Foto Coraggio – archivio Asaps (ASAPS), 18 febbraio 2011 - Negli ultimi tempi si sta diffondendo tra gli automobilisti in transito sul territorio veneto, l’utilizzo di apparecchi illegali, tipo radar, per rilevare gli autovelox della Polizia. Secondo i dati forniti dal Comandante della Polstrada di Rovigo sono in aumento i radar precursori, capaci di segnalare la presenza degli autovelox. Negli ultimi 3 mesi lungo il tratto autostradale dell’A13 Padova – Rovigo, sono 20 i casi rilevati dagli agenti della Sottosezione della Polstrada. Ad essere fermati in prevalenza autisti provenienti dall’Europa dell’est. L’utilizzo di questi apparecchi è invece tassativamente vietato dal Codice della Strada che prevede espressamente il divieto di impiego, nonché della produzione e della commercializzazione, di dispositivi che direttamente o indirettamente consentono la localizzazione delle apparecchiature di rilevamento della velocità in uso agli organi di Polizia Stradale per il controllo delle specifiche violazioni. Questi strumenti, spesso di provenienza orientale, vengono applicati al parabrezza o sullo specchietto retrovisore del veicolo e in prossimità di strumenti di rilevazione della velocità, ne segnalano la presenza, permettendo al conducente di ridurre la velocità evitandogli così di incorrere in pesanti sanzioni pecuniarie. Ma se l’uso dello strumento illegale può evitare una multa per l’alta velocità gli autisti colti con l’apparecchio sul cruscotto e acceso, oltre alla sanzione accessoria del sequestro del dispositivo, rischiano di essere sanzionati con pesanti multe, che variano da 760 euro fino ad un massimo di 3mila euro. (ASAPS) |
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