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Rassegna alcol e guida del 18 e 19 settembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

BELLA RIFLESSIONE DI ROBERTO ARGENTA. SPERIAMO CHE FACCIA RIFLETTERE ANCHE I DIRETTI INTERESSATI.

 

LA STAMPA

Lettere al giornale

Quanto vino si può consumare?  

Nel dibattito di questi giorni sul problema dei 220 mila ettolitri di vino invenduto è mancato un dato importante: la previsione sui futuri consumi di vino. A meno che non si voglia continuare a “rottamare” il vino invenduto, dovrebbe essere importante rapportare la produzione alle previsioni di vendita.

Nel tempo di una generazione, siamo passati dai 110 litri pro-capite all’anno agli attuali 43. Secondo l’Assoenologi nel 2015 dobbiamo attenderci un livello di consumo interno sotto la soglia dei 40 litri. Molti segnali ci indicano che nel lungo periodo si berrà ancora meno. Personalmente credo che il consumo di vino scenderà e si stabilizzerà al di sotto del livello del consumo di birra (30 litri). 

L’uso, anche moderato, di vino è sempre più incompatibile con la maggior parte delle attività e sempre più si stanno prendendo provvedimenti per limitarne il consumo. Qualche giorno fa la provincia di Trento ha vietato qualsiasi tipo di somministrazione di alcolici ai minorenni e offrendo, nello stesso tempo, degli incentivi economici per i locali che rinunceranno a venderli. Il limite si alcolemia consentito alla guida dovrebbe passare a 0,2 come indicato dalla Organizzazione mondiale della sanità. Non manca molto che i veicoli avranno in dotazione degli etilometri che bloccano l’avviamento i caso di positività (in Svezia saranno obbligatori dal 2012). Gli alcolici responsabili del dieci per cento di tutti i tumori. Si fa sempre più strada la consapevolezza che anche consumi moderati comportino dei rischi. È sufficiente digitare le parole vino, cancro, seno su qualsiasi motore di ricerca, per averne conferma.

I fattori che influenzano il consumo di vino non sono modificabili dalle politiche agricole. È forse più utile che il mondo agricolo si confronti con dei dati concreti, senza dare ascolto agli intellettuali con l’hobby dell’agricoltura che parlano di valori, cultura e territorio. Se, come sembra, arriveranno milioni di euro per la distillazione di crisi, sarebbe almeno utile che fossero vincolati ad una consistente riduzione della produzione. 

Roberto Argenta 


QUANDO NON SANNO PIU’ COSA DIRE SI ATTACCANO AL PROIBIZIONISMO

 

REPUBBLICA

Polemiche alcoliche

Repubblica — 18 settembre 2010   pagina 1   sezione: GENOVA

IL PATROCINIO del Comune per l’Oktoberfest, la festa della birra, solleva proteste, scatena polemiche. Dicono coloro che protestano: l’alcol è un grave problema sociale, la Liguria detiene in proposito tristi primati. Patrocinio sbagliato, dunque? Il problema è complesso. Osserviamo in primo luogo che l’alcol, cioè il vino, la birra, il liquore, possono avere, oltre ai difetti, qualche virtù.(*) Ma è anche vero che l’alcol può diventare un pericolo grave per la società: come ci si difende? Sono stati fatti negli ultimi due secoli infiniti tentativi, si sono tentate infinite soluzioni. Fino a quella estrema negli Stati Uniti d’America: divieto totale. Col risultato, non di abolire l’alcol nella vita degli americani, ma di dare spazio a pericolosissime associazioni della malavita, nate per aggirarei divieti, assurdi perché inattuabili. Insomma: ammesso che l’alcol sia un pericolo, non è con l’ostracismo che ci si salva. E allora: poiché con l’alcol, dai tempi di Omero, bisogna convivere, dobbiamo imparare a convivere bene. Può anche darsi, dunque, che il patrocinio del Comune abbia qualche utilità. Tutto sta a vedere come sarà esercitato.I bavaresi celebrano da tempo immemorabile la loro festa della birra: non si può dire che la Baviera sia una regione allo sfascio. - PIERO OTTONE

(*) NOTA: il sig. Piero Ottone legga bene gli articoli successivi…


 
CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI

 

VIOLENZA SESSUALE

LA NUOVA DI VENEZIA

Trentenne violentata, in due a processo

— 18 settembre 2010   pagina 35   sezione: PROVINCIA

  SAN DONA’. Sono accusati di aver violentato una trentenne moldava approfittando del fatto che la giovane aveva bevuto parecchio.  Con l’accusa di violenza sessuale, due uomini di San Donà, Franco Baradel, 42 anni, residente in via Mazzini 34, e Sandro Biasotto, 42 anni, residente ad Annone Veneto in via Piccinin don Raffaele 30/5, sono stati rinviati a giudizio dal giudice per le indagini preliminari Daniela De Fazio (pm Giovanni Zorzi) e adesso dovranno comparire davanti al Tribunale di Venezia il prossimo 23 dicembre.  I fatti contestati ai due - difesi dall’avvocato Paola Bosio - risalgono al 6 dicembre 2008. Una sera che per O.T., 30 anni, assistita dall’avvocato Luigi Fadalti, si trasforma in incubo.  La giovane, secondo la ricostruzione dell’accaduto, accetta di uscire con Biasotto. I due fanno un salto in un locale e bevono abbondantemente. Soprattutto la ragazza che, da un certo punto in poi, si regge a malapena in piedi.  Quando Biasotto la porta a casa di Baradel per un ultimo bicchiere insieme, O.T. è in stato confusionale al punto che, non appena entra nell’appartamento, si butta su un letto e incomincia a dormire.  A quel punto, secondo l’accusa, i due uomini ne approfittano. Spogliano la ragazza e abusano ripetutamente di lei. O.T. prova a reagire ma l’alcol l’ha intorpidita al punto da non riuscire ad abozzare nemmeno una debole difesa. Distesa su quel letto, passa così la sera più terribile della sua vita.  Il giorno dopo denuncia l’accaduto ai carabinieri e scattano le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Zorzi. Secondo il rappresentante della procura i due hanno abusato ripetutamente della giovane, nonostante si siano sempre difesi sostenendo che era consenziante. Ieri, infine, l’udienza davanti al gip e il rinvio a giudizio dei due.


IL MATTINO

Violenta la mamma davanti ai figli

19.9.10  Ischia. Costringeva la famiglia a vivere in condizioni disumane in un’abitazione che alla vista dei poliziotti è apparsa devastata, in seguito alle sue continue sfuriate contro la moglie e i figli, e senza energia elettrica. Alla luce di una candela gli agenti del commissariato di Ischia hanno infatti trovato il romeno Granada Viorel, 47 anni, arrestato e portato al carcere di Poggioreale con l’accusa di violenza sessuale, minacce, lesioni e ingiurie a carico della propria moglie, anche lei romena, nonché per lesioni e violenza a pubblico ufficiale. Dagli atti di indagine è emerso che il romeno Granada Viorel già in Romania era stato condannato per omicidio ma viveva liberamente in Italia. Un quadro decisamente allarmante quello delineato nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Isabella Iaselli. Viorel più volte ha violentato la donna davanti ai figli. La donna, ormai esausta e distrutta sia fisicamente che psicologicamente per tutte le violenze subite ha telefonato in una delle ultime circostanze alla polizia. Il romeno, all’apparenza ubriaco, però non si è fermato neanche davanti ai poliziotti aggredendoli. Anche in commissariato ha sfogato la sua ira sugli agenti e per questo sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio. Da luglio ad oggi, per le varie violenze subite, la donna e i quattro figli minori sono stati sistemati dalla polizia in una località nascosta. Ora che Granada Viorel è in carcere potranno tornare a casa.

VIOLENZA FISICA

 

LA GAZZETTA DI MODENA

Maxi rissa al Transilvania La Mobile sta indagando sull ipotesi di un agguato

la Gazzetta di Modena — 18 settembre 2010   pagina 16   sezione: CRONACA

 La squadra mobile della Questura sta indagando sulla maxi rissa dell’altra sera, scoppiata davanti al market Transilvania in viale Carlo Sigonio e che ha visto una squadra formata da tre moldavi affrontare una squadra di tre rumeni.  E’ finita male per tutti, per un rumeno in particolare per il quale i medici si sono riservati la progmnosi e che, dopo il ricovero a Baggiovara, è stato ieri trasferito al Policlinico per essere sottoposto ad interventi chirurgici al viso. Meno gravi, ma comunque malconci, tutti gli altri.  Si indaga perchè è probabile che la rissa non sia scaturita per un banale quanto classico motivo, ovvero, la mancata somministrazione di alcolici da parte dei gestori del market ai tre moldavi che, già molto alticci, pretendevano le ultime bottiglie. Si pensa invece, ma sono ancora solo ipotesi al vaglio appunto degli inquirenti, che si sia trattato di un episodio “mirato”, che l’altra sera si volesse “avvertire”, colpire qualcuno per motivi ancora non oscuri alle forze dell’ordine. Nel mirino, come sembra dunque agli inquirenti, un amico dei rumeni del market che è gestore di un distributore di benzina a Castelfranco, che frequenta spesso il negozio di viale Carlo Sigonio e che ieri era coinvolto nella rissa. Non sarebbe però stato aggredito a scopo di rapina, per rubargli l’eventuale denaro che ancora aveva con sè dopo il lavoro al distributore.  Le indagini chiariranno se davvero c’è sotto qualcosa a questa maxi rissa: la versione fornita nell’immediato alla polizia dai “partecipanti” alla zuffa dell’est e che, ormai all’orario di chiusura, tre giovani moldavi avrebbero richiesto bottiglie di alcolici alla titolare del market, una signora rumena. La donna si sarebbe rifiutata visto l’orario e in considerazione del fatto che i tre erano molto carichi di alcol, pressochè ubriachi.  Dal rifiuto partono le rimostranze, la situazione si scalda. In sostegno della signora arriva il marito, il cognato e l’amico benzinaio. I sei si picchiano con violenza inaudita e in 5 finiscono all’ospedale. Indagini dunque, per chiarire se il vero contendere erano le bottiglienegate oppure quant’altro. Intanto, in zona, i residenti non possono che annotare e aggiungere anche questo grave episodio alla situazione di disagio e di disturbo che si è venuta a creare proprio in quel tratto di viale.  I residenti, con poche eccezioni, si lamentano dell’assidua frequentazione lungo la strada, nel tratto che va dal market gestito da russi o moldavi al market Transilvania gestito e frequentato da rumeni, di clienti dell’est che occupano il marciapiede e la strada concedendosi nutrite libagioni, sedendosi su auto, su aiuole, su gradini. Vociare alto, slalom tra vuoti di birra, sporco, senso di disagio per chi transita e spesso, a detta proprio dei residenti, litigi o risse. “L’occupazione”, come viene chiamata in zona, inizia verso le 18 e si protrae sino alla chiusura degli esercizi. - Stefano Totano


LA NUOVA FERRARA

Picchia poliziotto alla stazione, arrestato

 — 18 settembre 2010   pagina 18   sezione: CRONACA

 Perde le staffe, aggredisce gli agenti della Polfer, uno lo manda all’ospedale e finisce in carcere per resistenza a pubblico ufficiale: tutto per colpa di una biglietteria automatica che non funzionava bene. Si trova così in una cella dell’Arginone, a disposizione della magistratura, il 24enne dominicano, residente ad Alessandria, protagonista dell’episodio accaduto in stazione nei giorni scorsi.  Come ricostruito dalla polizia, il ragazzo si era avvicinato agli agenti della Polfer nei pressi delle scale del sottopassaggio della stazione e con tono alterato e arrogante si era lamentato del malfunzionamento di una biglietteria automatica. Un agente della Polfer gli aveva risposto di rivolgersi al personale delle ferrovie, per risolvere il problema. L’atteggiamento del giovane, complice l’alcol che aveva in corpo, ha portato gli agenti a chiedergli i documenti, innescando la sua reazione scomposta: prima ha cercato di scappare spingendo violentemente un poliziotto, e poi nella concitazione lo ha ferito: l’agente si è tagliato il pollice della mano destra e ha riportato contusioni alle braccia. Accompagnato negli uffici Polfer, si è scoperto che aveva precedenti per spaccio, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Inevitabile l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e rifiuto di fornire le proprie generalità.


IL GAZZETTINO

SANTA MARGHERITA Scene da saloon venerdì notte, poco distante dal ponte dei Pugni

Lite in campo, ferito da una bottigliata

Domenica 19 Settembre 2010,

È finito all’ospedale dopo essersi preso una bottigliata in testa nella zona di Santa Margherita. Maurizio S. cinquantottenne veneziano di Dorsoduro, ha fortunatamente riportato solo ferite superficiali, tanto da abbandonare il Pronto soccorso prima della medicazione. Il suo aggressore, un sedicente tunisino di 31 anni, è stato arrestato dopo essere stato rintracciato dai poliziotti della Volante.

      Il fatto risale alle 2.45 di ieri, quando la volante lagunare in servizio di controllo del territorio è stata contattata da alcuni passanti che riferivano di un’aggressione appena avvenuta in Campo Santa Margherita, con la presenza di un uomo ferito. Questi presentava un taglio sanguinante al capo ed è stato condotto immediatamente presso il Pronto Soccorso dell’ospedale civile. Poi, grazie alle testimonianze raccolte tra coloro i quali avevano assistito ai fatti, è stato possibile rintracciare l’aggressore, che aveva una maglia a righe e si era allontanato vero calle del Caffettier. L’uomo era visibilmente ubriaco e, mentre gli agenti lo stavano bloccando, ha cercato di divicolarsi con pugni e sgomitate fino a cadere a terra ferendosi al naso durante un improbabile tentativo di fuga. L’aggressore ha dichiarato di chiamarsi Arzawi Foker, ma essendo clandestino sicuramente non è questo il suo nome. Dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e rifiuto di fornire le proprie generalità.

 

IL CORRIERE ADRIATICO

Picchiava a sangue moglie e figli

Giovane arrestato dai carabinieri per maltrattamenti. Un incubo durato mesi

19.9.10  Fabriano Un incubo durato mesi, forse ancora di più, fino a quella segnalazione raccolta dai carabinieri nel maggio scorso che ha contribuito a scoperchiare l’inferno vissuto all’interno delle mura domestiche. Botte, colpi, e pugni hanno segnato la vita di una donna e dei figlioletti. Ci hanno pensato i carabinieri della Compagnia cittadina, guidata dal capitano Benedetto Iurlaro, a farla finita con questa lunga scia di percosse.

Completamente ubriaco, ha picchiato la moglie, come molte altre volte in passato, e pestato i due figli piccoli, mandandoli in ospedale. E’ successo in città: protagonista un immigrato albanese di 33 anni, che è stato arrestato dai carabinieri dopo che la moglie ha chiamato piangendo il 112. I bambini (uno perdeva sangue dal naso) sono stati medicati al pronto soccorso: ne avranno rispettivamente per cinque e 15 giorni. Nel maggio scorso l’uomo aveva fratturato un piede alla compagna a forze di botte, ed era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia. Ora dovrà rispondere delle nuove violenze. Del suo caso si occupa il Pm di Ancona Mariangela Farneti.

I carabinieri del Nucleo operativo, diretto dal luogotenente Ferdinando Di Cesare, hanno arrestato il giovane in flagranza con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’albanese ha fissato da tempo il proprio domicilio in città. Le prime indagini risalgono al maggio scorso quando i militari erano stati informati, come da prassi in casi del genere, delle cure prestate a una giovane donna che si era appunto rivolta ai medici del Pronto soccorso per la frattura a un piede che le era stata procurata dal coniuge convivente. I militari hanno subito cominciato ad investigare, scoprendo che quanto accaduto nel maggio scorso non era un fatto isolato o sporadico. Tutt’altro. All’interno delle mura domestiche si consumava quasi ogni giorno un inferno. Un incubo per le botte nei confronti della moglie e dei bambini. Nella notte tra giovedì e venerdì la donna ha telefonato in lacrime ai carabinieri per chiedere aiuto per le percosse che stava subendo insieme ai figlioletti. A casa sono intervenuti i carabinieri che hanno bloccato l’uomo ubriaco e trovato il figlioletto sanguinante al naso. Moglie e figli sono stati accompagnati al Pronto soccorso e medicati. I sanitari hanno emesso prognosi tra i 5 e i 15 giorni. Non c’è voluto molto per capire che quelle scene di violenza costituivano un’abitudine in famiglia. Nei confronti dell’albanese è scattato l’arresto per maltrattamenti e poi il trasferimento nel carcere di Montacuto.

luca animobonmo,


LIBERONEWS

Viterbo: picchia la convivente, arrestato dai carabinieri

Viterbo, 18 set. - (Adnkronos) - Stava malmenando la convivente nella loro abitazione ma i carabinieri della compagnia di Civita Castellana (Viterbo) sono intervenuti sul posto, allertati dai vicini che sentivano le urla della vittima. E’ successo a Monterosi, nel viterberse.

Secondo la ricostruzione dei militari, il 46enne rumeno stava compiendo un vero e proprio pestaggio nei confronti della donna, anche lei rumena. I carabinieri hanno bloccato l’uomo che, in preda ai fumi dell’alcol, stava malmenando la vittima con l’asta di un ventilatore da terra.

I militari sono riusciti a bloccarlo, lo hanno condotto in caserma e arrestato con l’accusa di lesioni personali aggravate e maltrattamenti in famiglia continuati. Secondo quanto emerso dalle testimonianze dei vicini, i maltrattamenti andavano avanti da piu’ di tre anni ma la vittima per paura di ritorsioni non aveva mai denunciato il fatto.


GUAI FISICI

 

LA NAZIONE

Abusano di alcol e droga: due adolescenti in ospedale

Dopo aver festeggiato un compleanno con le amiche, le due ragazzine hanno consumato bevande alcoliche in un pub e poi una delle due ha assunto sostanze stupefacenti

Firenze, 18 settembre 2010 - Due ragazze minorenni sono finite all’ospedale per essere rimaste intossicate, questa notte, dopo aver bevuto alcol e fatto uso di sostanza stupefacente.

Le due, una originaria di Siena e l’altra fiorentina, avevano festeggiato insieme ad alcune amiche il loro compleanno e, successivamente, hanno bevuto alcune birre in un pub in Lungarno Soderini. Poi, lungo l’argine del fiume Arno, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, hanno assunto hashish e ketamina. Attorno alle 1.00, però, le due minorenni si sono sentite male e hanno chiamato il 118, e sono state trasportate all’Ospedale di Santa Maria Nuova. Gli esami effettuati hanno evidenziato che solo una delle due aveva assunto sostanza stupefacente mentre per l’altra, il malore, sembra sia riconducibile ad un abuso di alcolici.

Dimesse dall’ospedale, le due sono state affidate ai genitori


INCIDENTI STRADALI

 

ROMAGNAOGGI

Ravenna, innesca incidente e rifiuta l’alcol-test. Denunciato

19 settembre 2010 - 9.53 (Ultima Modifica: 19 settembre 2010)

RAVENNA - Scontro frontale, fortunatamente senza feriti, nella tarda serata di sabato in via Romea Sud, a Ponte Nuovo. Ad innescare l’incidente, secondo una prima ricostruzione effettuata dagli agenti del reparto Infortunistica della Polizia Municipale, è stato un quarantenne ucraino. L’uomo stava percorrendo l’arteria al volante di una ‘Renault Megane’ con direzione città-periferia, quando ha invaso la corsia opposta mentre sopraggiungeva un ‘Porsche Cayenne’.

Quest’ultima auto, condotta da un 44enne italiano, è uscita di strada, urtando la spalletta del ponte sui Fiumi Uniti. Entrambi i conducenti sono usciti illesi dai veicoli. L’ucraino, neopatentato, dopo un tentativo di sottoporsi al test dell’etilometro ed un successivo rifiuto, è stato denunciato.


IL TIRRENO

Guidano ubriachi e tamponano tre auto 

Pagina 3 - Grosseto

DOMENICA, 19 SETTEMBRE 2010

CAPALBIO. Le auto erano parcheggiate come ogni sera in piazza della Provvidenza. I loro proprietari non potevano pensare di poterle ritrovare semidistrutte poche ore dopo. Colpa di due uomini, che avevano alzato un po’ troppo il gomito, e che hanno tamponato tre auto parcheggiate. Per loro, due stranieri, sono scattate le manette. Il fatto è accaduto venerdì sera a Capalbio, intorno alle 22,30. I due uomini avevano innaffiato la loro cena con qualche bicchiere di troppo. Poi, si erano messi incuranti al volante della loro auto. Due persone - di origine straniera - a bordo di una Audi A6 sono arrivati a Capalbio e sono andati a sbattere contro tre vetture posteggiate tra piazza della Provvidenza e via Pascoli, danneggiandole. Sul posto sono arrivati subito i carabinieri della stazione di Capalbio che hanno controllato i due uomini, riscontrando il loro stato di ebbrezza. I due, non contenti per aver danneggiato le auto e per essere stati beccati immediatamente dai carabinieri, hanno anche provato a reagire all’intervento dei militari. La coppia di stranieri è stata arrestata. C.B.  


TRCgiornale.it

Positivo ai test alcol e droga il conducente del Doblò      

di Redazione  

sabato 18 settembre 2010 20:41

E’ stato trovato positivo al test dell’alcol ed anche a quello della droga, Tony Bartolozzi il ventiduenne conducente del Fiat Doblò uscito di strada nelle prime ore di questa mattina sulla strada provinciale che collega le Terme Taurine con la località Tramontana e a bordo del quale si trovava il ventunenne tolfetano Gabriele Ferlicca, morto sul colpo. L’informativa è arrivata nel tardo pomeriggio direttamente dal Comando Provinciale dei Carabinieri, che sta conducendo l’indagine sul tragico incidente. Il giovane è adesso indagato per omicidio colposo. La salma di Ferlicca resta a disposizione del magistrato, che ha disposto l’autopsia.


DENUNCE

 

PRIMONUMERO.IT

TRE STRANIERI UBRIACHI FERMATI E MULTATI DAI CARABINIERI

18/09/2010 - Guglionesi. In preda ai fumi dell’alcol, si erano praticamente "accampati" al centro del paese, e stando alle testimonianze di alcuni cittadini avevano cominciato infastidire i passanti. Tre cittadini di nazionalità straniera sono stati fermati questa mattina all’ingresso della villa comunale dai carabinieri della stazione locale, che li hanno portati in caserma per le formalità del caso, essendo i tre sprovvisti di documenti. Nel corso degli accertamenti, tuttavia, è emerso che tutti e tre i cittadini sono in permesso di documenti regolari. Uno di loro è residente a Guglionesi. Sono stati quindi rilasciati senza conseguenze, a parte una sanzione per ubriachezza.


ROMAGNAOGGI

Non si ferma all’alt, troppo ubriaco pure per soffiare nell’alcoltest

L’automobilista bolognese, di 28 anni, è risultato positivo anche al test che rileva gli stupefacenti

Bologna, 18 settembre 2010 - Quando finalmente la volante della Polizia e’ riuscito a fermarlo e a farlo scendere dall’auto, era talmente brillo da non riuscire neanche a soffiare nell’apparecchio dell’alcol test. Cosi’, come accade in questi casi, gli agenti gli hanno applicato il tasso piu’ alto denunciandolo per guida in stato di ebrezza.

L’automobilista, un bolognese di 28 anni incensurato, si e’ fatto notare in via Mattei, alla periferia di Bologna, sfrecciando ad altissima velocita’ a bordo della sua auto. Il 28enne non si e’ fermato di fronte all’alt della volante ed e’ scappato, costringendo gli agenti ad inseguirlo fino in via Massarenti. Oltre che visibilmente ubriaco, il 28enne e’ risultato positivo anche al precursore che rileva l’assunzione di stupefacenti (nel suo caso, cocaina).

Perquisendo l’auto, gli agenti hanno trovato della sostanza stupefacente che, grazie ad un nuovo strumento in dotazione alla Polizia, hanno analizzato sul posto: cocaina per 0,7 grammi. Il 28enne, che era in auto in compagnia di un amico apparso in condizioni simili al conducente, e’ stato denunciato per guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, per non essersi fermato all’alt della Polizia e per la detenzione della cocaina. Sequestrata l’auto.

Restando in tema di sicurezza stradale, ieri la Polizia (in collaborazione con la Polizia municipale di Bologna) ha effettuato un servizio di controllo, da mezzanotte fino alle sette, lungo via Stalingrado nei pressi della Festa dell’Unita’.

Controllando 110 auto, gli agenti hanno denunciato cinque persone in guida in stato di ebrezza e due per guida sotto l’effetto di stupefacenti, sequestrato due auto, elevato due multe per infrazioni al codice della strada e segnalato una persona per detenzione di cocaina ad uso personale.


ALCOL E GIUSTIZIA

 

IL CORRIERE DELLE ALPI

Alcol al volante, prosciolto l’imputato

18 settembre 2010   pagina 16   sezione: CRONACA

  BELLUNO. Era stato beccato dagli agenti della Polstrada alla guida della propria automobile con un tasso alcolemico compreso tra lo 0.5 e lo 0.8. Un tasso che con la nuova legge, approvata recentemente, permette ai trasgressori di pagare semplicemente una sanzione amministrativa, escludendo l’infrazione dalla sfera penale. È andata, dunque, bene a G.B., classe 1931 di Pieve d’Alpago (difeso dall’avvocato Paolo Ghezze) che ieri mattina è stato prosciolto dal giudice monocratico Antonella Coniglio con la motivazione “perché il fatto non è più previsto come reato”.  Il controllo risale ancora ad un paio di anni fa. L’imputato incappò in un controllo della polizia stradale in una strada della provincia di Belluno. Secondo gli agenti della Polstrada, il cittadino alpagoto guidava in stato d’ebbrezza. Da qua la contestazione, trasformata poi in un decreto penale di condanna. Un decreto a cui G.B., attraverso il suo legale, l’avvocato Ghezze, s’è opposto. Ieri mattina, l’udienza, nell’aula al primo piano del palazzo di giustizia di Belluno. Un’udienza conclusasi rapidamente con l’accoglimento dell’eccezione del difensore dell’imputato ed il conseguente proscioglimento.


INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE

 

MESSAGGERO VENETO

«Non si guida se si beve»

Messaggero Veneto — 18 settembre 2010   pagina 02   sezione: UDINE

I carabinieri Le novità dell’ultima modifica al Codice della strada legate alla guida in stato di ebbrezza, per fare chiarezza su norme forse ancora non conosciute da tutti. Perché, oltre alla cultura del "bere bene", si rafforzi anche la cultura del non bere quando ci si deve mettere alla guida. Il tenente Antonio Ruotolo dei carabinieri del Norm, ospite ieri in uno degli appuntamenti di comunicazione della Cciaa a Friuli Doc, ha spiegato al pubblico le nuove disposizioni, illustrando il funzionamento delle strumentazioni utilizzate per i controlli – precursore ed etilometro – sfatando alcuni "miti" (mangiare caramelle alla menta, per esempio, non serve affatto a "fregare" i macchinari) ribadendo le modifiche alle sanzioni apportate dalle norme di fine luglio, come l’inserimento della tolleranza zero per neopatentati e guidatori professionali. E ricordando che rifiutarsi di sottoporsi all’etilometro equivale in automatico ad accollarsi la sanzione più elevata, come se lo strumento segnalasse il superamento della soglia degli 1,5 grammi di alcol per litro. È stato questo il secondo interessante appuntamento di "Alla festa con criterio" (il primo, la mattina, con il capitano Bruno Castaldi della Guardia di Finanza, sul tema della contraffazione) mentre oggi, alle 12.30, ci sarà l’incontro con il direttore della Divisione Anticrimine, Luigi De Martino, sul tema dello stalking. Un filone che la Camera di commercio di Udine porta a Friuli Doc per il secondo anno consecutivo con la volontà di far conoscere ai cittadini il lavoro delle istituzioni che si occupano della loro sicurezza. Per divertirsi, con consapevolezza.


ALTO ADIGE

Commissario e sindaco allo «school village»

Alto Adige — 18 settembre 2010   pagina 26   sezione: PROVINCIA

  MERANO. L’ordinanza estiva contro i danneggiamenti e gli schiamazzi notturni ha prodotto buoni risultati, ma l’azione repressiva va necessariamente accompagnata da un momento educativo. È con questa convinzione che il sindaco Günther Januth e il commissario di polizia Cinzia Cellucci si recheranno prossimamente allo “school village” per un primo incontro con studenti e genitori, coadiuvati in questo frangente dal dirigente scolastico Riccardo Aliprandini.  «L’idea è quella di andare più in là rispetto all’ordinanza di quest’estate - conferma il vicequestore Cellucci - vogliamo cercare l’aiuto delle famiglie, ed è per questo che prima degli studenti incontreremo i genitori per raccogliere i loro consigli ma anche le loro preoccupazioni».  L’appuntamento è per il 23 settembre alle 18 presso l’auditorium di via Karl Wolf. L’incontro è destinato alle prime classi dei licei ma è aperto alla partecipazione di tutti gli interessati.  «Intendiamo lavorare insieme ai genitori per risolvere problemi di bullismo, di alcol, le varie cause che portano al disagio giovanile - spiega il commissario - e alle famiglie chiediamo in maniera aperta la più ampia collaborazione».  «Ci sono dei segnali che i genitori, ancor prima degli insegnanti e delle forze dell’ordine, devono saper cogliere - prosegue il vicequestore Cellucci - noi possiamo spiegarli ma loro devono imparare a riconoscerli, e se la famiglia, da sola, non riesce a far fronte al disagio, ci sono le strutture adeguate a fornire il giusto supporto, penso ad esempio ai servizi sociali».  Il vicequestore Cellucci, per la verità, non è nuova agli incontri con la popolazione scolastica, organizzati con regolarità negli ultimi anni. Presenza sempre apprezzata e seguita sia dai giovani che dagli adulti. La novità sta nella sinergia tra scuola, commissariato di polizia e amministrazione comunale, che porterà sul banco dei relatori anche il sindaco Günther Januth.

MESSAGGERO VENETO

Parte la battaglia contro i disagi legati all’abuso di alcol tra i giovani

Messaggero Veneto — 18 settembre 2010   pagina 14   sezione: PORDENONE

MANIAGO. Un progetto condiviso per affrontare le problematiche giovanili legate all’alcol e, più in generale, ai disagi correlati alle difficoltà familiari. E’ quanto stabilito nella commissione congiunta riunitasi l’altra sera nel municipio di Maniago, convocata per realizzare le direttive individuate in consiglio comunale e approvate all’unanimità per porre fine ad alcune situazioni riscontrate in città e legate all’abuso di alcol tra i più giovani. Oltre ad approfondire questo singolo aspetto, è stato deciso di affrontare le questioni relative ai giovani a 360 gradi. L’intenzione è di giungere in maniera capillare al coinvolgimento di tutti gli attori che possono entrare in contatto con l’universo giovanile maniaghese, rivolgendosi anche alle scuole, alle associazioni, alle famiglie, a pubblici esercizi, bar, ristoranti e pure supermercati. E’ stato già stabilito il prossimo incontro, che si terrà il 7 ottobre e che coinvolgerà, in questo primo step, i dirigenti di tutte le scuole presenti nel territorio e l’Acat, l’associazione club alcolisti in trattamento, che già organizza iniziative per la sensibilizzazione sui problemi alcolcorrelati. Successivamente, saranno coinvolti i commercianti. «Il tavolo di lavoro che si sta per costituire – ha sottolineato Nicola Callegari, presidente della commissione riunitasi in municipio a Maniago giovedì – serve per fare il punto della situazione di quanto si sta realizzando a favore dei giovani e per capire come poter entrare in contatto con le famiglie». In questo senso, per gli studenti del liceo partirà a breve un percorso che coinvolgerà anche insegnanti e genitori, promosso dall’Acat e dall’assessorato alle politiche giovanili e legato alle tematiche alcolcorrelate con l’istituzione di laboratori e l’organizzazione di incontri. «Intendiamo avviare un progetto capillare – ha spiegato Callegari – che si snoderà in due momenti: la convocazione e determinazione di un tavolo di lavoro e l’avvio di un progetto per individuare soluzioni al problema alcol. In questo modo intendiamo essere il più vicino possibile alle famiglie: è uscito chiaro dalla riunione della commissione che il problema nasce spesso all’interno dei nuclei familiari». In progetto anche un corso, riservato agli studenti di quarta e quinta superiore, su cosa si beve e come si beve: insomma, si interde far capire che si può anche assaggiare un bicchiere di vino o farsi una birra in compagnia senza conseguenze negative. Callegari, nella veste di consigliere provinciale, ha inoltre informato la commissione dell’avvio di un progetto della Provincia che prenderà in considerazione a livello più ampio la questione alcol. Laura Venerus


REPUBBLICA

BANDA BASSOTTI Concertone alle Mulina con tante idee anti-alcolLunedì, 20 Settembre 2010

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