Foto Coraggio - archivio Asaps
(ASAPS) 21 febbraio 2011 - Un gesto molto grave di suo. Che diventa ancora più preoccupante perché è avvenuto a Palermo. Un gesto intimidatorio contro la Polizia Muncipale del capoluogo siciliano. Una Alfa bianca della PM alle due di notte è stata incendiata davanti a Palazzo delle Aquile sorprendendo i due agenti che trascorrevano la notte di guardia al municipio. Gli autori del gesto hanno lasciato un messaggio sulle pareti del municipio: "Pagherete tutti". Secondo il comando della PM il gesto è riconducibile alla morte di Noureddine Adnane, l’ambulante marocchino che si era dato fuoco dopo l’ennesimo controllo degli agenti alla sua bancarella. Dopo il grave gesto intimidatorio nella piazza del Municipio, il comandante Serafino Di Peri è subito andato alla Digos per la denuncia. Le telecamere a circuito chiuso sembra che abbiano ripreso due ragazzi - all’apparenza non extracomunitari - mentre svuotavano una bottiglia di benzina sulla vettura. Le stesse telecamere hanno ripreso uno dei due giovani mentre scriveva sul muro, in perfetto italiano: "Pagherete tutto". Sull’identità dei due ragazzi, c’è il massimo riserbo degli inquirenti. Il comandate dei vigili Serafino Di Peri dice: "Dentro la macchina potevano esserci due agenti come ogni notte. E’ stato solo per motivi precauzionali che abbiamo chiesto ai due agenti in servizio di vigilare il palazzo dall’interno. La spirale di violenza e il clima d’odio che si sono generati sono molto pericolosi. Evidentemente qualcuno sta cercando di gettare benzina sul fuoco. La Polizia Municipale non ha mai avuto pregiudizi razziali". Dopo l’incendio dell’auto dei vigili, il sindaco Diego Cammarata parla di "episodio gravissimo e inaccettabile". "Il corpo della Polizia Municipale - aggiunto - è sano e fa il suo dovere cercando di far rispettare la legalità". Il console del Marocco Jossef Balla cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche. "Rifiuto ogni collegamento dell’incendio del veicolo al decesso del venditore ambulante", dice. "Questo collegamento è un affronto e un insulto alla memoria di Noureddine ma anche all’alto senso di responsabilità con cui la comunità marocchina ha affrontato la vicenda. Questo senso di responsabilità ci ha permesso di avviare un processo di dialogo tra il settore del commercio ambulante e le istituzioni, come la Polizia Municipale, per migliorare le condizioni degli ambulanti". Saranno le indagini interne a cercare di capire cosa è esattamente successo. Ma ci pare che gli agenti abbiano compiuto solo il loro dovere. Ci rifiutiamo di credere che a Palermo la Polizia Municipale possa agire sull’onda di pregiudizi di carattere razziale. La storia della città lo dimostra. Al corpo della Polizia Municipale del capoluogo siciliano va la nostra solidarietà. (ASAPS)
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