LAMENTELE SULLA MOVIDA
ILSANNITA Palazzo Mosti, Capuano: l’Amministrazione fa poco per ‘gestire’ la movida Scritto da REDAZIONE il 14 settembre 2010 E’ ora di smetterla di dire di voler risolvere i problemi dei cittadini, e non mettere in campo politiche serie per la risoluzione degli stessi salvaguardando i diritti di tutti. Mi riferisco ovviamente alla problematica della cosiddetta MOVIDA nel centro storico, che allo stato scontenta tutti, cominciando dai residenti per finire ai frequentatori, passando per gli operatori dei locali insistenti nel centro storico. E l’Amministrazione cosa fa? Attribuisce le colpe a corrente alterna senza mettere in campo soluzioni che salvaguardino le legittime aspettative di tutti, la mia non vuole essere una posizione strumentale, ma di contro vuole dare e fare delle proposte che potrebbero essere, quantomeno, sperimentate a tutela di tutti i cittadini ed al rispetto per la città. Il Comune ad esempio potrebbe incentivare politiche risolutive con l’utilizzo di steward di strada per rendere la movida meno caotica, utilizzando al contempo campagne di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol. Perché divertirsi và bene ma va ancora meglio se “non si fa casino” e se i residenti del centro storico riescono almeno a dormire si rispetta un diritto sacrosanto. Il Comune attraverso i vari assessorati competenti potrebbe aprire una serie di tavoli coinvolgendo residenti e commercianti, allo scopo di mantenere viva la zona, lasciarla alla frequentazione dei giovani, ma nel contempo tutelare anche e soprattutto i residenti che da tempo lamentano per gli schiamazzi e per la sporcizia lasciata dagli avventori dei vari locali della zona. Tali tavoli servirebbero mettere in campo la possibilità dell’utilizzo di steward da strada messi a disposizione dai commercianti dei vari locali, che potrebbero invitare i frequentatori del centro storico a moderare i comportamenti dannosi (abusi di alcol, schiamazzi o abbandono di rifiuti per strada ) ovviamente non sostituirebbero le forze dell’ordine, anzi nei casi più complessi da risolvere chiamerebbero i vigili urbani o il 113. In più si potrebbe avviare una campagna di sensibilizzazione per il consumo responsabile di alcol sia nelle scuole che con iniziative pubblicitarie (tipo ad esempio come quella della raccolta differenziata). Si potrebbe infine anche prevedere un incremento dell’illuminazione nei vicoli adiacenti alle due piazze maggiormente frequentate (piazza vari e piazza piano di corte) per migliorare le condizione di sicurezza ;e aumentare la predisposizione di nuovi cassonetti per la raccolta differenziata, con particolare attenzione per il vetro e la plastica. Si dovrebbe anche pensare di predisporre l’utilizzo di bagni pubblici visto il gran numero di frequentatori, senza dimenticare di far rispettare rigorosamente l’orario entro il quale non si devono più utilizzare amplificatori esterni ai locali. Mi sono permesso di fare alcune considerazione propositive per cercare di affrontare una problematica molto sensibile ad un gran numero di nostri concittadini ed al decoro del nostro centro storico.
ANCHE GLI ASTIGIANI, NOTI PRODUTTORI DI VINO, SONO PREOCCUPATI PER LA SALUTE E LA DIGNITA’ DEI GIOVANI
LA STAMPA Una lettera da Asti Centro “Vietare la vendita di bottiglie dopo le 22” Un gruppo di cittadini di Asti Centro ha inviato una lettera ai giornali di cui proponiamo ampi stralci. “Finché si continuerà ad aprire e vendere bottiglie di vino anche in orario serale, facendo prevalere gli interessi economici su qualunque altro valore umano e civile, sarà sempre la stessa storia! Anche quest’anno, infatti, si sta svolgendo con successo la Douja d’or, importante momento di incontro e promozione enogastronomia di respiro internazionale, a cui tutti i cittadini astigiani partecipano con interesse e orgoglio. Purtroppo anche quest’anno non si è potuto (o voluto) controllare il consumo di bevande alcoliche, soprattutto da parte dei giovani. In qualità di estimatori e sostenitori della manifestazione, ma anche come genitori profondamente preoccupati per la salute e la dignità dei giovani chiediamo: NO alla vendita di bottiglie oltre le ore 22; NO all’apertura delle bottiglie (che continuano a essere aperte) con la sola possibilità di degustare i vini nei calici, nell’area di degustazione apposita e nelle aree pubbliche; si alla rigida chiusura della Douja alle 24 e non tra l’1 e le 2 del mattino; Si alla presenza costante di un servizio di vigilanza e forze dell’ordine fino al completo ritiro dei partecipanti alla manifestazione. Nelle serate di venerdì vi è stato un buon controllo all’uscita del Palazzo del Collegio, ma purtroppo non in piazza Cattedrale dove i ragazzi si sono rifugiati a bere, lanciarsi vetri, vomitare, gridare, orinare, anche contro il monumento del Duomo.
CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE
INCIDENTI
Messaggero.it Palestrina, ubriaco e drogato al volante provoca incidente frontale: muore 18enne ROMA (14 settembre) - Incidente mortale sulla strada statale 155, in direzione di Palestrina, ieri sera dopo le 22 nei pressi del centro commerciale La Muracciola. Un’Audi, guidata da un 23enne romano, risultato successivamente positivo ai test dell’alcol e della droga, si è prima scontrata con una macchina che usciva dal centro commerciale e poi frontalmente con una Panda che procedeva sulla strada statale in senso opposto. Un 18enne, figlio di un poliziotto, che viaggiava sulla Panda, è morto poco dopo in ospedale, mentre il 35enne che guidava la Panda è risultato positivo ai test dell’alcol e della droga. Entrambi i guidatori delle due auto sono stati ricoverati in ospedale con trenta giorni di prognosi.
ROMAGNAOGGI Lo schianto di Zadina, il fidanzato di Francesca era ubriaco 14 settembre 2010 - 9.14 (Ultima Modifica: 14 settembre 2010) CERVIA - L’ombra dell’alcol e della droga dietro il tragico schianto costato la vita il 27 agosto scorso a Francesca Brigliadori, cervese di 33 anni. Gli accertamenti clinici sul compagno che si trovava alla guida della ‘Honda Civic’ che si è schiantata lungo la Statale 16 Adriatica a Zadina hanno permesso di appurare che l’uomo, 34enne di San Mauro Pascoli, aveva un tasso di alcol nel sangue pari a 0,90 grammi per litro, oltre che esser positivo ai cannabinoidi. I Carabinieri della Compagnia di Cesenatico, che indagano sulla sciagura, lo hanno denunciato per guida in stato d’ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La coppia stava viaggiando in direzione di Cervia quando improvvisamente il 34enne ha perso il controllo della vettura, schiantandosi contro un muretto di recinzione sulla destra per poi concludere la corsa nel fossato opposto. Un impatto terribile che è spezzato la vita di Francesca. Il conducente aveva riportato gravi lesioni e di conseguenza ricoverato all’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena, non in pericolo di vita. Per il sammaurese potrebbe profilarsi anche l’ipotesi di omicidio colposo. Sarà il magistrato a stabilirlo. Francesca, diplomata al liceo psicopedagogico di Cesena e dipendente all’Iper di Cesena, aveva perso i genitori qualche anno prima in uno schianto sull’E45.
ALTO ADIGE L’automobilista era ubriaco — 14 settembre 2010 pagina 16 sezione: CRONACA BOLZANO. L’automobilista che domenica 5 settembre provocò l’incidente mortale all’imbocco del tunnel per San Giacomo era completamente ubriaco. Lo hanno stabilito le analisi del sangue cui l’uomo, un cittadino rumeno domiciliato a Laives, venne sottoposto poco dopo il terribile schianto su disposizione della magistratura. L’inchiesta è curata dal sostituto procuratore Igor Secco che ora procederà sotto il profilo delle responsabilità penali. Il tasso alcolemico rilevato nel sangue dell’automobilista è risultato di 2,18 grammi per litro, dunque oltre quattro volte i limiti massimi consentiti. Si spiega così una volta per tutte la dinamica dell’incidente che è costato la vita ad Andreas Stauffer, motociclista svizzero di 61 anni. Il turista viaggiava tranquillamente sulla propria destra in direzione di Bolzano in sella sua moto di grossa cilindrata, una Honda Cb 1300. Appena uscito dal tunnel è stato letteralmente travolto e falciato da una Ford Focus che viaggiava in velocità in direzione opposta. L’auto condotta dal rumeno completamente ubriaco era finita completamente sulla corsia di sinistra. Il motociclista si era visto piombare addosso l’autovettura all’ultimo istante senza avere neppure il tempo di reagire. Un impatto tremendo. La moto venne sbalzata all’indietro (verso l’imbocco della galleria per almeno una cinquantina di metri). Per il motociclista, sbalzato lungo la pista ciclabile attigua, non ci fu scampo. La ricostruzione della dinamica dell’incidente non fu semplice. In effetti in un primo tempo si era pensato alla moto lanciata in velocità verso Laives con sbandata in curva ed invasione della corsia opposta. In realtà fu esattamente il contrario e fu possibile scoprire la verità grazie alle telecamere fisse della Provincia piazzate prima dell’imbocco del tunnel. Ora è emerso che l’automobilista rumeno (che aveva sempre sostenuto di non ricordare nulla della dinamica) era completamente ubriaco. Rischia un’ammenda di 12 mila euro, l’arresto sino ad un anno, la revoca della patente di guida sino a tre anni (con obbligo di rifare l’esame) e la confisca del mezzo. I risultati delle analisi di laboratorio saranno inviate oggi al magistrato. (ma.be.)
JULIENEWS I cinque giovani versano in gravi condizioni fisiche Incidente stradale a Pozzuoli: il conducente era ubriaco di: Tiziana Casciaro 15/09/2010, ore 15:19 - POZZUOLI (NA) - Alle 4 del mattino un’auto è sbandata in via Fasano, a Pozzuoli. Secondo le prime ricostruzioni la vettura viaggiava ad alta velocità. Inoltre sembra che il conducente fosse ubriaco: il giovane 19enne aveva un tasso di alcol nel sangue superiore di dodici volte al limite consentito dalla legge. In auto c’erano anche altri quattro amici, suoi coetanei(tranne una ragazzina di 15 anni); tutti sono ricoverati al Santa Maria delle Grazie, il nosocomio flegreo, in condizioni gravissime.
REPUBBLICA Ubriaco al volante travolge un pedone — 14 settembre 2010 pagina 8 sezione: PALERMO SAHBI, tunisino di 24 anni, è l’ ennesima vittima di un incidente stradale avvenuto in città. A travolgerlo, ferendolo gravemente mentre attraversava corso Tukory, è stato un ubriaco al volante di una Golf: adesso Sahbi, con lesioni su tutto il corpo, è ricoverato in prognosi riservata all’ ospedale Civico. L’ incidente è accaduto domenica notte, intorno all’ 1, in prossimità del mercato di Ballarò. Il giovane Sahbi, secondo quanto accertato dai vigili della sezione Infortunistica, stava attraversando a pochi metri dalle strisce pedonali quando improvvisamente è stato investito da Antonio M. di 35 anni, rimasto illeso, che viaggiava alla guida della Golf dopo aver assunto alcol. Dall’ esito del test alcolemico è emerso che aveva superato di quasi tre volte il limite consentito dalla legge. Nei suoi confronti, oltre al sequestro del veicolo e la sospensione della patente, è già scattata una denuncia per guida in stato d’ ebbrezza. Il tunisino ferito, che risulta sprovvisto del permesso di soggiorno, è stato trasportato d’ urgenza al pronto soccorso del Policlinico e successivamente trasferito al Civico. Restano al vaglio degli investigatori i particolari sulla presenza del giovane tunisino in città che, secondo le prime indagini, sembra si trovasse da solo al momento dell’ incidente. «Il numero dei pedoni travolti, rispetto al biennio 2008-2009 è in aumento del 30 per cento circa - affermano dal Comando di via Dogali - Il più delle volte le vittime subiscono conseguenze gravi e anche mortali». L’ ultimo decesso risale al 13 agosto scorso: Giacomo Gargano, pensionato di 79 anni, è morto dopo essere stato travolto da un motociclista lungo via Bernini, davanti all’ ingresso della sua abitazione. - ARIANNA ROTOLO
IL CENTRO Ubriaco alla guida travolge tre auto parcheggiate a Roseto 14 settembre 2010 pagina 03 sezione: TERAMO ROSETO. Una serata di bagordi finita con una carambola in pieno centro a Roseto. E’ accaduto domenica notte, alle 2,40, quando i pochissimi passanti, ma soprattutto i residenti sulla statale 16, all’altezza del Bar delle Rose, hanno sentito un boato. Un 31enne di Giulianova, F.D.B., alla guida di una Ford Fusion ha travolto tre automobili parcheggiate sul ciglio della strada. L’impatto è stato talmente forte che le auto si sono accartocciate e sono salite una sopra l’altra. Sul posto è subito arrivata la pattuglia della polizia stradale di Pineto, che ha trovato uno scenario tragico. Ma per fortuna nessun ferito: il conducente della Ford era infatti in piedi, praticamente illeso. La Polstrada ha fatto subito l’alcoltest a F.D.B., da cui è risultato un tasso di alcol nel sangue superiore per sei volte al limite stabilito dal codice della strada. Intanto gli è stata ritirata la patente, in una fase successiva si deciderà se saranno adottati altri provvedimenti a suo carico.
DENUNCE
ORVIETOSI Alcol e denunce nel week end della Rupe, ma i locali sono in regola 14.9.10 ORVIETO – Un arresto e due patenti ritirate. È stato soprattutto l’abuso di alcol a tenere impegnati polizia e carabinieri nel week end appena trascorso. Peggio di tutti è andata ad un cinquantenne – G.A. le iniziali - ancora (o già?) ubriaco alle sei di domenica mattina. L’uomo, a quell’ora, avrebbe iniziato a molestare i clienti del bar della stazione ferroviaria rendendo inevitabile l’intervento degli agenti del commissariato. Anche in presenza della polizia, il 50enne pluripregiudiacto, non si sarebbe calmato e anzi avrebbe iniziato anche a pronunciare offese, bestemmie e minacce, fino a scagliarsi contro gli agenti. C’è voluto l’intervento di una seconda pattuglia per stringergli le manette ai polsi e trasferirlo nel carcere di via Roma con le accuse di violenza, resistenza, ubriachezza molesta e lesioni. Figurano, invece, due patenti ritirate nel bilancio dei controlli effettuati nel fine settimana dai carabinieri. Ad aver alzato troppo il gomito due 30enni, un viterbese e un rumeno, quest’ultimo finito fuori strada. I militari dell’Arma hanno anche denunciato una giovane coppia di rumeni – 25 anni lui, 23 lei – sorpresi a trasportare illegalmente materiale ferroso. Entrambi hanno alle spalle vari precedenti del genere. La polizia invece, nell’ambito di un servizio coordinato, ha verificato il rispetto degli arresti domiciliari da parte di alcune persone sottoposte a restrizioni e ha effettuato controlli su strada oltre che in alcuni locali del centro risultati in regola con licenze e permessi.
VIOLENZA
VIRGILIO NOTIZIE Milano, tentano di violentare le loro vicine di casa: arrestati 15.9.10 - Sono due pregiudicati romeni che hanno assalito due connazionali Due pregiudicati romeni sono stati arrestati dai carabinieri ieri sera a Milano dopo aver tentato di violentare due loro connazionali di 23 e 47 anni che vivono nell’appartamento contiguo al loro in uno stabile al civico 43 di via Fabio Massimo, in zona Porto di Mare - Corvetto a Milano. Secondo quanto riferiscono i militari, i due pregiudicati, di 38 e 43 anni, uno dei quali armato di coltello, sono rientrati nel palazzo intorno alle 22.30 completamente ubriachi e si sono diretti nell’appartamento dove vivono le due donne, entrambe operaie e incensurate, facendole esplicite avances e di fronte al loro rifiuto hanno iniziato a minacciarle pesantemente di morte. Di fronte alla situazione che stava degenerando, una delle due donne è fuggita dall’appartamento, mentre l’amica è stata aggredita e palpeggiata da uno dei due uomini che ha anche cercato di strapparle i vestiti. La donna che è riuscita a fuggire ha chiamato il 112 e la pattuglia intervenuta ha bloccato gli aggressori, il primo in cortile e il secondo nel suo appartamento. Entrambi sono stati arrestati per violenza sessuale e denunciati per violazione di domicilio.
LA PROVINCIA PAVESE Vigevano, rissa tra ubriachi al parco Parri — 14 settembre 2010 pagina 35 sezione: CRONACA VIGEVANO. Rissa al parco Parri tra quattro cittadini di origine straniera. Il battibecco verbale si è trasformato, ieri poco dopo le 15, in una rissa tra alcuni giovani frequentatori dello spazio pubblico. Sul posto polizia, vigili urbani e carabinieri. Al violento litigio hanno assistito diversi frequentatori del principale spazio verde di Vigevano. Racconta un signore seduto sulla panchina insieme con degli amici: «Abbiamo sentito delle persone urlare, non si capiva cosa dicevano, non parlavano italiano. Poi abbiamo visto una specie di inseguimento tra due giovani, entrambi a torso nudo. Pochi minuti dopo sono arrivate le auto della polizia e dei carabinieri». Le forze dell’ordine hanno identificato i protagonisti della rissa al parco Parri, dopo, naturalmente, aver calmato gli animi, decisamente surriscaldati. Non si può escludere che il violento diverbio sia stato favorito dall’eccessivo consumo di alcol. Pare infatti che i protagonisti del violento litigio fossero decisamente alticcio. Perché non c’è nulla come l’alcol a favorire la perdita di controllo e le reazioni violente. «Ogni tanto - racconta un altro signore che accetta di parlare anche lui solo sotto condizione di anonimato - qui al parco se le danno di santa ragione. Spesso è colpa di quello che bevono. Se ne stanno qua a bighellonare e a bere poi, quando sono sbronzi, una parola di troppo finisce per innescare la rissa». I protagonisti della zuffa di ieri sono stati identificati dalle forze dell’ordine, che dovranno valutare le eventuali responsabilità, anche penali. «I controlli al parco ci sono - conclude un pensionato che si gode la giornata di sole settembrino nel polmone verde della città - , le forze dell’ordine le vediamo spesso. Il problema è che non possono stare qui tutto il giorno. A volte al parco vengono delle persone che non hanno niente da fare, stanno qui a perdere tempo. Sono le più pericolose, soprattutto quando alzano il gomito». Pier Angelo Vincenzi
IL CORRIERE ADRIATICO Violenta lite in via Granita, uno straniero all’ospedale 15.9.10 - Jesi - Una lite tra stranieri degenera e finisce nel sangue. L’ennesimo fatto di cronaca che vede protagonisti degli extracomunitari ed ancora un episodio di violenza consumato in quei quartieri caldi della periferia cittadina tra via Della Granita e il quartiere San Giuseppe. Il fatto è accaduto intorno a mezzanotte, nella notte tra lunedì e ieri. Ancora poco chiara la dinamica, su cui stanno lavorando nel più stretto riserbo gli agenti del commissariato di Jesi coordinati dal commissario Antonio Massara. Due uomini, entrambi marocchini, operai in regola con i permessi di soggiorno e residenti in via Della Granita, avrebbero avuto un violento diverbio. Le parole si sono ingigantite, la situazione è degenerata a causa di numerosi bicchieri di troppo. Dagli insulti alle minacce. Si sono presi a pugni in strada, proprio fuori dal bar. Erano ubriachi e avevano una bottiglia di birra in mano, che cadendo si è frantumata in scaglie aguzze. Uno dei due, spinto dall’altro, è finito a terra con il peso del corpo su quei vetri che si sono conficcati sulla schiena. L’uomo (M.A., 41 anni) ha riportato una profonda ferita all’altezza della scapola destra. Poi, l’allarme al 118 dato forse da alcuni vicini spaventati dal trambusto e dalle grida nel cuore della notte. L’arrivo delle ambulanze del 118 e il trasporto del ferito al pronto soccorso dell’ospedale al Viale della Vittoria. L’uomo è stato medicato, non è in pericolo di vita. La sua prognosi è di 30 giorni. Come da prassi, è partita la segnalazione al 113. L’aggressore si sarebbe dato alla fuga subito dopo la lite. Ieri al commissariato di via Montello è stato stabilito il piano di coordinamento per le ricerche: il questore di Ancona Arturo De Felice ha inviato ben 8 pattuglie che hanno battuto la zona da palmo a palmo per rintracciare l’uomo. Controlli serratissimi eseguiti in maniera massiccia e capillare su tutta la zona e con particolare attenzione proprio nei quartieri considerati caldi della città: il campo Boario e il quartiere San Giuseppe. Le indagini hanno portato quasi subito a dei risultati, infatti gli agenti sono riusciti a rintracciare l’aggressore. Si tratta di un marocchino (G.F. le sue iniziali), 19 anni, che è stato bloccato e condotto in commissariato. Sarà denunciato all’autorità giudiziaria per lesioni. talita frezzi
ROMAGNAOGGI Cesena, ubriachi si lanciano con l’auto dentro a un bar. Tentato omicidio 15 settembre 2010 - 9.10 (Ultima Modifica: 15 settembre 2010) Due persone sono finite all’ospedale, la vetrina del bar è stata infranta con l’auto. Questo è l’ennesimo episodio di violenza caratterizzata da abuso di alcol. Tre operai tunisini sono finiti in manette, ieri notte, dopo l’una. La scena si è svolta al caffè Elite, di viale Marconi. Dopo avere chiesto da bere e di giocare a biliardino, di fronte ad un no, i malviventi, già ubriachi, hanno aggredito tre clienti albanesi del bar, spruzzandoli in viso con spray al peperoncino, poi si sono lanciati con l’auto dentro al locale. I tre erano entrati per chiedere alcolici, già evidentemente ubriachi. Il proprietario ha spiegato che non poteva dargli da bere. Poi volevano giocare a biliardino, ma la sala era già chiusa. All’interno del locale c’erano il proprietario con la moglie e cinque clienti, dei quali due donne. Dopo avere aggredito i tre clienti albanesi, prima a pugni poi con uno spray urticante, mandandone due all’ospedale, non paghi hanno iniziato a lanciare tavolini e sedie contro la vetrata. Poi sono saliti sulla Punto blu con la quale erano arrivati e si sono lanciati per ben due volte contro la vetrata, entrando nel locale, dopo averla spaccata. Chi era all’interno si era fortunatamente barricato nei bagni. All’arrivo dei Carabienieri di Cesena, i tre sono stati fermati. Sul posto anche l’ambulanza. Sami Alimi, 29 anni e Youssef Hamr Ouni, 27, sono stati arrestati per resistenza aggravata, lesioni personali, rissa, violazione di domicilio e danni aggravati. Per Mohamed Heidi Alimi, 33 anni, si aggiunge l’accusa di guida in stato di ebbrezza, utilizzo di agenti chimici e tentato omicidio.
ALCOL E LAVORO
ITALIA DEL VALORI CESENA-FORLI’ Etilometro nei cantieri martedì 14 settembre 2010 Non serve solo indignarsi per fermare le stragi sul lavoro. Serve fare qualche cosa. Esattamente il contrario di quello che fa questo governo. Una legge è stata emanata da poco tempo che toglie dalle responsabilità il datore di lavoro di quello che succede in fabbrica e nei cantieri e precisamente delle morti e dei feriti. Chi è che controllerà ? Chi avrà interesse che le norme di sicurezza vengano rispettate? Purtroppo le tragedie come quelle di Capua (tre operai in un colpo solo uccisi da esalazioni velenose in un silos farmaceutico ) si poteva evitare. I lamenti delle più alte cariche dello Stato purtroppo sembrano di circostanza, domani si parlerà di altro e gli unici che piangeranno sono sempre i famigliari. Nel nostro piccolo tutti dovremmo tentare di fare qualcosa di utile: credo per esempio visto il grande numero di semialcolisti nei cantieri (informazione sicura da un ingegnere edile) che una disposizione da parte dei sindaci romagnoli o del presidente della provincia di obbligare l’uso forzato dell’etilometro con immediato allontanamento di lavoratori ubriachi. Diversamente, quando avviene un grave infortunio, l’esame del sangue obbligatorio per vedere l’alcol andrebbe usato al pronto soccorso. Ecco una sentenza recente. Lecce, 11/09/2010 (informazione.it – comunicati stampa) Anche la Corte di Cassazione coglie l’allarme sociale del grave fenomeno dell’alcolismo sul posto di lavoro ed adotta la linea rigorosa contro chi è colto in stato di ebrezza sul luogo di lavoro. La ragione è da ricercare nel fatto che anche bevendo due bicchieri di vino – 0,5m/l, il rischio di incorrere in un infortunio raddoppia. Naturalmente, il rischio di essere vittima di infortunio aumenta in proporzione alla quantità assunta, cosicché la probabilità di restare vittima di infortunio con 1m/l (3 o 4 bicchieri di vino) aumenta di sei volte e raggiunge le 30 volte con 2m/l. Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Nazionale“Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, ritiene che la decisione costituisca un precedente importante anche in termini di dissuasione verso il fenomeno dell’uso di sostanze psicoattive nei luoghi di lavoro che risulta essere un problema spesso sottovalutato e sottostimato. Una percentuale compresa tra il 4 e il 20% di tutti gli incidenti che capitano sui luoghi di lavoro, 940.000 ogni anno secondo le denunce presentate all’INAIL, risulta alcol correlata. Ciò significa che dei 940.000 infortuni segnalati, 37.000-188.000 trovano la loro causa nell’uso e abuso di alcol. Il 51% del totale degli infortuni avviene con modalità, mentre l’11% è rappresentato da incidenti stradali. Informazione.it
ADIGE.TV BURGO PROMUOVE LA SICUREZZA Mercoledì 15 Settembre 2010
Udine .- La sicurezza stradale entra anche in azienda, e lo fa con una presentazione interattiva e multimediale che si terrà giovedì 16 settembre alle ore 14 presso lo stabilimento di Tolmezzo della Burgo Group, la società nota per essere uno dei principali produttori di carta patinata a livello mondiale. L’importante iniziativa, che si inserisce nell’ambito del corso di informazione e formazione “Alcol e droghe: obblighi di sicurezza e igiene del lavoro” a cui in questi giorni partecipano i dipendenti della Burgo, è stata organizzata con il supporto della Provincia di Udine e ha trovato da subito il favore di Leonardo Indiveri, formatore esperto in materia di sicurezza stradale e autore della presentazione, che si è messo a disposizione gratuitamente per la realizzazione di questo evento educativo. “L’idea di abbinare la sicurezza sul lavoro alla sicurezza stradale nasce dall’attenzione che la nostra azienda ha sempre cercato di rivolgere nei confronti delle risorse umane. – ha dichiarato Dario Andrin, responsabile del personale dello stabilimento di Tolmezzo della Burgo – Forti del principio che ogni dipendente è anche una persona, abbiamo voluto rafforzare la formazione del nostro personale offrendo alcuni strumenti validi a prevenire i rischi sia all’interno dello stabilimento, durante il lavoro, sia al suo esterno, nella vita di tutti i giorni”. “L’uso di alcol e droghe piuttosto che l’uso corretto delle cinture di sicurezza – ha continuato Andrin – sono temi che toccano sia la sicurezza sul lavoro che la sicurezza stradale. Attraverso una giusta sensibilizzazione si possono quindi proteggere dai rischi i lavoratori ma soprattutto al di fuori dello stabilimento le persone”. “La promozione di una cultura della sicurezza stradale in azienda – ha dichiarato il Vicepresidente e Assessore ai trasporti della Provincia di Udine, Fabio Marchetti – è un altro risultato raggiunto grazie a Easy Foot, il progetto integrato di sicurezza stradale della Provincia. Sono convinto che tutte le aziende dovrebbero ispirarsi alla lodevole iniziativa voluta dalla Burgo, che per prima nel nostro territorio ha deciso di garantire ai propri dipendenti la possibilità di acquisire una maggiore consapevolezza dei rischi legati agli spostamenti su strada. Solo grazie a una sempre maggiore sensibilizzazione potremo infatti evitare che sulle nostre strade continuino a ripetersi incidenti dagli esiti troppo spesso drammatici”. All’appuntamento di giovedì presenzieranno anche i rappresentanti di Confindustria Udine e dell’Amministrazione Comunale di Tolmezzo.
I VESCOVI SPIEGANO LA DIFFERENZA TRA EDUCAZIONE ED INFORMAZIONE
LA STAMPA.IT Avvenire:"Brunetta ha ragione" GIACOMO GALEAZZI Il ministro Brunetta ha ragione nel criticare il sud e il «cancro etico e morale» che lo attanaglia e che impedisce all’Italia di essere il primo paese d’Europa, sottolinea ’Avvenirè in un editoriale pubblicato oggi, che definisce quella di Brunetta «un’analisi spietata e dolorosa», ammettendo che «onestamente occorre dire che il ministro ha detto il vero». In Campania, si legge, «vivere onestamente, educatamente, civilmente è un’impresa. Il lavoro scarseggia e spesso è in nero», e «la camorra è una gramigna presente ovunque. Un vero cancro che non si riesce a estirpare perchè mai si arriva alla radice». E poi la «microdelinquenza, giovanissimi spietati e senza scrupoli» e il pizzo, «il più esoso e mortificante balzello imposto illegalmente da meridionali ai loro stessi fratelli». «Lo scandalo vero - sottolinea il quotidiano dei vescovi - non consiste nel gridarle queste cose, ma nella rassegnazione omertosa». L’editoriale prosegue elencando altri motivi di scandalo, dai rifiuti tossici all’inquinamento. «Non posso scandalizzarmi leggendo le parole del ministro - conclude l’editorialista Maurizio Patriciello - gli chiedo, invece, che dopo la sua impietosa analisi non lasci il paziente incustodito, e faccia anch’egli la sua parte fino in fondo per fagli ritrovare lo stato di salute antico». più sulle «informazioni» tralasciando l’educazione alla vita, anche tramite gli strumenti critici e valutativi indispensabili per decidere cosa fare della propria esistenza, denuncia ’Avvenirè in un editoriale pubblicato questa mattina. Da tempo, segnala il quotidiano dei vescovi, «le discipline tradizionali si vedono sempre più affiancate dai numerosi progetti approvati dai singoli istituti. La lotta al tabagismo, all’alcol, agli incidenti stradali, all’incuria verso l’ambiente, all’obesità, diventano a loro volta materie». Ma «quello che in qualche misura sconcerta - prosegue l’editoriale - è assistere a ciò che potremmo definire il primato dei comportamenti. Non fumare, non esagerare con l’alcol, non drogarsi, non lasciarsi morire d’inedia, rispettare l’ambiente, cosistuiscono comportamenti da acquisire per via informativa, la più specialistica e dettagliata possibile». Il punto è «nella distinzione tra informazione e educazione. Ti informo se ti rendo consapevole che fumando avrai una certa probabilità di avere il cancro al polmone», mentre «ti educo se aiuto a recuperare un buon motivo per cui valga la pena vivere e magari decidere di non accendere la sigaretta». L’educazione è «in primis educazione alla vita, i comportamenti vengono di conseguenza. Come adulti responsabili abbiamo il compito di riattivare e tenere viva nei giovani la libertà, quell’energia che permette, di fronte a un bivio, di individuarlo e di scegliere una strada piuttosto di un’altra». C’è bisogno, conclude ’Avvenirè, «di persone libere, non di scimmie ammaestrate che magari sanno bene come muoversi, ma non hanno ragioni per farlo».
INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE
LA REPUBBLICA Memorial Lorenzo Guarnieri il basket per dire no al mix sballo e guida (14 settembre 2010) Un torneo in ricordo del ragazzo investito a giugno da un uomo che guidava sotto effetto di alcol e droga. Si terrà all’U.S. Africo dal 18 al 19 settembre. Una Fondazione per aiutare i giovani vittime di incidenti “Un canestro per non dimenticare”. Si intitola così il primo memorial organizzato in nome di Lorenzo Guarnieri. Un torneo di basket pensato da genitori e amici del ragazzo di 17 anni che nella notte fra l’1 e il 2 giugno venne investito e ucciso alle Cascine da un uomo di 45 anni alla guida di uno scooter sotto l’effetto di alcol e droga. Lorenzo, a bordo della sua moto, venne travolto in un frontale in viale degli Olmi. La vespa che arrivava dalla direzione opposta invase la sua corsia. Il memorial è la prima iniziativa a tre mesi dalla scomparsa del ragazzo e servirà a raccogliere fondi per una Fondazione a lui dedicata. Il torneo si svolgerà al centro sportivo Africo il 18 e il 19 settembre e sarà riservato ai ragazzi under 19. Parteciperanno quattro squadre di basket: Africo, Firenze 2, Legnaia e Laurenziana. Il primo giorno sarà dedicato alle semifinali (ore 16 e 18), mentre il 19 si terranno le due finali. Poi, nel pomeriggio, ci saranno un intervento dimostrativo della polizia municipale sulla sicurezza stradale e una messa in ricordo di Lorenzo. Durante tutta la durata del memorial verranno raccolte offerte per la Fondazione Guarnieri, finalizzata alla prevenzione e alla sensibilizzazione sui pericoli della strada, al recupero di giovani che hanno subito incidenti stradali e alla promozione dello sport al livello dilettantesco.
SE E’ CONTRO L’ABUSO DI ALCOL, PERCHE’ NON PREPARARE DEI COCKTAIL ANALCOLICI?
NEWSFOOD Colors & Emotions - Circuito del Cocktail Consapevole: Contro l’abuso di alcol Venezia, 15 settembre Perché il bere sia sempre e solo un piacere Sapori e colori in scena al Gran Caffè Lavena in Piazza San Marco per un appuntamento che coinvolge istituzioni, scuole, professionisti. E’ la manifestazione Colors & Emotions - Circuito del Cocktail Consapevole organizzata da Aibes Venezia con il patrocinio del Comune e della Provincia di Venezia, della Regione Veneto e con la partecipazione degli istituti alberghieri di Dolo, Treviso, Venezia, Jesolo e dell’Istituto d’arte di Venezia. La manifestazione vedrà la sfida fra 15 squadre composte da tre elementi: * uno studente delle scuole alberghiere che preparerà un cocktail a bassa gradazione alcolica; * uno studente dell’istituto d’arte che illustrerà il drink; * un tutor scelto fra i migliori barmen Aibes che supporterà e assisterà gli studenti. Il team vincente sarà coinvolto in un evento per le scuole che si terrà in novembre nel corso del Congresso Nazionale Aibes. Programma manifestazione: ore 9.00 ritrovo concorrenti e tutor presso Caffè Lavena P.zza San Marco - Venezia. ore 10.00 inizio manifestazione. ore 12.00 premiazione squadre. ore 13.00 colazione presso l’Hotel Danieli. Colors & Emotions fa parte del Circuito del Cocktail Consapevole, un programma di iniziative che da anni Aibes Venezia porta avanti per sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare i giovani, contro l’abuso di alcolici. Fondamentale in questo percorso l’appoggio delle istituzioni. Questo evento, in particolare, è stato ideato e progettato con la collaborazione dell’Assessore al Commercio del Comune di Venezia D.ssa Carla Rey e dell’Assessore all’Istruzione della Provincia di Venezia Dott. Claudio Tessari. Perché il bere sia sempre e solo un piacere. Redazione Newsfood.com+WebTv
IL PICCOLO Mercoledì, 15 Settembre 2010 email
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