alcoliche da parte dei giovani. La Legge Provinciale 3 agosto 2010 n. 19 ‘Tutela dei minori dalle conseguenze legate al consumo di bevande alcoliche’
Suggestiva la traccia di lettura proposta da Mattia Civico Presidente della IV Commissione Legislativa e Consigliere Provinciale PD. Partito dai dati di consumo di alcol in Provincia di Trento (sistema PASSI 2009 Aziende Sanitarie) e dal confronto con i dati nazionali,




Mattia Civico ha focalizzato sul fatto che il percorso che la Legge Provinciale 3 agosto 2010 n.19 ha seguito per arrivare in aula ed all’approvazione finale esprime sia l’attenzione della politica alla realtà dei fatti, i dati appunto con i costi sociali che al consumo di alcol sono ormai attribuibili con sufficiente precisione, sia anche l’attenzione alla realtà delle parole con cui oggi si parla ed è bene parlare di alcol.
Non è più accettabile, ha sottolineato Mattia Civico con molta chiarezza, continuare a parlare di abuso di alcol in contrapposizione ad un uso buono. I dati scientifici parlano dell’alcol come una sostanza tossica e cancerogena per la quale non è più possibile stabilire delle soglie di sicurezza, perché con siffatta sostanza soglie non esistono, mentre esiste un gradiente di rischio che cresce proporzionalmente alla quantità consumata. Il linguaggio della legge recepisce esattamente questo, evitando l’uso di termini ambigui quali ‘abuso di alcol’ e ‘conseguenze legate all’abuso’, per parlare invece di ‘consumo di bevande alcoliche’ e conseguenze legate al consumo. Mattia Civico considera che proprio per questo la legge è una espressione di ADULTITA’ della politica trentina, che, di fronte ad un problema oggettivamente noto e definibile in cifre, esercita il proprio ruolo di ADULTO e perviene responsabilmente ad un dispositivo di legge collegando i punti finora lasciati disconnessi. ‘La Politica trentina ha esercitato il proprio ruolo tracciando il disegno nitido del problema, collegando i punti di una immagine finora non ancora definita e licenziando una legge che responsabilizza la Politica stessa, ma da adesso anche il contesto sociale, cioè tutti noi, i cittadini, che di questa legge devono e possono diventare garanti, attori, protagonisti, assumendosi il ruolo di farla crescere a tutti i livelli’.
Rispondendo ad una domanda su chi ne controllerà l’applicazione Mattia Civico ha risottolineato che le forze dell’ordine locali dovranno svolgere il loro ruolo, ma anche tutti gli esercenti insieme a tutti i cittadini. ‘Se uno di noi alla cassa del supermercato o ad una festa campestre vedesse che viene venduta o somministrata una bevanda alcolica ad un ragazzo di meno di diciotto anni, potrà immediatamente richiamare l’attenzione, ricordando gli obblighi che la legge stabilisce. In tale modo la legge ci sollecita ad esercitare una sorta di cittadinanza attiva in una prospettiva di bene comune’ ha sintetizzato il dr. Civico.
La legge dunque stabilisce indispensabili paletti da un lato, innesca la possibilità di percorsi virtuosi da parte del cittadino ‘adulto/responsabile’, e contemporaneamente, includendo anche la proposta di legge Chiocchetti, che ha aperto, per giustizia di cronaca, tutto il percorso (la proposta Chiocchetti è stata presentata nell’aprile scorso) introduce il valore dell’alternativa al consumo di bevande alcolici. La Provincia mette infatti a disposizione fondi per supportare le imprese di bar bianco ed estensioni di orario di apertura per gli esercizi che promuovono iniziative bianche.
La serata di Tesero, curata già nel titolo da Clerio Bertoluzza e condotta da Francesco Morandini, ha saputo proporre tutte queste prospettive e la presenza dei ragazzi di Alcooperiamo e degli amici di Jessica hanno sottolineato il valore aggiunto, quello della ‘responsabilità diffusa o ’ADULTITA’, come la gioca Mattia Civico, della nuova legge.
Ringrazio quindi Mattia Civico per l’ascolto e la attenzione dedicata alla modernizzazione del linguaggio utilizzato dalla Legge durante il percorso in Commissione ed in Aula e per la lettura suggestiva che ci ha proposto durante la serata. Ringrazio anche Luigi Chiocchetti che non ha potuto essere presente perché all’estero per motivi istituzionali ed a cui Mattia Civico ha ricordato spetta la paternità del dispositivo originario della Legge. Ringrazio anche l’Assessore all’industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi che ha saputo cogliere l’opportunità di fondere una proposta innovativa come quella di Chiocchetti con la modernizzazione di norme ormai non al passo con le necessità di oggi.
Se queste sono le ulteriori ricadute della legge provinciale, oggi ringrazio la Politica per l’azione dovuta di responsabilità. Ora tutti noi possiamo/dobbiamo presidiare responsabilmente il nostro ambiente quotidiano.
Evviva!

Dr. Claudio Zorzi -(Coordinatore del Servizio di Alcologia del Distretto Sanitario della Valle di Fiemme e Ladino di Fassa)


IL ITRRENO
DOMENICA, 26 SETTEMBRE 2010
Accordo tra Istituti Raggruppati e Gruppo Incontro per la ristrutturazione di Villa Castruccio
Alcol, un centro di cura e riabilitazione
PISTOIA. Con un formale accordo, redatto dal notaio Antonio Marrese, gli Istituti Raggruppati e la cooperativa sociale “Gruppo Incontro”, rappresentati dai rispettivi presidenti, Giancarlo Niccolai e Giuseppe Iraci Sareri, hanno siglato un importante “atto d’obbligo” con cui l’uso dell’immobile annesso alla struttura terapeutica residenziale di Villa Castruccio, che da tempo i Raggruppati hanno concesso in comodato gratuito alla cooperativa, verrà destinato dal Comune di Serravalle alla realizzazione di un presidio di cura e riabilitazione.
Nella struttura sorgerà, infatti, un importante centro “d’eccellenza”, di riferimento nazionale, per il trattamento residenziale delle dipendenze da alcol e di altre tipologie di dipendenza, con una declinazione specifica rivolta alle fasce giovanili.
Il centro, una volta ristrutturato, sarà in grado di ospitare almeno 10 persone, ridando speranza ad esse e alle loro famiglie.
Si rafforza così sul territorio pistoiese la rete dei servizi di cura e contrasto del disagio giovanile e si consolida ulteriormente il legame storico tra i due enti, che guardano ai giovani in difficoltà con quell’attenzione che è propria della “mission” degli Istituti Raggruppati e del Gruppo Incontro.


IL TIRRENO
Droga e alcol, crescono i consumi
Molte ricadute e al Sert venti casi in più rispetto all’anno precedente I dati ufficiali sono solo la punta dell’iceberg, stimato un alto numero di consumatori occasionali
FRANCESCA LENZI
PIOMBINO. Sono stati 221 i casi trattati dal Sert Val di Cornia nel corso del 2009. Oltre venti in più rispetto all’anno precedente (198). Da non sottovalutare tuttavia nella statistica la componente delle ricadute, che incide pesantemente sul totale del calcolo. Gli uomini costituiscono l’80% dei fruitori del servizio Asl di via Veneto. Di questi, la maggior parte (46%) ha un impiego stabile, mentre le donne coinvolte in problemi di dipendenza sono per lo più disoccupate. Il numero più alto rientra nel contesto piombinese, per ovvi motivi di densità demografica. Il tasso degli immigrati poi offre un interessante spunto di riflessione: nonostante il rapporto sia ancora basso in confronto al valore assoluto, l’utenza straniera sta cominciando a crescere. Soprattutto nordafricani nell’ambito delle droghe, est europei per l’alcol.
L’età media dell’utenza. Chi fa uso di sostanze stupefacenti si aggira sui 38 anni, età leggermente superiore quella relativa agli alcolisti. La cifra non deve trarre in inganno, lasciando supporre un’assenza della patologia nelle categorie più giovani. «Solitamente chi si rivolge al nostro servizio ha raggiunto una fase manifesta del problema - spiega Cristiana Tilli, responsabile Sert Val di Cornia - Da interiore la condizione di dipendenza è arrivata ad essere esteriore, attraverso condizioni legali o difficoltà lavorative e familiari».
La punta di una piramide. Al di là dei dati del Sert infatti esiste un frangente sociale complesso e non definibile che raccoglie tutti quei casi non espliciti, che non fanno statistica. Sono i consumatori occasionali, che magari fanno uso di sostanze limitatamente al fine settimana, e credono di non avere un problema. La frase “Smetto quando voglio” sembra non passare mai di moda, ma rivela ancora una volta la propria infondatezza. «La dipendenza occasionale di alcol, cocaina, cannabis e quant’altro, esiste - sostiene Roberto Calvanelli, psicologo del Sert Val di Cornia - Tuttavia non può esistere l’uso gestito nel tempo. Organismo, relazioni sociali, percezioni ed emozioni cominceranno a risentirne. E presto o tardi si scivolerà nella dipendenza». Sempre più spesso sono i giovani le vittime di un «rituale che si pensa gestibile - afferma Tilli - Ragazzi che trascorrono la domenica a letto per riprendersi da un sabato di eccessi. Anche se è bene non generalizzare. Di fronte a questa problematica sono molti i giovani che si divertono tranquillamente».
Le sostanze. Per quanto riguarda le droghe, la sostanza primaria dei casi che si rivolgono al Sert è l’eroina (che ora si può anche fumare o tirare), seguita da cannabis e cocaina. Il tossicodipendente però è quasi sempre un policonsumatore, che associa più composti. In questo senso, si identifica anche una sostanza di uso secondario. Se cinque anni fa primeggiava la cocaina, nel 2009 è la cannabis a farla da padrona. Con un incremento importante pure di bevande alcoliche. L’ecstasy invece, dopo un transitorio incremento nel 2008, è nuovamente diminuita, rappresentando un valore minimo tra le varie sostanze. Nell’alcol il genere più assunto è il vino. A seguire, superalcolici, aperitivi e birra.


IL GIORNALE
La sicurezza è anche un affare (da 10 milioni)
di Chiara Campo
Dal 2009 le ordinanze contro droga, lucciole e alcol hanno reso 17mila euro al giorno Venerdì scatta il coprifuoco anche in via Imbonati. Nella zona ronde degli ex poliziotti
Nei primi sette mesi dell’anno hanno viaggiato al ritmo di oltre 17mila euro al giorno, tre milioni e mezzo di euro incassati da gennaio ad oggi. Ma le ordinanze anti-degrado firmate dal sindaco Letizia Moratti - multe di 450 euro per lucciole e clienti, idem per chi imbratta i muri, chi si droga in pubblico e acquista stupefacenti, per chi consuma alcol in bottiglie dove è vietato o ai gestori che lo vendono agli under 16 e contro l’accattonaggio molesto - tra il 2009 e la fine dello scorso luglio hanno portato nelle casse di Palazzo Marino un «tesoretto» di 10,1 milioni di euro. Record per i controlli anti-prostituzione, 19.378 violazioni per 8,7 milioni di euro. I vigili e le altre forze dell’ordine hanno bloccato 1.430 vù cumprà o accattoni che infastidivano i passanti, solo 1.203 invece le violazioni all’ordinanza che tenta di frenare lo spaccio e 348 quelle legate al consumo o alla vendita di alcol, 148 i writers multati. Dati presentati ieri dal vicesindaco Riccardo De Corato alla platea della festa Pdl al Castello Sforzesco, dove la tavola rotonda sulla sicurezza coordinata dal ministro alla Difesa Ignazio La Russa ha puntato i riflettori sul modello Milano nella lotta al crimine, sottotitolo «due anni di successi senza precedenti». Tra i numeri che fanno ben sperare c’è il calo delle violenze sessuali dell’80% negli ultimi quattro anni, «e nove stupratori su dieci assicurati alla giustizia come dice il prefetto» ha riferito De Corato. I reati in generale tra luglio e agosto 2010 sono diminuiti del 24% rispetto allo stesso bimestre l’anno prima, in calo del 40 per cento in particolare nelle vie pattugliate dai militari.
E alle ordinanze anti-degrado dal 25 marzo ad oggi si sono aggiunte gradualmente quelle che hanno fatto scattare il coprifuoco in via Padova, Sarpi, al Corvetto e corso Lodi. Il primo bilancio dei controlli parla di 3.090 schede sugli affitti consegnate, 57 richieste di sequestro inoltrate alla magistratura per appartamenti «dormitorio» (subaffittati a extracomunitari che vivono stipati in pochi metri quadri) e 351 violazioni ai provvedimenti, ma i controlli a tappeto nella zona hanno portato anche a 207 denunce, 18 arresti, 4.614 multe al Codice della strada. La prossima tappa è via Imbonati, dove il coprifuoco per negozi di kebab, centri massaggi, phone center e la stretta agli affitti in nero scatterà a partire dal primo ottobre, venerdì prossimo. Già da domani invece, sia lì che in piazza Tirana aumenteranno i controlli: il Comune ha arruolato i poliziotti in pensione e i City Angels, che già monitorano altre 14 aree a rischio, comprese le tre linee della metropolitana dove svolgono tutti i giorni le ronde serali. «In via Imbonati - sottolinea De Croato - abbiamo avuto diverse segnalazioni di criticità dovute in particolare a molestie da parte di extracomunitari, spesso per abuso di alcol. (*) Non va dimenticato che lì la percentuale degli stranieri sfiora il 29 per cento, con una crescita del 172% nell’ultimo decennio». In piazza Tirana invece «i cittadini lamentano presenze di rom, che infastidiscono i passanti, soprattutto anziani, vittime anche di scippi».

(*) Nota: le iniziative finalizzate a ridurre il consumo di alcolici non possono che trovarci favorevoli. Tuttavia sanzionare direttamente il consumo di alcol lascia un po’ perplessi. Non fosse altro perché le persone multate sono, ancora una volta, quasi esclusivamente coloro che fungono da capri espiatori nella nostra società. È contraddittorio, inoltre, non intervenire parallelamente e con risolutezza anche nei confronti della offerta di alcolici. Si rischia, come sempre, di dividere il bere buono e il bere cattivo. Gli immigrati da una parte e quelli della “Milano da bere” dall’altra.


IL GAZZETTINO (Padova)
L’ORDINANZA Bere vino e birra sul piazzale costa caro a quattro stranieri e due padovani

Alcol in stazione, prime sei multe

Uno aveva un bottiglione da due litri. Inutili le proteste: ognuno dovrà pagare 100 euro
Domenica 26 Settembre 2010 - Bere dalle parti della stazione vino, birra o liquori non è più consentito. L’ordinanza anti alcol in zona stazione ferroviaria emessa dal sindaco Flavio Zanonato ha fatto le sue prime sei "vittime". Cinque le sanzioni amministrative staccate dagli agenti della Questura. Una la multa emessa dalla Polizia locale. L’altro giorno gli agenti della Sezione Volanti durante un normale servizio in zona stazione ferroviaria, hanno multato quattro stranieri e un padovano. Tutti volti già noti alle forze dell’ordine. Tre marocchini rispettivamente di 40, 38 e 32 anni sono stati sorpresi a bere alcolici in piazza De Gasperi. Poco dopo la sanzione ha colpito un padovano senza fissa dimora di 47 anni che beveva in stazione. Infine, un quarto marocchino di 31 anni è stato fermato con la bottiglia in mano in piazza Mazzini. I controlli degli agenti guidati dal vicequestore aggiunto Michela Bochicchio non sono stati casuali. I fermati erano visibilmente alterati e si muovevano senza una meta ben precisa. Stupiti i sanzionati, che hanno riferito agli agenti che li multavano: «Qui non c’è il divieto». Ma ora ognuno di loro dovrà pagare 100 euro. Anche i vigili della Polizia locale hanno "bagnato" l’ordinanza con una sanzione. È stata data ad un cittadino romeno scoperto in piazza Mazzini mentre stava bevendo del vino da un bottiglione di due litri. Un primo bilancio sull’ordinanza e l’emergenza degrado in genere è stato rilasciato da Marco Carrai, assessore alla Polizia municipale: «Crediamo che anche provvedimenti di questo tipo siano utili ad aumentare l’ordine ed il decoro in città. Tra un mese faremo il punto della situazione sull’efficacia di questa ordinanza, che crediamo limiterà risse e schiamazzi che spesso hanno tra le loro cause proprio nell’abuso di alcol».
L’ultimo esempio di binomio alcol e violenza si è registrato tra corso del Popolo e via Tiziano Aspetti. Cocci di bottiglia, urla, minacce e arresti. Per fortuna senza feriti, ma con la paura crescente di residenti e commercianti.


AGI
SICUREZZA STRADALE: BERGAMO,11 AUTOMOBILISTI UBRIACHI SU 108
Bergamo 26 settembre 2010 - Tasso alcolico sopra la norma per il 10% degli automobilisti controllati nella notte in provincia di Bergamo. Su 108 persone sottoposte a controllo dagli agenti della polizia stradale di Treviglio e dai vigili di Bergamo fra le provinciali trevigliesi e Casirate, 11 erano al volante ubriache. .


LA NAZIONE
E’ ’Via col vento’ il miglior cocktail a prova di palloncino
La sfida di ’Elba drink’, il concorso nazionale all’insegna di una guida sicura, è stata vinta dalla barman Sara Schiavo, con il suo ’Via col vento’
Isola d’Elba (Livorno), 24 settembre 2010 - E’ ’a prova di palloncino’, il cocktail che si è aggiudicato il primo premio all’Elba drink 2010, il concorso all’insegna della sicurezza al volante. La sfida, che si è tenuta ieri sera all’hotel Ermitage di Portoferraio, è stata vinta da Sara Schiavi con ’Via col vento’: nel suo shaker la barman ha messo una piccola quantità di vodka e cointreau insieme a sciroppo di cocomero frutto della passione, succo di lime, zucchero e tè aromatizzato a mela e vaniglia.

Sono stati 32 i barman di tutta Italia a competere per il miglior cocktail a moderato contenuto alcolico, ovvero entro i limiti imposti dal Codice della Strada, per ’’un mix perfetto - affermano gli organizzatori - di creatività e cultura del bere consapevole’’. (*)
Il concorso è stato organizzato dall’associazione Elba Drink e da Aibes (Associazione italiana barman e sostenitori) con il supporto di Usl e Polizia Stradale. Durante la serata sono stati raccolti fondi da devolvere all’Anca, Associazione nazionale contro l’alcolismo

(*) Nota: è facile distinguere le iniziative utili da quelle inutili o addirittura dannose. La prime sono finalizzate a far bere meno alcolici possibile, le altre a fare bere il più possibile.


IL TIRRENO
SABATO, 25 SETTEMBRE 2010
Sarzana, ora rischia la denuncia
Anche le birre nel distributore
SARZANA. In centro, in piazza Garibaldi, è stato individuato un distributore di bevande, che vende alcolici; circostanza vietata dalla legge regionale.
Il titolare, a quanto sembra, sarebbe già stato diffidato in passato dai carabinieri; e a breve, potrebbe quindi scattare una denuncia da parte dei militari dell’Arma.
In passato, c’erano state anche delle polemiche per alcune segnalazioni di bottiglie lasciate nei paraggi, con degrado della zona.
Come detto, oltre alle bevande analcoliche normali, sarebbero state trovate in vendita anche birre e altre bevande a contenuto alcolico, la cui vendita con questa modalità non è però permessa in Liguria.


LA GAZZETTA DI PARMA
Morì a Ravenna dopo la festa della birra di Rimini: indagati 7 amici, uno è originario del Parmense
Era morto in casa a Ravenna nella notte tra il 22 e il 23 febbraio scorso a poche ore dal ritorno dalla fiera della birra di Rimini dove era stato con fidanzata e amici. Secondo l’autopsia, il decesso del giovane, 28 anni, ravennate, di professione ambulante, si era verificato a causa di una caduta da un autobus di linea in cui aveva battuto violentemente la testa sul marciapiede. L’evento era stato presumibilmente condizionato dall’assunzione simultanea di alcol e cannabis. Per quanto accaduto, nei giorni scorsi la Procura di Ravenna - come anticipato dalla stampa locale ravennate - ha notificato l’avviso di conclusione indagine a sette amici del ragazzo.
Tre di loro sono originari delle province di Parma, Brescia e Forlì-Cesena ma tutti sono residenti a Ravenna, età comprese tra i 23 e i 33 anni, accusati a vario titolo di spaccio, di omissione di soccorso aggravata e di favoreggiamento personale. Sei degli indagati - secondo le verifiche condotte dalla Squadra Mobile - sono accusati di aver assistito alla rovinosa caduta del giovane e alla conseguente perdita di coscienza, senza però avvisare il 118. Inoltre all’arrivo dei soccorsi chiamati da alcuni passanti, avrebbero sostenuto che si trattava di una semplice sbornia, forse per timore che venisse scoperto un eventuale consumo di droga. Versione poi confermata dallo stesso 28enne che, una volta ripresosi, aveva insistito per andarsene, rifiutando il ricovero.
Subito dopo la sua morte, quasi tutti gli accusati avevano infine negato alla polizia qualsiasi uso o cessione di stupefacenti. Eppure - continua l’accusa - tra di loro c’era anche chi già nell’estate precedente ai fatti aveva ceduto un acido alla vittima.


IL CORRIERE DI COMO
Scontro nella notte: quattro in ospedale Patente ritirata a un 30enne di Pianello
Domenica 26 Settembre 2010 -Scontro nella notte, tra due auto, in quel di San Siro, in Centrolago. Una Citroen C3 e una Rover 200 si sono urtate sulla Regina. Tutte le quattro persone a bordo dei due mezzi sono state trasportate in ospedale a Gravedona e a Menaggio. Una di loro, un 30enne di Pianello del Lario che era al volante della Citroen C3, è stato poi trovato con un tasso alcolico di 2.10, ovvero quattro volte oltre il consentito, che è 0.50. La patente è stata inevitabilmente ritirata, mentre l’auto, intestata alla compagna, si è “salvata”. L’incidente si è verificato intorno alla mezzanotte e mezza a San Siro. I due occupanti della Rover, che da Dongo scendevano verso il Centro Lago, non destano preoccupazione pur essendo ricoverati a Menaggio e Gravedona. Più serie le condizioni del conducente della C3, che ha rimediato una prognosi di 20 giorni, e di un 54enne di Musso che era in auto con lui: quest’ultimo ha riportato un serio trauma toracico. La prognosi è riservata.


LA NAZIONE
CRONACHE
Prigioniero dell’alcol a 8 anni ”Era bellissimo poi, il baratro”
Storia di Giacomo: dal primo bicchiere di brandy alla rinascita
BOLOGNA. Sabato 25 settembre 2010 - A TRADIRLO non è stato un momento di debolezza, come spesso capita a chi cerca nello sballo un’ingannevole via di uscita dai problemi esistenziali. E’ stata la curiosità di adolescente e la voglia di trasgressione a spingerlo nel tunnel buio , apparentemente senza uscita. Giacomo aveva otto anni quando ingurgitò un bicchiere di brandy Vecchia Romagna, rubato ai genitori mentre erano in un’altra stanza. Da li quella voglia di bere non l’ha più abbandonato per altri 14 anni. Oggi di anni ne ha 34 e solo da 12 può dirsi finalmente libero dalla schiavitù dell’alcol. E’ stato grazie all’Associazione ‘Alcolisti anonimi’ – fino a domani sono in raduno nazionale a Rimini – che è rinato in una “vita nuova, cambiata completamente”. “Sono stato molto fortunato – dice Giacomo, che vive a Bologna, un lavoro nella ristorazione -, non ho avuto incidenti in auto, né ricoveri, pur arrivando a toccare il mio fondo”.
Di questo si è accorto solo dopo. Prima “sentivo qualcosa di straordinario nel bere da solo, di nascosto. Un’alterazione che durava solo qualche momento, ma incredibile. C’era quel voler andare oltre il limite, che mi portava a fare anche 10 chilometri in più, andando al lavoro, , per bere in un bar dove ero sicuro di non incontrare nessuno”. E lo stesso lavoro non lo ha aiutato: “ avevo a disposizione sempre delle bottiglie. E così bevevo e lavoravo. Lavoravo e bevevo”. I problemi sono diventati via via sempre più gravi. “Guida in stato di ebbrezza, assenze al lavoro giustificate con delle coliche”. E pessimi rapporti in tutti i campi: professionali, familiari, sentimentali. Era impossibile avere una relazione stabile”.
LA PERDITA degli amici: quelli che prima bevevano con te, poi ti isolano. “Non si può descrivere la solitudine che si prova”. Finalmente, a 19 anni, la svolta: “Un’amica mi parlò degli alcolisti anonimi. Passarono altri sei mesi, e mi decisi a contattarli. Lo feci una sera in cui mi accorsi che non ne potevo più”. Via con la frequentazione di un gruppo bolognese, in un primo momento continuando ad ubriacarsi. “Ma sentivo che parlavano di me. E finalmente mi decisi a fare la prova delle 24 ore”. Nessun bicchiere per un giorno. Poi così anche il giorno dopo. Fino ad ora, senza nessuna ricaduta.
r.int.


BRESCIA OGGI
Domenica 26 Settembre 2010
CASTENEDOLO. Con un Ford Transit tampona un’auto e fugge, altro incidente dopo 500 metri
Ubriaco causa doppio scontro Tenta la fuga, ma viene preso
Arrestato dai carabinieri di Brescia un 61enne, residente in Trentino Aveva un tasso alcolico di 3,38, ben al di sopra del limite (0,5) di legge
Due incidenti stradali causati nello spazio di pochi metri, quattro persone ferite e una sola idea fissa: fuggire. Ha cercato di scappare il 61enne, di Arco, provincia di Trento, che l’altra sera a Castenedolo ha provocato due incidenti senza prestare soccorsi, ma non ha avuto fortuna ed è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Brescia. L’uomo era decisamente ubriaco, gli accertamenti con l’etilometro hanno evidenziato un tasso alcolemico di 3,38 grammi per litro, ben al di sopra del limite (0,5) consentito dalla legge.
IL 61ENNE era alla guida di un Ford Transit e sabato sera stava procedendo un via Patrioti quando ha tamponato un’auto ferma in coda, condotta da una donna di 46 anni che è rimasta ferita (10 giorni la prognosi di guarigione fissata dai medici del pronto soccorso). Anzichè fermarsi, per accertarsi delle condizione dell’automobilista, il 61enne è immediatamente fuggito sorpassando sulla destra le auto ferme in coda. Il furgone si è mosso a tutta velocità e dopo 500 metri ha tamponato altre due auto ferme per affrontare un incrocio. Nello scontro sono rimaste ferite altre tre persone. Il tamponamento ha danneggiato anche il furgone, il motore si è spento e non è più ripartito. Per l’uomo è stato impossibile continuare a fuggire. Si è dovuto fermare, senza più alcuna via di scampo.
In pochi istanti in via Patrioti sono arrivati i carabinieri e gli agenti della polizia locale di Castenedolo. Dopo i controlli con l’etilometro per il 61enne sono scattate le manette. L’uomo è stato arrestato per omissione di soccorso, guida in stato di ebbrezza e lesioni personali (quattro persone sono rimaste ferite e su una delle auto coinvolte nel secondo tamponamento c’era anche un bambino di 4 anni che per fortuna è rimasto illeso). All’uomo è stata, ovviamente, ritirata la patente di guida . Dopo la notte in cella di sicurezza alla caserma dei carabinieri di Brescia, ieri mattina il trentino è tornato in libertà, non essendo nelle condizioni di reiterare il reato e non avendo mai avuto altri guai con la giustizia. Il giudice ha ritenuto che senza patente e con il furgone sequestrato l’uomo non sia nelle condizioni di combinare altri guai sulla strada.


IL TIRRENO
Picchia un vigile dopo un incidente
Giovane in manette: in fuga ubriaco su un’auto rubata
MONTECATINI. Viaggiava su un’auto rubata, in stato di ebbrezza, senza aver mai preso la patente. In queste condizioni ha anche provocato un incidente ed è fuggito. Quando l’hanno fermato è saltato fuori che aveva i documenti falsi, si spacciava per romeno quando in realtà era un albanese clandestino. Per chiudere la serata in crescendo ha pure picchiato un vigile urbano. La sorpresa finale per il collezionista di reati è arrivata con la scoperta di una pena da scontare per vecchi reati. Dopo la gazzarra inscenata in centro domenica sera per l’albanese di 29 anni, domiciliato in città, è scattato l’arresto.
Sono stati i carabinieri del nucleo radiomobile con gli agenti della polizia municipale a bloccarlo.
Tutto nasce da un incidente stradale in via Toti tra una moto e l’auto condotta dal giovane che fugge.
Rintracciato poco dopo in via Mameli da una pattuglia dell’Arma e da una dei vigili urbani, nel tentativo di sottrarsi al controllo si è scagliato contro un vigile urbano procurandogli lesioni giudicate guaribili in dieci giorni. Subito bloccato e portato in caserma in arresto per violenza e resistenza a pubblico Ufficiale, ricettazione, guida senza patente e in stato di ebbrezza alcolica.
L’auto sulla quale viaggiava è risultata rubata a Chiesina Uzzanese e l’albanese positivo all’alcol test nonché sprovvisto i patente di guida perché mai conseguita.
Un personaggio del genere meritava un approfondimento sul suo passato. E così i carabinieri sono riusciti, attraverso le impronte digitali, a scoprire che inizialmente aveva esibito un documento falso che è stato sequestrato; invece di essere un cittadino romeno era un albanese, clandestino, in Italia senza fissa dimora. Immediata la denuncia anche per quel reato. A suggellare la giornata no è arrivata anche la notifica di una ordinanza di carcerazione per scontare una pena di quattro anni e due mesi di reclusione per ricettazione, furto, lesioni ed evasione.
P.B.


IL TIRRENO
INCIDENTE
Ebbro sulla moto contro auto posteggiata
Ha riportato ferite giudicate guaribili in venticinque giorni
CARRARA. Un giovane di 35 anni, finisce con la moto contro un’auto parcheggiata danneggiandola, e rimane ferito. Al pronto soccorso gli rilevano, oltre ai traumi giudicati guaribili in 25 giorni, anche un tasso alcolemico 7 volte superiore alle norma. La polizia lo denuncia per guida in stato di abbrezza, gli ritira la patente e gli sequestra il mezzo.
E’ accaduto di notte fra via Carriona e via Cavour. La Volante del Commissariato intervenuta sul luogo dell’incidente, ha accertato che il motociclista era andato a sbattere contro una Lancia Y parcheggiata. Considerando la dinamica, l’uomo veniva sottoposto ad esami per accertare l’eventuale presenza di alcol nel sangue: che è risultata di 3.42 grammi per litro, quasi 7 volte più di quello ammesso dal Codice della Strada (0.50 grammi).
Gli agenti di polizia hanno poi avvisato la proprietaria del mezzo colpito dalla moto.


IL TIRRENO
Irruzione nel circolo sexy per portar via la fidanzata Giovane finisce a processo
Il locale è formalmente intitolato a Enrico Pea «La mia ragazza era costretta a bere contro la sua volontà»
SERAVEZZA. No, con la sua severa barba bianca, non ce lo vediamo proprio Enrico Pea a frequentare locali di lap dance. Eppure a Seravezza c’è un circolo che ha proprio il nome dello scrittore nella sua ragione sociale. E ieri è finito nel centro di un processo a causa di un uomo accusato di voler entrare nel locale per “portare via” la propria compagna che lì dentro lavorava.
Alla fine Alvaro Cerbai, difeso dall’avvocato Antonio Fantinato, se l’è cavata per la prescrizione: i fatti contestati risalivano alla notte di Natale del 2002. E l’accusa era di tentato furto: Luisa Palmerini, che gestisce il circolo, aveva infatti collegato il tentativo di irruzione di Cerbai alla “sparizione” di incassi dei videogiochi avvenuti nei giorni precedenti.
Nell’udienza di ieri, davanti al giudice monocratico Gerardo Boragine, sono però emersi altri particolari. La stessa Palmerini ha ricordato come la notte di Natale, passando davanti al locale - che si trova sul lungofiume - si era accorta della presenza di Cerbai che picchiava sull’uscita di sicurezza. «Da noi - ha detto Palmerini - lavorava la sua ragazza, e lui non voleva. Però quella sera il locale era chiuso. L’ho apostrofato e lui si è allontanato subito».
Un punto, quest’ultimo, contestato nel suo esame da Cerbai. «Le luci erano accese e il piazzale pieno di auto. Sono andato a picchiare alla porta di sicurezza perché all’entrata avevano l’ordine di non farmi entrare. Volevo portar via la mia ragazza perché là dentro la facevano bere contro la sua volontà, per costringerla poi ad andare dietro i separé. E quando rientrava a casa era uno straccio».
È stata ascoltata anche la donna, che ha confermato - da una parte - come il bere alcol fosse “caldamente consigliato” dai gestori per motivi economici, ma ha anche detto che effettivamente quella sera il locale era chiuso.
Alla fine il tempo ha “sanato” il reato contestato all’uomo. Tutti contenti, insomma. A parte il povero Pea, che nel Moscardino scriveva: «Non può chiamarla per nome, perché il nome di lei è composto con lettere fuggite dall’alfabeto». Una levità lontana anni luci dalla lap dance.


GOMARCHE
Potenza Picena: controlli del sabato sera, sei patenti ritirate
Continua senza sosta la lotta alla guida in stato di ebrezza da parte dei Carabinieri. I militari di Civitanova e di Potenza Picena hanno ritirato sei patenti questo sabato sera.
Domenica 26 Settembre 2010 - I controlli si sono concentrati soprattutto in prossimità di alcune festa di paese. Sulle strade del litorale civitanovese, dalle 22 di sabato alle 6 di domenica mattina, hanno operato quattro pattuglie del Radiomobile di Civitanova e delle stazioni di Potenza Picena, Porto Potenza e Civitanova Alta.
I militari con due etilometri hanno effettuato circa 250 controlli. Sei casi di guida in stato di ebrezza sono stati rilevati, tutti penali. Infatti il tasso alcolemico di tutti e sei i fermati era compreso fra 0,8 ed 1,5 g/l, un livello che ha fatto scattare, oltre al ritiro dei documenti di guida, anche la denuncia allersquo;autorità giudiziaria. In tutti i casi si è trattato di giovani fra i 21 e i 30 anni, residenti nel maceratese ed un sudamericano abitante nel fermano, di rientro dopo una serata in birreria, in discoteca, o dalla notte bianca potentina.
Riccardo Silvi


IL GAZZETTINO (Padova)
Ubriachi al volante, ritirate 5 patenti
Domenica 26 Settembre 2010 - Notte di controlli contro le stragi lungo le arterie stradali della città. Polstrada e carabinieri hanno fermato venerdì notte 72 auto. È ancora preoccupante la percentuale di automobilisti risultati positivi all’alcoltest. Su quaranta auto fermate, la Polstrada ha ritirato 5 patenti per guida in stato d’ebbrezza. I carabinieri ne hanno ritirate quattro per il medesimo reato a fronte di 32 automobilisti fermati. Tredici persone al volante sono stati accompagnati in ospedale per le visite mediche specifiche legate al consumo di sostanze stupefacenti. Il tasso alcolemico più elevato registrato è stato di 1.47 g/lt. Nessun mezzo è stato posto sotto sequestro preventivo. Due i soggetti trovati «positivi». Il servizio in ospedale è stato coordinato dal medico della Questura Massimo Puglisi. Con l’arrivo dell’autunno e la riapertura delle discoteche, i pattugliamenti delle forze dell’ordine si faranno sempre più serrati. L’obiettivo comune è quello di sensibilizzare soprattutto i giovani a divertirsi con giudizio, senza esagerare con l’alcol. Il tutto per non incorrere in pesanti sanzioni amministrative e in denunce penali, ma soprattutto scongiurare incidenti stradali che troppe volte hanno causato incidenti mortali.


L’ARENA
Domenica 26 Settembre 2010
PERSONAGGI. Tra i premiati l’imponente figura dell’ecclesiastico, testimone di un Paese cristiano stretto tra russi e islamici
Il prelato astemio alza il calice patriottico
Nella Georgia del metropolita Sergi la viticoltura è anche simbolo di identità nazionale
Tra i premiati del Masi, tutti importanti personaggi, ogni anno ce n’è uno che è più personaggio degli altri. In questa edizione numero 29 è il metropolita georgiano Sergi di Nekresi, al quale è stato riservato il premio internazionale per la civiltà del vino. È lui che fa la parte del leone nella conferenza stampa della mattinata nelle Tenute Serego Alighieri, anche per il suo imponente e ieratico aspetto: 2,08 metri di altezza per 164 chili di peso. Con lui si parla poco di vino e molto di religione. «Sono astemio», rivela. «Ma un buon vino dipende da buoni vitigni ed in Georgia abbiamo buoni vitigni dappertutto. Il mio Paese è cristiano da 1.500 anni, ma è circondato da islamici e per secoli ha dovuto difendere la propria identità. Attualmente assistiamo a una rinascita religiosa: molte chiese e monasteri sono stati aperti e restaurati. La Georgia è un paese che ha una profonda spiritualità». Sul fanatismo religioso, Sergi di Nekresi dice: «C’è chi crede che ricorrendo alla forza potrà difendere la propria religione, ma è inutile; se la volontà di Dio è che una religione sparirà, sarà così. Noi abbiamo dovuto difenderci da aggressioni dell’Islam anche con le armi, e nei settant’anni di comunismo molti hanno dimenticato la religione. Adesso c’è una certa dose di aggressività che non è stato possibile contenere».
Dalla lontana terra caucasica alla nostra. Il premio Masi per la civiltà veneta è andato a Francesco Tullio Altan, Diana Bracco De Silva e Mario Brunello. Come sta la civiltà veneta, secondo loro? Altan: «Non sta benissimo. Io sono trevigiano e risiedo ad Aquileia; quando torno nelle mie zone vedo un Veneto distrutto dal punto di vista della politica e dell’occhio». Brunello: «Quando sono lontano e mi viene chiesto cos’è il Nordest, rispondo che è solo una indicazione della bussola. Non vedo una grande differenza col resto d’Italia: siamo stati capaci di devastare non solo il paesaggio ma anche i giardini. È arrivato decisamente il momento di colmare il gap tra l’economia che è alta e l’offerta di stimoli culturali che è bassa. La sonnolenza che c’è nel riequilibrare la differenza mi infastidisce». Bracco De Silva: «Siamo sollecitati da stimoli negativi, che ci disturbano, ci tolgono lo spirito per migliorare. L’Italia è tutta molto costruita; in Brianza è ancora peggio del Veneto».
Sul tema interviene anche Peter Esterhazy, lo scrittore ungherese premiato col Grosso d’oro veneziano: «Ho vissuto per 40 anni in un regime dittatoriale dove il potere è dominante di fronte al singolo impotente. Qui vedo invece un mondo ricco che riesce a fare qualcosa indipendentemente dalla politica». In tema di letteratura, invece: il romanzo è morto? «È in agonia, ma in questa agonia gode di buona salute».
Altan commenta con le battute delle sue vignette, pubblicate sull’ Espresso e sulla Repubblica, i fatti di attualità politica. Si sente più moralista o più consolatore? «Non mi sento moralista. La morale è molto importante, ma mi riguarda poco. Consolatore neppure. Forse le mie vignette hanno una funzione di liberazione da un peso. Oggi in Italia non c’è assolutamente motivo di consolarsi». Brunello col suo impareggiabile violoncello porta la musica in luoghi estremi, come le cime delle montagne. Perché? «Non è un vezzo, ma un andare alla ricerca di un silenzio particolare, quello che abita nella mente dei compositori e che si può trovare in quei luoghi». Dopo l’incontro coi giornalisti, quello con l’amarone: il rito della firma della botte, oggetto del premio.

LA REPUBBLICA
Muore in auto, al volante l’amica ubriaca


Lunedì, 27 Settembre 2010
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