IL SINDACO DI GENOVA DIMENTICA DI ESSERE IL RESPONSABILE DELLA SALUTE DEI SUOI CONCITTADINI
LA REPUBBLICA Oktoberfest, Tursi sotto accusa "O coi giovani o con chi vende alcol" Già a luglio era insorta l’associazione dei pediatri. Ma la lettera di protesta è rimasta inascoltata. Gianni Testino, epatologo e vicepresidente nazionale della Società italiana di alcologia: "Il patrocinio del Comune alla manifestazione è un fatto grave". Triste primato in Liguria: ogni 100.000 abitanti, i ricoveri per intossicazione da alcol sotto i 14 anni sono 10, il numero più alto di tutta Italia. L’assessore Vassallo: "Ma il problema è imparare a bere bene" di NADIA CAMPINI (16 settembre 2010) La Liguria ha il triste primato dei ragazzini che si ubriacano, ogni 100.000 abitanti i ricoveri per intossicazione da alcol sotto i 14 anni sono 10, il numero più alto di tutta Italia: in queste condizioni la decisione del Comune di patrocinare l’Oktoberfest, la festa della birra, ha fatto saltare sulla sedia tutti quelli che hanno a che fare ogni giorno con gli effetti devastanti dell’alcol, la società di Alcologia in primo luogo, ma anche l’associazione Genitori Insieme, il Club Alcolisti in Trattamento e l’Associazione Pediatri. Insieme hanno già scritto una lettera di protesta al Comune a luglio, quando è diventata pubblica la decisione del Comune di garantire il patrocinio ad una manifestazione che già l’anno scorso aveva attirato 30.000 visitatori e quest’anno punta all’obiettivo di 100.000 in due settimane, nelle quali scorreranno fiumi di birra. "Nessuno dice che si debba vietare alcunché - precisa Gianni Testino, epatologo e vicepresidente nazionale della Società italiana di alcologia - ma il grave è che il Comune dia il suo patrocinio alla festa di un prodotto tossico, perché questo è l’alcool. Con questo vorrei anche sapere se la Vincenzi si ricorda che esiste una Carta europea dell’alcool che chiede alle istituzioni di lavorare per la prevenzione e di non favorire il consumo di bevande alcoliche, esattamente il contrario di quello che sta accadendo con l’Oktoberfest". Testino è arrabbiato e non è solo in questa battaglia, visto che anche le associazioni dei genitori e degli alcolisti in trattamento si sono mobilitate contro questo patrocinio. A loro sostegno le associazioni portano i numeri, che sono quelli ufficiali forniti dal ministero della Sanità: nel 2009 in Liguria ci sono stati 240 ricoveri ogni 100.000 abitanti dovuti agli effetti dell’alcool, la terza regione nella classifica italiana, il 50% delle malattie di fegato sempre in Liguria sono dovute al consumo di alcolici, il 40% dei trapianti di fegato sono legati all’alcool, e il dato che più dovrebbe far riflettere è quello dei giovanissimi, poiché la Liguria ha in percentuale il più alto numero di ricoveri di ragazzini sotto i 14 anni, in età pediatrica, per motivi legati all’alcool. "Bastano questi dati a dimostrare che i costi sociali dell’alcool sono molto più elevati degli eventuali introiti che possono arrivare ai genovesi da quindici giorni di festa della birra", attacca Testino, che si spinge oltre spiegando che non ha nessun senso parlare di consumo "buono e moderato". "Sotto i 16 anni il fegato dei ragazzi non ha gli enzimi necessari per metabolizzare l’alcol - dice - e va direttamente a bruciare il cervello, e purtroppo qui in Liguria abbiamo il primato delle ubriacature fra i 14 e i 24 anni". Anche sopra i 16 anni comunque i pericoli esistono. "Il grado di sopportazione dell’alcol dipende da fattori genetici - aggiunge l’epatologo - un medico non può mai dire che l’uso di alcol è consigliato". Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano solo di "basso rischio", che coincide con il consumo massimo per l’uomo di dieci unità alcoliche la settimana, sette per la donna, intendendo per unità alcolica un bicchiere di vino oppure una lattina di birra oppure un bicchierino di superalcolici. "Ma si parla sempre di basso rischio - attacca Testino - e non di assenza di rischio assoluto, comunque il problema vero non è che le manifestazioni come queste vengano organizzate, purché rispettino tutte le leggi, il problema è che il Comune dia il suo patrocinio. Sulla Notte Bianca non abbiamo detto niente - prosegue - anche se in quell’occasione non mi sembra si sia lavorato per favorire il consumo di bevande più sane, ma in questo caso proprio non ci siamo. Mentre l’assessore Scidone ha lavorato bene in passato sulla prevenzione e la Regione si sta muovendo bene con l’istituzione di un assessorato agli stili di vita, la Vincenzi con questa scelta ha fatto proprio un passo falso". A prendere le difese delle scelte della giunta è l’assessore comunale competente, Gianni Vassallo, responsabile del settore del commercio, che invita alla moderazione, non solo nel consumo di alcolici, ma anche nelle prese di posizione. "Come in tutte le cose occorre buon senso - dice Vassallo - e le posizioni estreme non hanno mai giovato a nessuno, il problema è l’educazione a bere con moderazione, argomento sul quale siamo attenti e sensibili. Vietare il consumo di alcol significherebbe chiudere tutti i bar e i ristoranti, non è certo con i divieti che si risolve questo problema". Allo stesso modo Vassallo nega che la scelta del Comune di patrocinare la manifestazione possa presentare un problema di etica politica. "Noi come Comune abbiamo dato il patrocinio a tutte le manifestazioni dei Civ - dice l’assessore - e questa è un’iniziativa che ha ricevuto quindi il patrocinio esattamente come tutte le altre: non significa quindi dare il via libera al consumo sfrenato di alcol, ma semplicemente appoggiare un’iniziativa che nasce nell’ambito del Civ".
AL SINDACO DI GENOVA, MA NON SOLO, DEDICO QUESTO ARTICOLO!
IL CORRIERE DELLE ALPI L’alcol è una droga, non dimentichiamolo — 15 settembre 2010 pagina 21 sezione: ATTUALITÀ Il vino, la birra, le grappe, da sempre fanno parte della nostra cultura: con questa giustificazione, nelle nostre zone soprattutto, si inizia ad avvicinarsi all’alcol già in età giovanissima (sempre prima) per poi crescere e vivere sempre a stretto contatto con questa sostanza. La società è ormai abituata e accetta senza problemi tutte le occasioni in cui l’abuso dell’alcol si manifesta: di prima mattina con il bicchiere di bianco dell’anziano, a pranzo con il caffè corretto dell’operaio, di pomeriggio con la birra per “merenda” di qualche studente, prima di cena con l’aperitivo (che è sempre più pesante) e infine la sera con “chi più ne ha più ne metta”. L’alcol viene così celebrato ovunque. Di ragazzi, che ormai senza alcol non si divertono, in giro ce ne sono tantissimi e sempre di più. Di morti, causati dall’alcol, in Italia ce ne sono 30mila all’anno e sempre di più. Il problema è di gran lunga sottovalutato e non c’è alcun segnale che faccia presagire un cambiamento. Le amministrazioni locali per prime dovrebbero fare qualcosa a riguardo, soprattutto per informare la popolazione sui danni e i rischi che una sostanza come l’alcol può provocare. Creare disinformazione, affermando pubblicamente che “l’alcol non è un droga” (come ha fatto di recente un nostro sindaco cadorino) è pericolosissimo: oltre ad essere scientificamente sbagliato, è un messaggio devastante per i giovani, soprattutto ripeto, in una zona come la nostra dove il consumo e l’abuso di questa sostanza è già molto diffuso. Personalmente ritengo sia inutile e sbagliato proibire o criminalizzare: bisogna piuttosto informare, diffondere consapevolezza su questi temi ed invitare tutti ad una maggiore responsabilità personale. A tal proposito ho voluto scrivere questo articolo in cui riporto alcune informazioni importanti sull’alcol. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) classifica l’alcol fra le droghe; è una droga giuridicamente legale ma è una sostanza molto tossica per la cellula epatica, più di molte droghe illegali, ed è causa di una dipendenza il cui grado è superiore rispetto alle droghe più conosciute. Come tutte le droghe anche l’alcol ha un potere psicoattivo (è in grado cioè di modificare il funzionamento del cervello), la sua assunzione protratta nel tempo induce assuefazione, può nel tempo instaurarsi un legame specifico che condiziona negativamente lo stile di vita della persona che ne fa uso, mettendone a rischio la salute fisica, psichica, familiare e sociale. Uno studio dell’Università di Bristol pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet classifica l’alcol al 5º posto tra le droghe più pericolose e dannose (al 1º c’è l’Eroina, al 9º il Tabacco, all’11º la Cannabis, al 16º gli Steroidi, ecc). Il risultato è frutto di un sistema che tiene conto oltre che della pericolosità della sostanza per l’individuo, anche della dipendenza che la sostanza genera e della pericolosità sociale di chi la assume. Si tratta di un’inchiesta tra intervistati qualificati: psichiatri specializzati in dipendenza da sostanze e ufficiali giudiziari o di polizia con comprovata preparazione scientifica.
VINO, GIOVANI E SALUTE NON MI SUONA MOLTO BENE!
IL TIRRENO Il sindaco alla tavola rotonda dedicata a vino, giovani e salute — 15 settembre 2010 pagina 03 sezione: PIOMBINO SUVERETO. Il sindaco Pioli partecipa oggi a Milano, al Palazzo delle Stelline ad una tavola rotonda e conferenza stampa, organizzata da Costantino Charrère, presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, sul tema: “Vino: più conoscenza, meno divieti”. All’incontro, teso a sollevare la questione del cattivo o del buon consumo di alcol da parte dei giovani, si affermerà che, pur partendo dal principio che chi beve non guida, «che deve restare il principio di fondo su cui fondare i nostri comportamenti - dichiara Pioli - non crediamo che un proibizionismo forsennato e che confonde il buon vino, espressione di lavoro, passione, cultura, tradizioni e che rappresenta un comparto economico decisivo per molti territori, con superalcolici e intrugli vari, che sembrano i veri responsabili delle cosiddette stragi del sabato sera. Crediamo - continua il sindaco - che accanto ai controlli si debba attuare una grande campagna nazionale di educazione al consumo consapevole e moderato, rivolta soprattutto ai giovani, e di cui, lo stato, che sembra saper reagire solo con i divieti e cavalcando la paura, si disinteressa, contribuendo ad affossare la grande cultura del buon vino, del bere bene e bere poco».
UNA INTERESSANTE INIZIATIVA PER AFFRONTARE IL DISAGIO GIOVANILE
PAGINE ABRUZZO Pescara, presentato il progetto ‘Prossimità alle Istituzioni’ Protocollo d’intesa stipulato con altri dieci Organismi territoriali per combattere le dipendenze giovanili 15.9.10 - PESCARA - “Iniziative di avviamento dei ragazzi allo sport, per combattere i fenomeni di devianza, realizzazione di progetti di tutoraggio, supporto concreto nell’orientamento scolastico e lavorativo. Sono solo alcune delle misure che l’amministrazione comunale di Pescara metterà in atto attraverso il progetto ‘Prossimità alle Istituzioni’ che ci vedrà impegnati accanto alla Asl, alla Polizia di Stato, alle parrocchie cittadine, con la riscoperta del ruolo degli oratori cittadini, e ad altri enti con l’obiettivo di individuare le sacche di disagio e combatterle”. Lo ha detto l’assessore al Disagio giovanile Carla Panzino nel corso della conferenza stampa odierna convocata per presentare il Protocollo d’intesa stipulato con altri dieci Organismi territoriali. Presenti tra gli altri anche Splendora Rapini e Pietro D’Egidio, responsabili rispettivamente del Servizio Alcologia e del Sert della Asl di Pescara, Domenico Trozzi dell’associazione ‘Prossimità alle Istituzioni’ e Don Emilio Lonzi della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria. “Negli ultimi anni – ha sottolineato l’assessore Panzino – stiamo assistendo a un incremento esponenziale dei fenomeni di disagio tra i ragazzi, un fenomeno trasversale che coinvolge gli adolescenti indipendentemente dal livello socio-culturale-economico di appartenenza. Si è abbassata l’età dei ragazzini che finiscono al Pronto soccorso in stato di coma etilico, sono aumentati i fenomeni di anoressia, soprattutto tra i maschi, come pure i ‘casi’ di anoressia legati all’alcolismo, ossia ragazzi che non mangiano per giorni ma poi si imbottiscono di calorie ingerendo fiumi di alcol. L’unica risorsa per combattere tali episodi resta la prevenzione, su cui negli ultimi anni si è investito troppo poco. L’amministrazione comunale di Pescara ha deciso di invertire tale tendenza aderendo al progetto ‘Prossimità alle Istituzioni’, nato a Palermo negli oratori di Padre Puglisi seguendo l’insegnamento di Don Bosco. L’iniziativa coinvolgerà tre quartieri ‘a rischio’ del territorio mediante un’azione sinergica tra i soggetti istituzionali coinvolti, ossia San Donato, Villa del Fuoco e Zanni, dove avvieremo quattro azioni fondamentali. Partiremo promuovendo attività di avviamento allo sport mediante la realizzazione sul territorio di scuole calcio intitolate ad atleti di fama nazionale; avvieremo attività di tutoring a beneficio di 60 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 16 anni, coinvolgendoli in attività di studio, di socializzazione, attività sportive, artistiche e di condivisione della cultura della legalità; sosterremo i ragazzi in progetti di orientamento scolastico e formazione, aiutandoli a trovare la propria strada seguendo le propensioni personali. Spesso infatti l’abbandono scolastico è determinato proprio dalla scelta della scuola sbagliata. Infine punteremo sull’orientamento e l’assistenza nella ricerca attiva del lavoro”. I 60 ragazzi coinvolti verranno individuati da un Tavolo interistituzionale sulla base dell’età, della numerosità della famiglia, di situazioni di particolare disagio fisico, psichico o sociale, valutando l’eventuale presenza di problemi di dipendenza. Un pool di esperti e professionisti effettueranno l’analisi storica del disagio, attraverso colloqui individuali anche con i familiari del ragazzo, e si procederà con l’inserimento dei ragazzi nei progetti con l’acquisto del materiale necessario. “Al Comune – ha proseguito l’assessore Panzino – spetterà la funzione di raccordo con i partner e la convocazione di vertici trimestrali del Tavolo tecnico che effettuerà il monitoraggio delle attività progettuali. Le due parrocchie coinvolte, il Cuore Immacolato di Maria e la Madonna del Fuoco concederanno i campetti sportivi delle proprie strutture e i locali per l’espletamento delle attività. Non solo: partner del progetto sarà anche il Centro di giustizia minorile che si preoccuperà di inviare i minori a carico del servizio da inserire in attività di collaborazione con i volontari definendo percorsi individualizzati. Mentre il Servizio di Alcologia garantirà trattamenti multidisciplinari dei minori portatori di problematiche e patologie alcol-correlate con il coinvolgimento dei familiari e promuoverà specifici interventi di sensibilizzazione e informazione rivolti ai minori su stili di vita sani, offrendo anche la consulenza di operatori. Il Comune finanzierà il progetto con una somma pari a 35mila euro. Tra i testimonial e i partner dell’iniziativa ci sono Pietro Mennea, campione olimpico di atletica leggera, Thomas Smith, ex atleta statunitense medaglia d’oro alle Olimpiadi di Città del Messico, Daniele Masala, campione olimpico a Los Angeles, e Giuseppe Maddaloni”. “Per la prima volta – ha commentato il dottor D’Egidio – l’amministrazione comunale si rimbocca le maniche e si muove in prima persona nel campo del disagio giovanile per tentare di riaccendere tanti giovani oggi ‘spenti’ proponendo percorsi di vita ai nostri ragazzi”.
ANCHE QUESTA E’ UNA BUONA IDEA PER COINVOLGERE I GIOVANI
LA GAZZETTA DI REGGIO I giovani puliscono il parco Primavera — 15 settembre 2010 pagina 20 sezione: PROVINCIA NOVELLARA. Con scope e rastrelli messi a disposizione dal Comune, una ventina di giovani, abituali e assidui frequentatori del parco Primavera, si sono tirati su le maniche e in un paio d’ore giovadì pomeriggio hanno pulito per bene l’area del parco. L’iniziativa, che avrà con tutta probabilità un seguito, è partita dai volontari che gestiscono il parco e dall’assessore ai Giovani e Volontariato Yossef Salmi: un assessore che crede particolarmente nell’importanza del dialogo assiduo con i ragazzi, anche con quelli che potrebbero sembrare scomodi. Il «messaggio» di questa piccola azione di cittadinanza attiva è, secondo l’assessore, che i giovani, se coinvolti nel modo giusto, sono in genere disponibili al confronto e alla partecipazione. Fra i parchi di Novellara, il parco Primavera è speciale perché è gestito da un gruppo di volontari organizzati, ma anche perché nel 1993 fu interamente realizzato con il lavoro volontario degli abitanti della zona, con il materiale messo a disposizione dal Comune. Intanto domenica riparte il «Sandy party», la discoteca ad ingresso gratuito e senza alcol. (v.a.)
UN PROBLEMA DI FONDO DELLA NOSTRA SOCIETA’ COME ALCOL E DROGA
INVIATO SPECIALE ‘Balconing’, la moda che uccide Autore: Repetto. Data: giovedì, 16 settembre 2010 16.9.10 Buttarsi da un balcone alla piscina che si trova al centro del cortile di un hotel, oppure cercare di arrivare con un salto in un’altra camera, da balcone a balcone: ecco una delle tendenze di quest’estate, che sinora ha mietuto già 9 vittime. Senza considerare chi, senza centrare l’obbiettivo, è caduto riportando conseguenze gravi. E’ successo alle Baleari quest’estate, le stupende isole spagnole tanto desiderate dall’Italia durante il ventennio fascista, che negli ultimi decenni sono diventate mete di divertimento, musica, discoteche, alcol ed eccessi per i giovani di tutta Europa. Quello del ‘balconing’ – così è stato battezzato questo estremo fenomeno – è solo l’ennesimo capitolo di una saga di eccessi che caratterizza la vita, spesso noiosa, monotona e senza grandi scopi, di migliaia di giovani provenienti da ogni dove. Per quanto tutto questo possa aver attirato l’attenzione dei media che, scandalizzati dal modo in cui un giovane possa buttare via la propria vita, non hanno fatto altro che speculare sull’accaduto e raccontare la storiella condita di enfasi e tristezza, non si può non interrogarsi sull’inevitabile annichilimento verso il quale le generazioni di oggi si stanno portando. Alcol e droghe caratterizzano le serate di movida di molte generazioni e non è di certo un caso se le morti per incidenti stradali del fine settimana hanno delle cifre simili ai bollettini di guerra. Ma come risolvere il problema degli eccessi? Come evitare che migliaia di giovani vite vengano troncate in preda all’irresponsabilità? La tendenza è quella di obbligare il cittadino, tramite leggi, multe e arresti, a non avere determinati comportamenti. Il proibizionismo, in questo caso, la fa da padrone. Eppure i risultati sembrano non mutare: a tutt’oggi, l’alcol risulta al terzo posto tra le cause dei principali incidenti per strada. I divieti aumentano esponenzialmente, l’educazione del cittadino, invece, non trova alcuno spazio se non nelle pubblicità progresso che negli ultimi periodi troviamo nelle stazioni ferroviarie. Quanto alle droghe, leggere e non, la situazione appare sempre più critica. Oltre ad essersi abbassata l’età media della prima “pippata” – è infatti all’ordine del giorno ascoltare tra i giovani adolescenti allusioni a serate passate consumando coca – aumenta anche l’accessibilità economica di questa. Se prima veniva venduta di grammo in grammo, adesso, anche tra le strade dei quartieri più centrali della capitale, non è difficile reperire piccole dosi a minor prezzo. L’annichilimento è quindi alle porte: la più completa perdita di valori e punti di riferimento è all’ordine del giorno. Non è un caso che l’adolescente medio italiano passi due o più ore al giorno a vegetare davanti a facebook o guardando la tv fonte di falsi miti e idoli da seguire. Chi non riesce a tenere il passo del modello creato in una società – dicendolo alla maniera di Bauman, famoso sociologo polacco – rischia quotidianamente di rifugiarsi nelle brame del consumo, abbandonandosi alla libidine e agli eccessi. Vista in un’ottica del genere, il ‘balconing’ non è più una storiella da raccontare, accaduta quest’estate alle Baleari, ma un problema di fondo della nostra società che troppo spesso perde di vista le nuove generazioni, lasciandole nell’abbandono e nell’autodisciplina. Si, perché se un ragazzino non ha una famiglia alle spalle, oggi, non trova alcun posto dove ricevere uno straccio di formazione. Puntiamo quindi il dito contro la movida di quelle isole, contro certi ragazzi che passano le serate al limite del divertimento, utilizzando ogni tipo di stupefacente, ma non ci rendiamo conto che questo stile di vita è figlio di un abbandono che avvolge tutti noi, dall’informazione, ai programmi televisivi, alle letture alle quali ci dedichiamo, agli interessi che coltiviamo. Se oggi si pratica ‘balconing’, domani quale futuro ci aspetta? Diego Ruggiano
PUR DI BERE E FAR BERE SI INVENTANO DI TUTTO
REPUBBLICA Pub crawl, chiusi due locali. Il tour alcolico costava 25 euro (16 settembre 2010) I locali notturni, uno in via dei Serpenti, l’altro a Castel Sant’Angelo, si sono visti sospendere la licenza con provvedimento del questore. Sei le persone denunciate. Il ticket per le bevute prevedeva sconti per le donne e per gli studenti Venticinque euro a testa (con sconti il martedì per le donne e il giovedì per gli studenti) per un "tour" alcolico di night, wine bar e birrerie del centro: partenza a piazza di Spagna alle 22, arrivo (non sempre sulle proprie gambe) molte ore più tardi dopo aver consumato in un minimo di 3 locali e in un massimo di 18 (la regola, ferrea, è quella del multiplo del 3). E’ l’ultimo "pub crawl" scoperto dagli uomini della polizia amministrativa della questura, diretti da Edoardo Calabria, che nelle ultime settimane hanno concentrato la loro attenzione sulla nuova frontiera del bere giovanile. Due i locali notturni - uno in via dei Serpenti e uno a Castel Sant’Angelo - che si sono visti sospendere la licenza con provvedimento del questore, 6 le persone denunciate in stato di libertà tra gli organizzatori degli eventi e i gestori delle attività commerciali che hanno promosso e ospitato l’evento, espressamente vietato (come tutti quelli dello stesso genere) da un’ordinanza ad hoc disposta dal Campidoglio lo scorso 25 maggio. In effetti, il "Romes Ultimate Party", com’era stato ribattezzato, era pubblicizzato su alcune locandine affisse all’interno di un ostello in via Livorno e sul sito www.pubcrawlrome.com: nell’homepage italiana c’è scritto che "dal 25 maggio 2010 il così detto pub crawl a Roma non esiste più. Queste sono le nuove ordinanze comunali e noi ci adattiamo e le rispettiamo! Ci vediamo dopo il 31 dicembre, 2010!", mentre nella versione in lingua inglese del divieto non c’è la minima traccia. I biglietti di questo vero e proprio "trekking" urbano ad alta gradazione erano stati venduti in alcuni pub del centro: per gli agenti non è stato difficile risalire al punto di ritrovo, ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, e sorprendere i primi "pub crawler" in attesa dei colleghi agli ordini di un ragazzo con addosso una maglia nera con scritta dorata. Le indagini si sono intensificate dopo le sospensioni delle licenze disposte dal questore in occasione di precedenti controlli in un pub di Via Vittorio Emanuele II e all’ostello di via Livorno: era previsto che per finire la serata i clienti, già abbondantemente "carichi" di alcol, venissero accompagnati in altri locali, i cui gestori consentono l’ingresso gratuito e consumazione libera di un così detto "shortino", a fonte comunque della consumazione obbligatoria di un altro drink. Rigorosamente alcolico. Il verbo "crawl", in inglese, significa letteralmente "strisciare": e "strisciare di pub in pub" rende bene l’idea di come si muovono i partecipanti tra un locale e l’altro quando i drink bevuti (si parla anche di di "gin crawl" e di "beer crawl") cominciano a diventare troppi. L’usanza, di origine anglosassone, è stata adottata da altre città europee con fini di socializzazione, in modo che i partecipanti - in larga parte turisti - possano conoscere altre persone e luoghi della città ancora sconosciuti. Vere e proprie campagne pubblicitarie, anche on line, incentivano l’abuso di alcol attraverso questa moda: "giovani ragazzi locali esperti del divertimento portano te e i tuoi amici nei migliori pub disponibili, dove avrai drink a prezzo scontato e omaggi", recita uno dei tanti appelli che si trovano su internet. Gli esperti distinguono due tipi di pub crawl: uno è quello più "improvvisato", in cui semplicemente un gruppo di ospiti dell’ostello e uno o più membri dello staff si ritrovano a una cert’ora e iniziano il tour, in maniera informale; il secondo è più strutturato, si paga prima della partenza la somma pattuita, la guida distribuisce un segno di riconoscimento (un braccialetto, un pass, etc.) e l’unica raccomandazione è quella di seguire il gruppo. In questo caso, solitamente, in ogni pub che viene visitato non sarà nemmeno necessario ordinare, poiché la guida avrà già preso accordi con il gestore. L’orario tipico del pub crawl va dalle 20-21 alle 2 di notte. Ma trasgredire non è considerato un peccato.
PER COLPA DELL’ALCOL SUCCEDE ANCHE QUESTO
CORRIERE DELLO SPORT Scozia, scalpore per bacio tra ex compagni del Celtic O’Dea e Killen immortalati in tenere effusioni dopo una serata al casinò. «Tutta colpa dell’alcol!», assicurano GLASGOW, 15 settembre - Un bacio appassionato tra due ex compagni di squadra ha creato grande scalpore in Scozia. Il difensore Darren O’Dea e l’attaccante Chris Killen, ex del Celtic Glasgow, sono stati immortalati mentre si scambiavano tenere effusioni dalle videocamere di sorveglianza del casinò di Glasgow dove avevano trascorso la serata. TROPPO ALCOL? - «Tutta colpa dell’alcol», si è affrettata a spiegare una fonte vicina ai due giocatori. «I due ragazzi hanno bevuto un po’ troppo -ha aggiunto- Si sono fatti una risata e hanno cominciato a scherzare e ad abbarcciarsi. La cosa è un po’ degenerata, ma tutto nell’ambito dello scherzo». L’irlandese O’Dea attualmente gioca in prestito all’Ipswich, mentre il neozelandese Killen è passato allo Shenzhen Ruby in Cina. «Darren (O’Dea ndr) -ha raccontato un’altra fonte- è mortificato per questo episodio. Si è trattato solo di una serata un po’ alcolica, e i due sono noti per i loro scherzi. Adesso per loro sarà dura. Passeranno brutti momenti nello spogliatoio e con i tifosi». O’Dea, fidanzato con la bella modella Melissa Cheung, non sembra preoccupato dall’accaduto. «Era solo Killen che voleva il bacio della buonanotte!», ha commentato scherzando. Nessun commento, invece, da parte di Killen.
INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE AI PROBLEMI ALCOLCORRELATI
IL PESCARA "No drink to drive!": parte la campagna contro alcol e droghe L’amministrazione comunale di Pescara ha presentato questa mattina la campagna di sensibilizzazione contro l’uso e l’abuso di alcol e droga, che prevede anche una serie di controlli fuori dai locali di Redazione - 15/09/2010 Questi gli ingredienti principali della campagna "No drink to drive!" promossa dall’amministrazione comunale di Pescara, presentata questa mattina. Al progetto parteciperanno anche Carabinieri, Polizia, Asl, Polizia Municipale e Misericordia di Pescara. La nostra città fa parte delle città campione scelte per questo progetto a livello nazionale. L’obiettivo dell’amministrazione comunale non è quello di scoraggiare il divertimento notturno, ma di promuovere un divertimento sano e responsabile, considerando anche la questione della sicurezza sulle strade. Verranno avviati alcuni incontri informativi nelle scuole medie superiori pescaresi, con materiale che verrà consegnato ed illustrato agli alunni e studenti. Inoltre, davanti ai locali, ci saranno dei controlli, soprattutto nel week end, grazie alla collaborazione del personale sanitario della Asl e della Misericordia.
WWW.VINCENZOCASTELLI Consumi di sostanze psicotrope e alcol. La prevenzione 15 settembre 2010 Il CNCA Lazio, ha programmato per il biennio 2009-10 un ciclo di formazione centrato sulle attività di contrasto alle dipendenze. Si tratta di un’attività di formazione rivolta in primo luogo agli operatori gruppi regionali, ma aperta alle sollecitazioni che provengono dal dibattito scientifico e che ha visto già la realizzazione di quattro appuntamenti: il primo sulla prevenzione in concomitanza della presentazione dei risultati del Progetto Nautilus (novembre 2008); il secondo in occasione della Conferenza nazionale sulla Droga di Trieste, focalizzata sul reinserimento lavorativo (marzo 2009), il terzo sulle esperienze di riduzione del danno con un contributo del prof. Krautz dell’università di Toronto (marzo 2010) ed il quarto sui servizi ad alta soglia (26 aprile 2010). Per fare il punto sulle esperienze e sugli interventi in materia di prevenzione e condividere il nostro metodo di lavoro con gli altri operatori del servizio pubblico e del privato sociale abbiamo organizzato una giornata di approfondimento il 21 settembre prossimo a Roma. L’evento formativo, oltre ad approfondire temi di natura tecnica attraverso il confronto tra le diverse esperienze, ha anche l’obiettivo di inquadrare l’attività degli operatori nel più ampio contesto in cui essa si colloca, convinti che la nostra professione debba svolgersi nella consapevolezza della politica dei servizi all’interno del quadro istituzionale di riferimento. La giornata si articolerà in due sessioni: Al mattino, dopo l’accoglienza e la proiezione di un video-documento sulle progettualità del CNCA Lazio in questi ultimi anni, sono previste le relazioni dei gruppi di lavoro attivati tra i nostri operatori dei servizi e focalizzati su cultura, approcci e metodologie degli interventi di prevenzione; a seguire, uno spazio di discussione in cui verranno approfondite anche le nuove linee di programmazione ed il futuro di queste azioni di contrasto alle dipendenze. Nel pomeriggio verranno attivati tre gruppi di lavoro tematici nei quali si cercherà di condividere le principali esperienze – anche innovative – attivate dall’équipe che gestiscono i principali progetti e servizi del territorio, cercando di proporre una analisi ed una valutazione dell’efficacia delle azioni e delle progettualità realizzate. Per maggiori informazioni consultare il sito http://www.cnca.it/index.php
(ASAPS), Carcasse di auto incidentate diventano opere d’arte collocate lungo le arterie a rischio L’iniziativa provocatoria della Provincia di Lodi mira a scoraggiare chi preme troppo sul pedale dell’acceleratore Lodi - 16 settembre 2010 - Scheletri di lamiera di automobili incidentate diventano opere che vogliono fungere da monito per chi spesso al volante della propria auto pigia con troppa facilità sul pedale dell’acceleratore. L’idea è della Provincia di Lodi, che ha fatto installare 12 auto "incidentate" lungo alcuni punti particolarmente pericolosi delle strade della lodigiana, con l’obiettivo di invitare i conducenti a riflettere sull’importanza di una buona condotta di guida. Su ognuna di esse campeggia una grande tessera gialla di un puzzle. Secondo gli organizzatori dell’iniziativa le immagini choc della vita reale possono con la forza del loro messaggio, contribuire a modificare i comportamenti sbagliati al volante. Le auto incidentate rappresentano l’anteprima di una grande manifestazione sulla sicurezza stradale che sarà organizzata dall’1 al 3 ottobre al centro polivalente di San Grato e che vedrà la trasformazione delle carcasse in opere come questa collocata sulla SS 235 all’incrocio con la via Emilia. (ASAPS)
CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
DENUNCE
IL TIRRENO Diciottenne alla guida in stato d ebbrezza 15 settembre 2010 pagina 03 sezione: GROSSETO ARCIDOSSO. È stata proprio una serata da dimenticare quella trascorsa lunedì sera ad Arcidosso per un ragazzo umbro che passava dal paese dell’Amiata. Il ragazzo, 18 anni, è stato fermato da una pattuglia dei carabinieri che lo ha sottoposto all’alcoltest. Il diciottenne è risultato positivo. Il livello di alcol era pari ad uno. I carabinieri quindi hanno proceduto a sequestrare la patente e il libretto del giovane, secondo le nuove norme del codice della strada. Per il giovane quindi, è scattata la denuncia per guida in stato di ebrezza. Sono tanti gli automobilisti fermati dai carabinieri durante il controllo del territorio. E l’alcoltest, con l’inasprimento delle norme, è diventato davvero uno strumento implacabile.
IL GAZZETTINO Tre al volante senza patente Giovedì
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