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Rassegna alcol e guida del 2 settembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

VOGLIO INIZIARE LA RASSEGNA CON UN APPELLO AL RISPETTO DELLA LEGALITA’ E DELLA VITA.

 

A.S.A.P.S.

Le ultime parole di Giovanni Messina, lezione di rispetto alla vita

Piangiamo un paladino della sicurezza stradale

di Lorenzo Borselli*

Si può esprimere un pensiero senza l’obbligo di essere forzatamente ipocriti?

Da gente che vive buona parte della propria vita indossando una divisa, cercando un sempre più difficile rapporto coi “civili”, non è affatto facile riporre il berretto, per chi ancora lo usa, togliersi la giacca e sistemarla sulla stampella, arricciarsi le maniche della camicia e allentarsi il nodo della cravatta e parlare.

Stavolta però lo voglio fare e spero che il presidente Giordano Biserni accetti questo mio tentativo di agganciare il “civile”.

Lo spunto me lo fornisce il sottile filamento che ha unito vita e morte di un mio Collega, Giovanni Messina. Collega non tanto per la sua appassionata appartenenza alla mia Specialità, ma per la sua adesione all’Asaps fin dalla prima ora. I soci fondatori non avevano ancora depositato l’atto costitutivo della nostra associazione che lui, giovane commissario di Polizia, aveva già aderito.

Era uno che ci credeva, dunque, e lo ha dimostrato in ogni momento della sua silenziosa carriera, almeno per quello che siamo riusciti a sapere.

Perché dico questo? Sappiate che non lo faccio di certo per onorarne ipocritamente la storia. Non lo conoscevo personalmente.

Rifletto e basta: a 54 anni era in auto con la moglie, il padre e la madre. Aveva la cintura di sicurezza, andava piano e teneva la destra.

Le sue ultime parole da Poliziotto della Stradale, prima di andare in ferie per qualche giorno, erano state quelle di un appello alla gente che si muove alla guida di qualcosa. ”L’uomo, la strada e il veicolo sono i tre fattori che intervengono in un incidente, ma è la persona che prevale. Gli scontri dipendono da un problema di cultura della sicurezza stradale. Dobbiamo acquisire la consapevolezza che le regole vanno rispettate, non solo per evitare le pesantissime sanzioni, ma soprattutto per tutelare i valori universali della vita e della propria identità”.

E poi, come in un tragico ma scontato finale, un’auto condotta in chiara opposizione a quei valori che Lui aveva sempre professato, recide all’istante la sua vita. La taglia, di netto, togliendo lui e il padre alle rispettive consorti, sottoponendo una madre ed una moglie alla tortura di veder morire il figlio e il marito (alla mamma di Giovanni tocca sopportare tutto in un colpo solo), a dei figli ancora adolescenti lo strazio di crescere senza papà.

Ora, mi chiedo: ma se anche un Uomo così forte, così attento, così preparato alla strada, soccombe in questo modo, è effettivamente vero che ciascuno di noi rischia di non tornare a casa, ogni volta che ne esce.

Non voglio essere ipocrita, l’ho detto prima. Quando salgo in moto, quando guido in generale, mi par d’essere meglio di tanti, sul serio! Forse mi faccio prendere la mano, sicuramente confido sul fatto che a me non possa, alla fine, succedere nulla. Eppure sono già passato dalla rianimazione, per colpa di altri, e sempre per loro, per ubriachi sconsiderati (ma anche per assurde fatalità), ho conosciuto bisturi, placche e viti, respiratori artificiali e gli sguardi terrorizzati di mamma, babbo, moglie e amici.

Se non ci decidiamo a riflettere, a rimettere ogni cosa (sulla strada) al suo posto, prima tra tutti il rispetto della legalità e della vita, siamo perduti.

Vittime di una maledizione che noi stessi ci tiriamo addosso, come società (in)civile, ogni volta che avviamo il motore.

Grazie Giovanni della lezione che mi hai dato. Spero di non dimenticarla.

 (*) Sovrintendente della Polizia Stradale.

 


UN ARTICOLO SULLA CRISI DEL VINO PIEMONTESE CHE CHIARISCE MOLTE COSE E CHE RIBADISCE L’ARTICOLO “ IL VINO E’ UN PRODOTTO PERDENTE”  A SUO TEMPO PUBBLICATO SU QUESTA RASSEGNA E CHE RIPORTO SOTTO.

 

WINENEWS

ANGELO GAJA LEGGE LA “CRISI ASTIGIANA” … “L’ESUBERO DI PRODUZIONE HA FATTO COMODO A MOLTI, ANCHE AD IMBOTTIGLIATORI CHE ACQUISTANO ALL’INGROSSO A PREZZI STRACCIATI. ELEVATE RESPONSABILITÀ POLITICHE. VITICOLTORI VITTIME DI UN MECCANISMO PERVERSO ...”

Asti - 02 Settembre 2010

Angelo Gaja Ecco l’intervento di Angelo Gaja su “La crisi astigiana” ... “E’ trascorso ormai un anno dall’entrata in vigore dell’Ocm vino e il Piemonte fatica ad adeguarsi ai nuovi provvedimenti introdotti:

- eliminazione dei contributi per la distillazione delle eccedenze dei vini a Denominazione di Origine Controllata;

- contenimento della sovrapproduzione attraverso premi all’estirpazione dei vigneti e premi per la distruzione dell’uva verde sulla vite (diradamento).

La cantine cooperative dell’astigiano invocano, invece, il contributo alla distillazione per oltre 200.000 ettolitri di Barbera d’Asti, Dolcetto e Brachetto. Avevano sdegnosamente rifiutato 6,5 milioni di euro che erano stati assegnati al Piemonte per il diradamento delle uve 2010. Certamente un errore. E’ benemerito chi si adopererà per cercare di recuperarli e procurare alle cantine qualche sollievo. Racimolare finanziamenti altrove non sarà facile.

Restano però delle contraddizioni da dissipare. Di fronte alla richiesta di contributi per eliminare le eccedenze le cantine sociali dell’astigiano hanno fortemente voluto ed ottenuto una modifica del disciplinare di produzione che autorizza, a partire dalla vendemmia 2010, ad un consistente aumento dei massimali di produzione per i vini destinati alla Doc Piemonte. Quando il vino già esce loro dalle orecchie sarà possibile da quest’anno, dagli stessi identici vigneti, produrne ancora di più.

Tra il 2007 ed il 2009, le cantine cooperative piemontesi avevano ricevuto finanziamenti per oltre 8 milioni di euro. Negli ultimi trent’anni i contributi assegnati alle cantine cooperative piemontesi hanno raggiunto montanti di impressionante imponenza. Di questi una parte è stata spesa con oculatezza ed ha prodotto risultati utili per il comparto. Non meno del 50% di essi sono invece stati spesi senza portare benefici: c’è non meno del 50% delle cantine sociali dell’astigiano che continua a vendere il vino sotto-costo; se le bottiglie giungono sul mercato ci arrivano a prezzi stracciati; i soci vengono tenuti in ostaggio con la minaccia di essere perseguiti se non conferiscono la totalità delle uve e vengono convinti ad andare in piazza a protestare, quando il male è nel manico, in consigli di amministrazioni incapaci di operare dei cambiamenti, che confidano perennemente nel sostegno pubblico per ripianare debiti e sprechi.

A chi giova, dopo trent’anni, continuare a sostenere questo 50% di cantine sociali sempre sull’orlo del fallimento? Di quale utilità sono state per i loro soci viticoltori? Perchè i figli dei soci viticoltori non possono mettersi in proprio cessando di conferire le uve alle cantine sociali che nonostante il sostegno pubblico restano irrimediabilmente decotte? Non è che la cattiva immagine di queste cantine oscuri il restante 50% di cantine cooperative efficienti che hanno, invece, contribuito a fare brillare il Piemonte? Come fare capire che il denaro pubblico non può continuativamente essere destinato a sostenere una causa persa? Perchè le cantine cooperative virtuose sono andate al traino della richiesta insensata di produrre dal 2010 maggiore quantità quando il mercato era già largamente inflazionato dalle eccedenze? Quali sono i passi da fare per avviare un cambiamento e voltare finalmente pagina?

In effetti, le domande sono retoriche, perchè le risposte si conoscono da tempo. Lo spreco del denaro pubblico suscita fiammate di scandali ben presto sopite, senza che si avviino provvedimenti consequenziali. I succhiatori di denaro pubblico si sono organizzati e costituiscono una armata affamata e difficile da contrastare. L’esubero di produzione ha fatto comodo a molti, anche agli imbottigliatori che possono continuare ad acquistare all’ingrosso a prezzi stracciati. Le responsabilità politiche sono elevate. I viticoltori sono vittime di un meccanismo perverso. La Doc Piemonte non è mai stata così svilita. Non è consolante pensare che tutto continui a restare come prima.

IL VINO E’ UN PRODOTTO PERDENTE

E’ stata costruita intorno al vino l’immagine di un prodotto vincente.

Non vogliamo qui discutere i rischi per la salute e la sicurezza, e nemmeno i costi in sofferenza umana legati a questa bevanda.

Ci interessa questa volta esaminare la questione vino dal punto di vista dell’immagine e del commercio.

Il vino è un prodotto che gode di una protezione mediatica senza uguali.

Pensiamo alle trasmissioni televisive, radiofoniche, agli spazi sui giornali, che promuovono questa bevanda con rubriche curate da sommelier, da enologi, senza nemmeno farsi pagare quelli che, a tutti gli effetti, sono spazi pubblicitari.

Pensiamo alle frequenti manipolazioni della scienza per fini commerciali, con i mille articoli inneggianti a presunte qualità salutistiche del vino, basati a volte su teorie molto discusse e discutibili, più spesso su presupposti scientificamente letteralmente insignificanti.

Proviamo ad analizzare, con questi presupposti, l’andamento del "prodotto vino" nel nostro paese.

Nel 1975 in Italia si consumavano più di 100 litri pro capite ogni anno.

Trent’anni dopo i consumi erano più che dimezzati, passati a meno di 50 litri/anno pro capite.

Quale altro prodotto, a fronte di un tale investimento promozionale, ha ottenuto in Italia risultati commerciali tanto fallimentari?

Oggi si spende una enorme quantità di denaro pubblico per sostenere il vino.

Pensiamo alle "Città del Vino" e ai loro investimenti, alle amministrazioni locali con le loro "Strade del vino" (che troppo spesso scorre sull’asfalto misto a sangue…), ai "percorsi enoturistici".

Pensiamo agli investimenti delle regioni, a quelli del Ministero delle Politiche Agricole.

Distruggere la sovrapproduzione di vino europeo costa un miliardo di euro l’anno. La Comunità Europea, anche con intenti moralizzatori, destinerà sovvenzioni via via decrescenti abolendole definitivamente a partire dal 2011. Ha dato inoltre indicazione che nei prossimi tre anni vengano estirpati in Europa 175.000 ettari di vigneto, 68.000 dei quali a carico dell’Italia.

 Un sacco di soldi pubblici investiti, per salvare l’economia disastrata del vino, per cercare di mantenere la sua immagine vincente.

I risultati?

L’abbiamo visto, crollo dei consumi, immense quantità di vino prodotto ed invenduto, che nessuno sa più dove mettere.

Dati recenti attestano che le vendite di vino in Italia nell’ultimo anno ancora sono calate, di un ulteriore 8,4 per cento.

Non che a noi personalmente dispiaccia: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci insegna che diminuire i consumi è l’unica strategia veramente efficace per diminuire le sofferenze legate al bere.

Secondo dati del Ministero della Salute, il vino da solo è responsabile in Italia di più problemi alcol correlati di tutte le altre bevande alcoliche messe insieme.

Però ci chiediamo: quanto tempo, e quanto pubblico denaro sprecato, ancora occorreranno per cominciare a capire che il vino non è affatto un prodotto vincente, e per cominciare a investire il nostro denaro verso prodotti che abbiano davvero un futuro, e che magari non comportino rischi per la salute ed il benessere di chi li consuma?

Alessandro Sbarbada

Roberto Argenta

CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE

 

INCIDENTI

 

IL TIRRENO

Si scontra con due auto, muore a 22 anni

01 settembre 2010   pagina 03   sezione: MASSA

 MARINA DI MASSA. Per terra sull’asfalto ci sono i ricordi di una giovane vita. I piccoli oggetti che animano la quotidianità: l’asciugamano per i pomeriggi in riva al mare, l’ombrello per le giornate in cui la pioggia ti coglie all’improvviso.  Sembra davvero impossibile che Luca Michelotti, soltanto 22 anni compiuti il 30 giugno scorso, non ci sia più. Che se ne sia andato per sempre in un luminoso pomeriggio di agosto.  La sua Panda è riversa su un lato, lungo via Rossini, a Ronchi, mentre decine di turisti si guardano intorno attoniti.  Il terribile scontro. Tutto si è consumato in pochi minuti: Luca sta percorrendo la strada, parallela al Lungomare, in direzione Carrara, poi all’incrocio con via Pisa, l’impatto con una Fiat Stilo su cui viaggia una famiglia parmigiana di giostrai.  La ricostruzione è ancora al vaglio, ma la polizia municipale non esclude che la Stilo si sia immessa in via Rossini da via Pisa, percorribile però soltanto nell’altra direzione, dal mare ai monti. Luca forse non fa neppure in tempo a rendersi conto di quello che sta accadendo, l’urto spinge la sua Panda contro un’altra vettura, una Toyota Rav che percorre via Rossini in direzione Viareggio. A bordo un giovane che sta andando a lavoro. È sconvolto, ancora non crede ai suoi occhi: «Ho sentito un urto e ho visto la Panda contro la mia vettura». La piccola auto blu su cui viaggia Luca è ridotta ad un cumulo di lamiere: si piega su un fianco, il vetro anteriore è in briciole, gli oggetti - stralci di una vita che non c’è più - volano dovunque. E dentro c’è un ragazzino che combatte contro la morte.  Arrivano i soccorsi. Immediata la chiamata al 118. I soccorritori arrivano sul posto e il cuore del giovane Luca batte ancora. L’impatto è stato violentissimo tanto da sformare il volante. Le lamiere si sono accartocciate, devono intervenire anche i vigili del fuoco, per estrarre Luca. Respira ancora: i medici fanno l’impossibile, immediata la corsa in ospedale perché quel ragazzo possa farcela. Ma, dopo poco l’arrivo al Pronto soccorso, Luca Michelotti saluta per sempre la vita. A soli 22 anni. Lascia la mamma Nicoletta, papà Piermario e i suoi due fratelli, Matteo di 17 anni e Andrea di 11. Lascia le decine di amici che hanno trascorso con lui i sabato sera, la fidanzatina, Turano, il paese dove viveva, il suo lavoro di falegname. I genitori sono fuori città: la crudeltà di sapere per telefono che il destino ti ha strappato l’anima.  Altri feriti. All’ospedale finiscono anche una donna con il suo bambino, erano a bordo della Stilo, ma per loro niente di grave. Luca invece non c’è più. Per un terribile scontro in una giornata di fine estate.  La dinamica e l’alcol test. Luca non ce l’ha fatta: l’impatto è stato troppo forte. Ma adesso starà agli organi competenti accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità. Ieri pomeriggio i vigili urbani hanno fatto tutti i rilievi del caso per cercare di ricostruire l’accaduto e capire se in effetti la Stilo stava procedendo in senso contrario. Non soltanto, la polizia municipale ha sottoposto i due conducenti (quello della Stilo e quello della Rav) - come prevede la legge in caso di incidente - all’alcol test. E il guidatore della Fiat è risultato positivo. A fare chiarezza sull’accaduto sarà la magistratura.  Turisti sconvolti. Via Rossini si è trasformata nel teatro della tragedia: molti quel ragazzetto, nipote dello storico falegname che lavorava di fronte allo stadio, lo conoscevano, molti non potevano credere che fosse proprio lui: tutta giovinezza e voglia di vivere. Il tratto di via Rossini, compreso tra viale Roma e via Pisa è stato chiuso al traffico. E gli automobilisti che arrivavano davanti al nastro bianco e rosso chinavano il capo: bastava guardare quella Panda blu, riversa su un lato, diventata un cumulo di lamiere, per capire che qualcuno aveva lasciato la propria vita sull’asfalto. - Chiara Sillicani


 

AGI

GIOVANE MORTO IN INCIDENTE: COMO, I SUOI ORGANI A 7 RAGAZZI

- Como, 2 set. - Sette ragazzini potranno vivere meglio grazie all’estremo gesto d’amore dei genitori di Davide Auguadro, il ragazzino di 16 anni morto per le gravissime ferite riportate nello schianto avvenuto l’altra sera a Sagnino dove ha incrociato una donna alla guida ubriaca. L’espianto degli organi e’ iniziato ieri sera alle 20.00 per concludersi soltanto nella mattinata di oggi: sono stati espiantati il fegato che andra’ a due distinti riceventi, come altri due piccoli pazienti riceveranno i reni e altrettanti le cornee. La donna alla guida di una Citroen, originaria della Svizzera ma residente a Ponte Chiasso, un quartiere a due passi da Sagnino dove viveva ’Dido’, la giovane vittima, sottoposta al test alcolemico e’ risultata avere un tasso di alcolici quattro volte il massimo consentito dalla Legge. Ora deve rispondere di omicidio preterintenzionale, come contestato dal Sostituto Maria Vittoria Isella della Procura di Como che ipotizza anche la guida pericolosa in stato di ebbrezza. Ancora non sono stati fissati i funerali del giovane. (AGI) Cli/Car

 


CORRIERE DELL’UMBRIA

Narni - Ubriaco al volante provoca incidente.

Tamponamento in via Tuderte causato da un trentacinquenne in stato di ebbrezza . L’uomo è stato denunciato. Nello scontro è rimasta ferita una ragazza di 19 anni.

NARNI02.09.2010

L’indignazione della gente che ha assistito all’incidente stradale della scorsa notte, quando un ternano in stato di ebrezza ha colpito violentemente una giovanissima narnese che tornava tranquillamente a casa, rischiava di concludersi in qualcosa di molto peggio. A gestire alla perfezione lo spaventoso fatto di cronaca, sono stati i Carabinieri della stazione di Narni Scalo il cui operato è stato apprezzato dalla gente letteralmente imbufalita nei confronti del 35enne che stava per togliere la vita ad una ragazza di appena 19 anni. Fortunatamente i due conducenti coinvolti nell’impatto hanno riportato solo ferite (quelle della ragazza sono state giudicate guaribili in sette giorni) e nessuna morte stavolta ha colpito la comunità narnese il cui pensiero era subito volato ai 3 angeli narnesi morti appena dopo Ferragosto lungo la strada Ortana. Stavolta lo scenario è quello della via Tuderte, però, all’altezza della nota concessionaria della Mercedes. Sono le 2 del mattino di martedì quando il 35enne ternano, per cause ancora in corso di accertamento, esce da una stradina bianca parallela allo stabile dell’autorivendita. In stato di ebbrezza l’autista a bordo della sua Seat Ibiza, non si accorge della Ford Fiesta della 19enne narnese che procede da Narni Scalo in direzione Sangemini. L’impatto è violentissimo e l’Ibiza prende in pieno la Fiesta distruggendole completamente la fiancata destra del veicolo. Solo il caso ha voluto che la ragazza non portasse nessun passeggero. Del resto la giovane narnese abita a meno di 1 chilometro dal luogo dell’impatto e in quel momento si trovava da sola in auto. Ma qualsiasi altro mezzo, specie una motocicletta, o un automobile che viaggiava a velocità sostenuta con passeggeri a bordo, avrebbero causato un’autentica strage. L’ennesima delle strade del territorio comunale narnese e della vicina Terni martoriata dagli incidenti. Sono subito arrivati sul luogo i Carabinieri di Narni Scalo che, proprio quella sera, stavano effettuando controlli specifici lungo le strade del territorio. C’è voluto poco per comprendere che sull’incidente aveva influito qualcosa di specifico. Così i militari sottoponevano all’esame di rito il 35enne di Terni che risultava positivo e veniva denunciato per guida sotto l’influenza di bevande alcoliche. La patente è stata ritirata immediatamente dalle forze dell’ordine che, mostrando pugno duro e autorevolezza, hanno soddisfatto la voglia di giustizia dei cittadini che si sono incontrati sul luogo del fatto. Lo spavento del resto è stato enorme. La comunità narnese ha ancora nella mente la strage di Recentino e psicologicamente la reazione rabbiosa di qualcuno contro il comportamento altamente irresponsabile sulla strada dell’automobilista ternano, è comprensibile. Tuttavia alla ragazza, trasportata all’ospedale di Narni, sono stati riconosciuti sette giorni di prognosi e tanto spavento. I controlli lungo le strade verranno intensificati, sia per l’uscita del nuovo codice di circolazione che per la situazione dramamtica delle nostre strade che genera apprensione un po’ a tutti, forze dell’ordine e cittadini comuni

 

Cesare Antonini


IL TIRRENO

Incidente per Surraco: positivo all’alcol

— 01 settembre 2010   pagina 11   sezione: LIVORNO

 LIVORNO. Una notte da dimenticare per Juan Ignacio Surraco(*). Il centrocampista uruguagio è rimasto infatti coinvolto nelle prime ore di lunedì in un incidente stradale sulla A/12 nei pressi di Pisa. Niente di gravissimo, se non che gli agenti della polstrada di Viareggio, intervenuti per i rilievi, hanno sottoposto il giocatore a due test dell’ etilometro e i risultati hanno dimostrato che Surraco aveva un tasso alcolemico di 1,40 (mentre il limite è di 0,50). Per lui è scattato subito il ritiro della patente in attesa della sospensione che potrà essere da un minimo di 6 mesi a un massimo di un anno.  Surraco viaggiava a bordo di una Range Rover insieme ad alcuni amici ed era diretto in direzione Pisa quando è il veicolo è sbandato e ha battuto prima nel guard-rail e poi ha tamponato un’altra vettura. Il giocatore è rimasto lievemente ferito ed è stato medicato al Santa Chiara, ma ieri si è allenato regolarmente.  Surraco ha commentato così l’episodio: «Mi scuso sinceramente con la società e con tutta la tifoseria e gli sportivi amaranto per il mio comportamento che in questa occasione si è rivelato non corretto e altamente non professionale. In questo momento la cosa che più mi preme e far sapere che sono totalmente pentito e conscio del grave sbaglio e sono pronto ad assumermi ogni responsabilità attendendo sanzioni da parte della Società stessa. Infine voglio anche chiarire che l’unico tesserato coinvolto nell’incidente stradale di lunedì mattina è il sottoscritto. Nessun altro giocatore era con me in auto». La società ha già deciso di punire Surraco con una pesante multa.

 

(*) Nota: l’alcol non guarda in faccia a nessuno: fa male a tutti, anche ai campioni!

 


VIOLENZA

 

SICILIANEWS24

Palermo: rifiuta sottoporsi ad alcol test e aggredisce carabinieri

Giovedì 02 Settembre 2010 12:19

PALERMO - Fermata per un controllo, mentre e’ alla guida di una moto, si rifiuta di sottoporsi all’alcol test e aggredisce i carabinieri, prendendoli a calci e pugni. E’ accaduto la notte scorsa a Palermo. In manette e’ finita V.C., di 31 anni. Dovra’ rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza alcolica. La donna era alla guida di una Honda Pantheon, con altre due amiche ed una bambina a bordo. Dopo la convalida dell’arresto, e’ stata rimessa in liberta’ e nei suoi confronti e’ stato disposto l’obbligo della firma presso un commissariato di polizia. Il mezzo, privo di copertura assicurativa, e’ stato sottoposto a sequestro.


IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

 

LA NUOVA DI VENEZIA

Controlli a Dolo, Pianiga e Fiesso sono sei le patenti ritirate

 — 01 settembre 2010   pagina 29   sezione: PROVINCIA

 DOLO. Patenti ritirate a Dolo, Pianiga e Fiesso per guida in stato di ebbrezza da parte dei carabinieri di Dolo. Sei automobilisti «beccati» negli ultimi dieci giorni, nessuno però ha superato la soglia dell’1,5 oltre la quale scatta il sequestro del mezzo. D.R. di 28 anni è stato fermato a Dolo in via Mazzini con un livello di alcol di 1,2. V.N. di 36 a Pianiga in via Di Rivale con 0,8. F.E., di 47 anni in via Piove a Fiesso, con 1,05. S.T. una ragazza di 19 anni è stata fermata a Sambruson con 1,3. Infine G.A. di 43 anni a Dolo in via Arino e V.P. di 29anni in via Accoppè a Pianiga con 0,6.

 


ASCA

ASSISI/SICUREZZA: CONTROLLI CARABINIERI, 3 ARRESTI

Assisi (Pg), 2 set - Un tunisino di 37 anni, M.S., irregolare e senza fissa dimora e’ stato arrestato dai carabinieri della Compagnia Carabinieri di Assisi, impegnati in servizi di contrasto allo spaccio di stupefacenti ed all’immigrazione clandestina. L’uomo e’ stato sorpreso mentre cedeva una dose di eroina ad un giovane, segnalato come assuntore. Un altro tunisino, Z.L. di 45 anni, e’ stato ammanettato dagli uomini della Stazione di Santa Maria degli Angeli con l’accusa di maltrattamenti, percosse e minacce verso la moglie, sua connazionale. Un palestinese 35enne, A.M., e’ stato rintracciato ed arrestato per non avere ottemperato all’ordine di espulsione emesso dal Questore di Perugia. Dall’attivita’ di controllo alla circolazione stradale ha permesso, inoltre, la denuncia di tre persone fermate alla guida dell’auto in stato di ebbrezza alcolica e sotto l’effetto di droga. E’ anche scattato il ritiro delle patenti di guida ed il sequestrato ai fini della confisca dei mezzi.  pg-rg/cam/ss

 


IL GAZZETTINO

Bar e strade al setaccio: autista ubriaco resta senz’auto

Giovedì 2 Settembre 2010,

(Ro) Gli ultimi giorni di esodo dei vacanzieri sono coincisi con una serie di controlli dei carabinieri di Treviso che hanno passato al setaccio la Marca, impiegando un centinaio di militari. L’obiettivo dell’operazione era di tenere sotto controllo le strade, i locali pubblici e le attività commerciali nella provincia di Treviso. Un’attività di prevenzione capillare che ha ottenuto risultati interessanti. Al blitz hanno partecipati militari dei Nuclei Radiomobile delle Compagnie dell’Arma di Treviso, Conegliano, Montebelluna, Castelfranco e Vittorio Veneto. Particolare attenzione è stata dedicata alle violazioni del Codice della strada e alla prevenzione delle cosiddette "stragi del sabato sera". I carabinieri, in 48 ore hanno controllato 352 veicoli e identificato 425 persone (tra conducenti e passeggeri). Dodici le condotte fuorilegge che hanno portato ad altrettante contravvenzioni tra le quali la denuncia in stato di libertà con contestuale ritiro della patente per guida in stato d’ebbrezza. All’uomo è stata inoltre sequestrata, per la confisca, la vettura perché aveva una percentuale di alcol nel sangue superiore a quanto stabilito dalla nuova legge. (80 mg/l). I carabinieri hanno inoltre fatto visita a 11 persone sottoposte a obblighi e ispezionato 4 esercizi pubblici, risultati in regola con le leggi sul lavoro.

 


MASSIME DI GIURISPRUDENZA

 

ASAPS

Guida in stato di ebbrezza – Tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l – Confisca del veicolo – Applicabilità – Fatti commessi anteriormente al D.L. n. 92/2008 – Sussistenza

(Cass. Pen., sez. IV, 5 marzo 2009, n. 9986)

2.9.10 La confisca del vicolo con il quale sia stato commesso il reato di guida in stato di ebbrezza con accertamento di un tasso alcol emico superiore ad 1,5 grammi per litro trova applicazione, trattandosi di misura di sicurezza patrimoniale, anche con riguardo a fatti commessi prima dell’entrata in vigore dell’art. 4 D.L. 23 maggio 2008, n. 92, conv. con modif. nella L. 24 luglio 2008, n. 125, norma che l’ha introdotta nell’ordinamento.


 

INIZIATIVE DI PREVENZIONE E DI INFORMAZIONE

 

CLICMEDICINA

"Rock on the Rocks" al SER.T di Savona

redazione@clicmedicina.it  

02/09/2010

La Struttura Semplice “Attività di Prevenzione”, guidata dalla Dott.ssa Rachele Donini, ha realizzato, nell’estate 2010, interventi diretti ai giovani per sensibilizzarli sui rischi derivanti dalla guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o psicoattive e per promuovere vissuti consapevoli delle situazioni di divertimento.

Tra questi il Progetto “Il lavoro nella comunità”, finalizzato a creare una rete di Associazioni sul territorio unite nel promuovere il benessere dei giovani. Il progetto è attualmente attivo sui territori di Ortovero e Varazze.

All’interno di questo progetto si colloca l’appuntamento di venerdì 3 settembre, ore 21 sul Molo Marinai d’Italia a Varazze: Rock on the Rocks, una serata dedicata alle band musicali giovanili emergenti del panorama sia ligure che piemontese. I giovani, tutti tra i 14 e i 25 anni, animeranno il palcoscenico con il meglio dei loro repertori. Le performance di questi ragazzi, uniti dalla passione per la musica e pronti a dimostrare il loro talento, saranno valutate da una giuria di qualità.

L’evento, organizzato dalle Associazioni di Volontariato della Città di Varazze, riunite nella sigla N.O.I. (Noi Oggi Insieme), gode del patrocinio e della collaborazione del Comune di Varazze - Assessorato alle Politiche giovanili e dell’Area Dipendenze S.C. Ser.T dell’ASL 2 Savonese.

I nomi delle otto band in gara sono: A place to end, Gullibles, Madame Blague, Mc Caf, Reservoir Dogs, Rotten Apples, Trashwaves, Wild Dreamers.

Alla miglior band verrà assegnato il Premio Rock on the Rocks 2010, che prevede un buono per l’acquisto di strumentazione musicale, mentre per il miglior percussionista è in palio uno strumento d’eccezione, un Cajon, prodotto dalla “FD Cajon” di Varazze e offerto dallo sponsor “Steva ù besagnin”. Il miglior brano inedito proposto dalle band in gara sarà invece trasmesso successivamente su Radio Skylab, uno dei tanti sponsor dell’evento. La serata, in cui sono previsti collegamenti in diretta radio, sarà condotta da Giuditta, speaker di Radio Skylab.

Arricchirà l’offerta della serata uno stand gastronomico, il cui intero ricavato sarà devoluto alla missione salesiana di Ebolowa (Camerun) per mantenere un filo diretto con altri ragazzi che hanno la stessa passione per la musica e che, grazie al contributo degli amici di Rock on the Rocks, potranno avere la possibilità di acquistare strumenti musicali per coltivare la loro passione.

L’estate 2010 ha impegnato a scopi preventivi l’Area Dipendenze S.C. SERT ( diretta dalla Dott.ssa Francesca Romani) in molti contesti di aggregazione, svago e divertimento della popolazione, in particolare giovanile.

Gli altri progetti di prevenzione che hanno impegnato quest’estate il personale del SER.T sono stati:

   1. Progetto Sagre, che ha visto l’intervento di operatori opportunamente formati in quindici fra le più importanti sagre della Provincia di Savona. In queste occasioni è stata offerta ai presenti la possibilità della misurazione anonima e gratuita del proprio tasso alcolico;

   2. Progetto “Chill-out”:, che prevedeva all’interno di alcune delle discoteche della nostra riviera (Alborada a Celle Ligure, La Kascia a Varazze e Soleluna ad Albisola) l’allestimento di uno spazio di decompressione soft, volto a favorire la transizione dalla pista da ballo al volante. Sono state realizzate in totale sette serate (una all’Alborada, una a La Kascia e cinque al Soleluna);

   
   

SAVONANEWS

Cairo: Zero Assoluto "ragazzi guidate con prudenza"

Giovedì 02 Settembre 2010 ore 11:57

"La rivoluzione è l’attenzione", ovvero "ragazzi guidiamo con prudenza, non mettiamoci in strada se abbiamo assunto alcolici o droghe, quando siamo in macchina, pensiamo a guidare, perche’ telefonare, mandare messaggi, usare il navigatore sono alcuni dei principali rischi per la sicurezza stradale. Il divertimento non deve mancare, basta farlo con un po’ di testa". E’ il messaggio che gli Zero Assoluto hanno lanciato ieri sera ad una folta platea di teenagers durante il loro concerto gratuito alla discarica La Filippa per l’iniziativa "Fabbriche in concerto". Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi si sono così fatti promotori e testimonial della campagna della Fondazione per la Sicurezza Stradale ANIA. Il concerto degli Zero Assoluto ha inaugurato la prima edizione di una rassegna che si propone di stabilire un legame tra il mondo del lavoro e la cultura con l’obiettivo di sottolineare il ruolo fondamentale del tessuto produttivo del territorio savonese e nel contempo di promuovere la musica con momenti di aggregazione. La seconda tappa di "Fabbriche in concerto" avrà quale scenario la "Fruttital" di Albenga, dove venerdì 10 settembre arriverà il ’Grande Sud’ di Eugenio Bennato.


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