Domenica 22 Dicembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

31430

{foto3c}

* Funzionario Ufficio Provinciale della Motorizzazione Taranto
Note
(1) In realtà, in quegli anni partì anche l’implementazione del programma europeo 2001-2010 (che previde la riduzione del 50% dei decessi entro il
2010) e l’attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale.
(1) Per quanto attiene il raggiungimento dell’obiettivo europeo del -50% dei decessi entro il 31.12.2010, tra il 2001 e il 2009, i morti sono diminuiti
da 7.096 a 4.237 con una riduzione percentuale del -40,3% (nello stesso periodo gli incidenti sono passati da 263.100 a 215.405, con un calo del
18,1%; e i feriti da 373.286 a 307.258 con un calo del 17,7%).
(1) In alcune occasioni, questo dato statistico è stato impropriamente utilizzato per giustificare capziose interpretazioni.

IN PROVINCIA DI BRESCIA E’ STATO ATTIVATO IL NOA
 
BRESCIAOGGI

Alcolismo, la valle risponde con un servizio tutto nuovo
SAREZZO. Ieri una importante inaugurazione nella palazzina Inps ristrutturata dal Comune
L’Asl ha appena attivato il «Noa» il punto di riferimento tematico per affrontare un problema serio e in forte crescita sul territorio
19/02/2011
Negli ultimi giorni sono avvenuti alcuni traslochi significativi; ma è soprattutto l’inaugurazione avvenuta ieri a caratterizzare la qualità dei servizi sanitari e sociali insieme della Valtrompia. Al terzo piano dell’edificio Inps di Sarezzo (di proprietà del Comune), ha infatti trovato spazio in particolare il Nucleo operativo alcologia (Noa) di Distretto voluto dall’Asl: una risposta a un problema di grande rilevanza anche in questa parte della provincia.
Lo stesso contenitore ospita ora anche l’unità Disabilità e handicap di Distretto e l’Ucam, l’Adi e l’Equipe operativa handicap della media e bassa valle. Il tutto era già collocato a Villa Carcina.
Ma torniano al nuovo servizio, presentato dal direttore generale dell’Asl Carmelo Scarcella, dal sindaco di Sarezzo Massimo Ottelli, dal funzionario Asl Fabio Besozzi e, naturalmente, dal responsabile del Noa della Valtrompia Marco Stilo. «Questo è un inizio concreto di collaborazione con l’Asl - ha commentato Ottelli -, condiviso con la conferenza dei sindaci, per dotare il territorio di nuovi servizi che rispondano alle esigenze dei cittadini».
Il Noa, lo ricordiamo, è nato nel gennaio 2010 dalla trasformazione dell’Equipe alcologica: un servizio prima interno al Servizio tossicodipendenze di Zanano. Con la chiusura del SerT e l’apertura del Servizio multidisciplinare integrato a Concesio (lo Smi, ovvero la privatizzazione del servizio pubblico di settore), la struttura specialistica (in questo caso ancora pubblica) è stata destinata a Sarezzo, dove ha trovato casa grazie a un investimento comunale da 260 mila euro.
Ma non è finita: tra un paio d’anni si assisterà a un completamento, quando tutti i servizi dedicati al lavoro (Inps e Centro per l’impiego) verranno ricollocati nella nuova sede di piazzale Europa insieme all’Asvt.
Tecnicamente parlando, il ruolo del Noa è quello di collaborare con i servizi e le strutture del territorio, facilitando l’accesso alle opportunità di recupero esistenti con la collaborazione dei medici di base: in pratica una vera «presa in carico» dell’alcolista e dei relativi familiari. Il primo contatto è rappresentato da un colloquio di accoglienza, che attualmente non presenta liste d’attesa; poi si lavora a un progetto di affrancamento personalizzato dalla dipendenza.
Quali sono le dimensioni del problema in Valtrompia? Nel 2010 gli alcolisti ufficiali, ovvero seguiti dalle strutture di assistenza, erano 263; 217 maschi (82,5%) e 46 donne (17,5%); ed erano cresciuti del 29,5% rispetto al 2009. Per avere un’idea dell’evoluzione del fenomeno, gli utenti erano 96 nel 2006; 122 nel 2007; 168 nel 2008 ed erano già a quota 203 nel 2009.
Laura Piardi

ATTENZIONE ALL’INIZIATIVA DI ASSOBIRRA!!!
 
LA REPUBBLICA (FIRENZE)

Campagna di Assobirra contro l’abuso di alcol
18 febbraio 2011
Lunedì al Polo delle Scienze Sociali di Novoli nuova tappa del progetto "O bevi O guidi" promosso dagli industriali della birra e dall’unione delle autoscuole per informare i neo patentati sui rischi e sulle nuove norme
Lunedì 21 febbraio torna all’Università degli Studi di Firenze la seconda edizione di “O bevi O guidi”, la campagna di sensibilizzazione voluta da Assobirra (Associazione degli Industriali della Birra e del Malto) e Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di consulenza automobilistica), nata per informare i futuri guidatori e i neo patentati sui rischi del consumo di alcol per chi si mette alla guida e sulle nuove norme del codice della strada sull’argomento.
Al Polo delle Scienze Sociali di Novoli (in corrispondenza di Piazza Ugo di Toscana) sarà allestito un apposito corner dove gli esperti Unasca spiegheranno ai minori di 21 anni e a chi ha conseguito la patente da meno di 3 anni che, per guidare, il loro tasso alcolemico dovrà essere pari a zero. La stessa iniziativa sarà proposta in contemporanea in altri 8 atenei tra i più rappresentativi del Paese (La Sapienza di Roma, l’Università degli studi di Torino, la Federico II di Napoli, l’Università degli Studi di Padova, l’Università Aldo Moro di Bari, l’Università degli studi di Palermo e quella di Bergamo, l’Università degli studi di Perugia) dove saranno consegnati 10.000 alcol-test per l’auto-misurazione del grado alcolemico nel sangue(*), uno strumento semplice da usare ma anche indispensabile a garantire la totale assenza di alcol prima della guida(**) e 20.000 leaflet che lanciano il messaggio della campagna: “Se devi guidare non bere e se hai bevuto fai guidare qualcun altro”.
“Rimanere al di sotto del limite di legge – dichiara Piero Perron, presidente di AssoBirra - non vuol dire essere esenti da rischi, tanto che gli studi scientifici in materia dimostrano che, anche assumendo un quantitativo di alcol inferiore al limite legale di 0,5 g/l, il rischio di incidente aumenta comunque del 40% rispetto a quando si guida da sobri. Secondo AssoBirra l’unico modo efficace di eliminare il rischio per la propria incolumità è quello di non bere prima di mettersi alla guida"(***).
Nel nostro Paese ogni anno quasi 6.000 incidenti hanno come unica causa l’abuso di alcol e almeno 1 incidente su 3 avrebbe tra le cause scatenanti proprio l’assunzione di alcol(****).

 
(*)Nota: per poter guidare i neo patentati devono avere il tasso alcolemico pari a zero, quindi non devono bere neanche un goccio, e allora a cosa servono 10.000 etilometri?
(**)Nota: per garantire la totale assenza di alcol basta non bere bevande alcoliche!!!
(***)Nota: detto dal presidente di AssoBirra è il colmo!!! Attenzione invece, perché è una campagna pubblicitaria molto sibillina che crea fiducia in chi la svolge e ti invoglia a consumare i suoi prodotti.
(****)Nota presente a pag.12 del documento “sintesi dello studio Incidenti Stradali 2009” dell’ACI: A causa dell’esiguo numero di circostanze presunte dell’incidente legate allo stato psico-fisico alterato del conducente e ai difetti o avarie del veicolo, per l’anno 2009 non sono stati pubblicati i dati sugli incidenti stradali dettagliati per tali circostanze. Per motivi legati spesso all’indisponibilità dell’informazione al momento del rilievo, inoltre, per gli Organi di rilevazione è di estrema difficoltà la compilazione dei quesiti sulle circostanze presunte dell’incidente, quando queste siano legate allo stato psico-fisico del conducente.
Il numero degli incidenti nei quali è presente una delle circostanze appartenenti a uno dei due gruppi sopra citati risulta, quindi, sottostimato. In particolare, nel caso di incidenti stradali con circostanze presunte legate allo stato psico-fisico alterato del conducente si rileva una netta discrepanza con i risultati diffusi da altri Organismi internazionali che hanno condotto studi ad hoc su queste tematiche (nello specifico, dati e ricerche sono stati pubblicati su “Global status report on road safety: time for action”, Geneva, World Health Organization, 2009 - http://whqlibdoc.who.int/publications/2009/9789241563840_eng.pdf

LA BATTAGLIA PER PROMUOVERE IL VINO COME FONTE DI SALUTE E’ PERSA: LA RELAZIONE DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE ALCOL PARLA CHIARO.
 
WINENEWS

MEETING DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE SUL CONSUMO CONSAPEVOLE DEL VINO: ULTIME ACQUISIZIONI SCIENTIFICHE SU “VINO & SALUTE” DI SCENA IL 19 FEBBRAIO A CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR
Torino - 18 Febbraio 2011, ore 17:37
Ultime acquisizioni scientifiche su “vino & salute” al Meeting dell’Osservatorio nazionale sul consumo consapevole del vino di scena il 19 febbraio al castello di Grinzane Cavour, nella Sala delle Maschere: un incontro del Comitato scientifico dell’Osservatorio Nazionale sul Consumo Consapevole del Vino con l’obiettivo di fare il punto sulle più recenti acquisizioni scientifiche sul tema vino e salute(*) e tracciare le linee guida per l’attività scientifica dell’Osservatorio (info: www.osservatoriovinoesalute.it).
L’incontro coinvolge tutti i membri del Comitato scientifico dell’Osservatorio e si svolge nell’arco di una giornata di lavoro e vedrà l’intervento di illustri ospiti: dal professor Attilio Giacosa, Università di Genova (Direttore Scientifico dell’Osservatorio), al professor Roberto Barale, Università di Pisa, dal professor Luigi Bavaresco, CRA Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano (Tv), al professor Vincenzo Gerbi, Università di Torino, dal professor Carlo La Vecchia, Università di Milano, alla dottoressa Eva Negri, Istituto Farmacologico Mario Negri Milano, fino al professor Mario Pezzotti, Università di Verona e la professoressa Mariangela Rondanelli, Università di Pavia. I lavori si concluderanno con una conferenza stampa nel pomeriggio dedicata alle strategie di ricerca, sviluppo e ai modelli d’informazione che l’Osservatorio intende attivare.
 
(*) Nota: è inutile costituire comitati scientifici per studiare come imbrogliare la gente. Leggete un po’ qui sotto!
 (vedi pag.1 dei Rapporti ISTISAN 10/5 dell’ONA)
I più importanti organismi di tutela della salute di ambito nazionale e internazionale, sulla base di evidenze scientifiche ed epidemiologiche ormai consolidate, considerano il consumo di bevande alcoliche un importante fattore di rischio per malattie croniche, incidentalità stradale, domestica, lavorativa, violenze e omicidi. In Europa l’alcol è responsabile di 195.000 morti l’anno ed è la terza causa di mortalità prematura (preceduto dall’ipertensione e dal consumo di tabacco), oltre ad essere causa di circa 60 malattie e condizioni patologiche, incluso il cancro.
Sebbene alcuni studi abbiano rilevato un’associazione tra il consumo giornaliero di basse quantità di alcol e una riduzione dell’incidenza di patologie cardiocircolatorie e del diabete (1, 2), tali effetti protettivi sono controversi e oggetto di discussione (3), ma in ogni caso gli effetti dannosi del consumo di bevande alcoliche su altre malattie e condizioni patologiche (4), incluso il cancro (5) hanno un peso maggiore. In sintesi, gli effetti “netti” dell’alcol portano ad un carico di mortalità prematura, disabilità e malattie croniche evitabili a fronte di una maggiore responsabilità da parte di chi beve, di chi è deputato a tutelare la salute di chi beve e, come afferma la World Health Organization (WHO), da parte di chi propone le bevande alcoliche per il consumo.

IL RAPPORTO CON I RAGAZZI E L’ADOLESCENZA SPIEGATO DA MARIA RITA PARSI
 
Genitori a scuola nell’era digitale
di Alessia Forzin
18 febbraio 2011
Il momento dell’adolescenza non è facile da affrontare per i genitori. Silenzi, ribellioni, ragazzi che, crescendo, si trovano in biblico tra due mondi e non sanno come mantenere l’equilibrio. E in un mondo come quello attuale, con i ragazzi sovrastimolati da mille input, da internet alla televisione, diventa ancora più difficile per i genitori affrontare le loro problematiche e i loro disagi.  A dare un aiuto in tal senso sarà Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta, che aprirà il calendario di incontri della Scuola per genitori, promossa da OltreLeMenti, l’11 marzo.  Nel primo appuntamento della serie la Parsi tratterà del tema "I silenzi dell’adolescenza".  Lei fa parte del team di professionisti della "Scuola per genitori", ideata da Paolo Crepet. Perchè pensa sia necessaria una "scuola" per educare i figli? «Perché il mondo oggi è complesso, la tecnologia in tutte le sue applicazioni e la globalizzazione lo rendono tale. Una realtà complessa non può più essere affrontata con strumenti semplici e richiede conoscenza e consapevolezza delle interazioni. Se alle nostre mamme bastavano saggezza, empatia e slancio spontaneo per rapportarsi ai figli, oggi è necessario fornire loro competenze e metodi adeguati».  Quali sono le maggiori difficoltà che hanno, oggi, madri e padri nel rapportarsi con i propri figli?  «Tra la generazione dei genitori e quella dei figli vi è un salto antropologico, determinato dalla rete informatica. I figli sono nativo-digitali, mentre madri e padri sono ancora stranieri digitali. E’ forse la prima volta nella storia dell’umanità che la trasmissione del sapere avviene al contrario: i figli sanno, in ambito informatico, più dei genitori e hanno un differente approccio al reale».  Oggi la famiglia si è indebolita, come istituzione, rispetto a un tempo? Secondo lei è a rischio?
 «Come in ogni tempo, esistono fasi di sconvolgimento, che richiedono un profondo ripensamento d’insieme. Che la famiglia vada ripensata è indubbio, dal momento che atteggiamenti meramente nostalgici, quali quelli che attribuiscono al lavoro fuori casa della donna la colpa di ogni crollo, non danno soluzioni realistiche. Questi ignorano la scoperta di un ruolo attivo della paternità e il livello di violenza interna che, nel passato, teneva unite molte famiglie. La scelta e l’autonomia della donna sono conquiste, attorno a cui costruire le migliori condizioni possibili. La responsabilità è dunque anche sociale, dal momento che vanno create dimensioni e strategie atte a rendere conciliabili lavoro o studio e maternità. La famiglia va pensata nella sua attuale realtà, rendendone più dinamico il modello, e va quindi messa in grado di esistere armonicamente».  Sono sempre più in aumento i casi di divorzio o separazione. Come possono comportarsi i genitori, separati o divorziati, nell’educazione di un figlio?  «Devono innanzitutto mettere al centro il bambino e il suo bene, a cui la competizione affettiva non giova di certo. Devono capire che un bambino ha bisogno di due genitori e cioè di due figure adulte, capaci di garantirlo, proteggerlo, farlo crescere, dargli regole e norme che lo mettano in grado di diventare egli stesso un adulto responsabile e possibilmente felice. Non se ne può più di assistere a questi scempi dei propri figli, fatti da genitori psichicamente immaturi che si servono di loro contro di loro, prima ancora che contro l’altro genitore».  Oggi molti ragazzi bevono, spesso fanno uso di droghe, cercano lo sballo a tutti i costi. A Belluno il fenomeno dell’alcol è molto diffuso e genera anche casi gravi. Come mai, secondo lei, i ragazzi oggi si comportano in questo modo? Si tratta di una ricerca di attenzioni?  «Anche. E’ una ricerca di figure di contenimento, che non trovano. E’ una ricerca di autorevolezza, in una sfida che si spinge sempre più in là nella speranza di essere alla fine contenuta. Ma non è solo questo. Il professor Bressa, psichiatra, ha condotto una studio che mette in relazione il cervello degli adolescenti col bisogno di resettare gli insegnamenti ricevuti e affrontare rischi, di cui hanno perfino una percezione ridotta. Ovviamente i casi di alcoolismo, droga e guida pericolosa sottendono patologie, dovute anche all’incrociarsi, in forma estrema, dei due fattori citati: attrazione adolescenziale per il rischio e fame di contenimento. A ciò va aggiunta la disponibilità di strumenti, come denaro o auto veloci, dati da famiglie eccessivamente concessive».

L’ANGOLO DELLA SALUTE
 
ITALIANEWS

Ministro Fazio: la piattaforma nazionale per la salute dei cittadini
pubblicato il: 17/02/2011 16:32
Nell’ambito del Programma ’Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari per contrastare fattori di rischio di importanti patologie come fumo, abuso di alcol(*), scorretta alimentazione e inattività fisica, si è insediata ieri la ’Piattaforma nazionale sull’alimentazione, l’attività fisica e il tabagismo’ presieduta dal ministro della Salute Ferruccio Fazio.
Durante l’incontro l’attenzione è stata focalizzata sulle nuove iniziative per sostenere un approccio innovativo alla salute, proprio per favorire il diffondersi di comportamenti sani. Nell’ambito della Piattaforma si discuterà appunto sugli interventi da proporre per favorire la salute dei cittadini. Come ha spiegato il ministro Fazio, sottolineando che adottare stili di vita corretti riduce i fattori di rischio nei confronti di molte patologie, "la Piattaforma renderà organiche le iniziative che abbiamo già assunto attraverso accordi con l’industria alimentare per la riduzione del sale, degli acidi grassi e degli zuccheri negli alimenti. Essa rappresenterà, la sede d’incontro fra tutte le istituzioni, le associazioni e gli organismi interessati". Sono già diverse le attività realizzate grazie alla Piattaforma, tra cui le attività di sensibilizzazione in ambito scolastico relativamente ad alimentazione e attività fisica, fumo, dipendenze e igiene orale.
 
(*)Nota: perché non parla anche di ABUSO di fumo? Come ministro della salute dovrebbe insegnarci che anche a piccole dosi il consumo di bevande alcoliche è sempre un rischio per la salute!!!

AGI

ALCOL DANNOSO PER INTERVENTO ALLE ARTICOLAZIONI
Uno studio rivela che puo’ causare complicazioni
19.2.11 - New York - Un recente studio rivela che il consumo di alcol nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico di sostituzione di anca o ginocchio e’ direttamente proporzionale al rischio che dopo l’operazione si verifichino complicazioni. Da tempo i medici sospettavano che il consumo eccessivo di alcol causasse problemi dopo un intervento chirurgico, ma questo e’ "il primo studio che dimostra con dati e statistiche" che e’ realmente cosi’, come ha affermato il dott. Nicholas Giori della Stanford University di Palo Alto in California, presentando i risultati della ricerca in occasione del meeting annuale dell’American Academy of Orthopedic Surgeons a San Diego.

ASCA

SALUTE: PANCREAS MALATO, OCCHIO ANCHE ALLE SIGARETTE
 - Roma, 18 feb - L’alcol non e’ la sola causa della pancreatite cronica. Anche le ’’bionde’’ possono giocare brutti scherzi. Lo sostiene uno studio dell’Indiana University negli Usa che evidenziando il calo drastico - anche del 90% - dei casi di pancreatite correlati all’alcol, punta il dito contro il vizio del fumo. Tra i forti fumatori - colore che consumano piu’ di uno o due pacchetti al giorno - c’e’ una statistica piu’ alta di infiammazioni croniche a carico dell’organo che produce insulina. Per questo, il consiglio dei ricercatori e’ quello di ’’integrare programmi di disintossicazione dal tabagismo nel trattamento dei pazienti con pancreatite cronica’’, senza tralasciare, ovviamente, la causa piu’ ricorrente che e’ appunto l’alcolismo.
noe/sam/ss

TANTA SALUTE

Salute donne: alcol concilia… l’insonnia!
Pubblicato da Camilla B in Alimentazione, Benessere, News Mediche, Salute Donna.
Venerdì, 18 Febbraio 2011.
Alzare il gomito rischia di costare caro, non solo in termini di salute, ma, soprattutto, di riposo, incidendo negativamente sia sulla quantità sia sulla qualità del sonno. Qualche drink di troppo, il bicchiere della staffa un po’ troppo generoso, i brindisi che si moltiplicano e addio sonno, soprattutto per le donne, almeno stando ai risultati di un recente studio.
Alcol, nemico giurato del sonno, potrebbe strappare con largo anticipo dalle braccia di Morfeo, regalando troppe ore di veglia fuori programma e una dose extra di stanchezza: ecco quanto è emerso nel corso di una ricerca, che ha coinvolto quasi cento persone adulte, in buono stato di salute con un’età media di 20 anni, pubblicata su Alcoholism, Clinical & Experimental Research.
Rischio insonnia dietro l’angolo o, meglio, dietro la bottiglia di vino o i cocktail alcolici un po’ troppo numerosi? Sembrerebbe proprio di sì, ma, secondo gli esperti, autori della sperimentazione, il pericolo non sarebbe uguale per tutti. Le donne sono maggiormente esposte alle conseguenze deleterie sul riposo dell’alcol.
Le bevande alcoliche, quando si alza un po’ troppo il gomito, sul riposo notturno delle donne potrebbero avere un duplice effetto o, meglio, una sorta di effetto “bi-fasico”: inizialmente, l’alcol tende a conciliare il sonno profondo, ma, poi rischia di provocare risvegli prematuri e veglie prolungate.
L’alcol ha solo un momentaneo e illusorio effetto benefico sulla sonnolenza e il riposo, quindi meglio dosarlo con attenzione. “Molti utilizzano l’alcol in modo regolare per aiutarsi con i problemi di sonno” ha osservato l’autore della ricerca, Todd Arnedt, psichiatra dell’Università del Michigan.

ADNKRONOS

Sanremo: il foniatra, niente vizi e tanto sonno per performance da podio
ultimo aggiornamento: 18 febbraio, ore 17:10
Milano, 18 feb. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Divieto assoluto a "fumo e alcol che irritano le corde vocali". Farmaci "solo se servono, perche’ anche prendere un antinfiammatorio non necessario puo’ compromettere il bel canto". E soprattutto tanto riposo, con "un sonno regolare e riparatore per ricaricare le batterie e rilassare i muscoli della laringe". Questa la ’ricetta’ del foniatra Umberto Barillari ai cantanti di Sanremo, in vista della finalissima di domani all’Ariston.

ETILOMETRO: POCO TEMPO FA ERA CONSIDERATO UN NEMICO DAI PRODUTTORI, OGGI E’ DIVENTATO AMICO DEL BERE RESPONSABILE.
 
WINENEWS

PRECURSORI OBBLIGATORI NEI LOCALI SÌ, MA COME SENSIBILIZZARE ALL’USO? DRÄGER, AZIENDA LEADER NELLA PRODUZIONE DI ETILOMETRI, HA SCELTO FACEBOOK, CON IL GRUPPO “ETILOMETRO? SÌ, GRAZIE!”. PERCHÉ IL PRECURSORE È AMICO, E NON NEMICO, DEL PIACERE DEL VINO
Roma - 18 Febbraio 2011, ore 18:47
L’etilometro è diventato obbligatorio nei locali e, quindi, occorre sensibilizzare i consumatori, fargli capire cos’è, ffettivamente, un precursore. Dräger, azienda leader nella produzione di etilometri (fornisce anche la Polizia), ha pensato di utilizzare lo strumento più potente: quello dei social media, per arrivare al pubblico - specie quello più giovane e più “esposto” - nel modo più efficace. Così ha aperto un gruppo su Facebook, con il motto “Etilometro? Sì, grazie!”, dove ognuno può lasciare un commento, esprimere la propria opinione, oppure documentarsi sull’argomento. “Ci è apparso da subito chiaro - ha dichiarato Michele Colangelo, sales manager della divisione Gas Detection di Draeger Safety Italia - che, per promuovere il nostro prodotto, rivolgendoci a un pubblico nuovo e inconsueto per un’azienda come la nostra, occorreva un mezzo del tutto innovativo, in grado di arrivare ai diretti interessati; il fatto che la legge obblighi i ristoratori a essere in possesso di un dispositivo per la rilevazione dell’alcool, infatti, non implica automaticamente che tutti si sottopongano al test: è dunque indispensabile creare una cultura condivisa su questo argomento; il messaggio che vogliamo trasmettere è che l’etilometro è un simbolo non di divieto ma di sicurezza e spesso di vita: uno strumento attraverso il quale è possibile bere in modo responsabile”.

CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE
 
LUGONOTIZIE.IT

Alcol alla guida, due patenti ritirate
venerdì 18 febbraio 2011
Era rimasto coinvolto in un incidente stradale a Lavezzola. I Carabinieri di Voltana, intervenuti sul luogo, hanno constatato che l’uomo, un 30enne italiano, presentava un tasso alcolemico pari a circa 2,40 g/l, quasi 5 volte cioè oltre il limite consentito.
Per questo motivo all’uomo veniva ritirata la patente di guida, mentre la vettura veniva sottoposta a sequestro ai fini della confisca. L’uomo veniva anche denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica.
A Bagnacavallo invece, durante un controllo notturno alla circolazione stradale, i Carabinieri hanno fermato un 35enne marocchino a bordo di una Peugeot 205. L’uomo, da subito, manifestava un evidente stato di alterazione, tipico di chi ha assunto bevande alcoliche.
Invitato a sottoporsi alla prova dell’etilometro ed ematico, si rifiutava categoricamente di sottoporsi a entrambe. Per tale motivazione gli veniva ritirata la patente di guida, con una doppia denuncia: guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti con rifiuto dei relativi accertamenti. La vettura, intestata a terzi, veniva affidata alla legittima proprietaria.

LA NUOVA VENEZIA

Alcol e velocità: i carabinieri fanno strage di patenti
18 febbraio 2011 —   pagina 34   sezione: Provincia
DOLO. Patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza nel centro di Dolo in poche ore. documenti di guida sono stati ritirati a tre giovani tutti e tre con età inferiore ai 30 anni. Il primo a essere beccato in via Cairoli è stato verso le 3 di notte R. M di 24 anni residente a Pianiga. Aveva nel sangue un livello di alcol pari a 0,89. Per lui è scattato il ritiro della patente e ha chiamato i genitori per farsi riaccompagnare a casa. Poco dopo altri due giovani ci hanno rimesso il documento di guida. In via Mazzini a Dolo (la strada regionale 11 Brentana) verso le 3.30 è stata fermata un’auto che faceva continue frenate e poi brusche accelerate. All’interno del mezzo una Fiat Punto, B. E un giovane di 27 anni di Pianiga. Il ragazzo aveva nel sangue un livello di alcol pari a 1,4. Poco più tardi un altro giovane è stato fermato dalle forze dell’ordine. V. S di 25 anni residente a Mira è stato fermato in via Arino con la sua Renault Scenic. Aveva il livello di alcol pari a 1,35. Anche per lui è scattato il ritiro della carta di guida .Dovrà rifare gli esami per riaverla. Per nessuno dei tre giovani però è scattato il sequestro delle auto, visto che non è stato superato il limite di 1,5. I controlli contro la guida in stato di ebbrezza dei carabinieri di Dolo continueranno serrati anche questo fine settimana. (a.ab.)

CORRIERE DI VITERBO

Positivo all’alcoltest, settantenne nei guai.
I carabinieri del radiomobile impegnati nel controllo del territorio. Manette per un nigeriano inottemperante ad un decreto di espulsione.
TUSCANIA19.02.2011
Guidava dopo aver bevuto un bicchiere di troppo ed è finito nei guai. La Compagnia carabinieri di Tuscania, in particolare i militari dell’aliquota radiomobile, guidata dal maresciallo Sansone, nel corso di controlli alla circolazione stradale nel Tarquiniese, hanno fermato un’autovettura con alla guida un 70enne che dall’accertamento con l’etilometro è risultato positivo. All’uomo, oltre la denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica, è stato sequestrato il veicolo e ritirata la patente di guida. A Latera invece, i carabinieri della stazione locale, comandata dal maresciallo Sterbini, hanno arrestato un cittadino nigeriano 34enne, domiciliato a Roma, che è risultato inottemperante ad un decreto di espulsione. L’uomo era stato segnalato da alcuni cittadini, tramite l’utenza del pronto intervento dei carabinieri del 112, che l’avevano notato nelle vie del centro storico in orario serale

IL TIRRENO

Cinesi ubriachi al volante
tre denunce a piede libero
SABATO, 19 FEBBRAIO 2011
Un cinese è stato trovato ubriaco alla guida la scorsa notte da una volante della polizia in viale Nam Dinh. Il conducente ha rifiutato di sottoporsi al test dell’etilomentro ma è stato ugualmente denunciato. L’auto è stata sequestrata e la patente ritirata. Nel corso della notte un’altra auto è stata fermata in via Avignone. Anche in questo caso al volante c’era un orientale di trent’anni che è stato denunciato e a cui è stata ritirata la patente. Sul posto è arrivata la fidanzata del cinese, che voleva salire sulla volante per accompagnare il suo uomo in Questura. Anche lei è stata denunciata per minacce e oltraggio a pubblico ufficiale.

ADNKRONOS

Torino, cadavere di operaio in strada: 2 denunce per omissione di soccorso
ultimo aggiornamento: 19 febbraio, ore 15:59
Torino - (Adnkronos) - Secondo le prime rilevazioni, il 43enne ssi sarebbe sentito male e sarebbe morto in casa di due amici, per overdose da alcol e droghe: i due, trovatolo morto al mattino, presi dal panico lo hanno abbandonato sul ciglio di una strada
E’ stato trovato ieri mattina lungo la strada provinciale 248 a Corio, nel torinese, il cadavere di un uomo di 43 anni. Si tratta di Giammarco Reineri, un operaio residente a Corio Canavese. Secondo le prime rilevazioni, sarebbe morto per overdose di alcol e droghe. I carabinieri hanno denunciato per omissione di soccorso due italiani di 27 e 28 anni.
I due hanno raccontato alle forze dell’ordine di aver comprato la droga a Torino nella notte tra giovedi’ e venerdi’ e di essere andati a consumarla a casa di uno di loro dove Reineri si sarebbe poi sentito male. Non volendo andare in ospedale, lo hanno disteso sul letto. Ieri mattina al risveglio pero’ hanno trovato l’amico morto e, dicono i due, presi dal panico lo hanno abbandonato sul ciglio della strada.

IL GAZZETTINO

Furibonda rissa interetnica: in 5 all’ospedale
Sabato 19 Febbraio 2011,
Un zuffa in strada fra stranieri talmente violenta e brutale da allarmare i residenti che hanno chiamato il 113. Quando gli agenti delle volanti sono arrivati in via Lissa, poco dopo la mezzanotte, hanno trovato e fermato i contendenti, tutti sanguinanti e tutti portati al pronto soccorso dell’Angelo per venire medicati. A picchiarsi furiosamente, forse anche brandendo dei pezzi di vetro, due giordani e tre marocchini venuti alle mani probabilmente più per l’abuso di alcol che per altri motivi più o meno banali. Ad avere la peggio i tre magrebini che hanno riportato ferite giudicate guaribili, rispettivamente, in 21, 15 e 10 giorni. Al più grave i medici dell’Angelo hanno dovuto praticare ben 34 punti di sutura al volto. Per tutti è scattata la denuncia a piede libero per il reato di rissa aggravata. Uno die marocchini è stato condotto negli uffici della questura perché nei suoi confronti era stato diramato un provvedimento di rintraccio per vicende trascorse.

IL GAZZETTINO

Colpito e sfigurato con un coccio di vetro: è grave
Aggredito il figlio del titolare del bar "Tre Stelle" di via della Rinascita a Marghera: in cella veneziano di 33 anni
Sabato 19 Febbraio 2011,
Per fermare l’emorragia è stato necessario l’intervento chirurgico. Talmente profondo il taglio alla testa e al volto che quasi sicuramente purtroppo lascerà il segno. Vittima della brutale aggressione un ragazzo cinese di 23 anni, tuttora in prognosi riservata all’ospedale dell’Angelo. In manette il veneziano di 33 anni che con un coccio di vetro lo ha ferito sfigurandolo. Èil bilancio di una furiosa rissa scoppiata nel tardo pomeriggio di giovedì all’interno del bar "Tre Stelle" di via della Rinascita a Marghera. Ad avere la peggio il figlio del titolare che poco prima aveva esortato il cliente molesto a uscire dal locale visto lo stato di manifesta ubriachezza. Per tutta risposta l’uomo, pluripregiudicato, si è messo prima a litigare col personale e quando si è reso conto che il gestore stava telefonando al 113 per chiedere assistenza. ha afferrato un bicchiere fracassandolo sul cranio del giovane che è finito a terra sanguinante. Così infatti lo hanno trovato gli agenti delle volanti intervenuti in pochi minuti. Tanto che sono riusciti a rintracciare il responsabile dell’atto in via Gonfalonieri mentre cercava di allontanarsi. Quest’ultimo, S.B., una volta condotto in questura e identificato è stato arrestato per il reato di lesioni gravissime. Pare che ad accendere la miccia, complici i fumi dell’alcol, sia stata la pretesa da parte dell’indagato di continuare a bere: di fronte al rifiuto del barista, lo scoppio di cieca violenza.

IL GAZZETTINO

Ubriaco si addormentò all’incrocio:
forte ammenda e Smart confiscata
Sabato 19 Febbraio 2011,
BASSANO - (B.C.) Lo trovarono praticamente privo di sensi dentro la Smart: ci ha rimesso la vetturetta e (per un anno) la patente.
Il 1. maggio 2010 una pattuglia dell’Arma notò una Smart ferma a un incrocio, a Rosà. Dentro c’era Michele Bazzon, 33 anni, di Rosà. L’uomo era svenuto, i militari chiamarono un’ambulanza, in ospedale si accertò che era ubriaco fradicio (222 mg./dl., quasi 5 volte il consentito). In Tribunale, per guida in stato di ebbrezza, il Bazzon ha patteggiato 2 mesi di arresto e 1.350 euro di ammenda, con pena convertita in 15.000 euro (totale 16.350) e doppi benefici; patente sospesa per un anno. Auto confiscata.
Giusto una settimana prima, pure Orazio Dall’Agnolo, 51 anni, di Bassano, fu pescato al volante della sua Renault 4 in condiizoni non ottimali. Anche a lui è stata contesta la guida in stato di ebbrezza e davanti al giudice ha patteggiato 20 dì di arresto (mutati in 5000 euro) e mille euro di ammenda, con la "condizionale"; licenza congelata per 6 mesi.

SCI E BEVANDE ALCOLICHE NON VANNO D’ACCORDO EPPURE LA BIRRA E’ DIVENTATA REGINA DELLE NEVI
 
ILGAZZETTINO

Week end di musica sulle piste
Si elegge Miss Birra Dolomiti
Sabato 19 Febbraio 2011,
Inizia oggi il secondo weekend in compagnia del Winter Tour Birra Dolomiti, di giorno, nel locale Self Service Piani di Pezzé nel comprensorio del Civetta e, questa sera al Pub Coldai, in corso Italia. Le ragazze Birra Dolomiti coinvolgeranno i presenti già all’apertura degli impianti e un pick-up con la musica animerà le piste da sci per invitare a proseguire la festa nel «dopo sciata» con deejay set tutto al femminile, gadget e naturalmente la birra regina delle nevi e dell’intera giornata, la Birra Dolomiti. Nel corso della Serata Dolomitica verrà eletta Miss Birra Dolomiti, scelta dal pubblico tra le ragazze Birra Dolomiti. (M.M.)

TRENTINO

Allarme rosso sulle piste da sci: 1800 feriti in Trentino
Inverno di super lavoro per gli agenti di Polizia in servizio nei comprensori della provincia
di Marzia Bortolameotti
19.2.11 TRENTO. Torna la neve e torna marcato anche il pericolo valanghe. Due giorni di perturbazione hanno portato in quota, sopra i mille metri, circa 60 centimetri di manto nevoso per la gioia degli amanti dello sci. E intanto, la Polizia di Stato rende noti i numeri dell’attività svolta fino ad ora dai 74 agenti che in Trentino vigilano sugli sciatori: fino ad ora le persone soccorse sono 1800. A fornire le cifre, che ben illustrano l’immensa mole di lavoro svolta anche quest’anno dagli uomini in divisa che operano nei 17 distaccamenti della nostra provincia, è il vice questore aggiunto Salvatore Ascione, dirigente della Squadra Volanti e responsabile degli agenti sulle piste: «La maggior parte degli incidenti sono da ricondurre a cadute o scontri con gli sci. In questo caso i soccorsi sono stati 1.326, poi ci sono quelli prestati agli snowboardisti (41) e infine i soccorsi verso bambini caduti dagli impianti piuttosto che persone scivolate davanti alla biglietteria per fare lo skipass (54)». Ma oltre a garantire i soccorsi i poliziotti in servizio sulla neve si occupano di prevenzione. Fino al 16 febbraio le sanzioni date agli sciatori sono state 202: 28 per il mancato uso del casco, 155 per la violazione di norma comportamentali come la velocità eccessiva o il non rispetto della segnaletica. La maglia nera per le sanzioni va alla stazione sciistica di Alba di Canazei con 19 multe per velocità. «Abbiamo sanzionato persone anche per l’abuso di alcol sulle piste - continua il dirigente - il problema c’è soprattutto a Pampeago (*) là abbiamo dato 6 multe. Diciamo che non è vietato bere alcol in quota, ma non bisogna abusarne e, cosa ancora più importante, se si è ubriachi non bisogna assolutamente mettere gli sci e sfrecciare a tutta velocità. Per la propria incolumità si consiglia l’uso del casco a qualsiasi età e del paraschiena per gli snowboard. Infine commisurare la velocità alle proprie capacità e in base alle condizioni del manto nevoso. Prestare sempre soccorso quando ce n’è bisogno e avvisare gli agenti in servizio». Un appello ad un comportamento corretto in pista arriva anche dal direttore della scuola di sci di Fai della Paganella, Maurizio Tasin: «In pista si possono raggiungere, anche senza rendersene conto, i 70 km/h, soprattutto quando le piste sono lisce. Paradossalmente questa nevicata aiuterà a diminuire la velocità in pista». Ma alcuni consigli vanno sempre dati: «Preferire le prime ore del mattino per sciare, le piste sono tenute meglio, riposarsi quando si è stanchi, indossare il casco, ma soprattutto usare la testa e moderare la velocità. Scegliere la pista adeguata alle proprie capacità sciistiche, non scegliere una nera se non si è in grado solo per raccontarlo agli amici e al contrario, se si è esperti, non sfrecciare a uovo su una pista azzurra tra gli sciatori alle prime armi». L’attenzione questo week end va soprattutto allo sci fuori pista. «Il pericolo valanghe - spiega Roberto Misseroni, direttore della scuola provinciali per tecnici del Soccorso Alpino - è aumentato con le ultime precipitazioni. Ora è marcato 3. Le zone più a rischio sono quelle del Basso Trentino, ma anche nelle zone più ventose. Il manto consolidato non lega particolarmente con la neve soffice e asciutta appena caduta. Il rischio di valanghe è maggiore in prossimità di creste, canali e al limite della vegetazione. Prima di mettersi in moto, valutare bene l’itinerario, rimanere su pendii non troppo inclinati e mantenere il più possibile una traccia che segua le dorsali». Ricordarsi infine che si rischia fino all’arresto se si provoca una valanga.
 
(*)Nota: Pampeago è sul confine tra la provincia di Trento e Bolzano ed alcuni rifugi sono in provincia di Bolzano. Molti giovani, causa il divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni che vige in Trentino, vanno a bere alcolici in provincia di Bolzano, per poi tornare ubriachi sulle piste di Pampeago.

INIZIATIVE DI PREVENZIONE ED INFORMAZIONE
 
IL MATTINO DI PADOVA

Lezione choc ai ragazzi sulla sicurezza stradale
18 febbraio 2011 —   pagina 26   sezione: Provincia LIMENA. Arti amputati, bambini investiti, morti e feriti. L’assessore Jody Barichello ha puntato su immagini forti per la tradizionale giornata dedicata alla sicurezza stradale. Centoventi ragazzi di Limena che frequentano la seconda e la terza media hanno potuto rendersi conto, attraverso foto e spot piuttosto forti, dei rischi che comporta una guida spericolata, senza protezioni e sotto l’effetto di droghe o alcol. A parlare loro c’era Ilenia Mezzocolli, medico del pronto soccorso, e Alessio Tavecchio, costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale e che ora gira l’Italia per incontrare i ragazzi e fare prevenzione.
 Ma la parte del leone l’hanno avuta le immagini, che alcuni ragazzi hanno creduto fossero finte. «Ad un tratto uno degli studenti ha detto che non credeva si trattasse di immagini reali, ma di una finzione - racconta l’assessore alla Sicurezza Jody Barichello, che ha organizzato l’insolita lezione insieme ai vigili -. Abituato forse alla realtà filtrata dallo schermo della televisione o di una console per videogichi non si era reso conto che in realtà quelle ferite e quelle scene sono, purtroppo, una realtà quotidiana».
Sono settemila le persone che muoiono ogni anno in Italia per incidenti stradali.(*) «I ragazzi hanno molto riflettuto quando ho fatto loro notare che è lo stesso numero di soldati morti in dieci anni di guerra in Afganistan - continua Barichello -. Certo le immagini degli spot inglesi e spagnoli che abbiamo mostrato erano forti, ma gli stessi studenti hanno convenuto che in Italia non vengono mostrate e forse servirebbero ad aprire gli occhi a tanti ragazzi come loro». (cri.s.)
 
(*)Nota: 7.096 nel 2001; 4.725 nel 2008; 4.237 nel 2009; 3875 nel 2010.
IL CENTRO

Celano, girato un video contro droga e alcol
18 febbraio 2011 —   pagina 09   sezione: L’Aquila
CELANO. Uno spot girato da alcuni ragazzi per sensibilizzare i giovani a non usare sostanze stupefacenti e alcol. È un video che verrà proiettato nel corso del convegno sul disagio giovanile e le varie interpretazioni che si terrà domani, a partire dalle ore 10, all’Auditorium “Fermi” di Celano. Alcuni minuti nel quale questi giovanissimi interpretano il disagio di chi è vittima delle sostanze stupefacenti. Nel video i giovanissimi attori raccontano il calvario della droga, la solitudine in cui piombano coloro che ne sono vittime. «Spero che il messaggio arrivi ai giovani», ha spiegato Angela Taccone, presidente del consiglio comunale delegata alle Problematiche giovanili, «il video girato da alcuni ragazzi di Celano è forte, ma nello stesso tempo invita a riflettere e cerca di far capire perché si debba stare lontani dalla droga e dall’alcol».- Dante Cardamone
MEZZ’ORA IN PIU’ PER BERE
 
IL TIRRENO

Mezz’ora di festa in più ma divertimento sicuro
DONATELLA FRANCESCONI
SABATO, 19 FEBBRAIO 2011
VIAREGGIO. Feste rionali più lunghe di mezz’ora: il sabato e martedì 8 marzo (Rione Darsena) si finisce all’una e mezza di notte, il venerdì si arriva a mezzanotte e mezza, e la domenica alle 24. Con la prescrizione introdotta l’anno scorso: stop a vendita e somministrazione di alcolici mezz’ora prima dello stop alla festa. Anche se, prolungando musica e divertimento, di fatto si offre mezz’ora in più per scolarsi tutto quello che la piazza offre. Arrivando fin nel cuore della notte.
Il presidente dell’Assorioni, Muzio Gianni, ha annunciato ieri la seconda novità dell’edizione 2011 che va ad aprirsi questa sera con la festa torrelaghese: cartelloni bene in vista per tutto il circuito con gli slogan concordati insieme al comitato “Non la bevo” anche quest’anno in pista: “Ballo ma non mi sballo”, “Insieme per un divertimento sicuro”, “Se sei fuori...sei out”. Slogan che saranno recepiti e rinviati dai dj alle consolle delle feste di piazza. «È una presa di coscienza - ha spiegato il presidente di Assorioni - nel senso che le feste vanno fatte così, in sicurezza».
Sostenuto per la seconda volta dall’Azienda speciale pluriservizi presieduta da Mario Terrile (le farmacie comunali mettono a disposizione gli alcoltest gratuitamente), il comitato “Non la bevo” porta ai Rioni il simulatore di guida che attira tanti giovani e giovanissimi. Ma anche - ha annunciato il presidente, Emanuela Palagi - «i nuovi occhiali, arrivati dalla Spagna, che simulano le condizioni di ubriachezza». L’appello di Palagi è tutto per le famiglie: «Non chiudete gli occhi di fronte al ragazzo/a che rientra ubriaco!». O che esce di casa mascherato ed “imbottito” di bottiglioni all’interno dei quali è stato mescolato di tutto, purché ad elevata gradazione.
La polizia municipale ha ricordato le ordinanze in vigore, prima fra tutte quella che permette l’utilizzo dei soli bicchieri di plastica per mescere qualsiasi bibita nel circuito della festa.

SEMBRA CHE ANCHE IN QUESTO EPISODIO CENTRINO LE BEVANDE ALCOLICHE
 
ADNKRONOS

Militare Usa muore nella notte precipitando dal tetto di un palazzo del centro di Firenze
Firenze - (Adnkronos) - Le ipotesi al vaglio della polizia sono due: il giovane si sarebbe suicidato, oppure avrebbe preso parte a un gioco pericoloso in voga tra i giovani americani, il ’parkour’, che consiste nel saltare da tetto a tetto, in una sorta di tragica sfida al destino
Firenze, 19 feb. - (Adnkronos) - E’ mistero sulle cause che hanno portato alla morte di un militare statunitense di 19 anni, precipitato stanotte intorno alle 2 dal tetto di un palazzo di via del Corso a Firenze, facendo un volo di 20 metri. Le ipotesi al vaglio della polizia sono due: il giovane si sarebbe suicidato, oppure avrebbe preso parte a un gioco pericoloso in voga tra i giovani americani, il ’parkour’, che consiste nel saltare da tetto a tetto, in una sorta di tragica sfida al destino.
Ad avvalorare l’ipotesi del suicidio ci sarebbe il messaggino trovato nel telefonino del ragazzo, spedito a un amico poco prima di precipitare, con scritto ’’sto morendo’’. Secondo quanto emerso dalle indagini, il militare, di stanza alla base Setaf di Vicenza, era in licenza con una decina di commilitoni a Firenze. I camerati erano in un albergo della citta’, tutti in stato di ebbrezza. Anche la vittima avrebbe assunto alcol in quantita’ elevate.
A dare l’allarme sono stati dei turisti americani, che hanno notato il corpo sull’asfalto. Secondo quanto ricostruito, il 19enne sarebbe salito in cima al tetto di un hotel arrampicandosi sulle impalcature di un cantiere allestite per il restauro della facciata dell’edificio, dove e’ stata trovata la camicia della vittima. Il cantiere e’ stato messo sotto sequestro. Sull’episodio indagano la polizia e la squadra mobile, che stanno cercando anche di appurare se la vittima fosse da sola o con altre persone al momento della tragedia.
LAVORI SOCIALMENTE UTILI
 
IL GAZZETTINO

Lavori socialmente utili: in municipio già due richieste
Sabato 19 Febbraio 2011,
ARCADE - (SDV) È stata firmata giovedì la convenzione tra il sindaco del Comune di Arcade e il presidente del tribunale di Treviso Giovanni Schiavon per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai sensi del decreto legislativo n. 274 del 2000. Come previsto dal nuovo codice della strada, articolo 186, comma 9bis, la pena detentiva e pecuniaria comminata ad un automobilista fermato dalle forze di polizia per guida in stato di ebbrezza, può essere sostituita con quella del lavoro di pubblica utilità. Arcade aveva già approvato apposita delibera di giunta lo scorso dicembre. Al massimo tre lavoratori potranno essere impiegati nel Comune di Arcade per la manutenzione del territorio e del parco veicoli comunale. «Una richiesta è già stata depositata in Municipio da un cittadino di Arcade, - commenta il sindaco, Domenico Presti. - Abbiamo avuto anche una richiesta esterna, che potremo valutare, ma priorità assoluta sarà data ai residenti dei Arcade. Il Comune pagherà l’assicurazione per ciascun lavoratore». La convenzione con il tribunale ha durata annuale.

Rassegna alcol e guida del 20 febbraio 2011



SE TUTTI I VENDITORI DI BEVANDE ALCOLICHE  RISPETTASSERO LA LEGGE, FORSE SI EVITEREBBE QUESTO SPIACEVOLE BOOM! E’ ANCHE QUESTIONE DI ONESTA’ 

AGI

ALCOL: MINISTERO, ’BINGE DRINKING’ BOOM TRA LE RAGAZZE UNDER 16
Roma, 19 feb. - Le ragazze, a volte addirittura ragazzine, bevono alcolici e superalcolici sempre di piu’, tanto da aver superato i coetanei maschi nel ’binge drinking’, il fenomeno del bere in modo compulsivo fino a ubriacarsi e a volte a perdere i sensi. Lo rivela la settima relazione del ministero della Salute sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol, trasmessa a dicembre al Parlamento. Le ragazze sotto i 16 anni hanno per la prima volta superato i ragazzi nel ’binge drinking’, tanto da indurre il ministero a sollecitare "interventi gender oriented che tengano conto della specificita’ del rischio femminile e siano in grado di contrastare i modelli e le culture del bere che minacciano la salute e la sicurezza della donna. In generale, tra i giovani c’e’ una grande diffusione di consumi a rischio, che riguardano circa 1 milione e 200 mila soggetti fra gli 11 e i 24 anni. Si tratta soprattutto di binge drinking e consumo fuori pasto, quest’ultimo particolarmente cresciuto negli ultimi 15 anni, soprattutto tra i giovanissimi di 14-17 anni e in particolare tra le ragazze, tra cui la prevalenza si e’ quasi triplicata nell’ultimo quindicennio. Secondo l’Istituto Superiore di Sanita’ circa uno su cinque dei casi di intossicazione acuta alcolica che giungono al Pronto Soccorso riguardano ragazzi al di sotto dei 14 anni. Altri problemi nascono dalla diffusione di un uso dell’alcol simile a quello delle altre sostanze psicoattive, con finalita’ di sballo e ricerca dell’ubriachezza, dato anche il basso costo e la grande disponibilita’ di alcune bevande alcoliche;(*) uso che rischia tra l’altro di fungere da ponte verso le sostanze psicoattive illegali. La diffusione di un policonsumo di sostanze psicoattive legali e illegali viene confermata da varie fonti e la rilevazione del Ministero della Salute sui comportamenti di consumo degli utenti dei servizi alcologici segnala che circa il 10% fa uso anche di sostanze stupefacenti. Gli alcoldipendenti in trattamento nei servizi pubblici sono in costante crescita dal 1996 e nel 2008 ne sono stati rilevati 66.548. Fra essi in particolare la percentuale degli utenti al di sotto dei 30 anni rappresenta il 10,2% del totale, con un valore in crescita rispetto a quello rilevato nel 2007(10%).
  Inoltre nei servizi alcologici si conferma una stabile percentuale di giovani utenti di eta’ inferiore ai 20 anni la cui entita’ oscilla nel tempo, a partire dal 1996, tra lo 0,5 % e lo 0,7% e che nei nuovi utenti si presenta nel lungo periodo in costante anche se lieve crescita. (AGI) .
 
(*)Nota: l’O.M.S. per diminuire i problemi alcolcorrelati suggerisce, tra l’altro, l’aumento del costo delle bevande alcoliche e la riduzione dei punti vendita.


INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE
 
CORRIERE.IT

Una birra mancata all’università:
campagna di sicurezza su alcol e guida
Torna l’appuntamento con «O bevi O guidi»: produttori di bevande e autoscuole insieme per aiutare i giovani
20 febbraio 2011
ROMA - Si comincia allo scoccare dell’happy hour. Un prosecco, un bicchiere di vino, magari uno spritz. E si prosegue cosi’, fino a tarda sera. Si beve, e poi via al volante senza pensarci troppo. Giovani, a volte giovanissimi guidatori, incuranti del pericolo. Roma e la sua provincia non fanno eccezione.
In calo, ma sempre numerosi, gli incidenti stradali provocati da automobilisti che si sono messi alla guida dopo aver bevuto troppo. I controlli effettuati su strada dalle forze dell’ordine arginano il fenomeno, ma la febbre del sabato sera contagia molti giovanissimi e l’abuso d’alcol e’ tra le cause principali di incidenti, spesso mortali. Essenziale è la comunicazione e la sensibilizzazione: torna l’appuntamento con «O bevi O guidi», campagna su alcol e guida organizzata da Confindustria AssoBirra e Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi consulenza automobilistica).
«LEZIONE» IN UNIVERSITA’ - La II edizione vedrà, lunedì 21 febbraio, il coinvolgimento dell’Università La Sapienza. I dati potrebbero indurre all’ottimismo: -9.8% delle contravvenzioni, nel 2010, per guida in stato d’ebbrezza, incremento dei controlli. A Roma, tutti i sabato sera, la Polizia municipale ha rafforzato le verifiche intorno alle zone clou della movida, da Trastevere a San Lorenzo, da Campo de’ Fiori a Testaccio. Ma da un sondaggio, emerge che ben 13 milioni di italiani ammettono di guidare l’auto dopo aver bevuto almeno un bicchiere.
SOTTO I 21, GUIDA A ZERO ALCOL - Il nuovo codice della strada, confermando i limiti alcolemici esistenti, ha poi introdotto una ulteriore restrizione: chi guida e ha meno di 21 anni o ha preso la patente da meno di tre anni deve avere un tasso alcolemico pari a zero. La nuova campagna vuole sensibilizzare sul tema i giovani che frequentano 3 mila autoscuole in tutta Italia, di cui oltre 100 nella Capitale o nel hinterland, con informazioni specifiche: quali sono gli alcolici più pericolosi, quanto è sufficiente bere per raggiungere i limiti di legge.
OTTO ATENEI COINVOLTI - Quest’anno la campagna coinvolge anche 8 università italiane. Lunedì 21 febbraio, tra i viali della città universitaria del primo ateneo capitolino saranno consegnati ai giovani alcol-test per l’automisurazione del grado alcolemico nel sangue, uno strumento semplice da usare e utile a garantire la totale assenza di alcol prima della guida(*) e “leaflet” che promuovono il messaggio della campagna: «Se devi guidare non bere e se hai bevuto fai guidare qualcun altro». La prima edizione di “O bevi O guidi” ha raggiunto oltre 200 mila neopatentati in tutta Italia, di cui oltre 5 mila a Roma.
Simona De Santis
 
(*)Nota: come scrivevo ieri, l’alcolemia per i minori di 21 anni deve essere zero e quindi non hanno bisogno dell’etilometro per misurarla, è sufficiente non bere bevande alcoliche!!!
L’ANGOLO DEL NUTRIZIONISTA
 
FORUM CORRIERE DELLA SERA

Sabato, 19 Febbraio 2011
beppe79
aiuto
Dott. Ghiselli buongiorno..
ho bisogno del suo aiuto..
mio padre ha 68anni..
è convinto che bere un bicchiere di vino al giorno non faccia male.. solo che lui di biccheiri ne beve due.. pranzo e cena.
è alto 178 centimentri e pesa sui 92 chili..
tutta pancia (ben oltre i 100cm di girovita)
mangia prenzo e cena spesso sia primo che secondo..
non mi ascolta.. magari con un suo parere da esperto lo convinco..
ah dimenticavo.. è assolutamente sedentario..
grazie mille
ps - Rassegna alcol e guida del 19 e 20 febbraio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

STANDO ALLA RELAZIONE DEL MINISTERO DELLA SALUTE, SEMBRA CHE CI SIA UN AUMENTO DEI PROBLEMI ALCOLCORRELATI.
ANALIZZANDO I DATI STATISTICI DEGLI INCIDENTI STRADALI SI RILEVA, INVECE, UN CALO NEI DECESSI. FORSE SI E’ PUNTATO DI PIU’ SULLA SICUREZZA STRADALE CHE NON SUI PROBLEMI DI SALUTE DETERMINATI DALLE SOSTANZE ALCOLICHE.
 
AGI

ALCOL: MINISTERO, A RISCHIO 8, 5 MLN ITALIANI, PRIMO DRINK A 11 ANNI
- Roma, 19 feb. - Quasi otto milioni e mezzo di italiani a rischio per il consumo eccessivo di alcolici, con una continua crescita dei modelli "nordici" di consumo, a suon i bevute fuori pasto e ’binge drinking’, e il primo bicchiere gia’ a undici anni. E’ il quadro che emerge dalla settima relazione del ministero della Salute sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol, trasmessa a dicembre al Parlamento. I dati sui consumi alcolici e i modelli di consumo confermano il progressivo allontanamento del nostro Paese dal tradizionale modello di consumo mediterraneo. E’ cresciuta nell’ultimo decennio la quota di coloro che consumano bevande alcoliche al di fuori dei pasti, con un incremento particolarmente significativo tra le donne.
Il binge drinking, modalita’ di bere di origine nordeuropea che implica il consumo di numerose unita’ alcoliche in un breve arco di tempo, ha riguardato nel 2009 il 12,4% degli uomini e il 3,1% delle donne ed e’ ormai abitudine stabilmente diffusa, soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (21,6,1%) e di 25-44 anni (17,4%). Pratica il binge drinking anche una buona percentuale di donne fra i 18 e i 24 anni (7,9%) e fra le giovanissime di 11-15 anni esso appare piu’ diffuso che fra i coetanei maschi. In generale il consumo a rischio(*) riguarda il 15,8% degli italiani al di sopra degli 11 anni, per un totale di quasi 8 milioni e mezzo di persone. Tra questi circa 475.000 minori (il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze al di sotto dei 16 anni), in cui il consumo dovrebbe essere pari a 0; e circa 3 milioni di anziani (il 44,7% dei maschi e l’ 11,3% delle femmine di oltre 65 anni) in cui il consumo a rischio coincide prevalentemente con il consumo giornaliero non moderato, soprattutto durante i pasti. La tipologia di consumo a rischio prevalente tra i giovani e’ il consumo fuori pasto, che ha riguardato nel 2009 il 34,4% dei maschi e il 22,8% delle femmine di eta’ compresa fra gli 11 e i 25 anni. Gia’ a 18-19 anni la quota dei consumatori e’ vicina a quella media della popolazione e la percezione della disponibilita’ di bevande alcoliche e’ tra i giovani italiani fra le piu’ alte in Europa.
Quasi la meta’ (45,4 %) delle diagnosi ospedaliere per patologia totalmente alcolcorrelata riguarda persone di oltre 55 anni, ma da alcuni anni la percentuale di diagnosi alcolcorrelate appare in aumento nella classe di eta’ 36-55 anni, mentre continua a diminuire nella fascia di eta’ 15-35 anni. La percentuale di diagnosi ospedaliere per cirrosi epatica alcolica si presenta in crescita da qualche anno in rapporto alle altre diagnosi di ricovero alcolcorrelato, passando tra il 2000 e il 2008 dal 26,30 % al 35,00 % del totale di tali diagnosi. Gli alcoldipendenti in trattamento nei servizi pubblici sono in costante aumento dal 1996 e nel 2008 ne sono stati rilevati 66.548. Fra essi in particolare la percentuale dei giovani al di sotto dei 30 anni rappresenta il 10,2% del totale, con un valore in crescita rispetto a quello della precedente rilevazione(10%), soprattutto tra i nuovi utenti. Risulta ancora bassa rispetto agli altri Paesi europei la diffusione di conoscenze sul tasso legale di alcolemia per la guida e sui limiti di consumo con esso compatibili. Il 2,12% di tutte le cause di incidente stradale rilevate nel 2008, per un totale di 5.920 casi, riguarda l’ebbrezza da alcol, con una percentuale in aumento rispetto all’anno precedente. Nonostante la quota importante di popolazione esposta a una vasta gamma di rischi alcolcorrelati i dati della Relazione segnalano anche qualche positiva tendenza nella evoluzione di alcuni indicatori di rischio, in relazione sia alla popolazione piu’ giovane (diminuzione dei consumi fuori pasto tra i maschi di 14-17 anni, diminuzione degli atteggiamenti di tolleranza nei confronti dell’ubriachezza tra da i giovani studenti di 15-19 anni, diminuzione della quota di giovani studenti che si ubriacano) che a quella anziana di oltre 65 anni (lieve diminuzione del consumo a rischio in entrambi i sessi).

 
(*)Nota: per l’O.M.S. ogni consumo è a rischio, per cui, in Italia, sono a rischio circa l’80,5%  degli uomini e il 56,3% delle donne. (Rapporti ISTISAN 10/5)


COME PREANNUNCIATO PRIMA, VEDIAMO COME DAI DATI ACI-ISTAT DEL 2009 POSSIAMO RILEVARE UN CALO CONTINUO DEI DECESSI PER INCIDENTI STRADALI
 
ASAPS

Prime considerazioni sui dati ACI-ISTAT del 2009
attualità di Pietro Marturano*
Come noto, lo scorso 17 novembre, i Presidenti dell’ACI e dell’ISTAT hanno presentato i dati statistici dell’incidentalità stradale relativi all’anno 2009.
In questo breve articolo evidenzieremo e commenteremo i principali dati pubblicati nel volume, con riserva di tornare sull’argomento per uno studio più approfondito od analisi specifiche.
Il primo elemento che caratterizza i macrodati del 2009 è sicuramente la continuazione della tendenza alla forte diminuzione del numero dei decessi. Una tendenza che si conferma positiva dal 2003.
Rispetto alla mortalità rilevata nel 2008, il dato del 2009 si conferma, tra l’altro, uno dei migliori degli ultimi anni, anzi, per la precisione, è il migliore degli ultimi quindici anni (vedi grafici e tabelle a seguire): -10,3%. Una riduzione superiore finanche di quell’ormai “storico” -6,7% che si rilevò nel corso del 2004 (rispetto al 2003) quando fu introdotta nel nostro ordinamento la famosa “Patente a punti” (1).
Chi credeva dunque che l’obiettivo europeo non fosse alla nostra portata si sbagliava, chi credeva che non
si potesse “fare di più” è stato smentito dai fatti.
Certo sarà difficile che i dati del prossimo anno possano contare meno di 3500 morti (che concretizzerebbero, di fatto, il pieno raggiungimento dell’obiettivo europeo: -50%) ma è altrettanto vero
che anche un -45,4% di riduzione della mortalità (vedi tabelle allegate, con stime al 31.12.2010)
rappresenterebbe realmente una meta di grande prestigio a livello europeo e forse mondiale (2).
Sempre rispetto al 2008, anche i dati relativi al numero totale di incidenti e di feriti evidenziano diminuzioni,
anche se meno consistenti rispetto ai morti (-1,6% per gli incidenti e -1,1% per i feriti).
In definitiva, dal 2003 ad oggi, il numero di incidenti, di feriti e di morti è sempre diminuito senza soluzioni di continuità. Questo, a parere di chi scrive, è il vero dato su cui riflettere. Questa tendenza, che ormai perdura da oltre sei anni non può essere il frutto del caso, ma è il risultato dei piani, dei programmi e delle azioni attuati dal 2003 ad oggi. Occorre quindi proseguire su questa strada e – se possibile – migliorare ancor
di più l’incisività delle migliori pratiche ad oggi messe in campo. Da ciò non potranno che conseguire altri
buoni risultati.
Nel sottolineare che il raggiungimento dell’obiettivo europeo del -50% resta verosimilmente assai difficile
da raggiungere, i progressi ad oggi conseguiti sono, comunque, di indiscutibile valore, prova tangibile
dell’impegno e delle contromisure che il legislatore e le nostre istituzioni hanno attuato in questi ultimi anni. Si evidenzia, altresì, che, come ricorda lo stesso Istituto Nazionale di Statistica, dal 2001 al 2009 il nostro parco veicoli è cresciuto di circa il 18%, una percentuale non trascurabile che aumenta ulteriormente il valore
dei risultati conseguiti.
E’ importante segnalare, infine, che dalle statistiche è sparito il dato sulla percentuale di incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza alcolica. Tale percentuale era sempre stata considerata dagli addetti ai lavori poco significativa ovvero affetta da una palese sottostima (fino al 2008, questo valore oscillava tra il 2 ed il 3%).
Sui motivi di questa sottostima si è ampiamente discusso sulle pagine di questa rivista e – non meno
– in molti convegni ed occasioni, anche ufficiali. A questo punto, sembra doveroso riconoscere il merito,
in primis, a chi ha individuato e sollevato il problema (e, tra questi, vi è certamente l’ASAPS), ma anche a
chi, potendolo ampiamente motivare, ha deciso di non rendere nota l’informazione (3).
A seguire si riportano i principali dati estratti dalle statistiche ACI-ISTAT aggiornate a tutto il 2009, con
l’elaborazione di qualche raffronto percentuale ed in valore assoluto.
Lunedì, 21 Febbraio 2011
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK