Vincenzo Garoia con il berrettino dell’Asaps, in due momenti del suo viaggio in Zimbabwe
(ASAPS), 18 febbraio 2011 – Un’altra avventura del nostro socio Vincenzo Garoia che ha voluto condividere con noi dell’Asaps, attraverso il racconto di “uno dei viaggi più belli della sua vita”. Questa volta la meta è stata lo Zimbabwe. Un viaggio itinerante all’insegna dell’avventura, iniziato a Città del Capo in Sud Africa, proseguito nelle terre della Namibia, Botswana e Zambia sino a Victoria Falls in Zimbabwe. A Città del Capo appare meravigliosa la zona del Waterfront con la centrale Tawer Clook, il capo di Buona Speranza (Good Hope) dalle spiagge bianchissime, alcune delle quali ospitano colonie di buffi pinguini, e Robben Island col suo carcere di massima sicurezza, ora museo, dove fu per anni detenuto anche Nelson Mandela. Prima tappa del tour la Namibia, raggiunta dopo chilometri di asfalto in mezzo a curatissimi vigneti e grandi prati. Il Fish River Kanyon stupisce tutto il gruppo della carovana, è secondo solo al Gran Kanyon del Nord America: qui la natura ha veramente lasciato il segno. In un paese per gran parte deserto non potevano mancare le dune di sabbia, e Duna 45 ai bagliori dell’alba sprigiona tutta la sua magnetica bellezza, insieme alla vicina Dead Vlei con i secolari scheletri di alberi. A Spitzkoppe il tramonto incendia i giganteschi massi in granito rosa e il possente arco che la natura ha così abilmente creato. Da Maun, in Botswana, con un piccolo aereo il gruppo raggiunge il delta dell’Okawango per poter ammirare dall’alto il fiume che nasce in Angola e, senza raggiungere l’oceano, forma una pianura alluvionale ai margini del deserto del Kalahari. Si prosegue verso il parco di Makgadikgadi dove innumerevoli animali si preparano per l’emigrazione, mentre al parco Nxaipan fanno bella mostra di sé sette giganteschi baobab millenari. Il sito è magico e sprigiona un’energia speciale. E infine lo Zimbabwe, Victoria Falls, dove si rimane senza fiato davanti all’imponenza delle cascate Vittoria. Ovviamente Vincenzo, come sempre, fra le cose preziose custodite nel suo zaino, non dimentica mai il berrettino dell’Asaps. (ASAPS) |
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