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Rassegna alcol e guida del 21 febbraio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

HELP CONSUMATORI

SALUTE
Ministero, consumo di alcol: 8 milioni e mezzo di persone a rischio
21/02/2011 - Alcol: il consumo a rischio in Italia riguarda quasi otto milioni e mezzo di persone, pari al 15,8% degli italiani al di sopra degli 11 anni. Si tratta in particolare di circa 475.000 minori (il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze al di sotto dei 16 anni), in cui il consumo dovrebbe essere nullo, e circa 3 milioni di anziani in cui il consumo a rischio coincide prevalentemente con il consumo giornaliero non moderato, soprattutto durante i pasti.
Ma l’Italia si sta allontanando dal tradizionale modello di consumo mediterraneo: prova ne è che negli ultimi dieci anni sono aumentati coloro che bevono alcol al di fuori dei pasti, specialmente fra le donne, e si è diffuso il binge drinking, una modalità di bere di origine nordeuropea che implica il consumo di numerose unità alcoliche in un breve arco di tempo. Il binge drinking ha riguardato nel 2009 il 12,4% degli uomini e il 3,1% delle donne ed è ormai abitudine stabilmente diffusa, soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (21,6,1%) e di 25-44 anni (17,4%). Pratica il binge drinking anche una buona percentuale di donne fra i 18 e i 24 anni (7,9%) e fra le giovanissime di 11-15 anni esso appare più diffuso che fra i coetanei maschi.
Sono i dati che emergono dalla settima Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol in attuazione della Legge 30.3.2001 n. 125 "Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati", trasmessa a dicembre dal Ministero della Salute ai presidenti di Camera e Senato.
Gli alcoldipendenti in trattamento nei servizi pubblici sono in costante aumento dal 1996 e nel 2008 ne sono stati rilevati 66.548. Fra essi in particolare la percentuale dei giovani al di sotto dei 30 anni rappresenta il 10,2% del totale, con un valore in crescita rispetto a quello della precedente rilevazione (10%), soprattutto tra i nuovi utenti.


IL SOLE 24 ORE – SANITA’

Alcol: le donne bevono di più. Relazione della Salute al Parlamento
21 febbraio 2011 - Il ministero della Salute ha trasmesso al Parlamento la settima relazione sugli interventi realizzati da ministero e Regioni sull’alcol in attuazione della legge 30 marzo 2001 n. 125 «Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati».
I dati sui consumi alcolici e i modelli di consumo confermano - secondo la sintesi del ministero - il progressivo allontanamento del nostro Paese dal tradizionale modello di consumo mediterraneo.
E’ cresciuta nell’ultimo decennio la quota di coloro che consumano bevande alcoliche al di fuori dei pasti, con un incremento particolarmente significativo tra le donne.
Il binge drinking, modalità di bere di origine nordeuropea che implica il consumo di numerose unità alcoliche in un breve arco di tempo, ha riguardato nel 2009 il 12,4% degli uomini e il 3,1% delle donne ed è ormai abitudine stabilmente diffusa, soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (21,6,1%) e di 25-44 anni (17,4%).
Pratica il binge drinking anche una buona percentuale di donne fra i 18 e i 24 anni (7,9%) e fra le giovanissime di 11-15 anni esso appare più diffuso che fra i coetanei maschi.
In generale il consumo a rischio riguarda il 15,8% degli italiani al di sopra degli 11 anni , per un totale di quasi 8 milioni e mezzo di persone. Tra esse in particolare circa 475.000 minori (il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze al di sotto dei 16 anni), in cui il consumo dovrebbe essere pari a 0; e circa 3 milioni di anziani (il 44,7% dei maschi e l’ 11,3% delle femmine di oltre 65 anni) in cui il consumo a rischio coincide prevalentemente con il consumo giornaliero non moderato, soprattutto durante i pasti.
La tipologia di consumo a rischio prevalente tra i giovani è il consumo fuori pasto, che ha riguardato nel 2009 il 34,4% dei maschi e il 22,8% delle femmine di età compresa fra gli 11 e i 25 anni.
Già a 18-19 anni la quota dei consumatori è vicina a quella media della popolazione e la percezione della disponibilità di bevande alcoliche è tra i giovani italiani fra le più alte in Europa.
Quasi la metà (45,4 %) delle diagnosi ospedaliere per patologia totalmente alcolcorrelata riguarda persone di oltre 55 anni, ma da alcuni anni la percentuale di diagnosi alcolcorrelate appare in aumento nella classe di età 36-55 anni, mentre continua a diminuire nella fascia di età 15-35 anni.
La percentuale di diagnosi ospedaliere per cirrosi epatica alcolica si presenta in crescita da qualche anno in rapporto alle altre diagnosi di ricovero alcolcorrelato, passando tra il 2000 e il 2008 dal 26,30 % al 35,00 % del totale di tali diagnosi.
Gli alcoldipendenti in trattamento nei servizi pubblici sono in costante aumento dal 1996 e nel 2008 ne sono stati rilevati 66.548. Fra essi in particolare la percentuale dei giovani al di sotto dei 30 anni rappresenta il 10,2% del totale, con un valore in crescita rispetto a quello della precedente rilevazione(10%), soprattutto tra i nuovi utenti.
Risulta ancora bassa rispetto agli altri Paesi europei la diffusione di conoscenze sul tasso legale di alcolemia per la guida e sui limiti di consumo con esso compatibili.
Il 2,12% di tutte le cause di incidente stradale rilevate nel 2008, per un totale di 5.920 casi, riguarda l’ebbrezza da alcol, con una percentuale in aumento rispetto all’anno precedente.
Nonostante la quota importante di popolazione esposta a una vasta gamma di rischi alcolcorrelati i dati della Relazione, conclude il ministero, segnalano anche qualche positiva tendenza nella evoluzione di alcuni indicatori di rischio, in relazione sia alla popolazione più giovane (diminuzione dei consumi fuori pasto tra i maschi di 14-17 anni, diminuzione degli atteggiamenti di tolleranza nei confronti dell’ubriachezza tra da i giovani studenti di 15-19 anni, diminuzione della quota di giovani studenti che si ubriacano) che a quella anziana di oltre 65 anni (lieve diminuzione del consumo a rischio in entrambi i sessi). Inoltre si presentano in costante calo il tasso nazionale di mortalità per cirrosi epatica e quello di ricovero ospedaliero per patologie totalmente alcolcorrelate; appare in lieve calo da qualche anno la percentuale dei nuovi utenti al di sotto dei 20 anni in trattamento nei servizi alcologici; resta ferma infine la minore diffusione tra i nostri giovani, rispetto ai coetanei europei, di consumi a rischio quali i consumi frequenti, il binge drinking e le ubriacature.

FIMD- FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI PEDIATRI

Alcol: il pediatra, binge drinking devastante per organismo ragazzi (*)
Roma, 21 feb. - "Il bere in modo compulsivo grandi quantità di alcol nel giro di poche ore, apposta per ubriacarsi, è devastante per la salute dei ragazzi. L’alcol va infatti ad agire su un organismo ancora in evoluzione, con danni piuttosto forti soprattutto sul fegato". Parola di Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che commenta così quanto emerso dalla relazione sul consumo dell’alcol in Italia, inviata dal ministero della Salute al Parlamento.
Secondo il rapporto del dicastero, in Italia il consumo a rischio riguarda circa mezzo milione di ragazzi e ragazze minorenni, sempre più attratti dal fenomeno del binge drinking, bere tanto in poco tempo fino ad ubriacarsi. "Il fegato di un ragazzo molto giovane - spiega Mele all’Adnkronos Salute - non riesce a metabolizzare l’alcol come quello di un adulto. Il rischio è quello di andare incontro a steatosi epatica", malattia che altera il normale funzionamento del fegato. Non solo. I ragazzi che alzano il gomito rischiano anche danni cerebrali.
"Chi consuma alcol - spiega il presidente della Fimp - può andare incontro a perdita di memoria, alterazione dell’equilibrio mentale, a disturbi di tipo comportamentale compulsivo". Intanto la Fimp ha lanciato un programma di monitoraggio sul consumo di alcolici e droghe tra i più giovani. "Pensiamo - conclude Mele - di poter presentare i risultati nel corso del prossimo congresso nazionale della Federazione, in programma dal 29 settembre al 2 ottobre a Torino".

(*) Nota: l’annuale relazione sul consumo dell’alcol in Italia, inviata dal ministero della Salute al Parlamento, stimola articoli e discussioni. L’attenzione viene solitamente posta sulle categorie maggiormente a rischio: donne, giovani, anziani. È comprensibile, tuttavia, rischia di diventare una legittimazione delle altre modalità di bere. Per contro, chi segue da vicino il dibattito sui problemi alcol correlati avrà notato che sempre più raramente gli articoli si concludono con l’elogio al buon bicchiere di vino. 

JULIENEWS

Operazione Naso Rosso a Napoli: Bilancio molto positivo
Napoli 21 febbraio – Oltre 7.000 alcol test effettuati, 35 operatori impiegati e numerosi convegni ed incontri nei vari comuni della Provincia per sensibilizzare ed informare i giovani napoletani sul pericolo derivante dall’abuso di sostanze alcoliche. Questi alcuni dei numeri più significativi che descrivono l’attività compiuta dai volontari del Modavi a Napoli da quando, un anno fa, è stato avviato il progetto Operazione Naso Rosso.
Operazione Naso Rosso è l’iniziativa promossa dal Ministero della Gioventù e dall’Istituto Superiore di Sanità, volta a sensibilizzare i giovani frequentatori dei locali da ballo ad un uso responsabile delle bevande alcoliche, al fine di migliorare la sicurezza stradale nei fine settimana.
“Ciò che più ci soddisfa – afferma Alessandro Sansoni, coordinatore del progetto Operazione Naso Rosso nella città di Napoli e presidente dell’associazione MODAVI Federazione Provinciale di Napoli ONLUS – è la consapevolezza che nei locali dove operiamo, la Mela e lo Chez Moi, siamo diventati vero punto di riferimento per i ragazzi che, ormai, spontaneamente si sottopongono all’alcool test coinvolgendo anche i loro amici nell’opera di informazione che i nostri volontari svolgono ogni sera. Era questo lo spirito di Naso Rosso, un’iniziativa portata avanti da giovani per i giovani”.
“Anche i gestori dei locali coinvolti – continua Sansoni – hanno apprezzato il nostro lavoro e l’impegno a far conoscere ai giovani alcune buone prassi utili a migliorare il livello di sicurezza stradale, come l’individuazione di un guidatore designato sobrio, allorchè i gruppi di amici entrano in macchina per tornare a casa. Il bilancio di questo primo anno, dunque, non può che essere positivo. Lavoreremo pertanto – conclude – al fine di poter continuare le attività anche nei prossimi anni.”

WINENEWS



Roma - 21 Febbraio 2011
COLDIRETTI: “IL CONSUMO RESPONSABILE DI VINO E’ COSA BEN DIVERSA DALL’ABUSO DI ALCOL, CHE RIGUARDA IL 34,6% DEI GIOVANI CHE ARRIVA IN DISCOTECA GIÀ CON TASSO DI ALCOL NEL SANGUE SUPERIORE AL LIMITE PER POTER GUIDARE” LO DICE L’OPERAZIONE “NASO ROSSO” (*)
Si è praticamente dimezzato negli ultimi 30 anni in Italia il consumo procapite di vino, che è sceso a 40 litri a persona per un totale di 20 milioni di ettolitri. Emerge da un’analisi della Coldiretti che sottolinea come il consumo responsabile di vino sia cosa ben diversa dall’abuso di alcol che riguarda il 34,6% dei giovani che arriva in discoteca già con un tasso di alcol nel sangue superiore al limite dello 0,5 concesso dalla legge per poter guidare, secondo il primo bilancio dell’operazione “Naso rosso”, promossa dal Ministero della Gioventù e dall’Istituto Superiore di Sanità. (**)
Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani, che ha avuto una accelerazione negli ultimi 10 anni, in cui si è verificato un calo del 20%, è stato accompagnato - sottolinea la Coldiretti - da un atteggiamento più responsabile di consumo. Il vino - precisa la Coldiretti - è divenuto l’espressione di uno stile di vita “lento” attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol.
Si tratta di un cambiamento che - sostiene la Coldiretti - occorre riconoscere per evitare il rischio di una dannose criminalizzazioni, mentre è necessario investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni.

(*) Nota: quando si parla della riduzione del consumo di vino o degli alcolici, sarebbe opportuno ricordare il parallelo calo dei problemi alcol correlati. Acquisterebbero così un senso diverso i tentativi, per ora vani, di ritornare ai consumi pregressi.

(**) Nota: la riduzione del consumo di alcolici è il miglior indicatore dell’efficacia delle attività di prevenzione. Se un progetto di prevenzione è condiviso, o addirittura sostenuto dai produttori di alcolici è un pessimo segnale.

IL TEMPO

Flop record degli alcoltest nei locali
Movida, snobbate le macchinette che misurano il livello alcolemico per prevenire incidenti. A Campo de’ Fiori e Trastevere un gestore su tre ne è in possesso, ma da novembre effettuati solo venti esami. (*)
Roma, 21/02/2011 -  Le richieste si contano sulle dita di una mano, mentre tra i gestori dei locali aperti a Roma dopo la mezzanotte comincia a farsi largo una domanda: «Se nessuno lo usa, che senso ha tenersi la macchinetta dell’alcotest nel proprio esercizio pubblico?». A tre mesi dall’arrivo nei bar, discoteche, pub e ristoranti aperti oltre le 24 dell’etilometro per consentire ai clienti che lo richiedono di misurare il tasso alcolemico, le richieste di utilizzo sono assai scarse. «Abbiamo calcolato che meno del 10% dei clienti che frequentano abitualmente i locali capitolini, sono circa 1.500 quelli coinvolti nell’iniziativa, sono interessati a conoscere il proprio tasso alcolemico – fa sapere Nazzareno Sacchi, Presidente della Fipe-Roma – un dato piuttosto basso considerato che la pubblicità di questa iniziativa c’è stata da parte delle istituzioni e degli stessi gestori dei locali, senza contare che ormai la quasi totalità degli esercizi si è adeguata alla normativa».
Dunque, perché un così scarso interesse all’iniziativa? «Penso che la spiegazione si possa trovare nel fatto che il test, una volta fatto, non da’ risultati certificabili – continua Sacchi – quindi passata la curiosità dei primi giorni, quando soprattutto da parte dei giovani c’era voglia di scoprire questo nuovo strumento, ora le richieste sono davvero basse». L’obbligo di avere la macchinetta per l’alcotest all’interno del locale non è mai piaciuto agli esercenti che da subito hanno polemizzato con il Comune. Tre le ragioni sostanziali: lo spazio, visto che alcuni locali sostengono di non poter ospitare l’apparecchiatura; la spesa, la macchina deve infatti essere acquistata dal gestore ad un costo di circa 400 euro, o 200 se decide di noleggiarla, e l’affidabilità: cosa accade se le macchinette sono tarate male o non conformi? Per questo motivo la Fipe aveva chiesto di far distribuire sul mercato un modello unico, anche per evitare possibili truffe, a un prezzo accessibile.
E tra i gestori la polemica dilaga. A Ponte Milvio la stragrande maggioranza dei locali si è messa in regola, ma se chiedi loro quanti fanno uso dell’alcotest, la risposta è praticamente unanime: «Quasi nessuno». Così a Campo de’ Fiori e a Trastevere dove due gestori su tre hanno l’alcotest ma dichiarano di non averlo ancora mai usato. «Sembra che ai giovani non interessa – spiegano dal Bek a Trastevere – da novembre ad oggi ne avranno fatto uso una ventina di clienti».
Damiana Verucci

(*) Nota: dalla presenza di etilometri e tabelle informative presso i locali non ci si deve attendere un effetto preventivo diretto. La loro utilità la possiamo ricercare nel mantenere viva l’attenzione al problema e nel rendere maggiormente disponibili le persone a ulteriori attività di sensibilizzazione.  

CORRIERE ADRIATICO

La polizia stradale a Porto Recanati
Controlli nella notte Venti patenti ritirate
Porto Recanati Controlli nella notte tra sabato e domenica da parte della polizia stradale sulla provinciale numero 100, nel tratto che da Porto Recanati conduce verso nord. In azione sono entrate tre pattuglie della polizia stradale: due provenienti da Macerata e una da Civitanova. I poliziotti hanno ininterrottamente controllato gli automobilisti in transito dall’uno di notte alle sette del mattino. Decine e decine le auto fermate e sottoposte a verifica, come pure tanti gli automobilisti controllati. Alla fine il bilancio è stato piuttosto pesante: gli agenti della Stradale hanno infatti ritirato venti patenti ad altrettanti automobilisti trovati alla guida in stato di ebbrezza.
Non solo, sono state anche sottoposte a sequestro due autovetture e una carta di circolazione. L’età media degli automobilisti trovati in flagrante violazione delle disposizioni del codice della strada si aggira intorno ai 30/40 anni. Va detto che la costanza dei controlli effettuati dalle forze dell’ordine ha considerevolmente ridotto ultimamente il tragico fenomeno delle stragi del sabato sera.

BRESCIA OGGI

Alla guida alterati dall’alcol La Stradale ritira 19 patenti
SICUREZZA. Controlli notturni nella zona di Brescia e Franciacorta
21/02/2011 - Un altro sabato notte di controlli sulle strade bresciane, un altro sabato notte all’insegna del divertimento sfrenato tralasciando prudenza e sicurezza.
Anche la scorsa notte la polizia Stradale di Berscia ha fatto «strage» di patenti trovando molti automobilisti non perfettamente lucidi alla guida mentre rientravano a casa o raggiungevano altri locali per continuare la serata.
Più del dieci per cento delle persone controllate dalla polizia non era nelle condizioni di guidare perchè aveva un tasso alcolemico al di sopra del limite imposto dal Codice della strada. La cultura della «guida sobria» fatica dunque a decollare nel Bresciano, se ogni fine settimana almeno un conducente controllato su dieci deve tornare a casa a piedi.
I CONTROLLI del «servizio stragi» della Polizia stradale di Brescia sono stati effettuati tra l’una e le sette nella zona di Brescia e in Franciacorta.
Gli agenti delle cinque pattuglie impiegate dalla Polizia stradale hanno controllato 163 conducenti e 220 persone complessivamente. Il controllo con etilometro è stato riservato a chi non appariva nelle condizioni di guidare. Alla fine dei controlli la Stradale ha ritirato 19 patenti per guida in stato di ebbrezza e ha decurtato complessivamente 120 punti. A essere punti sono stati soprattutto gli uomini (14 quelli rimasti senza patente), ma anche le donne non si sono fatte mancare un bicchiere di troppo (in cinque hanno dovuto consegnare il documento di guida alla polizia).
Per gli uomini la classe anagrafica più punita è stata quella tra i 28 e i 32 anni (cinque quelli risultati positivi all’alcoltest), mentre quattro automobilisti rimasti a piedi hanno un’età compresa tra i 18 e i 22 anni, altri tre tra i 23 e i 27 e due hanno già compiuto i 32 anni. Per le donne la classe d’età più colpita è risultata quella dai 23 ai 27 anni, con due ritiri. Per due conducenti la situazione è ancora più grave: avevano un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro e rischiano la sospensione della patente di guida da uno a due anni.
I controlli verranno ripetuti anche nel prossimo fine settimana, la possibilità di essere fermati è sempre elevata.
Wilma Petenzi

TRENTINO

Cadine, se la festa si trasforma in sballo
Sabato sera movimentato tanto da richiamare le forze dell’ordine
TRENTO. Notte brava sabato a Cadine, per un centinaio di giovanissimi che si sono dati appuntamento nella sala dell’oratorio del paese. Ma è probabile che ad incontrarsi non sono stati solo i ragazzi residenti, perché in piazza fino a notte fonda c’è stato un via vai molto movimentato e... rumoroso. La festa non si è limitata al chiuso, ma in molti si sono intrattenuti bevendo, ascoltando musica ad alto volume e, per completare, facendosi canne. Inevitabili le conseguenze: ad una certa ora molti erano ubriachi, non si reggevano in piedi e hanno vomitato o fatto pipì un po’ ovunque. Fatto sta che qualche residente esasperato, anche per il traffico evidente di dosi di fumo, ha pensato di chiamare sia i carabinieri (che in un primo tempo avevano la volante occupata) e di conseguenza di vigili urbani. Poi arrivano a distanza l’una dell’altra sia la pattuglia dei vigili, che quella dei carabinieri, accolte da un boato di fischi.
 E per due ore le forze dell’ordine hanno fatto controlli e cercato di sedare gli animi più caldi. Peccato, dice qualche residente, che non abbiano pensato ad effettuare l’alcol test, perché il vero problema è stato in che condizioni sono tornati a casa i protagonisti di questa festa. In ogni caso resta il problema che due pattuglie sono state occupate notte tempo da questi ragazzi in cerca di sballo, sottratte a controlli ben più seri. La domanda di chi ha assistito alla bagarre è: chi ha dato l’autorizzazione per l’affitto della sala, senza preoccuparsi di come poi si sarebbe svolta la festa? E i genitori di quei ragazzi dov’erano? (*)

(*) Nota: non sappiamo dove erano i genitori dei ragazzi che si sono ubriacati. Ma se erano a una festa, in un locale pubblico o semplicemente a casa loro, probabilmente erano circondati da alcolici. Di cosa avrebbero dovuto preoccuparsi? 

IL MATTINO

Marito ubriaco picchia la moglie e la minaccia con un coltello
21/02/2011 - Marito ubriaco picchia la moglie e la minaccia con un coltello e lei intimorita allerta i carabinieri e lo fa arrestare. L’episodio è accaduto la scorsa notte a Giffoni Valle Piana dove un trentaquattrenne incensurato mediatore creditizio, dopo un’accesa lite con la moglie, 37enne studentessa universitaria, ha afferrato un coltello da cucina e l’ha inseguita in casa. La donna per mettersi in salvo è fuggita di casa ed ha telefonato ai carabinieri chiedendo aiuto. Non era la prima volta che aggrediva la donna la quale, stanca delle continue violenze, questa volta da deciso di reagire. Poco dopo i militari della locale stazione, hanno raggiunto l’abitazione dei due coniugi ed hanno tratto in arresto l’uomo per maltrattamenti. 

IL TIRRENO

LUNEDÌ, 21 FEBBRAIO 2011
La notte folle di un rumeno: tenta anche di uccidersi ingerendo vetro poi è bloccato 
Litiga con la moglie, sfascia la casa poi ferisce un carabiniere: arrestato 
FIVIZZANO. Notte folle per un cittadino rumeno che, a quanto sembra, sotto i fumi dell’alcol è andato in escandescenza sfasciando mezza casa, mettendo in fuga la moglie e i tre figli e non pago ha messo in atto gesti di autolesionismo e alla fine con un coccio di vetro ha ferito un carabiniere ad un braccio. L’uomo, 37enne residente nella frazione di Tenerano, dopo il soccorso del 118, è stato così arrestato dai carabinieri e condotto al carcere di Massa.
Dovrà rispondere, con rito direttissimo, del reato di violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Tutto ha avuto inizio attorno alle 23 dello scorso sabato nella tranquilla frazione della Valle del Lucido di Tenerano. Il rumeno, di professione muratore, che da alcuni anni vive con la famiglia nella frazione fivizzanese, secondo una prima ricostruzione sarebbe arrivato a casa in preda ai fumi dell’alcol.
Avrebbe iniziato a litigare con la moglie (gli avrebbe rimproverato le condizioni in cui era rientrato) e la donna, temendo per la sua incolumità e quella dei tre figli di minore età, ha telefonato al servizio di emergenza del 118 e al 112 per poi farsi venire a prendere da alcuni parenti che risiedono a La Spezia. Ed è qui che è cominciata la lunga notte per soccorritori e forze dell’ordine. L’uomo, appena la moglie e i figli se ne sono andati, ha cominciato a spaccare vetri e arredi di casa mettendo in atto gesti di autolesionismo ingerendo alcuni pezzi di vetro, cercando quindi di suicidarsi.
Medici e paramedici del 118 e i carabinieri hanno quindi agito per riportare alla calma il rumeno. Operazione che sembrava riuscita fino a quando all’improvviso si è scagliato contro un militare dell’Arma e con un coccio di vetro l’ha ferito ad un braccio. A questo punto l’intervento dei sanitari e dei carabinieri si è fatto più deciso con il rumeno che veniva placcato e poi sedato per poi accompagnarlo al pronto soccorso dell’ospedale di Fivizzano in stato di fermo.
Anche il militare ferito è ricorso alle cure ospedaliere dove è stato medicato e poi dimesso con una prognosi di una decina di giorni.
Dopo le cure il cittadino rumeno di sua volontà ha rinunciato al ricovero ospedaliero ed è stato quindi preso in consegna dei carabinieri che in stato di arresto l’hanno accompagnato al carcere di Massa in attesa del giudizio che avverrà per direttissima.
La vicenda ha provocato grande scalpore in paese, ma anche preoccupazione per le sorti della famiglia.
R.L. 

IL TIRRENO

LUNEDÌ, 21 FEBBRAIO 2011
Rissa con martello e alcol a fiumi 
VIAREGGIO. Per litigare al “Macondo” - uno dei locali sul vialone, in Darsena - si erano portati anche un martello. La rissa ha richiesto l’intervento del 118 che ha inviato sul posto un’ambulanza della Croce Verde. Principio di rissa anche alla “Capannina” del Marco Polo dove, come ogni anno, si teneva il primo veglione di Carnevale. Escoriazioni medicate al Pronto soccorso in entrambi i casi.
Serata ad alto tasso alcolico, la prima del mese di divertimento, con il Vialone intasato per ore dalle auto in coda, tra le quali ragazzi e ragazze si rincorrevano, si spingevano, vomitavano, tentavano di inserirsi in sella agli scooter dall’andamento incerto.
In tutta la Darsena, nel cuore della notte dove l’alcol scorreva a fiumi, solo la pattuglia dei carabinieri in servizio al Palasport per gli interventi anti alcol alla guida.
D.F. 

IL TIRRENO

LUNEDÌ, 21 FEBBRAIO 2011
Intensi controlli dei carabinieri durante il weekend. 50 automobilisti fermati e sottopposti all’alcol test 
Ubriaco, finisce fuori strada con il motorino 
PIOMBINO. Il test ha rivelato che aveva un tasso alcolemico di 3,46 grammi/litro, ben sette volte superiore a quello consentito. L’uomo, 37 anni di origine marocchina, poco dopo la mezzanotte stava percorrendo via della Principessa in sella al suo motorino.
Improvvisamente, nei pressi delle Torraccia, ha perso il controllo del mezzo che ha invaso l’opposta corsia di marcia finendo la sua corsa ai margini della carreggiata. Sull’incidente, che per fortuna non ha coinvolto altre persone e solo lievi ferite al conducente, è stato richiesto l’intervento di una pattuglia dei carabinieri che, ovviamente, hanno sottoposto il condecente del motorino al test.
Intensi anche lo scorso weekend i controllo dei carabinieri. In particolar modo durante le ore serali e notturne, sono stati eseguiti numerosi posti di controllo nell’ambito del territorio, durante i quali circa 50 automobilisti sono stati sottoposti al test. Sabato notte sul viale Unità d’Italia una pattuglia ha notato un’auto che procedeva a zig-zag. I carabinieri hanno fermato il veicolo e appena il conducente ha cominciato a parlare, si sono resi conto che l’uomo, un 45enne piombinese aveva alzato il gomito. E’ stato sottoposto al test, che, ovviamente, ha dato esito positivo, segnalando un tasso alcolemico di circa 1,12 grammi/litro. Per lui è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica, il ritiro della patente di guida, le conseguenti sanzioni amministrative.
Alle 2,30, sempre all’ingresso di Piombino, i carabinieri della stazione di Portovecchio hanno proceduto ad analogo controllo di un’auto, il cui conducente 38enne è risultato avere un tasso alcolico di 1,84 grammi/litro. Anche per lui scattava la denuncia per guida in stato di ebbrezza e le conseguenti sanzioni amministrative.
Sempre durante la sabato notte, nel centro abitato di Piombino, sono state rilevate altre due sanzioni amministrative per guida in stato di ebbrezza, a carico di altrettanti giovani, con tasso alcolemico inferiore 0,50 grammi/litro.

WINENEWS

New York - 21 Febbraio 2011
UNA SERATA ROMANTICA DAVANTI AD UN BUON VINO, A CHILOMETRI DI DISTANZA. NASCE IN USA “WINE PHONE DATES”, PER PROGRAMMARE UNA TELEFONATA CON IL PARTNER (O CON UN AMICO), SORSEGGIANDO LO STESSO NETTARE. PER SCALDARE L’ATMOSFERA ANCHE ... VIA ETERE
C’è una nuova tendenza nell’aria, un vento che spira dagli Stati Uniti. È “Wine phone dates”, nuova declinazione della conversazione a distanza che trasforma una semplice telefonata in “social event”: si tratta di pianificare un appuntamento telefonico, meglio ancora se videotelefonico o via Skype, con un amico o con il proprio partner che vive in un’altra città, parlando davanti ad una buona bottiglia di nettare di Bacco.
Persone che vivono in città diverse comunicano, via e-mail o per telefono, per decidere se vogliono incontrarsi di persona. E, per dare più calore ad una fredda telefonata, “coinvolgono” il vino. Si sa, un buon bicchiere da sempre scalda l’animo e favorisce le relazioni umane: se funziona “dal vivo” perché non dovrebbe funzionare anche a distanza? In Usa è una realtà per le coppie, che possono condividere lunghi momenti piacevoli a distanza, ma anche per amici che, causa lontananza, occupazioni lavorative e familiari, non avrebbero modo di mantenere il loro rapporto. Perché questo non si regge su comunicazioni improvvisate e a corto di argomenti. Ha bisogno di un buon “fertilizzante”, come ogni relazione umana. Sapete immaginarne uno migliore del vino? (*)

(*) Nota: be’ veramente verrebbero in mente un sacco di alternative, piuttosto che bere del vino di fronte a un computer.

 

 

Martedì, 22 Febbraio 2011
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